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VALUTAZIONE DELLE
ANTIBIOTICO-RESISTENZE DI GRAM-NEGATIVI ISOLATI DA PAZIENTI CON INFEZIONE DELLE VIE URINARIE
Crapolicchio A., Lacerenza A., Lops C., Mazzilli F.,Valenza R.
ASL BA, U.O. Patologia Clinica P.O. “Umberto I” Corato (BA)
Introduzione. Le infezioni delle vie urinarie rappresenta-no un problema terapeutico a causa della loro prevalenza nell’ambito delle infezioni nosocomiali o acquisite in comunità. Sempre più evidente è la comparsa di meccani-smi di resistenza batterici causati dalla esposizione agli antibiotici. Scopo di questo lavoro è stato valutare i dati relativi alle sensibilità dei Gram-negativi isolati da urino-colture nell’Unità di Patologia Clinica-P.O.“Umberto I”-Corato tra novembre 2005 e aprile 2007 (18 mesi). Metodi. L’esame colturale delle urine è stato effettuato mediante semina del campione su dip-slide (37°C per 24 ore); per i campioni risultati positivi si è proceduto a iden-tificazione biochimica e al test di sensibilità agli antibioti-ci (Vitek1,BioMerieux,Italia).
Risultati. Su 2788 campioni provenienti da 1916 pazienti ambulatoriali (69%) e da 872 pazienti ricoverati presso i reparti di degenza (31%), 733 campioni (26%) sono risul-tati positivi: la loro tipizzazione ha rivelato la presenza di
E.coli in 554 (76%) dei casi, K.pneumoniae in 72 (10%), P.mirabilis in 40 (5%), P.aeuruginosa in 20 (3%). Altri
Gram-negativi sono stati rinvenuti in percentuali inferiori. L’analisi delle antibiotico-resistenze tra ceppi provenienti da pazienti ambulatoriali e da pazienti interni non ha rive-lato differenze significative. I Gram-negativi più frequen-temente isolati hanno mostrato una significativa resistenza all’ampicillina (48% E.coli, 96% K.Pneumoniae, 63%
P.mirabilis). K.pneumoniae e P.mirabilis sono risultati
resistenti, rispettivamente, nel 22% e nel 92% dei casi alla nitrofurantoina. Abbiamo evidenziato una resistenza a tri-methoprim/sulfametossazolo (SXT) (28% E.coli, 45%
P.mirabilis, 76% P.aeruginosa), farmaco tuttora
raccoman-dato come trattamento empirico di prima linea.
P.aerugi-nosa mostra inoltre resistenze a nitrofurantoina (88%), ad
ampicillina (89%) a piperacillina (28%).
Conclusioni. Anche nella nostra realtà locale si è eviden-ziata l’insorgenza di resistenze a farmaci solitamente uti-lizzati per la terapia delle infezioni delle vie urinarie. Ciò rende necessario lo sviluppo di dati epidemiologici locali per ottimizzare la scelta dei farmaci per una eventuale tem-pestiva terapia empirica.
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ISOLAMENTO DI S.AGALACTIAE IN DONNE IN GRAVIDANZA. L’ESPERIENZA DELL’U.O. PATOLOGIA, P.O. “UMBERTO I”, CORATO Crapolicchio A., Lacerenza A., Lops C., Mazzilli F.,Valenza R.
ASL BA, U.O. Patologia Clinica P.O. “Umberto I” Corato (BA)
Introduzione. Le infezioni da Streptococcus agalactiae di
gruppo B intra-parto materne costituiscono un importante
fattore di rischio di insorgenza di patologia neonatale. La trasmissione avviene dopo l’inizio del travaglio e lo scree-ning colturale del secreto vaginale a gravidanza inoltrata, può identificare donne portatrici d’infezione. Scopo di questa indagine è stato valutare la frequenza di isolamento di Streptococcus agalactiae in tamponi vaginali di donne in gravidanza (35a-37a settimana) afferenti all’Unità di
Patologia Clinica - P.O. “Umberto I” - Corato.
Metodi. Sono stati analizzati i tamponi vaginali con richie-sta specifica di ricerca di Streptococcus agalactiae giunti presso il nostro laboratorio nell’anno 2006 (12 mesi). L’esame colturale dei tamponi è stato eseguito mediante semina diretta su Agar Columbia CNA e incubazione a 37°C per 24 ore; i campioni positivi, sono stati sottoposti a identificazione biochimica e valutazione della sensibilità agli antibiotici in uso (VITEK1, BioMerieux, Italia). Risultati. Su 112 tamponi analizzati, 19 (17%) sono risul-tati positivi per la presenza di Streptococcus agalactiae. Al fine di ridurre la trasmissione verticale del batterio e la conseguente sepsi neonatale, durante il travaglio le gestan-ti portatrici sono state sottoposte a profilassi angestan-tibiogestan-tica con penicillina o macrolidi (eritromicina) nei casi di iper-sensibilità alla penicillina: l’analisi delle antibiotico-resi-stenze dei ceppi isolati non mostrava resiantibiotico-resi-stenze significa-tive nei confronti dei farmaci utilizzati. Sui neonati gene-rati da madri infette, è stata effettuata terapia con penicil-lina ad ampio spettro e successivamente si è proceduto al controllo degli indici di flogosi.
Conclusioni. L’incidenza relativa all’infezione da
Streptococcus agalactiae è in linea con quanto osservato in
altri paesi europei (10-20%). Non si è osservato nessun caso di patologia neonatale da Streptococcus agalactiae da madri portatrici del batterio: ciò conferma l’importanza della prevenzione in quanto l’individuazione dello stato di portatore e la conseguente terapia antibiotica riducono in maniera significativa la trasmissione verticale e la sepsi neonatale.
volume 22, numero 3, 2007 POSTER