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Gli incontri di. Cactofili 2.0. La semina di piante grasse e succulente. by Edus

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Academic year: 2022

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Gli incontri di

Cactofili 2.0

by Edus

La semina di piante

grasse e succulente

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Premessa

Non esiste il metodo di semina ideale!

Il procedimento di seguito descritto, non è il migliore in assoluto, ma è il metodo che funziona per me. Deriva dal confronto con le esperienze degli amici del forum e dalla sperimentazione personale accumulata in questi anni.

• Non è mia intenzione diffondere verità scientifiche, ma solo condividere le mie esperienze di semina, sperando di poter contribuire a chiarire qualche dubbio.

• Le esperienze di ognuno di noi non possono essere estese in automatico a tutti, bisogna sempre considerare le condizioni locali, in particolare quelle climatiche e, soprattutto bisogna sperimentare sempre in proprio!

Se intendete intraprendere questa attività armatevi di tanta pazienza e perseveranza, non siate frettolosi. Non vi scoraggiate ai primi insuccessi, riprovate, modificando qualche parametro o procedura, per individuare l’errore da evitare, vedrete che i risultati arriveranno!

La soddisfazione di riuscire a vedere fiorire una propria semina non ha eguali!

Grazie ai fallimenti e agli errori si migliora e si acquisiscono sempre nuove conoscenze.

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by Edus

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A luce naturale In germinatoio

VANTAGGI SVANTAGGI

• più economico

• più semplice

• minore forzatura

• crescita più lenta

• minore controllo

• stagionale

VANTAGGI SVANTAGGI

• crescita più veloce

• maggiore controllo

• non stagionale

• meno economico

• più complesso

• maggiore forzatura

Metodi di semina in ambiente protetto*

I due metodi sono sostanzialmente identici, differiscono solo per la dotazione tecnologica. Il procedimento che vedremo mira a ricreare le condizioni ideali per avviare il processo di germinazione. Seminare in un ambiente protetto è l’ideale, poiché è più facile garantire e controllare temperatura ed umidità elevate, indispensabili per favorire la germinazione. In estrema sintesi bisogna creare le condizioni ideali per favorire l’imbibizione** del seme, che aumentando di volume romperà il tegumento***, con la conseguente fuoriuscita della prima radichetta.

* Semina in contenitori chiusi che consente di mantenere costanti e controllati i valori termo-igrometrici. La semina diretta all’aperto è praticamente improponibile alle nostre latitudini, salvo rare eccezioni.

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by Edus

** Processo di assorbimento dell’acqua.

*** Lo strato più esterno che protegge il seme.

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A luce naturale In germinatoio

Quando seminare

* Nel forum di Cactofili, nella sezione - Semi e Semine, sono presenti molti esempi di germinatoi semplici ed economici realizzati con una spesa minima.

Non c’è dubbio che un germinatoio garantisca notevoli vantaggi, sia in termini di maggiore sviluppo della piantine durante la stagione sfavorevole, che in termini di dimezzamento dei tempi. Ma questo non vuol dire che seminare a luce naturale sia impossibile, anzi è proprio così che si inizia, si sperimenta, si prova e poi una volta acquisita una buona esperienza, nel caso, si allestisce un germinatoio. E’ comunque possibile realizzare, con una spesa minima, germinatoi molto spartani, inserendo nei contenitori per la semina, minime dotazioni tecnologiche, che consentano di controllare i valori termo-igrometrici e la qualità/quantità dell’illuminazione*.

E’ preferibile iniziare la semina a luce naturale, approssimativamente, a primavera inoltrata, quando le temperature iniziano ad innalzarsi, ovviamente, sempre in funzione delle condizioni climatiche locali. E’ sconsigliabile, invece, inizia- re nella stagione autunnale, poiché risulterà diffi- cile mantenere una temperatura elevata ed un’illuminazione adeguata, senza ausili tecno- logici.

In germinatoio, viceversa è possibile seminare durante tutto l’anno, poiché al suo interno l’illuminazione e i valori termo-igrometrici sono controllati. Tuttavia è consigliabile iniziare a fine estate/inizio autunno, in modo tale che le pianti- ne, già dalla primavera successiva, avranno raggiunto, se tutto è andato per il verso giusto, dimensioni sufficienti per essere trasferite all’e- sterno.

In questo incontro tratteremo la semina a luce naturale in ambiente protetto, senza ausili tecnologici.

Approfondiremo il tema della realizzazione di un germinatoio in un prossimo incontro.

4

by Edus

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Prevenzione, disinfezione, sterilizzazione

• Sterilizzazione dei materiali per il substrato di semina

Si possono adottare vari metodi: calore secco, solarizzazione, calore umido, ecc. Io preferisco quest’ultimo. Si inserisce il substrato già miscelato o i singoli materiali in un contenitore di plastica idoneo per il microonde, avendo sempre cura di bagnare uniformemente il materiale con un nebulizzatore, senza inzupparlo troppo**. "Infornare" nel microonde, alla massima potenza per 15-20 min. Non riempire eccessivamente il contenitore, inserire pochi centimetri per volta. Lasciare raffreddare prima di utilizzare, coprendo il contenitore, per evitare che il materiale si contamini nuovamente.

• Disinfezione di contenitori per la semina e attrezzature varie

Immergere in candeggina (ipoclorito di sodio, con contenuto di cloro al 5%) diluita in acqua (100 ml. di candeggina in 900 ml. d’acqua, pari ad una concentrazione di cloro dello 0,5%), lasciare a bagno almeno 24 ore e infine lavare con abbondante acqua corrente. E’ sottinteso che se riutilizzate contenitori o attrezzature già usati, preventivamente andranno accuratamente lavati, con un prodotto detergente e sciacquati abbondantemente, prima di essere disinfettati.

5

• Disinfezione dei semi

Immergere i semi in un bicchiere d’acqua tiepida, aggiungere poche gocce di candeggina o succo di limone o acqua ossigenata, miscelare bene e lasciare a bagno per 10-15 minuti. Filtrare con un colino a maglia stretta, sciacquando con acqua corrente. Per i semi molto piccoli aggiungere nel colino un foglio di carta da cucina. Asciugare bene i semi, sempre con carta da cucina, e conservare, se non utilizzati subito, in bustine di carta*, in un luogo fresco, asciutto e al buio.

Per ottenere buoni risultati nelle semine è importante prevenire! Con le seguenti semplici istruzioni, si riduce al minimo il rischio che le semine e il substrato vengano colonizzati da funghi, muffe, ecc., che potrebbero irrimediabilmente compromettere il nostro lavoro.

by Edus

* Evitiamo le bustine di plastica trasparente, non traspirano e i semi potrebbero ammuffire, soprattutto se non perfettamente puliti, E’ preferibile usare le bustine di carta opaca di tipo filatelico.

** I materiali inerti inseriti asciutti nel microonde si surriscaldano e si rischia di fondere il contenitore in plastica.

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Prevenzione, disinfezione, sterilizzazione

• Prevenzione di patologie fungine

Se avete adottato tutte le accortezze fin qui elencate, non dovreste avere problemi di questo genere, tuttavia, ad abundantiam, come ulteriore prevenzione diluite nell’acqua di annaffiatura un prodotto fungicida sistemico, ad un dosaggio dimezzato**. Successivamente al primo anno, sarà opportuno prevenire l’insorgenza di eventuali ulteriori patologie, trattando periodicamente con prodotti fungicidi e insetticidi-acaricidi.

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• Sterilizzazione dell’acqua per l’annaffiatura

E’ utilizzabile anche l’acqua di rubinetto, l’ideale, però, sarebbe quella piovana. Comunque in entrambi i casi è opportuno sterilizzare preventivamente per bollitura. La bollitura è utile anche per ridurre la durezza e per disperdere il cloro presente nell’acqua potabile. In alternativa si può utilizzare acqua distillata o osmotizzata*, da acquistare in contenitori sigillati e sterili.

Attenzione: l’acqua distillata per i ferri da stiro è sconsigliata! Potrebbe contenere prodotti nocivi.

Per ottenere buoni risultati nelle semine è importante prevenire! Con le seguenti semplici istruzioni, si riduce al minimo il rischio che le semine e il substrato vengano colonizzati da funghi, muffe, ecc., che potrebbero irrimediabilmente compromettere il lavoro.

** Reperibile nei negozi specializzati in prodotti per l’agricoltura.

* Acquistabili nei negozi di acquariofilia.

Le sterilità assoluta è ovviamente un’utopia, se però adottiamo gli accorgimenti fin qui elencati, possiamo sperare di ridurre al minimo il rischio di contaminazioni indesiderate.

Prevenire è meglio che curare!

by Edus

Approfondiremo il tema della prevenzione e cura in un prossimo incontro.

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Materiali e attrezzature 7

Di seguito un elenco, molto personale, dei principali materiali e attrezzature, che utilizzo per le semine:

In seguito, vedremo nel dettaglio i contenitori per la semina e i materiali per il substrato.

* E’ preferibile usare sempre la matita, le scritte non sbiadiscono, a differenza delle penne e dei pennarelli, anche se indelebili.

by Edus Trapiantatore a punta stretta per distri-

buire uniformemente i materiali Utensile per pressare il substrato Scatola portaoggetti trasparente con coperchio

Etichette (rigorosamente riciclate) Matita a punta fine* Tabella riepilogativa dei dati di semina

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I semi 8

• E’ preferibile che siano freschi!

Nella maggior parte dei casi la germinabilità si riduce notevolmente con il passare del tempo.

• E’ consigliabile acquistarli da produttori affidabili.

Non solo ai fini della qualità, ma anche per ridurre il rischio di incappare in specie dalla purezza dubbia.

• Semi di produzione propria.

Verificare che siano ben puliti e liberi dai residui del frutto, che potrebbero favorire l’insorgenza di muffe. In ogni caso, procedere sempre alla disinfezione, come visto in precedenza.

I frutti sono pronti quando si presentano così e vengono via con discreta facilità, tirando delicatamente.

M. senilis

G. bruchii

M. melaleuca

M. sphaerica

NON vanno, invece, raccolti quando si presentano così,

oppure così!

I frutti vanno raccolti quando sono ben maturi!

by Edus

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Trattamenti per i semi con rivestimento coriaceo 9

Nella maggior parte dei casi si può seminare direttamente. Tuttavia, alcune specie presentano semi con il tegumento particolarmente duro*, che inibisce la germinazione o ne allunga molto i tempi. In questi casi è possibile adottare alcuni accorgimenti.

I metodi più utilizzati:

• ripetuti cicli di gelo/disgelo;

• bagno in acqua e sale;

• bagno in infuso di camomilla;

• bagno in acqua ossigenata diluita;

• scarificazione meccanica con materiali abrasivi (carta vetrata, limette, ecc.);

• scarificazione chimica con acido solforico ad alta concentrazione;

• rottura meccanica del tegumento in prossimità dell’ilo**.

ATTENZIONE: la scarificazione con acido solforico è una pratica molto pericolosa! Il prodot- to è altamente corrosivo, può provocare gravi lesioni cutanee e oculari. Maneggiare con estrema cautela, avendo cura di indossare idonei dispositivi di protezione.

* Ad esempio molti Echinocactus, Sclerocatus, Pediocactus, alcune Mammillaria, ecc.

by Edus

** L’ilo appare come una piccola cicatrice di colore diverso dal resto della superficie, in alcuni casi sembra un poro. Nei pressi dell’ilo spunterà la radichetta.

Entreremo nel dettaglio dei singoli trattamenti in un prossimo incontro.

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Contenitori per la semina 10

Per quanto riguarda i contenitori utilizzabili, c’è l’imbarazzo della scelta, si può spaziare dai classici vasetti quadrati neri in polietilene ai vari contenitori per alimenti, ecc. L’importante è che il materiale non si degradi e non rilasci sostanze nocive, quindi ovviamente è opportuno evitare contenitori in metallo o in legno, privilegiando quelli in plastica, polistirolo, ecc. Dopo varie prove, da qualche anno utilizzo queste vaschette:

Hanno una discreta profondità, che garantisce sufficiente spazio alle radici per un paio d’anni e una larghezza adeguata a contenere un buon numero di piantine, che non risulteranno così troppo ravvicinate.

Considerato che le semine andranno bagnate per immersione, bisognerà praticare un buon numero di fori sul fondo*, utilizzando un trapano con una punta da 4-5 mm.

by Edus

* Quando forate, appoggiate sempre il fondo della vaschetta su una tavoletta di legno, per evitare di romperla.

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Materiali per il substrato

Pomice a grana media da 5-8 mm.

Dopo anni di prove, credo di aver trovato una buona combinazione di materiali per il substrato di semina, che mi garantisce buoni risultati. In dettaglio:

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Pomice a grana fine da 3-5 mm. Lapillo a grana fine da 3-5 mm.

Terriccio universale (o di bosco*) setacciato Graniglia di quarzo** a grana fine da 1 mm.

** Acquistabile nei negozi di acquariofilia. Preferite, se possibile, quella di colore bianco, si evidenziamo meglio i semi. La granulometria, non deve essere troppo sottile,

salvo casi particolari, poiché limita il passaggio della aria attraverso il substrato e favorisce le muffe, ma nemmeno troppo grossolana, altrimenti perdereste i semi.

by Edus

* Attenzione: Nei boschi è vieta-

ta l'asportazio- ne di qualsiasi tipo di terriccio, salvo autorizza-

zioni locali.

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Il substrato per la semina in dettaglio

1. Pomice 5-8 mm., sp. medio 1 cm.

Con funzione di strato di drenaggio

E’ composto da vari strati sovrapposti. Lo strato intermedio è essenzialmente la MIA composta standard che utilizzo per la coltivazione della maggior parte delle piante adulte e contiene una minima componente organica che garantisce una riserva per le piantine per il primo anno, poiché durante questo primo periodo preferisco non concimare, per evitare la formazione di patine indesiderate sul substrato*.

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Stratificazione dei materiali, in ordine di inserimento (dal basso):

2. Composta standard, sp. medio 2 cm.

Costituita da: 6 parti** (60%) di pomice 5-8 mm.

2 parti** (20%) di pomice 3-5 mm.

1 parte** (10%) di lapillo 3-5 mm.

1 parte** (10%) di terriccio setacciato

3. Pomice 3-5 mm., sp. medio 0,5 cm.

Con funzione di strato di separazione

4. Quarzo 1 mm., sp. medio 2-3 mm.

Con funzione di letto di semina

5% 58%

24% 8% 5%

Composizione substrato (in % sul totale)

Pomice 5-8 mm.

Lapillo 3-5 mm.

Pomice 3-5 mm.

Quarzo 1 mm.

Terriccio

** Qualsiasi contenitore può fungere da unità di misura (una parte). La somma delle parti dovrà totalizzare 10 (pari al 100%).

by Edus

* Molti seminatori preferiscono un substrato completamente minerale, per evitare rischi di proliferazioni indesiderate, in questo caso però sono necessaire continue fertilizzazioni per fornire gli elementi indispensabili al corretto sviluppo delle piantine.

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Preparazione substrato per la semina 13

Riempiano i contenitori con i materiali descritti, uno strato alla volta, pressando leggermente, senza eccedere, i singoli strati dovranno rimanere permeabili all’aria. Solo l’ultimo strato, quello di graniglia di quarzo, per ora, NON va pressato, ma lasciato così come lo abbiamo versato.

Pomice (5-8 mm.) Composta Pomice (3-5 mm.) Graniglia di quarzo (1 mm.)

Vanno inseriti già nella composta,

per evitare poi di smuovere tutto, la graniglia di quarzo, senza pressarla.

by Edus E’ opportuno utilizzare una vaschetta per ogni specie, se però abbiamo pochi semi per sfruttare al meglio lo spazio disponibile, inseriamo dei separatori in plastica.

pressiamo delicatamente e ag- giungiamo la pomice più sottile,

pressiamo di nuovo e infine ver-

siamo

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La semina 14

Passiamo finalmente alla semina!

Disponiamo i semi su un foglio di carta da cucina bianco** e iniziamo, con calma,

a distribuirli sul letto di semina, distanziandoli di uno/due centimetri*** l’uno dall’altro,

I seminatori "normali" si possono fermare anche qui e passare direttamente alla sezione successiva (La semina – variante per i semi piccoli). Invece, per i pignoli, come me, qualche ulteriore consiglio, tanto per complicare ancora un po’ le cose!

infine, pressiamo delicatamente la superficie.

* Sull’etichetta scriviamo l’essenziale, solo il codice di riferimento dei semi e la data di semina, tutti gli ulteriori dati andranno riportati nella tabella riepilogativa.

Prima di tutto inseriamo l’etichetta*, per evitare di smovere la superficie dopo la semina.

** In modo che siano facilmente individuabili. Evitiamo fogli di giornale o riviste colorate, rischiamo di perdere i semi.

*** La distanza dipende molto dalla specie e dalle dimensione dei semi, tenendo conto anche dello sviluppo futuro delle piantine, per evitare pericolosi sovraffollamenti. E’ opportuno lasciare le piantine indisturbate nel contenitore di semina il più a lungo possibile, poiché i primi anni sono i più rischiosi per eseguire il ripicchettamento.

by Edus

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La semina 15

lasceremo cadere il seme nella nuova collocazione.

Quando avremo trovato la posizione desiderata, con l’aiuto di un oggetto appuntito,

Applicando una leggera pressione, con la punta della matita, spingiamo delica-

tamente il seme tra i granelli, in modo che rimanga appena visibile.

Questa sezione è fortemente sconsigliata ad ansiosi, frettolosi e alle persone normali!

Se alcuni semi dovessero risultare troppo vicini o in posizione sbagliata,

li riprendiamo nuovamente. Basterà inumidire

la punta della matita che, come una calamita, attirerà i semi da riposizionare.

by Edus

Adotteremo questa tecnica solo in presenza di semi molto preziosi e di discrete dimensioni, altrimenti non ne vale la pena.

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evitare pericolosi assembramenti!

La semina 16

Questa sezione è fortemente sconsigliata ad ansiosi, frettolosi e alle persone normali!

Con una lampada, dotata di lente di ingrandimento, e tanta, tanta pazienza,

Se il seme capitasse in questa posizione, la radichetta che spunterà (nei pressi dell’ilo*), potrebbe avere difficoltà a penetrare,

ilo

tentiamo, pertanto, di agevolare il suo lavoro.

spostiamo delicatamente il seme, fino a che l’ilo sarà rivolto verso il basso.

* In questo caso l’ilo è in posizione apicale, ma non sempre ha questa ubicazione.

E’ importante distanziare i semi, disponendoli in file orizzontali alternate (a quinconce**), per

** La figura del cinque rappresentata nei dadi.

by Edus

Adotteremo questa tecnica solo in presenza di semi molto preziosi e di discrete dimensioni, altrimenti non ne vale la pena.

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La semina (variante per i semi piccoli) 17

Questi semi di Mammillaria phitauiana, ad esem- pio, si perderebbero nei granelli di quarzo, pertan-

by Edus to sullo strato di pomice spargiamo un velo di

sabbia di quarzo*, senza intasare troppo gli spazi.

Appoggiamo semplicemente i semi sulla superfi- cie, senza toccarli, per evitare che cadano in

Per i semi molto piccoli, adottiamo una tecnica leggermente diversa.

profondità, infine pressiamo delicatamente la su- perficie, per far aderire i semi alla sabbia.

* La sabbia di quarzo è acquistabile sempre nei negozi di acqua- riofilia. Oppure se il quarzo che già utiliz- ziamo ha granulome- trie diverse, si può ri- cavare facilmente va- gliando il materiale con un setaccio a ma- glie strette.

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Annaffiatura 18

li trasferiamo nella scatola trasparente e Mettiamo a bagno i contenitori in un recipiente

con l’acqua sterilizzata e il fungicida**,

quando saranno ben intrisi, senza farli scolare,

Bagnare sempre per immersione*!

Molti seminatori utilizzano il metodo del sacchetto singolo, che garantisce un’elevata umidità, indispensabile per la germinazione, ma non consente un buon controllo visivo e costringe ad attendere molto tempo prima di poter aprire. Con il sistema della scatola, invece, è possibile mantenere i valori termo-igrometrici nel range ideale, avendo, inoltre, la possibilità di intervenire, in caso di necessità, in qualsiasi momento.

chiudiamo bene il coperchio.

** Ad un dosaggio dimezzato. Per tutte le annaffiature successive utilizzeremo solo acqua, salvo situazioni particolari che dovessero richiedere un trattamento.

by Edus

* Evitare di bagnare dall’alto o nebulizzare, si rischierebbe di smuovere tutto. Annaffiando per immersione l’acqua verrà lentamente assorbita senza provocare danni.

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L’esposizione 19

una serretta da balcone in plastica* o meglio ancora una serra vera e propria.

un balcone/terrazzo o una veranda in posizione

molto luminosa, non esposta al sole diretto; una finestra molto luminosa, schermata da una tenda leggera se esposta a sud;

Ed ora arriva la prima scelta difficile! Bisogna decidere dove posizionare la scatola. Potrà sembrare una questione banale, invece, riveste una notevole importanza, in quando sarà determinante per il buon risultato finale. A seconda delle nostre possibilità, potremmo optare per:

Il sfida è riuscire a garantire, dopo la germinazione, la giusta quantità di luce, in media 12-14 ore giornaliere, alle plantule**, in modo che non tendano a filare***, ma allo stesso tempo evitare di esporle al sole diretto, per non ris- chiare di scottarle. Una colorazione tendente al rosso/marrone, indica un eccesso di luce. Come al solito, biso- gna sperimentare e fare attenzione nei primi giorni, per capire se abbiamo scelto la posizione ideale.

* Attenzione, se esposte al sole diretto, in piena estate, possono raggiungere temperature molto elevate.

*** Il termine corretto è: eziolatura = allungamento eccessivo di parti , in genere apicali, di una pianta, per carenza di luce. Può determinare deformazioni permanenti.

by Edus

** La plantula è una piantina appena germinata, ancora non caratterizzata in tutte le sue parti.

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Temperatura ed umidità 20

La temperatura e l’umidità giuste sono di fondamentale importanza per la germinazione e il successivo sviluppo delle plantule.

* Nel forum di Cactofili e in rete sono reperibili molte informazioni sul tema delle temperature di germinazione consigliate per ogni singola specie.

Temperatura Umidità

Nella maggior parte dei casi il range di temperatura ideale per la germinazione è compreso tra 25 e 30 °C, durante il giorno, e 17-20

°C di notte. Come al solito ci sono molte eccezioni che dipendono dalla specie*. Comunque, bisogna fare attenzione che la temperatura minima non scenda sotto i 15-16 °C e quella massima non superi i 34-35 °C. Un semplice ed economico termometro, con misurazione di minima e massima può aiutare a controllare la temperatura nelle 24h.

Fino ad avvenuta germinazione, che si verificherà, nella maggior parte dei casi, da una a quattro settimane dalla semina, sempre a seconda della specie, l’umidità all’interno della scatola, dovrà essere sempre costante ed elevata. Per evitare di aprire in continuo è possibile lasciare stabilmente sul fondo del contenitore qualche millimetro d’acqua.

by Edus

Quando saranno germinate un buon numero di plantule bisognerà cominciare a ridurre progressivamente l’umidità,

aprendo saltuariamente il coperchio per favorire l’arieggiamento, così da evitare possibili marciumi e patologie

fungine. In questa seconda fase, per almeno cinque-sei mesi il substrato dovrà comunque rimanere sempre umido,

ma non intriso come nella fase precedente, quindi non lasceremo più acqua sul fondo. E’ importante però che la

composta non asciughi mai completamente. Manterremo anche la temperatura più bassa di qualche grado

rispetto a quella di germinazione.

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Cosa fare nella stagione fredda? 21

Ed ecco la seconda scelta difficile! Come comportarsi con le semine quando iniziano ad accorciarsi le giornate e le temperature si abbassano?

Annaffiatura

In autunno, quando le temperature minime inizie- ranno a scendere sotto i 10 °C, nei contenitori che rimangono all’esterno, sarà necessario sospendere gradualmente le annaffiature, poiché il freddo pro- lungato, abbinato ad un’elevata umidità, potreb- be risultare deleterio per le giovani piantine. Atten- zione però a controllare spesso la situazione, per- ché la successiva stagione invernale, sarà ovvia- mente il periodo più critico*. Se le piante non avranno raggiunto una dimensione sufficiente, o se appartengono a specie che non sono in grado di superare l’inverno all’esterno, vanno ritirate in un ambiente molto luminoso e non riscaldato, sempre sospendendo gradualmente le annaffiature, salvo fornire poca acqua nel caso si notino notevoli raggrinzimenti**.

by Edus

* Tenere sempre presente che queste sono indicazioni di carattere generale, che vanno adeguate alla proprie condizioni locali, climatiche e di coltivazione.

Semine di sei mesi di Mammillaria longimamma (sx) e di M. baumii (dx), con irrigazioni sospese.

Esposizione

Le piante trasferite in un ambiente riscaldato, con irrigazioni regolari, continueranno a vegetare, pertanto, bisognerà fare molta attenzione affinché ricevano un’adeguata quantità di luce, altrimenti tenderanno inevitabilmente ad eziolare***.

** Alcune semine di specie delicate devono essere tenute per tutto l’inverno in locali riscaldati e regolarmente irrigate, proseguendo così la fase di vegetazione.

*** Si può sopperire alla carenza di illuminazione con semplici ed economiche lampade a risparmio energetico e/o a led.

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In primavera 22

Appena le condizioni climatiche lo consentiranno portiamo le piante all’esterno!

Esposizione

L’esposizione andrà regolata con molta attenzione, poiché con estrema facilità si rischia di bruciare le giovani piantine, non ancora abituate al sole primaverile, che a certe latitudini può risultare letale. All’inizio le sistemiamo schermate* dalla luce diretta, per poi esporle gradualmente al sole del mattino o del tardo pomeriggio. A fine estate, potremo finalmente esporle al sole diretto, se dovessimo notare eccessivi arrossamenti, inseriamo nuovamente una schermatura, più leggera però rispetto alla precedente. Prestiamo sempre molta attenzione alla forma e alla colorazione delle giovani piante.

by Edus

* Possiamo utilizzare pannelli in policarbonato opachi, reti frangivento, antigrandine, ecc., evitiamo le reti frangivista di colore nero, poiché schermano eccessivamente.

Annaffiatura

In primavera riprendiamo ad irrigare gradualmente, alternando cicli di bagnatura/asciugatura ad intervalli sempre più lunghi. Approssimativamente dopo un anno dalla semina, inizieremo ad adottare un ciclo di annaffiature del tutto simile a quello della piante adulte.

Semine di Mammillaria tetrancistra di un anno,

trasferite all’esterno.

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In primavera 23

Concimiamo quando le piante sono già all’esterno e trapiantiamo il più tardi possibile!

Concimazione Trapianto

Come detto in precedenza, durante il periodo di coltivazione nella scatola, evito le concimazioni, poiché in associazione con umidità e temperatura elevate, possono favorire la proliferazione di patine indesiderate sul substrato. In primavera, con le piante all’esterno, inizio a fertilizzare utilizzando un concime, diluito nell’acqua di annaffiatura, a basso titolo di azoto e ad elevato titolo di potassio e fosforo, che favorisce una crescita equilibrata.

Durante la prima stagione vegetativa evito di fertilizzare saltuariamente, come consigliato da più parti, è infatti meglio concimare con ogni annaffiatura, in quantità dimezzate, che farlo sporadicamente nelle quantità indicate. I nutrienti è preferibile che siano costantemente disponibili, tenuto conto anche che il substrato utilizzato è molto povero. Alternativamente utilizzo anche il fosfito di potassio, che ha la doppia funzione di fungicida e fertilizzante*. L’anno successivo passo ad un regime di fertilizzazioni del tutto simile a quello delle piante adulte.

Fino a che le piantine avranno spazio sufficiente nei contenitori di semina è consigliabile lasciarle indisturbate.

Questa è la fase più delicata per i ripicchettamenti, le piantine così piccole sono molto delicate e le radici estremamente fragili. Spezzare, anche inavvertitamente, una radichetta in questo momento, significa condannarle a morte certa. Quindi, perché rischiare?

Attendiamo che abbiano riempito completamente il contenitore e nel momento in cui dovessero risultare troppo affollate, per evitare deformazioni nella crescita, iniziamo i trapianti. Se alla semina abbiamo adottato il giusto distanziamento, non dovremmo avere problemi per almeno un paio d’anni**.

by Edus

** Salvo situazioni particolari, è il periodo medio che le mie semine trascorrono nei contenitori di semina

* Essendo sistemico si può utilizzare, durante la stagione vegetativa, sia per irrorazione che per irrigazione.

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Avversità 24

di un stuzzicadenti, bagnando leggermente la superficie*.

In qualche caso si forma questa sgradevole crosta che, una volta asciutta, si accartoccia e

strappa le giovani piantine dal substrato. Cer- chiamo di liberarle delicatamente, con l’aiuto

Nonostante le attenzioni, non sempre tutto va per il verso giusto. Una delle problematiche più insidiose è il famigerato "crostone"!

by Edus

Questo fenomeno si può verificare quando sulla superficie viene stesa sabbia molto fine, che già da sola asfissia il substrato, e in presenza di temperatura ed umidità elevate favorisce la formazione di una patina verdastra che ostruisce completamente lo strato di quarzo. Quando la superficie si asciuga completamente, la patina si secca, trasformandosi in una crosta, che provoca i danni che vediamo. Pertanto, come dicevamo all’inizio, è importante che il substrato sia abbastanza sciolto e permeabile all’aria e, quando possibile, è bene arieggiare**, mantenendo un’umidità più bassa rispetto alla fase di germinazione.

** Sempre dopo che saranno spuntate un buon numero di plantule.

Purtroppo, le avversità che possono colpire le piante grasse sono svariate. Tratteremo approfondita- mente l’argomento della prevenzione e cura in un prossimo incontro.

* Evitiamo di spostarle, potremmo danneggiare le delicate radici, pertanto, liberiamo delicatamente il colletto, lasciando la pianta indisturbata. Ovviamente se è sollevata dal substrato sarà necessario procedere comunque al trapianto.

(25)

Riepilogo 25

by Edus

Questo semplice schema è ovviamente molto generico e riassume le principali operazioni da eseguire. Come abbiamo detto più volte, non prendiamo tutto alla lettera, teniamo sempre presente che queste sono indicazioni di carattere generale, che vanno adeguate alla proprie condizioni locali, climatiche e di coltivazione e ovviamente rapportate alle specie che intendiamo seminare.

* Escluse le specie più delicate riparate in locali riscaldati che necessitano di irrigazione.

apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag Semina

Irrigazione Sosp. irrig.*

Trapianto Concimazione

Fungicida ** **

Insettic/acaric

P r i m o a n n o S e c o n d o a n n o

Rivediamo i passaggi più importanti della semina a luce naturale in ambiente protetto.

** Solo se necessario. Finché le piantine sono molto piccole è preferibile non eccedere con il fungicida, si rischia di rallentarne la crescita.

(26)

In conclusione 26

Seminare è una pratica noiosa e ripetitiva, a volte, però, dà anche qualche soddisfazione.

Ulteriori informazioni ed approfondimenti su tutti gli argomenti fin qui trattati sono reperibili nel forum di Cactofili (https://forum.cactofili.org/), utilizzando la funzione:

by Edus

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