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Premessa e Obiettivi
Analizzando la rete autostradale dell’Italia centrale notiamo come per il collegamento Nord-Sud, sia possibile seguire essenzialmente tre direttrici: il Corridoio Adriatico, il Corridoio Centrale ed infine il Corridoio Tirrenico. Di tali collegamenti però il tracciato relativo a quest’ultimo denota la mancanza di un tratto, (un vero e proprio “buco nero” come definito dall’ANAS) in quanto la direttrice Genova-Roma s’interrompe a Rosignano Marittimo, nelle vicinanze di Livorno, per poi riprendere nei pressi di Civitavecchia.
Il collegamento nel tratto Rosignano Marittimo - Civitavecchia è tuttavia garantito, seppur in modo precario, dalla Via Aurelia che si snoda in Variante a 4 corsie e carreggiate separate fino a Grosseto e in carreggiata unica a due o quattro corsie lungo il tratto da Grosseto Sud a Civitavecchia, situazione questa, che induce molti utenti a preferire il corridoio centrale piuttosto che rischiare i disagi ed i pericoli presenti nel corridoio Tirrenico.
Tutti questi motivi di per se validissimi, non sono però stati sufficienti a far sì che si trovasse una motivazione forte, sia da parte dell’autorità competente che dai proponenti, per superare le controversie ed arrivare ad una soluzione ottimale della questione tirrenica.
Nella presente tesi si dimostrerà che, non solo è auspicabile intervenire per motivi di sicurezza stradale, ma che è addirittura necessario farlo, perché la Alternativa “0”, è la peggiore delle alternative possibili .
Infatti oltre ai noti problemi di sicurezza stradale, la situazione attuale, è causa di grossi e pericolosi fenomeni di degrado ambientale che mettono a rischio l’equilibrio dell’ecosistema e la salute dei cittadini, creando un quadro
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economico assolutamente da risanare.
Dimostreremo altresì che la soluzione migliore non è univoca ma varia da tratto a tratto, essendo influenzata dalla morfologia del terreno, dai vincoli di carattere ambientale, dalle preesistenze archeologiche e dalla presenza di zone antropizzate.
Nel presente lavoro, in una prima fase, abbiamo analizzato a fondo le problematiche ambientali legate alla realizzazione di una autostrada, sia con tracciato costiero che con tracciato collinare, e le problematiche relative al recupero, previsto per legge, della SS1.
Nella seconda fase, si è arrivati alla conclusione che la soluzione di minor impatto fosse rappresentata da una autostrada con tracciato costiero, il più possibile affiancata alla SS1 tranne nella zone urbanizzate o di particolare pregio ambientale.
Nella fase successiva, facendo riferimento agli Studi Ambientali relativi al Corridoio Tirrenico Nord, svolti presso l’università di Pisa, da noi integrati con sopralluoghi, e ricerche storico - culturali, siamo arrivati ad una proposta progettuale di Autostrada Tirrenica nel tratto Collecchio – Chiarone, localizzata entro una fascia di territorio, a nostro avviso, di minimo impatto.
Si sono infine localizzati i necessari svincoli e collegamenti alla viabilità esistente, anch’essi di minimo impatto, in quanto di breve distanza dalle arterie di collegamento con le aree a maggior presenza residenziale e turistica.