Università degli Studi di Salerno
Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale Corso di Laurea magistrale in Storia e critica d’arte
Corso di Metodologia della storia dell’arte
LA PARABOLA DEGLI ARTISTI: TRA CENTRO E PERIFERIA
aa 2019/2020
Maria Giovanna Barbuto Gioia Ricciardi
Sara Maria Filomena Vasso
LA PARABOLA DEGLI ARTISTI:
TRA CENTRO E PERIFERIA
CENTRO E PERIFERIA
«Coppie complementari più che antitetiche»
E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e
Periferia, in Storia dell’arte italiana, a cura di G. Previtali, Milano, Einaudi, 1979, pag 5.
Esaminano nel saggio le nozioni attraverso quattro chiavi di lettura:
• la dominazione simbolica
• la dinamica delle opere
• la dinamica degli artisti
• la dinamica dei committenti
Gli autori si concentrano su:
« […] il flusso dei migliori talenti dalla periferia verso il centro e quello, in senso inverso, dal centro verso la periferia.»
E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e Periferia, in Storia dell’arte italiana, a cura di G. Previtali, Milano, Einaudi, 1979, pag 75.
“Situazione tipica degli artisti delle aree periferiche sarà quella di attirati dal centro politicamente egemone.”
E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e Periferia, in Storia dell’arte italiana, a cura di G. Previtali, Milano, Einaudi, 1979, pag 82.
«Essendo nato Tiziano in Cador, piccol castello posto in sulla Piave e lontano cinque miglia dalla chiusa dell’alpe, l’anno 1480, della famiglia de’ Vecelli, in quel luogo delle più nobili, pervenuto all’età di dieci anni
con bello spirito e prontezza d’ingegno, fu mandato a Vinezia in casa d’un suo zio cittadino onorato, il quale veggendo il putto molto inclinato alla pittura, lo pose con Gianbellino pittore, in quel tempo eccellente e molto famoso, come s’è detto, sotto la cui disciplina attendendo al disegno, mostrò in brieve essere dotato dalla natura
di tutte quelle parti d’ingegno e giudizio che necessarie sono all’arte della pittura.»
G. Vasari, Vita di Tiziano in Le vite dei più eccellenti pittori et scultori et architettori, Firenze, Giunti, 1568
http://www.memofonte.it/home/files/pdf/vasari_vite_giuntina.pdf
«Fece in quel tempo Tiziano amicizia con il divino Messer Lodovico Ariosto, e fu da lui conosciuto per eccellentissimo
pittore, e celebrato nel suo Orlando Furioso: ...Tizian, che onora non men Cador che quei Venezia e Urbino.»
“Altre circostanze possono spingere gli artisti a prendere la fuga in direzione opposta a quella del centro politico”.
E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e Periferia, in Storia dell’arte italiana, a cura di G. Previtali, Milano, Einaudi, 1979, pag 83
«Lorenzo Lotto pittor vineziano, il quale avendo imitato un tempo la maniera de’
Bellini, s’appiccò poi a quella di Giorgione, come ne dimostrano molti quadri e ritratti
che in Vinezia sono per le case de’
gentiluomini.»
Dal diario dell’artista:
«Per non andarmi avolgendo più in mia vechiaia ho voluto quetar la mia vita in questo santo loco»
L. Lotto, Il libro di spese diverse: con aggiunta di lettere e d’altri documenti, a cura di P. Zampetti, Venezia, L' impronta, 1969, pag 311
G. Vasari, Vita di Lorenzo Lotto in Le vite dei più eccellenti pittori et scultori et architettori, Firenze, Giunti, 1568,
https://it.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_pi%C3%B9_eccellen ti_pittori,_scultori_e_architettori_(1568)/Iacopo_Palma_e_Lore nzo_Lotto
«[…]Essendo per miracolo quivi tenuto e da ogni intelligente dotato, si deliberò di voler tornare a Fiorenza, dicendo che, se più stato vi fosse, tutto quello che sapeva
dimenticato si avrebbe, essendovi tanto lodato da ognuno; e che volentieri nella sua patria tornava per essere poi colà di continuo biasimato, il quale biasimo gli
dava cagione di studio, e conseguentemente di gloria maggiore.»
G. Vasari, Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri.
Nell'edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino, Firenze 1550, volume I, a cura di L. Bellosi e A. Rossi, Torino, Einaudi, 2015, pp. 320-321
«Artisti che dal centro si spostano verso aree che più che periferiche potrebbero chiamarsi subordinate»
E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e Periferia, in Storia dell’arte italiana, a cura di G. Previtali, Milano, Einaudi, 1979, pp. 83-84
I pittori senesi che nel XIV secolo dalla città fiorentina operano nei luoghi subordinati come San Gimignano: da Lippo Memmi a Taddeo di Bartolo, così come lo stesso Simone Martini.
L. Memmi, La Maestà , 1317, San Gimignano, Palazzo del Popolo, Sala di Dante
Sono gli artisti
con il loro contributo a dare lustro al centro
o viceversa?
«Così quando la pittura volgeuasi al suo fine, si riuolsero gli altri più
benigni verso l'Italia, e piacque a Dio, che nella città di Bologna, di scienza maestra e di studi, forgesse un
eleuatissimo ingegno; e con esso risorgesse l'arte caduta, e quasi estinta».
G. Bellori, Le vite de’ pittori scultori e architetti moderni, vol I, a cura di E.
Borea, Milano, Einaudi, 2009, pag 32.
In conclusione
:- gli artisti che si impongono nel centro, determinano con la loro arte un linguaggio egemone.
- i loro spostamenti possono ravvivare il
contesto culturale periferico, il quale non è
detto che sia arido, perché dominato da
linguaggi che non hanno potuto svilupparsi,
oppure sia oggetto di una resistenza
consapevole.
- Economico - Politico
- Sociale
- Geografico
L’egemonia del centro è determinata da vari fattori:
ai quali se ne aggiunge un altro:
LO SCAMBIO CULTURALE
«Questo possibile ribaltamento indica come la coppia centro/periferia non sia e non debba essere collegata soltanto al lento formarsi di un canone storico ma sia già attiva all’interno di coordinate
temporali omogenee: cosa sia centro e cosa periferia dipende anche dalla
prospettiva di chi guarda, allora come oggi.»
A. Nova, Centro e Periferia, Tiziano e Romanino, in Romanino, un pittore in rivolta nel Rinascimento italiano, a cura di Camerlengo, Milano, 2006, pp. 48-49