La ventilazione meccanica
La ventilazione dell’era moderna ha certamente inizio a metà del XX secolo nel corso dell’epidemia di poliomielite quando cioè l’unica arma a disposizione era rappresentata dalla ventilazione a pressione negativa e in particolare dal polmone d’acciaio.
La consapevolezza che l’impiego della ventilazione a pressione negativa non sarebbe stata sufficiente a vincere la battaglia contro la poliomielite indusse alla ricerca di alternative valide: i ventilatori a pressione positiva e l’impiego della pressione positiva per via tracheostomica. L’era della pressione positiva portò alla diminuzione della mortalità per poliomielite. Una delle maggiori conseguenze di questa vittoria fu però l’esistenza di una generazione di pazienti che sopravvive- vano solo collegati a un ventilatore, pazienti che furono perciò costretti a rimane- re indefinitamente all’interno degli ospedali.
Ovviamente ciò stimolò la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche e organizzative.
Si arrivò quindi a capire che l’applicazione di pressione positiva per via non invasiva, attraverso l’utilizzo di boccagli, permetteva di sopravvivere senza l’im- piego di pressione negativa e senza il rischio di una tracheotomia. All’inizio la ven- tilazione domiciliare a pressione positiva venne impiegata nei pazienti affetti da ipoventilazione secondaria a malattie neuromuscolari, da ipoventilazione centrale e da ipoventilazione secondaria a malattie della gabbia toracica. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per l’utilizzo della ventilazione domiciliare non invasiva anche in pazienti affetti da insufficienza respiratoria secondaria a patologia bron- copolmonare [1].
Nello stesso tempo un gruppo limitato di pazienti affetti da insufficienza respi- ratoria è stato sottoposto a tracheotomia e ventilato 24 ore su 24: molti di loro sono stati giudicati non svezzabili dalla ventilazione. La dimissione di questi pazienti dall’ospedale ha fatto sorgere una serie di nuovi e complessi problemi, medici, tec- nici e organizzativi.
La ventilazione meccanica non richiede solo una prescrizione da parte di medi- ci specialisti esperti ma anche una corretta e precisa valutazione clinica, una valu- tazione delle problematiche ambientali al domicilio del paziente, una stesura atten- ta del piano di cura oltre a una esaustiva e accurata educazione del paziente e della sua famiglia e/o degli eventuali care-giver esterni a essa. Naturalmente questi pro- blemi si complicano quando la ventilazione è continuata per 24 ore al giorno.
Quando le famiglie e i pazienti vengono adeguatamente selezionati, istruiti e preparati la ventilazione domiciliare consente di ridurre le degenze ospedaliere,
domiciliare
E.E. Guffanti, D. Colombo, A. Fumagalli, C. Misuraca, A. Viganò
È già un gran progresso il desiderio di progredire
(C. Rollin, Traité des Études, VI, I)aumentare il senso di sicurezza, migliorare la qualità di vita e ridurre i costi assi- stenziali. Ciò diviene più evidente quando si possono impiegare le nuove tecniche di telemonitoraggio.
Telemedicina e ossigenoterapia domiciliare
Per telemedicina si intende l’uso di tecnologia informatica e comunicazionale per fornire servizi sanitari a individui che possono risiedere lontano dai centri forni- tori [2].
Per questo motivo il termine di telemedicina è un ombrello sotto il quale può trovare alloggio ogni attività medica che comprenda elementi di distanza e nei quali il rapporto paziente-medico comporti l’impiego di tecniche di telecomuni- cazione [3].
Molti sono i contributi in letteratura che trattano delle varie applicazioni della telemedicina ma solo alcuni di questi riportano una comparazione controllata fra tecniche di telemedicina e tecniche di cura-sorveglianza tradizionali: identiche considerazioni possono essere valide per la valutazione costo-efficacia della tele- medicina [4, 5].
Roine e collaboratori [2] analizzarono più di 1000 articoli e conclusero che l’e- videnza più convincente riguardava l’efficacia della telemedicina intesa come tele- radiologia, teleneurochirurgia, telepsichiatria, trasmissione di immagini ecocar- diografiche e l’uso di refertazione elettronica quali consulti e-mail o attraverso teleconferenza fra medici specialisti e medici di base. Risultati incoraggianti sono stati ottenuti con la trasmissione dell’elettrocardiogramma e nel campo della tele- dermatologia.
In campo pneumologico solo alcuni articoli sono stati pubblicati ed è interes- sante notare che in una recente analisi effettuata nel Regno Unito nessuno dei 216 progetti di telemedicina è stato dedicato alle malattie respiratorie [6]. Tecniche di telemedicina sono state dedicate a pazienti affetti da BPCO, ossigenodipendenti, asmatici, e anche in pazienti sottoposti a trapianto di polmone allo scopo di rico- noscere precocemente i segni del rigetto [7-10]. Finkelstein e collaboratori [11]
hanno applicato tecniche di telemedicina a pazienti con BPCO o insufficienza respiratoria: le visite virtuali aumentavano il grado di soddisfazione dei pazienti e la qualità dei programmi di home care.
Maiolo et al. hanno valutato la realizzabilità di servizi di telemonitoraggio per
pazienti con grave insufficienza respiratoria e quindi ossigenodipendenti. I
pazienti sono stati monitorati al domicilio per 12 mesi: durante questo tempo la
determinazione della saturazione arteriosa di ossigeno e la frequenza cardiaca
sono state ottenute due volte a settimana e automaticamente trasmesse al centro
di raccolta dati ospedaliero attraverso una comune linea telefonica: i dati dimo-
strano una riduzione delle riacutizzazioni e della ospedalizzazione durante la fase
di telemonitoraggio [12]. Un gruppo di medici giapponesi ha pubblicato un arti-
colo relativo a tecniche di telemedicina per pazienti affetti da patologia respirato-
ria cronica. Le conclusioni dello studio affermano che la telemedicina migliora gli
outcome clinici e fornice un servizio di home care a pazienti affetti da queste pato-
logie [13]. Altri Autori hanno indagato il rapporto costo-efficacia della telemedici-
na applicata in campo respiratorio [14-16].
Nel 2004 sono stati pubblicati i risultati di un questionario elaborato e inviato via e-mail a 2380 pneumologi italiani per valutare la telemedicina nella pratica pneumologica italiana. Trenatnove progetti sono stati segnalati: solo 6 di loro riguardano l’uso di ventilatori anche se nessuna informazione è disponibile su quali parametri sono stati presi in considerazione per il monitoraggio [17].
Cosa è utile monitorare?
Molti dei pazienti ventilati al domicilio utilizzano il ventilatore solo di notte men- tre altri sono ventilati anche per alcune ore durante il giorno. In una minoranza di pazienti la ventilazione è invasiva e dura 24 ore. Questi pazienti con differenti esi- genze e intensità assistenziale devono essere monitorati in modo differente.
Lo pneumologo deve selezionare con precisione i pazienti da monitorare sulla base delle necessità cliniche, della loro storia clinica, e del loro ambiente di vita.
Dopo avere opportunamente considerato tali parametri decide quali deve porre in monitoraggio: saturazione arteriosa e frequenza cardiaca solamente o anche para- metri di ventilazione.
Sulla base delle condizioni cliniche al momento della dimissione lo pneumolo- go stende un piano di cura concordandolo con il medico di medicina generale così come dovrà concordare il timing del telemonitoraggio che sarà ovviamente diver- so se il paziente è ventilato non invasivamente o invasivamente e in base alle sue necessità assistenziali. Inoltre il medico deciderà quale tipo di dati vorrà ottenere:
registrazioni notturne o registrazioni occasionali durante il giorno.
Naturalmente prima di dimettere il paziente, questi e i suoi care-giver dovran- no essere attentamente istruiti circa il funzionamento e l’utilizzo delle apparec- chiature di monitoraggio così come sul modo di trasmissione dei dati al centro.
Sistemi di monitoraggio
La semplice pulsossimetria, in grado di trasferire i dati registrati attraverso la usuale linea telefonica, può essere utilizzata per monitorare frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno. Molte apparecchiature commerciali sono in grado di garantire una simile prestazione. Se il medico decide di monitorare anche i para- metri di ventilazione può invece utilizzare differenti tipi di apparecchiature.
Sally
È un registratore digitale modulare multiparametrico capace di acquisire (non invasivamente) e memorizzare diversi dati clinici: saturazione arteriosa di ossige- no, frequenza cardiaca, livelli dell’ossigeno liquido utilizzato per ossigenoterapia, dati derivati dallo spirometro, elettrocardiografici, capnometria, dati di ventila- zione, pressione arteriosa sistemica. Per i dati derivati dai ventilatori, la registra- zione dei differenti parametri è ottenuta misurando tramite sensori specifici la pressione e il flusso d’aria all’interno del circuito paziente.
In particolare per i dati da ventilatore, l’apparecchiatura utilizza un modulo
specifico VTN-A. Esso è adattabile a ogni tipo di ventilatore, connettendosi con il
trasduttore al circuito del ventilatore. Può misurare direttamente alcune variabili e calcolarne altre (PEEP, rapporto I/E, frequenza respiratoria, ventilazione minuto, pressione inspiratoria massima, etc.)
Il modulo è capace di elaborate dati con differenti livelli di accuratezza:
• Volumi: da 100 a 300 ml +/- 20%; da 300 a 2000 ml +/- 10%
• Flussi: +/- 2200 ml/sec +/- 10%
• Pressioni: +/-350 cm H
2O +/- 2%
• Tempo: +/- 20 ms
I dati memorizzati possono essere trasmessi via Internet al centro di monito- raggio dove vengono analizzati. Sally è in grado di attivare un apposito questiona- rio tramite il quale il medico può ricevere e immagazzinare informazioni circa lo stato di salute del paziente. La saturazione di ossigeno, la frequenza cardiaca e tutti gli altri dati vengono memorizzati in un registratore digitale.
Sally ha una capacità di memoria di 4 Mbyte in grado di registrare dati duran- te le 24 ore. La memoria è espandibile con MMC/SD (MultiMedia Card/Secure Digital). I dati vengono salvati nello strumento e sono trasmessi al server centra- le tramite un modem integrato così da poter essere analizzati via Internet da un comune browser in qualsiasi posto ove vi sia la possibilità di connettersi. La sicu- rezza della trasmissione è garantita da un sistema a elevato livello di criptografia basato su chiavi da 128 bit.
Oxytel
Oxytel è un registratore digitale multiparametrico con un pulsossimetro integra- to. È un registratore multicanale in grado di ricevere e memorizzare dati prove- nienti da apparecchiature esterne quali i ventilatori, i capnometri, gli spirometri e altre apparecchiature in grado di trasmettere segnali analogici/digitali. I dati regi- strati vengono inviati automaticamente o su richiesta. Oxytel è integrato con un pulsossimetro Nellcor; a seconda delle necessità può registrare e salvare i dati saturimetrici e la frequenza cardiaca dei pazienti utilizzando differenti protocolli.
Il software di Oxytel funziona e lavora perfettamente in ambiente Windows per- mettendo così all’analizzatore di visualizzare e processare i dati acquisiti in maniera semplice rapida e appropriata alle sue conoscenze e abitudini.
Oxytel è inoltre dotato di una funzione opzionale denominata “questionario”.
Essa permette al medico di ricevere e salvare informazioni attraverso domande personalizzate direttamente inviate al paziente che risponde con un Sì o con un No. I dati vengono trasmessi al server centrale tramite un modem integrato così da poter essere analizzati via Internet da un medico.
ALS Con-Tel II
Si tratta di un sistema multiparametrico per monitorare soggetti affetti da insuf- ficienza respiratoria
Il registratore è integrato da un pulsossimetro Nellcor, è in grado di controlla-
re sino a 4 apparecchiature contemporaneamente, per acquisire dati da trasmette-
re a un portale dedicato (ALS Gate). Questo riceve ed elabora dati per permettere
al medico di analizzarli. I dati vengono trasferiti dalla casa di un paziente al por-
tale Web attraverso una normale linea telefonica. ALS Con-Tel II può registrare non invasivamente la saturazione arteriosa di ossigeno e la frequenza cardiaca, ricevere e salvare i dati provenienti da qualunque apparecchiatura che può colle- garsi con esso.
Lo strumento è integrato con alcune apparecchiature: capnografo NPB 70 Tyco/Oridion, ECG 12 derivazioni Cardiette, spirometro Cosmed, apparecchiatura per la misurazione della pressione arteriosa BP One OPCB Cardiette, ventilatori e misuratore di ossigeno Freelox II. Come gli altri sistemi, anche Con-Tell II dispo- ne dell’opzione “questionario” che consente la ricezione di informazioni attraver- so domande al paziente, personalizzate tramite una password, via Internet. Sia lo specialista che il medico di medicina generale possono vedere e analizzare i dati del loro paziente condividendo il processo di cura.
ALS Con-Tel II utilizza protocolli di sicurezza e sistemi di criptografia atti a difendere la privacy dei dati sensibili.
La nostra esperienza
Razionale
Dal 1989 la nostra Unità Respiratoria tratta pazienti affetti da insufficienza respi- ratoria: oltre 400 pazienti sono stati ventilati in reparto e successivamente al domi- cilio. Attualmente vengono seguiti circa 270 pazienti: molti di loro provenivano dalle UTI ed erano ventilati invasivamente, alcuni 24 ore su 24 (Fig. 1, Tab. 1).
Tutti questi pazienti ventilati richiedono particolare attenzione soprattutto al momento della dimissione dal Reparto. Se i pazienti vengono ventilati per più di 16 ore al giorno, e sono tracheostomizzati, il medico deve stendere un accurato piano di cura con particolare attenzione alla fase organizzativa per garantire la sicurezza e la corretta gestione delle eventuali emergenze. I pazienti devono avere a disposizione due ventilatori, il care-giver deve essere particolarmente addestra-
0 50
53
216
269
100 150 200 250 300
VMDI
VMDNI
TVENT
Fig. 1.