Differenza tra invalidità civile e handicap
Poiché si tratta di due riconoscimenti diversi, che danno luogo a benefici differenti, è importante fare alcune precisazioni relative a tale differenza.
Ogni persona a cui è stata riscontrata una malattia o menomazione ha assoluto diritto a fare richiesta di accertamento dell'invalidità civile e della situazione di handicap. Saranno soltanto la commissione medica dell'ASL, e in seguito la commissione INPS, a valutare la situazione clinica del richiedente e decidere sul diritto o meno ad un riconoscimento dell'invalidità civile e di handicap o di handicap grave.
A questo punto è importante fare alcune precisazioni relative alla differenza tra invalidità civile e la situazione di handicap poiché si tratta di due riconoscimenti diversi.
La valutazione dell'invalidità civile si basa sulla riduzione della capacità lavorativa, con la conseguente attribuzione di una percentuale. L'art. 1, comma 4, lettera c), del Decreto Legislativo 23 novembre 1988, n. 509, stabilisce che la determinazione della percentuale di riduzione della capacità lavorativa deve basarsi anche sull'importanza che riveste, in attività lavorative, l'organo o l'apparato sede del danno anatomico o funzionale.
In altre parole, la riduzione della capacità lavorativa è il concetto che deve essere valutato per determinare la percentuale d'invalidità, individuando anche in questo modo la capacità lavorativa residua. Tale riduzione non comporta l'impossibilità di un inserimento lavorativo, bensì la difficoltà di eseguire una determinata attività nei modi e nei limiti considerati normali per un individuo.
Nel riconoscimento dello stato di handicap, invece, viene presa in considerazione la difficoltà d'inserimento sociale dovuta alla patologia o menomazione riscontrata. Il concetto di handicap - sempre come definito dalla Legge n. 104/92 - esprime la condizione di svantaggio sociale che una persona presenta nei confronti delle altre persone ritenute normali e si differenzia dalla menomazione (fisica, psichica o sensoriale) che da quella condizione ne è la causa. In altre parole, lo stato di handicap per la sua valutazione tiene conto della difficoltà d'inserimento sociale della persona disabile, difficoltà che è dovuta alla patologia o menomazione di cui una questa persona è affetta.
La diversità dei criteri di valutazione tra l'invalidità civile e la situazione di handicap è importante dal momento che essa può determinare che ad una percentuale di invalidità inferiore al 100%, corrisponda contemporaneamente il riconoscimento della situazione di handicap grave (ai sensi dell'art. 3, comma 3 della Legge 104/92).
Di fatto, essendo diversi i criteri di valutazione dei due accertamenti, l'uno non è legato all'altro né in maniera proporzionale né consequenziale, al punto che si può ottenere lo stato di handicap grave anche in assenza di riconoscimento di un'invalidità civile.
Espresso in un altro modo, questo significa, come già precisato, che anche in alcuni casi dove la malattia o menomazione non ha dato luogo a un 100%, è possibile avere un riconoscimento di handicap o di handicap grave.
Riassumendo, lo stato di handicap, previsto dalla Legge 104/92, riguarda coloro che hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e che è tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
In questo caso la valutazione non verte, dunque, solo sull'accertamento di tipo fisico, ma sulle conseguenze di tipo sociale che la minorazione comporta (l'art. 3, comma 3 della Legge 104/92).
Si ribadisce che in nessuno dei due casi - invalidità civile e handicap - è preclusa la possibilità di svolgere attività lavorativa. Infatti, una persona a cui sia stato riconosciuto il 100% di invalidità civile, l'indennità di accompagnamento e la situazione di handicap grave può mantenere il suo posto di lavoro o accedere a un nuovo impiego, sempreché, chiaramente, le condizioni di salute lo permettano ((art. 1, comma 4, lettera c del D.
Lgs.23 novembre 1988, n. 509).
Situazione di handicap
Il riconoscimento della situazione di handicap non dà luogo a provvidenze economiche ma è la condizione indispensabile per poter usufruire di varie agevolazioni, tra cui i permessi lavorativi, concessi ai lavoratori disabili e ai familiari che li assistono, e il congedo retribuito di due anni, solo per i familiari che assistono disabili riconosciuti in situazione di gravità.
E’ riconosciuta la situazione di handicap grave quando sul verbale è sbarrata la voce:
HANDICAP GRAVE...ai sensi dell'art. 3, comma 3 della Legge 104/92.
Altrimenti le seguenti voci non sono considerate come situazione di gravità. Tranne la voce "Persona non handicappata", gli altri due riconoscimenti possono, comunque, dar diritto ad altri benefici ma non ai permessi lavorativi e al congedo retribuito:
Persona non handicappata
Persona con handicap (articolo 3, comma 1, Legge 104/1992)
Persona con handicap superiore al 2/3 (articolo 21, Legge 104/1992) Prassi di accertamento
Poiché per ottenere sia l'invalidità civile sia la situazione di handicap la procedura nei due casi è uguale, l'art. 6, della Legge 80/2006 ha introdotto alcune novità offrendo la possibilità, a richiesta dell'interessato, di unificazione delle visite di accertamento. Questo significa che può essere presentata in un'unica domanda la richiesta di accertamento dell'invalidità civile e quella dell'handicap. In questo modo i due accertamenti saranno effettuati contemporaneamente senza necessità di essere sottoposti a due visite diverse con le difficoltà che questa procedura comportava in passato: presentazione di distinte domande allungando, in questo modo, considerevolmente i tempi oltre alle difficoltà che questa prassi implicava per la persona disabile (Art. 6, della Legge 80/06).
Inoltre, la stessa legge (Legge n. 80/06) prevede, per le persone affette da patologie oncologiche e per coloro che sono affetti da gravi patologie comprese nell'allegato al Decreto Ministeriale 2 agosto 2007, un procedimento più breve per la visita di accertamento. Infatti, in questi due casi l'accertamento dell'invalidità civile e dell'handicap deve essere effettuato dalle commissioni mediche entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda.
Riferimenti normativi:
Legge 5 febbraio 1992, n. 104 : "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate." (Pubblicata in G. U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.).
Legge 30 marzo 1971, n. 118: "Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n.
5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili" (G.U. 2 aprile 1971, n. 82)
Diferencia entre discapacidad civil y handicap
Como se trata de dos reconocimientos diferentes, que dan lugar a diferentes beneficios, es importante aclarar estas diferencias.
Cualquier persona que haya sido diagnosticada con una enfermedad o discapacidad tiene el derecho absoluto de solicitar una evaluación sanitaria de discapacidad civil y situación de handicap. Solo la comisión médica de ASL, y posteriormente la comisión INPS, evaluarán la situación clínica del solicitante y decidirán sobre el derecho o no a un reconocimiento de discapacidad civil y handicap o handicap grave.
En este punto, es importante hacer algunas aclaraciones sobre las diferencias entre la discapacidad civil y la situación de handicap, ya que son dos reconocimientos diferentes.
La evaluación de la discapacidad civil se basa en la reducción de la capacidad de trabajo, con la consiguiente atribución de un porcentaje. Artículo. 1, párrafo 4, letra c), del Decreto Legislativo 23 de noviembre de 1988, n. 509, establece que la determinación del porcentaje de reducción de la capacidad de trabajo también debe basarse en la importancia del órgano o del daño anatómico o funcional en las actividades laborales.
En otras palabras, la reducción de la capacidad laboral es el concepto que debe evaluarse para determinar el porcentaje de discapacidad, identificando también de esta manera la capacidad laboral residual. Esta reducción no implica la imposibilidad de una colocación laboral, sino la dificultad de llevar a cabo una determinada actividad en las formas y dentro de los límites considerados normales para un individuo.
Sin embargo, en reconocimiento del estado de handicap, se tiene en cuenta la dificultad de inserción social debido a la patología o discapacidad encontrada. El concepto de handicap – como definido por la Ley no. 104/92 – expresa la condición de desventaja social que una persona presenta hacia otras personas consideradas normales y difiere de la discapacidad (física, psíquica o sensorial) que es la causa de esa condición. En otras palabras, el estado de handicap, para su evaluación, tiene en cuenta la dificultad de inserción social de la persona con discapacidad, una dificultad que se debe a la patología o discapacidad con la que se ve afectada.
La diversidad de criterios de evaluación entre la discapacidad civil y la situación de handicap es importante, ya que puede determinar que un porcentaje de discapacidad inferior al 100% corresponde al mismo tiempo al reconocimiento de la situación de handicap grave (de conformidad con el art. 3, párrafo 3 de la Ley 104/92).
De hecho, dado que los criterios de evaluación de las dos evaluaciones son diferentes, uno no está vinculado al otro ni proporcional ni consecuentemente, hasta el punto de que se puede obtener el estado de handicap grave incluso en ausencia de reconocimiento de una discapacidad civil.
Expresado de otra forma, esto significa, como ya se ha especificado, que incluso en algunos casos donde la enfermedad o la discapacidad no han dado lugar al 100%, es posible tener un reconocimiento de handicap o handicap grave.
En resumen, el estado de handicap, previsto por la Ley 104/92, se refiere a a quienes tengan un impedimento físico, mental o sensorial progresivo o estabilizado, que cause dificultades de aprendizaje, relación o integración laboral y que es tal como para determinar una situación de desventaja social o marginación.
Por lo tanto, en este caso, la evaluación no solo se centra en la evaluación física, sino también en las consecuencias sociales que conlleva dicha discapacidad (art. 3, párrafo 3 de la Ley 104/92).
Se reitera que en ninguno de los casos (discapacidad civil y handicap) se excluye la posibilidad de realizar actividades laborales. De hecho, una persona a la que se le ha otorgado el 100% de discapacidad civil, la asignación del subsidio de ayuda en los actos cotidianos y la situación de handicap grave puede mantener su trabajo o acceder a un nuevo trabajo, siempre que, por supuesto, lo permitan las condiciones de salud (art. 1, párrafo 4, letra c del Decreto Legislativo 23 de noviembre de 1988, no. 509).
Situación de handicap
El reconocimiento de la situación de handicap no da lugar a disposiciones económicas, pero es condición indispensable para aprovechar de ciertos beneficios, entre los cuales los permisos de trabajo, otorgados a los trabajadores discapacitados y los familiares que los asisten, una licencia laboral para un total de dos años, solo para familiares que ayudan a personas discapacitadas con handicap grave.
La situación de handicap grave se reconoce cuando, en el informe, se tacha la entrada HANDICAP GRAVE ... de conformidad con el art. 3, párrafo 3 de la Ley 104/92.
De lo contrario, los siguientes elementos no se consideran una situación grave.
Excepto por el ítem "Persona no discapacitada", los otros dos reconocimientos pueden, sin embargo, tener derecho a otros beneficios pero no a licencia laborales pagadas:
Persona no discapacitada
Persona con discapacidad (artículo 3, párrafo 1, Ley 104/1992)
Persona con discapacidad superior a 2/3 (artículo 21, Ley 104/1992) Prácticas de evaluación
Dado que para obtener el reconocimiento tanto de la discapacidad civil como de la situación de handicap el procedimiento es el mismo, el art. 6 de la Ley 80/2006 ha introducido algunas innovaciones al ofrecer la posibilidad, a solicitud de la parte interesada, de unificar las visitas de evaluación. Esto significa que la solicitud de evaluación de invalidez civil y la de handicap pueden presentarse al mismo tiempo. De esta forma, las dos evaluaciones se llevarán a cabo simultáneamente, sin la necesidad de realizar dos visitas diferentes con las dificultades que este procedimiento conllevaba en el pasado: presentar solicitudes separadas alargaba considerablemente el procedimiento, sin tener en cuenta las dificultades adicionales para la persona con discapacidad (artículo 6 de la Ley 80/06).
Además, la misma ley (Ley n. 80/06) establece, para las personas con patologías oncológicas y para aquellas que padecen patologías graves incluidas en el anexo del
Decreto Ministerial del 2 de agosto de 2007, un procedimiento más breve para la visita de evaluación. De hecho, en estos dos casos, la evaluación de la invalidez civil y el handicap deben ser realizadas por las comisiones médicas dentro de los 15 días a partir de la fecha de presentación de la solicitud.
REFERENCIAS LEGISLATIVAS
Ley 5 de febrero de 1992, n. 104: "Ley marco para la asistencia, la integración social y los derechos de las personas con discapacidad". (Publicado en G. U. 17 de febrero de 1992, n. 39, S.O.).
• Ley de 30 de marzo de 1971, no. 118: "Conversión en ley del Decreto Legislativo 30 de enero de 1971, n. 5 y nuevas reglas a favor de los discapacitados y los discapacitados civiles" (G.U. 2 de abril de 1971, n. 82)