Autovalori ed autovettori di un endomorfismo
Endomorfismo = applicazione (funzione) lineare da un spazio vettoriale V in sé stesso 1. Data una funzione lineare, scriverne la matrice associata dei coefficienti:
f : R2 R2 f x , y = x y ,− y A=
10 −11
2. Sottrarre alla matrice associata, λI:
A=
1−0 −1−1
I =
0 0
3. Sviluppare il determinante di Aλ che dà il polinomio caratteristico:
det A=1−−1−
4. Trovare le radici del polinomio caratteristico per trovare gli autovalori.
{
−1−=0 1−=0 12=1=−1 Autovalori di f5. Sostituire nella matrice Aλ i valori di λ trovati per ricavare gli autovettori:
A=
1−0 −1−1
con 1=1 A1=
00 −21
{
−2y=0y=0 x libera , y =0 Autovettore di λ1 = (1,0)A=
1−0 −1−1
con 2=−1 A2=
0 02 1
{
2x y=0 x libera , y=−2x Autovettore di λ2 = (1, – 2)Esempio di endomorfismo 3x3
f : R3 R3 f x , y , z = z ,0 ,3 z
1. Scrivo la matrice dei coefficienti
A=
0 0 10 0 00 0 3
2. Sottraggo λ sulla diagonale
A=
−00 −00 3−01
det A=−−3− {
12=0=3 3. Sostituisco λ1 nella matrice Aλ:A1=
0 0 10 0 00 0 3
{
3z=0z=0 x e y libere , z=0Quando ho variabili libere, metto una di loro a 1 e le altre libere a 0 e ripeto l'operazione per tutte le variabili libere:
Autovettori di 1 = 1,0 ,0
0,1,0 Autospazio di dimensione 2 4. Sostituisco λ2 nella matrice Aλ:
A1=
−300 −3 000 10
{
−3x z=0−3y=0 z=3x , y=0, x libera Autovettore di 2 = 1,0,3 Autospazio di dimensione 1Matrice che rappresenta l'endomorfismo rispetto ad una base
f 1,3=1,0 f −1,0=3,5
1. Rappresentare le relazioni rispetto alle basi canoniche in un sistema:
{
−x3y=1,0x=3,5x =−3,−5 sostituisconella prima
−3,−53y=1,0 3y=1,0−−3,−5 y=
34 , 5 3
2. x ed y trovati rappresentano le due colonne della matrice associata all'endomorfismo
T =
−3−5 4353
Cambio di base per una funzione lineare
Data la funzione (espressa secondo le basi canoniche):
f : R2R3
Rappresentata dalla matrice: A=
−1 010 21
Voglio cambiare la base del dominio e del codominio:
Nuova base per dominio: (1, 1) e (– 1 , – 2)
Nuova base per codominio: (0, 0, 2) e (1, 0, 1) e (1, 1, 0)
1. Scrivo le matrici associate alle nuove basi (prendo come colonne i vettori):
Bdom=
1 −11 −2
Bcod=
0 1 10 0 12 1 0
2. Calcolo la matrice inversa del codominio:
det Bcod=2
Bcodtrasposta=
0 0 21 0 11 1 0
Balgebricicomplementi=
−120 −2 012 10
Binversa=
−1012 −1 0121 120
3. Matrice A' che esprime la funzione con le nuove basi:
A '=Binversa⋅A⋅Bdom NOTA BENE!
La formula di cambiamento di base vale anche se si vuole cambiare solo la base del dominio o del codominio:
Cambiamento della base del solo dominio:
A '= A⋅Bdom
Cambiamento della base del solo codominio:
A '=Binversa⋅A
Risoluzione di sistemi di equazioni con matrice associata
Dato il sistema:
{
−−2y3z−4t=−11x−2y=5x2y−3z=−2−3z4t=15
1. Scrivere la matrice completa associata al sistema, separando con una linea verticale i coefficienti dai termini noti:
A∣B=
−1010 −2−220 −3−303 −4 −11400 −2155
N.B = La matrice A(dei coefficienti) si ottiene dalla matrice completa considerando solo i valori alla sinistra della linea verticale
La matrice B(dei termini noti) si ottiene dalla matrice completa considerando solo i valori a destra della linea verticale.
2. Ridurre la matrice per righe (meglio in forma triangolare) per ottenere (A|B)':
A∣B '=
0 −2001 −200 −3300 −0044 −111253
3. Il sistema ammette soluzione se e solo se rango(A) = rango(A|B) Numero delle incognite libere = n – ρ (A)
in cui: n → numero di colonne della matrice ρ(A) → rango della matrice A
Se il sistema ha incognite libere si scrive che ha ∞n – ρ(A) soluzioni.
4. Scrivere le equazioni dalla matrice A', partendo dal fondo e risalendo, ricordandosi che i numeri alla destra della linea verticale sono i termini noti (operare col metodo per sostituzione):
4t=12 t =3
−3z=3 z=−1
−2y3z−4t=−11 −2y−3−12=−11 y=−2 x−2y=5 x =1
Risoluzione di sistemi di equazioni con parametro con matrice associata
Data la funzione: f : R3R4 f x , y , z =2 k x− y , yk z , x y− z , x− y
Stabilire per quali valori del parametro k, il vettore v=(3,3,1,0) appartiene all'immagine di f.
1. Scrivere la matrice associata completa (ridurla se possibile):
A∣v=
2 k −1011 −111 −1 100k 033
Affinché il sistema sia risolvibile bisogna avere ρ(A) = ρ(A|v)
Il rango della matrice A é 3, quindi per fare in modo che lo sia anche quello di (A|v), bisogna imporre il determinante di (A|v) = 0.
2. Calcolo del determinante della matrice completa (si trova il polinomio caratteristico):
det A∣v =−1⋅
∣
−111 −1 10k 33∣
−1⋅∣
2 k01 −1 10k 33∣
== −1⋅[−k 33−1−k ]−1⋅[2 k k 3−3 k ] =
= −1⋅[−k −3−3−3k ]−1⋅[2 k26 k −3 k ] =
= −2 k2k 6
3. Trovando le radici del polinomio caratteristico si trovano i valori di k che rendono il rango della matrice (A|v) uguale al rango della matrice (A).
k1,2=−1±
148−4 = −1±7
−4
{
kk2=−1=232Tabella di riconoscimento delle coniche
Data una conica:
a x22 b xyc y22 d x2 e y f =0 Si rappresenta mediante le matrici:
I3 = det
a b db cd e ef
Invariante cubico I2 = det
a bb c
= ac−b2 Invariante quadraticoI1 = Tr
a bb c
= ac Invariante lineare➢ I3 = 0 (conica degenere)
➢ I2 < 0 → (iperbole degenere) due rette reali distinte e incidenti.
(Se I1 = 0 le due rette sono ortogonali)
➢ I2 = 0 (parabola degenere)
➢ Rango(I3) = 2 → coppie di rette reali distinte o complesse coniugate senza punti comuni
➢ Rango(I3) = 1 → coppia di rette reali coincidenti
➢ I2 > 0 → (ellisse degenere) due rette immaginarie coniugate non parallele → un punto reale
➢ I3 ≠ 0 (conica non degenere)
➢ I2 < 0
➢ I1 = 0 → iperbole equilatera
➢ I1 ≠ 0 → iperbole non equilatera
➢ I2 = 0 → parabola
➢ I2 > 0
➢ I1 ∙ I3 < 0 → ellisse reale
➢ I1 ∙ I3 > 0 → ellisse immaginaria
Coniche: riduzione a forma canonica
Utilizzare i valori trovati con la tabella di riconoscimento delle coniche.
Gli autovalori λ1 e λ2 bisogna trovarli nella matrice I2.
• Se è ellisse o iperbole:
B=
00 1 00 02 0t
det B = 1⋅2⋅t Imporre det(B) = det(I3) per trovare t.Equazione: 1x22y2t=0
Dividere tutto per t per ottenere l'equazione finale.
• Se è parabola
B=
0 0 t0 t 00 0
det B = ⋅−t2 Imporre det(B) = det(I3) per trovare t.Equazione: x22 t y=0
Dividere tutto per t per ottenere l'equazione finale.
Tabella di riconoscimento delle quadriche
Data una quadrica:
a11x22 a12xy 2 a13xz a22y22 a23yza33z22 a14x 2 a24y2 a34za44=0
Si rappresenta mediante le due matrici associate:
N.B. Se il determinante di A è ZERO, la quadrica si dice degenere o riducibile
Quadriche: riduzione a forma canonica
Utilizzare i valori trovati con la tabella di riconoscimento delle quadriche.
• Se è ellissoide o iperboloide
C=
0 001 0002 0 00 003 0t
det C = 1⋅2⋅3⋅t Imporre det(C) = det(A) per trovare t.Equazione: 1x22 y23z2t =0
Dividere tutto per t per ottenere l'equazione finale.
• Se è paraboloide
C=
0 001 0002 0 00 00 tt 0
det C = 1⋅2⋅−t2 Imporre det(C) = det(A) per trovare t (negativo).Equazione: x22y22 t z=0
Dividere tutto per t per ottenere l'equazione finale.
Diagonalizzabilità di una matrice
A=
012 −4 232 00
1. Trovare gli autovalori e il polinomio caratteristico
A=
1−20 3−−42 2−00
det A=3−⋅∣
1−2 2−0∣
det A=3−1−2−
Gli autovalori sono: `
{
1=3 molteplicità=12=1 molteplicità=1
3=2 molteplicità=1
➔ Se il polinomio caratteristico ha n radici distinte (ciascuna con molteplicità = 1) é diagonalizzabile (vai al punto 2).
➔ Se la somma delle molteplicità algebriche delle radici del polinomio caratteristico é minore di n, allora la matrice non é diagonalizzabile
2. Trovo gli autovettori di Aλ, sostituendo a λ nella matrice ogni autovalore
A1=
−202 −4 −102 00
=
−200 −2 −120 00
{
−2x2y=0−2y−z=0 z =−2y , x= y , y libera A2=
002 −4 122 00
{
2x−4y z=02y=0 2xz =0 z =−2x , y=0, x liberaA3=
−120 −4 021 00
{
−2x−4y=0x2y=0y=0 x= y=0, z libera
Autovettore di λ1: (1, 1, – 2) Autovettore di λ2: (1, 0, – 2) Autovettore di λ3: (0, 0, 1)
Le incognite libere si pongono sempre a 1.
Se sono di piu', quando se ne pone una ad 1, porre le
altre a 0 e ripetere il procedimento fino all'ultima incognita
3. Matrice di cambiamento di base fatta con gli autovettori presi come colonne:
P=
−2 −2 111 01 00
det P =−1 diverso da 0 I 3 vettori sono indipendenti 4. Calcolo della matrice inversa di P:PT=
1 1 −21 0 −20 0 1
PCAT =
−2−10 −101 −100
P−1=
01 −1 02 10 01
in cui:
PT=Trasposta di P
PCAT =Matrice dei complementi algebrici della trasposta P−1=Matrice inversa di P
5. Diagonalizzazione con la formula P-1AP:
P−1A P=
1 −1 002 01 01
⋅
12 −4 20 23 00
⋅
−2 −2 111 10 00
=
3 0 00 1 00 0 2
La matrice finale deve essere diagonale e contenere tutti gli autovalori, ciascuno con la sua molteplicità.
Triangolarizzazione
Input = matrice di m righe ed n colonne
Output = matrice di m righe ed n colonne triangolare superiore
1. Annullare il 1° elemento di tutte le righe a partire dalla 2^ (2,3,4...) sommando o sottraendo ad esse opportuni multipli della 1^ riga 2. Annullare il 2° elemento di tutte le righe a partire dalla 3^ (3,4,5,...)
sommando o sottraendo ad esse opportuni multipli della 2^ riga 3. Annullare il 3° elemento di tutte le righe a partire dalla 4^ (4,5,6...)
sommando o sottraendo ad esse opportuni multipli della 3^ riga 4. e così via...
Punti di intersezione tra 2 circonferenze
Date due circonferenze:
{
12: x: x22yy22aa21x bx b12ycyc12=0=01. Trovo i due centri
C1=
−a21; −b12
C2=
−a22; −b2 2
2. Trovo il vettore di differenza C1 – C2 delle due circonferenze
C1−C2=
−a12a2; −b1b2 2
3. Scrivo il nuovo sistema, lasciando identica la prima equazione e scrivendo la seconda equazione come differenza delle due circonferenze:
{
xa21−ay22axb1xb1−b1yc2yc1=01−c2=0 Asse radicaleN.B. I coefficienti di x ed y dell'asse radicale rappresentano il vettore ortogonale ad esso 4. Per risolvere il sistema, dalla seconda equazione ricavare y e sostituirlo nella prima
equazione. Effettuare i conti e trovare i due punti x1 ed x2.
5. Per trovare le coordinate y1 e y2, basta sostituire i valori di x trovati dalla prima equazione, nella seconda equazione.
Retta di intersezione tra le circonferenze
Retta di differenza C1 – C2
Tangenti ad una circonferenza da un punto
Data una circonferenza:
: x2y2−2 x3 y=0 ed un punto:
P1=i , j
1. Trovare le coordinate del centro della circonferenza
Centro=
−−22 ; −32
1 ; −32
2. Trovare il raggio (si ottiene elevando entrambe le coordinate del centro alla seconda e sommandole. Il tutto va messo sotto radice quadrata)
Raggio =
a42b42−c 194 = 134
1343. Trovare la distanza del punto dal centro della circonferenza:
distanza=
1−i2
−32−j
2Si hanno i seguenti 3 casi possibili:
Distanza < Raggio non esiste nessuna tangente (Punto interno alla circonferenza)
Distanza = Raggio esiste una sola tangente (Punto della circonferenza)
Distanza > Raggio esistono due tangenti (Punto esterno alla circonferenza)
Distanza >= Raggio
Circonferenza: x2y2 = 1 Centro: 0 ;0 Raggio :1 P0: 0 ;2
distanza :
4=2 ci sono 2 tangenti 1. Si fa il fascio di rette per P0(x0; y0)x −x0y− y0=0 → x y −2 =0
2. Si imposta la distanza del fascio dal centro C(x0,y0) uguale al raggio:
∣a x0b y0c∣
a2b2 =R → ∣−2 ∣
22=1 → 3 2=23. Si sceglie μ a piacere (diverso da zero) e si calcola λ di conseguenza o viceversa scelgo μ=1
sostituisco e ottengo: 2=3 =±
34. Nell'equazione del fascio si sostituiscono i valori trovati:
=1 =
3 tangente 1 :
3 x y−2=0=1 =−
3 tangente 2 : −
3 x y−2=0Fascio di circonferenze
1: x2y2a1xb1yc1=0 2: x2y2a2xb2yc2=0 1. Fascio come combinazione lineare delle due circonferenze:
x2y2a1a2x b1b2y c1c2=0