COMUNE
CASAL DI PRINCIPE (Provincia Caserta)
R
EGOLAMENTO DELLAC
ONSULTA COMUNALE PER LAP
ARITÀ E LEP
ARIO
PPORTUNITÀApprovato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.___del _________
Articolo 1 - ISTITUZIONE
1. In attuazione del principio di parità sancito dagli articoli 3, 37 e 51 della Costituzione Italiana, del Codice delle Pari Opportunità tra uomo e donna (Decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198) oltre che nel rispetto di tutte le identità di genere ed orientamenti sessuali, in conformità con quanto stabilito dallo Statuto Comunale che la prevede all’art.88 si istituisce presso il Comune di Casal di Principe, la Consulta comunale per le Parità, le Pari Opportunità ed il superamento di ogni forma di discriminazione.
2. La Consulta è organo permanente, con funzione propositiva e consultiva del Consiglio, della Giunta e degli altri organi comunali in merito alle questioni che direttamente od indirettamente riguardino le politiche di parità e di pari opportunità. La Consulta dura in carica per la durata dell’amministrazione.
3. La Consulta esercita le sue funzioni in piena autonomia operando anche in raccordo con Amministratori e Consiglieri comunali e con gli attori pubblici e privati operanti sul territorio.
4. La Consulta ha sede nella Casa Municipale ed ogni comunicazione alla stessa indirizzata va effettuata al protocollo dell’Ente.
ARTICOLO 2 - FINALITÀ
1. La Consulta opera per la rimozione degli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta od indiretta per valorizzare le differenze e per favorirne le condizioni di riequilibrio in tutti i luoghi decisionali del territorio comunale.
2. La Consulta per la Parità e le Pari Opportunità nella sua funzione preminentemente propositiva, attraverso funzioni di sostegno, confronto, consultazione, progettazione e proposta nei confronti del Consiglio Comunale, delle Commissioni Consiliari, della Giunta, persegue le seguenti finalità:
a) favorire la conoscenza della normativa e delle politiche riguardanti le donne assumendo iniziative di informazione rivolte alle istituzioni ed al mondo del lavoro nel suo complesso;
b) rimuovere ogni discriminazione fondata sulla disabilità, sul genere, sull’orientamento sessuale, sulla religione, sull’appartenenza ad etnie nelle nomine di competenza dell’Ente;
c) diffondere la cultura delle pari opportunità mediante iniziative sociali e culturali volte al mondo della scuola, del lavoro, della politica, dell’associazionismo, dei servizi;
d) promuovere la partecipazione alla vita politica ed alla gestione della Amministrazione Pubblica, nell’ottica del riequilibrio della rappresentanza e senza alcun tipo di discriminazione;
e) promuovere indagini e ricerche sui percorsi dell'attività femminile e sulla condizione delle donne nel territorio comunale e di coloro che esprimono un diverso orientamento sessuale;
f) favorire l’accesso al mercato del lavoro dei soggetti più fragili eliminando ogni discriminazione, incrementando le opportunità di formazione e di progressione professionale, in ottemperanza alle normative regionali, nazionali e comunitarie;
g) sviluppare e promuovere interventi nel mondo della scuola, in collaborazione con le istituzioni preposte, per educare le nuove generazioni al riconoscimento ed alla valorizzazione della differenza, eliminando gli stereotipi anche sessisti nella comunicazione scritta, orale e mass-mediale;
h) iniziative dirette a favorire la visibilità della cultura delle donne e del mondo LGBTQ+ sia nel campo del sapere (storia, sociologia, filosofia, psicologia, pedagogia, medicina, economia, ecc.) sia del "saper fare" (professioni tradizionali e non tradizionali: imprenditoria, cinema, teatro, giornalismo, arte, scrittura, etc.);
i) attuare iniziative dirette a promuovere condizioni familiari di piena corresponsabilità della coppia che consentano alla donna di rendere compatibile l’esperienza familiare con l’impegno pubblico, sociale, professionale;
j) favorire la costituzione di reti di relazione con l’associazionismo a livello nazionale, ma anche a livello comunitario ed extracomunitario per rendere operante il diritto alla diversità nella comunanza e per promuovere scambi di esperienze, di elaborazioni e di proposte;
k) promuovere e realizzare azioni positive volte a rimuovere ogni tipo di discriminazione diretta o indiretta;
l) contrastare la cultura della violenza nei confronti delle donne, dei bambini, degli omosessuali, dei transessuali, dei diversamente abili ed in generale dei soggetti fragili;
m) contrastare ogni forma di discriminazione sul lavoro basata sull’identità sessuale, etnica o religiosa;
n) promuovere e realizzare azioni positive volte a rimuovere le discriminazioni verso i diversamente abili;
o) promuovere sul territorio e nella scuola azioni per prevenire fenomeni dell’omofobia, del razzismo e della discriminazione razziale, del bullismo e della discriminazione verso i diversamente abili attraverso una corretta educazione al rispetto e al sentimento.
3. La Consulta presenta al Sindaco ed all’Assessore o al Consigliere comunale con delega alle Pari Opportunità le linee programmatiche delle attività che intende realizzare entro il 31 dicembre di ogni anno.
4. La Consulta per il perseguimento delle sue finalità ed in relazione all’attività dell’Amministrazione comunale può chiedere al Consiglio ed alla Giunta comunale il riesame di un atto deliberativo se ritenuto in contrasto con i principi di parità e pari opportunità.
5. La Consulta valuta lo stato di attuazione nel territorio comunale delle Leggi statali e regionali sulle politiche di genere e superamento di discriminazioni ed opera al fine di consentirne, nei limiti delle proprie competenze, la piena attuazione.
ARTICOLO 3 - ORGANIDELLA CONSULTA Sono organi della Consulta:
a) Assemblea;
b) Presidente;
c) Vice Presidente;
d) Segretario.
ARTICOLO 4 - COMPOSIZIONE
1. La Consulta prevista dallo Statuto o istituita con apposita delibera del Consiglio Comunale, è composta dai Consiglieri Comunali (1 per ogni gruppo consiliare) e dai membri esterni all’amministrazione nominati dal Sindaco tra i soggetti che ne hanno fatto richiesta. La designazione dei componenti consiglieri viene effettuata da ciascun capogruppo per iscritto al Presidente del Consiglio Comunale.
2. Sono membri di diritto della Consulta il Sindaco, l’Assessore con specifica delega in materia o, in carenza di attribuzione di delega a quest’ultimo, il Consigliere con delega alle Pari Opportunità.
3. Possono essere nominati membri della Consulta esterni al Consiglio Comunale i soggetti singoli, residenti a Casal di Principe che all’atto della candidatura, possiedano competenza e/o esperienza sui temi della parità e delle pari opportunità. Il possesso delle competenze e delle esperienze per i richiedenti singoli dovrà essere documentato dal curriculum vitae e/o da un profilo delle attività svolte.
4. Le richieste dei componenti della Consulta esterni al Consiglio Comunale possono essere inoltrate anche dalle organizzazioni imprenditoriali, dalle organizzazioni sindacali, dalla scuola, dal mondo delle professioni, dalle organizzazioni di volontariato, dai movimenti e dalle associazioni presenti e/o operanti nel Comune di Casal di Principe.
5. Il Responsabile del Settore Servizi alla Persona o pari opportunità provvede a dare pubblicità all’istituzione o rinnovo della Consulta attraverso bando, mediante il quale si invitano i soggetti interessati individuati ai comma precedenti a presentare richiesta, per la parte esterna al Consiglio Comunale, entro un termine di almeno 20 giorni. Il responsabile provvede a stilare l’elenco degli ammessi nei 30 gg successivi.
6. La nomina dei componenti esterni della Consulta spetta al Sindaco a seguito di valutazione dei requisiti fatta dal responsabile di settore circa anche le competenze ed esperienze in possesso da ciascun richiedente singolo nel termine di 15 giorni dalla comunicazione del responsabile dell’elenco dei richiedenti ammessi.
ARTICOLO 5 - FUNZIONAMENTO DELLA ASSEMBLEA
1. L’Assemblea deve essere convocata dal Presidente almeno una volta a trimestre o qualora lo richieda per iscritto un terzo dei membri della stessa.
2. La prima seduta dell’Assemblea è convocata per iniziativa del Sindaco o dell’Assessore con delega alle Pari Opportunità.
3. Svolge le funzioni di Presidente il Sindaco o un suo delegato. L’Assemblea elegge al proprio interno, a scrutinio segreto, il Vice Presidente scelto tra i componenti esterni all’amministrazione comunale.
4. Il Presidente provvede alla nomina del Segretario, anche per ogni sin- gola riunione, che ha il compito di curare la redazione dei verbali dell’Assemblea, i quali devono essere letti e posti in votazione, di norma, in ogni riunione. I verbali, dopo l’approvazione, sono presentati al protocollo comunale e tenuti a disposizione presso gli uffici comunali.
5. L’Assemblea viene convocata con un preavviso di almeno 3 giorni compreso quello di convocazione o nei casi di urgenza, di almeno 6 ore. La seconda convocazione può essere contestuale alla prima ma deve prevedere un lasso di tempo di almeno 3 ore tra le due convocazioni. La convocazione deve contenere l’elenco degli argomenti da trattare, l’indicazione del giorno e dell’ora nonché del luogo in cui si terrà l’adunanza. Le assemblee posso essere svolte anche da remoto attraverso le piattaforme messe a disposizione dal comune o disponibili in rete e la convocazione può avvenire anche attraverso la posta elettronica, messaggio whatsapp o sms previa autorizzazione dei singoli componenti la Consulta.
6. La mancata partecipazione, per essere considerata giustificata, deve essere comunicata al Presidente dell’Assemblea entro il giorno precedente la riunione o in caso di urgenza entro un ora precedente.
7. Per la validità delle riunioni della Assemblea è necessaria in prima convocazione la presenza di ½ dei suoi componenti e le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti.
In seconda convocazione è necessaria la presenza di almeno ¼ dei componenti per la validità delle sedute e le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti.
8. Le decisioni della Assemblea sono assunte a voto palese, salvo nei casi disciplinati diversamente dalla legge. Nel caso in cui si verifichi parità di voti, prevarrà il voto del Presidente al fine di assicurarne il funzionamento.
9. La Consulta può determinare l’articolazione delle sue attività per gruppi di lavoro, le cui proposte devono ottenere l’approvazione della Assemblea. Ai gruppi di lavoro possono essere invitati a partecipare, a titolo consultivo e su designazione a maggioranza dell’assemblea della Consulta, anche rappresentanti esterni alla Consulta ed al Consiglio Comunale .
ARTICOLO 6 - DIMISSIONI, DECADENZA E SURROGADEI MEMBRI
1. I membri della Consulta cessano la propria attività per decadenza dalla carica di consigliere o assessore o per dimissioni.
2. Le dimissioni sono presentate per iscritto al Presidente dell’Assemblea e per conoscenza al Sindaco ed all’Assessore o Consigliere con delega alle Pari Opportunità.
3. Si ha decadenza dopo tre assenze ingiustificate e consecutive alle riunioni dell’Assemblea allorché vi sia richiesta da parte degli altri componenti o di soggetti interessati.
4. In caso di dimissioni o decadenza si provvede alla surroga del membro dimesso o decaduto con le modalità di cui all’articolo 4 del presente Regolamento.
ARTICOLO 7 - COMPITI DEL PRESIDENTE
1. Sono compiti del Presidente o in caso di impedimento del Vicepresidente:
a) convocare e decidere le linee guida degli argomenti da proporre all’ordine del giorno, tenuto conto delle proposte degli altri membri della Consulta;
b) curare e controllare che le attività della Consulta siano dirette al progressivo raggiungimento dei fini istituzionali di cui all’articolo 2 del presente regolamento;
c) adoperarsi per dare piena attuazione alle attività deliberate dalla Assemblea;
d) garantire i rapporti con gli Organi politici ed Amministrativi del Comune, della Provincia, della Regione, con Enti, Associazioni ed Organizzazioni esterne;
e) accogliere le istanze della cittadinanza da riportare successivamente alla Consulta comunale per le Parità e le Pari Opportunità;
f) predisporre il documento programmatico da discutere in sede di Assemblea e da trasmettere entro i termini stabiliti al Sindaco ed all’Assessore o Consigliere con delega alle Pari Opportunità.
2. Il Presidente può essere sostituito, nella direzione dell’assemblea, dal Vicepresidente, se nominato, allorché intervenga un impedimento alla sua presenza.
ARTICOLO 8 - REGOLAMENTAZIONE INTERNA
Il presente regolamento può essere modificato, con deliberazione del Consiglio comunale, anche su iniziativa della presente consulta allorché la proposta sia stata votata con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea.
ARTICOLO 9 - DISPOSIZIONI FINANZIARIE
1. Nel Bilancio di previsione viene previsto un apposito capitolo di spesa per le iniziative della Consulta che può essere incrementato da contributi di Enti, Istituzioni pubbliche o private e privati cittadini.
2. Il Comune mette a disposizione della Consulta le attrezzature, i servizi, il personale amministrativo e le risorse necessarie al suo funzionamento secondo quanto previsto dal Regolamento dell’Economato, nonché i locali necessari all’espletamento dei relativi compiti.
3. La partecipazione alla Consulta per la Parità e le Pari Opportunità è gratuita e volontaria e non dà diritto a compensi o rimborsi.
ARTICOLO 10 - RAPPORTI DI COLLABORAZIONE
La Consulta sviluppa rapporti di collaborazione con gli organismi di parità e di pari opportunità a livello provinciale, regionale, nazionale ed internazionale
ARTICOLO 11 - DISPOSIZIONI FINALI
1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo a quello in cui è divenuta esecutiva a tutti gli effetti la delibera di approvazione, abrogando ogni atto precedente avente ad oggetto al regolamentazione della consulta.
2. Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento si fa rinvio alle leggi comunitarie, nazionali, regionali ed allo Statuto ed ai regolamenti in vigore presso il Comune di Casal di Principe.