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Multa Consob agli ex vertici della Vicenza

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28 Finanza & Mercati

Il Sole 24 Ore Giovedì 4 Maggio 2017 - N. 116

Inchieste. I provvedimenti riguardano il cda targato Zonin-Sorato, il collegio sindacale e alcuni dirigenti della banca

Multa Consob agli ex vertici della Vicenza

Sanzione per un totale di 9,14 milioni per violazioni commesse tra il 2011 e il 2015

Katy Mandurino

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Nel giorno in cui è cominciato operativamente il confronto (in- terlocutorio) tra azienda e sinda- cati, in vista della definizione del piano di ristrutturazione che potrà essere realizzato in virtù della rica- pitalizzazione precauzionale, quindi dell’intervento dello Stato - l’incontro si è svolto ieri, l’azienda ha ribadito di voler ridurre il costo del lavoro di 50 milioni nel 2017 e di tagliare 20 unità nella controllata Banca Nuova; un nuovo confronto sarà il 10 maggio -, la Consob fa sa- pere, con una comunicazione uffi- ciale sul suo sito internet, di aver comminato a Banca Popolare di Vicenza una sanzione di 9,14 milio- ni di euro per violazioni commesse dai vertici aziendali tra l’aprile 2011 e l’aprile 2015.

I provvedimenti riguardano il consiglio di amministrazione in carica all’epoca dei fatti (che vede- va Gianni Zonin come presidente e Samuele Sorato come direttore ge- nerale), il collegio sindacale (presi- dente Giovanni Zamberlan) e al- cuni dirigenti della banca. Ai quali è stata comminata anche la perdita temporanea dei requisiti di onora- bilità e dell’incapacità di assumere incarichi in società quotate per un totale di 76 mesi.

Al termine di una attività di vigi- lanza di cui ha fatto parte anche un’ispezione effettuata fra aprile

2015 e febbraio 2016, la Consob ha accertato che la banca vicentina ha violato le discipline in materia di regole di condotta degli interme- diari nei confronti della clientela, di prospetto, di offerte al pubblico e di informazione societaria. I com- portamenti illeciti, spiega Consob nella nota che descrive il primo dei provvedimenti sanzionatori diret- ti all’istituto berico, risultano esse- re «frutto di scelte aziendali ricon-

ducibili, secondo i rispettivi ruoli e responsabilità ai principali livelli decisionali e di controllo interno della banca».

Nel dettaglio, Consob contesta alla banca - e per questo c’è una san- zione di 470mila euro - informazio- ni al pubblico non corrette o in- complete in merito al valore delle azioni e relativamente agli aumen- ti di capitale del 2013 e del 2014 e al- l’evoluzione della compagine so- ciale. «L’omessa indicazione - dice Consob - nel comunicato del 25 marzo 2015 dell’imminente ridi-

mensionamento del prezzo delle azioni ha privato il mercato di un ri- levante warning sulla congruità dell’investimento». L’8 aprile 2015 Bpvi tagliò da 62 a 48 euro il valore dei titoli, a distanza di meno di due settimane da un piano che preve- deva una «significativa crescita»

dell’utile, con profitti per 201 milio- ni nel 2017 e per 313 milioni nel 2019.

C’è poi una delibera minore i cui destinatari sono Sorato (con una multa di 50mila euro) e il suo vice Emanuele Giustini (35mila euro).

Bpvi sarà chiamata a risponde- re in solido per gli illeciti degli ex vertici, contro cui ha avviato un’azione di responsabilità da 2 miliardi di euro. Il conto delle au- thority dovrebbe prevedere 4,5 milioni da parte dell’Antitrust per pratiche commerciali scorrette, a cui potrebbe aggiungersi una ma- xi-sanzione da 27 milioni della Bce, il cui iter è però ancora in cor- so. L’istituto vicentino, assieme a Veneto Banca, è in attesa del via li- bera della DG Comp europea sul- l’utilizzo degli aiuti di Stato. Il fab- bisogno di capitale per le due ban- che è stato individuato dalla Bce in 3,3 miliardi di euro per la Popo- lare di Vicenza e in 3,1 per l’istituto di Montebelluna. La banca vicen- tina ha chiuso il 2016 con una per- dita di 1,9 miliardi, Veneto Banca con un rosso di 1,5 miliardi.

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Assicurazioni. Ricavi a quota 36,2 miliardi (+2,5%)

Allianz conferma i target In crescita l’utile operativo

Alessandro Merli

FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente

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Il gruppo assicurativo tede- sco Allianz ha confermato ieri le attese di un utile operativo di 10,8 miliardi di euro nel 2017, in linea con lo scorso anno, dopo un primo trimestre in cui i rica- vi sono aumentati del 2,5% a 36,2 miliardi di euro e l'utile operati- vo del 9,4% a 2,9 miliardi, ri- spetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'utile netto è sce- so del 15% a 1,8 miliardi di euro, in quanto nei primi tre mesi del 2016 la maggiore compagnia europea aveva ceduto alcune partecipazioni finanziarie. I da- ti trimestrali completi verran- no pubblicati il 12 maggio.

«Il primo trimestre è stato un buon inizio per il 2017 e il nostro bilancio resta solido», ha detto l'amministratore delegato, Oli- ver Baete, all’assemblea degli azionisti, confermando il tar- get per l'utile operativo per

quest’anno, «più o meno 500 milioni di euro, a meno di even- ti imprevisti, crisi o catastrofi naturali». Nel febbraio scorso, Baete aveva dichiarato che Al- lianz «non è mai stata forte co- me ora» e che tutti i settori stan- no procedendo bene. Ieri, ha ri-

conosciuto che le condizioni del settore restano difficili, a causa dei tassi d’interesse mol- to bassi e della concorrenza dei nuovi operatori digitali.

Al di là del business assicura- tivo, l’area di asset manage- ment, e in particolare la califor-

niana Pimco, ha da qualche tempo bloccato le uscite di fon- di in gestione seguite alla bur- rascosa uscita del fondatore Bill Gross, con il quale Allianz ha finalmente trovato un accor- do per la buonuscita.

Baete, parlando con “Radio- cor Plus” a margine dell’assem- blea, ha confermato che Allianz ha partecipato all’aumento di capitale di UniCredit e di esse- re contento della strategia del- l’amministratore delegato del- la banca, Jean Pierre Mustier.

Sergio Balbinot, membro del consiglio di gestione del grup- po tedesco responsabile delle attività assicurative nell’Euro- pa occidentale e meridionale, ed ex amministratore delegato di Generali, ha detto che nel 2016 Allianz ha registrato un successo in Italia e la tendenza resta in crescita.

A.Me.

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Credito. Lo Stato belga cede il 2,5% del capitale

L’investment banking spinge Bnp Paribas

Marco Moussanet PARIGI. Dal nostro corrispondente

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Un buon inizio d’anno per Bnp Paribas. La quale, nonostante il per- durare di un difficile contesto di tas- si bassi, chiude il primo trimestre con risultati superiori alle attese.

A fronte di ricavi in crescita del 4,2% a 11,3 miliardi, la banca guidata da Jean-Laurent Bonnafé, ha infatti registrato utili netti per 1,89 miliardi, in aumento del 4,4% e appunto più alti rispetto al consensus degli analisti (1,56 miliardi).

A trainare i conti sono state le attività finanziarie, in particolare la divisione dell'investment banking (Cbi), con una progressione dei ricavi del 20% e utili lordi praticamente raddoppiati (+93%).

Appunto a causa dei tassi bassi, continua invece a evidenziare qualche difficoltà il settore del retail,

soprattutto sui mercati “domestici”

(Francia, Belgio e Italia).

Anche se le buone notizie non mancano dal punto di vista commerciale (con un aumento degli impieghi pari al 5,2%, dei depositi con un +9,1%, del private banking – con un aumento pari all'8% delle masse in gestione – e delle attività online, con Hello Bank che ha ormai raggiunto quota 2,6 milioni di clienti), i ricavi sono in lieve calo (dello 0,3% a 4 miliardi, con la Francia in rallentamento dell'1,4% a 1,6 miliardi), mentre l'utile lordo è in crescita del 2,5% (a 707 milioni), ma con la Francia in flessione dell'11,2% a 319 milioni.

I costi operativi sono in progressione del 6,5% (a 8,1 miliardi), ma il gruppo ha registrato un ulteriore, forte calo (-21,8%) del costo del

rischio, che si è attestato nel trimestre a 592 milioni (rispetto ai 757 milioni del corrispondente periodo dell'anno scorso), pari a 32 punti base. Un risultato raggiunto grazie all'ottimo andamento del retail sui

“domestic markets” (-20%) e in particolare dell'Italia con Bnl.

Lo Stato belga ha intanto annunciato l’intenzione di vendere circa il 2,5% del capitale di Bnp Paribas: lo Stato resterà azionista con il 7,8% circa del capitale contro il 10,3% attuale.

Sulla base dei valori azionari correnti l’operazione ha un valore di 2,06 miliardi di euro. Lo Stato belga era entrato nel capitale Bnp Paribas in seguito all'acquisto della banca belga Fortis da parte di Paribas.

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LA PARTITA ITALIANA

Il ceo Baete: «Abbiamo partecipato all’aumento di capitale di Unicredit e siamo contenti della strategia di Jean Pierre Mustier»

Aiaf-Bicocca. Il quaderno di ricerca sulla finanza sostenibile

«Il motore green? Gli enti religiosi»

Vitaliano D’Angerio

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«Ordini religiosi e fondi pen- sione saranno il motore della fi- nanza sostenibile in Italia». A parlare è Andrea Gasperini, esponente della storica associa- zione italiana degli analisti finan- ziari (Aiaf), uno degli autori del quaderno di ricerca (numero 174) su rischi climatici e finanza responsabile. I fondi pensione in Italia sono 469 e gestiscono 7,2 miliardi (dati Covip 2015). Non ci sono stime invece sugli ordini re- ligiosi ma è proprio da lì che se- condo Aiaf potrebbe arrivare la spinta green. «In quest’anno di lavoro per la redazione della ri- cerca, abbiamo incontrato 37 or- ganizzazioni italiane, fra cui aziende quotate come Generali o fondi pensione come Cometa, quello dei metalmeccanici. Ab- biamo avuto incontri anche con ordini religiosi. È il caso dei Gesu- iti – sottolinea Gasperini –. Il qua- derno Aiaf è proprio una fotogra- fia di quanto sta avvenendo in Ita- lia, e anche nel mondo, sul ver- sante della finanza sostenibile. E i

settori religiosi e previdenziali sono quelli più interessati dal lato investimenti».

Una sintesi della ricerca è stata presentata appunto ieri mattina nel corso del convegno organiz- zato dall’università di Milano- Bicocca dal titolo «Rischi clima- tici e strategie di investimento socialmente responsabili». L’in- dagine è il risultato di una colla- borazione tra Aiaf e ateneo Bi- cocca: oltre a Gasperini, l’altro autore è Federica Doni, docente del dipartimento di Finanza e Bu- siness administration dell’uni- versità milanese.

Fra le quotate consultate da Aiaf ci sono anche A2A e Igd Siiq.

Inoltre, l’associazione degli ana- listi ha sentito società di gestione italiane e straniere fra cui Euri- zon, Etica Sgr, Amundi Sgr, Ro- beco Sam e Deutsche Bank Weal- th Management. La vera novità però è relativa, come detto, agli ordini e alle organizzazioni reli- giose. Oltre ai Gesuiti italiani, c’è stato un confronto con i Gesuiti canadesi che già da tempo hanno

avviato la strategia di disinvesti- mento dai fossil fuel. Al dialogo con i ricercatori di Aiaf e dell’ate- neo Bicocca hanno partecipato poi gli esponenti di Focsiv, la fe- derazione delle organizzazioni di volontariato cristiano, che ha promosso a fine gennaio l’incon- tro a Roma sull’enciclica verde

“Laudato Sii” di Papa Francesco.

La finanza sostenibile però de- ve fare i conti con la variabile Trump, visto che il presidente degli Usa ha fatto retromarcia ri- spetto alle posizioni green del predecessore. Che succederà? Il processo di “uscita” dai carbu- ranti fossili è stato valutato irre- versibile dai rappresentati della finanza presenti ieri al convegno.

C’è un problema di timing: «Se il nuovo percorso dell’economia Usa comporterà un rallentamen- to nella regolazione ambientale – conclude Gasperini –, deve esse- re posta attenzione alla tempisti- ca con cui prendere le decisioni di disinvestimento o investimen- to nella green economy».

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LE CONTESTAZIONI

Informazioni non corrette sul valore delle azioni, sugli aumenti 2013 e 2014 e sull’evoluzione

della compagine sociale

Risultati. La banca registra una buona performance anche nella raccolta indiretta

Bnl, crescono profitti e impieghi

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Bnl chiude il primo trimestre con un utile ante imposte di 18 mi- lioni, in aumento di 26 milioni ri- spetto allo stesso periodo del 2016. L’asticella registrata a fine marzo, come si legge nella nota diffusa ieri dalla banca guidata da Andrea Munari, è successiva al- l’attribuzione di un terzo dei ri- sultati del private banking Italia alla linea di business Wealth Ma- nagement (divisione Internatio- nal Financial Services). Gli im- pieghi dell’istituto risultano poi in crescita del 2,3% nel primo tri- mestre, con un incremento sia nel segmento retail che in quello imprese. I depositi aumentano

dell’11,3%, con una considerevole crescita dei conti correnti.

Bnl registra altresì una buona performance nella raccolta indi- retta, con una progressione del- l’8,5% nell’assicurazione vita e del 12,4% nei fondi di investimen- to rispetto al primo trimestre 2016. Il margine di intermedia- zione è in calo dell’1,3% e si attesta a 727 milioni, mentre il margine d’interesse segna una riduzione del 5,5% a causa del persistere di un contesto di tassi bassi. Le com- missioni salgono del 6,7% grazie al positivo andamento della rac- colta e del private banking. Nel primo trimestre, poi, si registra

un incremento dell’1,6% dei costi operativi, a quota 469 milioni, ma, escludendo l’impatto di Ifric 21, il rialzo sarebbe stato più con- tenuto, a +1,2 per cento.

Il risultato lordo di gestione si attesta a 258 milioni di euro, con una flessione del 6,2% rispetto al- lo stesso trimestre dell’anno scorso. Il costo del rischio, pari a 115 punti base in rapporto agli im- pieghi della clientela, diminuisce di 46 milioni di euro sul primo tri- mestre 2016 con un progressivo miglioramento del portafoglio creditizio.

Ce. Do.

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Goldman, faro Usa sul mercato dei bond

Faro del Dipartimento di Giustizia Usa su Goldman Sachs per le ripetute

“vittorie” conseguite nelle aste sui Treasury. Lo riporta il New York Post, secondo cui Goldman si è aggiudicata quasi tutte le aste fra il 2007 e il 2011 nonostante le misure di salvaguardia previste dalle autorità per mantenere il processo competitivo. L’indagine sulla possibile manipolazione del mercato dei bond, che vale 14mila miliardi di dollari, arriva mentre Goldman è la banca più rappresentata all’interno della nuova amministrazione, con ex dipendenti che ricoprono ruoli di primo piano: email e chat mostrerebbero come trader GS abbiano condiviso informazioni sensibili con altre banche al centro del caso.

Sospette manipolazioni

AP

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