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3.1. Vita e opere 3. B F . V , ,

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3.

B

ARBARA

F

RISCHMUTH

.

V

ITA

,

OPERA

,

POETICA

3.1. Vita e opere

Barbara Frischmuth nasce il 5 luglio 1941 ad Altaussee1, paese sulle montagne del salisburghese che fa spesso da sfondo alle sue opere. Dopo la morte del padre, caduto in Russia durante la seconda guerra mondiale, vive con la madre fino all’età di dieci anni e poi entra nel collegio cattolico di Gmunden dove rimane per quattro anni.

Nel 1957 si trasferisce a Graz, dove dopo il diploma frequenta la scuola per interpreti e traduttori e ottiene due borse di studio per l’estero: la prima nel 1961 per Erzurum, in Turchia, la seconda nel 1963 per Debrecen, in Ungheria.

Conseguito il titolo di traduttrice dal turco e dall’ungherese, nel 1964 si trasferisce a Vienna, dove inizia il dottorato in orientalistica, senza tuttavia concludere il percorso di studi previsto, e intraprende l’attività di traduttrice e scrittrice che svolge tuttora ad Altaussee.

La carriera letteraria di Barbara Frischmuth inizia nei primi anni sessanta all’interno del Forum Stadtpark di Graz, neonato gruppo di artisti sulla cui rivista Manuskripte appaiono le sue prime poesie e racconti brevi2.

1

Per le informazioni biografiche si fa riferimento a H.HAIDER, Barbara Frischmuth, eine

Biographie, in K. BARTSCH (a cura di), Barbara Frischmuth, Literaturverlag Droschl, Graz 1992, pp. 151-162.

2

Cfr. J.GYÕRI, Barbara Frischmuth, in H.HAASE,A.MÁDL (a cura di), Österreichische

Literatur des 20. Jahrhunderts. Einzeldarstellungen, Volks und Wissen Volkseigener

(2)

IX

Con i componenti del gruppo (Wolfgang Bauer, Peter Handke, Michael Scharang, Klaus Hoffer) la scrittrice condivide la volontà di un rinnovamento letterario basato principalmente sul rinnovamento linguistico. Essi indagano principalmente il rapporto tra lingua e società e manifestano una profonda ostilità nei confronti di modelli e schematismi linguistici che rendono la lingua una forma di coercizione a cui l’individuo si deve assoggettare3.

In un’intervista radiofonica rilasciata nel 1976, Barbara Frischmuth paragona il dilagare dello scetticismo linguistico di quegli anni al diffondersi di una «epidemische Krankheit» che ha colpito anche lei, non solo in quanto membro del Forum Stadtpark, ma anche a causa dei suoi studi linguistici. Consapevole di aver sviluppato una certa esperienza e una particolare sensibilità per la lingua e le sue costruzioni, ha voluto utilizzare lo scetticismo linguistico, «der Zweifel an der Sprache», come metodo di scrittura. Nell’intervista la scrittrice dichiara:

[…] langsam spürte ich, wie sich meine Sinne geschärft hatten, wie ich für Phrasen, Redundanzen, Manipulationen hellhörig wurde … Und dann versuchte ich mir diese Erfahrung als Methode des Schreibens nutzbar zu machen. [...] Ich zitierte und manipulierte vorgeformtes Material, um es durchschaubar zu machen, um die speziellen Ideologien, die dahinter steckten, deutlich zu machen4.

Il primo risultato dell’impiego di questo metodo è il romanzo breve Die Klosterschule, che nel 1968 decreta l’ingresso della Frischmuth nel panorama della letteratura austriaca contemporanea. L’opera rappresenta la vita quotidiana all’interno di un collegio femminile, dove la lingua risulta essere uno strumento educativo finalizzato alla manipolazione e repressione

3

Cfr. G.MELZER, Il «Gruppo di Graz», in V.ŽMEGAČ, Storia della letteratura tedesca

dal Settecento a oggi, 1945-1990, Giulio Einaudi, Torino 1991, pp. 438-439.

4

D.G.DAVIAU, Neuere Entwicklungen in der modernen österreichischen Prosa: Die

Werke von Barbara Frischmuth, in Modern Austrian Literature. Metamorphosen des Erzählens: Zeitgenossische österreichische Prosa, International Arthur Schnitzler

Research Association, Riverside 13(1980)1, pp. 177-216, qui p. 179. (Da ora in poi citato come Neuere Entwicklungen).

(3)

X

dell’individualità delle allieve che vengono plasmate al loro futuro ruolo di mogli e madri5.

Dopo il romanzo d’esordio, di indubbio carattere autobiografico, la Frischmuth continua il lavoro di indagine e sperimentazione linguistica in una serie di racconti per e sui bambini: Amoralische Kinderklappen (1969), Der Pluderich (1969), Philomena Mückenschnabel (1970), Ida und Ob (1972). In essi l’autrice inventa espressioni e giochi di parole per bambini come alternativa alla vuota retorica degli adulti6.

I racconti delle raccolte Tage und Jahre. Sätze zur Situation (1971) e Rückkehr zum vorläufigen Ausgangspunkt (1973), narrano invece esperienze autobiografiche, ricordi e riflessioni e indagano i meccanismi che portano all’espressione verbale di pensieri e sentimenti7

.

Nel 1973 viene pubblicato il romanzo Das Verschwinden des Schattens in der Sonne, che narra le esperienze di una studentessa di orientalistica nella Turchia degli anni sessanta, dove il confronto con un ambiente e una cultura estranei fanno nascere in lei l’esigenza di analizzare se stessa e il suo rapporto col mondo che la circonda.

Il romanzo Das Verschwinden des Schattens in der Sonne rappresenta un punto di svolta nella produzione letteraria della Frischmuth. La scrittrice si allontana gradualmente dalle questioni linguistiche e si concentra sulle problematiche dello sviluppo e della realizzazione della personalità individuale, rivolgendo l’attenzione soprattutto all’universo femminile8. Le donne, con le loro difficoltà nel trovare un equilibrio tra famiglia e professione, i loro percorsi di cambiamento alla ricerca di un’identità che non sia quella imposta dalle convenzioni sociali e con i loro tentativi di

5

Cfr. J.GYÕRI, Barbara Frischmuth, pp. 697-698. 6

Cfr. U.JANETZKI, Barbara Frischmuth, in H.G.ARNOLD (a cura di), Kritisches Lexikon

zur deutschsprachigen Gegenwartsliteratur, edition text+kritik, München 1982, pp. 1-12,

qui p. 2. 7

J.GYÕRI, Barbara Frischmuth, p. 701. 8

(4)

XI

instaurare legami sentimentali la cui stabilità non sia fondata sulla rinuncia alle esigenze personali, diventano protagoniste dell’opera della Frischmuth.

Le problematiche femminili sono al centro della raccolta di racconti Haschen nach Wind (1974), dei romanzi della Sternwieser-Trilogie, composta da Die Mystificationen der Sophie Silber (1976), Amy oder die Metamorphose (1978) e Kai und die Liebe zu den Modellen (1979), dei racconti Entzug – ein Menetekel der zärtlichsten Art (1979) e Bindungen (1980), e ancora dei romanzi dei primi anni ottanta Die Frau in Mond (1982) e Kopftänzer (1984). Anche il romanzo del 1981 Die Ferienfamilie ha come protagonista una donna, il tema centrale è però il complicato rapporto tra adulti e bambini9.

Nel 1990 la scrittrice conclude una seconda trilogia, la Demeter-Trilogie, composta dai romanzi Herrin der Tiere (1986) e Über die Verhältnisse (1987) e Einander Kind (1990), nella quale rielabora il mito di Demetra e allo stesso tempo affronta temi riguardanti la politica austriaca degli anni ottanta.

Alla trilogia fanno seguito la fiaba moderna MACHTNIX oder Der Lauf, den die Welt nahm (1993), la raccolta di racconti Hexenherz (1994) e una nuova serie di libri per bambini, tra cui Gutenachtgeschichte für Maria Carolina (1994), Vom Mädchen, das übers Wasser ging (1996) e Donna und Dario (1997). Per il racconto Gutenachtgeschichte für Maria Carolina nel 1995 Barbara Frischmuth riceve il premio letterario «Österreichischer Staatspreis für Kinder und Jugendliteratur».

Nel 1998 Barbara Frischmuth ottiene un discreto successo col romanzo Die Schrift des Freundes, dal quale nel 2005 è stato tratto un film per la tv trasmesso dall’emittente austriaca ORF10.

9

Cfr. L.ZIMMERMANN, Barbara Frischmuth, in H.G. ARNOLD (a cura di), Kritisches

Lexikon zur deutschsprachigen Gegenwartsliteratur, edition Text und Kritik, München

1996, pp. 1-12, qui p. 7. 10

(5)

XII

L’attività letteraria della scrittrice austriaca prosegue incessantemente fino ad oggi. La produzione degli ultimi 15 anni comprende i libri illustrati per bambini Alice im Wunderland (2000) e Die Geschichte vom Stainzer Kürkiskern (2000), la raccolta di poesie Shamanenbaum (2001), il romanzo Die Entschlüsselung (2001), al quale è dedicato gran parte del presente lavoro, i libri Löwenmaul und Irischwert. Gartengeschichten (2003) e Marder, Rose, Fink und Laus. Meine Garten-WG (2007) dedicati al tema del giardinaggio e al giardino della sua casa ad Altausee e i romanzi Der Sommer, in dem Anna verschwunden war (2004), Vergiss Ägypten. Ein Reiseroman (2008) e Woher wir kommen (2012), nei quali la scrittrice affronta il tema del rapporto tra culture diverse.

Nel suo ultimo libro Der unwiderstehliche Garten. Eine Beziehungsgeschichte, pubblicato a febbraio 2015, Barbara Frischmuth racconta del suo giardino e del suo rapporto speciale con le piante e con la natura in genere.

Oltre che di romanzi e racconti, Barbara Frischmuth è autrice di poesie, testi teatrali, saggi e radiodrammi. Per il suo notevole impegno in ambito letterario ha ricevuto vari premi e riconoscimenti11. Nel 1972, agli inizi della sua carriera, è stata premiata per i suoi libri per bambini con il Österreichischer Kinder- und Jugendbuchpreis des Bundesministeriums für Unterricht und Kunst für Kinderbücher. I riconoscimenti più recenti sono lo «Josef Krainer-Preis» (2003), lo «Ehrenpreis des Österreichischen Buchhandels für Toleranz in Denken und Handeln» e, infine, la prestigiosa croce all’onore «Österreichische Ehrenkreuz für Wissenschaft und Kunst 1 Klasse», conferitale nel 2013 dal governo austriaco.

11

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XIII

Le opere di Barbara Frischmuth si contraddistinguono per la costante presenza di figure femminili, di personaggi tratti dal mondo dalle fiabe e dalla mitologia, ma anche per la varietà di temi che l’autrice affronta. I suoi libri riflettono la sua sensibilità per i problemi ambientali, la passione per le piante e per gli animali, l’interesse per i problemi dell’Austria, manifestano spesso la critica della scrittrice nei confronti del passato nazionalsocialista e, soprattutto, rivelano una profonda attenzione per questioni sociali quali l’emancipazione della donna, l’educazione dei bambini e per problematiche attuali come l’integrazione degli immigrati nei paesi stranieri e il confronto tra culture diverse. Assidua sostenitrice del multiculturalismo, la Frischmuth indaga costantemente i rapporti tra occidente cristiano e oriente musulmano e studia sin dai tempi dell’università le correnti mistiche e eterodosse delle due culture.

La commistione di molteplici temi, che rende singolare la sua opera, è il risultato di un procedimento poetico che Barbara Frischmuth stessa illustra durante un ciclo di lezioni tenute all’università di Monaco.

3.2. La poetica di Barbara Frischmuth

Nel novembre del 1990 Barbara Frischmuth tiene presso l’università di Monaco cinque lezioni di poetica i cui contenuti sono raccolti in un volume dal titolo Traum der Literatur – Literatur des Traums. Münchner poetik Vorlesungen, pubblicato a Vienna nel 1991.

Nel corso delle lezioni la scrittrice parla del piacere di produrre letteratura, del piacere di leggere, dell’importanza dell’intertestualità, ma soprattutto affronta il tema del rapporto tra letteratura e sogno, dell’elaborazione del mito nei testi letterari e dell’elaborazione della vita quotidiana nella letteratura prodotta da donne.

Si tratta di argomenti particolarmente importanti, non solo per l’ampio spazio a essi dedicato nell’ambito delle «Poetik-Vorlesungen», ma anche perché sogno, mito e quotidianità sono tra gli elementi costitutivi della

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XIV

prosa di Barbara Frischmuth. La loro commistione all’interno della narrazione costituisce la peculiarità di una prassi letteraria che risulta dalla convinzione della scrittrice austriaca che in letteratura sia possibile mettere tutto in connessione, esattamente come accade, involontariamente, nei sogni12.

Nei paragrafi che seguono verrà offerta una panoramica complessiva degli argomenti trattati nelle lezioni di poetica iniziando con una breve sintesi della prima lezione, nella quale la Frischmuth spiega lo scopo delle «Vorlesungen» e propone una sua definizione, o meglio una sua immagine della letteratura. Verranno poi illustrate le riflessioni della scrittrice in merito all’elaborazione dei sogni, del mito e della realtà quotidiana nella letteratura e nelle sue opere. Si vedrà infine che, negli anni 90, la critica letteraria ha inserito le lezioni di poetica nel contesto della letteratura postmoderna.

3.2.1. Cos’è la letteratura per Barbara Frischmuth

Nella prima lezione di poetica, dal titolo Vom genuss der Literatur, Barbara Frischmuth si pone il quesito: «Was ist überhaupt Literatur?»13. La definizione Schriftum, contenuta nel Sachwörterbuch di Gero von Wilperts, e Spachkunst, fornita dal dizionario enciclopedico Der Grosse Brockhaus, non sono ritenute particolarmente esplicative14, pertanto la scrittrice, servendosi di metafore tratte dal mondo dei lavori tipicamente femminili come la maglia e la tessitura, espone all’uditorio l’idea di letteratura su cui baserà il suo discorso:

Sagen wir [...], die Literatur sei ein Gespinst (Traumgespinst? Hirngespinst?), oder [...] nennen wir die Literatur ein Gewebe, das aus Fäden besteht, die sich ziehen lassen, in viele, wenn auch nicht in alle beliebigen

12

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums. Münchner

Poetik-Vorlesungen, Residenz Verlag, Salzburg-Wien 1991, p. 41.

13

B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 7. 14

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XV

Richtungen, es geht ja doch um Anknüpfungspunkte – schon haben wir ein ganzes Wortfeld zur Verfügung, das ein Netz von Bedeutungen bereithält, mit denen sich Kreuz- und Querverbindungen jeder Art herstellen lassen [...]15.

All’immagine del tessuto la scrittrice sostituisce in seguito quella molto simile del lavoro a maglia. Le maglie, fatte cadere e poi recuperate in passaggi successivi, danno pian piano vita a un motivo. Allo stesso modo, nel testo letterario, le singole parole, col passaggio da una riga all’altra, creano una rete di significati16. Dal momento che è possibile seguire il dipanarsi della rete in molteplici direzioni, i testi letterari possono dare adito a svariate interpretazioni, le quali, però, precisa la Frischmuth insistendo sull’immagine di «Literatur als Gestrick», hanno un carattere provvisorio, poiché sostituire un’interpretazione con un’altra è semplice come disfare un lavoro a maglia17.

Barbara Frischmuth, tuttavia, non intende occuparsi di interpretazioni, ma delle opere letterarie che le sembrano più adatte a esemplificare la sua idea di letteratura. Nel corso delle lezioni cita i testi di numerosi autori: Jean Paul, E. T. A. Hoffmann, Hugo von Hofmannsthal, Lewis Carroll, H. C. Artmann, Wolfgang Bauer, Peter Handke, Clarice Lispector etc, e, ricorrendo ancora a un linguaggio metaforico, spiega lo scopo che si prefigge:

Ich werde dabei eine Art Tibetteppich ausrollen, […] – mit einer Unzahl von Mustern, aber was ich auf diesem Teppich sehen lassen möchte, ist, wie und daß alles zusammenhängt. Ich werde wie eine Elster herumflattern und die silbernen Löffel stehlen, ohne gleich den ganzen Hausrat an mich zu raffen, aber das gehört zu meiner assoziativen Nicht-Methode, über und zur Literatur zu reden, [...]18.

L’immagine del tappeto tibetano, con la sua moltitudine di colori, suggerisce l’idea della molteplicità di temi letterari a cui la scrittrice intende

15

B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 8. 16

Cfr.B.FRISCHMUTH Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 9. 17

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 10-11. 18

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XVI

dare rilievo. L’immagine della gazza ladra sintetizza invece il carattere intertestuale delle lezioni di poetica, l’idea che la letteratura nasce dalla letteratura19.

Barbara Frischmuth, come verrà evidenziato nei prossimi paragrafi, cita le opere letterarie, sue e di altri autori, che le consentono di dimostrare la massiccia presenza del sogno e dei suoi meccanismi nella letteratura, il frequente ricorso a figure fiabesche e mitologiche da parte di alcuni scrittori e ancora la possibilità di fare della vita quotidiana, e quella della donna appare la più interessante, un argomento letterario.

3.2.2. Il rapporto tra letteratura e sogno

Il rapporto tra letteratura e sogno, come indica il titolo Traum der Literatur – Literatur des Traums, è l’argomento centrale delle «Münchner Poetik-Vorlesungen». Barbara Frischmuth sottolinea più volte l’interdipendenza di sogni e creazione letteraria: «Literatur und Traum gehören uranfänglich zusammen. Vielleicht war die erste Erzählung überhaupt der Versuch, einen Traum zu erzählen»20, dichiara nella terza lezione, intitolata Literatur des Traums.

L’autrice espone le innovazioni letterarie conseguite alle teorie di Freud sui sogni e spiega l’importanza delle sue esperienze oniriche per il suo lavoro di scrittrice. Basandosi sul libro di Jens Heise Traumdiskurse, la scrittrice sintetizza la storia dello studio dei sogni da Platone a Freud e sottolinea come, prima dell’avvento della psicoanalisi, il sogno venisse in genere considerato un processo somatico completamente indipendente dalla ragione e si tendeva, pertanto, ad attribuirgli la valenza negativa di luogo dell’illusorio e dell’irrazionale. Con Freud inizia una vera e propria rivalutazione del sogno. Egli lo ritiene un prodotto della nostra attività

19Cfr. B.F

RISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 12. 20

B. FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums. Münchner

(10)

XVII

psichica denso di significato, paragonabile a una forma di lingua, a un rebus, o ancora a una forma di scrittura i cui segni sono interpretabili, come accade con i geroglifici21. Le scoperte freudiane sulla natura del sogno determinano trasformazioni radicali nella letteratura novecentesca. Da un lato inizia una sorta di caccia ai pensieri dell’inconscio e alla loro interpretazione22, dall’altro si verifica invece un progressivo avvicinamento delle modalità narrative alle modalità del sogno. La letteratura finisce col fare proprie caratteristiche oniriche come l’assenza di un confine distinguibile tra essere e apparire o i meccanismi con cui nel sogno immagini, persone e parole della vita reale si scindono per condensarsi in un scenario nuovo, privo di distanze temporali e spaziali23. «Im Traum ist alles Möglich, warum sollte es also nicht in der Literatur alles geben können?»24, osserva Barbara Frischmuth in questo contesto.

La scrittrice insiste in modo particolare sulle possibilità linguistiche che l’utilizzo delle modalità del sogno offre alla letteratura moderna. Dal lavoro onirico derivano le «Wortverdichtungen», le «portmanteau-words»25, come le chiama il loro più illustre antesignano Lewis Carroll, che ne ha fatto largo uso nella sua opera. Le «Wortverdichtungen» sono neologismi che derivano dalla fusione di due significati in una parola sola. Freud ne parla nel sesto capitolo della sua Traumdeutung, dove, come esempio delle deformazioni verbali che si attuano nei sogni, riporta la parola «erzefilisch», che risulta dalla fusione delle parole «erzieherisch» e «erzählerisch», con un chiaro riferimento al termine «Syphilis»26.

21

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 36-37. 22

Cfr B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 37. 23

Cfr B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, , p. 42. 24

B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp.42-43. 25

Le espressioni italiane corrispondenti sono “parole-macedonia”, o “parole-valigia”, esse indicano quei neologismi che risultano dalla fusione della parte iniziale di una parola con la parte finale di un’altra. (Cfr. Dizionario di linguistica, ed. italiana a cura di I.LOI

CORVETTO e L.ROSIELLO, Zanichelli, Bologna 1979, p. 312). 26

(11)

XVIII

Anche la produzione letteraria di Barbara Frischmuth ha subito l’influenza dei sogni. La scrittrice definisce il proprio rapporto con i sogni «intensiv und folgenreich», in essi le capita infatti di imparare nuove parole, di parlare con gli animali e talvolta vi scopre anche nuove idee per un racconto27. Ha sempre avuto l’abitudine di trascrivere i suoi sogni ed è proprio rileggendo le sue annotazioni che, nel 1965, individua un nuovo modo di raccontare. Nell’estate del 1965 si trova a Istambul e durante un periodo di malattia legge Die Traumdeutung di Freud. La lettura scatena tutta una serie di sogni che si rivelano presto influenzati da quelli di cui Freud riferisce nel suo libro. Pensando di non essere più capace di sognare in maniera oggettiva, la Frischmuth rilegge tutti i sogni trascritti dall’inizio di quell’anno e rimane colpita dalla spontaneità che emerge da ciò che ha scritto senza mirare a un preciso scopo, senza preoccuparsi della comprensibilità del contenuto del sogno, ma pensando solo a riportarlo il più fedelmente possibile, soprattutto dal punto di vista lessicale. Nota inoltre che, in quel modo di scrivere così immediato, le sequenze oniriche sono in qualche modo in connessione, sebbene a un primo sguardo sembrino semplicemente giustapposte28.

Barbara Frischmuth scopre nella spontanea concatenazione delle immagini oniriche un modello per uno stile narrativo che consente di correlare gli eventi con altrettanta naturalezza. «Die Traumform als literarische Vorlage», sostiene la scrittrice, «bietet vieles, etwa ein unbefangeneres Aneinanderreihen unterschiedlichster Einfälle im Vertrauen darauf, daß alles zusammenhängt»29.

Nella seconda lezione la Frischmuth dichiara di introdurre i sogni nella narrazione per intensificare determinate situazioni il cui senso dovrà poi emergere da un contesto più ampio rispetto a quello della narrazione

27

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 38-39. 28

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 39-41. 29

(12)

XIX

stessa30. Come esempio cita un passo del suo romanzo Über die Verhältnisse, seconda parte della Demeter - Trilogie. Una delle protagoniste femminili racconta a sua madre di aver sognato di viaggiare su un treno per andare a trovarla. Il treno viaggia però nella direzione opposta a quella prevista, attraversa un paesaggio spopolato e, alla fine, la conduce in una stazione deserta dove capisce di essere morta. Il lettore cerca di individuare un nesso tra il sogno e l’immediato contesto, ma il suo vero senso va ricercato in un ambito più ampio. L’autrice intende far riferimento, per il momento in maniera non esplicita, al mito che sta alla base di tutto il romanzo. Alludendo alla sua metafora della «Literatur als Gewebe», spiega: «Mir lag vor allem daran, einen Faden in Richtung Demeter und ihrer Tochter Kore, aus der bekanntlich Persephone, die Göttin der Unterwelt, geworden ist, zu ziehen, [...]»31.

Il sogno rappresenta per Barbara Frischmuth una risorsa che la letteratura può sfruttare sotto molteplici punti di vista: i suoi contenuti possono fornire materiale linguistico e narrativo, i suoi meccanismi possono costituire un modello per una nuova forma di scrittura. La Frischmuth è affascinata soprattutto dalla ricchezza di immagini che si condensano nel sogno, immagini disparate, ma non prive di punti di connessione, esattamente come le trame di quel tessuto a cui paragona la letteratura. Inserito nella narrazione, il sogno può diventare parte dei fili che formano la rete di significati, Barbara Frischmuth, come risulta evidente dall’esempio precedentemente citato, parte da un sogno e arriva a un’altra delle fonti letterarie da lei predilette: la mitologia.

3.2.3. L’elaborazione del mito nei testi letterari

Una caratteristica rilevante delle opere di Barbara Frischmuth è la presenza di figure riprese da diverse tradizioni letterarie e mitologiche. A

30

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 25. 31

(13)

XX

tali figure la scrittrice dedica la quarta lezione, dal titolo Von den Langexistierenden, nella quale, per spiegare la pratica dell’intertestualità in letteratura, cita varie opere contenenti riferimenti fiabeschi o mitologici e illustra le varie versioni del mito di Demetra a cui lei stessa ha attinto per i romanzi della Demeter-Trilogie.

Dal contesto della lezione emerge che la mitologia rappresenta una materia particolarmente stimolante per la creatività della Frischmuth, soprattutto quando contiene testimonianze di antiche forme di matriarcato.

Con il titolo Von den Langexistierenden, la scrittrice fa riferimento al romanzo Die Mystifikationen der Sophie Silber, nel quale l’espressione «die Langexistierenden» designa i personaggi fantastici – gnomi, fate, spiriti, etc. – la cui vita ha una durata più lunga rispetto a quella degli esseri umani. Nella lezione di poetica, il termine indica, invece, le figure letterarie tratte da miti, saghe, fiabe e leggende della letteratura antica e recente. Tali figure sono “esseri dalla lunga esistenza” non solo perché non si accenna mai alla loro morte, ma anche perché, ricomparendo in letterature di epoche diverse, rimangono sempre vivi nella memoria di chi scrive e di chi legge32.

Citare o inserire nelle proprie storie figure o episodi tratti da opere altrui, talvolta rasentando il plagio33, significa per Barbara Frischmuth rendere omaggio agli autori e alle letture da lei preferite e, allo stesso tempo, garantire la sopravivenza dei loro personaggi in contesti nuovi34. Nel caso di personaggi ed episodi rielaborati sulla base di racconti mitologici, l’obiettivo della Frischmuth non è il semplice omaggio a una tradizione letteraria, bensì una sorta di sfida alla sua creatività di scrittrice. Nel condurre gli studi mitologici necessari per la creazione della sua

32

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 53. 33

Barbara Frischmuth dichiara di aver sfiorato il plagio con l’episodio del romanzo Die

Mystifikationen der Sophie Silber in cui la fata Amaryllis Sternwieser incontra Alpinox,

re delle Alpi. La scena si basa sull’incontro tra la fata Rosabelverde e il mago Prosper Albanus nella fiaba di E. T. A. Hoffmann Klein Zaches genannt Zinnober. (Cfr. B. FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 54.)

34

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XXI

Trilogie, la Frischmuth si rende conto che non esiste un’interpretazione definitiva dei miti, essi sono sottoposti a continue trasformazioni e ricostruzioni da parte dei mitologi35. Come scrittrice, si sente attratta dal carattere plasmabile del mito, dalla possibilità di rielaborare in una prospettiva personale una materia già esistente. Come lei stessa dichiara: «Dieses sich Vortasten auf nie ganz gesichertem Grund ist die verführerischste Einladung an eine Autorin, sich an dem Finde-Spiel zu beteiligen, es wieterzuspielen und die Geschichte [...] für sich neu zu schreiben […]»36

.

Un fattore di particolare interesse per Barbara Frischmuth è il nesso esistente tra il mito e gli antichi matriarcati, aspetto messo in rilievo nel 1955 dall’autore inglese Robert Ranke-Graves nell’introduzione alla sua Griechische Mythologie – Quellen und Deutung. La scrittrice cita i passi in cui Robert Ranke-Graves spiega che nell’Europa preistorica mancano le divinità maschili. L’unica figura celebrata come immortale e onnipotente è la Grande Dea e l’unico grande mistero è la maternità. Anche la mitologia greca, nella sua fase più antica, ha soprattutto protagoniste femminili, infatti, si occupa essenzialmente del rapporto della regina con i suoi amanti. L’introduzione del patriarcato pone fine al periodo del mito vero e proprio, che lascia spazio alla leggenda storica37.

La propensione della Frischmuth per la componente femminile dei miti risulta particolarmente evidente dalle considerazioni sul mito di Demetra e Persefone contenute nella quarta lezione di poetica ed espresse anche in un’intervista rilasciata negli Stati Uniti nel 1994. Nell’ambito della lezione la scrittrice sottolinea che, al di là di tutte le possibili interpretazioni del mito di Demetra, l’elemento di maggior interesse è il fatto che una madre pianga la scomparsa di una figlia e non di un figlio38. La vicenda di una

35

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 65. 36

B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 65. 37

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 57 e 64. 38

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XXII

madre che cerca la figlia rapitale da una divinità maschile le suggerisce l’idea per una storia sul rapporto madre-figlia in una società connotata dal patriarcato39. Nell’intervista del 1994 sul tema del mito di Demetra e Persefone, la Frischmuth dichiara:

Well, myth was interesting for me as a kind of “genealogical research” especially for a female gallery. It was really like that, that it was important for me in regard to this so-called gallery of ancestors40.

La ricerca genealogica che Barbara Frischmuth conduce in ambito mitologico non mira al recupero di figure femminili da riproporre ed emulare in epoca moderna, come avviene in genere nei movimenti femministi, la scrittrice, infatti, ritiene di non aver bisogno di antichi modelli per acquisire consapevolezza del suo essere donna41. La sua è una semplice ricerca di materiale narrativo, cerca nel mito vicende di donne che la storia non offre.

Nell’affrontare il discorso sul mito, la Frischmuth fa riferimento al difficile affermarsi della letteratura femminile e mette in risalto le possibilità creative che la mitologia offre alle donne scrittrici. A causa di secoli di predominio maschile, le donne non possiedono una loro storia nel senso usuale del termine e questo le porta a rinunciare a raccontare se stesse e la loro esistenza di donne. Esse possono invece ricorrere al mito come risorsa tematica alternativa alla storia, possono ricercare le loro radici nella mitologia e recuperare gli elementi che ritengono necessari per creare nuove vicende al femminile42.

La Frischmuth incoraggia le donne a superare gli ostacoli che troppo a lungo le hanno tenute lontane dalla letteratura. Rielaborare una vicenda

39

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 69. 40

G. M. ROETHKE, Interview with Barbara Frischmuth on the Topic “Demeter and

Persephone”, in R. S. POSTHOFEN (a cura di), Barbara Frischmuth in Contemporary

Context, Ariadne Press, Riverside California 1999, pp. 159-170, qui p. 163.

41

Cfr. G.M.ROETHKE, Interview with Barbara Frischmuth on the Topic “Demeter and

Persephone”, p. 163-164.

42

Cfr. G.M.ROETHKE, Interview with Barbara Frischmuth on the Topic “Demeter and

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XXIII

mitologica che, come la scrittrice ribadisce nell’intervista, non è mai conclusa, bensì sempre aperta a nuove varianti43, rappresenta un’opportunità per scrivere, per creare nuove storie:

In a time where women become conscious of themselves, if one doesn’t have any history or none to mention, then one will fetch the other history/story, that of myth. Only, I find that myth for me is at the same time an appeal to the creativity of women, to create themselves, to always create themselves.[...] If as a woman I don’t have a history, well, then i just make one up, I design a new one44.

La presenza delle donne nel mondo letterario è un tema caro a Barbara Frischmuth. Alle donne si rivolge nell’ultima lezione di poetica, dove le invita a imporsi non solo come personaggi della letteratura, ma anche come soggetti che scrivono e indica loro la vita quotidiana come possibile tema letterario.

3.2.4. L’elaborazione della vita quotidiana nella letteratura delle donne Il ciclo delle Münchner Poetik-Vorlesungen si conclude con la lezione dal titolo Der weibliche Traum, nella quale Barbara Frischmuth esprime un giudizio riguardo alla problematica situazione delle donne che scrivono. Il suo sostegno alla causa della letteratura femminile è chiaro fin dalle prime battute della lezione, quando afferma:

Der weibliche Traum ist der Traum von der Selbstverständlichkeit, der Traum von der selbstverständlichen Anwesenheit in der Literatur, nicht nur als Beschriebene, sondern als Schreibende45.

Le donne sono rimaste per secoli pressoché escluse dal mondo letterario, poiché vittime di un pregiudizio che considera inconciliabile il ruolo di madre e casalinga con quello di scrittrice. Secondo l’autrice americana

43

G. M. ROETHKE, Interview with Barbara Frischmuth on the Topic “Demeter and

Persephone”, pp. 163-164.

44

G.M.ROETHKE, Interview with Barbara Frischmuth on the Topic “Demeter and

Persephone”, p. 165.

45

(17)

XXIV

Ursula LeGuin, testualmente citata da Barbara Frischmuth, tale pregiudizio deriva dall’idea che il vero artista deve sacrificare se stesso alla propria arte. Questo genere di sacrificio per la donna comporta una scelta obbligata tra l’essere artista e l’essere madre46

.

La Frischmuth considera inaccettabile la rinuncia alla maternità come condizione necessaria al normale svolgimento di una professione. Come scrittrice e madre ritiene che l’avere un figlio non comprometta affatto le sue capacità di scrivere, al contrario, la condizione di madre rappresenta per lei una fonte d’ispirazione, un’esperienza che arricchisce l’arte. Pertanto, esorta le donne che vogliono scrivere a non farsi ostacolare e a esercitare l’attività di scrittrici con la stessa naturalezza con cui esercitano il ruolo di madri. In particolare, le incoraggia a fare della loro quotidianità di donne e madri argomento dei loro libri, poiché, dal punto di vista letterario, il tema della maternità è tanto interessante quanto le discussioni sulla violenza, le guerre e le lotte di potere47.

Barbara Frischmuth specifica che il sogno di una letteratura femminile non deve essere concepito dalle autrici in maniera estrema, come un’apoteosi della vita da casalinghe o un tentativo di istituire una forma di matriarcato facendosi forti degli errori commessi in anni di lotte per la parità dei sessi. Realizzare il sogno femminile per una scrittrice significa semplicemente scrivere e raccontare anche il proprio essere donna:

Der weibliche Traum [...] ist [...] ein selbstverständliches Setzen von Weiblichem. […] Mit der Selbstverständlichkeit meine ich […], daß sie ihre Lebensumstände, ohne sie schamhaft in höhere und niedrigere unterteilen zu müssen, in die Literatur hereinnehmen, als ebenso bedeutsames Material wie die pubertär-sadistischen Wahnvorstellungen manches genialen Jungmanns48.

Una scrittrice che, secondo la Frischmuth, ha realizzato il sogno femminile è Clarice Lispector (1925-1977). L’autrice brasiliana nei suoi

46

Cfr.B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 75-76. 47

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 75-77. 48

(18)

XXV

libri fa emergere la dimensione intellettuale e sentimentale delle protagoniste ritraendole anche tra le mura domestiche, impegnate con i bambini o in cucina. La Frischmuth evidenzia come Clarice Lispector nelle sue storie non rappresenti un universo esclusivamente femminile, ma la componente femminile dell’universo, la donna come parte integrante e costruttiva, ma non unica, del mondo che la circonda49.

Nell’affermare la naturalità della letteratura scritta da donne, Barbara Frischmuth non si fa portavoce di ideali femministi, ritiene infatti che la letteratura e il mondo non siano né maschili né femminili50. Ciò che le interessa è sottolineare «[…] die Selbstverständlichkeit, sich nicht ent-frauen, ent-muttern zu müssen, um als literaturfähig zu gelten»51.

In merito ai temi che la letteratura può affrontare, la scrittrice sostiene che non esiste una gerarchia di argomenti che hanno dignità letteraria, poiché, come dichiara nell’ultimo capitolo di Traum der Literatur – Literatur des Traums,

Literatur ist letzlich eine Sache des Schreibens, der Formfindung, der Ausdrucksfähigkeit im existentiellen Sinn, und ihr Thema ist insofern wichtig, als es sich im Hinblick auf die Wahrheit bearbeiten läßt. Dazu muß aber alles, was die Menschen, Männer, Frauen und Kinder betrifft, zugelassen sein, gleichrangig zugelassen sein52.

Barbara Frischmuth, dunque, benché da sempre particolarmente interessata alle problematiche femminili, si esprime a favore di una letteratura attenta ai molteplici aspetti della realtà.

La volontà di evidenziare il carattere pluralistico della realtà è considerata uno dei tratti tipici della cultura postmoderna, della quale, secondo alcuni critici, le lezioni di poetica di Barbara Frischmuth sono un’espressione.

49

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 84-85. 50

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p. 84. 51

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, pp. 88-89. 52

(19)

XXVI

3.3. Barbara Frischmuth nel contesto della letteratura postmoderna In uno studio dedicato alla letteratura tedesca contemporanea, il germanista e critico letterario Paul Michael Lützeler53 inserisce il testo di poetica di Barbara Frischmuth Traum der Literatur – Literatur des Traums nel contesto della letteratura postmoderna.

Prima di esaminare quali sono le caratteristiche postmoderne individuate nel testo della Frischmuth, vediamo brevemente quali sono i tratti principali del postmoderno letterario.

3.3.1. Principali caratteristiche del postmoderno letterario

L’uso del termine “postmoderno”, o “postmodernismo”, come definizione di una fase culturale, viene introdotto in America agli inizi degli anni settanta per definire i mutamenti di gusto, di costume e di espressione artistica che si verificano a partire dagli anni sessanta.

Nella nuova atmosfera culturale, gli intellettuali individuano chiari segnali di ribellione contro i dettami della letteratura e dell’arte moderna, considerate elitistiche e conservatrici54. Su alcune riviste letterarie degli anni settanta viene proposta una visione della letteratura che abbia come modello il teatro e il romanzo dell’assurdo, le opere aperte e problematiche da Dostoevskij a Beckett. «Apertura» e «dis-chiusività» sono le parole chiave usate in ambito letterario per sintetizzare il rifiuto per la trama obbligata, la narrazione lineare tipica della letteratura tradizionale, e per il testo finito che deve obbligatoriamente nascondere un messaggio55.

53Paul Michael Lützeler è professore emerito di letteratura tedesca alla Waschington University di Saint Louis. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per i notevoli contributi allo studio della letteratura tedesca contemporanea, in particolare la letteratura degli anni ’20 e la letteratura dell’esilio. È autore di numerosi saggi su postmodernismo, postcolonialismo e globalizzazione. Cfr. https://german.wustl.edu/people/paul-michael-lutzeler

54

Cfr.R.CESERANI, Raccontare il postmoderno, Bollati Boringhieri, Torino 1997, pp. 29-31.

55

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XXVII

Negli anni ottanta il dibattito attorno al concetto di postmoderno assume dimensioni internazionali e coinvolge tutti i settori culturali: l’arte, l’architettura, la letteratura, il cinema, la musica, la sociologia, la filosofia56

. I teorici del postmoderno come Leslie Fiedler, Charles Jenks, Ihab Hassan, Matei Calinescu, Jean-François Lyotard, Linda Hutcheon e altri, sottolineano l’impossibilità di tracciare una linea di demarcazione radicale tra il moderno e il postmoderno, tuttavia riconoscono delle tendenze diverse nel passaggio da una condizione all’altra. In generale, la cultura postmoderna si distingue da quella moderna per la sua volontà di evidenziare il carattere multiforme della vita e del mondo. Il postmodernismo rifiuta gli schemi interpretativi totalizzanti tipici del modernismo, si oppone alle teorie che mirano a dare una rappresentazione unitaria della realtà e propone invece forme di analisi diversificanti, più attente all’individualità e alle singolarità, capaci di mettere in luce le molteplici forme di diversità che emergono dalle differenze di cultura, di tradizione, di classe e di sesso57.

L’importanza attribuita alla diversità è evidente anche in ambito letterario. Dal punto di vista tematico, la letteratura postmoderna non rivolge i propri interessi verso le culture dominanti, al contrario, dà voce alle cosiddette culture minori, alle espressioni culturali di tipo locale e regionale, alle minoranze etniche e culturali prima considerate marginali. Mostra inoltre particolare attenzione per le teorie riguardanti il femminismo, il post-colonialismo e il multiculturalismo58.

Per quel che concerne il livello formale, la critica indica tra i tratti distintivi della letteratura postmoderna: il gusto per le mescolanze di stili e codici, anziché una netta distinzione tra cultura elevata e cultura di massa, il

56

Cfr. R.CESERANI, Raccontare il postmoderno, p. 63. 57

Cfr. P.M.LÜTZELER, Barbara Frischmuths Demeter-Trilogie. Mythologische

Finde-Spiele in der postmodernen Literatur, in K.BARTSCH (a cura di), Barbara Frischmuth, Literaturverlag Droschl, Graz 1992, pp. 73-97, qui pp. 73-74.

58

Cfr. P.M.LÜTZELER, Barbara Frischmuths Demeter-Trilogie. Mythologische

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XXVIII

rifiuto dell’autoreferenzialità del testo a favore dell’intertestualità, il frequente ricorso all’ironia e alla parodia, tendenzialmente usate per mettere in discussione le convenzioni letterarie tramandate dal modernismo59.

Alcuni studiosi hanno sottolineato nel postmodernismo letterario una diversa strategia conoscitiva rispetto al modernismo. A questo proposito, viene considerata di particolare interesse la tesi di differenziazione tra letteratura moderna e postmoderna avanzata da Brian McHale nella seconda metà degli anni ottanta. Il critico inglese descrive il passaggio dal moderno al postmoderno come spostamento di interessi da problemi epistemologici a problemi ontologici. La letteratura moderna si interroga sulle modalità di interpretare il mondo e la realtà circostante e conduce un’indagine critica delle tecniche e dei mezzi narrativi con cui il mondo viene rappresentato. L’interrogativo della narrativa postmoderna riguarda invece l’ontologia del mondo e del testo letterario. Non sono più le strategie narrative a essere indagate, ma la narrazione stessa, le modalità di esistenza del testo60. Gli autori postmoderni prendono le distanze dalle aspirazioni utopiche del modernismo e manifestano un forte senso di autocritica, si interrogano sulla legittimità, sulla funzione culturale della letteratura e mettono in discussione i moduli narrativi tradizionali61.

Considerando la posizione autocritica assunta dalla letteratura postmoderna, secondo Lützeler, non è un fatto sorprendente che molti scrittori contemporanei, anche piuttosto noti, tengano lezioni di poetica presso le università e ne pubblichino i testi62, come nel caso di Barbara Frischmuth.

59

Cfr. P.M.LÜTZELER, Barbara Frischmuths Demeter-Trilogie. Mythologische

Finde-Spiele in der postmodernen Literatur, pp. 74-75.

60

Cfr. P.M. LÜTZELER, Einleitung: Von der Spätmoderne zur Postmoderne, in P. M. LÜTZELER (a cura di), Spätmoderne und Postmoderne. Beiträge zur deutschsprächigen

Gegenwartsliteratur, Fischer Taschenbuch Verlag, Frankfurt a. M. 1991, pp. 11-22, qui p.

13. 61

Cfr.P.M.LÜTZELER, Einleitung: Von der Spätmoderne zur Postmoderne, pp. 13-14. 62

Cfr. P.M.LÜTZELER, Barbara Frischmuths Demeter-Trilogie. Mythologische

(22)

XXIX

3.3.2. Il carattere postmoderno della poetica di Barbara Frischmuth Nel corso della sua carriera letteraria, Barbara Frischmuth non ha mai manifestato l’intenzione di inserire la sua opera in precise correnti letterarie, tuttavia non mancano i tentativi di classificazione da parte della critica. Le opere dei suoi esordi vengono generalmente considerate una testimonianza delle forme letterarie sperimentali tipiche degli anni sessanta. A partire dagli anni ottanta, visto il crescente interesse della scrittrice per le tematiche femministe, la sua opera viene inserita nel filone della «Frauenliteratur». Nella produzione letteraria degli anni novanta, alcuni critici rilevano invece evidenti affinità con la letteratura postmoderna.

L’inserimento dell’opera di Barbara Frischmuth nel contesto della letteratura postmoderna si deve soprattutto a Paul Michael Lützeler che propone la lettura in chiave postmoderna dei romanzi della Demeter-Trilogie e del testo di poetica Traum der Literatur- Literatur des Traums.

Nel saggio dedicato alle «Münchner Poetik-Vorlesungen», al quale si fa riferimento in questo paragrafo, Lützeler dichiara:

[...] Barbara Frischmuth [ist] sowohl in ihrer Poetik wie in ihren Dichtungen mit zahlreichen Fäden der postmodernen literarischen Szene der Gegenwart verbunden63.

Il legame delle lezioni di poetica col postmodernismo, secondo Lützeler, emerge sin dal discorso introduttivo, quando la Frischmuth illustra tramite metafore il procedimento poetologico su cui fonderà le sue lezioni. Nel modo in cui la Frischmuth imposta il discorso sulla letteratura, Lützeler riconosce l’atteggiamento critico tipico degli autori postmoderni che rifiutano le formulazioni teoriche generalizzanti e insistono invece sul concetto di pluralità dei contenuti. La scrittrice si interroga sull’ontologia e

63

P.M.LÜTZELER, Traum und Ethik: Barbara Frischmuths Poetikvorlesung, in P. M. LÜTZELER (a cura di), Klio oder Kalliope? Literatur und geschichte: Sondierung,

Analyse, Interpretation (Philologische Studien und Quellen, 145), Erich Schmidt Verlag,

(23)

XXX

la funzione della letteratura senza pretendere di dare risposte univoche e definitive. Spiega all’uditorio che il suo procedimento poetologico si fonda sulla «assoziative Nicht-Methode», vale a dire sull’associazione di idee e immagini riprese da diverse opere letterarie con lo scopo di mettere in luce la molteplicità di aspetti che la letteratura presenta64.

Per evidenziare in maniera concreta il carattere pluralistico della letteratura e la conseguente impossibilità di darne interpretazioni definitive, la Frischmuth sceglie le metafore del tessuto e del lavoro a maglia. L’intrecciarsi di fili e maglie suggerisce l’idea della complessità riscontrabile nella totalità del testo, della mancanza di percorsi interpretativi obbligati, e simboleggia inoltre la narrazione priva di uno sviluppo lineare basato sulla continuità e la consequenzialità dell’azione. Non è dunque l’immagine di una forma narrativa tradizionale quella che la Frischmuth propone, ma della narrazione decentrata, considerata caratteristica della letteratura postmoderna e solitamente raffigurata con le immagini del labirinto, del meandro e del rizoma65.

Barbara Frischmuth manifesta esplicitamente la propria predilezione per le forme narrative basate su parametri diversi da quelli tradizionali, in particolare per la letteratura dell’assurdo. Col concetto di «literarischer Unsinn» la scrittrice non si riferisce alla cosiddetta nonsense literature peculiare dell’epoca vittoriana, ma a tutte le opere in cui vengono introdotte tecniche oniriche66. Al genere dell’assurdo la Frischmuth attribuisce il merito di stimolare il piacere per la letteratura, di renderla divertente, e si rammarica per lo scarso consenso che da sempre ottiene nell’ambito della letteratura tedesca67. L’assurdo letterario, essendo basato sulla libera associazione di idee, immagini e parole tipica del sogno, riflette, secondo

64

Cfr. P.M.LÜTZELER, Barbara Frischmuths Demeter-Trilogie. Mythologische

Finde-Spiele in der postmodernen Literatur, p. 158.

65

Cfr. P. M.LÜTZELER, Traum und Ethik: Barbara Frischmuths Poetikvorlesung, pp. 158-159.

66

Cfr. B.FRISCHMUTH, Traum der Literatur – Literatur des Traums, p.16. 67

(24)

XXXI

Lützeler, tratti distintivi della condizione postmoderna quali l’entropia, ovvero il senso di crescente caos, e il carnevale, inteso come capovolgimento del normale modo di pensare e dell’idea tradizionale di ordine68. L’elogio dell’assurdo da parte della Frischmuth è quindi da considerarsi un segnale manifesto dell’appartenenza delle lezioni di poetica al contesto della cultura postmoderna69.

Sintomo di postmodernismo è infine la pratica dell’intertestualità70, alla quale, come si è visto in precedenza, la Frischmuth dedica la lezione dal titolo Von den Langexistierenden, nella quale indica con esattezza i referenti letterari di alcune delle sue opere.

Dopo aver illustrato la poetica di Barbara Frischmuth, verrà introdotto nelle pagine seguenti il romanzo Die Entschlüsselung, un’opera di carattere autobiografico che riflette i principi poetologici sin qui illustrati.

3.4. Il romanzo Die Entschlüsselung

Nel novembre del 2000 Barbara Frischmuth, in una breve intervista rilasciata al quotidiano austriaco Die Presse, rivela di essere impegnata nella scrittura di un nuovo libro, un romanzo o un racconto lungo, intitolato Die Entzifferung71.

Il 16 giugno 2001 la scrittrice, sempre su Die Presse, torna a parlare brevemente di questa sua opera in un articolo dal titolo Nemesi: Der türkische Mystiker, dem man die Haut abgezogen hat. Si tratta di un’intervista dedicata in gran parte alla letteratura per bambini e al gran successo di Harry Potter. Nelle dichiarazioni finali la scrittrice presenta le

68

Cfr. P.M.LÜTZELER, Traum und Ethik: Barbara Frischmuths Poetikvorlesung, pp. 159 e 160.

69

Cfr. P.M.LÜTZELER, Traum und Ethik: Barbara Frischmuths Poetikvorlesung, p. 159. 70

Cfr. P.M.LÜTZELER, Traum und Ethik: Barbara Frischmuths Poetikvorlesung, p. 163. 71

Cfr. S.NEUBERT Frischmuth: Arbeit an der Entzifferung, in

http://www.diepresse.at/Artikel.aspx?channel=k&ressort=k%20%20%20&id=47358&arc hiv=true, [p.1].

(25)

XXXII

figure centrali del suo romanzo di prossima pubblicazione: una mistica di sua invenzione e il poeta turco Nesimi, realmente vissuto e condannato a essere spellato vivo per eresia agli inizi del XV secolo72.

Il libro in questione viene pubblicato col titolo Die Entschlüsselung dalla casa editrice Aufbau-Verlag di Berlino ai primi di luglio del 2001, in occasione del sessantesimo compleanno di Barbara Frischmuth73.

Nei prossimi paragrafi verrà esposta in maniera dettagliata la vicenda narrativa del romanzo e si farà poi brevemente cenno alle sue tematiche centrali.

3.4.1. La vicenda narrata

Il romanzo Die Entschlüsselung74 racconta del casuale ritrovamento di un manoscritto che dovrà essere decodificato da un gruppo di studiosi.

La narrazione prende il via al mercatino delle pulci di Grundlsee, un piccolo paese sulle montagne del salisburghese, dove la protagonista, una scrittrice del vicino paese Altaussee, assiste alla disputa tra un gruppo di persone che si contendono un tasso impagliato in vendita su una delle bancarelle. Approfittando della calca, la scrittrice si impossessa di un pacchetto avvolto in carta di giornale caduto a terra dalla pancia del tasso e, credendosi inosservata, lo porta a casa. All’interno dell’involucro trova solo un plico di fogli ingialliti e apparentemente vuoti, ma la visita inaspettata delle persone che aveva visto litigare per il tasso le fa capire che quelle pagine erano il vero oggetto della contesa.

Gli interessati sono cinque: il professor Unumgang, storico di Altaussee che la scrittrice conosce da anni, il professor Reha Çamuroğlu, filologo di Istanbul, l’americana Pat McCall e la tedesca Auguste Formweg,

72

Cfr. B.STEINER, Nemesi: Der türkische Mystiker, dem man die Haut abgezogen hat, in www.diepresse.at./Artikel.aspx?channel=k&ressort=k&id=73462&archiv=true, [p.2]. 73

Cfr.H.HAIDER, Literatur, destilliert aus tiefem Weltwissen,

in www.diepresse.at/Artikel.aspx?channel=k&ressort=k&id=75872&archiv=true, [p.1]. 74B.F

(26)

XXXIII

germaniste specializzate in women’s studies, e, infine, il parroco del paese. Tutti, per varie ragioni, avanzano pretese su quei fogli che, portandone alla luce la scrittura, rivelerebbero uno scambio epistolare tra il derviscio e poeta turco Nesîmî, spellato vivo per eresia tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV, e la badessa benedettina Wendlgard vom Leisling, che nel XIII secolo avrebbe fondato un convento nella regione di Aussee, dove, secondo una leggenda celtica, sarebbe giunta intorno all’VIII secolo sotto forma di bulbo.

Una volta reso leggibile il testo, la scrittrice si trova coinvolta in un lavoro di decodificazione che mira a dare una spiegazione plausibile sulla possibilità di una comunicazione epistolare tra due personaggi vissuti l’una in Occidente, l’altro in Oriente e in secoli diversi.

Gli studiosi si concentrano su sezioni diverse dell’epistolario e applicano metodi di lavoro differenti. Il professor Çamuroğlu, rientrato a Istanbul con la sua copia del manoscritto, si occupa prevalentemente della parte di testo scritta in turco e del suo redattore Nesîmî e, tramite fax, informa la scrittrice, sugli esiti delle sue ricerche filologiche.

Le due specialiste di women’s studies e il parroco si interessano soprattutto della figura della monaca benedettina. Le prime, nella speranza di trovare almeno le rovine del convento da lei fondato, visitano le zone più isolate del Salzkammergut stiriano, analizzano carte topografiche e indagano l’etimologia dei toponimi. Il parroco, invece, ricerca notizie su Wendlgard nei documenti conservati in parrocchia.

Il professor Unumgang basa il lavoro di decodificazione sulla ricerca dei valori numerici delle parole, ritenendo che sia possibile identificare il messaggio nascosto all’interno del testo mettendo in relazione tutte le parole con lo stesso valore numerico.

La scrittrice segue le ricerche di tutto il gruppo tentando di trovare tra i vari esiti dei punti di contatto che conducano a un’interpretazione definitiva del manoscritto. Allo stesso tempo conduce un’indagine propria, ricercando

(27)

XXXIV

documenti e testi che forniscano informazioni sul poeta Nesîmî, ma concentrandosi soprattutto sul personaggio di Wendlgard vom Leisling.

La figura della monaca benedettina esercita un particolare fascino sulle donne impegnate nella decodificazione del testo. Per il suo carattere indipendente e la sua renitenza ad accettare alcuni dogmi della religione cattolica, Wendlgard richiama alla mente la badessa e mistica del XII secolo Hildegard von Bingen, la sua vera storia, però, è avvolta nel mistero. Un’ipotetica origine turca della donna potrebbe essere una spiegazione possibile dei suoi contatti con Nesîmî. Potrebbe essere giunta in Europa al seguito di una principessa bizantina. Tuttavia, le varie ipotesi non trovano conferma.

L’aura leggendaria che circonda la figura di Wendlgard conduce le tre studiose a indagare nell’ambito della mitologia celtica e degli antichi matriarcati legati al culto della Grande Dea. Lasciando largo spazio alla fantasia e affidandosi persino ai propri sogni, la scrittrice ipotizza che Wendlgard vom Leisling possa essere la reincarnazione di un’antica dea della vegetazione, sostituita nel corso nel tempo da nuove divinità, fino a diventare una santa della cultura cristiana.

Le interpretazioni dei ricercatori in merito all’epistolario e ai suoi redattori si moltiplicano, ma nelle pagine conclusive, anziché trovare la decodificazione del testo e la soluzione al problema della datazione, scopriamo invece di aver seguito il complicato lavoro di ricerca che precede la stesura di un libro. La scrittrice protagonista intende creare la trama di una nuova opera, probabilmente un romanzo, elaborando elementi di storia bizantina, che rappresenterebbero il punto di contatto tra la cultura orientale e quella occidentale, notizie sulla cultura dei Celti, popolazione della quale gli austriaci amano considerarsi discendenti, e informazioni sull’indipendenza femminile nei conventi del primo Medioevo.

I cinque personaggi, che apparentemente sembrano interessati alla ricostruzione filologica del manoscritto, sono in realtà coinvolti, per motivi

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XXXV

differenti, nell’attività letteraria della scrittrice protagonista. Il professor Unumgang, avendo una dettagliata conoscenza della storia del Salzkammergut e delle varie teorie sulla discendenza degli austriaci, rappresenta un valido ausilio per la creazione di uno sfondo storico verosimile. Le due specialiste di women’s studies, impegnate in uno studio sulla letteratura prodotta da donne, seguono la scrittrice in tutte le fasi del suo lavoro per assistere in prima persona alla genesi dell’opera. Il parroco, dal momento che la narrazione riguarda una monaca benedettina, potrebbe fornire informazioni utili per lo sviluppo della vicenda. Infine, il filologo turco, professor Çamuroğlu, rappresenta una fonte di ispirazione per la scrittrice: non è mai stato ad Altaussee, non lo conosce di persona, ha solo letto i suoi libri su Nesîmî e sulle dottrine mistiche in Turchia. Gli studi da lui condotti hanno dato un forte impulso alla sua fantasia di scrittrice, pertanto ha deciso di fare di lui un’importante figura dell’opera che si accinge a scrivere.

3.4.2. I temi centrali

La vicenda narrata in Die Entschlüsselung si presenta come intreccio di realtà e fantasia, di sogno e vita vissuta, di storia e mito. Le indagini condotte dai protagonisti danno adito a discussioni sulle origini del popolo austriaco, sulla mitologia celtica, sugli antichi matriarcati, sulle dottrine mistiche della religione musulmana e cristiana e sul passato nazionalsocialista dell’Austria, il cui ricordo è particolarmente vivo nella regione di Aussee, dove si cercano ancora i tesori e i documenti nascosti dai nazisti in fuga. Non mancano inoltre minuziose descrizioni paesaggistiche e dettagliati resoconti della vita quotidiana della scrittrice, che vediamo spesso impegnata nella conduzione della casa, nella cura del giardino e anche in escursioni in montagna alla ricerca di funghi.

Gli argomenti affrontati nel corso della narrazione sono numerosi, essi ruotano però attorno al tema chiave del romanzo: la scrittura di un testo e le

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XXXVI

difficoltà che questa comporta. Un tema preannunciato dalla citazione tratta da un’opera dello scrittore ungherese Sándor Márai che la Frischmuth antepone al romanzo:

Ja, das Schreiben verursacht auch Betriebskosten, mehr und beängstigendere als eine ganze Fabrik. Was man aufwenden muß? Das ganze Leben75.

«Das ganze Leben», la vita presente e passata, in tutti i suoi aspetti e manifestazioni, rappresenta la risorsa tematica della scrittrice protagonista. La sua attività la induce a continue indagini nell’ambito di letture e studi compiuti nel corso degli anni, ad attente analisi dell’ambiente che la circonda, di episodi storici, ma anche di normalissime attività della vita quotidiana, di sogni e pensieri fantastici. Lo scopo è quello di individuare potenziali motivi da elaborare e mettere in connessione all’interno di una nuova opera letteraria.

La narrazione, al di là dei numerosi temi che vi confluiscono, si sviluppa su due livelli che si intrecciano e si confondono: mentre si delinea la vicenda nucleare di un potenziale romanzo, emergono le modalità di lavoro che stanno alla base della costruzione dell’intreccio, dell’ambiente storico e geografico che le farà da sfondo e dei personaggi che ne saranno protagonisti.

Il titolo Die Entschlüsselung si riferisce a entrambi i livelli narrativi: introduce la storia dell’epistolario da decodificare e rappresenta allo stesso tempo una metafora del procedimento letterario adottato dalla scrittrice, che cerca dietro l’apparenza dei testi e della realtà possibili sviluppi per la vicenda narrativa.

Die Entschlüsselung è un’opera di indubbio carattere autobiografico, non solo per l’ambientazione geografica della narrazione – in Stiria, la regione natale di Barbara Frischmuth –, ma anche per le caratteristiche della scrittrice protagonista. Nel corso della narrazione si scopre che la

75

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XXXVII

protagonista conosce la lingua e la cultura turca, studia le figure della mistica come Hildegard von Bingen e il poeta Nesîmî, è appassionata di giardinaggio. Inoltre, il metodo di lavoro da lei seguito per raccogliere materiale e informazioni utili per la scrittura del suo prossimo libro è facilmente riconducibile alla teoria della letteratura esposta da Barbara Frischmuth nel testo di poetica Traum der Literatur - Literatur des Traums: l’elaborazione del mito, del sogno e della vita quotidiana nei testi letterari, la pratica intertestuale, la narrazione che si sviluppa secondo la logica associativa, per citarne alcuni.

Un’analisi dettagliata delle numerose tematiche individuabili nel romanzo sarebbe sicuramente interessante, tuttavia esula dall’obiettivo principale del presente lavoro: l’indagine della ricezione di Barbara Frischmuth e del romanzo Die Entschlüsselung, tema che verrà affrontato nel prossimo capitolo.

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