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RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

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Academic year: 2022

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RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

Lo schema del conto del patrimonio previsto dal D.P.R 194/96 è strutturato a sezioni divise e contrapposte e presenta un’impostazione in cui le attività sono esposte in funzione del loro utilizzo, mentre le passività sono raggruppate per natura delle fonti di finanziamento.

Per consentire una lettura ed un’analisi diversa dello stato patrimoniale, è necessario riclassificare i valori riportati nella versione ufficiale, utilizzando in questa sede il criterio finanziario.

Attraverso questo criterio si provvede a suddividere le attività in funzione del grado di liquidità e le passività in base al grado di esigibilità, tenendo conto, convenzionalmente, del periodo di 12 mesi come confine temporale entro il quale i crediti si trasformeranno in denaro e i debiti verranno estinti.

In questa logica, le attività vengono distinte in :

attività a breve, che verranno trasformate in numerario entro 12 mesi dalla data di chiusura dell’esercizio;

attività immobilizzate o fisse, che verranno trasformate in numerario oltre i 12 mesi dalla di chiusura dell’esercizio.

Specularmente le passività vengono distinte in:

passività a breve, rappresentate da quei debiti ed obbligazioni da onorare entro 12 mesi;

passività a medio/lungo termine, costituite dai debiti ed obbligazioni che si presume di estinguere oltre 12 mesi dalla chiusura del periodo amministrativo.

Attività Passività

(Impieghi) (Fonti di finanziamento)

Attivo fisso netto

Attività correnti

Disponibilità liquide

Passivo medio lungo termine

Passivo a breve

Mezzi diterzi

Patrimonio Netto +

Conferimenti Mezzi propri

Attivo a breve

La rappresentazione sopra esposta mette in evidenza le forme di impiego (ossia le attività) in rapporto alle risorse a disposizione (ossia le passività), tenendo distinte la parte non immobilizzata o corrente da quella destinata a permanere durevolmente nell’azienda.

Per quanto concerne la parte dell’attivo, le attività correnti sommate alle liquidità rappresentano l’attivo a breve, da tenere distinto dall’attivo fisso che comprende, invece, quegli elementi patrimoniali che si presume permarranno per un arco temporale superiore ad un anno.

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Per la parte passiva la somma tra passività correnti e passività a medio e lungo termine rappresenta il capitale investito con vincolo di restituzione, ossia i “mezzi di terzi”, mentre il patrimonio netto insieme ai conferimenti rappresentano i capitali vincolati a tempo indeterminato all’azienda ossia i “mezzi propri”.

Applicando questa impostazione alla realtà patrimoniale del Comune di Ravenna si ottengono i seguenti valori:

ATTIVO

2006 2007 2008 2006% 2007% 2008%

DISPONIBILITA' LIQUIDE 12.167.016 28.375.308 29.351.719 1,09% 2,90% 3,01%

ATTIVITA' CORRENTI 51.873.326 51.641.292 49.856.297 4,66% 5,28% 5,12%

ATTIVO A BREVE 64.040.342 80.016.600 79.208.016 5,75% 8,18% 8,13%

ATTIVO FISSO NETTO 1.049.645.346 898.105.563 894.617.492

94,25% 91,82% 91,87%

TOTALE ATTIVO 1.113.685.688 978.122.163 973.825.508 100,00% 100,00% 100,00%

Attivo a breve

Questa voce aggrega le disponibilità liquide, comprendenti le giacenze di cassa e i depositi bancari e le attività correnti, costituite da quegli elementi patrimoniali destinati ad essere convertiti in forma liquida in tempi brevi, quali i crediti di breve termine, le rimanenze, i ratei ed i risconti attivi e i titoli.

Attivo fisso netto

Le attività fisse comprendono gli elementi patrimoniali che producono immobilizzi di somme in un arco temporale di più esercizi. Tra le attività fisse vi sono le immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie, oltre ai crediti di medio e lungo termine legati alla realizzazione di opere pubbliche.

2006 2007 2008

Disponibilità liq 12.167.016 28.375.308 29.351.719 Attività correnti 51.873.326 51.641.292 49.856.297 Attivo fisso nett ########## 898.105.563 894.617.492

########## 978.122.163 973.825.508

- 150.000.000 300.000.000 450.000.000 600.000.000 750.000.000 900.000.000 1.050.000.000

Disponibilità liquide Attività correnti Attivo fisso netto

VALORI A CONFRONTO 2006- 2008

2006 2007 2008

Nell’analizzare la composizione delle attività, si evidenzia un consolidamento della dimensione degli aggregati con un attivo fisso, che si attesta nell’anno 2008 ad una

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percentuale appena inferiore al 92% del totale complessivo, rispetto all’attivo a breve che rimane intorno al livello dell’ 8%.

Questi valori mostrano comunque una dimensione rilevante di impieghi in immobilizzazioni ed il costante impegno dell’ente nel sostegno degli investimenti e delle infrastrutture pubbliche come le strade, ponti, ecc.

PASSIVO

2006 2007 2008 2006% 2007% 2008%

PASSIVO A BREVE 38.765.117 57.443.322 49.763.194 3,48% 5,87% 5,11%

PASSIVO A M/L TERMINE 75.170.513 70.893.939 68.501.153 6,75% 7,25% 7,03%

MEZZI DI TERZI 113.935.630 128.337.261 118.264.348 10,23% 13,12% 12,14%

MEZZI PROPRI 999.750.058 849.784.902 855.561.161

89,77% 86,88% 87,86%

TOTALE PASSIVO 1.113.685.688 978.122.163 973.825.508 100,00% 100,00% 100,00%

Mezzi di terzi

Aggregano le passività a breve, costituite dagli elementi del conto del patrimonio destinati a produrre pagamenti entro il periodo di un anno, quali i debiti di funzionamento, i debiti per IVA, quelli per somme anticipate da terzi, i ratei e i risconti passivi, nonché le passività a medio/lungo termine, rappresentate dai debiti destinati a produrre pagamenti oltre l'arco temporale annuale, ossia i debiti per mutui e prestiti obbligazionari.

Mezzi propri

I mezzi propri contengono il valore a fine esercizio del patrimonio netto, a cui vengono assimilati i conferimenti, quali fondi messi a disposizione da enti pubblici e dai privati al fine di finanziare opere pubbliche. I conferimenti rappresentano un conto atipico rispetto alla struttura civilistica del conto del patrimonio: lo schema previsto per gli enti locali contempla, infatti, nel passivo patrimoniale, tale voce per poter rilevare quei contributi in c/capitale, che non costituiscono dei proventi aventi rilevanza economica, ma accantonamenti che andranno nel tempo ad alimentare le immobilizzazioni dell’ente.

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2006 2007 2008 Passivo a breve 38.765.117 57.443.322 49.763.194 Passivo a M/L 75.170.513 70.893.939 68.501.153 Mezzi Propri 999.750.058 849.784.902 855.561.161

########## 978.122.163 973.825.508

- 150.000.000 300.000.000 450.000.000 600.000.000 750.000.000 900.000.000 1.050.000.000

Passivo a breve Passivo a M/L Mezzi Propri

VALORI A CONFRONTO 2006- 2008

2006 2007 2008

L’analisi delle passività, suddivise secondo le tipologie sopra esposte , evidenzia il permanere di una forte capitalizzazione dell’ente con una significativa rilevanza dei mezzi propri rispetto ad una componente in flessione dei mezzi di terzi.

I mezzi propri continuano, infatti, a mantenere nell’ambito dei mezzi di finanziamento un peso preponderante rispetto ai mezzi di terzi che rappresentano solamente il 12% del valore complessivo del passivo patrimoniale.

Quest’ultima voce si riduce di oltre 10 milioni di euro in rapporto al progressivo contenimento del debito oneroso ed alla ripresa dei pagamenti in spesa corrente che ha determinato una riduzione dei debiti di funzionamento.

ANALISI ATTRAVERSO INDICI

La riclassificazione del patrimonio consente di applicare degli indici di analisi degli equilibri patrimoniali e finanziari dell’ente in maniera da apprezzarne lo stato di salute; in questo ambito si sono individuati alcuni indicatori di liquidità e di solidità.

INDICI DI LIQUIDITA’

Gli indici di liquidità servono a valutare la solvibilità a breve ossia la capacità dell’ente di far fronte ai propri impegni correnti; fra i più significativi si è scelto di rappresentare l’indice di liquidità, il capitale circolante netto e l’indice di liquidità immediata.

2006 2007 2008

Attivo a breve 64.040.342 80.016.600 79.208.016 Passivo a breve 38.765.117 57.443.322 49.763.194

Indice di liquidità 1,652 1,393 1,592

L’indice di liquidità mette in rapporto le disponibilità liquide sommate alle altre attività

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correnti con le passività correnti e tende a misurare la capacità dell’ente di onorare i propri debiti a breve termine con le giacenze di cassa e la riscossione dei crediti a breve termine.

Le risultanze di tale rapporto evidenziano una crescita del valore dell’indicatore verso quello ottimale, che in linea generale viene fissato convenzionalmente intorno a 2, ed è ascrivibile ad un consistente ridimensionamento dei debiti di funzionamento rispetto ad sostanziale consolidamento delle attività a breve termine.

2006 2007 2008

Attivo a breve 64.040.342 80.016.600 79.208.016 Passivo a breve 38.765.117 57.443.322 49.763.194 C.C.N. (Capitale circolante netto) 25.275.225 22.573.278 29.444.822

Il C.C.N. rappresenta in termini di differenza algebrica le stesse grandezze utilizzate nell’indice di liquidità e mostra una crescita nel 2008 del margine positivo fra attività e passività , utile a fronteggiare le posizioni debitorie.

2006 2007 2008

Disponibilità liquide 12.167.016 28.375.308 29.351.719 Passivo a breve 38.765.117 57.443.322 49.763.194 Indice di liquidità immediata 0,314 0,494 0,590

L’indice di liquidità immediata mette in relazione le disponibilità immediate, costituite dalle giacenze di cassa e dai depositi bancari, con le passività correnti; i valori scaturenti dai rapporti mostrano una capacità solo parziale dell’ente di fronteggiare potenzialmente i debiti a breve termine con mezzi immediatamente disponibili senza dover attivare e attendere procedure di rientro della liquidità.

Lo sviluppo dei dati nel triennio evidenzia un progressivo recupero di virtuosità nell’arco temporale esaminato legato in parte all’incremento delle disponibilità di cassa a fine anno e soprattutto alla riduzione dei debiti di funzionamento conseguente ai pagamenti effettuati nel 2008, dopo un anno di rallentamento in rapporto ai vincoli del patto di stabilità interno 2007.

INDICI DI SOLIDITA’

L’analisi della solidità è volta ad apprezzare la capacità dell’ente di far fronte agli impegni nel medio e lungo periodo ossia la capacità di mantenere nel tempo gli equilibri fondamentali della struttura patrimoniale; in questo ambito si vogliono esaminare il grado di indebitamento, il grado di indebitamento oneroso, l’indice di copertura delle immobilizzazioni e il margine di struttura.

2006 2007 2008

Mezzi di terzi 113.935.630 128.337.261 118.264.348 Mezzi propri 999.750.058 849.784.902 855.561.161

Grado di indebitamento 0,114 0,151 0,138

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Il grado di indebitamento misura la dipendenza da terzi finanziatori con riferimento alle fonti di finanziamento. Detto quoziente mette, infatti, in relazione i debiti totali con i mezzi propri ossia il patrimonio netto e conferimenti.

Valori molto alti indicano una situazione di forte indebitamento, valori molto bassi sono invece caratteristici di aziende con una netta prevalenza di mezzi propri su mezzi di terzi e quindi, in linea generale, particolarmente solide. In quest’ottica i valori emersi mostrano che l’ente gode di un buon equilibrio strutturale che tende a consolidarsi su indici di virtuosità.

2006 2007 2008

Mezzi di terzi onerosi (v/banche) 75.170.513 70.893.939 68.501.153 Mezzi propri 999.750.058 849.784.902 855.561.161

Grado di indebitamento oneroso 0,075 0,083 0,080

A differenza dell’indice precedente quello relativo all’indebitamento oneroso prende in considerazione fra i mezzi di terzi solo i debiti di finanziamento costituiti dal debito residuo di mutui e prestiti alla fine dell’esercizio di riferimento e permette di apprezzare l’incidenza dell’indebitamento strutturale, cioè dei debiti contratti per far fronte alle necessità finanziarie dell’ente. Anche in questo ambito, pur in presenza di un arretramento del valore dei mezzi propri, si nota un assestamento del valore su livelli rassicuranti, frutto in particolare della razionale e misurata politica di indebitamento adottata dall’ente che ha consentito di ridurre progressivamente lo stock del debito.

2006 2007 2008

Mezzi propri 999.750.058 849.784.902 855.561.161 Attivo fisso netto 1.049.645.346 898.105.563 894.617.492 Indice di copertura delle

immobilizazioni 0,952 0,946 0,956

L’indice di copertura delle immobilizzazioni permette di valutare il grado di dipendenza da terzi finanziatori con riferimento all’entità degli investimenti; in sostanza si mettono in relazione le attività durevolmente vincolate all’ente, perché strumentali allo svolgimento dell’attività, con i mezzi finanziari che presentano le stesse caratteristiche di vincolo durevole.

Un valore superiore all’unità fa esprimere un giudizio positivo in merito alla solidità dell’ente, in quanto le attività strumentali allo svolgimento dell’attività tipica sono interamente coperte dai mezzi destinati a permanere durevolmente in azienda. Nella realtà del Comune di Ravenna si evidenzia un sviluppo temporale che attesta tale indice su un valore quasi prossimo all’unità, sottolineando la sostanziale capacità di autofinanziamento degli impieghi in investimenti da parte dell’ente.

2006 2007 2008

Mezzi propri 999.750.058 849.784.902 855.561.161 Attivo fisso netto 1.049.645.346 898.105.563 894.617.492 Margine di struttura - 49.895.288 - 48.320.661 - 39.056.332

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Con questo indice si mettono in relazione le stesse grandezze utilizzate nell’indice di copertura delle immobilizzazioni evidenziandone anziché il rapporto la mera differenza algebrica. Se il valore è positivo o uguale a 0 indica che il patrimonio dell’ente è di per sé sufficiente a finanziare tutte le immobilizzazioni e gli altri investimenti. Se negativo, rileva che le attività fisse sono finanziate in parte con il patrimonio netto ed in parte con finanziamento di terzi; nella realtà del Comune di Ravenna si rileva un dato negativo di modeste proporzioni, in considerazione soprattutto della dimensione e dell’entità numerica dei valori messi in rapporto, che permettono comunque di evidenziare la quasi integrale capacità dell’ente di finanziare autonomamente gli investimenti strutturali.

INDICI DI REDDITIVITA’

Con riferimento agli indici di redditività si vuole rappresentare la remunerazione del capitale investito prendendo in considerazione, non il risultato economico del Comune di Ravenna, che per la sue finalità pubblicistiche non è destinato a produrre un utile d’esercizio, ma le aziende e società presso cui il Comune di Ravenna detiene partecipazioni.

A questo scopo, si sono messi in rapporto i dividendi 2007 percepiti dal Comune con le relative quote di partecipazione al capitale sociale delle società .

Come già evidenziato l’anno passato il trasferimento delle partecipazioni azionarie dal Comune di Ravenna alla società Ravenna Holding spa, nata nel settembre 2005, induce ad acquisire la quasi totalità dei dividendi dalla medesima società capogruppo che contabilizza presso il proprio bilancio i risultati d’esercizio delle altre società di cui detiene le quote di proprietà.

Il consolidamento delle contabilità delle società produce, necessariamente, un effetto di bilanciamento fra risultati di aziende con buone performance di redditività come Hera Spa e Ravenna Farmacie, con altre aziende che per loro natura non producono praticamente dividendi. E’ questa la posizione di Area Asset spa che, in quanto società di gestione delle reti e degli impianti di distribuzione del servizio idrico e del gas e per la ricaduta sui costi operata dalle ingenti quote di ammortamento, non è destinata a produrre utili. Analoga è la situazione del servizio di trasporto pubblico gestito da ATM che per il tipo di attività pubblica effettuata, registra fisiologicamente una storica assenza di redditività.

Va registrata ad ogni modo la produzione da parte di Ravenna Holding spa di dividendi nell’esercizio 2007 per oltre 4 milioni di euro dei quali 3.300.000,00 di euro sono stati distribuiti al Comune di Ravenna quale socio esclusivo della società.

INDICI DI REDDITIVITA'

R.O.E (Return on equity) 2007

HERA SPA 80,00

1.000,00 = 8,00%

RAVENNA HOLDING S.P.A. 3.300.000,00

349.572.182,00 = 0,94%

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RAVENNA FARMACIE S.R.L. 5.265,03

26.161,91 = 20,12%

SAPIR S.p.A. 17,00

52,00 = 32,69%

TOTALE 3.305.362,03

349.599.395,91 = 0,95%

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