RIASSUNTO
RIASSUNTO
Il rostro degli zifidi è soggetto a pachiostosi e osteosclerosi, carattere dimorfico e soggetto a variazioni ontogenetiche. È stato proposto che questa struttura si sia evoluta per agevolare l’immersione. Sulla base di questa ipotesi, è stata condotta un’analisi morfo-funzionale della colonna vertebrale di Ziphius
cavirostris, Mesoplodon bowdoini e Hyperoodon ampullatus, al fine di stabilire se l’incremento
ontogenetico della densità del rostro è enfatizzato da una riduzione della densità dello scheletro post-craniale. Dalle analisi morfometriche emerge che H. ampullatus si distingue da M. bowdoini e Z.
cavirostris per le superfici intervertebrali meno convesse, un minor sviluppo in lunghezza dei corpi
vertebrali, che acquisiscono una forma tendenzialmente discoidale, e una compressione laterale e dorso-ventrale degli stessi, tipica del peduncolo caudale e della pinna caudale rispettivamente, meno accentuate. Il momento di forza si trova in corrispondenza della vertebra Ca1 nello zifio e nell’iperodonte
e nelle vertebre L8 e L9 nel mesoplodonte, alle quali sono associati i fasci muscolari più potenti dei
muscoli epiassiali. La seconda parte dello studio si concentra su analisi che mirano a verificare l’ipotesi del rostro come zavorra. L’analisi del baricentro dello scheletro è stata estesa a Delphinus delphis, un piccolo delfinide che non si immerge oltre i 200 m di profondità. I risultati confermano tale ipotesi: quando si include nell’analisi anche il cranio, il baricentro dello scheletro degli zifidi è spostato notevolmente in avanti; questo andamento è fortemente accentuato nel mesoplodonte, il cui centro di massa si trova in corrispondenza della testa, mentre la minor variazione si registra nel delfino comune. Per capire se la pachiosteosclerosi del rostro possa essere enfatizzata da una riduzione della densità dello scheletro post-craniale, è stata inoltre stimata la densità della colonna vertebrale per gli zifidi e il delfino comune. I valori di densità del mesoplodonte e dello zifio sono i più bassi lungo tutta la colona vertebrale (inferiori a 1 g/cm3), mentre i valori di densità della colonna vertebrale del delfino comune oscillano intorno a 1 g/cm3 con variazioni più o meno accentuate. La TAC è stata eseguita sulla prima vertebra caudale (Ca1) ha fornito valori di densità media in Z. cavirostris (- 423,03) molto più bassi che in
D. delphis (-104,54). La micro-TAC su un campione di 125 mm3 delle falangi degli zifidi e del delfino comune ha messo in evidenza che M. bowdoini è caratterizzato da un tessuto trabecolare rarefatto: il rapporto tra il volume dell’osso e il volume totale (BV/TV) è 0,19; il numero delle connessioni è esiguo (846.88) se paragonato con quello degli altri esemplari e la spaziatura media tra le trabecole è notevole (TbSpmean= 0,82). Le trabecole di tutte le falangi esaminate sono tendenzialmente tubulari (SMI>2,
tranne per H. ampullatus per il quale SMI<0). In conclusione, il presente studio supporta l’ipotesi che l’immersione profonda degli zifidi possa essere in alcuni casi favorita dallo spostamento anteriore del baricentro del corpo dovuto non solo al rostro più pesante, ma anche all’alleggerimento dello scheletro post-craniale. I risultati ottenuti sottolineano le differenze tra gli zifidi e il delfino comune, riconducibili probabilmente ad adattamenti legati all’ecologia e alla profondità preferenziale.