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Letteratura La Germania dì Tacito e le paure dei Pnmritnlir

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Letteratura La Germania dì Tacito e le paure dei Pnmritnlir

Trama a pag. 19

In un libro curato da Giuseppe Dino Baldi una nuova edizione della "Germania", con allegati un commento e un'antologia Un'opera di grande fascino che incantò i nazisti: I-Iimmler cercò invano di impadronirsi dell'unico manoscritto esistente

Tacito e quei "barbari"

che i Romani temevano

LA RISCOPERTA

G

forni fa, ascoltando su Ra- dio 3 l'intervento di Giusep- pe Dino Baldi al program- ma Fahrenheit, mi è sem- brato di cogliere lo stupore dell'intervistatore. Il giova- ne classicista freelance, interve- nuto al Festivaletteratura di Mantova, aveva appena pubblica- to per la casa editrice marchigia- na Quodlibet una nuova edizione della Germania di Tacito, e lo stu- pore dell'intervistatore era ben comprensibile: almeno per gli odierni meccanismi editoriali, questa operazione ha dell'incre- dibile. Una collana — pardon,

"banda di pensiero" — co- me Compagnia Extra, nota ai fre- quentatori delle librerie Feltrinel- li per autori come Fellini, Perec o Paolo Noni, che accoglie una pub- blicazione dal taglio pressoché accademico, per giunta su un au- tore latino noto ai più come remi- niscenza scolastica?

IL TESTO

E non è finita: il testo latino e la traduzione di questo breve scrit- to del 98 d.C. non arrivano a un centinaio di pagine, neanche un quinto del volume. Il resto lo oc- cupano l'introduzione, un lungo commento, e infine una piccola antologia di testimonianze gre- che e latine sui popoli germanici.

Ebbene sì, è un'operazione vin- cente. Gli intellettuali refrattari ai classici antichi se ne facciano una ragione: la letteratura latina è cool e Tacito è uno dei suoi

esponenti più interessanti. E poi, come ora vedremo, la storia dell'unico manoscritto supersti- te della Germania riguarda da vi- cino le Marche, territorio su cui opera la casa editrice del libro.

Ma cos'è la Germania, o me- glio il De origine et situ Germano- rum? E un opuscolo etnografico scritto dal grande storico Corne- lio Tacito quando il futuro impe- ratore Traiano, che nell'ottobre del 97 d.C. l'imperatore Nerva aveva adottato e di fatto coopta- to, cercava di risolvere il proble- ma delle popolazioni germani- che situate al di là della frontiera del Reno e del Danubio.

La Germania fu oggetto di ve- nerazione da parte dei nazionali- sti germanici e poi dei nazisti:

non solo si trattava dell'unica fonte scritta sugli antichi Germa- ni, ma testimoniava la purezza della loro "razza". Tacito appro- vava infatti «chi afferma che i Germani non si sono guastati unendosi ad altri popoli, ma so- no rimasti una razza a parte, pu- ra e simile solo a se stessa. Que- sta è la ragione per cui si somi- gliano tutti, per quanto è possibi- le in una popolazione così ampia:

occhi azzurri e penetranti, capel- li fulvi, corpi imponenti e buoni solo per gli assalti» (Germania, capitolo 4, tr. Baldi).

Ciò spiega la vicenda alla India- na Jones che, durante la seconda guerra mondiale, si svolse intor- no al testimone superstite del- la Germania. Il Codex Aesi- nas "Manoscritto di Jesi", che ap- parteneva alla nobile famiglia

dei conti Baldeschi Balleani, fu oggetto di una caccia spietata da parte degli emissari di Himmler che se ne voleva impadronire:

per fortuna non riuscirono nel lo- ro intento. Dopo la guerra il con- te lo depositò in una cassetta di sicurezza a Firenze, dove però fu danneggiato dal fango dell'allu- vione del 1966 che lo rese in parte illeggibile. Ceduto allo Stato da- gli eredi del conte, oggi è custodi- to a Roma presso la Biblioteca na- zionale.

LE INFORMAZIONI

La Germania è un'opera dal gran- de fascino, ricca di notizie impor- tanti non solo per la storia dei Germani ma anche per quella della cultura latina e del rappor- to dei Romani con i popoli "bar- bari". Lasciando al lettore il pia- cere di scoprirlo, mi limito a fare il solo esempio dell'espressio- ne interpretatio Romana (43, 1).

Per la tribù dei Nahanarvali, stanziata fra l'Oder e la Vistola, Tacito menziona il culto di una coppia divina di giovani che gli indigeni chiamavano Alcis, ma che i Romani preferirono tradur- re con i nomi più familiari di Ca- store e Polluce. Più avanti (9, 1), parlando delle principali divinità dei Germani, lo storico si era li- mitato ai soli nomi "romanizza- ti" di Mercurio, Ercole e Marte, corrispondenti ai germanici Wo- dan (Odino), Thore Tyr. Insom- ma, l'uso di termini più familiari alla classe dirigente romana age- volava la mediazione culturale, e soprattutto permetteva di cono- scere meglio il nemico.

Giusto Traina

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A fianco, la statua di Tacito che adorna il Parlamento di Vienna A destra, opera del 1909 di Otto Albert Koch che ritrae l'assalto dei Germani alle legioni romane nella foresta di Teutoburgo nel 9 d.C.

D mondo degli androidi a portata di arto rohotico

TACITO Germania, Con un'antologia di scrittori greci e latini.,.

A cura di Giuseppe Dino Baldi QUDDLIBET 512 pagine 19 curo

Cultura .t

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