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POESIA A SCUOLA

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Academic year: 2021

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POESIA A SCUOLA

TESTI DAL LABORATORIO

HAIKU

(2)

HAIKU – POESIA CLASSICA GIAPPONESE (XVII SEC.) BASATA SULLO SCHEMA SILLABICO 5-7-7

• Poesia per bambini?

• Ai bambini facciamo

scrivere delle poesie

molto difficili… gli

HAIKU

(3)

HAIKU CLASSICO

di Morikawa Kyoroku (1656-1714)

Fior di ciliegio:

sparsi posati in acqua

della risaia.

(4)

LABORATORIO di scritture poetiche / HAIKU

PROPOSTA DI SCRITTURA DI UN HAIKU…

L’HAIKU CLASSICO PREVEDE TRE VERSI

DI 5, 7, 5 SILLABE, SENZA TITOLO, SENZA RIME con i «due punti» dopo 1° o 2° verso

con TEMA la stagione, così:

1° v. la natura

2° v. la natura ed io / noi 2° io / noi

Per noi, qui oggi, alla fine del corso, altri temi possibili:

la lettura ● i libri e i loro luoghi ● la poesia ● la scuola ● il corso

Altri elementi del gioco: la grafica (il font, il carattere…), la punteggiatura, gli a capo, le maiuscole… dello stesso testo si daranno molte riscritture anche solo «visive».

(5)

Raffaele Messinese Tiziana Cardullo

Bianca la Luna pallidi colli leva:

luce c’inonda.

Un haiku classico:

visione della natura

(Luna, colli), suo effetto sul paesaggio (non facile l’interpretazione: la Luna con il suo chiarore alza i colli - si lavora sulla

allitterazione della «L» di Luna) e alla fine un

sinonimo (luce) con

effetto sul mondo umano dell’autore, dilatato al lettore (uso del plurale). I tre elementi sono a fine 1° verso, a metà 2°, a inizio 3°.

(6)

Francesca, Letizia, Anna

Parco silente

e scuro su di loro:

li fa sognare.

Haiku classico: la natura (un paesaggio molto antropizzato) giocato sull’elemento sonoro e poi visivo, produce

l’effetto finale, fuori dal contesto: il sogno. Ogni verso presenta

un’allitterazione in «S».

La «R» di Parco ritorna in scuro. Nella breve poesia si possono fare molte scoperte, anche visive: Parco è all’inizio da solo, loro alla fine 2°

verso, assieme nel 3°.

(7)

Francesca Letizia Anna

L’haiku permette versi «nominali» (senza verbo), qui descrittivi.

Si parte dalla natura osservata (forse il parco di Villa Bellini?), si guarda dentro di sé, si

conclude.

Gli elementi dominanti su cui si può lavorare scrivendo ancora, sono le ombre, gli animi e i sogni.

Un altro gioco che piace molto è il rimontaggio in forme diverse: da tre versi a due; poesia

colonna, con tutte le parole in fila.

Si può dedurne una regola-schema vuoto da riempire: scrivere tre vesi in cui il primo ha nome + aggettivo, il 2° complemento con nome e aggettivo, 3° aggettivo + complemento (solo nome)

Ombre nascoste negli animi bui:

colmi di sogni

(8)

Francesca Letizia Anna

Haiku di frase unica, con soggetto all’inizio, complemento in seconda posizione, predicato alla fine.

La natura è descritta fin dal 1° verso nel suo effetto su di noi.

Il motivo è il buio, la cui azione indefinita (struggente) riceve ora una connotazione: ci toglie pace.

Ci sarà una risposta, una via di fuga.

La breve poesia si presta a fare da incipit per un testo più lungo.

Notte struggente di buio profondo ci toglie pace

(9)

Daniela Carmen Marisa Loredana Agostina Pino Daniele Rosalia Melina

• Frase unica con personificazione della natura (adagiano: uso caro ai nostri novecentisti, intransitivo del verbo riflessivo).

• Siamo noi le stelle e le foglie e citiamo Ungaretti, Quasimodo e gli altri (Ognuno sta solo…).

• Riscrittura: se poi mettessimo adagiamo? No, sarebbe una

dichiarazione smaccata. Meglio alludere.

Stelle cadenti

come foglie adagiano in terra buia

(10)

Germana Varisano

• Un giapponese sbarcato a

Catania. Parla siculo, pensa a modo suo e gli scappa un haiku.

E fa bene, si libera degli schemi della poesia antica e adotta lo spirito locale. Tante doppi

all’inizio, e alla fine tre parole brevi ma di felicità (così pare…).

Cantannu vaju ppi li vie assulati:

lu cori ridi!

(11)

Laura Le Metre Manuela Puglisi

Haiku moderno

Sulla situazione presente

Esempio di metapoesia: la

poesia riflette su stessa e i suoi strumenti

C’è iterazione, c’è contrasto, c’è presenza soggettiva

E confessione finale: questa volta non è la natura che

stupisce ma la sua (del poeta e quindi nostra) esperienza (fisso)

La poesia è il mistero e la pagina è la sua manifestazione, bianca, nera…

La punteggiatura è opinabile e passibile di revisione

Pagine bianche.

Pagine nere fisso

senza capire.

(12)

Laura Le Metre Manuela Puglisi

Senza punteggiatura, affidandosi alle maiuscole.

La città non c’è, ma solo la natura con i suoi fenomeni meno

rasserenanti.

E un’unica sensazione uditiva, anche per il colore della notte (la figura retorica si chiama zèugma).

Le sillabe metriche sono 4, 6 (tra

buio ed odo scatta la sinalèfe), 5: è

un «haiku moderno» (ci si salva sempre – quello che chiamiamo errore, in pedagogia può essere definito altrimenti – e poi in poesia si scappa dalle regole, basta dirlo e dare un nome alle cose)

Piove piove…

Acqua e buio odo

Fuori la notte

(13)

Anna Spoto

• Si inizia subito sul piano personale: il poeta racconta in breve la situazione, potrebbe diventare insostenibile,

invece… si arriva all’ironia.

Piove su di me:

le onde spumeggianti…

un secchio d’acqua!

(14)

Flavia

LA SENTO, PIOGGIA:

VADO VIA CON LEI, FORSE,

MA POI, SÌ, PRESTO!

Così, con la virgola prima di Pioggia, sembra un saluto: la sento, cala la mia Pioggia, dando del lei al fenomeno, personificato.

Ma il tutto può essere anche proposto così, giocando di punteggiatura

LA SENTO: PIOGGIA:

VADO VIA CON LEI. FORSE.

MA POI, SÌ: PRESTO!

Subito scatta la persona del poeta e le sue sensazioni di fronte al fenomeno pioggia.

Diventa una tentazione di evasione.

Alla fine si decide di soccombere.

Ma sarà solo pioggia? No

certo, è la pioggia dei poeti, nei pineti… pioggia di metafore!

La regola delle sillabe impone un linguaggio tachigrafico, spezzato. E le frasi brevissime allungano molto la lettura e i tempi del cuore, le

intermittenze di cui Proust…

Bellissimo. No? Grazie Flavia e grazie a tutte le penne

presenti

(15)

• Dalla breve poesia precedente, rimettendo in gioco le parole sottolineate, sapremo (e i nostri

giovani atleti sapranno) scrivere un altro testo, nuovo, aperto, «fantastico»

(per non dire poetico e favoloso, nel

senso del giovane Giacomo…)

(16)

Maria Pia

Di fronte alle frasi a volte ovvie

della poesia ci possiamo allontanare o fermarci a far domande al testo.

Sentiamo una certezza: la pioggia porta del bene. Non si guarda ai disastri che provoca, ma a un unico positivo effetto. Sembra che la terra (o Terra?) ne abbia bisogno ● A

meglio guardare e ascoltare,

portare… dentro sono ben diversi da

«donare, far scorrere» e altre

sinonimie. Il lettore deve supporre che il Poeta ha scelto.

Scende la pioggia:

acqua che porta bene dentro la terra

(17)

Marina Bolletti

• Haiku libero: 1) caudato, con un verso aggiunto, a chiusura; 2) periodo unico;

3) invocazione alla natura

(personificazione); 4) con esposizione dell’autore.

• Di derivazione classica, da una canzone di Giacomo Leopardi: La vita solitaria, quarta stanza, vv. 1-2.

• Un altro modo dunque: si prende

qualche verso lungo (qui endecasillabi il primo, il secondo interrotto nella

citazione) e lo si dispone in forma di haiku.

• Esempio di riscrittura semplice, introducendo frequenti a capo.

O cara luna

al cui tranquillo raggio danzan le lepri

nelle selve

(18)

Giovanna

Cade acqua acqua che caldo cuore:

allitterazioni che sottolineano l’evidenza.

Il poeta può esagerare. Asciutto il verso 1°, discorsivo il 2°, e il terzo non dice

«cuore caldo»: lavora di montaggio e

inverte: «caldo cuore» dice che è tipico del cuore essere caldo (aggettivo in funzione predicativa – una delle qualità di questo cuore è questa, non gli interessano gli altri cuori). Parliamo poi dei concetti: questa acqua non mi bagna il cuore: c’è un

riferimento al soggetto senziente. Siamo partiti con una evidenza, finiamo con una confessione profonda. Il lettore ha di che pensare. È anzi invitato a farlo. E nella lettura continua la poesia e il dialogo.

Cade giù acqua:

acqua che non mi bagna il caldo cuore.

(19)

Carmen Daniela Marisa Rosalia Riolo Melina Loredana Agatina Leanza

Son cinque giorni:

noi chiusi in questa scuola

«libriam»… di gioia

Haiku autobiografico, nato dalla circostanza (noi nella stanza,

circondati dal diluvio, noi nell’arca quadra…).

Argomento per un haiku

moderno, dove si inizia in

modo ampio e narrativo e

si finisce stretti in una

esclamazione giocosa e

ludica e cara a qualcuno

degli OU.LI.PO. (Forse

Queneau…?)

(20)

Maria Grazia Leotta

Come nella poesia delle Avanguardie si lascia

«e» congiunzione in esponente di fine. Un Haiku moderno. Cosa dobbiamo aspettarci da tanta esitazione esibita? Il verso della natura (1°) si lega al 2° dove emerge il soggetto e alla fine il terzo sigla o sottolinea, dando un titolo a tutto ciò: emozioni. Forse è inutile dirlo? Ma la poesia è anche pleonastica, di natura sua: dice delle cose ovvie. O no: Dicendo in modo così stretto finisce per dare evidenza a quello che la gente sapeva già. E parlando di pioggia come emozioni la esorcizza, la giustifica. Non dice che è buona, dice che colpisce. è ovvia l’analogia con l’amore, quello che davvero penetra il cuore. Così finisci che guardi la pioggia e pensi a un’altra pioggia che ti ha colpito e penetrato ● Il poeta si stupisce: non avevo pensato a tutte queste cose. Ok, ma se fai un quadro il lettore ha il permesso di dar risalto a tutto ciò che vede. Un piccolo testo nella pagina diventa un’opera d’arte, frutto di volontà, esperienza, ingegno, emozioni…

Pioggia cadi e

mi penetri ora il cuore:

sono emozioni

(21)

POESIA A SCUOLA

BIBLIOGRAFIA

(Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sereni,

Saba, Penna, Pasolini, Pavese…)

(22)

B I B L I O T E C A

● STRANIERI Apollinaire, Calligrammi; Edgar L.Master, Antologia di Spoon River; Neruda; Nazim Hikmet; Derek Walcott; Jacques Prévert; Wislawa

Szymborska, Amore a prima vista; Fernando Pessoa, Il poeta è un fingitore;

Majakovski…

● AVANGUARDIE Crepuscolari, Futuristi; Dadaisti; La poesia Pop; Poesia Visiva

● POETI ITALIANI Patrizia Cavalli; Alda Merini, Andrea Zanzotto, Alfonso Gatto

• Sandro Penna, Umberto Saba, Rocco Scotellaro, Luigi Sinisgalli…

• Mario Luzi, Giorgio Caproni, Elio Pecora, Attilio Bartolucci, La camera da letto

• Roberto Roversi, Elio Pagliarani, Ottiero Ottieri

• Antonio Porta, Luigi Sinisgalli, Biancamaria Frabotta

• Vivian Lamarque, Giovanni Giudici

• Biagio Marin (Friuli), Giacomo Noventa (Veneto), Andrea Zanzotto

• Valerio Magrelli, Nel condominio di carne; Edoardo Sanguineti, Luciano Erba

• Pier Paolo Pasolini, Le ceneri di Gramsci

• Patrizia Valduga, Libro delle laudi, Lezione d’amore, requiem, Poesie erotiche, Einaudi

• Antonella Anedda, Valentino Zeichen, Franco Arminio

• David Maria Turoldo, O sensi miei…, Francesco Targhetta

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B I B L I O T E C A

● CANTAUTORI italiani

De André, Vecchioni, Lauzi, Ligabue, De Gregori, Venditti, Dalla, Baglioni, Mogol (Battisti)

Accademia degli Scrausi, Versi rock. La lingua della canzone italiana negli anni '80 e '90, Milano, Rizzoli, 1996, pp. 398.

Nuove tendenze: canzone Rap e Trap.

● Per bambini: Kenneth Kich – Roberto Piumini .- Nico Orengo – Toti Scialoja – Mauro Faustinetti – Bruno Tognolini – Chiara Carimati

● STRUMENTI:

Pier Vincenzo Mengaldo, Antologia del Novecento (fino al 1980, ottimo commento);

Gianni Rodari, Grammatica della fantasia;

Bruno Munari, Codice ovvio; Da cosa nasce cosa;

Kenneth Koch, Desideri sogni bugie. Un poeta insegna a scrivere poesia ai bambini, Emme Edizioni

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