• Non ci sono risultati.

GIDM 21, 95-102, 2001

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "GIDM 21, 95-102, 2001"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

95

G I D M

21, 95-102, 2001

Lavoro originale

V ALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ASSISTENZA

DIABETOLOGICA NELL ’ASL N APOLI 4 DELLA R EGIONE C AMPANIA

R. P ALOMBINO

*

, M. M ASULLI , O. V ACCARO , S. G ENOVESE , G. R OMANO

*

, G. C APASSO

*

, M. C UTOLO

*

, C. L IETO

*

, V. M ASTRILLI

*

, T. S ORRENTINO

*

, M. T ARQUINIO

*

, G. G IGLIO

*

, G. R ICCARDI Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Napoli Federico II;

*

ASL Napoli 4

riassunto summar y

Obiettivi. Valutare la qualità dell'assistenza diabetologica erogata nei Poli Distrettuali dell'ASL Napoli 4 della Regione Campania utilizzando due tipi di parametri: 1) la percezione del livello di assistenza da parte dei pazienti afferenti a tali Ambulatori; 2) la misurazione di indicatori obiettivi di qualità dell'assistenza erogata.

Materiale e metodi. Per il primo obiettivo sono stati intervistati 132 pazienti visitati consecutivamente nei Poli Distrettuali. Il questionario era anonimo e raccoglieva informazioni riguardo a: tempi di attesa per la prima visi- ta, numero di visite di controllo annue, disponibilità del personale medico e infermieristico, adeguatezza dei locali, dei servizi igienici, della segnaletica interna del Centro. Per il secondo obiettivo, dagli archivi degli stes- si Ambulatori è stato esaminato un campione di 338 cartelle cliniche, scegliendo una cartella ogni venti seguendo l'ordine di archiviazione. Sono stati ricavati: dati anagrafici del paziente, tipo di diabete, terapia effet- tuata, frequenza di esecuzione di esami ematochimici e strumentali per il follow-up della malattia.

Risultati. Il campione di pazienti intervistati risulta essere prevalentemente di sesso femminile (70%), di età compresa tra 44 e 65 anni, con un livello socioculturale non elevato (il 60% dei pazienti ha frequentato solo le scuole elementari), per lo più con diabete di tipo 2 (85%). I giorni di attesa per la prima visita presso l'Ambulatorio sono nel complesso adeguati: infatti solo il 22% dei pazienti aspetta più di 15 giorni. Dai que- stionari è anche emerso che circa la metà dei diabetici di tipo 1 e più del 60% dei diabetici di tipo 2 è stato visi- tato nell'ultimo anno un numero soddisfacente di volte (5-8 volte e 3-8 volte rispettivamente). La disponibili- tà e la correttezza del personale medico e infermieristico viene giudicata complessivamente soddisfacente, meno buona è giudicata l'adeguatezza dei locali (la pulizia dei locali e dei servizi è ritenuta scarsa da più del 50% degli intervistati). Inoltre per circa il 35% dei pazienti il Centro rappresenta un valido punto di riferimen- to, anche per i problemi urgenti relativi al diabete; viene infatti preferito alla guardia medica e all’ospedale.

Dall'esame delle cartelle cliniche è emerso che il 97% dei pazienti presenta diabete di tipo 2; l'età media è 63

± 10 anni e il sesso femminile è quello più rappresentato (60%). Circa la metà dei pazienti è trattato con ipo- glicemizzanti orali, il 43% pratica insulina, da sola o in associazione con ipoglicemizzanti orali (11%) mentre una minoranza (12%) è in terapia con sola dieta. La misurazione dell'emoglobina glicata è stata eseguita per il 75% dei pazienti (i valori medi sono 7,06 ± 1,77%). In circa il 90% dei pazienti è stato controllato nell'ultimo anno il quadro lipidico, la funzionalità renale, è stato eseguito monitoraggio della pressione arteriosa, ECG, esame del fondo oculare mentre l'esame dei piedi e quello dei polsi periferici è stato effettuato solo nel 30%

dei casi.

Conclusioni. Lo studio rileva complessivamente un livello medio di assistenza accettabile per i pazienti e con- forme alle linee guida per una buona pratica clinica. Sono emersi però anche dei punti che vanno migliorati, quali la pulizia dei locali e dei servizi mentre per quanto attiene gli esami clinici praticati è necessario mettere in evidenza la bassa percentuale di pazienti con esame dei polsi periferici e visita del piede.

Parole chiave. Diabete mellito, assistenza diabetologica, disease management.

Evaluation of diabetic care in the Campania’s ASL Napoli 4.

Objectives. To evaluate the quality of diabetic care in the outpatient clinics in a health district (ASL Napoli 4) of the Campania region in Italy.

Material and methods. Two different parameters were used: 1) the patients’s judgement; 2) the measurement of

objective indicators of quality of care. For the first purpose, we have interviewed 132 consecutive patients attending

the outpatient clinics. The questionnaire was anonymous and included questions about: waiting times for appoint-

(2)

96

G I D M

21, 95-102, 2001

ments, number of visits per year, staff’s avaibility and comfort of waiting rooms and facilities. For the second aim, a random sample of 338 clinical records was reviewed. Data were collected on age, gender, type of diabetes, treat- ment for diabetes, glucose control, frequency of screening for complications of diabetes and measurement of major cardiovascular risk factors (lipids and blood pressure).

Results. Interviewed patients were mainly females (70%), in the age range 44-65 years, with a low socioeconomic level (60% of patients has attended only elementary school). The large majority had type 2 diabetes (85%). Waiting time for the first appointment was 15 days. The number of visits per year was between 5 and 8 for type 1 and bet- ween 3 and 8 for type 2 patients. Availability of the doctors and nurses was percieved as good or excellent, while comfort of rooms and facilities is judged not so good (cleanness is considered insufficient by over 50% of patients).

The examination of clinical records show that 97% of patients have type 2 diabetes; mean age 63 ± 10 years and female sex is the most rappresented (60%). About half of the patients is treated with oral hypoglicemic agents, 43%

uses insulin, alone or in combination with oral agents (11%) while only a minority (12%) is treated only with diet.

In the last year glycated haemoglobin was measured in 75% of patients while lipids, renal function’s tests, blood pressure measurement, ECG, fundus examination were performed in 90% of patients. The foot inspection and peri- pheral pulses examination were performed in 30% of cases only.

Conclusions. Our study shows on avarage a good patients satisfaction, and a good level of health care. It also sug- gests an improvement of comfort of roooms and facilities and a major attention for foot examination.

Key words. Diabetes mellitus, quality of care, disease management.

Lavoro originale

Introduzione

Il diabete mellito è una malattia con un grande impatto sociale, che influenza sia la durata sia la quali- tà della vita dei pazienti affetti. D’altra parte i pazienti diabetici rappresentano una quota non trascurabile degli individui adulti e il loro numero aumenta pro- gressivamente parallelamente all’invecchiamento del- la popolazione. Il riconoscimento dell’importanza so- ciale di questa patologia ha stimolato gli organi deputati alla programmazione sanitaria nel nostro Paese a pianificare una rete di assistenza per i pazien- ti diabetici in grado di coprire l’intero territorio nazio- nale (1). Tale rete ha il compito di offrire a tutti i pazienti diabetici un punto di riferimento qualificato che insieme ai medici di medicina generale sia in grado di far fronte ai complessi problemi assistenziali di questi pazienti (2, 3).

Negli ultimi anni si è andata affermando in ambito sanitario una nuova cultura (4), quella della valuta- zione, che riconosce l’esigenza di verificare continua- mente l’efficacia e l’appropriatezza di ogni intervento sanitario instaurando, grazie a un meccanismo di feedback, un circolo virtuoso tra intervento e verifica, che consente la valutazione della qualità dell’assisten- za e la tempestiva correzione degli eventuali errori commessi. Tale cultura si è affermata anche in ambi- to diabetologico (5), dove ha trovato terreno fertile proprio per la consapevolezza diffusa della natura sociale della malattia diabetica (6-11). In questa otti- ca, l’assistenza nei pazienti diabetici necessita di un processo di valutazione volto a verificare non solo l’appropriatezza dell’intervento sanitario ma anche la

capacità di instaurare con il paziente un rapporto positivo che eviti il suo allontanamento dalla struttu- ra diabetologica. Questo, infatti, rappresenta spesso il primo passo di una più generale “perdita di con- trollo” della malattia che conduce quasi inesorabil- mente verso l’insorgenza di eventi legati alle compli- canze della malattia.

Da qui nasce l’esigenza di ottimizzare il rapporto tra paziente e struttura sanitaria al fine di incoraggiare i pazienti diabetici a rivolgersi in modo continuativo verso centri diabetologici nei quali ritrovare un valido punto di riferimento per la propria cura. Nella gestio- ne del diabete svolge un ruolo indiscutibile lo specia- lista a cui spetta il compito della supervisione del con- trollo metabolico del paziente, della prevenzione delle complicanze e del loro follow-up: cruciale è però anche il ruolo del paziente giacché deve seguire spesso complicati schemi terapeutici, deve imparare ad autogestirsi, deve in parte modificare le proprie abitudini e il proprio stile di vita.

Pertanto al fine di raggiungere gli obiettivi dell’inter- vento terapeutico, riveste un’importanza fondamenta- le la percezione che il paziente ha del suo rapporto con il diabetologo, e quindi con la struttura diabetologica.

In questa ottica, scopo di questo studio è quello di realizzare due tipi di valutazione della qualità dell’as- sistenza diabetologica ambulatoriale erogata dalle strutture pubbliche di un’ASL della Regione Cam- pania:

• una valutazione della qualità dell’assistenza come

percepita dai pazienti, in quanto è questa che

(3)

influenza l’assiduità della frequentazione dell’am- bulatorio specialistico da parte dei pazienti e quin- di l’esito del controllo nel tempo della malattia;

• una valutazione di indicatori obiettivi della qualità dell’assistenza diabetologica, soprattutto per quan- to attiene alle iniziative intraprese per la prevenzio- ne e il follow-up delle complicanze.

Materiale e metodi

L’ASL Napoli 4 ingloba 35 comuni della Provincia di Napoli; essa assiste una popolazione complessiva di circa 550.000 abitanti di cui circa 16.000 sono affetti da diabete mellito clinicamente manifesto. Esistono nell’ASL 2 ospedali e 11 Poli Distrettuali. L’assistenza diabetologica specialistica ambulatoriale è organizza- ta in 5 Poli Distrettuali più un ambulatorio ospedalie- ro (diabete gestazionale e pazienti con nefropatia). I Poli Distrettuali hanno in carica circa 4500 pazienti diabetici.

L’indagine sulla qualità dell’assistenza erogata presso gli Ambulatori Distrettuali dell’ASL Napoli 4 è stata strutturata in due parti:

a) valutazione della qualità come percepita dai pa- zienti;

b) valutazione di indicatori obiettivi dell’appropria- tezza degli interventi di prevenzione secondaria.

a) Un osservatore esterno alla struttura si recava pres- so i 5 Poli Distrettuali di Diabetologia in un giorno prefissato della settimana e consegnava il questiona- rio a tutti i pazienti presenti nella sala di attesa. Il que- stionario veniva autocompilato dal paziente e resti- tuito in forma anonima all’osservatore.

Il campione dell’indagine, costituito da una serie con- secutiva di pazienti che si sono rivolti ai Poli Di- strettuali nel periodo tra giugno e settembre 1999, è di 132 unità, circa il 3% della popolazione afferente al Centro. L’adesione allo studio è stata del 100% e tutti i pazienti hanno restituito il questionario compilato, anche se non completato in tutte le sue parti.

Il questionario è stato formulato dal Comitato Tec- nico sul Diabete dell’ASL che comprende: un diabe- tologo, un rappresentante dei medici di Medicina Generale, il Direttore Sanitario, il responsabile della qualità dell’assistenza erogata, il Responsabile del- l’Area di Coordinamento Assistenziale Diabetologica e da un docente universitario di Malattie del Me- tabolismo, che funge da coordinatore.

Il questionario è stato realizzato per raccogliere infor- mazioni sul grado di soddisfazione dell’utenza riguar- do ai servizi forniti dagli Ambulatori Distrettuali in relazione a: tempi di attesa, rapporto con medici e

infermieri, aspetti logistici (adeguatezza dei locali, dei servizi igienici, della segnaletica interna). Le doman- de mirano a individuare eventuali carenze nelle pre- stazioni, stimolando proposte e suggerimenti da parte dei pazienti. Il questionario, accompagnato da una breve lettera di presentazione che illustrava gli scopi dell’intervista, era anonimo ma raccoglieva alcune informazioni circa i dati socio-anagrafici e alcune informazioni circa lo stato di malattia (sesso, età, anno di diagnosi del diabete, terapia effettuata ecc.).

b) Al fine di raccogliere anche informazioni su alcuni parametri obiettivi della qualità dell’assistenza eroga- ta dal Servizio di Diabetologia si è proceduto a una valutazione di alcuni indicatori della appropriatezza degli interventi di prevenzione secondaria sulla base della consultazione delle cartelle cliniche dei Poli Distrettuali. La scelta delle cartelle cliniche è stata effettuata selezionando una cartella ogni venti tra quelle presenti nell’archivio dell’Ambulatorio, se- guendo rigidamente la sequenza di archiviazione ed escludendo quelle dei pazienti iscritti alla struttura negli ultimi sei mesi o che non frequentavano l’Am- bulatorio da almeno un anno.

I dati rilevati dalle cartelle cliniche comprendono in- formazioni sul paziente (età, sesso, BMI) e sulla sua malattia, tipo di diabete, trattamento prescritto, livel- lo di controllo metabolico attuale (emoglobina glica- ta), applicazione di protocolli diagnostici di follow-up della malattia e screening delle sue complicanze (creatinina sierica, esame delle urine, microalbumi- nuria, esame del fondo oculare, visita neurologica, ECG, esame dei polsi arteriosi, esame dei piedi).

Risultati

Valutazione della qualità dell’assistenza come percepita dai pazienti

Le caratteristiche generali dei pazienti intervistati sono riassunte nella tabella I. La popolazione intervistata è in maggioranza di sesso femminile (70%), di età com- presa tra 44 e 65 anni (47%), anche se una parte rile- vante è rappresentata da individui di età superiore ai 65 anni (34%).

Per quanto attiene alla condizione socio economica dei pazienti intervistati, il grado di cultura non è parti- colarmente elevato giacché solo il 9% dei pazienti è in possesso di un diploma o di una laurea, mentre il 60%

risulta avere frequentato solo le scuole elementari. La percentuale di individui con occupazione stabile o in corso di studi è notevolmente bassa (14%), mentre la grande maggioranza degli altri intervistati è rappre- sentata da casalinghe, disoccupati o pensionati.

97

G I D M

21, 95-102, 2001

Lavoro originale

(4)

98

G I D M

21, 95-102, 2001

I soggetti con diabete di tipo 1 sono l’8%. Il 7% della numerosità totale del campione è rappresentato da pazienti per i quali non è possibile distinguere, in base alle informazioni ottenute dal questionario (età di esordio della malattia e terapia da allora effettuata) il tipo di diabete. Tra i pazienti con diabete di tipo 2 (85%), la maggior parte controlla il diabete con dieta e ipoglicemizzanti orali, mentre circa il 34% necessi- ta di insulina da sola o in associazione agli ipoglice- mizzanti (tab. II).

Ai pazienti sono state rivolte domande che mirano a dare un quadro obiettivo dell’assistenza fornita dal Centro e a raccogliere il giudizio che i pazienti hanno dell’adeguatezza della struttura.

Lavoro originale

TAB. I. Caratteristiche generali dei pazienti intervistati (N = 132)

N. %

Sesso (maschile) 40 30

Età superiore a 65 anni 45 34

Livello di istruzione

(scuola superiore o laurea) 12 9

Occupazione

(occupati o studenti) 19 14

Stato civile (coniugati/conviventi) 105 80 Pazienti con diabete di tipo 1 11 8

Dai dati riportati nella tabella III, risulta che tra i pazienti con diabete di tipo 1, circa la metà degli intervistati è stata visitata per un controllo più di 5 volte nell’ultimo anno presso l’Ambulatorio Di- strettuale mentre per la restante metà il numero di visite può essere considerato insufficiente giacché il 54% dei pazienti è stato visitato meno di 4 volte in un anno. Per più del 60% dei pazienti con diabete di tipo 2 invece, il numero di visite risulta adeguato (3- 8/anno): il 13% dei pazienti è stato visitato più di 8 volte nell’ultimo anno.

Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri registrati nell’ultimo anno (tab. IV), è emerso che il 18% dei pazienti con diabete di tipo 1 e il 16% di quelli con diabete di tipo 2 ha avuto bisogno di uno o più rico- veri.

Come riportato nella tabella V, sia i pazienti con dia- bete di tipo 1 sia quelli con diabete di tipo 2 preferi- scono rivolgersi al medico di famiglia per quel che riguarda i problemi urgenti correlati al diabete: il Centro rappresenta però una valida alternativa in quanto viene preferito dal 36% dei pazienti con dia- bete di tipo 1 e dal 33% dei pazienti di tipo 2, mentre del tutto trascurabile è la percentuale di pazienti che si rivolge alla Guardia Medica o all’Ospedale.

I giorni di attesa per la prima visita presso l’Ambulatorio sembrano essere nel complesso adeguati: infatti solo il 14% dei pazienti aspetta più di 15 giorni (tab. VI).

La disponibilità e la correttezza del personale sia medico sia infermieristico viene giudicata complessi- vamente soddisfacente essendo considerata ottima

TAB. II. Terapia praticata attualmente

Diabete di tipo 2

N. %

Solo dieta 21 19

Solo insulina 30 27

Solo ipoglicemizzanti 52 46

Insulina e ipoglicemizzanti 8 7

Risposta nulla 1 1

Totale 112 100

TAB. III. Numero di visite di controllo presso l’Ambulatorio Distrettuale nell’ultimo anno

Numero di Pazienti con Pazienti con Totale visite diabete di tipo1 diabete di tipo 2 pazienti*

N. % N. % N. %

1-2 4 36 25 23 30 22

3-4 2 18 33 29 37 28

5-8 3 27 36 33 41 32

9-12 2 19 15 13 20 15

Risposta nulla 0 0 3 2 4 3

Totale 11 100 112 100 132 100

*Nel totale sono compresi anche 9 pazienti non classificabili

(5)

99

G I D M

21, 95-102, 2001

da parte del 47% e del 35% dei pazienti rispettiva- mente (tab. VII). Meno buona è invece giudicata l’a- deguatezza dei locali dell’Ambulatorio Distrettuale: la pulizia dei locali e dei servizi igienici è considerata dis- creta o scarsa da più del 50% degli intervistati mentre un terzo dei pazienti giudica scarsa la fornitura dei servizi igienici. Per una buona parte dei pazienti va migliorata anche l’adeguatezza della segnaletica interna e il comfort della sala di attesa (tab. VIII).

Valutazione di indicatori obiettivi di appropriatezza degli interventi di prevenzione secondaria

La numerosità del campione esaminato è di 338 car- telle, per il 40% relative a individui di sesso maschile, con un età media di 63 ± 10 anni. I pazienti con dia- bete di tipo 1 sono il 2% mentre il 97% dei pazienti è affetto da diabete di tipo 2: il rimanente 1% è rap- presentato da diabete secondario.

Come rappresentato nella tabella IX, i dati mostrano che per il 94% circa dei pazienti è stato controllato nell’ultimo anno il profilo lipidico (colesterolemia e trigliceridemia) mentre il 56% dei pazienti ha esegui- to anche la misurazione dell’HDL colesterolo.

Per quanto riguarda i parametri di funzionalità renale, misurazioni di creatininemia e proteinuria sono state effettuate per circa il 90% dei pazienti, mentre la microal- buminuria è stata rilevata solo nel 40% dei soggetti.

La misurazione della pressione arteriosa è stata effet- tuata per circa il 97% dei pazienti mentre l’HbA

1c

è stata rilevata nel 95% dei pazienti almeno una volta nell’ultimo anno.

Esami strumentali quali ECG e esame del fondo ocu-

Lavoro originale

TAB. IV. Numero di ricoveri in Ospedale regi- strati nell’ultimo anno

Numero di Pazienti con Pazienti con Totale ricoveri diabete di tipo1 diabete di tipo 2 pazienti*

N. % N. % N. %

Nessuno 8 73 89 79 102 77

Uno 1 9 16 14 18 14

Più di 1 1 9 2 2 3 2

Risposta nulla 1 9 5 5 9 7

Totale 11 100 112 100 132 100

*Nel totale sono compresi anche 9 pazienti non classificabili

lare sono stati eseguiti nell’ultimo anno nel 91% dei pazienti mentre l’esame dei polsi periferici (arti supe- riori e inferiori) e la visita del piede sono stati effettua- ti in circa il 30% dei soggetti.

Discussione

L’ASL da noi presa in esame presenta caratteristiche demografiche e socioculturali nel complesso abba- stanza rappresentative della regione Campania.

Infatti comprende diverse città di medie dimensioni (circa 45.000 abitanti), alcune realtà urbane di TAB. V. Strutture alle quali i pazienti preferiscono

rivolgersi in caso di problemi urgenti correlati al diabete

Strutture Pazienti con Pazienti con Totale diabete di tipo1 diabete di tipo 2 pazienti*

N. % N. % N. %

Centro 4 36 37 33 44 33

Ospedale 0 0 14 13 14 11

Guardia medica 0 0 3 3 3 2

Medico famiglia 7 64 51 45 61 46

Risposta nulla 0 0 7 6 10 8

Totale 11 100 112 100 132 100

*Nel totale sono compresi anche 9 pazienti non classificabili

TAB. VI. Giorni di attesa per la prima visita presso l’Ambulatorio Distrettuale

Giorni di attesa N. %

Meno di 7 25 19

Tra 7 e 15 44 33

Più di 15 19 14

Risposta nulla 44 33

Totale 132 100

(6)

100

G I D M

21, 95-102, 2001

dimensioni più ridotte e, inoltre, alcune aree poco densamente popolate a chiara vocazione agricola. La struttura demografica della popolazione e la preva- lenza del diabete non sono diverse dal resto della regione. Riteniamo pertanto che i risultati di questa indagine siano in larga parte estendibili alla Regione Campania nel suo complesso e per molti versi alla realtà dell’Italia meridionale più in generale.

Il primo punto di questo studio che merita di essere sottolineato è quello delle caratteristiche dei pazien- ti afferenti alle strutture diabetologiche pubbliche come rappresentato nel nostro campione. In mag- gioranza sono pazienti di sesso femminile, con una significativa presenza di individui di età superiore ai 65 anni, di livello culturale non eccessivamente ele-

Lavoro originale

TAB. VIII. Adeguatezza dei locali

Scarsa Discreta Ottima Risposta nulla Media

punteggio*

N. % N. % N. % N. %

Pulizia dei locali 24 18 87 66 20 15 1 1 3,34

Pulizia dei servizi igienici 18 14 81 61 8 6 25 19 3,23

Fornitura di accessori dei servizi 48 36 36 27 2 2 46 35 2,17

Adeguatezza segnaletica interna 33 25 87 66 6 5 6 5 2,98

Comfort sala di attesa 46 35 77 58 7 5 2 2 2,93

* (da 1 a 5)

TAB. VII. Correttezza e disponibilità del personale

Personale infermieristico Personale medico

N. % N. %

Scarsa 4 3 6 5

Discreta 75 57 56 42

Ottima 46 35 62 47

Risposta nulla 7 5 8 6

Totale 132 100 132 100

vato e in condizioni socio economiche svantaggiate.

In accordo con le caratteristiche demografiche, sono quasi tutti pazienti con diabete di tipo 2. È questo il tipo di popolazione che in questo contesto sociocul- turale afferisce prevalentemente agli Ambulatori Distrettuali, facilmente accessibili per la loro capilla- re dislocazione sul territorio.

Le risposte del questionario indicano chiaramente che il rapporto tra pazienti e personale degli Am- bulatori diabetologici è soddisfacente non solo in termini di relazione umana ma anche di fiducia pro- fessionale. Un terzo dei pazienti considera l’ambula- torio diabetologico il riferimento principale per emergenze diabetologiche preferendolo all’ospeda- le e alla guardia medica. Meno incoraggianti sono, invece, i giudizi sulle strutture che vengono ritenute in gran parte inadeguate alle loro finalità. Questo richiama l’attenzione sulla necessità di tenere conto non solo del fattore umano e professionale ma anche degli aspetti organizzativi e logistici nel processo di accreditamento delle strutture diabetologiche (pub- bliche e private). Se è vero, come ipotizzato, che i frequentatori abituali dei Poli Diabetologici Di- strettuali non sono i pazienti più “esigenti”, dobbia- mo dedurre che il quadro delineato potrebbe addi- rittura configurarsi come una rappresentazione otti- mistica e benevola della realtà.

Per quanto riguarda la verifica degli indicatori obiet- tivi di qualità dell’assistenza (12-14) bisogna rico- noscere che il quadro è decisamente confortante.

Infatti la quasi totalità dei pazienti ha eseguito

entro l’anno lo screening delle possibili complican-

ze del diabete e dei fattori di rischio cardiovascola-

(7)

101

G I D M

21,95-102, 2001

re. Unica pecca risulta la scarsa sensibilità nei ri- guardi del piede diabetico e verso le valutazioni atte a una efficace prevenzione di questa patologia.

Il confronto con dati raccolti solo alcuni anni fa sem- bra indicare un trend positivo per l’effettuazione degli esami per lo screening delle complicanze del diabete da parte delle strutture specialistiche (15).

In conclusione, l’opera educativa delle società scien- tifiche e delle scuole di Medicina volte alla sensibiliz- zazione dei diabetologi allo screening e alla preven- zione delle complicanze sembra avere raccolto qual- che successo in questa realtà territoriale. Purtroppo, a questo progresso che trova riscontro nel giudizio positivo dei pazienti sulla professionalità e sulla dis- ponibilità dei medici e di altri organi sanitari, fa da contrappeso una richiesta, spesso non corrisposta, di condizioni ambientali più favorevoli e accoglienti nei

Lavoro originale

TAB. IX. Frequenza di misurazione nei dodici mesi precedenti alla rilevazione di alcuni

indicatori di qualità dell’assistenza (dati estrapolati dalle cartelle cliniche - n. 338)

N. %

BMI 292 86

Colesterolemia 318 94

Trigliceridemia 318 94

HDL colesterolemia 189 56

Creatininemia 307 91

Proteinuria 258 78

Microalbuminuria 130 39

Pressione arteriosa 329 97

Esame fondo oculare 293 91

Visita neurologica 230 69

ECG 293 91

Esame polsi periferici 99 30

HbA

1c

320 95

Esame piedi 91 27

luoghi dove si svolge l’attività diabetologica. Quando questa richiesta viene a lungo disattesa, diventa pur- troppo inevitabile che il paziente si allontani dalla struttura e spesso ciò coincide con una generale “per- dita di controllo” della malattia nel suo complesso, che può rappresentare l’innesco di un processo che conduce nel tempo al manifestarsi di eventi legati allo sviluppo delle complicanze

Bibliografia

1. Piano Sanitario Nazionale 1998-2000: Leggi, Decreti e Ordinanze Presidenziali. Suppl. ord. Della Gazzetta Ufficiale. Serie Generale. N. 228

2. Bonomo M, Valentini U, Brignoli O: Il paziente diabeti- co fra specialista e medico di medicina generale - verso una gestione integrata. Proposta di un protocollo di collaborazione gestionale. Il Diabete, 194-199, 1996 3. Fedele D: La collaborazione tra Medicina Generale e Servizi di Diabetologia nella gestione del diabetico. Il Diabete & l’Infermiere 8, 57-58, 2000

4. Harris JM: Disease management: new wine in new bott- les? Ann Intern Med 124, 838-842, 1996

5. Valentini U, Cimino A, Girelli A et al: Disease manage- ment in diabetologia: fattibilità e risultati. Il Diabete 315-322, 1999

6. Goldfracht M, Porath A: Nationwide program for improvig the care of diabetic patients in israeli primary care centers. Diabetes Care 23, 495-499, 2000 7. Nicolucci A, Scorpiglione N et al: Patterns of care of an

italian diabetic population. Diabetic Medicine 14, 158- 166, 1996

8. New JP, Hollis S, Campbell F et al: Measuring clinical performance and outcomes from diabetes information systems: an observational study. Diabetologia 43, 836- 843, 2000

9. Zgibor JC, Songer T et al: The Association of diabetes specialist care with health care practices and glycemic control in patients with type 1 diabetes. Diabetes Care 23 (4), 472-476, 2000

10. Harris M: Health care and health status and outcomes for patients with type 2 diabetes. Diabetes Care 23 (6), 754-758, 2000

11. Rubin HR, Gandek B, Rogers WH et al: Patients’ ratings of outpatient visits in different practice settings: Results from the Medical Outcomes Study. JAMA 270, 835- 840, 1993

12. Belfiglio M, Cavaliere D: Attitudes of Italian physicians towards intensive metabolic control in Type 2 diabetes.

Diab Nutr Metab 13, 149-158, 2000

13. Miller CD, Phillips LS et al: Meeting American Diabetes Association guidelines in endocrinologist practice.

Diabetes Care 23 (4), 444- 448, 2000

14. Orlandini D, De Bigontina G, Scaldaferri E: Manuale di accreditamento delle strutture diabetologiche. 2

a

ed.

maggio 1999. Associazione Medici Diabetologi

(8)

102

G I D M

21, 95-102, 2001

15. Gruppo SIEMTIC (Studio Italiano Epidemiologico Mul- ticentrico su Terapia Insulinica e Controllo). Ca- ratteristiche demografiche e cliniche e modalità di trat- tamento di una popolazione non selezionata di pazien- ti diabetici in terapia insulinica, afferenti a strutture ambulatoriali. Giornale Italiano di Diabetologia 16, 5- 11, 1996

Corrispondenza a: Prof. Gabriele Riccardi, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Via Pansini 5, 80131 Napoli

e-mail: scalros@unina.it

Pervenuto in Redazione il 25/10/2000 - Accettato per la pub- blicazione il 22/05/2001

Lavoro originale

Riferimenti

Documenti correlati

I diabetici e i non diabetici sono stati suddivisi in sottogruppi, in base alla presenza o meno di iperlipidemia allo scopo di verificare la possibile associazione di questo fattore

M. Diabetologia e Malattie Metaboliche Ospedale di Circolo, Varese; **Cattedra di Medicina Interna Università dell’Insubria, Varese Il danno cardiaco che si sviluppa in corso di

Al momento, le evidenze epidemiologiche non giu- stificano la determinazione dei livelli plasmatici di omocisteina in tutti i pazienti diabetici anche perché l’omocisteina

Risultati. I livelli plasmatici di omocisteina sono molto simili nei pazienti diabetici e nei controlli normoglicemi- ci. Tali risultati non possono essere attribuiti a fattori

Obiettivo di tale studio è stato quello di valutare l’incidenza di ipoglicemia severa e chetoacidosi in pazienti affetti da DMT1 in età evolutiva, di identificare i sottogruppi

Valori medi di GLP-1 plasmatico (pg/mL) in risposta al pasto nei soggetti di controllo, nei pazienti diabetici tipo 2 in trattamen- to ipoglicemizzante orale (gruppo A) e nei

Sono stati quindi con- frontati questi valori con quelli di un gruppo di soggetti normali a entrambi i criteri (glicemia a digiuno < 6,1 e glicemia alla 2 a ora OGTT <

In 34 soggetti normali, 27 obesi (OB) ed 11 obesi diabetici o con IGT (ODI) sono stati studiati alcuni parame- tri antropometrici [indice di massa corporea (BMI) e rapporto