• Non ci sono risultati.

Corso di Laurea Educatore nei servizi per l infanzia A.A Guida al tirocinio indiretto nei servizi per l infanzia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Corso di Laurea Educatore nei servizi per l infanzia A.A Guida al tirocinio indiretto nei servizi per l infanzia"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

1

Corso di Laurea

“Educatore nei servizi per l’infanzia”

A.A. 2010-2021

Guida al tirocinio indiretto nei servizi per l’infanzia

Presentazione

La situazione contingente, dovuta al pericolo di contagio da Covid-19, rende impossibile il comple- tamento, ed in molti casi la stessa realizzazione, dell’esperienza di tirocinio. Sono pertanto in gran parte irrealizzabili le normali procedure che vedono come aspetto determinante la presenza dei tiro- cinanti nella quotidianità del servizio stesso e in tutte le attività che fanno parte in modo significati- vo della professionalità educativa (vita coi bambini, osservazione, progettazione, documentazione, formazione, incontri del gruppo di lavoro, incontri con il coordinatore pedagogico del servizio).

Il tirocinio curricolare, previsto dal Corso di Laurea di “Educatore nei servizi per l’infanzia” è col- locato nel terzo anno di corso e consta di 225 ore, di cui, di norma, 200 da svolgere nel servizio educativo scelto. Esso rappresenta concreta opportunità per integrare quanto fin qui acquisito nel percorso studi con la conoscenza che verrà elaborata nel contesto di un servizio, al fianco di profes- sioniste dell’educazione 0-3 anni. Solamente per l’a.a. 2020-21, e laddove sia possibile espletarlo all’interno di un servizio educativo, esso consta di 125 ore in modalità diretta e 100 ore in mo- dalità indiretta, tempi comprensivi della redazione delle relazioni richieste. Qualora per lo stu- dente sia impossibile lo svolgimento in modalità diretta il tirocinio sarà svolto utilizzando tutti e 5 i moduli presentati in questa guida.

Il percorso prevede cinque moduli ( per un totale di 200 +25 ore), ciascuno corrispondente a un dif- ferente monte ore di studio e redazione della relazione relativa:

modulo ore per l’esame

e lo studio

ore per la relazio- ne T.I.

ore per relazioni T.I e T.D.

Modulo 1: il contesto istituziona-

le 30 4 2

Modulo 2: il progetto pedagogico ed il progetto educativo

40 5 4

Modulo 3: il contesto operativo 50 6 4

Modulo 4: connettere teoria e prassi

10 parte A+20 parte B

1 parte A+3parte B 1+1 Modulo 5: L'inclusione di bambi-

ni disabili al nido d'infanzia 50 6 3

redazione relazione tirocinio di-

retto 10

(2)

2

Il tirocinio indiretto, così come viene elaborato in questa Guida, propone l’utilizzo di diversi mon- te ore per attività a distanza al fine di promuoverne capacità di analisi e pensiero critico e riflessivo, tramite lo studio, la riflessione personale, l’analisi di documentazione fornita e la conseguente reda- zione di una relazione finale.

MODULO 1- IL CONTESTO ISTITUZIONALE

a) LEGGE REGIONALE 25 novembre 2016, n. 19, SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA IN- FANZIA. ABROGAZIONE DELLA L.R. N. 1 DEL 10 GENNAIO 2000, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 351 del 25 novembre 2016

b) LINEE GUIDA SPERIMENTALI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO PEDAGO- GICO E DELLA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE NEI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA.

Il modulo ha come finalità formative quelle di conoscere i quadri di riferimento normativi, a livello Regionale, che ti permettano di inquadrare - sul piano istituzionale - le progettualità che i singoli servizi educativi realizzano in sede territoriale.

Alla fine dello studio del materiale che trovi caricato sulla piattaforma e della realizzazione delle at- tività di riflessione critica previste, sarai in grado di:

- conoscere attraverso i principali riferimenti normativi regionali, le finalità istituzionali dei nidi e dei principali servizi educativi per la prima infanzia; i requisiti per l’accreditamento necessari per ottenere l’autorizzazione al funzionamento; ruoli, compiti e funzioni del personale operante nei ser- vizi educativi;

- riconoscere i principali riferimenti teorici di natura psico-pedagogica che sostengono la pro- gettualità pedagogica e educativa di un servizio per l’infanzia e i principali strumenti di progetta- zione, monitoraggio e documentazione a sostegno della qualità dei servizi;

Obiettivo di questa analisi è quello di comprendere e collegare le istanze legislative espresse dalla normativa e quelle pedagogiche esplicitate dal secondo documento.

domande guida :

a) Nella Legge Regionale, emergono secondo te alcuni valori di riferimento sui quali si basa l'istitu- zione e l'organizzazione dei servizi destinati all'infanzia in Emilia Romagna? Se sì, quali sono? In quali passaggi della normativa li ritrovi?

b) Nel testo del progetto pedagogico e nelle linee guida per la valutazione dei servizi per l'infanzia sono esplicitamente richiamati alcuni valori e principi di riferimento. Quali passaggi del documento ritieni più significativi? Perché?

c) Confrontando i due documenti proposti, evidenzia i punti di continuità e discontinuità fra i prin- cipi, i valori e le prassi organizzative.

(3)

3

MODULO 2 IL PROGETTO PEDAGOGICO E IL PROGETTO EDUCATIVO

Questo modulo ha come obiettivo quello di presentarti alcuni esempi di progettazione pedagogica ed educativa.

Alla fine dello studio del materiale che trovi caricato in questa sezione e quando avrai realizzato le attività di riflessione critica previste, sarai in grado di:

- riconoscere la struttura di un progetto pedagogico e di un progetto educativo di un servizio per l'infanzia, identificandone finalità, specificità e coerenza;

- analizzare una progettazione pedagogica ed una progettazione educativa, mettendone in luce le in- formazioni necessarie e prioritarie, i principi di riferimento specifici e trasversali, la dimensione pe- dagogica ed educativa.

Analisi del Progetto Pedagogico e del Progetto educativo

Per analizzare il progetto pedagogico e quello educativo puoi utilizzare questa traccia, utilizzando i dati che trovi nei documenti caricati:

1. Descrizione complessiva del servizio:

a) nome - indirizzo - tipologia di servizio (nido, sezione primavera...), b) gestione (comunale, privata...) e data di apertura del servizio

c) struttura (spazi e arredi interni ed esterni)

d) risorse del territorio circostante (parchi, biblioteche, ludoteche...) 2. organizzazione del servizio:

a) numero dei bambini iscritti; numero dei bambini con disabilità; numero dei bambini di origine straniera;

b) numero delle sezioni;

c) personale presente (distinguere fra educatrici, personale ausiliario, collaboratori...)

d) calendario di funzionamento, orario di funzionamento, come viene coperto il pre e il post- orario (se attivato);

e) descrizione di una giornata tipo (scansione oraria) 3. Progetto pedagogico/ educativo:

a) finalità dichiarate (sintetizzare con 5 parole chiave)

b) cosa ci dice a proposito di: organizzazione e uso degli spazi interni (angoli: quali, con che fun- zioni...); organizzazione e uso degli spazi esterni; qualità, funzioni e uso dei materiali; routine; mo-

(4)

4

dalità di inserimento; osservazione; documentazione educativa; modalità di valutazione e/o di auto- valutazione; inclusione

4. Progettazione educativa annuale (di nido e/o di sezione):

breve descrizione: contenuti, finalità, modalità, tempi, modalità di valutazione 5. Rapporto con le famiglie:

criteri e modalità di incontro/scambio di informazione e loro periodicità (colloqui, interviste, avvisi, lettere...); eventuali iniziative e occasioni straordinarie (laboratori, feste, incontri a tema…).

6. Gruppo di lavoro/collettivo

a) criteri e modalità di incontro/scambio di informazioni e loro periodicità

b) modalità di formazione (periodicità, contenuti, proponenti e esperti responsabili...) c) presenza e funzioni del coordinatore pedagogico.

MODULO 3-IL CONTESTO OPERATIVO

Questo modulo ha come scopo quello invitarti a riflettere, con l’ausilio di alcuni video, sull'organiz- zazione del contesto educativo in un servizio per l’infanzia.

Alla fine dello studio e della realizzazione delle attività di riflessione critica previste sarai in grado di:

- riconoscere le principali categorie organizzative del contesto educativo (spazi, tempi, materiali e relazioni);

- comprenderne la relazione in un’ottica sistemica;

- riconoscere le funzioni educative della loro organizzazione ed il ruolo di regia intenzionale dell’educatore;

- utilizzare alcuni strumenti osservativi atti a leggere e documentare le progettualità educative.

Sul piano operativo, guarda i video proposti e utilizza le domande guida per riflettere sulle attività che i filmati raccontano e documentano.

Domande di supporto all'osservazione La giornata tipo:

Dati video presentati, prova a rilevare l'organizzazione della giornata di un tipo di un servizio, met- tendo in luce similitudini e differenze presenti nelle documentazioni proposte.

(5)

5 Accoglienza e ricongiungimento:

Descrivi lo spazio dedicato all’accoglienza e quello per il ricongiungimento.

Dai filmati, credi che si possa dire che esiste una modalità di svolgimento abituale e condivisa pre- vista per questi momenti? Se si, immagini che le educatrici l’abbiano comunicata ai genitori o che si sia strutturato in altro modo?

Il pasto:

Nel video proposto prova a portare particolare attenzione alla dimensione di spazi, tempi e organiz- zazione e rispondi, ove possibile, alle seguenti domande:

in quale spazio si svolge il pranzo? Quale orario è dedicato al pranzo e quanto pensi sia la sua du- rata? come sono disposti i tavoli? Ed i bambini? Sui tavoli sono poste le tovaglie? Le stoviglie sono usa e getta? Quante educatrici sono presenti nel momento del pranzo? Quale altro personale è pre- sente? Sono presenti riferimenti relative a diverse appartenenze culturali?

Le attività:

Nei video vengono documentate attività di gioco indoor ed outdoor, gioco strutturato e non, gioco psicomotorio, di narrazione e di parola ... Per ciascuno, poni particolare attenzione alla descrizione degli spazi, dei tempi e alla gestione delle relazioni fra adulti e bambini e fra bambini e bambini.

Descrivi, per quanto possibile, lo spazio/spazi nei quali si svolge il gioco/l’attività; indica se si tratta di gioco libero, gioco con materiale strutturato/predisposto o attività guidata da educatrice; i tempi dedicati al gioco osservato; i materiali utilizzati/proposti. In ciascuna situazione: quante educatrici sono presenti, quanti bambini indicativamente.

Utilizza le domande stimolo proposte di seguito, pertinenti rispetto al video che stai analizzando.

Da quello che vedi, ti sembra che i bambini si organizzino autonomamente? Giocano tutti assieme o a piccoli gruppi o individualmente? Sono coinvolti nelle attività e mantengono l’attenzione su di esse a lungo? Comunicano tra loro e si prestano attenzione reciproca? Collaborano tra loro nel gio- co? Si imitano a vicenda nel gioco? Mostrano momenti conflittuali tra loro?

Da quello puoi rilevare, le educatrici: lasciano che i bambini si organizzino autonomamen- te? Organizzano il gioco dei bambini? In che modo? Predispongono il contesto e i materia-

li? Accompagnano l’attività dei bambini all'inizio o per l’intera durata? Dirigono l’attività o seguo- no le proposte/iniziative de i bambini? Intervengono in caso di conflitti? Se sì, come?

Secondo te, nelle attività e con le modalità proposte nel video, le educatrici favoriscono la parteci- pazione di tutti i bambini? Favoriscono la collaborazione tra loro? Supportano le iniziative dei bam- bini? Ne favoriscono l’autonomia? Favoriscono la risoluzione dei conflitti tra i bambi-

ni? Predispongono adeguatamente gli spazi e i materiali per il gioco? Propongono attività che susci- tano l’interesse dei bambini? Propongono attività adeguate all'età e alle competenze dei bambini?

In sintesi, dopo l'analisi di tutti i filmati legati alle attività, trovi che ci sia una matrice pedagogica ed educativa prevalente comune agli approcci presentati? Se sì, quali individueresti fra i principi pedagogici di riferimento a tali approcci? (argomenta la tua analisi anche fornendo esempi tratti dai

(6)

6

filmati che hai visionato ed eventualmente anche dalla tua esperienza personale in servizi educativi per bambini da 0 a 6 anni).

MODULO 4- CONNETTERE TEORIA E PRASSI

In questo modulo ti chiederemo di leggere due saggi che ti aiuteranno a ripensare, riflettere e ri- concettualizzare criticamente gli stimoli e i contenuti offerti nel periodo di tirocinio diretto che sei riuscito a frequentare o, in alternativa, il materiale dei moduli precedenti.

I saggi cui facciamo riferimento sono entrambi contenuti nel volume Balduzzi L. Pironi T (2017) a cura di, L'osservazione al nido. Una lente a più dimensioni per educare lo sguardo, Franco Angeli:

Testo n°1 - Osservare l’implicito tra fraintendimento e realtà di Maurizio Fabbri 1- Sei invitato a leggere il testo e a elaborare la tua relazione seguendo la traccia Par. 1 - Individua i nuclei tematici presentati e prendine in esame uno commentandolo.

Par. 2 - Il rapporto tra osservazione e cura quali aspetti educativi evidenzia? Ti viene chiesto di Sof- fermati sulle implicazione che il coinvolgimento emotivo può rappresentare per un educatore nello svolgimento della propria quotidianità professionale.

Par. 3 - Soffermati sul tema del “transfer educativo” e rifletti sulle implicazioni positive e negative che questo induce nel rapporto educativo. Ancora, rifletti sul tema della relazione fra soggetto che osserva e realtà osservata e sul concetto di 'oggettività dell’osservazione': quali prassi metodologi- che dovrebbe seguire un educatore, seguendo quale principio?

Quali tra i riferimenti teorici richiamati nel testo hai avuto modo di conoscere nel tuo percorso di studi?

Testo n°2- "Sguardi nel verde: quando l’educazione incontra la natura” di Michela Schenetti e Paolo Donati - 2

Sei invitato a leggere il testo ed a elaborare la tua relazione seguendo la traccia

Par. 1 - Ricostruisci sinteticamente il progetto “la scuola nel bosco”. Cerca, anche su Inter- net, altri riferimenti di progetti analoghi realizzati in Europa e descrivili brevemente.

Par. 2-6 - Riflettendo sul rapporto fra bambini e natura, quali motivazioni potrebbero giustificare la necessità di tale relazione? Cosa significa concretamente che l’adulto sia capace di mettersi a “al- tezza bambino”?

1in Balduzzi L., Pironi T. ( a cura di), L’osservazione al nido, Franco Angeli Ed., Milano 2017 pp.21-33 2 in Balduzzi L., Pironi T. ( a cura di), L’osservazione al nido, Franco Angeli Ed., Milano 2017 pp. 165-187

(7)

7

Par. 7-17 - Ipotizza, per esperienze di educazione all'aperto, l’area verde di un nido prestando at- tenzione a arredi e strutture fisse, strutture mobili, materiali ed allestimenti tempora-

nei. Relativamente all’utilizzo di tale area verde, elabora un progetto prestando attenzione a:

- numero ed età bambini coinvolti; - caratteristiche del contesto nel quale si realizza l’azione educa- tiva; - modalità di intervento dell’adulto; - strumenti e materiali utilizzati; - forme di osservazione;

- tempi e modalità di documentazione

Quali tra i riferimenti teorici richiamati nel testo hai avuto modo di conoscere nel tuo percorso di studi?

MODULO 5- L’INCLUSIONE DI BAMBINI DISABILI NEI NIDI D’INFANZIA In questo modulo potrai approfondire le tue conoscenze sul tema dell’inclusione e della disabilità e troverai documenti utili per progettare attività individualizzate per bambini e bambine disabili nei nidi d'Infanzia.

Il concetto di inclusione si riferisce ad un orizzonte di pensiero e di ricerca non ascrivibile ad un unico modello o solo all’integrazione scolastica, ma ad una posizione teorica di fondo che intende porre fine ad ogni forma di segregazione e di esclusione sociale, istituzionale ed educativa (Canevaro, Malaguti, 2014); richiede inoltre di focalizzare l’attenzione non solo sul singolo e sulle sue mancanze, ma anche sulle sue capacità e sul contesto. L’inclusione non riguarda solo categorie predefinite. Riguarda tutti, ciascuno, ed anche le persone con disabilità.

In particolare, al termine del tuo lavoro di analisi e riflessione, sarai in grado di:

- riconoscere i bisogni dei bambini disabili e delle loro famiglie nel contesto nido;

- utilizzare alcuni strumenti osservativi atti a leggere e documentare le progettualità educative;

La presenza al nido di un bambino o bambina con disabilità comporta la stesura da parte del coordi- namento pedagogico e dell’equipe di lavoro di due strumenti: il Quaderno Personalizzato del per- corso educativo e didattico nel nido d’infanzia e il PEI ( Piano Educativo Individualizzato) L’osservazione al nido di un bambino o bambina con disabilità è uno strumento essenziale per pre- disporre il progetto educativo individualizzato. Essa si pone di :

a) Osservare le capacità del bambino/a, e quelle che dovrebbe padroneggiare, per integrarsi nel proprio ambiente;

b) Osservare le performance (in termini di facilitatori e di barriere) che il bambino/a esprime an- che attraverso l’utilizzo di mediatori specifici;

c) Osservare quello che realmente accade quando il bambino/a è inserito in un particolare conte- sto;

d) Osservare l’organizzazione del contesto e in quale misura essa risponde ai criteri dell’inclusione e dell’accessibilità.

(8)

8

1.Quaderno Personalizzato del percorso educativo e Piano Educativo Individualizzato (PEI) nel nido d’infanzia per accogliere un bambino o una bambina con disabilità, o sviluppo atipi- co al nido d’infanzia (vengono presentati documenti dell’Istituzione Educativa del Comune di Bologna).

Obiettivo di questa analisi è comprendere in che modo gli strumenti possono divenire utile per av- viare un progetto educativo individualizzato

Quaderno Personalizzato del percorso educativo e didattico nel nido d’infanzia Ti forniamo alcune domande guida che possono esserti utile comprende come procedere nell’organizzazione del percorso individualizzato

a) Nel Quaderno emergono alcuni valori di riferimento? Se sì, quali sono?

b) Nel Quaderno quali fasi vengono indicate per la definizione di un piano educativo individua- lizzato?

Progetto Educativo Individualizzato

Obiettivo di questa analisi è comprendere in che modo lo strumento può divenire utile per avviare un progetto possibile, monitorabile e verificabile

c) Nel Piano educativo Individualizzato quali aree vengono considerare per la stesura di un Pia- no Educativo Individualizzato?

d) Quali sono le aree specifiche considerate e quali accorgimenti vengono previsti?

2. I mediatori e l’apprendimento in presenza di bambini con disabilità

Il nido rientra tra i contesti educativi che hanno il compito di assicurare ad ogni bambino anche con disabilità uguali possibilità di sviluppo. Tale compito viene assunto offrendo le cure adeguate in termini sia educativi che rieducativi in un ambiente che si presenti come idoneo e sereno per pre- venire quegli svantaggi precoci che possono incidere negativamente sulla personalità del bambino, soprattutto nei prima anni di vita. I mediatori sono metodologie e strumenti che forniscono il soste- gno utile e necessario affinché il soggetto venga messo nelle condizioni di poter incontrare e com- prendere il messaggio che vuole essere trasferito o, semplicemente, di poter mettere più facilmente in atto la capacità che si vuole conseguire.

Esercitazione I

Guarda il video sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e gli esempi di canzoni e nar- razioni per comprendere meglio che cos’è.

In che modo la CAA può essere utile? Quali sono gli elementi che caratterizzano la CAA ? Esercitazione II

Ti invitiamo a visitare il sito di Radio Magica e le altre proposte da noi selezionate.

(9)

9

Hai notato degli elementi comuni fra le 3 proposte suggerite e quelle di Radio Magica che possono facilitare la comprensione e l’attenzione di bambini con disabilità? Descrivile brevemente.

Esercitazione III

Libri Tattili. Prendi in esame gli esempi di libri per bambini ciechi o ipovedenti. Quali sono alcuni elementi che li caratterizzano secondo te?

Con il materiale che puoi trovare nella tua casa (forbici, colla, stoffa, legnetti, colori, riso, …..) pro- va a costruire una tavola o un oggetto sensoriale e sonoro. Fotografalo o descrivilo il più accurata- mente possibile

3.

L'ottica del Design for All Progetto Educazione inclusiva

Il concetto di inclusione si collega anche ad una prospettiva internazionale riferita alla progettazione universale. Sia nell’accezione europea di Design for All (DFA) sia in quella statunitense

di Universal Design (UD), si tratta del design per la diversità umana, l’inclusione sociale e

l’uguaglianza. Questo approccio, olistico e innovativo, costituisce una sfida creativa ed etica a ogni designer, progettista, imprenditore, amministratore pubblico e leader politico che intenda rispettare le indicazioni internazionali.

L’UD ha enunciato nel 1997 sette principi (più ampi rispetto a quelli di progettazione accessibile e di design senza barriere) cui gli ambienti educativi dovrebbero attenersi:

1. uso equo: progettare l’ambiente in modo che tutti possano avere le stesse possibilità facendolo in modo identico per tutti, dove è possibile, e in modo equivalente, dove non lo è;

2. uso flessibile: far sì che quanto progettato si adegui alle preferenze e alle capacità delle persone;

3. uso semplice e intuitivo: progettare in modo comprensibile, a prescindere dall’esperienza, la co- noscenza e la lingua degli utenti;

4. informazioni percettibili: le informazioni devono raggiungere l’utente in modo efficace, a pre- scindere dalle sue capacità sensoriali o dalle condizioni ambientali;

5. tolleranza per l’errore: ridurre al minimo le conseguenze di azioni accidentali o non intenzionali;

6. minimo sforzo fisico: l’interazione con l’ambiente deve essere efficiente, confortevole e richiede- re la minima fatica;

7. dimensioni e spazio adeguati all’approccio e all’uso: massimizzare l’approccio e le capacità di manipolazione a prescindere dalla taglia, la postura e la mobilità dell’utente.

Esercitazione I

Guarda il video della Fondazione Hollman. In che modo la progettazione universale, secondo te, può promuovere percorsi di inclusione e di partecipazione sociale?

Esercitazione II

Guarda il video “Attività montessoriane”- L’organizzazione proposta, secondo te, è accessibile a tutti i bambini? Se si come? Quali sono gli elementi organizzativi che dal tuo punto di vista, rendo-

(10)

10

no accessibile l’attività a tutti i bambini e bambine? In che modo la progettazione degli ambienti, degli spazi e dei materiali, secondo te, può promuovere percorsi di apprendimento comune?

4.Relazioni educative e sostegno ai genitori

Il lavoro educativo con bambini con disabilità comprende anche la capacità di sapere gestire la rela- zione con i genitori. In presenza di condizioni di disabilità, il percorso individuale e familiare può divenire fonte di preoccupazione, disorientamento e confusione. Se esso incontra organizzazioni in- stabili, percorsi di cura e assistenza frammentari, può divenire molto difficile attuare una buona riorganizzazione dell’esperienza di vita in termini evolutivi, di resilienza. La famiglia in cui è pre- sente un bambino o una bambina con disabilità, se sostenuta dalla comunità sociale e civile nei pe- riodi di maggior criticità, ha potenzialità e risorse per conquistare nel tempo una propria dimensione di equilibrio dinamico e di apertura verso il futuro (Pavone, 2009, p. 18).

Esercitazione I

Guarda il video “ Disabilità: i bambini, le famiglie e le attività del Nido” . Come parlare ai geni- tori? Quali attività fare al nido?

Quali sono secondo te alcuni principi fondamentali che vengono suggeriti quando si inizia a lavora- re genitori di bambini con disabilità? (Prova ad elencarne almeno due) Nei nidi di infanzia sono previsti progetti per aiutare i bambini e le loro famiglie a familiarizzare con il concetto di inclusio- ne.?

Esercitazione II

Guarda il video dell’Albo illustrato NOI. Quali opportunità possono sperimentare i genitori e i bambini frequentando contesti educativi che prevedono anche la presenza di bambini con disabilità?

LA RELAZIONE DI TIROCINIO

Gli studenti che si trovano nella condizione di effettuare tutto il tirocinio in modalità indiretta do- vranno prendere in esame tutti e cinque i moduli.

Chi effettua tutte le 125 ore in presenza nel servizio completa il proprio impegno fino al raggiungi- mento delle 225 ore ( 200+ 25) prendendo in esame quei moduli che, per un totale di 100 ore, rap- presentano aspetti non ampiamente indagati nella modalità diretta.

Analogamente chi deve svolgere in modalità indiretta un monte ore differente ( causato da interru- zione di TD) individua i moduli da prendere in esame ed utili al completamento di tutto quanto ri- chiesto.

La relazione finale, redatta in WORD dovrà prevedere la numerazione delle pagine e l’uso del carattere Times New Roman 12

Riferimenti

Documenti correlati

• l’Asilo nido diventa un servizio pedagogicamente orientato allo sviluppo armonico e globale della personalità del bambino attraverso stimolazioni sensoriali, motorie e

Famiglia e scuola contribuiscono insieme al percorso educativo e formativo dei bambini: è per questo che sono progettati e organizzati diversi incontri tra genitori, educatori

È un professionista sanitario che si occupa della prevenzione, della valutazione funzionale e della abilitazione/riabilitazione delle patologie e dei disturbi

L’Università degli Studi Niccolò Cusano, proseguendo nella sua azione di offrire percorsi di studio professionalizzanti funzionali allo svolgimento di effettive attività

Art. In base al numero dei posti disponibili, l’Ufficio Servizi Sociali approva le ammissioni delle nuove domande seguendo l’ordine della graduatoria per gli ingressi di settembre

Sussidi, strumenti, ausili (di tipo didattico, tecnologico, sanitario, riabilitativi) che si intende utilizzare per perseguire gli obiettivi..

Possibilità di osservare con più attenzione le eventuali difficoltà del bambin* al nido e il suo percorso di crescita e di acquisizione delle competenze: le schede possono fornire

In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al sito, gli indirizzi in notazione URI