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Ricordo di Vincenza Celluprica

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Academic year: 2021

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ANALYSIS Rivista di cultura e politica scientifica N. 3-4/2006

36 B. Betrò: Celluprica

Il primo ricordo che ho di Vincenza Cellu- prica, “Enza” per me e per molti altri, è legato ad una data precisa ed importante per l’AN- PRI: il 26 novembre del 1986, quando una deci- na di ricercatori CNR e INFN, tra cui me e lei, costituirono formalmente l’ANPRI-EPR, diven- tata poi l’attuale ANPRI nel 2001.

Verosimilmente ci conoscevamo già, ma evi- dentemente la circostanza, carica di significato, ha contribuito a fissare il ricordo nella memo- ria. Cominciava allora per entrambi un’avven- tura nella quale il comune impegno all’interno dell’Associazione si è intrecciato con un’amici- zia personale e familiare mai venuta meno nel corso dei quasi 20 anni trascorsi da allora fino alla sua scomparsa. Dell’ANPRI Enza fu prima Vice Segretario Generale e poi, dal 94 al 99, Segretario Generale; quindi Presidente del Consiglio Nazionale dal 2000. Come Vice e come Segretario Generale svolse una enorme mole di lavoro in un momento in cui l’Associa- zione era tutta da costruire e da affermare nel- l’ambito politico e sindacale, in una situazione in cui si trattava per i ricercatori degli Enti di ricerca di uscire dalla gabbia del parastato (nella quale erano stati confinati come “colla- boratori tecnico-professionali”), prima, e di affrontare il nuovo quadro di assetto del pub- blico impiego determinato dalla cosiddetta pri- vatizzazione, poi.

La fortissima responsabilità che sentiva nei confronti di quanti si erano iscritti confidando nell’ANPRI per il loro riscatto professionale, la spingeva all’impegno senza risparmio; al con- tempo Enza riusciva a mantenere una assoluta lucidità nell’analizzare le situazioni e una non comune determinazione nel perseguire le solu- zioni. Alla sua determinazione e costanza di impegno si deve la conquista dell’inserimento di Ricercatori e Tecnologi degli Enti di ricerca nell’area della dirigenza in occasione della sta- gione contrattuale ‘94-97, che rappresentò una svolta storica sul piano normativo, permetten- do a tali categorie di sottrarsi in misura signifi-

cativa alla logica dell’appiattimento e della omologazione, sotto l’etichetta indistinta di

“personale”, che contraddistingueva e tuttora contraddistingue l’impostazione dei sindacati tradizionali. Purtroppo, il livello dirigenziale fu perso nelle stagioni contrattuali successive, con un breve e illusorio ripristino terminato proprio quando, sul finire del 2004, il male che aveva colpito Enza iniziava a sferrare l’attacco finale. Tuttavia, buona parte della normativa definita nel ‘94-’97, per la quale Enza tanto si spese, costituisce ancora oggi il riferimento per importanti prerogative quali i diritti e la gestio- ne del tempo di lavoro.

Ritiratasi, allo scadere del suo secondo man- dato di Segretario Generale, dalla prima linea dell’Associazione, Enza riprese con rinnovato vigore la sua attività di ricercatore, mai abban- donata ma certamente in misura significativa limitata dalle sue responsabilità di vertice nel- l’ANPRI. Continuò nel contempo a restare for- temente legata a quella Associazione che aveva contribuito a creare e per la quale tanto si era spesa. Divenuta Presidente ANPRI, ha costitui- to un punto di riferimento sicuro per me, suo successore nella carica di Segretario Generale, e per chiunque si sia rivolto a lei per un parere o un consiglio. La sua capacità di ascolto era non comune e ai suoi interlocutori dava prova di un reale interessamento non solo ai problemi da essi prospettati, ma anche ad essi come perso- ne. Enza ha sempre dato il massimo, fino alla fine a detta di chi le è stato vicino negli ultimi giorni. È questo il grande insegnamento che Enza ha lasciato a me e a quanti di noi in qual- che modo proseguono la sua opera e del quale cerchiamo di non scordarci, soprattutto quan- do le avversità che riscontriamo nel nostro lavoro e nella nostra vita in generale ci induco- no allo scoraggiamento. L’istituzione di un pre- mio per una tesi di laurea in settori nei quali Enza ha lasciato un’impronta duratura intende onorarne al meglio la memoria.

RICORCO DI VINCENZA CELLUPRICA

di Bruno Betrò

DEF ANALYSIS 03-04/06 31-08-2005 14:40 Pagina 36

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