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Il collegamento pedonale

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Academic year: 2021

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Capitolo 1

Il collegamento pedonale

1.1 Oggetto della Tesi

Oggetto della tesi è l ‘elaborazione di un progetto preliminare di sovrappasso pedonale a struttura in acciaio strallata sito in Pisa nei pressi della stazione ferroviaria di San Rossore. La struttura è destinata a collegare la zona di prima periferia a nord – ovest della città , delimitata dalla SS1 Aurelia e la stazione di Pisa San Rossore, con l’area compresa tra la stazione stessa e via Bonanno Pisano (fig. 1-1). Precisamente i due punti da collegare sono stati individuati l’uno a nord del cantiere degli scavi delle navi romane rinvenute nei pressi della ferrovia, l’altro all’intersezione tra via Andrea Pisano, via Giunta Pisano e una traversa di via Diotisalvi.

Il progetto nasce dall’intento di arricchire ed adeguare il percorso dei turisti verso Piazza dei Miracoli e dalla possibilità di offrire a coloro che transitano in quest’ area uno strumento diretto per raggiungere i luoghi desiderati.

Inoltre dopo il rinvenimento dei citati reperti archeologici, destinati a diventare un nuovo polo di attrazione turistica e culturale, la struttura in esame costituisce un collegamento fisico e metafisico tra secoli di storia.

La progettazione di una struttura che intenda sottrarsi ai canoni tradizionali non può prescindere dallo studio preventivo sullo stato dell’arte. Esso infatti documenta le soluzioni progettuali, architettoniche e strutturali già attuate, testimonia il loro percorso di evoluzione tecnologica e quindi è indicativo dello sviluppo socio-economico di una collettività. Lo stato dell’ arte permette inoltre alcune riflessioni sul ruolo dell’estetica nell’ ingegneria civile, tema che da sempre riesce a destare grande interesse e che, ora come

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mai, è considerato al pari della funzionalità un requisito di importanza primaria. La figura dell’ingegnere edile deve sapere conciliare al meglio questi due fattori spesso contrastanti, soprattutto in un progetto di una passerella pedonale come quella proposta.

Dopo aver descritto le principali realizzazioni, a partire dalle prime esperienze fino ad oggi e essersi soffermati su alcune in particolare perché più significative per un confronto con la soluzione adottata per questo progetto, si affronta il problema strutturale dei ponti pedonali in generale.

Il calcolo strutturale vero e proprio parte dall’ analisi dei problemi principali che riguardano lo studio di ponti pedonali. In particolare sono descritti gli effetti dinamici indotti dai passanti con considerazioni riguardo al comfort dei pedoni, mediante l’analisi modale e l’analisi dinamica: queste due hanno una influenza sostanziale sulle scelte sia del suo sviluppo planimetrico, sia del numero e posizionamento dei vincoli, che della geometria della sezione trasversale dell’impalcato.

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1.2 Il sito in esame

Il sito oggetto dell’intervento si trova a Pisa nella fascia compresa tra la Strada Statale 1 Aurelia e via Bonanno Pisano, nelle immediate vicinanze della stazione di S. Rossore e più precisamente a sud-ovest di questa. Si tratta di una zona completamente pianeggiante e confinante ad ovest con terreni agricoli che si estendono sino all’Aurelia, ad est con il centro urbano, a nord con un’area attualmente dismessa delle Ferrovie dello Stato ed a sud con un’area ancora scarsamente urbanizzata di cui fa parte la zona del palazzetto dello sport (fig.1-1).

Figura 1-1. Foto aerea di Pisa con indicazione delle strade statali e della ferrovia

Attualmente la zona in questione è quasi totalmente occupata dal cantiere di lavoro organizzato per portare alla luce resti di navi di origine romana. Lo scavo ha una estensione di circa 2500 mq e si trova ad una quota di circa cinque metri sotto il piano di campagna. E’ inoltre importante sottolineare che quasi tutta la zona è di interesse archeologico e che proprio per l’abbondanza di reperti e per le difficoltà operative del loro recupero, gli scavi rimarranno a

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cielo aperto a tempo indeterminato. Sono anche in programma ulteriori ampliamenti del cantiere verso sud e verso ovest.

Per questo motivo, data l’estensione sia in termini di spazio occupato che di tempo necessario al rinvenimento dei reperti, il Comune di Pisa ha deciso di organizzare il cantiere come una grande struttura ricettiva per il turismo, anche perché, a detta degli esperti, il ritrovamento di un numero così alto di resti di navi romane ( 21 in tutto ) è un fatto unico nella storia dell’archeologia.

Si hanno buoni motivi per ritenere che questa iniziativa avrà un buon successo, sia per quanto riguarda ciò che potrebbe venir offerto al turista con la visita degli scavi, sia considerando la vicinanza di Piazza dei Miracoli, meta principale dei turisti.

E’ opportuno inserire il sito in esame in un contesto geografico leggermente più ampio, localizzando i vari luoghi d’interesse presenti nelle immediate vicinanze.

Figura 1-2. Foto aerea della zona a nord-ovest di Pisa con indicazione dei luoghi d’interesse

Nella fig. 1-2 si possono evidenziare, da sinistra a destra, i più importanti tramite l’utilizzo di vari retini colorati:

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• in giallo , ad ovest della ferrovia, la zona degli scavi, • in bianco la stazione ferroviaria di S. Rossore,

• in rosso la Facoltà di Ingegneria,

• in rosa l’area degli ospedali riuniti di S. Chiara, • in verde, infine, Piazza dei Miracoli.

A causa di tutto ciò riteniamo molto importanti i due punti da collegare, ossia l’uno a nord-ovest del cantiere degli scavi delle navi romane (fig. 1-3), l’altro all’intersezione tra via Andrea Pisano, via Giunta Pisano e una traversa di via Diotisalvi.

Figura 1-3. Fotografia da nord-ovest dell’area di scavo

Il collegamento di questi due punti permette il raggiungimento dei luoghi d’interesse appena descritti, evitando l’ingresso in Pisa di ulteriori mezzi motorizzati alleggerendo così il traffico cittadino. Bisogna poi mettere in conto il problema del parcheggio dell’auto che crea ulteriori disagi, non solo perché questo necessita il pagamento ormai ovunque in questa zona, ma soprattutto perché la ricerca di un posto libero aumenta inevitabilmente il traffico e comporta rallentamenti alla circolazione.

Con la creazione di una zona di parcheggio, possibilmente a sosta gratuita raggiungibile dalla Statale Aurelia senza entrare in

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Pisa, è possibile raggiungere i luoghi elencati sopra per mezzo del collegamento pedonale, diminuendo il numero di autoveicoli in circolazione. Probabilmente tutto questo comporterebbe anche un risparmio di tempo.

Tuttavia pur avendo elencato vari luoghi d’interesse che possono giustificare un progetto del genere, il più importante è da ritenersi Piazza dei Miracoli.

Nella figura 1-4 sono visualizzati in rosso l’attuale percorso dei turisti verso questa meta, in giallo il percorso alternativo oggetto della tesi. Entrambi i percorsi hanno come punto di partenza una

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zona di parcheggio e necessitano l’attraversamento della linea ferroviaria. Per quanto riguarda le due aree di parcheggio evidenziate, la prima è attualmente accessibile da nord da via Pietrasantina, l’altra sarebbe raggiungibile direttamente dall’Aurelia attraverso il Viale delle Cascine.

In merito al problema dell’attraversamento dei binari della ferrovia, il percorso rosso non propone alcuna soluzione particolare, costringendo infatti i turisti all’attesa dell’apertura del passaggio a livello per poter proseguire il loro cammino. La tratta gialla, invece, oltre ad essere sensibilmente più corta, risolve questo inconveniente con l’inserimento appunto del sovrappasso.

Inoltre si può facilmente osservare quanto sia eccessivamente articolato e scarsamente idoneo l’attuale percorso a condurre un flusso così elevato di turisti verso Piazza dei Miracoli (zona in verde). Senza pensare poi ai vari attraversamenti pedonali, tra cui quello del Viale delle Cascine, che comporta ulteriori disagi e rischi per i pedoni nonché rallentamenti alla circolazione veicolare, già abbastanza faticosa in questo tratto.

Analizziamo adesso in scala ridotta l’area in esame (fig. 1–5). Come accennato in precedenza la zona ad ovest, adiacente alla stazione ferroviaria di S. Rossore, è quasi totalmente occupata dal cantiere degli scavi archeologici. Una vasta area di 2500 mq delimitata dalla struttura palancolata si trova ad una quota di cinque metri inferiore al piano di campagna.

Il Comune di Pisa ha come obiettivo la creazione di un nuovo polo di ricezione turistica funzionale per tutta la durata dell’intervento archeologico. L’intenzione è quella di attrezzare il cantiere rendendolo idoneo all’accoglienza dei visitatori.

Nella fig. 1-5 è schematizzato il progetto proposto dall’ufficio tecnico comunale comprendente un’ area di parcheggio di circa 2000 mq raggiungibile dal Viale delle Cascine a nord, una zona di uffici ad uso del cantiere nonché di ricezione dei turisti ed una vasta superficie “terrazzata” realizzabile con vari gradoni in modo da creare un affacciamento sullo scavo da ovest, da una quota maggiore.

Nella stessa immagine sono evidenziati , tramite due cerchietti rossi, i due punti individuati per il collegamento aereo pedonale. Il primo in adiacenza all’area di parcheggio del cantiere, l’altro sulla piazzetta formata dall’incontro di tre strade: una traversa di via Diotisalvi (fig. 1- 8) a sud, via Giunta Pisano a est e via Andrea Pisano a nord-est (fig. 1-6, 1-7).

Quest’ ultima risulta di primaria importanza nel contesto poiché collega il punto di arrivo del sovrappasso direttamente con piazza dei

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Miracoli. Si tratta dunque di poter sfruttare la “nuova” via di accesso rendendo il percorso semplice, suggestivo ed adatto a ricevere un flusso di turisti così elevato.

area terrazzata con affacciamento sullo scavo area di parcheggio zona ricezione turisti

scavo

P

accesso da viale delle Cascine via an drea p isano

via giunta p isano ferro via Pisa Ge nova tra vers a di v ia d io tisa lvi - 5 m fe rro via P isa G en ova

Figura 1-5. Planimetria dell’area di cantiere con indicazione dei punti da collegare

Naturalmente oltre a migliorare la funzionalità, riducendo i cambi di direzione e gli attraversamenti critici che caratterizzano l’attuale percorso ( linea rossa figura 1-3) si ottiene un buon effetto estetico, sfruttando la potenzialità della vista prospettica del percorso rettilineo che proietta il visitatore direttamente verso la meta.

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Figura 1-6 Foto scattata all’inizio di via Andrea Pisano, proseguo del percorso dopo la discesa dalla passerella pedonale

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1.3 Obiettivi della tesi

Affrontare in modo esaustivo la progettazione di un attraversamento pedonale aereo è in ogni caso difficile, soprattutto in un contesto simile, poiché sono molti i fattori da prendere in considerazione che inevitabilmente influiscono ed interagiscono con la struttura stessa. Gli argomenti da trattare sono molteplici: una proposta del genere presenta problemi di carattere urbanistico, architettonico, paesaggistico e strutturale.

In termini puramente qualitativi, l’inserimento di un elemento di collegamento tra i due punti “strategici” descritti (Piazza dei Miracoli e cantiere degli scavi delle navi romane) comporta necessariamente dei vantaggi che ne motivano il progetto.

E’ bene quindi puntualizzare quali sono gli obiettivi che si intendono raggiungere e quali sono i motivi che hanno portato alle scelte tipogiche, architettoniche e strutturali utilizzate nel progetto.

Come accennato in precedenza il sovrappasso è essenzialmente pensato per dare vita ad un percorso migliore e più adatto ai turisti verso Piazza dei Miracoli. L’idea nasce dalla volontà di porsi in netta contrapposizione con il lungo percorso ad ostacoli che fino ad oggi i turisti sono impegnati a fare per raggiungere la storica Piazza.

Da questa necessità nasce il primo importante requisito del nuovo percorso: la continuità. La forte volontà di eliminare qualsiasi brusco cambiamento di direzione porta a fare delle scelte essenziali riguardo lo sviluppo planimetrico della passerella. Infatti l’impalcato si sviluppa lungo un arco di circonferenza che arriva quasi tangente a via Andrea Pisano (che costituisce poi il proseguimento del tragitto verso la Piazza) e la rampa ha un andamento spiroidale fedele al principio di massima fluidità del percorso.

Questa scelta deve rispettare altre esigenze tra le quali il posizionamento della torre nel punto più adatto all’interno dell’area degli scavi e la volontà di creare un positivo effetto prospettico sia per l’ osservatore esterno che per il fruitore del ponte.

Inoltre l’intenzione di creare un nuovo polo di attrazione turistica si sovrappone all’ esigenza di migliorare il percorso dei turisti alla torre. La volontà di coniugare questi due aspetti porta a far coincidere l’inizio del nuovo percorso proprio dal cantiere delle

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navi romane, nei pressi del quale ha inizio la rampa e dove il Comune di Pisa prevede la realizzazione di un parcheggio.

Quest’ ultimo offrirà la possibilità ai pullman di turisti, e ai veicoli in genere, di non entrare in Pisa, comportando un alleggerimento del traffico. La creazione di un’area di sosta di una certa capienza a nord-ovest degli scavi risulta quindi necessaria e utile non solo ai turisti, ma anche a tutti coloro che volessero raggiungere i luoghi d’interesse indicati nel paragrafo precedente senza dover lottare con il traffico o “mendicare” un parcheggio per l’auto. Il nuovo parcheggio, inoltre, è già previsto nel progetto che il Comune ha preparato per rendere idonea la zona del cantiere degli scavi alla ricezione dei visitatori ed è facilmente raggiungibile dal Viale delle Cascine (fig. 1–9).

Figura 1-9 Fotografia del Viale delle Cascine da ovest verso est

L’ intenzione di creare un tragitto alternativo ben diverso da quello attuale (fig. 1-4 linea gialla) prelude ad altre possibilità di miglioramento della qualità dell’ itinerario turistico.

La presenza del cantiere degli scavi già di per sé è motivo di forte attrazione turistica, soprattutto per quelle che sono le ambizioni del Comune di Pisa che intende sfruttare questa “nuova” risorsa del sottosuolo. L’attraversamento aereo del cantiere aggiunge ulteriore interesse al percorso rafforzandone la suggestività, inusuale per l’occhio dell’utente.

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Non bisogna poi trascurare i benefici effetti di riqualificazione dell’area in prossimità della ferrovia. Spesso, infatti, l’inserimento di particolari architettonici rilevanti riesce a dare una svolta al miglioramento della qualità del paesaggio, anche per il semplice fatto di creare un forte elemento di contrasto che rompa decisamente con la monotonia ed il degrado del luogo. Questo può risultare positivo perché potrebbe innescare una catena di interventi tesi al risanamento dell’intera area.

Per far ciò è necessario che il sovrappasso costituisca effettivamente un segno architettonico di un certo spessore. La struttura strallata è già un qualcosa che si differenzia dalle altre tipologie strutturali, ma questa deve essere accompagnata da un impalcato “leggero” per dare vita ad un’opera di grande interesse. La ricerca di linee “pulite” e di armonia delle forme è stato un requisito essenziale per il progetto. Tutto ciò per creare un segno di distinzione e di forte valenza estetica, che costituisse il degno preludio del percorso verso una delle piazze più belle del mondo.

L’estetica nell’ingegneria civile riveste un ruolo basilare e deve essere considerato al pari della funzionalità un requisito di primaria importanza. La ricerca di una sinergia tra progetto estetico-architettonico e necessità di razionalità strutturale è l’ obiettivo del progettista: architettura e struttura devono procedono di pari passo e non in successione.

La torre centrale in acciaio da cui partono gli stralli, è senza dubbio l’elemento del progetto più carico di valenza simbolica. Il riferimento alla torre pendente è chiaro; ed è proprio questo elemento rettilineo, incastrato alla base ed inclinato verso nord-est, (in direzione opposta alla Torre di Pisa) a sorreggere la tratta aerea. Uno dei requisiti base per il progetto della struttura è, dunque, la presenza di un unico elemento di sostegno che richiami quel capolavoro di architettura che a tutti gli effetti risulta essere l’attrazione principale della Piazza, e una delle opere più famose al mondo. Proprio la caratteristica pendenza della torre contribuisce a renderla speciale, rendendo l’osservatore stupito di come possa una struttura così “difettosa” rimanere in equilibrio. Invece è proprio un elemento inclinato a sostenere il percorso del visitatore, che dal canto suo si reca in visita alla Torre pensando francamente che prima o poi crollerà. E’ ben inteso che il sostegno del sovrappasso pedonale non vuole assolutamente entrare in competizione con la torre, o quantomeno “giocare” con i suoi difetti.

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Per questo motivo la passerella pedonale ha un forte valore simbolico così come tutto il percorso che offre al turista ben 300 m di tratta rettilinea direttamente di fronte all’ingresso di Piazza dei Miracoli (fig. 1-10). Così, il nuovo itinerario, dopo aver scavalcato circa 2000 anni di storia con l’ausilio del ponte, ci conduce in via Andrea Pisano, destando l’attenzione dell’osservatore con un suggestivo effetto prospettico che lo proietta direttamente nel 1200.

Figura

Figura 1-1. Foto aerea di Pisa con indicazione delle strade statali e della ferrovia
Figura 1-2. Foto aerea della zona a nord-ovest di Pisa con  indicazione dei luoghi d’interesse
Figura 1-3.    Fotografia da nord-ovest dell’area di scavo
Figura 1-4. Foto aerea con indicazione dei due percorsi analizzati verso Piazza dei Miracoli
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