Nel nostro primo briefing del 2021, voglio fare un rapido passo indietro e dirti cosa succederà nelle prossime settimane.
La pandemia è ancora una grave crisi di salute pubblica.
Siamo in una corsa per salvare vite, mezzi di sussistenza e porre fine a questa pandemia e ne parlerò di più a breve.
Tuttavia, l'OMS non sta solo combattendo la pandemia, stiamo combattendo numerosi focolai di malattie in tutto il mondo, raccogliendo e analizzando centinaia di potenziali segnali ogni settimana.
E il nostro lavoro va ben oltre le emergenze. Lavoriamo per migliorare la salute umana in tutti i suoi aspetti dalla nascita alla vecchiaia.
Come dimostrato lo scorso anno, l'OMS sta lavorando giorno e notte per accelerare la scienza, fornire soluzioni alle sfide sul campo e costruire la solidarietà globale.
Ciò è tanto importante per affrontare la pandemia quanto per ripristinare e ripristinare i servizi essenziali.
Dalla prevenzione delle madri e dei loro bambini che muoiono durante il parto,
all'affrontare emergenze silenziose come la resistenza antimicrobica e la salute mentale, alla prevenzione, screening e controllo dell'HIV, della tubercolosi, della malaria e delle malattie tropicali trascurate.
Questo mese, ad esempio, è il mese della consapevolezza del cancro cervicale, in cui l'OMS sta lavorando con partner in tutto il mondo per accelerare la prima strategia sanitaria globale per l'eliminazione di un cancro.
Abbiamo imparato molto nell'ultimo anno; non da ultimo che la salute è un investimento nello sviluppo globale, fondamentale per economie fiorenti e un pilastro fondamentale della sicurezza nazionale.
La salute non può essere un ripensamento quando abbiamo un'emergenza.
Dobbiamo garantire sistemi di assistenza sanitaria primaria veramente integrati che prevengano, controllino e trattino efficacemente le malattie infettive e non trasmissibili come il diabete, il cancro e le malattie cardiache e polmonari.
Questi ultimi portano collettivamente alla morte di oltre 40 milioni di persone ogni anno.
La pandemia COVID-19 ci ha mostrato ancora una volta come un nuovo virus infettivo metta le persone con condizioni sottostanti a più alto rischio di morte.
E quei paesi che hanno un numero elevato di persone con condizioni di salute mettono ulteriore stress sul sistema sanitario.
E dobbiamo lavorare con coloro che si concentrano sulla crisi climatica, che ha un impatto diretto sulla salute.
In definitiva, dobbiamo investire nella preparazione e sorveglianza per fermare la prossima pandemia e garantire che tutti abbiano accesso a servizi sanitari di qualità.
Nell'anno a venire, scienziati ed esperti di salute pubblica interni ed esterni all'OMS continueranno a lavorare con noi per scomporre le ultime scoperte scientifiche e
innovazioni e proporre soluzioni in modo da poter ricostruire sistemi sanitari più verdi e più forti.
La mia unica speranza è che nell'anno a venire ci sia meno politica sulla salute.
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Siamo entrati in una nuova fase della pandemia, dove la solidarietà è necessaria come mai prima d'ora.
Siamo in una corsa per salvare vite in questo momento e come ha detto il mio collega Dr.
Mike Ryan a marzo dello scorso anno, è importante in qualsiasi crisi agire velocemente e non avere rimpianti.
Il carico di casi è così alto in diversi paesi che gli ospedali e le unità di terapia intensiva si stanno riempiendo a livelli pericolosi.
Per alcuni paesi, durante il recente periodo di ferie e il freddo, le persone si sono
mescolate di più all'interno, cosa che sappiamo essere più rischiosa e avrà conseguenze.
Nuove varianti, che sembrano essere più trasmissibili, stanno esacerbando la situazione.
Chiediamo a tutti i paesi di aumentare i test e il sequenziamento del virus in modo da poter monitorare e rispondere efficacemente a qualsiasi cambiamento.
Infine, i paesi devono considerare la loro situazione epidemiologica e adottare misure appropriate sulla base dei dati.
È un duro atto di equilibrio, ma alla fine, salvare vite umane, proteggere gli operatori sanitari e i sistemi sanitari devono venire prima di tutto.
So che è stancante, ma molte volte è peggio per chi lavora o è in cura in un ospedale sovraffollato, o per le persone a cui è stato posticipato il trattamento contro il cancro.
Quindi dobbiamo agire per i più vulnerabili che hanno bisogno di aiuto in questo momento.
Oltre a ridurre al minimo i contatti in questo periodo critico, i governi devono sostenere le persone che devono isolare o mettere in quarantena.
Proprio come i governi hanno generato stimoli per far andare avanti le economie, è importante trovare modi innovativi per offrire alle persone la possibilità di isolarsi in sicurezza dagli altri.
Per rompere le catene di trasmissione, dobbiamo identificare e trovare coloro che sono infetti, fornire le cure di cui hanno bisogno e aiutarli a isolarsi veramente in sicurezza.
Siamo in una corsa per prevenire le infezioni, ridurre i casi, proteggere i sistemi sanitari e salvare vite umane mentre distribuiamo vaccini altamente efficaci e sicuri per le
popolazioni ad alto rischio.
Non è facile: queste sono le miglia difficili che dobbiamo percorrere insieme.
Ma se agiamo insieme possiamo vincere entrambe le gare e anticipare il virus, limitando anche l'opportunità che il virus muti ulteriormente e minacci gli strumenti sanitari che abbiamo attualmente.
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La scorsa settimana, l'OMS ha pubblicato il suo primo elenco per uso di emergenza per un vaccino COVID-19, il vaccino Pfizer-BioNTech.
E ieri, è stato anche incoraggiante vedere l'inizio del lancio del vaccino Astra-Zeneca nel primo paese.
Un anno dopo che l'OMS ha pubblicato il suo primo rapporto sull'epidemia di malattia su questo virus, più di 30 paesi hanno iniziato a vaccinare le loro popolazioni ad alto rischio con vari vaccini COVID-19.
La comunità scientifica ha stabilito un nuovo standard per lo sviluppo di vaccini.
Ora la comunità internazionale deve stabilire un nuovo standard per l'accesso.
COVAX è stato sostenuto da 190 paesi ed economie e desidero che tutti i produttori canalizzino la fornitura a COVAX rapidamente in modo che possano iniziare le implementazioni e quelli ad alto rischio siano protetti in tutto il mondo.
Dobbiamo moralmente agli operatori sanitari di tutto il mondo che hanno combattuto questa pandemia 24 ore su 24 per la maggior parte dell'anno, vaccinarli tutti il prima possibile.
Le persone devono venire prima sui profitti a breve termine. È nei paesi l'interesse personale evitare il nazionalismo vaccinale.
Vaccinare gli operatori sanitari e quelli ad alto rischio di malattie gravi è il modo più veloce per stabilizzare i sistemi sanitari, garantire che tutti i servizi sanitari essenziali siano attivi e funzionanti e che possa aver luogo una ripresa economica veramente globale.
Esorto tutti i governi a collaborare e ad essere all'altezza dei loro impegni per una
distribuzione equa a livello globale e tutti i gruppi farmaceutici per aumentare l'offerta il più rapidamente possibile e per partecipare pienamente a COVAX.
L'iniziativa centocinquanta guidata dall'OMS, dall'UNICEF e dalla Banca mondiale sta supportando oltre 100 paesi per condurre rapide valutazioni della prontezza e sviluppare piani specifici per paese per i vaccini e altri strumenti COVID-19.
Finora più di 90 paesi hanno già completato le valutazioni e i nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per garantire che i governi e i sistemi sanitari siano pronti per il lancio globale dei vaccini, ma abbiamo bisogno di una fornitura coerente, prevedibile e conveniente di vaccini sicuri ed efficaci.
Moralmente, economicamente, socialmente e per la sicurezza globale, dobbiamo agire insieme sin da subito per garantire un'equa distribuzione.
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Dopo l'Emergency Use Listing della scorsa settimana, il gruppo SAGE si è riunito oggi per discutere le raccomandazioni politiche per l'uso del vaccino Pfizer / BioNTech.
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Ogni paese deve remare all'unisono nella stessa direzione per sconfiggere questa pandemia.
Solidarietà, multilateralismo e collaborazione sono fondamentali per vincere rapidamente la corsa contro questa pandemia e sfuggire insieme a queste acque tempestose.
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Infine, nelle ultime 24 ore, i membri del team scientifico internazionale sulle origini del virus COVID-19 hanno iniziato a viaggiare dai loro paesi d'origine alla Cina.
Questo era secondo gli accordi sviluppati congiuntamente tra l'OMS, il governo cinese e i paesi per i quali il team avrebbe dovuto viaggiare nel loro viaggio verso Wuhan.
Oggi abbiamo appreso che i funzionari cinesi non hanno ancora finalizzato i permessi necessari per l'arrivo della squadra in Cina.
Sono molto deluso da questa notizia dato che due membri avevano già iniziato i loro viaggi e altri non hanno potuto viaggiare all'ultimo minuto.
Ma sono stato in contatto con alti funzionari cinesi e ho chiarito ancora una volta che la missione è una priorità per l'OMS e il team internazionale.
Mi è stato assicurato che la Cina sta accelerando la procedura interna per il primo dispiegamento possibile.
Non vediamo l'ora di iniziare la missione il prima possibile.
