REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA UNIONE DEL LAGO MAGGIORE
Comuni di:
Valle Cannobina, Gurro, Cannero Riviera, Ghiffa, Oggebbio, Trarego Viggiona, Cannobio
PROGRAMMA ANNUALE PER LA MONTAGNA ANNO 2020
Macro linea d’azione n. 2
Interventi di sistemazione del territorio montano
Manutenzione straordinaria della sentieristica accatastata per la miglio percorribilità degli itinerari transfrontalieri, segnalati ed
integrati a livello regionale
Progetto Esecutivo
LOCALITÀ: Valle Cannobina COMMITTENTE UNIONE LAGO MAGGIORE FIRMA DEL PROGETTISTA IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
DATA Marzo 2022
SCALA
Determinazione Dirigente Responsabile N° 16 del 19.02.2021
MODIFICATODott. Geol. Alessandro Pirocchi Ordine dei Geologi del Piemonte n° 216 Via Angelo Nino, 11 - 28845 Domodossola (VB) Tel. cell. 347 5788543
e-mail: [email protected] P. IVA: 01505730034
RELAZIONE TECNICA E FOTOGRAFICA
Elaborato 1
UNIONE MONTANA DEL LAGO MAGGIORE
PROGRAMMA ANNUALE PER LA MONTAGNA ANNO 2020
Macro linea d’azione n. 2
Interventi di sistemazione del territorio montano
Manutenzione straordinaria della sentieristica accatastata per la miglio percorribilità degli itinerari transfrontalieri, segnalati ed
integrati a livello regionale
1. 1 . P P
REREMMEESSSSAAVia Borromea - Circuito di San Carlo e Via delle Genti sono itinerari storici che rappresentano gli assi portanti escursionistici del territorio dell’Unione Montana del Lago Maggiore.
Nell’ambito del progetto Interreg V/A Italia Svizzera 2014-2020 denominato PAES.CH.IT: “Paesaggi e natura tra binari e fili” sono stati individuati 4 lotti di lavoro distinti sia per area geografica che per tipologia prevalente di lavorazione:
Lotto 1 – Valle Cannobina: si tratta essenzialmente di interventi di messa in sicurezza dei percorsi, con sostituzione/nuova realizzazione di barriere di protezione. Tipologia prevalente di lavorazione: opere da fabbro.
Lotto 2 – Alto Verbano: si tratta essenzialmente di interventi di valorizzazione dei percorsi con interventi esemplari di ripristino di manufatti in pietra (muri a secco e selciati). Tipologia prevalente di lavorazione:
lavorazione muri in pietra.
Lotto 3 – Interventi di completamento: riguardano sia la Valle Cannobina che l’alto Verbano e comprendono sia sostituzione/nuova realizzazione di barriere di protezione sia pulizia di ponticelli pedonali dalle piante cadute, sia sistemazione del piano di camminamento.
Lotto 4 – Sentiero Alpe Quadra – Alpe Pianone – Limidario: riguarda interventi di pulizia, allargamento e sistemazione del sentiero esistente che mette in collegamento Le Biuse con i bivacchi dell’Alpe Quadra e dei Pianoni e la Capanna Al Legn.
I primi due lotti di lavoro sono stati affidati nell’ambito del progetto Interreg PAES.CH.IT. Invece il Lotto 3 trova copertura economica nell’ambito dei fondi assegnati all’Unione Montana del Programma Annuale per la Montagna anno 2020.
1.1. Via Borromea e Circuito di San Carlo
Questa antica arteria del traffico di genti e mercanzie cannobine prende il nome da San Carlo Borromeo che compì in valle una visita pastorale nel 1574. Il santo dormì a Gurro, dove la splendida “Casa S. Carlo” ne conserva il ricordo. Lungo la mulattiera due modeste edicole ricordano l’episodio della povera mula che trasportava il Borromeo e che, nel tratto dove la mulattiera prende a scendere nella valle di Cavaglio provenendo da Traffiume, sbalzò di sella l’illustre pellegrino che miracolosamente scampò al disastroso volo nel baratro che gli sarebbe stato fatale. Il percorso collega il Santuario di Re in Val Vigezzo con il Santuario della Madonna della Pietà di Cannobio e consente di scoprire gli angoli più suggestivi della valle Cannobina.
1.2. Via delle Genti
La Via delle Genti da Verbania Intra al confine svizzero rappresentava l'antica strada di collegamento tra i paesi del Verbano e la Svizzera. La Via proseguiva poi in Svizzera lungo i paesi del Lago Maggiore fino a Locarno e poi nel piano di Magadino dove si collegava alla Via che saliva al Passo del San Gottardo. Il tratto da Verbania al Confine di stato si effettua in due piacevoli tappe fattibili tutto l'anno, fatto salvo nell'imminenza di nevicate. È un itinerario che si svolge a mezza costa sempre con splendida vista sul Lago Maggiore e che permette di attraversare piccoli paesini e la Riserva del Sacro Monte di Ghiffa, Patrimonio Unesco raggiungendo infine i meravigliosi borghi lacustri di Cannero e di Cannobio.
Da Verbania a Cannobio l’itinerario può, con alcune deviazioni su strade a basso traffico, essere fruito anche in mountain bike.
2. 2 . S S
ITITUUAAZZIIOONNEE GGEENNEERRAALLEEGli itinerari sono stati già in passato oggetto di diversi interventi di valorizzazione e di segnaletica.
Purtroppo recenti eventi alluvionali e fenomeni di tempeste di vento hanno prodotto la caduta di numerose piante di alto fusto danneggiando muri di sostegno, barriere, passerelle.
Le ricognizioni sui percorsi hanno portato ad individuare una serie di dissesti che necessitano di sistemazione. La tipologia degli interventi è riconducibile alle seguenti categorie:
Tratti di sentieri ostruiti da piante cadute. A volte si tratta di una singola pianta, a volte di ceppaie costituite a sua volte da più piante anche di diametro ragguardevole
Muretti di sostegno crollati
Cedimento della sede viaria della mulattiera
Barriere lignee degradate
Parapetti sui ponti degradati
Tratti esposti privi di protezioni
Lastricato della mulattiera ammalorato
Passerelle lignee degradate
Gli interventi censiti, e su cui si concentrerà nell’ambito di questo lotto di lavori, sono rappresentati graficamente sulle Carte di Ubicazione (Tavola 2 su base BDTRE e Tavola3 su base catastale).
3. 3 . L L
OOTTTTOO3 3 – – I I
NNTETERRVVEENNTTII DDII CCOOMMPPLLEETTAAMMEENNTTOOIl presente Lotto di completamento propone interventi lungo la Via delle Genti, la Via Borromea e il Circuito di San Carlo che possono essere realizzati in caso di ulteriori risorse disponibili.
3.1. Descrizione degli interventi
Gli interventi individuati in questo lotto di completamento sono i seguenti e di seguito vengono illustrati tramite immagini e brevemente commentati:
PUNTO INTERVENTO COMUNE QUANTITÀ
1 Pulizia ponte ostruito da piante cadute CANNOBIO 20 piante
2 Pulizia ponte ostruito da piante cadute CANNOBIO 10 piante
3 Pulizia ponte ostruito da piante cadute CANNOBIO 15 piante
4 Ricostruzione passerella pedonale CANNOBIO 4 m
5 Nuovo tratto di barriere di protezione CANNOBIO 75 m
6 Demolizione e sostituzione barriere di protezione VALLE CANNOBINA 60 m
7 Demolizione e sostituzione barriere di protezione GURRO 30 m
8 Nuovo tratto di barriere di protezione GURRO 30 m
9 Demolizione e sostituzione barriere di protezione VALLE CANNOBINA 25 m
Intervento 1. Mulattiera Campeglio-Cinzago: alveo intasato di piante cadute a monte di un ponte in pietra.
Si prevede la pulizia dell’alveo con taglio e sezionamento delle piante e loro impilamento a bordo sentiero
Intervento 2. Mulattiera Campeglio-Cinzago: piante cadute. Si prevede il taglio e il sezionamento delle piante e loro impilamento a bordo sentiero
Intervento 3. Mulattiera Campeglio-Cinzago: alveo intasato di piante cadute a monte di un ponte in pietra.
Si prevede la pulizia dell’alveo con taglio e sezionamento delle piante e loro impilamento a bordo sentiero
Intervento 4. Mulattiera Cavaglio - Traffiume Località al Campo: passerella lignea bruciata in occasione del recente incendio. Si propone la sua sostituzione con passerella metallica
Intervento 4. Mulattiera Cavaglio - Traffiume Località al Campo: resti della passerella lignea bruciata in occasione del recente incendio.
Intervento 5. Mulattiera Cavaglio-Traffiume. Tratta a forte esposizione. Si prevede un nuovo tratto di barriere di protezione con montanti in metallo e 5 file di cordine d’acciaio
Intervento 6. Salita dal Rio di Falmenta a Crealla. Tratte di barriere realizzate con montanti di ferro e cordine di metallo parzialmente degradate o con cordine allentate o spezzate. Si prevede la demolizione e la
realizzazione di nuova barriera con montanti in metallo e 5 file di cordine d’acciaio
Intervento 7. Sentiero tra Piazza di Gurro e Provola. Tratto di barriera di 30 m ormai ceduta. Si prevede la demolizione e la realizzazione di nuova barriera con montanti in metallo e 5 file di cordine d’acciaio
Intervento 8. Sentiero tra Piazza di Gurro e Provola. Tratto esposto con roccia e radici affioranti. Si prevede la realizzazione di nuova barriera con montanti in metallo e 5 file di cordine d’acciaio
Intervento 9. Discesa da Airetta a Ponte Teia. Tratto esposto con roccia affiorante con barriera molto deteriorata. Si prevede la demolizione e la realizzazione di nuova barriera con montanti in metallo e 5 file di
cordine d’acciaio
4. 4 . C C
OONNSISIDDEERRAAZZIIOONNII GGEENNEERRAALLII PPEERR LLAA FFAASSEE DDII PPRROOGGEETTTTAAZZIIOONNEEData la sempre maggiore difficoltà da parte dei Comuni di assicurare una costante manutenzione dei sentieri e delle infrastrutture ad essi connesse è stato scelto l’impiego di materiali ad elevata durabilità.
Una maggiore durabilità si traduce inoltre nell’efficienza del manufatto nel tempo assicurando anche le necessarie condizioni di sicurezza.
4.1. Barriere di protezione
L’intervento più importante previsto dal progetto è rappresentato dal rifacimento di numerosi tratti di barriere di protezione. Attualmente sono presenti prevalentemente barriere di protezione in legno di pino tornito e pre-impregnato in autoclave, più raramente in pali grezzi di castagno o larice. Questo tipo di barriere si è dimostrato poco durevole nel tempo, soprattutto per le parti dei montanti direttamente a contatto diretto con il terreno che tendono rapidamente a marcire rendendo poi insicuro e pericoloso il manufatto.
Invece di realizzare barriere lignee che richiedono costante manutenzione e trattamenti successivi con impregnanti, si intende realizzare le barriere di protezione lungo i sentieri mediante montanti metallici realizzati con profilo a C (profilato UPN 40 misura 40x35 mm) e 5 file di cordine metalliche da 8 mm di spessore perfettamente tesate anche mediante l'uso di apposito tenditore (tipo Tirvit) e fissate con morsetti serrafune. Ciascun fine corda deve essere dotato di apposito capocorda in alluminio a pressare o in plastica termorestringente in modo da evitare successivi sfilacciamenti.
Fig. 2: esempio di barriera di protezione lungo i sentieri realizzata in metallo
Il montante avrà un’altezza di 140 cm (105 cm fuori terra) e potrà essere fissata al terreno in più modi:
annegato in plinto di calcestruzzo. La forma a C impedisce la rotazione ed eventualmente si può bucare il montante nella parte bassa per infilare uno spezzone metallico con funzione antiestrazione.
Fissato in lastroni di pietra o in roccia. In questo caso conviene tagliare il montante della giusta altezza fuori terra e saldare in fondo uno spezzone di barra nervata da 28 (30 mm compresa la nervatura), quindi si procede alla esecuzione di un foro di circa 20 cm e si fissa la barra nervata con resina o boiacca di cemento.
Fissato esternamente al muro di valle della mulattiera. Si possono fissare contropiastre o spezzoni di barra nervata nel muro mediante perforazioni riempite di boiacca o di resina e successivamente si salda il montante agli spezzoni.
Fig. 3: esempio di fissaggio barriera esternamente al muro di valle della mulattiera
L’impiego del metallo nella costruzione delle barriere di protezione e dei parapetti dei ponti ha una durabilità molto più elevata rispetto al legno, soprattutto usando montanti realizzati in ferro pieno (profilati a UPN) e non tubolari. Inoltre l’impiego di una simile barriera offre anche vantaggi in fase di posa in quanto i montanti sono più sottili rispetto ai montanti di legno e possono essere fissati anche mediante perforazioni. Infine l’impiego di una barriera con funi metalliche ha il vantaggio di una maggiore flessibilità della barriera stessa per adeguarsi alle diverse pendenze e all’andamento irregolare della mulattiera.
Lungo i sentieri è stato scelto di non realizzare il corrimano in quanto la sua posa poteva essere realizzata solo mediante taglio del corrimano della giusta lunghezza e saldatura in loco. Questo tipo di lavorazione pregiudica parzialmente la verniciatura a polvere dei montanti e inoltre comporta la necessità di trasportare una pesante saldatrice in luoghi poco raggiungibili che deve essere continuamente spostata in prossimità dei tornanti. Inoltre si è reputato che questo tipo di lavorazione, pur con tutte le accortezze del caso, possa essere pericolosa per il rischio di appicco di incendi.
4.2. Ciclo di zincatura e verniciatura
I montanti saranno realizzati in ferro e dopo le opportune lavorazioni di arrotondamento degli spigoli e di foratura verranno sottoposte a processo di zincatura a caldo e verniciatura a polvere con ciclo continuo (fosfosgrassaggio -risciacquo - risciacquo demi - asciugatura 180* - verniciatura poliestere - cottura 200*) in colore ferromicaceo grigio scuro o ruggine scuro.
Fig. 4: colorazioni disponibili per colorazione a polvere dei manufatti in ferro
I manufatti da verniciare dovranno essere realizzati secondo le indicazioni della norma UNI EN ISO 12944-3, comprese appendici A, B, C, D. La preparazione della carpenteria dovrà essere effettuata secondo la norma ISO 8501-3. Tutti i materiali dovranno essere dotati di punti d’appensione che non pregiudichino la corretta verniciabilità della struttura.
Zincatura norma UNI EN ISO 1461
Bagno Zinco Classe 1 - no Pb e Ni
Zinco utilizzato SHG 99,995%
Polveri utilizzate Qualicoat 1o sup.
Tinta Top Coat grigio scuro o ruggine scuro
4.3. Passerelle pedonali
Anche per quanto riguarda il rifacimento di passerelle pedonali in legno ormai degradato s’intende realizzare delle strutture portanti realizzate con 3 travi IPE di altezza adeguata alla luce della passerella, opportunamente legate tra loro mediante travi HEA ogni metro. In questo caso la scelta è ricaduta sull’impiego di acciaio CORTEN. Il vantaggio del Corten rispetto all’acciaio zincato è anche in termini paesaggistici. Infatti la colorazione marrone che alla fine assume l’acciaio Corten è più simile alla colorazione del legno e pertanto si maschera meglio nel paesaggio.
Il piano di camminamento è realizzato in doghe di acciaio Corten sezione 58x200 mm, spessore 2 mm, lunghezza 1500 mm, profilo GE ad alto grip antiscivolo R12 DIN 51130 imbullonate tra loro e fissate alle travi con opportuni ganci di fissaggio. Tale materiale offre una durabilità maggiore rispetto al classico grigliato metallico zincato e una superficie rugosa antiscivolo. La struttura potrà avere il parapetto solo sul lato di valle oppure su tutti e due i lati. Gli elementi del parapetto (montanti e corrimano) sono realizzati in ferro trattati mediante processo di zincatura a caldo e verniciatura a polvere con ciclo continuo (fosfosgrassaggio -risciacquo - risciacquo demi - asciugatura 180* - verniciatura poliestere - cottura 200*) colore ruggine scuro.
Fig. 5: esempio di doga in acciaio profilo GE ad alto grip antiscivolo. La versione scelta è in acciaio Corten
Fig. 6: caratteristiche tecniche delle doghe scelte come materiale per il piano di calpestio delle passerelle
4.4. Trasporti in loco
In fase di progettazione definitiva è stato affrontato anche il problema del trasporto materiali in loco. Gli interventi previsti non sono concentrati ma distribuiti su tanti punti diversi e alla fine la fase di trasporto materiali rappresenta una voce importante di spesa.
I materiali da trasportare consistono essenzialmente in:
Pietrame squadrato per la realizzazione di lastricati e muri a secco
Ciottoli per realizzazione di tratti di acciottolato
Travi IPE portanti delle passerelle (da 4 a 8 metri)
Piantane e cordine d’acciaio delle barriere
Attrezzatura: generatore, trapano, mola, saldatrice, perforatore, motosega
Dato che i luoghi degli interventi sono mulattiere pedonali e si raggiungono solo a piedi, si rende necessario l’impiego esclusivo dell’elicottero. Tali mulattiere hanno tratti molto ripidi a gradoni e non consentono il passaggio neanche a motocarriole.
Questa scelta inevitabile comporta un elevato numero di rotazioni che dovrà essere ottimizzata in fase di cantierizzazione. Le rotazioni saranno diluite nel tempo, seguendo man mano l’evolversi del cantiere, anche per evitare il deposito del materiale tutto in una volta lungo il tracciato che rimarrebbe a lungo incustodito e potenzialmente soggetto a vandalismi o furti.
La scelta di effettuare le rotazioni diluite nel tempo comporta un maggior numero dei trasferimenti dell’elicottero dall’hangar al luogo di deposito dei materiali da cui poi partono le rotazioni.
5
5. . A A
NNAALLIISSII PPRROOBBLLEMEMAATTIICCHHEE AAMMBBIIEENNTTAALLIILe opere previste sono da ricondurre essenzialmente a interventi di messa in sicurezza dei percorsi (barriere e parapetti), e rifacimento di muretti a secco crollati e lastricati di mulattiera deteriorati e la loro realizzazione non comporta particolari criticità ambientali.
Nessun intervento ricade in aree di parco o in aree SIC-ZPS (Rete natura 2000).
non comportano modifiche o ampliamenti di tracciato. I percorsi valorizzati sono tutte mulattiere, in parte a fondo naturale e in parte lastricata, già facenti parte della rete dei sentieri della Regione Piemonte
il cantiere non comporta la realizzazione di nuove piste di accesso e/o aree di deposito e di servizio
non sono previsti l’impermeabilizzazione di canali irrigui e/o interventi di artificializzazione di sponde di corsi d’acqua e laghi;
in corrispondenza dei punti di intervento non sussistono aree di particolare interesse ambientale (per esempio torbiere)
È previsto l’abbattimento delle sole piante cresciute in alveo o in prossimità di ponti in pietra che ne pregiudicano l’integrità;
È prevista l’asportazione dall’alveo di piante cadute in corrispondenza di corsi d’acqua minori che pregiudicano il regolare deflusso delle acque e che possono innescare pericolosi effetti diga
gli interventi previsti sono spalmati su tutta la lunghezza dei percorsi per decine di km e non concentrati, pertanto singolarmente hanno una entità molto limitata
I volumi di scavo sono molto limitati per ogni singolo intervento, finalizzati tutti alla posa dei montanti delle barriere di sicurezza. Le operazioni di scavo coinvolgeranno il terreno naturale a
valle della mulattiera oppure mediante parziale smontaggio del muro di sostegno e suo successiva ricostruzione.
L’impiego di malte e calcestruzzo è estremamente limitato solo nei casi di ripristino delle murature per realizzare una zona di appoggio regolare e sempre con l’accorgimento di non essere a vista;
La maggiore criticità è legata al previsto uso dell’elicottero che comporterà diversi spostamenti e numerose rotazioni.
6. 6 . Q Q
UAUADDRROO AAUUTTOORRIIZZZZAATTIIVVOOL’intervento necessita delle seguenti autorizzazioni:
Permesso di costruire ai sensi del DPR 380 del 6/6/2001 e smi
Autorizzazione ambientale ai sensi dell’art. 142 del D.lgs 42/2004;
7. 7 . V V
ERERIIFFIICCAA DDEELLLELE RREETTII DDEEII SSEERRVVIIZZII EESSIISSTTEENNTTIILungo il percorso della pista non sono presenti reti di servizi che possano interferire con i previsti lavori.
8. 8 . D D
ISISPPOONNIIBBIILLIITTÀÀ DDEELLLLE E AARREEEEGli interventi previsti ricadono tutti su viabilità comunale (strade mulattiere).
9. 9 . C C
RROONNOOPPRROOGGRRAAMMMMAAGli interventi previsti si sviluppano su una fascia altimetrica di bassa e media quota che va dal 300 ai 900 m.
Pertanto i lavori potranno essere eseguiti senza particolari problemi per buona parte dell’anno. Si prevede una tempistica così articolata:
Lotto 3: 90 giorni (di cui almeno 45 gg per approvvigionamento materiali)
Si allega CRONOPROGRAMMA mediante diagramma di GANT.