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Le associazioni scrivono agli eurodeputati per chiedere il bando totale dei biocarburanti

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Academic year: 2022

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Gentile Onorevole,

l’8 Febbraio scorso la Commissione Europea, ha pubblicato l'Atto Delegato atteso in materia di biocarburanti, come stabilito a Giugno 2018 nel quadro dell’approvazione della Nuova Direttiva Energie Rinnovabili (REDII).

L’Atto Delegato, in consultazione pubblica fino al prossimo 8 Marzo, aveva lo scopo di stabilire “robusti” criteri di sostenibilità per l’individuazione di quei biocarburanti ad alto rischio deforestazione (High ILUC) che dovranno essere progressivamente eliminati a partire dal 2022 per un phase out completo entro il 2030.

Purtroppo l’atto delegato pubblicato risulta inadeguato: se da un lato la Commissione riconosce il legame diretto tra olio di palma e deforestazione, ed elimina conseguentemente la possibilità per quest’ultimo di essere conteggiato nei confronti del target rinnovabili al 2030, dall’altro introduce una serie di flessibilità (e.g. olio di palma da “piccole piantagioni”, inferiori a 5 ettari o da terre abbandonate) che rendono di fatto ancora possibile l’utilizzo di tale carburante dannoso. Inoltre la Commissione esenta la soia, uno dei maggiori responsabili della deforestazione globale, dalla categoria ad alto rischio ILUC.

Noi chiediamo che venga detta al più presto la parola fine alle “false rinnovabili” capaci di creare più danni che vantaggi all'ambiente.

E' stato lo stesso Parlamento europeo ad indicare la fine all'uso di questi pessimi biocarburanti con Atto delegato da presentarsi entro Febbraio. Dallo scorso Dicembre una campagna promossa da decine di associazioni in tutta Europa ha portato 625.000 cittadini europei a firmare la nostra petizione in meno di 60 giorni.

Nonostante questo, l'Atto delegato riconosce certo il danno alla biodiversità e all'ambiente dell'olio di palma (tre volte peggiore del gasolio fossile) e dell'olio di soia (due volte peggiore), ma contemporaneamente, stabilisce eccezioni e condizioni tali da non cambiar nulla, come dimostra questa analisi dell’ICCT.

Le importazioni di olio di palma dai grandi mulini dell'Indonesia e dalla Malesia non cambieranno e ci si limiterà a produrre scartoffie di documentazione legate alla certificazione che attesteranno la provenienza da “piccole” aziende (5 ettari) o da terre parzialmente incolte negli ultimi 5 anni.

Nel caso della soia è stato stabilito di ammetterla tutta perché la deforestazione provocata in terreni ad alto contenuto di carbonio dalle nuove coltivazioni riguarderebbe “solo” l'8% della produzione. Secondo noi la deforestazione deve fermarsi, non progredire un po' più lentamente.

Per questa ragione la Commissione deve cambiare la proposta di Atto Delegato. Già oggi decine di migliaia di cittadini (in pochi giorni) hanno firmato le proposte di modifica che abbiamo proposto (vedi per l'Italia https://www.legambiente.it/savepongo/). E continueremo sino all'8 Marzo, quando la Commissione dovrà elaborare la proposta definitiva al Parlamento.

Già la Commissione Ambiente del Parlamento ha espresso la sua contrarietà. Ci auguriamo che Lei possa contribuire ad aumentare la pressione sulla Commissione.

Qualora l'atto delegato risulterà ancora non adeguato, non raggiungendo lo scopo di eliminare

biocarburanti dannosi, la nostra sola alternativa sarà richiedervi che il Parlamento ponga il veto.

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Restando a disposizione per qualsiasi chiarimento ulteriormente necessario, La ringraziamo in anticipo per l 'attenzione ed il supporto che potrà dedicare a questo tema di prioritaria importanza.

Stefano Ciafani, Legambiente ONLUS

Veronica Aneris, Transport & Environment Italia Anna Donati, Kyoto Club

Giuseppe Onufrio, Greenpeace Italia

Raimondo Orsini, Fondazione Sviluppo Sostenibile Anna Gerometta, Cittadini per l’Aria

Mariagrazia Midulla, WWF Italia

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