POESIA A SCUOLA
TESTI DAL LABORATORIO
HAIKU
HAIKU – POESIA CLASSICA GIAPPONESE (XVII SEC.) BASATA SULLO SCHEMA SILLABICO 5-7-7
• Poesia per bambini?
• Ai bambini facciamo
scrivere delle poesie
molto difficili… gli
HAIKU
HAIKU CLASSICO
di Morikawa Kyoroku (1656-1714)
•
Fior di ciliegio:
•
sparsi posati in acqua
•
della risaia.
LABORATORIO di scritture poetiche / HAIKU
PROPOSTA DI SCRITTURA DI UN HAIKU…
L’HAIKU CLASSICO PREVEDE TRE VERSI
DI 5, 7, 5 SILLABE, SENZA TITOLO, SENZA RIME con i «due punti» dopo 1° o 2° verso
con TEMA la stagione, così:
1° v. la natura
2° v. la natura ed io / noi 2° io / noi
Per noi, qui oggi, alla fine del corso, altri temi possibili:
la lettura ● i libri e i loro luoghi ● la poesia ● la scuola ● il corso
Altri elementi del gioco: la grafica (il font, il carattere…), la punteggiatura, gli a capo, le maiuscole… dello stesso testo si daranno molte riscritture anche solo «visive».
Raffaele Messinese Tiziana Cardullo
Bianca la Luna pallidi colli leva:
luce c’inonda.
Un haiku classico:
visione della natura
(Luna, colli), suo effetto sul paesaggio (non facile l’interpretazione: la Luna con il suo chiarore alza i colli - si lavora sulla
allitterazione della «L» di Luna) e alla fine un
sinonimo (luce) con
effetto sul mondo umano dell’autore, dilatato al lettore (uso del plurale). I tre elementi sono a fine 1° verso, a metà 2°, a inizio 3°.
Francesca, Letizia, Anna
Parco silente
e scuro su di loro:
li fa sognare.
Haiku classico: la natura (un paesaggio molto antropizzato) giocato sull’elemento sonoro e poi visivo, produce
l’effetto finale, fuori dal contesto: il sogno. Ogni verso presenta
un’allitterazione in «S».
La «R» di Parco ritorna in scuro. Nella breve poesia si possono fare molte scoperte, anche visive: Parco è all’inizio da solo, loro alla fine 2°
verso, assieme nel 3°.
Francesca Letizia Anna
• L’haiku permette versi «nominali» (senza verbo), qui descrittivi.
• Si parte dalla natura osservata (forse il parco di Villa Bellini?), si guarda dentro di sé, si
conclude.
• Gli elementi dominanti su cui si può lavorare scrivendo ancora, sono le ombre, gli animi e i sogni.
• Un altro gioco che piace molto è il rimontaggio in forme diverse: da tre versi a due; poesia
colonna, con tutte le parole in fila.
• Si può dedurne una regola-schema vuoto da riempire: scrivere tre vesi in cui il primo ha nome + aggettivo, il 2° complemento con nome e aggettivo, 3° aggettivo + complemento (solo nome)
Ombre nascoste negli animi bui:
colmi di sogni
Francesca Letizia Anna
•
Haiku di frase unica, con soggetto all’inizio, complemento in seconda posizione, predicato alla fine.
•
La natura è descritta fin dal 1° verso nel suo effetto su di noi.
•
Il motivo è il buio, la cui azione indefinita (struggente) riceve ora una connotazione: ci toglie pace.
•
Ci sarà una risposta, una via di fuga.
La breve poesia si presta a fare da incipit per un testo più lungo.
Notte struggente di buio profondo ci toglie pace
Daniela Carmen Marisa Loredana Agostina Pino Daniele Rosalia Melina
• Frase unica con personificazione della natura (adagiano: uso caro ai nostri novecentisti, intransitivo del verbo riflessivo).
• Siamo noi le stelle e le foglie e citiamo Ungaretti, Quasimodo e gli altri (Ognuno sta solo…).
• Riscrittura: se poi mettessimo adagiamo? No, sarebbe una
dichiarazione smaccata. Meglio alludere.
Stelle cadenti
come foglie adagiano in terra buia
Germana Varisano
• Un giapponese sbarcato a
Catania. Parla siculo, pensa a modo suo e gli scappa un haiku.
E fa bene, si libera degli schemi della poesia antica e adotta lo spirito locale. Tante doppi
all’inizio, e alla fine tre parole brevi ma di felicità (così pare…).
Cantannu vaju ppi li vie assulati:
lu cori ridi!
Laura Le Metre Manuela Puglisi
•
Haiku moderno
•
Sulla situazione presente
•
Esempio di metapoesia: la
poesia riflette su stessa e i suoi strumenti
•
C’è iterazione, c’è contrasto, c’è presenza soggettiva
•
E confessione finale: questa volta non è la natura che
stupisce ma la sua (del poeta e quindi nostra) esperienza (fisso)
•
La poesia è il mistero e la pagina è la sua manifestazione, bianca, nera…
•
La punteggiatura è opinabile e passibile di revisione
Pagine bianche.
Pagine nere fisso
senza capire.
Laura Le Metre Manuela Puglisi
•
Senza punteggiatura, affidandosi alle maiuscole.
•
La città non c’è, ma solo la natura con i suoi fenomeni meno
rasserenanti.
•
E un’unica sensazione uditiva, anche per il colore della notte (la figura retorica si chiama zèugma).
•
Le sillabe metriche sono 4, 6 (tra
buio ed odo scatta la sinalèfe), 5: èun «haiku moderno» (ci si salva sempre – quello che chiamiamo errore, in pedagogia può essere definito altrimenti – e poi in poesia si scappa dalle regole, basta dirlo e dare un nome alle cose)
Piove piove…
Acqua e buio odo
Fuori la notte
Anna Spoto
• Si inizia subito sul piano personale: il poeta racconta in breve la situazione, potrebbe diventare insostenibile,
invece… si arriva all’ironia.
Piove su di me:
le onde spumeggianti…
un secchio d’acqua!
Flavia
•
LA SENTO, PIOGGIA:
•
VADO VIA CON LEI, FORSE,
•
MA POI, SÌ, PRESTO!
•
Così, con la virgola prima di Pioggia, sembra un saluto: la sento, cala la mia Pioggia, dando del lei al fenomeno, personificato.
•
Ma il tutto può essere anche proposto così, giocando di punteggiatura
•
LA SENTO: PIOGGIA:
•
VADO VIA CON LEI. FORSE.
•
MA POI, SÌ: PRESTO!
Subito scatta la persona del poeta e le sue sensazioni di fronte al fenomeno pioggia.
Diventa una tentazione di evasione.
Alla fine si decide di soccombere.
Ma sarà solo pioggia? No
certo, è la pioggia dei poeti, nei pineti… pioggia di metafore!
La regola delle sillabe impone un linguaggio tachigrafico, spezzato. E le frasi brevissime allungano molto la lettura e i tempi del cuore, le
intermittenze di cui Proust…
Bellissimo. No? Grazie Flavia e grazie a tutte le penne
presenti
• Dalla breve poesia precedente, rimettendo in gioco le parole sottolineate, sapremo (e i nostri
giovani atleti sapranno) scrivere un altro testo, nuovo, aperto, «fantastico»
(per non dire poetico e favoloso, nel
senso del giovane Giacomo…)
Maria Pia
•
Di fronte alle frasi a volte ovvie
della poesia ci possiamo allontanare o fermarci a far domande al testo.
Sentiamo una certezza: la pioggia porta del bene. Non si guarda ai disastri che provoca, ma a un unico positivo effetto. Sembra che la terra (o Terra?) ne abbia bisogno ● A
meglio guardare e ascoltare,
portare… dentro sono ben diversi da
«donare, far scorrere» e altre
sinonimie. Il lettore deve supporre che il Poeta ha scelto.
Scende la pioggia:
acqua che porta bene dentro la terra
Marina Bolletti
• Haiku libero: 1) caudato, con un verso aggiunto, a chiusura; 2) periodo unico;
3) invocazione alla natura
(personificazione); 4) con esposizione dell’autore.
• Di derivazione classica, da una canzone di Giacomo Leopardi: La vita solitaria, quarta stanza, vv. 1-2.
• Un altro modo dunque: si prende
qualche verso lungo (qui endecasillabi il primo, il secondo interrotto nella
citazione) e lo si dispone in forma di haiku.
• Esempio di riscrittura semplice, introducendo frequenti a capo.
O cara luna
al cui tranquillo raggio danzan le lepri
nelle selve
Giovanna
• Cade acqua acqua che caldo cuore:
allitterazioni che sottolineano l’evidenza.
Il poeta può esagerare. Asciutto il verso 1°, discorsivo il 2°, e il terzo non dice
«cuore caldo»: lavora di montaggio e
inverte: «caldo cuore» dice che è tipico del cuore essere caldo (aggettivo in funzione predicativa – una delle qualità di questo cuore è questa, non gli interessano gli altri cuori). Parliamo poi dei concetti: questa acqua non mi bagna il cuore: c’è un
riferimento al soggetto senziente. Siamo partiti con una evidenza, finiamo con una confessione profonda. Il lettore ha di che pensare. È anzi invitato a farlo. E nella lettura continua la poesia e il dialogo.
Cade giù acqua:
acqua che non mi bagna il caldo cuore.
Carmen Daniela Marisa Rosalia Riolo Melina Loredana Agatina Leanza
Son cinque giorni:
noi chiusi in questa scuola
«libriam»… di gioia
•
Haiku autobiografico, nato dalla circostanza (noi nella stanza,
circondati dal diluvio, noi nell’arca quadra…).
•
Argomento per un haiku
moderno, dove si inizia in
modo ampio e narrativo e
si finisce stretti in una
esclamazione giocosa e
ludica e cara a qualcuno
degli OU.LI.PO. (Forse
Queneau…?)Maria Grazia Leotta
• Come nella poesia delle Avanguardie si lascia
«e» congiunzione in esponente di fine. Un Haiku moderno. Cosa dobbiamo aspettarci da tanta esitazione esibita? Il verso della natura (1°) si lega al 2° dove emerge il soggetto e alla fine il terzo sigla o sottolinea, dando un titolo a tutto ciò: emozioni. Forse è inutile dirlo? Ma la poesia è anche pleonastica, di natura sua: dice delle cose ovvie. O no: Dicendo in modo così stretto finisce per dare evidenza a quello che la gente sapeva già. E parlando di pioggia come emozioni la esorcizza, la giustifica. Non dice che è buona, dice che colpisce. è ovvia l’analogia con l’amore, quello che davvero penetra il cuore. Così finisci che guardi la pioggia e pensi a un’altra pioggia che ti ha colpito e penetrato ● Il poeta si stupisce: non avevo pensato a tutte queste cose. Ok, ma se fai un quadro il lettore ha il permesso di dar risalto a tutto ciò che vede. Un piccolo testo nella pagina diventa un’opera d’arte, frutto di volontà, esperienza, ingegno, emozioni…
Pioggia cadi e
mi penetri ora il cuore:
sono emozioni
POESIA A SCUOLA
BIBLIOGRAFIA
(Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sereni,
Saba, Penna, Pasolini, Pavese…)
B I B L I O T E C A
● STRANIERI Apollinaire, Calligrammi; Edgar L.Master, Antologia di Spoon River; Neruda; Nazim Hikmet; Derek Walcott; Jacques Prévert; Wislawa
Szymborska, Amore a prima vista; Fernando Pessoa, Il poeta è un fingitore;
Majakovski…
● AVANGUARDIE Crepuscolari, Futuristi; Dadaisti; La poesia Pop; Poesia Visiva
● POETI ITALIANI Patrizia Cavalli; Alda Merini, Andrea Zanzotto, Alfonso Gatto
• Sandro Penna, Umberto Saba, Rocco Scotellaro, Luigi Sinisgalli…
• Mario Luzi, Giorgio Caproni, Elio Pecora, Attilio Bartolucci, La camera da letto
• Roberto Roversi, Elio Pagliarani, Ottiero Ottieri
• Antonio Porta, Luigi Sinisgalli, Biancamaria Frabotta
• Vivian Lamarque, Giovanni Giudici
• Biagio Marin (Friuli), Giacomo Noventa (Veneto), Andrea Zanzotto
• Valerio Magrelli, Nel condominio di carne; Edoardo Sanguineti, Luciano Erba
• Pier Paolo Pasolini, Le ceneri di Gramsci
• Patrizia Valduga, Libro delle laudi, Lezione d’amore, requiem, Poesie erotiche, Einaudi
• Antonella Anedda, Valentino Zeichen, Franco Arminio
• David Maria Turoldo, O sensi miei…, Francesco Targhetta
B I B L I O T E C A
● CANTAUTORI italiani
De André, Vecchioni, Lauzi, Ligabue, De Gregori, Venditti, Dalla, Baglioni, Mogol (Battisti)
Accademia degli Scrausi, Versi rock. La lingua della canzone italiana negli anni '80 e '90, Milano, Rizzoli, 1996, pp. 398.
Nuove tendenze: canzone Rap e Trap.
● Per bambini: Kenneth Kich – Roberto Piumini .- Nico Orengo – Toti Scialoja – Mauro Faustinetti – Bruno Tognolini – Chiara Carimati
● STRUMENTI:
Pier Vincenzo Mengaldo, Antologia del Novecento (fino al 1980, ottimo commento);
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia;
Bruno Munari, Codice ovvio; Da cosa nasce cosa;
Kenneth Koch, Desideri sogni bugie. Un poeta insegna a scrivere poesia ai bambini, Emme Edizioni