CAPITOLO II
INTERAZIONE TRA RADIAZIONE E MATERIA. L’APPROCCIO MACROSCOPICO
1) L’equazione delle onde nella materia
Posto, se il mezzo in cui si propaga la radiazione è omogeneo e isotropo: ! D=ε E!
B!=µ H! J!=σE! per ρext =Jext =0 le Equazioni di Maxwell si scrivono
t E H
0 E
∂
− ∂
=
×
∇
=
⋅
∇ !
!
!
c µ
∇ ⋅ ! H = 0
∇ × ! H =ε
c
∂! E
∂t +4π c σ !
E
(II.5)
Poiché ∇×
(
∇×E!) (
=∇∇⋅E!)
−∇2E!, sostituendo si trova:∇ ∇ ⋅ !
(
E)
− ∇2E!= −µc∂t∂ ∇ ×H! = −µεc2 ∂2E!
∂t2 −4πσµ c2
∂! E
∂t
t 4 E
t
E E2 2
2 2
∂
∂ + π
∂
= ∂
∇
!
! !
c σ µ c
ε µ
2 (II.6)
(Eq. d’onda in un mezzo dissipativo; ε,µ,σfunzionidiω!) La soluzione della (II.6) è un’onda piana del tipo
(qr t)
i 0e E
E!= ! !⋅!−ω
(II.7)
La conducibilità ottica σ
( )
ω nella (II.6) si riduce alla conducibilità ohmica σ per 0 ω→0. Inoltre q!è un vettore del piano complesso. Infatti sostituendo la (II.7) nella (II.6):
( )
a dielettric funzione
~ σ
c
~ µ c µ c
σ µ c
ε µ
~
2
ω= π + ε
= ε + ε
= ε
ε + ω ε
= ω ε
= π ω
+ ω
=
i 4 i
4 i i q
2 1
2 2 1
2
2 2
2 2
2
Ricordando che la velocità dell’onda nel mezzo di indice di rifrazione n è
ε c µε c n
v= c = ≅ (in
materiali non magnetici), per l’indice di rifrazione complesso (e posto in forma vettoriale) vale:
!"
n= c ω
!"
q=! n+ i !
k k!= coefficiente di estinzione; !
n= indice di rifrazione
ε!= !n2⇒ ε1= n2− k2 ε2 = 2 n k
#$
%
Nella (II.7), per q!"=ω c
!"
n
⎟⎠
⎜ ⎞
⎝
⎛ω ⋅−ω ω ⋅
= −
t r n r i k
0e e
E E
!
! !
! !
! c
c (II.8)
In un dielettrico σ=0 ⇒ ε2 =0 ⇒ k=0 ⇒ q~,~ε,~n reali (dissipazione nulla). Dal confronto con la relazione I= I0exp(−αr) si ricava che il coefficiente di assorbimento è α= 2ωk / c.
Un metallo assorbe fino alla frequenza di plasma degli elettroni (ma anche in un dielettrico reale alle frequenze dei fononi, delle transizioni interbanda, ecc.) la radiazione ha una lunghezza di penetrazione:
isotropo è
mezzo il
se ω 1
p ∝ σ
λ
dielettrico
spessore metallo
E
02/l E
02I ~|E|
20 λ
pFig. 1
2) Riflettività e indice di rifrazione
All’interfaccia vuoto-campione il campo elettromagnetico viene in parte riflesso e in parte trasmesso (Fig. 2).
Ei
Er
Et
vuoto campione
Fig. 2
Usando le relazioni di continuità sulla superficie e le equazioni di Maxwell, si ricava che il coefficiente di riflessione r~ in caso di incidenza normale
( )
⊥ vale:( )
(
n ik)
11 k i n 1 n
1 n E r E
i r
+ +
−
= + +
= −
= ~
~
~
~
~ (III.1)
La riflettività misurata R è dunque:
( )
( )
2 22 2
2 i
2 r
0 r
k 1 n
k 1 r n
r E E I R I
+ +
+
= −
=
=
= ~∗ ~
~
~
(III.2)
La (III.1) è una sola equazione nelle incognite n e k. La seconda equazione si ricava dalle relazioni di Kramers-Kronig (vedi Appendice) che legano la parte immaginaria alla parte reale della funzione risposta nella teoria della risposta lineare.
Ad esempio, per una suscettività χ = χ' + i χ'' (vedi Appendice),
( ) ( )
∫
+∞
ω ω
− ω
ω χ π
− ω
= ω χ
0
2
2 d
2 P
' ' ' '
' (III.3)
Nel caso di R
( )
ω , poniamo χ~( )
ω =ln~r( )
ω =lnρ( )
ω +iθ( )
ω,se~r( )
ω =ρ( )
ω ⋅eiθ( )ω con ρ= ~r = R.Allora per la (III.3):
( ) ( )
∫
+∞
ω ω
− ω
ω π
− ω
= ω θ
0
2
2R d
2 P
' '
ln (III.4)
Noti R (dai dati) e θ dalla (III.4) si ricavano n e k.
Dalla (III.1) si ricava:
(
+)
θ=
−1 n 1 Rei
n ~
~
( )
( )
( ) ( )
( ) ( ( ) ) + − θ
θ +
= − +
− +
− +
= −
−
⋅ −
−
= +
⇓ +
=
−
θ
− θ
θ
− θ θ
− θ
− θ
θ
θ θ
cos
~ sin
~
R 2 R 1
i R 2 R 1 e
e R R 1
e e R R 1 e
R 1
e R 1 e R 1
e R n 1
e R 1 e R 1 n
i i
i i
i i
i i
i i
Quindi:
!!
"
!!
#
$
θ
− +
= θ
θ
− +
= −
cos sin
cos
R 2 R 1
R k 2
R 2 R 1
R n 1
Di qui anche:
!"
#
= ε
−
= ε
k n 2
k n
2
2 2 1
Tuttavia l’integrale (III.4) è esteso da 0 a +∞, mentre l’R
( )
ω è misurata su un intervallo finito.Bisogna quindi estrapolare i dati.
Si usa porre:
( ) ( )
( ) ( )
!
( )
"
#
≤ ω
= ω
>
∞ ε
≡ ε
⇒ ω
=
∞ ω
→ ω
!"
#
ω
−
= ω
=
→ ω ω
− p 4 (seidatigiàincludono tuttele transizionidielettronidi valenza) R
1) alta
più a ni transizio presenti
sono (se cost R
Rubens) -
Hagen di
ione approsimaz :
metallo un
(per A
1 R
isolante) un
(per cost 0 R
p
Nella fig. 3 sono rappresentati i modi normali di vibrazione di una catena biatomica appartenente a un cristallo.
Nell’esempio della figura 4, si vede come questi calcoli forniscano le parti reale ed immaginaria della funzione dielettrica e dell’indice di rifrazione, ottenute da una
misura di
riflettività di un solido (pannello in alto), nel lontano infrarosso, in corrispondenza di un fonone (modo
normale di
vibrazione) ottico trasverso.
Fig. 3
Fig. 4 Parti reale ed immaginaria della funzione dielettrica e dell’indice di rifrazione
di un fonone ottico trasverso a
ωph, jottenute da una misura di riflettività di un solido,
nel lontano infrarosso.
ωLOè la frequenza del longitudinale accoppiato.
3) Modello di Drude-Lorentz
La funzione dielettrica ~ε
( )
ω di un metallo, un semiconduttore a T≠0, un superconduttore a TcT> , può essere modellizzata in termini di una somma di Lorentziane:
( )
ω + ωΓ +∑ (
ω −ω)
− ωΓω
− ε
= ω
ε ∞
i i
2 2 i
2 i
D 2
2 p
i S i
~ (II.9)
Il generico termine a ω nella (II.9) corrisponde al moto di un elettrone a distanza i r!
dal nucleo, di equazione:
loc 2
i 2 i
2
E r
dt m r m d dt
r
md ! ! ! !
−e
= ω + Γ
+ (II.10)
Se il campo locale è E!loc∝e−iωt
(ω =frequenza della radiazione) la soluzione della (II.10) è ∝!rie−iωt
con
(
2i 2loc)
ii i
m r E
Γ ω
− ω
− ω
= −
! e!
(II.11)
Ciò induce un dipolo p!i !ri i
( )
E!locω α
=
−
= e ~ :
( )
i2 2 i 2 i i
i
i i
1 m
N 1 4
N 4
1 ω −ω − ωΓ
+ π
= α π +
=
ε ~ e
~ (II.12)
Posto i2
2
i S
m N
4π e =
, se gli oscillatori sono indipendenti ~ε=1+4πα~, dove α=
∑
αi i
~
~ . Di
qui il terzo termine a destra nella (II.9). Al posto di 1, poi, ε∞ somma tutti i contributi a
ωmax
<
ω degli oscillatori invisibili a ωi >ωmax (dove ωmax è la massima frequenza di misura).
Infine ponendo ωi =0 nella (II.11) si ha il secondo termine, cioè il contributo (di Drude) degli elettroni liberi. In un metallo le ω sono i transizioni elettroniche (i fononi sono schermati dagli elettroni di conduzione), in un isolante manca il termine di Drude e le ω i corrispondono a fononi e transizioni elettroniche.
Prendendo la parte reale e la parte immaginaria della (II.12) si trova:
Grafico di per ε1 e ε2 per un oscillatore Lorentziano Equilibrio Vibrazione
+e -e
! r
( )
( )
∑
− +Γ+ −
=
−
= i
i i
i i
m e k N
n
2 2 2
2 2
2 2 2
2 2 1
1 4
ω ω
ω
ω ω
ε π (II.13)
( )
∑
− +Γ= Γ
= i
i i
i i
m e k N
n 2 2 2 2 2
2
2
2 4
ω ω
ω
ω
ε π (II.14)
Ogni frequenza di risonanza ω corrisponde a un picco in i ε o a uno zero in 2 ε1−1.
Il secondo termine della (II.9) (Drude) è una Lorentziana centrata a ωi =0⇒forzaelastica=0⇒
⇒ elettrone libero. Quindi descrive la risposta a E!
del liquido di Fermi in un metallo:
ω Γ + ω
− ω ω= Γ
− ω
⋅− + π
= ε
D 2
2 p
i 2 2 i
D 1 i
i 1 m
N
1 4 e
( )
(
massaefficace, numerodi portatori)
σ e e σ
seguire"
a riesce
"
Fermi di liquido il
che
campo del
massima frequenza
plasma di
frequenza
collisioni le
tra medio tempo
0 p
=
=
= τ
= ω π ≡
= ω
=
= ω
= τ τ
= Γ
∗
∗
∗
N m
m 0 N
cfr.
m
N 4
con ,
2 2
2 p
-1 D
[ ]
[
1]
2 p
11 1
1
2 p
cm
π 2 10 9 cm 4
e da ottenere per
Formula
−
−
−
ω
×
× Ω
= π τ
ω τ
σ c
σ :
0
0
Perciò la misura spettroscopica di ω , unita a quella di p σ , fornisce separatamente 0 N m∗ e τ . Per avere solo N bisogna misurare la costante di Hall
c RH e
N
− 1
= .
Per un gas di elettroni liberi, si mostra la riflettività (1), la funzione dielettrica (2) e la parte immaginaria di − ~1 ε (Loss Function) (3). E’ la misura più accurata di ω . p
Conducibilità ottica (a) e riflettività (b) di due metalli con diversa conducibilità in continua σ
( )
0(σ
( )
0 bassa: linea tratteggiata; σ( )
0 alta: linea continua)APPENDICE: LE RELAZIONI DI KRAMERS-KRONIG (K-K)
Nell’ottica lineare, la risposta D!
( )
t è una funzione lineare della perturbazione E!( )
t . Considerando gli effetti di polarizzazione creati da E!(
t−τ)
per ogni τ , in generale:( )
=( )
+∫ ( ) (
τ −τ)
τ+∞
+
d t E f t E t D
0
!
!
! (3.1)1
Poiché in ottica E!
( )
t =E!( )
r e−iωt e D! = ~ε( )
ω E!, dalla (3.1):( )
=( )
+( ) ( )
τ ωτ τ+∞
∫
+f e dt E t E t
D i
0
!
!
!
e:
( ) ∫ ( )
+∞
ωτ
+
τ τ
+
= ε + ε
= ω ε
0
i 2
1 i 1 f e d
~ (3.2)
Nella (A.2) l’integrale converge, perché:
1) f
( )
τ →0per τ→+∞oppureτ>>tempo di rilassamento dei dipoli del reticolo 2) Posto ω ~≡ω=ω1 +iω2, nel semipiano superiore(
ω >)
ωτ → ω2 →∞-
2 0 ,e 2 0per 2. Quindi ~ε
( )
ω è finito. Inoltre ~ε( )
ω non ha singolarità sull’asse reale(
ω2 =0)
oltre ω1=0(metalli:ω
= πσ
ε 4
2 ).
0
C
∞ +
∞ +
∞
−
ω0
ρ
Integriamo lungo il percorso C la funzione:
0
1 ω
− ω
−
~ε
1 1) L’esclusione dell’integrazione da −∞ a 0 consegue dal principio di causalità; 2) E!
( )
t è fuori, altrimenti da( ) ( ) ( )
∫
+∞
→
τ τ −τ τ=
0 0f E! t d E! t
lim seguirebbe
( )
τ =δ( )
τ =∞→ τ f
0
lim
2
Dalla (3.2), per ω1 =ω→∞ (campo rapidamente variabile) ~ε→1. La TF nella (3.2) è F(ω), ma
( )
0lim =
∞
→ ω
ω F (limite adiabatico; il sistema per ω →∞ non segue la sollecitazione).
Quindi, per il teorema di Cauchy, l’integrale converge e l’integrando è analitico entro C:
0 1 d
C 0
= ω ω
− ω
−
∫
ε~
Ma:
0 0
infinito o semicerchi reale
asse infinito
o semicerchi C
=
= +
=
∫ ∫ ∫
∫
; (l’integrando è nullo)Quindi, limitandoci al caso isolante (nessun polo a ω=0) e poiché il residuo nel polo a ω è: 0
( )
i[ ( )
1]
i 1 0 0
0 0
− ω ε π
−
= ω
− ω ω
− ω
− π ε
− ω→ω
' ~ '
~ lim
[ ( )
1]
0i 1 d
P 1 d
0
reale
asse 0 0
=
− ω ε π
− ω ω
− ω
−
= ε ω ω
− ω
−
∫
ε∫
+∞
∞
−
' ~ '
~ ' '
~
Si ricordi che la parte principale di un integrale è definita come P
−∞
+∞
∫
= limδ→0−∞
ω0−δ
∫
+ω0+δ +∞
%
∫
&
''
( )
**
a cui va aggiunto 1
2× (-πi) × residuo nel polo (considerando che viene percorso, in senso orario, solo metà dell’intorno del polo).
Ponendo ω0 =ω e separando parte reale e immaginaria:
( ) ( )
∫
+∞
∞
−
ω ω
− ω
ω ε
= π
− ω
ε '
' ' d 1P
1 2
1 (3.3)
( ) ( )
∫
+∞
∞
−
ω ω
− ω
− ω ε
= π ω
ε '
'
' 1d 1P 1
2 (3.4)
Dalla (3.2) si ricava: ~ε
(
−ω)
=~ε∗( )
ω cioè:( ) ( )
(
−ω)
=−ε( )
ωε
ω ε
= ω
− ε
2 2
1
1 (3.5)
Poiché nei sistemi reali ω>0, la (3.3) si riscrive (ω'≥0):
( ) ( ) ( ) ( )
( ) [ ]
( ) ∫ ( )
∫
∫
∫
∞ +
∞ +
+∞
+∞
ω ω
− ω
ω ω ε
= π ω ω
− ω
−
ω
− ω
− ω + ω
− ω ε
= π
= ω ω
− ω
ω ε + π ω ω −
− ω
− ω
− ε
−
=π
− ω ε
0
2 2 2
0
2 2 2
0 2
0 2 1
d 2P
d 1P
1 d d 1P
1
' ' ' ' '
'
' '
'
' ' ' '
' '
e la (3.4) analogamente.
( ) ( )
( ) ( )
∫
∫
∞ + +∞
ω ω
− ω
ω ε π
− ω
= ω ε
ω ω
− ω
ω ω ε
=π
− ω ε
0
2 2 1 2
0
2 2 2 1
d 2 P
d 2P
1
' ' ' ' '
' '
RELAZIONI DI K-K