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GIDM 21, 85-93, 2001

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L’ossidazione delle lipoproteine è considerata l’evento chiave nello sviluppo e nella progressione dell’atero- sclerosi: le LDL ossidate sono state evidenziate nelle lesioni aterosclerotiche e parecchi studi hanno dimostrato la loro maggior aterogenicità rispetto alle native.

Lo scopo di questo lavoro è verificare se il diabete rappresenta un fattore di rischio indipendente nell’ossida- zione delle lipoproteine o se il processo può essere associato alla contemporanea presenza di un fattore di rischio per l’aterosclerosi, quale l’iperlipidemia.

Sono stati arruolati nell’indagine 141 soggetti diabetici NID (83 maschi e 58 femmine) di età compresa fra 30 e 65 anni scelti a caso fra i pazienti afferenti a un Centro Antidiabetico di Pavia e 136 soggetti non diabetici (61 maschi e 75 femmine) dello stesso range di età nel corso di un’indagine epidemiologica sui fattori di rischio cardiovascolari eseguita tra la popolazione generale adulta della stessa area geografica: in entrambe le popo- lazioni sono stati dosati alcuni antiossidanti e autoanticorpi anti-LDL ossidate. L’analisi dei risultati ha eviden- ziato livelli medi più elevati di autoanticorpi anti-LDL ossidate nel siero dei diabetici: differenze significative sono emerse dal confronto delle concentrazioni di tutti gli autoanticorpi anti-LDL ossidate tra diabetici e non diabetici.

Al contrario le concentrazioni seriche di vitamina E e vitamina E/colesterolo sono più elevate nei maschi e nelle femmine non diabetiche. Inoltre, fra gli antiossidanti il valore della luteina serica è significativamente elevato (p < 0,001) in soggetti non diabetici sia maschi che femmine, mentre la criptoxantina serica (p < 0,001), il lico- pene serico (p < 0,05), e il β-carotene serico (p < 0,001), hanno valori significativamente più elevati nelle fem- mine non diabetiche.

I diabetici e i non diabetici sono stati suddivisi in sottogruppi, in base alla presenza o meno di iperlipidemia allo scopo di verificare la possibile associazione di questo fattore di rischio sia con gli autoanticorpi anti-LDL ossi- date sia con i livelli di antiossidanti nel siero: tra gli antiossidanti la criptoxantina è significativamente più ele- vata nei maschi diabetici iperlipidemici e nelle femmine non diabetiche iperlipidemiche (p < 0,05), mentre la vitamina E è significativamente più elevata (p < 0,001 nei non diabetici e p < 0,01 nei diabetici) negli iperlipi- demici rispetto ai soggetti senza questo fattore di rischio.

I livelli di anticorpi anti-LDL ossidate non risultano significativamente più elevati nei soggetti iperlipidemici all’interno di ciascuna popolazione: si deduce quindi che la condizione discriminante è la presenza del diabe- te che è associata all’aumentata ossidazione delle LDL.

Parole chiave.Autoanticorpi anti-LDL ossidate, antiossidanti, diabete tipo 2.

Is type 2 diabetes an independent risk factor in the oxidation of LDL lipoproteins? The oxidation of low density lipo- proteins (LDL) is considered a key event in the development and progression of atherosclerosis because it generates molecular epitopes that are more atherogenic than parents LDL.

The aim of this research is to verify if diabetes represents an independent risk factor in the oxidation of lipoproteins or if this process is due to the concurrence of atherosclerosis risk factors as hyperlipidemia.

141 NIDDM subjects (83 males and 58 females) and 136 non diabetic subjects (61 males and 75 females) from 30 to 65 years of age, were enrolled; NIDDM subjects were randomized from the attendants to an outpatient diabetic Center of Pavia, non diabetic subjects were randomly selected from the general population in the same area: in both populations levels of autoantibodies against oxidatively modified LDL and antioxidants were evaluated.

NIDDM patients had significantly higher titers of antioxidatively modified LDL autoantibodies: anti-Cu++oxidized

Lavoro originale

I L DIABETE DI TIPO 2 È UN FATTORE DI RISCHIO INDIPENDENTE NELL OSSIDAZIONE DELLE

LIPO - PROTEINE LDL?

C. GALLOTTI*, G. VIZZANI**, G. BELLOMO***, I. ALBANI*, G. PACILEO*, M.T. TENCONI*

*Sezione di Igiene, Dipartimento di Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità, Università di Pavia; **ASL 1, Dipartimento di Prevenzione, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Torino; ***Azienda Ospedale Maggiore, Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche, Novara

riassuntosummary

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Nell’aterosclerosi le prime modificazioni istologiche a carico dell’intima arteriosa sono costituite da piccoli e isolati gruppi di macrofagi contenenti gocce lipidi- che. L’evento biologico elementare all’origine del processo aterosclerotico è, infatti, rappresentato dal- l’adesione dei monociti circolanti alle cellule endote- liali della parete vascolare e dalla successiva migrazio- ne dei monociti stessi nello spazio subendoteliale (1), dove si originano le cosiddette “foam cells” (2).

Il progredire di tali lesioni porta alla formazione delle strie lipidiche che rappresentano le lesioni iniziali del processo aterosclerotico, la cui ubiquitarietà e preco- cità è stata confermata da reperti autoptici in bambi- ni d’età compresa fra 2 e 15 anni (3); molta attenzio- ne è ora focalizzata sull’eziologia delle “fatty streaks”

e sul meccanismo con cui i macrofagi, derivanti dai monociti, accumulano colesterolo dalle lipoproteine a bassa densità (LDL) (4-6).

L’ossidazione delle lipoproteine è considerata l’evento chiave nello sviluppo e nella progressione dell’atero- sclerosi: le LDL ossidate sono state evidenziate nelle lesioni aterosclerotiche (6, 7) e parecchi studi hanno rivelato che generano epitopi molecolari (6) più atero- geni delle native. La capacità delle LDL ossidate di indurre un maggior accumulo d’esteri del colesterolo da parte dei macrofagi può essere in parte correlata a un’incapacità dei macrofagi stessi di degradare rapi- damente le LDL ossidate, come invece avviene per le native (8). Proprio per questa ragione, la presenza di autoanticorpi anti-LDL ossidate viene considerata un segnale biologico dell’ossidazione delle LDL che avvie- ne in vivo (9). Il rischio di malattia aterosclerotica è marcatamente aumentato nei diabetici (10-21): già nel 1974 lo studio Framingham aveva evidenziato nei diabetici una più elevata incidenza di complicanze car- diovascolari e aveva ipotizzato l’esistenza di un fattore sconosciuto responsabile di questa suscettibilità (11).

Recenti studi epidemiologici hanno suggerito che bassi livelli di antiossidanti nel siero potrebbero favo- rire le malattie cardiovascolari (22-25) poiché si ipo- tizza che gli antiossidanti aiutino a prevenire l’atero- sclerosi bloccando le modificazioni ossidative delle LDL (26, 27). Recentemente è stato anche dimostra- to che le LDL di pazienti diabetici sono più suscettibi- li all’ossidazione in vitro se comparate con le LDL iso- late da non diabetici (28, 29) e che nei diabetici gli antiossidanti sono presenti in concentrazioni minori e sono meno efficaci (30-32). Si conosce poco sul ruolo dello stress ossidativo nell’insorgenza del diabete, sebbene alcuni ricercatori abbiano suggerito che, nella patogenesi della malattia, giuochino un ruolo gli alti livelli di composti ossigeno reattivi, generati da glicosilazioni autossidative (41, 42) non bilanciate da adeguate difese antiossidanti (45, 46), i radicali liberi e la perossidazione dei lipidi (47). Alcuni Autori (33, 34) hanno evidenziato che lo stress ossidativo, contri- buendo all’aumentato sviluppo dell’aterosclerosi nel diabete mellito, abbia notevole importanza nello svi- luppo delle complicanze (35), anche perché gli antiossidanti sono presenti in minor concentrazione nei diabetici (25, 36-39), mentre sono aumentate le concentrazioni plasmatiche di prodotti della perossi- dazione dei lipidi (35, 36, 40).

Il meccanismo dei radicali liberi è stato implicato nel- l’eziologia e nella patogenesi del danno tissutale che si presenta nel diabete (41, 42); differenti sorgenti di radicali liberi possono modificare lo stress ossidativo quali la glicosilazione non enzimatica delle proteine, l’autossidazione del monosaccaride, l’indiretta pro- duzione di radicali liberi attraverso il danno cellulare e una riduzione della riserva antiossidante (42, 43).

Molti fattori di rischio per l’aterosclerosi hanno una prevalenza già elevata nei pazienti NIDDM come la resistenza all’insulina, l’ipertensione, l’iperlipidemia.

LDL antibody ratio, anti-MDA-derivatized LDL antibody ratio, anti-glycated LDL antibody ratio, anti-glycoxidized LDL antibody ratio. On the contrary serum vitamin E and vitamin E serum/cholesterol were significantly higher in non diabetic males (p < 0.001).

Serum lutein was significantly higher (p < 0.001) in non diabetic males and females; serum cryptoxantin and serum lycopene were significantly higher in non diabetic females (p < 0.001 and p < 0.05 respectively); serum β-carotene was higher in non diabetic females (p < 0.001). Subgroups of diabetics and non diabetics with hyperlipidemia have been identified. Above described differences between diabetics and non diabetics, for what concerns oxidized LDL autoantibodies values, were substantially confirmed: the titles of antioxidatively modified LDL autoantibodies were not higher in patients with hyperlipidemia. The discriminant condition was the presence of diabetes which is asso- ciated to the increase of LDL oxidation.

Key words.Antioxidized LDL Autoantibodies, antioxidants, type 2 diabetes.

Lavoro originale

Introduzione

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Si suppone che questi fattori di rischio partecipino al processo di accelerata aterosclerosi (44), comunque evidenze sperimentali hanno dimostrato che l’ipergli- cemia può favorire la produzione di LDL ossidate attraverso il meccanismo di autossidazione del gluco- sio descritto da Wolff (42, 45, 46): la glicosilazione e la perossidazione si presentano contemporaneamen- te nelle LDL modificate dal glucosio in vitro e possono contribuire al diverso destino metabolico di queste lipoproteine (45-47).

Bellomo e coll. (44) riportano i risultati di uno studio da cui emerge che nei diabetici l’ossidazione delle LDL è maggiore rispetto a quella dei soggetti non dia- betici e che la glicazione delle LDL può rappresentare una predisposizione alla modificazione ossidativa.

Fino ad ora l’associazione fra LDL ossidate e atero- sclerosi nel diabete è stata studiata solamente in set- tings clinici (43, 44): da qui la necessità di studi su campioni di popolazione generale per evitare ogni bias di selezione.

Lo scopo di questo lavoro è verificare se il l’iperglicemia cronica rappresenta un fattore di rischio indipendente nell’ossidazione delle lipoproteine o se il processo sia associato alla contemporanea presenza di un fattore di rischio per l’aterosclerosi quale l’iperlipidemia.

Materiale e metodi

Sono stati arruolati nell’indagine 141 soggetti diabe- tici NID (83 maschi e 58 femmine) di età compresa fra 30 e 65 anni scelti a caso fra i pazienti afferenti a un Centro Antidiabetico di Pavia e 136 soggetti non diabetici (61 maschi e 75 femmine) dello stesso range di età nel corso di un’indagine epidemiologica sui fat- tori di rischio cardiovascolari eseguita tra la popola- zione generale adulta della stessa area geografica.

I non diabetici sono stati convocati dopo un’oppor- tuna sensibilizzazione attraverso vari incontri con i medici di famiglia e con la popolazione residente in una comunità rurale della Provincia di Pavia.

Il diabete dei partecipanti allo studio era stato prece- dentemente diagnosticato secondo le indicazioni dell’OMS, con l’esecuzione di un test da carico orale di glucosio ove necessario; i non diabetici sono stati definiti sulla base dell’anamnesi e del valore della gli- cemia a digiuno (< 140 mg/dL) sempre secondo i cri- teri dell’OMS (49).

Tutti i soggetti avevano un’età compresa fra i 30 e i 65 anni; l’età media dei diabetici era di 56,78 ± 6,81 anni mentre l’età media dei non diabetici era di 49,08 ± 10,05 anni. La durata media del diabete è risultata pari a 9,16 ± 5,99 anni.

Tra i diabetici il 78,3% dei maschi e il 75,9% delle femmine assumeva ipoglicemizzanti orali; solo il 3,6% dei maschi era in trattamento con insulina (secondary failure).

Il 14,5% dei maschi diabetici e il 17,2% delle femmi- ne diabetiche assumeva farmaci ipolipidemizzanti contro il 6,6% dei maschi non diabetici. Nessuna femmina non diabetica era in trattamento con ipoli- pidemizzanti. Nessuno dei partecipanti allo studio, diabetici e non, assumeva supplementi di sostanze antiossidanti.

La popolazione esaminata, diabetica e non diabetica, è stata suddivisa in sottogruppi in base alla presenza o assenza di iperlipidemia, considerando iperlipide- mici i soggetti con colesterolemia totale (COL-TOT) ≥ 240 mg/dL e/o colesterolemia HDL (COL-HDL) <

35mg/dL per i maschi e < 45 mg/dL per le femmine e/o trigliceridemia (TRIG) ≥170 mg/dL. Anche la pre- senza di una sola delle alterazioni sopraelencate determinava l’appartenenza dei soggetti al sotto- gruppo degli iperlipidemici.

Per ciascun partecipante allo studio sono state ese- guite le seguenti determinazioni:

– Misurazione del peso corporeo, della statura in posi- zione eretta e della circonferenza della vita e dei fian- chi, con conseguente calcolo dell’Indice di Massa Corporea (IMC) e del rapporto vita/fianchi (RVF).

– Prelievo di sangue venoso a digiuno raccolto in pro- vette contenenti EDTA bisodico (1,5 mg/mL) per la determinazione di: glicemia ed emoglobina glicata (HbA1c). La colesterolemia totale (COL-TOT), la cole- sterolemia HDL (HDL), la colesterolemia LDL (LDL) e la trigliceridemia (TRIG) sono state determinate su siero. Le misurazioni delle variabili ematochimiche sono state eseguite con Autoanalyzer Automatico Technicon RA 500. L’emoglobina glicata (frazione stabile) è stata dosata su apparecchio IMX Abbot con metodo per cattura ionica. Valori normali: 4,4-6,4%.

– Determinazione, mediante HPLC, delle concentra- zioni seriche di alcuni antiossidanti e autoanticorpi anti-LDL-ossidate (LDL-ox) secondo la metodica descritta da Bellomo e coll. (44): vitamina E (VitEser) (nmoli/mL), vitamina E/colesterolo totale (vitEcol) (nmoli/mg colesterolo); luteina (Lutser) (nmoli/mL), criptoxantina (Cryptser) (nmoli/mL), licopene (Lycopser) (nmoli/mL), β-carotene (Carotser) (nmoli/mL), anticorpi IgG LDL ossidate con rame (Ratox), anticorpi IgG LDL ossidate modificati con malondialdeide (Rmdal) anticorpi IgG anti-LDL gli- cate (Ratglyc), anticorpi IgG anti-LDL glicossilate (Ratglycox).

Tutte le variabili sono espresse come rapporto con gli autoanticorpi anti-LDL native.

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– Compilazione di una cartella clinica con particolare riguardo all’anamnesi personale e familiare del diabe- te e gli eventuali trattamenti farmacologici in corso.

L’elaborazione statistica dei dati è consistita nel calco- lo dei valori medi e della deviazione standard delle variabili quantitative esaminate e nella determinazio- ne della frequenza per quelle qualitative. È stata altre- sì effettuata la correlazione secondo Pearson per alcu- ne variabili.

La significatività del confronto dei valori medi, per maschi e per femmine, è stata verificata mediante cal- colo del t di Student per dati appaiati e non. Per l’a- nalisi statistica è stato utilizzato il programma SPSS/PC+.

Risultati

Nella tabella I sono riportate le medie (± DS) di alcu- ne variabili esaminate nei diabetici e nei non diabeti- ci: si può notare come l’indice di massa corporea e il rapporto vita/fianchi siano significativamente più ele- vati nei diabetici (rispettivamente p < 0,01 nei maschi e p < 0,001 nelle femmine), l’uricemia nelle femmine diabetiche (p < 0,001), mentre la colesterolemia HDL

è più elevata nei non diabetici (p < 0,01 nei maschi e p < 0,001 nelle femmine). La prevalenza degli iperli- pidemici è risultata uguale a 24,1% nei maschi e al 22,8% nelle femmine diabetiche. La popolazione non diabetica presentava una prevalenza di iperlipidemia del 41% nei maschi e del 26,7% nelle femmine.

L’analisi dei risultati ha evidenziato livelli mediamente più elevati di autoanticorpi anti-LDL ossidate nel siero dei diabetici (tab. II): differenze significative sono emerse dal confronto delle concentrazioni degli autoanticorpi anti-LDL ossidate tra diabetici e non diabetici sia nei maschi sia nelle femmine (p < 0,001).

La correlazione tra valori di HbA1ce autoanticorpi LDL ossidate è risultata significativa per gli anticorpi IgG LDL ossidate con rame (Ratox) (p < 0,05).

Le concentrazioni seriche di vitamina E e vitamina E serica/colesterolo (tab. III) sono significativamente più elevate nei maschi non diabetici (p < 0,001), tra i quali la prevalenza di iperlipidemici è più elevata. La correlazione tra valori di vitamina E e colesterolemia LDL in tutti i gruppi studiati è risultata altamente significativa (p < 0,0001).

Fra gli antiossidanti non ci sono sostanzialmente grosse differenze fra le due popolazioni, anche se il valore della luteina serica è significativamente elevato

Lavoro originale

TAB. I. Medie ± deviazione standard delle variabili esaminate in diabetici NID e in un campione di popolazione non diabetica

Maschi Maschi Femmine Femmine Totale Totale

DM non DM DM non DM DM non DM

n = 83 n = 61 n = 58 n = 75 n = 141 n = 136

x ± ds xx ± ds xx ± ds x ± ds x ± ds xx ± ds

IMC 29,64 5,00 ** 27,54 3,46 30,83 5,91 *** 26,37 4,81 30,12 5,40*** 26,89 4,28

RVF 0,94 0,06 ** 0,91 0,05 0,87 0,06 *** 0,80 0,07 0,91 0,07*** 0,85 0,08

Triglic.(mg/dL) 187,48 152,76 174,82 136,85 174,86 99,63 *** 105,35 71,12 182,29 133,22** 136,51 110,90 Col. tot. (mg/dL) 211,95 39,72 ** 230,05 42,40 232,29 40,59 225,29 40,98 220,32 41,18 227,43 41,53 Col. HDL (mg/dL) 45,86 12,67 ** 52,10 11,14 50,91 10,18*** 64,39 13,10 47,94 11,93*** 58,87 13,67 Col. LDL (mg/dL) 152,87 38,06 167,73 39,69 165,91 35,65 153,51 8,59 158,38 37,49 159,52 40,68 Uricemia (mg/dL) 5,03 0,96 5,10 1,37 4,86 1,35 *** 3,99 1,00 4,96 1,14*** 4,49 1,30

HbA1c(%) 6,44 1,04 - - 6,65 1,38 - - 6,53 1,19 - -

*p < 0,05 **p < 0,01 ***p < 0,001 - IMC = Indice di Massa Corporea; RVF = rapporto vita/fianchi

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(p < 0,001) in soggetti non diabetici sia maschi che femmine, mentre la criptoxantina serica (p < 0,001), il licopene serico (p < 0,05) e il β-carotene serico (p <

0,001) hanno valori significativamente più elevati nelle femmine non diabetiche.

I diabetici e i non diabetici sono stati suddivisi in sottogruppi, in base alla presenza o meno di iperli- pidemia, per evidenziare la possibile associazione

fra questo fattore di rischio e le variabili esaminate.

Il confronto, all’interno di ciascuna popolazione tra soggetti con e senza iperlipidemia, mette in eviden- za, nei non diabetici, valori significativamente più ele- vati solo per la vitamina E serica (p < 0,001) nei sog- getti iperlipidemici, per il licopene (p < 0,01) e per la criptoxantina serica (p < 0,05 nelle femmine) (tab.

IV); mentre nella popolazione diabetica la significati-

Lavoro originale

TAB. II. Media ± ds di anticorpi anti-LDL ossidate in soggetti diabetici e non diabetici

Maschi Maschi Femmine Femmine Totale Totale

DM non DM DM non DM DM non DM

n = 83 n = 61 n = 58 n = 75 n = 141 n = 136

xx ± ds x ± ds x ± ds xx ± ds x ± ds x ± ds

Ratox 1,5 0,3*** 1,2 0,2 1,6 0,3 *** 1,3 0,2 1,5 0,3 *** 1,2 0,2

Rmdal 3,2 0,5*** 2,3 0,5 3,3 0,7 *** 2,5 0,5 3,2 0,6 *** 2,4 0,5 Ratglyc 1,2 0,2*** 0,9 0,1 1,2 0,2 *** 0,9 0,1 1,2 0,2 *** 0,9 0,1 Ratglycox 1,7 0,4*** 1,2 0,2 1,8 0,5 *** 1,3 0,2 1,8 0,4 *** 1,2 0,2

* p < 0,05 ** p < 0,01 *** p < 0,001

Ratox = anticorpi IgG LDL ossidate con rame; Rmdal = anticorpi IgG LDL ossidate modificate con malondialdeide; Ratglyc = anticorpi IgG anti LDL glicate; Ratglycox = anti- corpi IgG anti LDL glicosilate

TAB. III. Media ± ds dei livelli di antiossidanti in diabetici NID e non diabetici

Maschi Maschi Femmine Femmine Totale Totale

DM non DM DM non DM DM non DM

n = 83 n = 61 n = 58 n = 75 n = 141 n = 136

x ± ds x ± ds x ± ds x ± ds x ± ds x ± ds

VitEser (nmol/mL) 20,5 6,1*** 25,3 8,2 23,7 6,4 24,0 5,3 21,8 6,4 *** 24,6 6,7

VitEcol (nmol/mg col) 9,6 2,2*** 10,9 2,3 10,3 2,3 10,7 1,9 9,9 2,2 *** 10,8 2,1

Lutser (nmol/mL) 0,6 0,2*** 1,0 0,4 0,7 0,4 *** 1,2 0,5 0,6 0,3 *** 1,1 0,5

Cryptser (nmol/mL) 0,3 0,1 0,3 0,3 0,4 0,2 *** 0,6 0,4 0,3 0,2 *** 0,5 0,4

Lycopser (nmol/mL) 0,4 0,2 0,5 0,2 0,4 0,2 * 0,5 0,2 0,4 0,2** 0,5 0,2

Carotser (nmol/mL) 1,2 0,9 1,4 0,9 1,7 1,3 *** 2,7 1,5 1,4 1,1 *** 2,1 1,4

*p < 0,05 **p < 0,01 ***p < 0,001

VitEser = vitamina E; VitEcol = vitamina E/colesterolo totale; Lutser = luteina; Cryptser = criptoxantina; Lycopser = licopene; Carotser = β-carotene

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vità si evidenzia per la vitamina E nei soggetti iperlipi- demici sia maschi che femmine (p < 0,01) e per la criptoxantina nei maschi (p < 0,05) (tab. V).

Discussione

I livelli medi di anticorpi anti-LDL ossidate sono risul- tati più elevati nei soggetti diabetici rispetto ai non diabetici della stessa età, come già descritto in altri studi su campioni di soggetti ospedalizzati e non appartenenti alla popolazione generale (44) mentre i livelli medi di antiossidanti (luteina, criptoxantina, licopene, carotene) sono maggiori nella popolazione non diabetica in accordo con Salonen e coll. (9) e con Makimattila che rileva concentrazioni di β-carotene più basse nei diabetici (45).

Per quanto concerne la vitamina E, notoriamente tra- sportata dalle lipoproteine LDL, valori medi più eleva-

ti nei soggetti non diabetici sarebbero attribuibili alla maggior frequenza di ipercolesterolemia non trattata in questa popolazione. La popolazione generale non diabetica ha mostrato una maggiore prevalenza di iperlipidemici rispetto ai diabetici che frequentano regolarmente un Centro dove vengono effettuati controlli periodici dei parametri lipidemici e vengono instaurate terapie farmacologiche, se necessario.

I livelli di carotene appaiono inoltre più elevati nelle femmine, sia diabetiche che non, in accordo a quan- to riportato da Aoki e coll. (50).

Poiché alcuni studi hanno evidenziato che, anche nelle popolazioni a basso rischio di aterosclerosi, i dia- betici presentavano una maggior incidenza di eventi rispetto ai non diabetici di uguale età e sesso (14-18), si è deciso di valutare la possibile associazione fra iper- lipidemia e i livelli di antiossidanti e di LDL modificate, identificando sottogruppi di diabetici con e senza que- sto fattore di rischio. I risultati non hanno indicato dif- ferenze significative nei gruppi di popolazioni conside-

Lavoro originale

TAB. IV. Valori medi ± ds di carotenoidi e anticorpi anti-LDLox in diabetici NID iperlipidemici e non iperlipidemici

Maschi Maschi Femmine Femmine Totale Totale

iperlipidemici non iperlipidemici iperlipidemiche non iperlipidemiche iperlipidemici non iperlipidemici

n = 20 n = 40 n = 13 n = 16 n = 33 n = 56

xx ± ds xx ± ds xx ± ds xx ± ds xx ± ds xx ± ds

VitEser (nmol/mL) 22,03 6,13 ** 17,42 4,92 26,04 4,86 ** 20,20 5,30 23,61 5,93 ** 18,23 4,81

VitEcol (nmol/mg col) 9,31 2,26 9,13 1,95 10,54 1,45 9,61 2,32 9,80 2,05 9,28 2,06

Lutser (nmol/mL) 0,59 0,27 0,62 0,28 0,72 0,38 0,93 0,55 0,64 0,32 0,72 0,40

Cryptser (nmol/mL) 0,45 0,26 * 0,30 0,11 0,40 0,17 0,50 0,26 0,43 0,22 0,36 0,19

Lycopser (nmol/mL) 0,48 0,20 0,45 0,23 0,47 0,19 0,53 0,34 0,48 0,19 0,47 0,27

Carotser (nmol/mL) 1,19 0,77 1,10 0,51 1,58 0,94 2,50 1,79 1,35 0,85 1,52 1,23

Ratox 1,54 0,38 1,56 0,31 1,67 0,30 1,61 0,35 1,58 0,35 1,57 0,32

Rmdal 3,06 0,42 3,16 0,58 3,46 1,09 3,17 0,58 3,22 0,77 3,16 0,57

Ratglyc 1,17 0,20 1,22 0,27 1,35 0,24 1,27 0,26 1,24 0,23 1,24 0,26

Ratglycox 1,63 0,36 1,77 0,43 2,11 0,83 1,70 0,43 1,82 0,63 1,75 0,43

* p < 0,05 ** p < 0,01

VitEser = vitamina E; VitEcol = vitamina E/colesterolo totale; Lutser = luteina; Cryptser = criptoxantina; Lycopser = licopene; Carotser = β-carotene

Ratox = anticorpi IgG LDL ossidate con rame; Rmdal = anticorpi IgG LDL ossidate modificate con malondialdeide; Ratglic = anticorpi IgG anti LDL glicate; Ratglicox = anticorpi IgG anti LDL glicosilate

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rate, ad eccezione dei livelli di vitamina E serica, più elevati negli iperlipidemici, sia maschi che femmine, diabetici e non diabetici, risultato peraltro atteso considerando il meccanismo di trasporto di questa vitamina.

Lo stress ossidativo è una caratteristica del diabete ma la sua natura è difficile da determinare; è pur vero che nel diabete i meccanismi antiossidanti sono notevolmente alterati (36-39) e potrebbero giocare un ruolo notevole nello sviluppo delle complicanze, come evidenziato in una recente rassegna da Lyons e coll. (43, 51). I risultati del presente lavoro indicano pertanto che livelli di anticorpi anti-LDL ossidate non risultano significativamente più elevati nei soggetti iperlipidemici: se ne deduce quindi che la presenza o meno di questo fattore di rischio di per sé non è as- sociata all’incremento dei fenomeni ossidativi.

Piuttosto è la condizione “diabete” che appare asso- ciata all’aumentata ossidazione delle LDL: di questo può essere ritenuta responsabile, secondo Lyons, la

glicosilazione delle proteine seriche tra cui le lipo- proteine LDL, che si verifica maggiormente nei dia- betici con livelli più elevati di glicemia. A ciò si può aggiungere la ridotta attività dei sistemi antiossidan- ti naturali: Oda e coll. (52) hanno evidenziato che un aumento della concentrazione di glucosio può deprimere l’attività degli antiossidanti naturali pre- senti nel plasma come per esempio il glutatione ridotto, azione dimostrata in vitro in presenza di ele- vati livelli di glucosio, con conseguente minore pro- tezione tissutale nei confronti dei radicali superossi- di. Bloomgarden (53) riporta come alcuni studi epi- demiologici suggeriscano la vitamina E come fattore protettivo nelle malattie coronariche mentre altri, Anderson e coll. (54), hanno indicato possibili effetti favorevoli della somministrazione di vitamina E nella protezione cardiovascolare in corso di diabete anche se non vi sono ancora sufficienti risultati sperimenta- li sull’uomo (55).

Si può concludere quindi che i nostri dati, ricavati da

Lavoro originale

TAB. V. Valori medi ± ds di carotenoidi e anticorpi anti-LDLox in soggetti non diabetici iperlipidemici e non iperlipidemici

Maschi Maschi Femmine Femmine Totale Totale

iperlipidemici non iperlipidemici iperlipidemiche non iperlipidemiche iperlipidemici non iperlipidemici

n = 25 n = 25 n = 20 n = 46 n = 45 n = 71

xx ± ds xx ± ds xx ± ds xx ± ds xx ± ds xx ± ds

VitEser (nmol/mL) 28,04 7,63 *** 20,04 4,41 26,94 4,39 *** 21,80 4,17 27,55 6,35 *** 21,18 4,31

VitEcol (nmol/mg col) 11,22 2,77 10,39 1,85 10,28 1,46 10,77 1,80 10,80 2,31 10,63 1,82

Lutser (nmol/mL) 1,01 0,40 1,02 0,50 1,29 0,50 1,25 0,52 1,13 0,46 1,17 0,52

Cryptser (nmol/mL) 0,40 0,36 0,39 0,25 0,79 0,47 * 0,64 0,44 0,57 0,45 0,55 0,40

Lycopser (nmol/mL) 0,59 0,25 0,49 0,20 0,69 0,29 0,53 0,20 0,63 0,27 ** 0,51 0,19

Carotser (nmol/mL) 1,52 1,04 1,54 1,05 2,53 1,05 2,72 1,66 1,97 1,15 2,31 1,57

Ratox 1,26 0,26 1,23 0,28 1,23 0,23 1,34 0,28 1,25 0,24 1,30 0,28

Rmdal 2,50 0,53 2,32 0,58 2,57 0,47 2,53 0,51 2,52 0,50 2,46 0,54

Ratglic 0,92 0,12 0,93 0,13 1,00 0,17 0,98 0,14 0,95 0,15 0,96 0,14

Ratglicox 1,25 0,27 1,30 0,27 1,33 0,30 1,31 0,22 1,30 0,25 1,30 0,29

* p < 0,05 ** p < 0,01 *** p <0,001

VitEser = vitamina E; VitEcol = vitamina E/colesterolo totale; Lutser = luteina; Cryptser = criptoxantina; Lycopser = licopene; Ratox = anticorpi IgG LDL ossidate con rame Rmdal = anticorpi IgG LDL ossidate modificate con malondialdeide; Ratglic = anticorpi IgG anti-LDL glicate; Ratglicox = anticorpi IgG anti-LDL glicosilate

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un’indagine sulla popolazione generale, confermano quanto già riscontrato da altri Autori sul maggiore grado di ossidazione delle LDL, evidenziato nei sog- getti diabetici di tipo 2, indipendentemente dalla presenza di dislipidemie.

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Corrispondenza a: Dott.ssa Cristina Gallotti, Sezione di Igiene, Dipartimento di Medicina Preventiva, Occupazionale e di Comunità, Università di Pavia, Via Forlanini 2, 27100 Pavia e-mail: [email protected]

Pervenuto in Redazione il 16/10/2000 - Accettato per la pub- blicazione il 22/5/2001

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