Interpretare un ruolo per
vedere come poter ragionare in modo diverso. Ti metti nella condizione di superare il tuo
modo di pensare standard,
recitando una parte che non ti è famigliare e che ti permette di capire meglio gli aspetti
inesplorati del problema.
6 Cappelli per Pensare E. De Bono
! ll nostro cervello è piuttosto pigro. Non ama cambiare e tende a irrigidirsi negli schemi mentali che usa da sempre. E’ più forte di lui.
Questo vale per tutte le persone.
! Così, senza accorgercene, tendiamo a muoverci sempre sullo stesso binario, ripetendo gli schemi che abbiamo usato in passato.
! Siamo così legati al nostro modo di essere e di pensare che, anche inconsciamente, siamo pronti a difenderlo contro ogni tentativo di
cambiamento. Il motivo è chiaro: è in gioco la nostra identità. Saperlo, esserne consapevoli, permette di aggirare tutto questo con qualche
trucchetto.
! Ti faccio un esempio. Se ti metti un costume da clown, ti senti
“autorizzato” a comportarti di conseguenza. Ti senti più libero di agire e ti muovi con più sicurezza, ottenendo più successo come clown. Saresti
molto più impacciato e meno spontaneo se facessi il pagliaccio indossando i vestiti che ti metti quando sei in uffici
6 Cappelli per Pensare
6 Cappelli per Pensare
! Indossando un cappello alla volta, si separano gli elementi che tendono a sovrapporsi in un processo decisionale o
creativo. Questo tiene lontano dalla confusione, perché quando si è davanti a un problema da risolvere
intervengono contemporaneamente molte sfumature che non si riesce a gestire in un blocco unico.
! Meglio affrontare una cosa alla volta.
Il cappello BIANCO, i Dati
! E’ il cappello obiettivo e imparziale. Quando lo si indossa, non si interpreta un fatto e si non esprime un’opinione.
! Si elencano cifre, numeri, dati.
! Si risponde a domande precise, perché tanto più sei specifico e tanto meno ti allarghi verso considerazioni personali.
Il cappello ROSSO, le Emozioni
! Sono le emozioni
! Il rosso è il colore delle passioni. Ogni nostra scelta è
influenzata dalle sensazioni e dai sentimenti che proviamo, come ad esempio l’antipatia o la simpatia. Di per sé non è un male, visto che sono la base dell’intuito e del “sesto senso” che ha portato l’essere umano a molte scoperte
(ma anche a molti disastri, sopravvalutando il valore della prima cosa che viene in mente).
! Le emozioni ci spingono verso un obiettivo e ci allontanano da un pericolo, e vanno rispettate. Però, è bene tenerle separate dai fatti per non indebolire l’efficacia del nostro pensiero. E’ un modo molto utile per vederci più chiaro e far emergere quello che spesso agisce sottotraccia.
Il cappello NERO, il Negativo
! Chi si mette il cappello nero mette in luce tutto quello che non funziona, o che potrebbe non funzionare in
futuro. Errori, rischi, punti deboli. Attenzione: non si tratta di demolire una soluzione o di ridicolizzarla, ma di evidenziare in modo obiettivo le lacune che possono indebolirla
! Usare il cappello nero è diverso dal pessimismo nero, perché il mondo delle sensazioni negative è compito del cappello rosso.
Il cappello GIALLO, il Positivo
! Risponde alla domanda…Perché un progetto è fattibile? In che cosa può aiutare?
! Il pensiero giallo è positivo ma comunque legato a una base logica, così come avviene per il nero. Si può anche ipotizzare delle opportunità al momento non ancora
possibili, ma stando sempre con i piedi per terra. L’euforia e l’entusiasmo sul perché si dovrebbe imbarcarsi in
un’avventura è relativa al cappello rosso.
! Con questo cappello, inoltre, non occorre preoccuparsi di trovare nuove idee. Si può proporre delle soluzioni
concrete e già utilizzate. E’ facile confondere il capello giallo con quello verde della creatività. Il primo tende all’efficienza di un’idea e il secondo all’innovazione di un’idea.
Il cappello VERDE, la Creatività
! E’ il pensiero creativo e divergente. Il verde è il colore della fertilità ed è con questo cappello che si fa crescere un’idea, andando oltre ciò che è ovvio e già consolidato.
E’ un salto in avanti, o meglio un salto di lato (Pensiero laterale)
! Se con i cappelli neri e gialli si esprimono dei giudizi
sull’esistente, ora si cambia marcia e ci si sposta verso il nuovo. Si esce dagli schemi e si sfida se stesso, oppure il gruppo, per arrivare a un concetto completamente nuovo e inaspettato.
! Si va a caccia di alternative, a partire dai vincoli e dalle condizioni fissate dagli altri cappelli. Altrimenti si rischia di arrivare a un’idea completamente campata per aria, una cianfrusaglia inutile.
Il cappello BLU, il Controllo
! Il pensiero, per essere efficace, ha bisogno di essere organizzato. Il ruolo del cappello blu è quello
dell’allenatore di una squadra, che organizza il gioco per raggiungere un obiettivo.
! Il cappello blu interviene con domande e assegna i cappelli ai partecipanti della riunione. Si preoccupa di fare un
riassunto dei risultati, di riepilogare le conclusioni e
indirizza il pensiero di tutti i partecipanti. Praticamente, rende più produttivo e focalizzato l’intero processo. Se si è da soli, occorre ascoltarsi molto e saper gestire tutto il
processo (l’esperienza ti aiuta).
CONCLUSIONE
! Il vantaggio della tecnica dei sei cappelli è nella
separazione forzata dei principali ingredienti del pensiero umano. Mentre si cambia cappello, si metti ordine tra:
!
emozioni
!
logica
!
Informazioni
!
creatività
CONCLUSIONE
! Giocando in diversi ruoli si esce dal binario del pensiero che più ci appartiene.
! Come per ogni altra tecnica che si conosce, più la si usa usi e più si diventa abile. I risultati più soddisfacenti
arriveranno dopo un po’ di pratica. Si passerà da un ruolo all’altro più velocemente e si saprà essere più consapevoli di come ci si avvicini a un problema. E magari, si troverà una soluzione inaspettata.
! Anche da soli, interpretare i diversi ruoli aiuta a sfidare se stessi. Obbliga a guardare le cose da punti di vista
differenti e a focalizzare la tua attenzione su una cosa alla volta.
! Ognuno di noi predilige un modo di pensare tipico di uno dei sei cappelli,