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Piano Esecutivo di Gestione Piano della Performance della Provincia del Verbano Cusio Ossola

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Piano Esecutivo di Gestione 2019

Piano della Performance

della Provincia del Verbano Cusio Ossola

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1. PRESENTAZIONE DEL PIANO

Il Piano della Performance della Provincia del Verbano Cusio Ossola presenta l’organizzazione e la mappa degli obiettivi alla luce delle sue specificità istituzionali.

Il Piano, in cui sono descritte le caratteristiche salienti dell’Ente, costituisce uno strumento organizzativo-gestionale che sistematizza missione, obiettivi comuni di strutture, obiettivi strategici in connessione con il bilancio di previsione.

Il documento è redatto coerentemente con i principi contenuti nel D.lgs. n. 150/2009.

In considerazione del quadro normativo che è emerso dopo l’entrata in vigore della legge n.

190/2012 e dei decreti legislativi n. 33/2013 e n. 39/2013, il Piano della performance è concepito per contenere anche obiettivi riguardanti la prevenzione della corruzione, la trasparenza e l’integrità.

La redazione del documento qui presentato e’ stata strutturata in sezioni: ad una prima sezione di presentazione intesa a contestualizzare l’analisi ed esplicitarne le modalità, fa seguito una seconda, sezione nella quale si entra nel merito delle attività e degli obiettivi di performance.

1. ANALISI

IDENTITA’

La Provincia del Verbano Cusio Ossola è una delle province “giovani” del Piemonte. E’ stata, infatti, istituita con Decreto Legislativo n° 277 del 30 aprile 1992 (resa poi attiva con le elezioni amministrative del 1995), per scorporo dalla Provincia di Novara.

Ha una superficie di 2.255 km2 di cui circa il 99% è su territorio di montagna; è suddiviso in 74 comuni ed il suo capoluogo è situato a Verbania. per un totale di circa 162 mila abitanti

Situata nel nord della regione Piemonte, confina a nord, a ovest e a est con la Svizzera (Canton Ticino e Vallese), a est con la Lombardia (Provincia di Varese), a sud con le Province di Novara e di Vercelli. Zona interessante dal punto di vista naturalistico, comprende il Lago Maggiore con le famose Isole Borromee ed anche i piú piccoli laghi di Mergozzo e d'Orta.

Sul territorio prevalentemente montano sono presenti il Parco Nazionale della Val Grande ed il Parco dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero offre altre valli, tra queste la Val Formazza e la Val Divedro.

Di grande interesse sono presenti il Sacro Monte di Domodossola e il Sacro Monte di Ghiffa. Nel 2003 questi straordinari complessi monumentali sono stati inseriti dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio dell'Umanità

La L. 56/2014 “Disposizioni sulle citta' metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”

cd “Legge Delrio” che ha ridisegnato confini e competenze dell'amministrazione locale, ha previsto una nuova configurazione delle Province, le quali diventano Enti Territoriali di Area Vasta i cui Organi di Governo, non più eletti direttamente dai Cittadini, vengono individuati attraverso un procedimento elettorale di secondo grado.

I nuovi Organi di Governo dell’Ente Territoriale sono, oltre all’Assemblea dei Sindaci dei 76 Comuni che fanno parte della Provincia del Verbano Cusio Ossola, il Presidente della Provincia ed il Consiglio Provinciale

In attuazione della Legge Delrio si è attuato un percorso complesso di riordino di funzioni e personale.

Questa revisione dell’ente rientrava nell’ambito di un più ampio progetto di riforma costituzionale che non ha, tuttavia, avuto l’assenso del Paese: dopo l’esito del Referendum del 4 dicembre 2016 per le Province italiane è iniziato un nuovo percorso. L’Ente Provincia è riconosciuto in Costituzione: ciò significa autonomia giuridica, statutaria, organizzativa, finanziaria nonché un autonomo indirizzo politico rispetto ai territori.

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La Costituzione è quindi il punto fermo da cui partire per una nuova governance delle Province, mediante il superamento o quantomeno la modifica della Legge 56/2014 nell’ottica di un complessivo riassetto del sistema delle autonomie locali.

I costi della transizione dalla Legge “Del Rio” sono senza dubbio importanti: le Province hanno perso in questi anni la loro capacità programmatoria, sacrificata dalla transitorietà e dalla precarietà di azioni emergenziali, volte a garantire gli scarni equilibri di bilancio volti alla sopravvivenza dei servizi minimi ed a scapito di risposte ai bisogni e di una prospettiva di sviluppo per i territori amministrati.

Occorre quindi un nuovo assetto per le Province italiane in un’ottica di semplificazione ed in ossequio al dettato costituzionale. Ciò senza scordare un valore aggiunto: il nuovo ruolo assumibile quale casa dei comuni.

MISSIONE

La Provincia del Verbano Cusio Ossola ha definito gli obiettivi prioritari della propria attività agli artt.4 e 5 dello Statuto “Principi” e “Funzioni”.

Parimenti nello Statuto sono stati individuati i concetti ispiratori dell’Amministrazione, oltre che i metodi e gli strumenti di programmazione.

Le norme sopra richiamate hanno circoscritto il “confine” dei successivi piani e programmi, identificando aree strategiche e quindi, ad un livello inferiore di dettaglio, obiettivi operativi e relative azioni consequenziali.

Il principale documento nel quale sono definiti tutti i principali obiettivi strategici della Provincia è il Programma di Governo (approvato con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 41 del 19/11/2018) documento in cui sono raccolte politiche e strategie relative al mandato elettorale 2018-2022

e nel quale si possono trarre la vision e la missione dell’Ente Vision:

La Provincia come protagonista dello sviluppo del Verbano Cusio Ossola Attraverso la specificità montana e la sua rilevanza per le politiche pubbliche del VCO

Mission:

è definita da obiettivi generali:

• Reale Attuazione della Specificità Montana

• Rappresentatività in Regione da parte della Provincia del Verbano Cusio Ossola

• Verifica dello stato economico e finanziario dell’ente e reperimento di risorse necessarie per il funzionamento

• Situazione dell’edilizia Scolastica

• Situazione Viabilistica Statale e Provinciale

• Assetto Idrogeologico

Ciascuno di questi obiettivi è articolato, nel documento programmatico, in una serie di azioni concrete e di iniziative coerenti e sinergiche da realizzare con il coinvolgimento di ogni possibile interlocutore, sviluppando alleanze con partner istituzionali, privati e pubblici.

Le nuove province, anche nella loro forma di enti di secondo grado possono avere un ruolo strategico; l’auspicio che il nuovo ente di area vasta possa costituire un “fulcro” attorno al quale realizzare progetti di qualità con riguardo alla tutela del territorio e della sicurezza incentrata sul ruolo

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attraverso una forte apertura all’esterno ed al rilancio dello sviluppo e dell’occupazione attraverso l’uso di risorse potenziali poco o male utilizzate

Il contesto economico-finanziario, che sempre più prepotentemente ha caratterizzato le gestioni degli ultimi esercizi ed in modo particolare quella degli ultimi esercizi a partire dal 2014 con slittamento dei termini di approvazione del Bilancio di Previsione per tutti gli enti locali e con ulteriori proroghe per le province che ha comportato indubbiamente una gestione difficoltosa e atipica degli enti stessi costringendo gli Organi Politici e l’Apparato dirigenziale ad inventare ed introdurre nuove ingegnerie di programmazione e di gestione per garantire il mantenimento della Struttura e la continuità dei servizi erogati.

Gli Organi di indirizzo e quelli gestionali, infatti, sono stati costretti a sfide sempre più ardue, dovendo provvedere a quanto di rispettiva attribuzione e competenza nell’osservanza della normativa, con attenzione alle necessità dei cittadini/utenti e disponendo di risorse estremamente limitate.

STAKEHOLDERS

Il substrato della programmazione dell’Ente, e quindi anche del presente piano performance, è costituito dalle informazioni raccolte attraverso il processo di comunicazione, e precipuamente le informazioni raccolte con stakeholder interni ed esterni.

Per “stakeholder” si intendono i soggetti che esprimono bisogni ed interessi cui l’Ente ha l’obbligo istituzionale di dare una risposta. L’identificazione degli stakeholder permette, non solo di porre le basi per la costruzione di un dialogo tra la provincia e i destinatari delle sue attività, bensi’ anche di offrire a questi ultimi una funzione attiva, nei termini di opportunita’ di valutare l’operato dell’Ente e di instaurare un sistema relazionale con l’amministrazione.

L’insieme degli stakeholder della Provincia del Verbano Cusio Ossola e’ fortemente diversificato.

Se ne fa di seguito un elenco non esaustivo:

Politici

Organi provinciali (Presidente Giunta Consiglio) Organi regionali, comunali, regionali

parlamentari del territorio Enti Locali

Comuni del VCO Comuni confinanti Regione Piemonte Regione Lombardia le atre Province

Forme associative di Enti locali (regionali, interregionali, nazionale) Regio Insubrica

Enti parco

Camera di Commercio del VCO Confederazione Elvetica Comunità Europea Agenzie Funzionali

Consorzi ed autorità Ambientali (ARPA) Sanitarie (ASL)

Comprensori Alpini di Caccia

per gestione pagamenti in agricoltura (Arpea) Amministrazioni statali

Amministrazioni centrali ( Ministeri) ed uffici territoriali delle stesse

Forze dell’Ordine (Comandi provinciali Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato)

Questura Prefettura

Tribunale – Uffici giudiziari

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Istituti scolastici del territorio Agenzie fiscali

Istituti previdenziali e assicurativi Gestori di servizi e reti

Associazioni di categoria: lavoratori e datori di lavoro dell’agricoltura

dell’edilizia dell’artigianato del commercio della cooperazione dell’industria del turismo Ordini e collegi Sindacati

Cooperative sociali (iscritte all’Albo) Associazioni di vario genere

culturali artistiche ricreative di assistenza e volontariato associazioni disabili sportive

ittiche e venatorie ambientali agricole

Utenti singoli (persone fisiche – persone giuridiche) Imprese/aziende del territorio (circa 3000)

Agenzie di pratiche auto, Centri di revisione, Autoscuole, Agenzie di noleggio autobus Aziende di Trasporto Pubblico Locale

I.P.A.B.

Enti di formazione Banche e fondazioni

Cittadini ( a titolo esemplificativo se ne elencano alcune categorie: disoccupati – occupati - studenti- giovani in obbligo formativo o scolastico – disabili)

Dipendenti

SERVIZI EROGATI

I servizi erogati dall’amministrazione provinciale si riferiscono alle funzioni fondamentali affidate istituzionalmente alle province- enti di area vasta dalla Legge 56/2014 e funzioni non fondamentali definite dalla legge regionale n. 23 del 29 ottobre 2015.

La Provincia del VCO, insieme a Sondrio e Belluno, ha il riconoscimento della Provincia Montana con le ulteriori funzioni che tale riconoscimento comporta.

La Provincia inoltre, concorre alla formazione di programmi regionali nei settori dell'economia, ambiente e territorio, raccogliendo e coordinando le proposte dei Comuni finalizzate alla programmazione regionale. Infine le competenze provinciali vanno anche considerate nell'ambito dell'ordinamento europeo e delle politiche comunitarie, particolarmente attente allo sviluppo socioeconomico delle realtà locali.

Documenti di riferimento per l’individuazione dell’identità e delle attività della Provincia sono la

”Guida ai Servizi e Carta dei servizi (che riporta per ogni procedimento che impatta sul cittadino/utente le tempistiche definite per legge o garantite dall’Ente (pubblicati sul sito web www.provincia.verbano-cusio-ossola.it)

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LE FUNZIONI FONDAMENTALI

Le funzioni fondamentali in capo alle Province sono disciplinate dai commi 85 e seguenti dell’art. 1 della Legge 56/2014:

Le Province quali enti di area vasta, esercitano le seguenti funzioni fondamentali:

a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza;

b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle

c) strade provinciali e regolazione della circolazione stradale inerente;

d) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;

e) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;

f) gestione dell’edilizia scolastica;

g) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale;

La Provincia può altresì, d’intesa con i Comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive.

Le Province dovrebbero assumere un ruolo centrale per la gestione unitaria di importanti “servizi di rilevanza economica” che sono esercitati da enti o agenzie operanti in ambito provinciale o subprovinciale, che la legislazione statale e regionale dovrebbe ricondurre esplicitamente in capo a esse (es. ATO)

LE FUNZIONI NON FONDAMENTALI

A partire dalla fine del 2015 si è, poi, lavorato nell’Ente per declinare in concreto funzioni e prestazioni, così come definite dalla legge regionale n. 23 del 29 ottobre 2015 con la quale si provveduto al riordino ed alla ricollocazione delle funzioni non fondamentali delle province;

Le disposizioni salienti della legge regionale sono contenute nei seguenti articoli:

Art. 2 “Funzioni delle Province” si legge “Sono confermate in capo alle Province tutte le funzioni amministrative loro conferite a qualsiasi titolo con legge regionale vigente alla data di entrata in vigore della presente legge, in quanto coerenti con la natura di enti con funzioni di area vasta o riconducibili alle funzioni fondamentali, fatta eccezione per le funzioni espressamente oggetto di diversa allocazione con la presente legge” ... Sono altresì attribuite alle Province in materia di energia, le funzioni connesse al rilascio delle autorizzazioni alla costruzione ed esercizio di gasdotti ed oleodotti ... Sono delegate alle Province le funzioni amministrative in materia di attività estrattive (cave e torbiere LR 69/1978)... Sono confermate in capo alle Province le funzioni delegate in materia di acque minerali e termali (art. 86 LR 44/2000) ad eccezione delle funzioni di polizia mineraria.

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Art 8 “Funzioni riallocate in capo alla Regione” laddove “Sono riallocate in capo alla Regione le funzioni già esercitate dalle province prima dell’entrata in vigore della presente legge limitatamente alle materie ed alle norme richiamate nell’allegato A . . .“, che viene di seguito riportato

Allegato A Funzioni riallocate in capo alla Regione

1. Agricoltura (Lr 13/1999-Lr 17/1999-Lr 21/1999-Lr 29/2008-Lr 6/201 3) 2. Attività estrattive (Lr 44/2000 artt. 29 e 30)

3. Beni ed attività culturali e spettacolo (Lr 44/2000 art. 126) 4. Edilizia residenziale pubblica (Lr 44/2000 art. 90)

5. Energia (Lr 3 1/2000 art. 5-Lr 44/2000 art.36-Lr 23/2002 art. 3

6. Formazione professionale e Politiche attive lavoro (Lr 63/1 995-Lr 44/2000 art. 77- Lr 34/2008 art.

9)

7. Politiche sociali (Lr 1/2004- Lr 7/2006) 8. Turismo (Lr 44/2000- Lr 75/2006)

9. Vincolo ldrogeologico (Lr 44/2000 art. 64)

In virtù della “Specificità della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e in considerazione del suo territorio interamente montano e confinante con paesi stranieri, delle specifiche caratteristiche geografiche ed idrografiche, geomorfologiche e geoidrologiche, nonché delle locali tradizioni storico- cultural l’ Art . 9 della medesima legge ha attrubuito al nostro Ente specifiche funzioni amministrative in materia di foreste, in materia di usi civici, di formazione professionale. È stata, altresì delegata, in materia di ambiente, la gestione, delle aree della rete Natura 2000.

Inoltre, in deroga a quanto stabilito in ordine alla gestione associata, la Provincia del Verbano Cusio Ossola esercita in forma singola, funzioni in materia di energia e di attività estrattive.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Le principali caratteristiche del contesto interno sono collegate alla struttura organizzativa ed alle risorse umane a disposizione per l’espletamento delle funzioni dell’ente, fortemente condizionate dai ripetuti interventi legislativi (in particolare ad opera della L. 190/2014).

La struttura dell’Ente è definita dal Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi e si articola in Settori e Servizi il cui numero, denominazione, articolazione ed ambiti di intervento sono stati definiti nel 2016, in nuovo assetto organizzativo, tenendo conto delle funzioni attribuite dalla legge regionale.

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CONSIGLIO PROVINCIALE

Ufficio di Presidenza Comunicazione e

Marketing

SEGRETARIO

GENERALE AMBIENTE

GEORISORSE TUTELA FAUNISTICA

I – POLITICHE DEL LAVORO, FORMAZIONE

PROFESSIONALE, POLITICHE SOCIALI, MERCATO DEL LAVORO

III – POLITICHE AGRICOLE

VI - RISORSE FINANZIARIE, UMANE E PATRIMONIALI

IV – ASSETTO DEL

TERRITORIO E TRASPORTI

Funzioni riallocate alla Regione L.R. 23/2015 e per le quali è in corso la gesione transitoria finalizzata alla conclusione

delle procedure aperte ed ancora in capo alla Provincia e che a conclusione delle procedure si provvederà alla definitiva eliminazione Viabilità,

Edilizia Scolastica, Progettazione,

Piste Ciclabili

Gare e Stazione Unica Appaltante,

Espropri e Protezione Civile

Funzioni riallocate alla Regione L.R. 23/2015 e per le quali è in corso la gestione transitoria finalizzata alla conclusione

delle procedure aperte ed ancora in capo alla Provincia e che a conclusione delle procedure si provvederà alla definitiva eliminazione

Difesa del suolo, Pianificazione Piste

Ciclabili, Z.P.S., Parchi, Trasporti, Mobilità, Pianificazione Territoriale e Urbanistica

Politiche Comunitarie Usi Civici

Comitato di

Direzione

Collegio dei Revisori dei

Conti Ambiente, Energia, Cave

e Compatibilità Ambientale, Risorse Idriche, Suolo,

Rifiuti, Bonifiche, Tutela Faunistica,

Espropri SEGRETERIA GENERALE

PRESIDENTE

VICEPRESIDENTE

Polizia Provinciale

Istruzione, Turismo, Politiche Giovanili,

Pari opportunità Patto Territoriale

ASSEMBLEA DEI SINDACI

II – OPERE PUBBLICHE

Funzioni riallocate alla Regione L.R. 23/2015 e per le quali è in corso la gestione transitoria finalizzata alla conclusione

delle procedure aperte ed ancora in capo alla Provincia e che a conclusione delle procedure si provvederà alla definitiva eliminazione

Protocollo, Affari Generali ed Istituzionali,

U.R.P., Difensore Civico, Legale – Contratti, Programmazione, Controlli Interni,

Statistica

Prevenzione Protezione D.Lgs. 81/08, Datore di Lavoro

Nucleo di Valutazione

Risorse Finanziarie, Bilancio–Tributi, Economato, Patrimonio,

Partecipazioni, Gestione Economica, Giuridica e Previdenziale

del Personale, Organizzazione Servizi Informatici e

I.C.T.

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A seguito delle modifiche apportate con successivi decreti presidenziali, l’organizzazione dei settori e servizi risulta così configurata:

SETTORI SERVIZI

SETTORE SG:

Segreteria Generale, Protocollo, Affari Generali ed Istituzionali, Espropri

Presidenza, Comunicazione, Marketing, Legale, Contratti, Programmazione, Controlli Interni, Statistica, UR, Polizia Provinciale, Gare e Stazione unica appaltante

Gestione Economica, Giuridica e Previdenziale del Personale, Organizzazione

SETTORE II:

Viabilità, edilizia scolastica, progettazione, Piste ciclabili, Protezione civile Ambiente, Energia, Cave e Compatibilità Ambientale, Risorse Idriche, Rifiuti, Bonifiche

SETTORE IV

Difesa del Suolo, Pianificazione piste ciclabili; Z.P.S., Parchi, Trasporti, Mobilità, Pianificazione Territoriale e Urbanistica, Politiche Comunitarie, Usi Civici, Tutela Faunistica;

SETTORE VI

Risorse finanziarie, bilancio-tributi, Economato, patrimonio, Partecipazioni, Servizi informatici e ICT, Patto Territoriale, Istruzione, Turismo, Politiche Giovanili, Pari Opportunità

STATO DELLA FINANZA DELLE PROVINCE

Sono ormai anni che le Province vivono in una situazione transitoria. L’esito referendario del 4 dicembre 2016, che peraltro ha avuto l’effetto di cristallizzare il mutamento ordinamentale alle statuizioni della Legge 56, determinando una condizione di incertezza non solo per la regolamentazione degli assetti istituzionali ma anche degli aspetti finanziari.

Le manovre finanziarie degli ultimi anni hanno nella sostanza gravemente compromesso la capacità programmatoria degli enti locali in quanto caratterizzate da una “spending review” mirata ad intervenire prioritariamente sulla spesa pubblica di queste amministrazioni.

Confidando nel successo della riforma costituzionale, la manovra di cui all’art.1, comma 418, della Legge 190/2014 (Legge di stabilità 2015) ha richiesto alle Province un concorso finanziario al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica - 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi dal 2017 - in concreto insostenibile nel rapporto tra risorse disponibili e funzioni fondamentali da esercitare.

Tant’è che Governo e Parlamento sono intervenuti con strumenti eccezionali e urgenti per cercare di riportare alla normalità il quadro finanziario di Province e Città metropolitane.

Per il 2015 e il 2016 sono state per questo previste misure straordinarie, sia di carattere finanziario che di tipo contabile, quali la possibilità di approvare il solo bilancio annuale, l’opportunità di rinegoziare i mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti e con altre Banche, la facoltà di utilizzare gli avanzi di amministrazione (liberi, destinati e perfino vincolati) per il raggiungimento degli equilibri, nonché l’erogazione di trasferimenti erariali straordinari a partire da fine 2016.

Tali manovre “straordinarie e a stralcio”, se hanno consentito nella maggior parte dei casi il superamento dell’emergenza, sono comunque da ritenersi al di fuori ed in deroga agli obblighi che derivano per tutti i livelli di governo locale: raggiungere le finalità istituzionali esercitando al meglio le

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funzioni fondamentali proprie e concorrendo nel contempo al raggiungimento degli obiettivi complessivi di finanza pubblica.

ll 18 ottobre 2017 a Strasburgo il Congresso dei Poteri Regionali e Locali, organismo del Consiglio d’Europa, ha approvato una raccomandazione al Governo e al Parlamento italiano

nella quale si esprime “preoccupazione per la generale carenza di risorse finanziarie degli enti locali, e in particolare delle Province, e per l’assenza di effettive consultazioni sulle questioni finanziarie che li riguardano direttamente”.

Nella raccomandazione il Congresso esorta il Governo e il Parlamento italiano a “riesaminare, tramite consultazioni, i criteri per il calcolo dei tagli al bilancio e a revocare le restrizioni finanziarie imposte agli enti locali, in particolare alle Province, per garantire loro risorse sufficienti, proporzionate alle loro responsabilità. Raccomanda altresì di chiarire le competenze delle Province e Città metropolitane, riesaminando le attuali restrizioni imposte in materia di risorse umane a livello locale”.

Il riordino degli enti locali che ha portato all’istituzione delle Città metropolitane e alla trasformazione delle Province in enti di secondo livello strettamente legati ai Comuni del territorio deve essere ora consolidato, attraverso una revisione delle disposizioni della Legge 56/14 che superi la prospettiva di transitorietà e ricostituisca un assetto certo e stabile dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane, come istituzioni costitutive della Repubblica, dal punto di vista istituzionale e dal punto di vista finanziario.

LA SITUAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA E PATRIMONIALE DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

Impatto sul bilancio provinciale delle manovre dal 2012 al 2018 in termini di prelievi di entrate proprie

La difficoltà per la Provincia del Verbano Cusio Ossola a raggiungere un equilibrio stabile del bilancio corrente è dovuta alle drastiche riduzioni dei trasferimenti statali e delle entrate proprie che, in termini percentuali, considerate le successive assegnazioni, ammontano ad oltre il 50% della capacità fiscale dell’Ente.

L’impatto sul bilancio provinciale delle manovre dal 2013 al 2018 in termini di prelievi di entrate proprie da sommare al completo azzeramento dei trasferimenti statali è stato il seguente

D.L. 95/2012 D.L. 66/2014

Beni e servizi, autovetture, consulenze

. 56/2014

Costi della politica

L.190/2014 Capacità di riduzione della spesa

Ulteriore prelievo Coattivo RcAuto

2012 -3.788.813,30

2013 1.885.867,00 -1.885.867,00

2014 1.915.630,48 2.575.263,51 466.237,90 0 0 -4.957.131,89

2015 2.198.685,81 2.151.152,00 228.780,82 1.033.082,08 0 -5.613.715,71

2016 2.216.102,73 2.324.045,17 228.476,72 4.687.209,64 0 -9.457.850,26

2017 2.216.102,73 2.786.681,99 250.236,41 4.687.209,64 0 -9.942.247,77

2018 2.216.102,73 2.786.681,99 250.236,41 4.687.209,64 0 -9.942.248,77

Il crollo delle entrate proprie dovuto ai tagli ed ai continui prelievi da parte dello Stato non concente il raggiungimento di un equilibrio stabile di bilancio in modo che l’ente possa procedere

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nell’assolvimento delle proprie funzioni fondamentali (in particolare viabilità ed edilizia scolastica in una provincia a territorio interamente montano).

Nelle condizioni così determinate, obiettivo fondamentale per l’ente è stato quello di proseguire con le azioni finalizzate al contenimento della spesa quali

• adesione a convenzioni Consip (gas, Enel, trasmissione dati, buoni pasto, telefonia mobile, carburante

• dismissione apparecchi di telefonia mobile

• incremento della dematerializzazione documenti e utilizzo posta elettronica

• attivazione procedure per dismissione immobili di proprietà provinciale

• attivazione procedure per dismissione delle quote di partecipazione dell’Ente in Società

che in parte coincidono con Le misure di risanamento previste dal Piano di riequilibrio finanziario approvato con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 12 del 10/02/2014 a seguito dell’ adesione alla procedura di cui all’art. dell'art. 243- bis del T.U.E.L prevista per gli Ente nei quali sussistono squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario.

• conferma delle tariffe massime delle aliquote

• riduzione della spesa del personale

• riduzione dei compensi agli organi politici anche in previsione di quanto disposto dalla normativa di riordino delle Province

• riduzione del debito

• ricostituzione dei fondi vincolati utilizzati per esigenze correnti e normalizzazione della situazione di cassa

• riduzione della spesa corrente con particolare riguardo alla spesa per locazioni passive e spese di funzionamento degli uffici.

Nel 2017, l’insostenibilità dei contributi alla finanza pubblica richiesti alle Province, hanno determinato una serie di misure straordinarie da parte del Governo centrale ad esempio la possibilità di applicare l’avanzo destinato a copertura della parte corrente del bilancio, la possibilità di rinegoziare i mutui cassa depositi e prestiti,

Il governo ha dovuto supportare la difficile fase finanziaria delle Province con oltre che l’assegnazione di contributi straordinari finalizzati alle funzioni fondamentali ed agli equilibri di bilancio che sono stati, tuttavia, ampiamente insufficienti a colmare tutte le richieste.

La Provincia si è trovata nelle condizioni di approvare il bilancio di previsione 2017, in fase ormai conclusiva dell’esercizio finanziario, ricorrendo ad un aggiornamento del Piano di riequilibrio finanziario approvato nel 2014 con la sua rimodulazione su base decennale (2014/2023).

L’aggiornamento del piano ha tenuto conto del mutato contesto normativo 2015-2016 che ha determinato per le province un reale annullamento della capacità programmatoria ed una gestione non coerente con l’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali di cui all’armonizzazione contabile introdotta con D.Lgs. 118/2011.

Il Bilancio di previsione per l’esercizio 2019 e pluriennale 2019-2021 è stato predisposto sulla base dei seguenti elementi principali:

1. mantenimento delle addizionali, tariffe e canoni nella misura prevista per il 2018;

2. rispetto delle misure di risanamento di cui alla sezione seconda del piano di riequilibrio finanziario pluriennale aggiornato dal Consiglio Provinciale in data 15.12.2017;

3. inserimento del contributo regionale di euro 4 milioni per le funzioni aggiuntive della provincia montana, per ciascuno degli anni 2019-2020- 2021 come confermato all’art. 10 della L.R.

9/2019;

4. applicazione della L.r. 23/2015 di riordino delle funzioni delle province in attuazione della L.56/2014;

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5. inserimento, per gli anni 2020-2021 dell’importo presunto di euro 6.000.000,00 derivante dall’applicazione dell’art 11 quater del D.L.14/12/2018 n. 135, convertito in legge 12/2019 quale quota dei canoni idrici derivanti dalle grandi derivazioni;

6. utilizzo di parte delle risorse derivanti dal contributo di cui al comma 889 della L.145/2018 per il mantenimento ed il consolidamento degli equilibri della situazione corrente;

7. riduzione della quota spettante alla Regione Piemonte per la regolazione delle partite creditorie di cui all’intesa approvata con decreto 99 del 28/11/2017 in euro 382.543,85;

8. stanziamento a bilancio 2019 della somma di euro 280.000,00 a copertura dei costi sostenuti dai comuni della Provincia per il referendum popolare ex art. 132 della Costituzione, che si è svolto in data 21/10/2018;

Come per gli anni precedenti si è proceduto alla centralizzazione massima delle risorse al fine di garantire i costi generali indotti dalla gestione dell’esercizio delle funzioni.

Risultanze finali del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2019 e pluriennale 2019- 2021, seguenti risultanze finali:

ENTRATE CASSA 2019 2019 2020 2021

Fondo cassa inizio esercizio 18.904,90

Utilizzo avanzo presunto

Fondo pluriennale vincolato 11.791.571,17

Titolo 1 13.822.845,06 11.624.000,00 11.424.000,00 11.424.000,00 Titolo 2 29.310.601,79 9.011.255,11 12.972.095,48 12.972.095,48 Titolo 3 2.019.707,57 1.474.581,26 1.200.000,00 1.200.000,00 Titolo 4 19.112.817,76 6.576.389,15 1.672.389,15 1.672.389,15

Titolo 5 0,00 0,00 0,00 0,00

Entrate finali 64.265.972,18 28.686.225,52 27.268.484,63 27.268.484,63

Titolo 6 5.584.535,99 0,00 0,00 0,00

Titolo 7 32.002.391,00 32.002.391,00 32.002.391,00 32.002.391,00 Titolo 9 12.030.561,69 11.860.000,00 11.860.000,00 11.860.000,00 Totale Titoli 113.883.460,86 72.548.616,52 71.130.875,63 71.130.875,63 TOTALE COMPLESSIVO

ENTRATE

113.902.365,76 84.340.187,69 71.130.875,63 71.130.875,63

Fondo cassa presunto 89.293,04

SPESE CASSA 2019 2019 2020 2021

Disavanzo di amministrazione 595.777,33 1.589.536,42 1.589.536,42 Titolo 1 37.125.568,93 30.197.958,71 22.374.160,06 22.374.160,06 Titolo 2 22.580.764,08 8.575.780,65 1.672.389,15 1.672.389,15

Titolo 3 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale spese finali 59.706.333,01 38.773.739,36 24.046.549,21 24.046.549,21 Titolo 4 1.108.280,00 1.108.280,00 1.632.399,00 1.632.399,00 Titolo 5 40.102.918,21 32.002.391,00 32.002.391,00 32.002.391,00 Titolo 7 12.895.541,50 11.860.000,00 11.860.000,00 11.860.000,00

(13)

Totale Titoli 113.813.072,72 83.744.410,36 69.541.339,21 69.541.339,21 TOTALE COMPLESSIVO

SPESE

113.813.072,72 84.340.187,69 71.130.875,63 71.130.875,63

Riparto dei fondi statali appositamente stanziati per il finanziamento delle funzioni fondamentali di viabilità ed edilizia scolastica nonché al riparto degli appositi fondi stanziati per garantire gli equilibri del bilancio corrente,

Art.1 comma 754 della L.208 del 28.12.2015

finanziamento delle spese connesse alle funzioni relative alla viabilità ed all’edilizia scolastica

€. 1.282.304,16

Art.1 comma 764 della L. 208 del 28.12.2015

mantenimento degli equilibri di parte corrente

€. 466.292,42 Art. 1 comma 439 L.232/2016 mantenimento degli equilibri di parte

corrente

€. 2.330.244,57

Situazione patrimoniale

BENI IMMOBILI DI PROPRIETA' PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

IMMOBILI INDIRIZZO

SEDI E ALTRE STRUTTURE

Sede provinciale Tecnoparco Verbania, Via dell'Industria n. 25 a/b Verbania, Via dell'Industria n. 27a/b Verbania, Via dell'Industria n. 29 Verbania, Via dell'Industria n. 31/a Uffici provinciali decentrati Domodossola, Via De Gasperi n. 27/

Via Carale di Masera n. 15 Casa Cantoniera di Crevoladossola

(n. 3 magazzini, n. 3 autorimesse)

Crevoladossola, Via Valle Vigezzo n. 11

Casa Cantoniera di Verbania (n. 2 autorimesse, n. 1 tettoia)

Verbania, Via Battaglione Intra n. 42

Complesso immobiliare "Villa Wiget"

(fabbricato principale e dipendenza)

Vignone, Via Venezia n. 10

Struttura espositiva "La Prateria"

(proprietà superficiaria)

Domodossola, Regione Nosere SCUOLE

I.S.S. DALLA CHIESA-SPINELLI Omegna, Via Colombera n. 8

POLO LICEALE DI OMEGNA Omegna, Via 11 Settembre n. 11

I.T.I.S. L. COBIANCHI (parziale proprietà)

Verbania, Piazza Martiri Trarego n. 8

I.T.C.G. C. FERRINI Verbania, Via Massara n. 8 loc. S.Anna

Liceo Scientifico CAVALIERI Verbania, Via Madonna di Campagna n. 18

(14)

I.P. Alberghiero E. MAGGIA (EX HOSPES) Stresa, Viale Albano Mainardi n. 5 Istituto Agrario "INNOCENZO IX” Crodo, Via Roma n. 9

I.I.S. MARCONI - GALLETTI Domodossola, Via Oliva n. 15/17

Liceo Scientifico G. SPEZIA - I.T.C.G. L. EINAUDI Domodossola, Via Menotti n. 5/7

I.T.C.G. L. EINAUDI Domodossola, Via Ceretti n. 23

STRADE

Numero Denominazione Km

SP 34 dell'Alto Vergante

3,539

SP 38 di Brisino e Magognino 4,025

SP 39 delle due Riviere 10,524

SP 40

Baveno-Levo-Panorama 7,757

SP 41 del Mottarone 2,557

SP 42 Armeno-Omegna 2,737

SP 46 Occidentale del Lago d'Orta 9,005

SP 49 di Madonna del Sasso 5,492

SP 50 di Arola 2,492

SP 51 delle Quarne 6,180

SP 52 di Valle Strona 18,685

SP 52/a di Germagno 2,424

SP 52/b di Loreglia 2,845

SP 52/c di Massiola 2,163

SP 53 di Casale Corte Cerro 3,660

SP 54 del Lago di Mergozzo 11,452

SP 54/a di Montorfano 3,219

SP 55 Intra-Premeno 9,239

SP 56 Premeno-Colle 13,065

SP 57 di Vignone 2,306

SP 58 di Miazzina 5,202

(15)

SP 59 di Valle Intrasca 9,767

SP 59/c di Caprezzo 2,971

SP 59/b di Intragna 3,464

SP 60 di Cossogno 2,260

SP 61 Trobaso-Fondotoce 3,464

SP 62 Santino-Rovegro 3,870

SP 63 Ghiffa-Oggebbio 9,050

SP 64 Cannero-Trarego 6,952

12,710

SP 65 di Pieve Vergonte 1,896

SP 66 di Macugnaga 30,740

SP 66/b di Bannio 1,430

SP 67 di Valle Antrona 16,240

SP 68 di Valle Bognanco 9,882

SP 69 di Beura 11,239

SP 70/a di Trontano 3,970

SP 70/b di Craveggia 3,585

SP 70/c di Villette 1,975

3,017

SP 71 di Masera 1,896

SP 72 Crevoladossola-Pontemaglio 3,550

SP 73 Crodo-Mozzio-Cravegna 10,832

SP 74 Baceno-Goglio 6,968

SP 75 di Valle Cannobina 25,550

SP 75/a di Falmenta 3,444

SP 75/b di Gurro 4,342

SP 75/c di Orasso 0,280

SP 75/d di Cursolo 1,365

SP 88 della Colma 5,471

(16)

SP 90 Rovegro-Cicogna 7,516

SP 91 di Esio 1,293

SP 92 Colle-Trarego 10,420

SP 93 Varzo-Gebbo 7,503

1,734

SP 115 di Craveggia Bis 1,761

SP 116 Ornavasso-Candoglia 0,897

SP 117 Vogogna-Pieve Vergonte 1,596

SP 118 Villadossola-Beura 6,762

SP 120 di Trasquera 7,456

SP 125 di Belgirate 4,310

SP 127 di Pettenasco 1,240

SP 128 Germano-Loreglia

SP 129 di Chesio 0,868

SP 130 di Santino 7,683

SP 131 dell'Alpe Pala 1,872

SP 132 di Scareno 2,967

SP 133 di Piancavallo 5,425

SP 134

di Oggiogno

4,116

SP 135 di Colloro 4,040

SP 136 di Fomarco 1,960

SP 137 di Cimamulera 1,576

SP 138 di Calasca Bis 2,435

SP 139 di Anzino 1,673

SP 140 di Cardezza 2,963

SP 141 di Cheggio 7,202

SP 143 di Altoggio 4,128

SP 144 di Coimo 0,824

SP 145 di Villette Bis 1,199

(17)

SP 146 di Olgia 4,885

SP 147 di Crino 1,460

SP 153 di San Domenico 3,563

SP 160 di Luzzogno 1,845

SP 161 di Someraro 3,572

SP 162 di Vagna 9,701

25,540

SP 166 della Val d'Ossola 7,000

SP 167 Feriolo-Fondotoce 1,999

SP 229 del Lago d'Orta 10,596

RISORSE UMANE

L' incertezza sul destino delle Province e la situazione finanziaria dell'ente hanno favorito, nel tempo, l'esodo volontario del proprio personale verso Enti che davano maggiore certezza di stabilità creando così notevoli difficoltà nello svolgimento non solo delle attività "discrezionali" di fatto già quasi azzerate, ma anche di quelle afferenti alle funzioni fondamentali dell'Ente.

Negli anni a partire dal 2012, come conseguenza delle criticità finanziarie culminate con la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale nonché il riordino istituzionale, la politica di favorire la mobilità esterna del personale, di collocare in pensione il personale con i requisiti pre-fornero, ha contribuito a far si che non vi fossero esuberi di personale. Tale processo ha comportato da un lato benefici finanziari, ma ha contribuito altresì a indebolire in modo rilevante l’Ente, soprattutto a causa delle professionalità perse.

Elenco personale cessato dal 2012 per quiescenza, mobilità e prepensionamenti:

ANNO CAT. B CAT. C CAT. D DIRIGENTI TOTALE

2012 3 4 5 0 12

2013 1 3 1 1 6

2014 3 3 2 0 8

2015 0 7 10 0 17

2016 3 2 1 0 6

2017 0 2 1 0 3

A tale numero di cessazioni si devono aggiungere le 42 unità di personale trasferite alla Regione Piemonte in attuazione della L.R. 23/2015:

• 27 unità in ruoli regionali (per le funzioni riprese in carico direttamente dalla Regione, sostanzialmente Agricoltura, Formazione e Lavoro)

(18)

• 15 unità prese in carico direttamente (quindi anch'esso transitate nei ruoli della Regione) da Torino e "riassegnato" alle Province per I'espletarnento di funzioni riattribuite.

A fine 2018 si è compiuta l'attribuzione delle competenze e del personale del Centro per l’Impiego all'Agenzia Piemonte Lavoro ed le n. 17 unità di personale sono cessate al 31/10/2018

ANDAMENTO PERSONALE 2012-2019

DIPENDENTI DIRIGENTI S.G. TOTALE

01/01/2012 201 6 1 208

CESSAZIONI 12

31/12/2012 189 6 1 196

01/01/2013 189 6 1 196

CESSAZIONI 5 1

31/12/2013 184 5 1 190

01/01/2014 184 5 1 190

CESSAZIONI 8

31/12/2014 176 5 1 182

01/01/2015 176 5 1 182

CESSAZIONI 17

31/12/2015 159 5 1 165

01/01/2016 159 5 1 165

CESSAZIONI 6

CESSAZIONI L.R. 23/2015 40 2

31/12/2016 113 3 1 117

01/01/2017 113 3 1 117

CESSAZIONI 3

31/12/2017 110 3 1 114

01/01/2018 110 3 1 114

CESSAZIONI 6 1

CESSAZIONI PERSONALE CPI 17

(19)

31/12/2018 87 2 1 90

01/01/2019 87 2 1 90

CESSAZIONI 2

31/08/2019 85 2 1 88

TOTALE CESSAZIONI

2012-2019 120

Andamento contratti di collaborazione autonoma, collaborazione coordinata e continuativa e di quelli di cui all’art. 110, comma 1 del T.U.E.L., dal 2014 al 2018

ANNI 2014 2015 2016 2017 2018

Contratti di co.co.co 1 1 (9 mesi) cessato il

30/09/2015

0 0 0

Contratti art. 110 c. 1 T.U.E.L. 0 0 0 0 0

PERSONALE IN SERVIZIO AL 31/12/2018

Al 31 dicembre 2018 il personale dipendente della Provincia del Verbano Cusio risultava composto da 90 unità suddivise come meglio rappresentato nella tabella:

PERSONALE IN SERVIZIO

TOTALE

Segretario 1

Dirigenti 2

Categoria D 26

Categoria C 38

Categoria B 23

A decorrere dall'anno 2018. a seguito dell’approvazione della L. 205/2017, legge di Bilancio 2018 e del D. lgs. 25 maggio 2017 n. 75i n materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche sono state ripristinate parzialmente le capacità assunzionali delle Province, previa approvazione di un piano di riassetto organizzativo finalizzato ad un ottimale esercizio delle funzioni fondamentali in materia di viabilità ed edilizia scolastica.

Il Piano di riassetto organizzativo della Provincia è stato approvato con deliberazione di Consiglio del 1 ottobre 2018 unitamente al Piano di fabbisogno di personale per il triennio 2018/2020

La programmazione del personale e le scelte organizzative dei prossimi anni perseguono i seguenti obiettivi:

(20)

• assicurare la funzionalità dei servizi/attività inerenti le funzioni fondamentali;

• assicurare, compatibilmente con la significativa riduzione degli addetti, schemi organizzativi in grado di presidiare ali interventi manutentivi di strade e scuole;

• garantire adeguati profili professionali con riferimento a tutte le funzioni sia fondamentali che di supporto e trasversali coinvolte da pesanti riduzioni di personale;

• promuovere le attività a supporto dei Comuni;

Tale programmazione dovrà essere puntualmente rielaborata e aggiornata non appena verrà stabilizzata la situazione finanziaria e di cassa dell’Ente.

ANDAMENTO SPESA PERSONALE

L’andamento della spesa di personale (così come illustrata nella tabella sotto esposta), determinata nei vari anni ai sensi dell’art. 1, c. 557 legge n. 296/2006 e dell’art. 71, c. 1 del D.L. 112/2008, ha subito una notevole diminuzione a causa della grave situazione finanziaria e della continua riduzione delle risorse a disposizione dell’Ente, fattori che hanno messo a serio rischio l’assolvimento dei servizi essenziali ad oggi ancora di competenza dell’Ente:

2015 2016 2017 2018

MEDIA 2011-2012- 2013

SPESE INT. 01 € 6.220.964,46 € 4.274.319,51 € 4.134.263,80 € 4.251.834,11 € 7.584.100,97 SPESE INT. 03 € 57.653,03 € 44.541,51 € 45.000,00 € 39.606,17 € 256.053,30 SPESE INT. 07 € 370.307,41 € 264.429,84 € 243.116,70 € 247.983,06 € 545.925,55

ALTRE SPESE DA SPECIF. € -

tempi det. Altri Sett. (compresi

finanz. Da privati) € 24.498,92

compensi ISTAT € 8.552,54

convenzioni Altri Sett. € 6.666,67

Reiscriz. imputate eserc. succ. - € 164.269,98 - € 169.206,53 - € 172.279,91 € -

Reiscriz. da esigib. anno preced. € 141.475,82 € 164.269,98 € 169.206,53 € - progettazione + onorari

professionali € 713,00 € 54.483,24 € 3.046,00 € 18.940,58 € 89.181,71 TOTALE SPESE DI PERSONALE € 6.649.637,90 € 4.614.979,94 € 4.420.489,95 € 4.555.290,54 € 8.514.979,67

(-) COMPONENTI ESCLUSE* € 78.252,58 € 208.179,44 € 123.563,96 € 507.657,42 € 304.503,00 (=) COMPONENTI ASSOGG. AL

LIMITE DI SPESA € 6.571.385,32 € 4.406.800,50 € 4.296.925,99 € 4.047.633,12 € 8.210.476,67

TOTALE SPESA CORRENTE € 34.032.512,96 € 17.017.553,31 € 22.602.382,41 € 23.655.830,28 € 35.380.620,87 INCID. SPESA PERS. SOGG. AL

LIMITE SU SPESA CORRENTE 19,31% 25,90% 19,01% 17,11%

INCIDENZA SPESA DI PERS.

TOTALE SU SPESA CORRENTE 19,54% 27,12% 19,56% 19,26%

RISPARMI SU ANNI

PRECEDENTI € 437.178,71 -€ 2.164.584,82 -€ 109.874,51 -€ 249.292,87

(21)

A seguito della grave situazione finanziaria sopra illustrata, si è ritenuto opportuno contenere i fondi per la corresponsione del trattamento accessorio (straordinari, premi incentivanti personale del comparto e dirigenti) come segue:

2014 2015 2016 2017 2018

Fondo trattamento accessorio personale comparto

629.104,00 629.844,00 441.671,00 443.743,00 395.243,30

Fondo retribuzione posizione e risultato p.o. 48.875,00

Fondo retribuzione posizione e risultato personale Dirigente

275.120,34 258.536,46 165.071,76 165.071,76 165.071,76

Fondo lavoro straordinario 40.000,00 40.000,00 40.000,00 40.000,00 40.000,00

Come si può evincere, in base all’art. 76, c. 5 del D.L. 112/2008, l’Ente ha assicurato la riduzione dell’incidenza della spesa di personale rispetto al complesso della spesa corrente, con particolare riferimento alle dinamiche di crescita della spesa per la contrattazione integrativa.

2. PIANO DELLA PERFORMANCE

2.1 ASPETTI

il presente Piano della performance contiene gli obiettivi assegnati alla complessiva Organizzazione, raggruppati in tre classi che riguardano:

Obiettivi gestionali elencati nel PEG per i quali si rinvia alla seconda parte del presente documento Performance Organizzativa

Piano dettagliato degli Obiettivi consistente in

• Schede degli Obiettivi intersettoriali

• Schede obiettivi strategici specifici di settore

predisposte nel rispetto del Regolamento sul funzionamento del Nucleo di Valutazione.

Gli obiettivi individuati rientrano nel ciclo descritto dall’Albero della Performance, mappa logica che rappresenta i legami tra mandato istituzionale, missione, visione, aree strategiche, obiettivi strategici e piani d’azione.

Come anticipato, la scarsità di entrate disponibili e le notevoli criticità finanziarie con cui ci si e’ dovuti confrontare negli ultimi esercizi ha inciso, anche per l’anno di riferimento, sulla progettazione e programmazione ed ha costretto l’amministrazione a rivedere (e restringere) i propri programmi strategici e di mandato, individuando obiettivi puntuali connessi alle attività dei settori.

(22)

Indirizzi generali programma di

Governo

Mission Vision Valori

Organizzazione per processi

Outcome

Analisi SWOT

Valutazione output/ a cura

del Nucleo

Sistema schede approvato con DGP n. 197/2006

Obiettivi sfidanti annuali

Dlgs 150/09 SMART

Output risultati

Albero della performance

Mappa logica

(23)

23 2.2 DESCRIZIONI ALBERO DELLA PERFORMANCE

Indirizzi generali del programma di Governo

Rappresenta il principale documento programmatico nel quale sono indicate le azioni ed i progetti da realizzare nel corso del mandato

Vision:

La Provincia come protagonista dello sviluppo del Verbano Cusio Ossola Attraverso la specificità montana e la sua rilevanza per le politiche pubbliche del VCO

Mission:

è definita da obiettivi generali:

• Reale Attuazione della Specificità Montana

• Rappresentatività in Regione da parte della Provincia del Verbano Cusio Ossola

• Verifica dello stato economico e finanziario dell’ente e reperimento di risorse necessarie per il funzionamento

• Situazione dell’edilizia Scolastica

• Situazione Viabilistica Statale e Provinciale

• Assetto Idrogeologico Valori

I valori sono stati approvati con DGP n. 265/2010 e sottoposti ai dipendenti per l’assegnazione delle priorità

Analisi SWAT: metodologia introdotta nell’ambito del SGQ applicata nei settori ha consentito di identificare Punti di forza - Aree di miglioramento - Opportunità - Minacce dei servizi.

Dai risultati dell’analisi si possono individuare possibili obiettivi in ordine a riorganizzazione dei processi, pianificazione attività, azioni di miglioramento che possono essere utilizzati nella definizione degli obiettivi strategici

Obiettivi sfidanti: dalle componenti ed attività sopra individuate discende l’individuazione obiettivi sfidanti che sono S.M.A.R.T. in quanto:

Specifici: dovrà essere chiaro cosa, dove, quando e come la situazione verrà cambiata Misurabili: dovrà essere possibile quantificare gli oggetti del progetto e i benefici

Accessibili: dovrà essere possibile raggiungere gli obiettivi (conoscendo le risorse e le capacità a disposizione della comunità);

Realistici: dovrà essere possibile ottenere il livello di cambiamento riflesso dall'obiettivo Tempo: determinando il periodo di tempo in cui ogni obiettivo verrà raggiunto.

Questi obiettivi sono sintetizzati in un’apposita scheda, che riporta:

Nr. e descrizione dell’obiettivo Peso attribuito

Piano d’azione e risultato atteso Indicatori di risultato

Risorse umane coinvolte Sistema di reporting Grading

(24)

24 Sistema di valutazione.

Gli obiettivi sono annualmente assegnati ai dirigenti.

Valutazione: il Nucleo di valutazione procede alla valutazione degli obiettivi assegnati ai dirigenti, secondo quanto disciplinato dal sistema di valutazione vigente.

Outcome: Sono i prodotti delle attività attraverso cui viene data attuazione ai contenuti del programma di governo mediante il ciclo descritto

2.3 MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

La misurazione e la valutazione della performance individuale dei dirigenti e del personale è legata a:

• indicatori di performance relativi all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;

• raggiungimento di specifici obiettivi individuali;

• qualità del contributo assicurato alla performance generale della struttura, alle competenze professionali e manageriali dimostrate;

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA

Per quanto riguarda la valutazione della dirigenza l'Amministrazione ha adottato un sistema di valutazione

che si propone di orientare la prestazione dei Dirigenti verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Ente.

A tal fine vengono prese in considerazione due aree di valutazione, quella degli obiettivi e quella delle capacità e delle conoscenze, aree che concorreranno alla valutazione complessiva pari al 100% nella misura rispettiva del 70% e del 30%.

Mentre l’area degli obiettivi, viene affidata alla valutazione da parte del Nucleo, l’altra area resta nell’ambito della valutazione da parte del Capo dell’Amministrazione.

Le due aree di valutazione sono pertanto le seguenti:

A) OBIETTIVI

B) CAPACITA’ E CONOSCENZE

Vengono individuati, per ogni Area, i seguenti macro-fattori di valutazione:

REA DI VALUTAZIONE

A) OBIETTIVI Obiettivi comuni di struttura Obiettivi di PEG

Obiettivi strategici

AREA DI VALUTAZIONE FATTORI DI VALUTAZIONE

(25)

25 B) CAPACITA’ E

CONOSCENZE Capacita:

- di direzione organizzativa

- di gestione delle risorse umane - di comunicazione ed integrazione Conoscenze:

- specifiche di ruolo

- contesto organizzativo SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

E’ un sistema di valutazione differenziato per categorie in cui appaiono definite delle tipologie di indicatori che permettono la misurazione delle attività attinenti alla prestazione, al ruolo ed agli obiettivi propri del settore.

La valutazione si articola nelle seguenti aree alle quali viene attribuito il peso a fianco di ciascuno indicato:

A. VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI 50

B. COMPETENZE 40

C. FORMAZIONE 10

TOTALE 100

Ponderazione del sistema di valutazione

Peso percentuale attribuito:

Area A

VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI TOT. PUNTI 50 Indicatori di prestazione

(distinti per categoria) Obiettivi di settore (comuni a tutti)

Punti 25

Punti 25

Area B

COMPETENZE TOT. PUNTI 40

Integrazione e collaborazione interna

Competenza tecnico-operativa e amministrativa Attitudine al lavoro di gruppo

Attitudine organizzativa e guida del personale Autonomia decisionale

Area C

FORMAZIONE TOT. PUNTI 10

(26)

26

Interventi formativi e di aggiornamenti Impossibilità di formazione e aggiornamento

10 4

Ai fini dell’assegnazione del punteggio si applicheranno i seguenti indicatori di valutazione per ciascuna delle tre aree individuate:

IPOTESI AREA A) Valutazione delle prestazioni Punti 50 Indicatori di Valutazione - Categoria B

Tipologia Indicatore Punti

Prestazione Abilità tecnico-operativa dimostrata nello

svolgimento dell’attività e capacità di mantenere costanti i comportamenti professionali e precisione nell’esecuzione dei lavori

10

Potenziale Adattabilità al contesto operativo interno 5

Posizione Capacità di relazionarsi all’utenza esterna 10

Totale 25 Indicatori di settore Congruità dell’apporto in relazione agli obiettivi di

settore affidati con il PEG

25

Totale 25

Indicatori di Valutazione - Categoria C

Tipologia Indicatore Punti

Prestazione Capacità di mantenere costanti i comportamenti professionali e precisione nell’esecuzione dei lavori; capacità di iniziativa

10

Potenziale Capacità di adattamento ai mutamenti organizzativi 5

Posizione Competenza dimostrata nello svolgimento delle proprie mansioni

10

Totale 25 Indicatori di settore Congruità dell’apporto in relazione agli obiettivi di

settore affidati con il PEG

25

Totale 25 Indicatori di Valutazione - Categoria D

Tipologia Indicatore Punti

Prestazione Congruità dell’apporto in relazione alle

competenze specifiche richieste Capacità di programmazione

10 5 Potenziale Orientamento ai risultati ed affidabilità nel garantire

il rispetto degli impegni e la qualità del risultato

5

Posizione Capacità di gestione delle risorse umane 5

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