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Sotto soglia sette interventi

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Academic year: 2022

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SANITÀ.I TAGLI PREVISTI DALLA REGIONE

“Sotto soglia” sette interventi

Le specialità chirurgiche che potrebbero abbandonare il Sant’Andrea

La dieta snellente alla sanità pubblica regionale, voluta dall’assessore Paolo Monfe- rino, tocca anche l’Asl di Ver- celli. Dalla revisione della re- te ospedaliera piemontese, l’azienda vercellese potrebbe uscire con il taglio di sette specialità di chirurgia «sotto soglia», ossia con un numero di interventi al di sotto della soglia minima che ne garan- tisce la sopravvivenza.

Sono specialità che ri- guardano le patologie alla mammella, al pancreas e al- l’esofago, e che riguardano anche quattro tipi di tumore del fegato. I calcoli sono stati fatti seguendo alcuni para- metri di studio e consideran- do insieme i due ospedali di Vercelli e Borgosesia. La ri- voluzione del sistema sanita- rio regionale prevede, nel ca- so in cui la soglia minima non venga raggiunta, il trasferi- mento dell’attività verso sedi più idonee: in particolare, la chirurgia della mammella dovrebbe essere eseguita so- lo negli ospedali di Novara,

Biella e Verbania.

L’Asl di Vercelli, secondo il presidente dell’ordine provin- ciale dei Medici chirurghi, Pier Giorgio Fossale, ne esce però a testa alta. «La Regione, con la riduzione a sette delle patolo- gie sotto soglia, riconosce la bontà del nostro sistema ospe- daliero. Per la prima volta que-

sta rivoluzione non si basa sul

“sentito dire”, ma su dati og- gettivi che arrivano dalle sche- de di dimissione dei pazienti.

Se le altre specialità non sono state toccate dalla rivoluzione di Monferino, vuol dire che so- no efficienti, efficaci e sicure. E che garantiscono un certo nu- mero di interventi». E sulle

sette patologie a rischio sop- pressione, sottolinea: «Non è escluso, in ogni caso, che un chirurgo di Vercelli che opera al pancreas o all’esofago possa andare in uno degli altri ospe- dali del territorio a operare un paziente vercellese». Il prov- vedimento dovrà passare al voto del Consiglio regionale.

Patologie particolari

Gli interventi chirurgici a rischio riguar- dano patolo- gie della mammella, del pancreas, dell’esofago e del fegato ROBERTO MAGGIO

VERCELLI

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tagli da parte della Regione; l’Asl di Cuneo per ora ha pagato sol- tanto il 20% della fornitura di ot- tobre. E fino a febbraio rischia di non poter saldare il re- sto. I grossisti di far- maci del Piemon- te hanno infor- mato Feder- farma che, a loro volta, non posso- no vendere a credito perchè han- no problemi di liquidità per i mancati paga- menti.

Domani a Fossano è prevista un’assemblea degli iscritti della Granda a Federfar- ma per valutare la situazione.

Mana aggiunge: «Se non si tro- vano soluzioni, informeremo il

Denuncia di Federfarma regionale

“Pagamenti in ritardo: già da Natale potrebbero mancare medicinali”

«Potrebbero mancare alcuni medicinali nelle farmacie del Cuneese e di altre province pie- montesi. Già da Natale. Il moti- vo: la situazione con i ritardi nei pagamenti è critica, ci rivol- geremo alla Corte dei Conti». È la denuncia di Federfarma re- gionale, associazione che rap- presenta le farmacie private.

Il presidente regionale e provinciale, Massimo Mana:

«Siamo preoccupati per il ri- tardo con cui alcune Asl rim- borsano alle farmacie medici-

nali e presidi che si prescrivono con le ricette rosse. Nell’Asl Cn1 il debito è di 4,5 milioni di euro per 157 esercizi del terri- torio, per l’Asl Cn2 per ora non Massimo Mana

Presidente regionale e provinciale di Federfarma

prefetto Patrizia Impresa che stiamo andando incontro a un’emergenza. La spesa per i far- maci è garantita da uno stanzia- mento statale che, al- meno in Piemonte, è sempre ed am- piamente al di sotto del pre- visto». In- tanto scade il 22 dicem- bre il bando online per nuove far- macie: previ- ste aperture a Alba, Bagnolo, Borgo, Boves, Bra, Canale, 2 a Cherasco (per una l’atto comunale è sta- to impugnato di fronte al Tar), 3 a Cuneo, Feisoglio, Fossano, Montaldo, Peveragno, Piobesi e

Villanova. [L. B.]

4,5

milioni

«Nell’Asl Cn1 il debito è di 4,5 milioni per 157 esercizi

del territorio. Nell’Asl Cn2 per ora non ci sono problemi»

ci sono problemi. Le 180 farma- cie di Alessandria, per esem- pio, stanno ancora aspettando i rimborsi da agosto e hanno un credito di 20 milioni. Problemi anche a Torino e Asti».

Il meccanismo del rimborso pubblico: la farmacia compra i medicinali dal grossista, antici- pa i soldi e consegna le medicine al cittadino, dopo l’esibizione del- la ricetta. Il mese successivo ar- riva il rimborso del sistema pub- blico, tramite le aziende sanita- rie locali. Ma le Asl affrontano i

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Sindacati

Catena umana per difendere lo Stato sociale

Una catena umana, in silenzio, intorno all’ospedale «Santa Croce» di Cuneo. Un gesto di protesta dei sindacati, in pro- gramma sabato mattina, per la

«difesa della sanità pubblica e dello Stato sociale». Una mobi- litazione pacifica, proposta pri- ma dalla Cgil sanità di tutto il Piemonte, poi, dopo un incon- tro ieri, hanno deciso di aderire anche le altre principali sigle dei sindacati medici: Aaroi, Anaao, Cimo.

Danila Botta (Fp Cgil pro- vinciale) spiega: «La protesta è stata organizzata a livello re- gionale e sabato ci saranno presidi o catene umane in tutti i capoluoghi di provincia pie- montesi. Positivo che, a Cuneo, abbiamo aderito le altre sigle dei sindacati medici. Vorrem- mo anche organizzare in setti- mana una conferenza stampa per spiegare la ragioni della protesta: si possono eliminare sprechi e inefficienze, ma non seguendo la strada scelta da Regione e Governo. Altro timo- re è che si vada sempre di più verso la privatizzazione del servizio sanitario, ovvero ser-

vizi di qualità solo per chi può pagare. Inaccettabile».

La Cgil regionale lamenta diversi problemi: dalla chiusu- ra di ospedali «senza un vero progetto di riconversione» al- l’aumento delle liste d’attesa nelle residenza per anziani.

Inoltre: il taglio del personale del comparto sanità negli ulti- mi anni (duemila dipendenti in Piemonte secondo la Cgil) «ha prodotto più disoccupazione e aumento delle liste di attesa per visite specialistiche, dia- gnostica e ricoveri ospedalie- ri».

Oltre al ritardo nei paga- menti, inoltre, si tagliano gli ap- palti e si riducono le risorse a Asl, Consorzi, Comunità mon- tane e parchi. A Cuneo la cate- na umana sarà dalle 11 alle 13.

Prima ancora, dalle 8, è in pro- gramma anche un’assemblea dei dirigenti medici dell’ospe- dale per analizzare la «grave si- tuazione» dell’ospedale di rife- rimento della provincia. [L. B.]

«Stop agli sprechi ma non come fanno la Regione

e il Governo»

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Nessuna certezza sugli stipendi 2013 all’Ospedale S. Croce

Un Piano di risparmi presentato ai sindacati

D

a ottobre la Re-

gione ha ridotto i trasferimenti al S.Croce e Carle di 7,36 milioni: dai 34,66 a «prevedibili» 27,3 mi- lioni. Nei giorni scorsi l’asses- sore Monferino aveva assicu- rato i sindacati che i soldi per stipendi di dicembre e tredi- cesime erano garantiti, ma le incertezze cominciano a gra- vare sul 2013, come la stessa direttrice generale del S. Cro- ce Giovanna Baraldi ha pre- annunciato ai referenti sinda- cali dell’azienda, in un docu-

mento diramato l’altro ieri; «fi- no ad oggi è stato possibile ga- rantire il puntuale pagamento degli stipendi – ha scritto la Ba- raldi – ma in futuro se la situa- zione di cassa non sarà miglio- rata, potranno crearsi problemi nel regolare pagamento delle retribuzioni, oltre a peggiorare il saldo con i fornitori (la cui sof- ferenza è fissata a 365 giorni), con possibili ricadute su ap- provvigionamenti e lavori».

La responsabile del’ospeda- le traccia un quadro allarman- te dove evidenzia i 75 milioni di crediti verso Regione e Azien- de sanitarie della provincia

«difficilmente recuperabili», con le banche che chiudono i rubinetti, con segni di recupe- ro nel disavanzo «non ancora decisivi», e con un piano regio- nale di razionalizzazioni che non riesce a partire per «resi- stenze di carattere localisti-

sco». Di qui il piano di risparmi

«che coinvolga tutta l’Azien- da». Gli interventi prevedono la definizione di precisi budget di spesa per ogni struttura, un maggiore e migliore utilizzo dei blocchi operatori, la riorganiz- zazione dell’ intramoenia, un migliore controllo del consumo di farmaci, la riduzione delle consulenze, l’estensione delle dimissioni dei pazienti a tutti i giorni della settimana, il poten- ziamento del ruolo dei coordi- natori infermieristici di dipar- timento, la riduzione delle con- sulenze e la revisione di quei

servizi che l’Azienda svolge sul territorio, la razionalizzazione degli appalti di servizio anche in vista dell’imminente avvio dell’attività delle Federazioni Sanitarie. Ci sarà anche una riorganizzazione interna dei reparti - con la costituzione dei 60 posti dell’area NOP (nefro- logia, oncologia e pneumologia ) al Carle -«in modo da ottimiz- zare il lavoro del personale, in continua diminuzione a causa del blocco del turn over»: nel giro di un anno, da aprile 2011 a giugno scorso si è passati da 2351 a 2312 dipendenti.

La direttrice generale del Santa Croce Giovanna Baraldi CAMILLA PALLAVICINO

CUNEO

SANITÀ

NEL VENTO DELLA CRISI

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La quattordicesima udienza del processo per i fallimenti del «Centro di riabilitazione Giovanni Ferrero» e della collegata Fondazione

«onlus» è stata occupata ieri dalla richiesta al tribunale, presentata da buona parte delle difese, per una nuova perizia tecnico-contabile, con acquisizione di nuovi do- cumenti. I giudici Paolo Rampini (presidente), Ivana Lobello e Marco Bottallo hanno respinto l’istanza do-

po oltre tre ore di camera di consiglio, considerando

«utilizzabili ai fini della deci- sione le prove assunte e gli atti acquisiti». Il tribunale, non ritenendo necessario nominare un nuovo perito, ha così dichiarato chiusa la lunga istruttoria dibatti- mentale. Non ci saranno pertanto slittamenti: il pro- cesso proseguirà il 17 genna- io con la requisitoria del pubblico ministero, Laura

divergenze tra le conclusioni dei consulenti dell’accusa e quelli delle difese, mirava ad ottenere verifiche e appro- fondimenti.

Il pm Deodato si è opposta sostenendo che non è neces- sario integrare con altre peri- zie o documenti essendo suf- ficiente quanto prodotto dal- l’accusa (relazioni consulente e curatore, perquisizioni, se- questri, ampia documenta- zione). Al pubblico ministero si sono associate le parti civili

(avvocati Vercelli per il Cen- tro e la Fondazione, Richetta per otto ex dipendenti).

All’istanza di una nuova perizia non hanno invece aderito gli altri due ex ammi- nistratori a processo: Anto- nella Mignatta e Luigi Raviz- za, difesi dagli avvocati Gra- maglia e Zaccone. Gli imputa- ti coinvolti, a vario titolo, nel- la bancarotta fraudolenta (l’ex sindaco Cirio in mancati controlli) hanno sempre re- spinto le accuse.

PROCESSO. RESPINTA LA RICHIESTA DEI DIFENSORI DEGLI EX AMMINISTRATORI

“Crac” del Centro riabilitazione Non si farà una nuova perizia

Ad Alba

Gli ex ammi- nistratori del Centro di riabilitazione Giovanni Ferrero e della Fondazione collegata sono a processo perchè coinvolti a vario titolo nella bancarotta fraudolenta A lato una precedente udienza

Deodato. Ieri sono state an- che messe in calendario altre sei udienze: la sentenza è pre- vista entro fine marzo.

A richiedere ai giudici una nuova perizia «super partes»

sono stati i difensori degli ex amministratori Paolo Sac- chetto, Michele Oreglia, Ga- briella Costa e dell’ex compo- nente del collegio sindacale Pieruccio Cirio (avvocati Ponzio, Strata, Nardelli, Mi- rate e Bongioanni). Motivata sul presupposto che ci siano

Giudici hanno chiuso la lunga istruttoria

«Sono utilizzabili le prove assunte»

GIUSEPPINA FIORI ALBA

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