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SEZIONE INNOVAZIONE E SVILUPPO Centro Ittico Sperimentale Valdastico

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SEZIONE INNOVAZIONE E SVILUPPO

Centro Ittico Sperimentale Valdastico

T

RASFERIMENTO DELL

INNOVAZIONE A SUPPORTO DELLA PESCA SPORTIVA A SALVAGUARDIA DELLA TROTA MARMORATA

,

TEMOLO ED ALTRE SPECIE

SENSIBILI ALLA SEV E NEI

D.G.R. n. 2570 del 20.12.2013 - Contributo regionale per la realizzazione di iniziative progettuali in materia di conservazione del patrimonio ittico autoctono regionale.

RELAZIONE FINALE Anno 2015

MARIA FABIANA BILO’ 30.10.2015

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1 SOMMARIO

PREMESSA ... 2

FORMAZIONE E DIVULGAZIONE ... 3

GIORNATE INFORMATIVE/FORMATIVE TEORICO-PRATICHE PER LE ASSOCIAZIONI DI PESCA ... 3

FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA GESTIONE DELLA RIPRODUZIONE DEL TEMOLO E DI ALTRE SPECIE SENSIBILI ALLA SEV E NEI ... 4

CARATTERIZZAZIONE GENETICA DI RIPRODUTTORI DI TROTA MARMORATA ... 7

CRIOCONSERVAZIONE DEL SEME DI TROTA MARMORATA DI ALLEVAMENTO ... 35

PROTOCOLLO FECONDAZIONE UOVA DI SALMONIDI ... 39

PROVE DI FOTOPERIODO ... 44

MARCATURA DI GIOVANILI DI TROTA MARMORATA CON ALIZARINE RED (ROSSO ALIZARINA) ... 44

MARCATURA DELLE UOVA EMBRIONATE ... 45

MARCATURA DEI GIOVANILI DI TROTA ... 45

PRODUZIONE DI TROTA FARIO STERILI – TRIPOIDI ... 49

BIBLIOGRAFIA CITATA ... 53

ALLEGATI ... 54

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2 PREMESSA

L’Azienda Regionale Veneto Agricoltura, facendo perno sui contributi regionali per la realizzazione di iniziative progettuali in materia di conservazione del patrimonio ittico autoctono regionale, ha avviato da molti anni un programma di ricerca multidisciplinare per la valorizzazione di una delle più importanti entità faunistiche presenti nei bacini idrografici del Veneto: la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) – specie in allegato II della direttiva habitat (92/43/CEE). Purtroppo nell’elenco delle priorità si aggiunge un altro salmonide da salvaguardare, non meno importante per le nostre acque, il temolo (Thymallus thymallus) “pinna blu”. Questa specie anche se non citata dalla direttiva habitat come specie di interesse comunitario in Italia, negli ultimi decenni ha subito la quasi totale scomparsa dalle acque vocate a salmonidi.

A seguire, gli ambiziosi obiettivi a lungo termine per la tutela delle specie sopraccitate:

promuovere una corretta gestione delle popolazioni selvatiche a supporto della pesca sportiva;

contribuire alla conservazione genetica e all'incremento delle specie nelle acque della Regione Veneto;

promuovere e sviluppare l’innovazione tecnologica e gestionale nei campi della produzione, igiene, valorizzazione qualitativa dei prodotti dell’acquacoltura;

promuovere la cooperazione fra Veneto Agricoltura e gli Incubatoi di valle.

Per corrispondere concretamente a queste finalità le proposte progettuali da implementare sono sia di tipo sperimentale sia di tipo formativo.

Le azioni formative prevedono:

FORMAZIONE PROFESSIONALE del personale qualificato del Centro Ittico Valdastico con l’obiettivo di acquisire competenze tecnico-scientifiche e gestionali sulla specie temolo;

GIORNATE INFORMATIVE/FORMATIVE TEORICO-PRATICHE con argomenti proposti dalle Associazioni di pesca sportive, rivolte al personale addetto alla gestione degli impianti ittiogenici/incubatoi di valle.

Le azione sperimentali prevedono:

CARATTERIZZAZIONE GENETICA DI RIPRODUTTORI DI TROTA MARMORATA (allevamento e/o selvatici) per il loro utilizzo nelle pratiche di riproduzione. Applicazione di marcatori microsatellite, dopo la selezione con l’approccio classico D-Loop/LDH;

CRIOCONSERVAZIONE DEL SEME DI TROTA MARMORATA DI ALLEVAMENTO, di maschi appartenenti a bacini diversi per preservare al meglio la variabilità genetica dei soggetti allevati;

MARCATURA MEDIANTE COLORANTE A BASE DI ALIZARINA DI TROTA MARMORATA, rilascio e recupero in ambiente naturale controllato.

PROVE DI FOTOPERIODO per la verifica della sincronizzazione nella maturazione delle gonadi nelle femmine;

PRODUZIONE DI TROTA FARIO STERILI (TRIPLOIDI) per evitare fenomeni di ibridazione fra la trota fario e la trota marmorata nelle aree di sovrapposizione.

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3 FORMAZIONE E DIVULGAZIONE

La complessità nella corretta gestione del materiale ittico selvatico e di quello prodotto negli impianti ittiogenici, condotti sia dal Centro Ittico di Valdastico sia dalle diverse Associazioni di Pesca, impone un continuo aggiornamento ed un ininterrotto sostegno tecnico scientifico.

GIORNATE INFORMATIVE/FORMATIVE TEORICO-PRATICHE PER LE ASSOCIAZIONI DI PESCA

Con il compito di sensibilizzare e coinvolgere le diverse Associazioni di pesca, alla luce della recente normativa, si sono organizzate giornate informative, rivolte sia alle Associazioni di pescatori sportivi sia agli operatori delle strutture pubbliche regionali e territoriali, addetti al settore ittico.

Sono state affrontate le principali tematiche legate alla gestione, produzione e igiene dei prodotti dell’acquacoltura. Il programma è stato proposto in quattro diverse località del territorio veneto (Corte Benedettina- Legnaro (PD), Cantina dei Colli Berici – Lonigo (VI), Museo Etnografico di Serravella- Cesiomaggiore (BL) e San’Artemio – Treviso) con l’intento di favorire la massima partecipazione da parte degli operatori interessati.

Gli argomenti trattati, con i rispettivi relatori, sono stati i seguenti:

Principali problematiche sanitarie nell’allevamento delle specie ittiche d’acqua dolce-Amedeo Manfrin - Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie;

Biosicurezza e benessere animale -Andrea Fabris - Veterinario A.P.I.

Normativa vigente in materia di immissioni nelle acque pubbliche e laghetti di pesca sportiva- Manuela Dalla Pozza, Chiara Ceolin - Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie;

Ruolo dell’ULSS nel settore della Pesca - Interventi dei Servizi Veterinari Sanità Animale Daniele Boffo - Ulss 9, Marcello Malacarne - Ulss 2 e Michele Zaghi - Ulss 16;

Approccio di gestione sostenibile per il mantenimento degli stock ittici autoctoni - Fabio Borghesan – Ittiologo, Consulente Veneto Agricoltura.

Nel seguito vengono allegate le relazioni dei formatori.

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4 FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA GESTIONE DELLA RIPRODUZIONE DEL TEMOLO E DI ALTRE SPECIE SENSIBILI ALLA SEV E NEI

Il temolo (Thymallus thymallus) è una specie ittica diffusa su quasi tutto il continente europeo; a nord si spinge fino alla Scandinavia settentrionale, fanno invece eccezione le regioni più meridionali. Nelle acque italiane era in origine presente nel bacino padano-veneto. Negli ultimi decenni, come già successo con la trota marmorata, la specie ha subito importanti disturbi di tipo antropico, quali inquinamento delle acque e degrado degli habitat. L’introduzione e la traslocazione di ceppi non nativi di provenienza danubiana e atlantica a scopi prettamente alieutici, hanno potenzialmente alterato i pool genici locali della specie. Ciò ha portato ad una situazione in cui le popolazioni che per definizione potrebbero essere considerate autoctone, presentano invece alti livelli di introgressione (es. fiume Adige) o addirittura, nel peggiore dei casi, la completa sostituzione delle popolazioni localmente adattate (es. fiume Brenta).

Dalle ricerche effettuate - Progetto ABaTe - del dott. A. Gandolfi e A. Meraner, del Centro di Ricerca e Innovazione, Fondazione Mach di Trento, emerge infatti la presenza di gruppi genetici differenti di Temolo nell’areale di campionamento dell’Adriatico settentrionale. Due gruppi genetici appartengono al “Temolo adriatico” nativo (il primo gruppo individuato nel Bacino dell’Adige e il secondo nei fiumi Sesia e Adda e in Friuli), mentre i rimanenti gruppi genetici sono esotici e riferibili alle popolazioni di Temolo della Drava, del Danubio del Nord, della Sava o del Bacino Atlantico (corsi d’acqua dell’Europa Centrale o della Scandinavia).

Tracce genetiche esotiche sono state rinvenute in tutti i siti di campionamento investigati, a testimonianza dell’imponente impatto che le semine hanno avuto sulla componente genetica nativa delle popolazioni selvatiche.

La proporzione delle componenti genetiche non-native è diversa da sito a sito, da un massimo del 100%

(= estinzione locale del Temolo nativo) a un minimo del 5-7% (a indicare una quasi totale persistenza delle originarie popolazioni di Temolo).

Elevate proporzioni di componenti genetiche native sono state osservate nei fiumi Sesia (Piemonte), Adda (Lombardia) e in particolare nei tratti medi del Fiume Adige. A titolo di esempio, la componente genetica riferibile al Temolo adriatico nativo è pari al 93% nell’Adige in prossimità di Merano e addirittura pari al 95% tra Bolzano e Ora.

La composizione genetica del Temolo nelle acque del sottobacino dell’Adige orientale (alto Isarco, Rienza e Aurino) merita una descrizione particolare: mentre i temoli dell’Adige occidentale sono principalmente caratterizzati da pattern genetici adriatici, gli esemplari campionati nell’Adige orientale sono geneticamente più simili alle popolazioni della Drava (Alto Adige orientale; tributario del Danubio).

Complesse analisi dei dati osservati e di dati genetici simulati suggeriscono effettivamente per le popolazioni di Temolo nelle acque tra Dobbiaco e Bressanone un’origine geografica a partire dalle

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5 popolazioni della Drava e un’origine temporale databile intorno alla metà del sedicesimo secolo.

Quindi, l’origine delle popolazioni dell’Adige orientale può essere fatta risalire al regno di Massimiliano I (1486- 1519), già noto, in ambito ittiologico, per avere avviato le prime diffuse traslocazioni di salmonidi. (Andreas Meraner, 2013)

Sulla scorta di queste ricerche, l’obiettivo ambizioso del Centro Ittico di Valdastico è di riuscire a provvedere alla riproduzione in ambito artificiale di questa specie di interesse alieutico in Regione Veneto. Partendo da uova di esemplari possibilmente selvatici, provenienti dal fiume Adige e/o dal fiume Livenza, si intende ottenere una prima linea di temoli da accrescere fino a farli diventare riproduttori; con questi dare quindi avvio alla produzione su larga scala a scopo di ripopolamento e alieutico in Regione Veneto.

Da molti anni, per cercare di arrestare la perdita di esemplari del ceppo autoctono di temolo, i vicini Sloveni ed i Centri Ittici del Friuli Venezia Giulia hanno avviato nei loro territori progetti di allevamento in cattività della specie (A. Sabbadini, 2007). Sono state riscontrate grandi difficoltà in merito, legate all’incapacità degli esemplari selvatici di adattarsi alla cattività, fattore che limita fortemente la possibilità di ottenere uova. Il problema è stato superato facendo crescere in ambiente artificiale esemplari giovanili con i quali si è allestito un primo parco riproduttori, ottenendo cosi una buona quantità di uova fecondate. Grazie anche a queste ricerche è stata individuata una dieta adatta alla crescita della specie in cattività. Facendo tesoro di tali esperienze, maturate negli anni, è stato attivato un rapporto di collaborazione con l’Ente Tutela Pesca della Regione Friuli Venezia Giulia, indirizzato alla formazione professionale del personale del Centro Ittico di Valdastico, volto a favorire l’acquisizione di competenze tecnico-scientifiche e gestionali sulla specie temolo.

Il tutto è iniziato con l’incontro tenutosi al Centro Ittico Valdastico il 19.02.2014. Per l’occasione è stato presentato il progetto “Nuove tecniche di crio – conservazione e analisi genetica come strumenti per implementare e migliorare la conservazione di specie ittiche protette e le performance delle specie allevate” che ha interessato la specie marmorata.

Nelle diverse visite, effettuate nei mesi da maggio a luglio, nei Centri Ittici friulani, a Maniago e Forni di Sopra (PN) dell’Ente Tutela Pesca, sotto la direzione tecnica del Sig. Gian Maria Sigalotti e del Dott.

Andrea Fabris, si sono apprese alcune specifiche tecniche operative concernenti le fasi produttive relative al mantenimento dei riproduttori e all’allevamento e allo svezzamento dei giovanili.

Non è stato possibile partecipare alle fasi di spremitura e di fecondazione delle uova, per mancato coordinamento dei tecnici friulani.

Le principali difficoltà che ogni anno si evidenziano negli impianti friulani e che complicano l’allevamento del temolo, soprattutto dopo il raggiungimento del terzo anno di età degli esemplari, sono le comparse di varie patologie, specialmente della foruncolosi. La somministrazione di antibiotici per fronteggiare tali malattie diventa a lungo termine inefficace, provocando la quasi totale scomparsa dei lotti allevati. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha cercato di

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6 produrre uno specifico vaccino, ma senza risultati apprezzabili. Sono a tutt’oggi in atto diverse attività sperimentali volte alla risoluzione del problema.

Le ipotesi più probabili alla radice di questo fenomeno sono riconducibili ad un mancato raggiungimento delle condizioni ideali di alimentazione e di densità degli individui negli Impianti.

Grazie alle informazioni scambiate ed alle nozioni apprese durante gli incontri, è stato possibile valutare l’idoneità del Centro ittico di Valdastico in ordine alla realizzazione degli obiettivi prefissati.

La prima difficoltà che si evidenzia per la produzione di temoli nel Centro Ittico Valdastico è la bassa escursione termica dell’acqua utilizzata in Impianto (range fra 9.5°C– 11°C); questa influirebbe negativamente sulla maturazione delle gonadi dei futuri riproduttori da allevare.

Queste stesse condizioni, invece, sono buone per la schiusa delle uova e per lo svezzamento del novellame.

Le larve di temolo, sia in cattività sia in natura, cominciano a nutrirsi autonomamente, una volta riassorbito il sacco vitellino; essi sono in grado di alimentarsi di zooplancton, tanto di quello raccolto in natura (sia vivo sia congelato) quanto di quello prodotto in avannotteria, fornito dai naupli di Artemia sp..

In questa fase, il Centro Ittico Valdastico sarebbe in grado di svezzare il materiale prodotto, cosi come viene fatto attualmente per la trota marmorata.

Le uova dovrebbero essere spremute da esemplari maturi, catturati in natura e/o da riproduttori in sosta presso un altro impianto, indenne e con acque idonee, per poi provvedere allo spostamento delle uova fecondate nell’avannotteria del Centro.

Per questa specie - ceppo adriatico – nelle nostre acque gravemente minacciata di estinzione, si intende valutare la possibilità di coinvolgere altre strutture (Associazioni di Pesca che gestiscono impianti Ittiogenici e Amministrazioni provinciali) per riuscire a presentare in futuro un progetto correttamente articolato in tutte le sue fasi, dalla produzione allo svezzamento.

temolo – foto di Emanuele Turato

(8)

7 Spin off accademico GEN TECH - Tecnologie innovative in biologia animale

Parco Area delle Scienze, 11/a – 43124 PARMA Telefono: +39- 0521-905643 Fax: +39-0521-905657

P.IVA e C.F. 02462200342

CARATTERIZZAZIONE GENETICA DI RIPRODUTTORI DI TROTA MARMORATA

INTRODUZIONE

Da alcuni anni la proficua collaborazione tra l’Amministrazione Regionale del Veneto e lo spin off accademico Gen-Tech dell’Università degli Studi di Parma ha portato alla realizzazione di un progetto di ricerca dedicato al miglioramento delle metodiche di allevamento della trota marmorata. Tra i vari endemiti presenti nei corsi d’acqua italiani, la trota marmorata è considerata una delle specie di maggior valenza biogeografica e naturalistica. Il suo stato di conservazione, classificato ad “elevato rischio” (Critically Endangered) dalla recente revisione della Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani (Rondinini et al., 2013), conferma la necessità di rigidi interventi di protezione e salvaguardia delle popolazioni alpine. Nonostante la specie sia inserita fin dal 1992 nell’allegato II della Direttiva Habitat (92/43/ CEE), la situazione dei popolamenti italiani è andata via via peggiorando, in relazione soprattutto alle continue modificazioni di habitat e alla costante antropizzazione dei corsi d’acqua settentrionali (Meraner et al., 2007; 2008).

Per tale motivo la trota marmorata è oggi tra le specie dell’ittiofauna dulcicola italiana quella che richiama maggiore attenzione in pratiche di allevamento a fini conservazionistici. La Regione Veneto, ed in particolare il Centro Ittiogenico di Valdastico (VenetoAgricoltura), ha avviato da anni un progetto per il recupero della trota marmorata nei maggiori bacini idrografici del Veneto e si è impegnata per l’applicazione di metodologie innovative per il miglioramento delle pratiche in acquacoltura (Best practices in aquaculture).

Nello specifico il Centro Ittiogenico di Valdastico nel corso degli anni 2014 e 2015 ha condotto una tipizzazione molecolare degli stock di riproduttori avvalendosi della collaborazione dello spin off dell’Università di Parma, implementando inoltre tecniche di riproduzione assistita e allevamento anche in collaborazione con partner Norvegesi nell’ambito di un progetto finanziato dal Regional Governement of Norway e coordinato dalla Cryogenetics di Hamar (si allega frontespizio della partnership di progetto nella figura sottostante).

E’ bene precisare che la selezione genetica dei riproduttori è uno degli aspetti cruciali per il successo dei piani di salvaguardia e di conservazione della specie, alla luce di ricerche pregresse che hanno messo in evidenza l’alta percentuale di ibridi (introgressione da geni atlantici) presente nelle popolazioni naturali.

Nella presente relazione vengono illustrate i principali aspetti tecnici ed i risultati di ricerche condotte sia presso l’impianto di Valdastico, sia in Laboratorio presso l’Università di Parma. La relazione è strutturata in due differenti sezioni. Una prima sezione riguardante le attività svolte per la

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8 tipizzazione genetica dei riproduttori, condotte anche in collaborazione con partner norvegesi ed una seconda parte riguardante metodologie innovative per l’allevamento di stadi giovanili di trota marmorata.

Illustrazione della partnership di progetto svolto in collaborazione con enti di ricerca norvegesi.

ATTIVITA’ DI GENETICA MOLECOLARE

MATERIALI E METODI

E’ stato applicato un approccio integrato basato sull’analisi di marcatori mitocondriali, di SNPs nucleari e di loci microsatellite altamente polimorfici. L’analisi della regione di controllo mitocondriale D-Loop, associata all’analisi RFLP del gene nucleare LDH-C1 ha consentito

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9 l’effettuazione di uno screening di primo livello (Fase 1) degli esemplari da avviare alla tipizzazione microsatellite (Fase 2). L’approccio intergrato consente di definire con ragionevole certezza il grado di purezza dei riproduttori e la loro attribuzione a gruppi/popolazioni ben differenziate.

Relativamente all’analisi del DNA mitocondriale (D-Loop), esso consente di definire anche l’origine fileogeografica degli esemplari sulla base dell’attribuzione alle linee Mediterranea Adriatica, Atlantica, Danubiana e Marmoratus. Per quanto concerne la determinazione delle frequenze alleliche dei loci microsatellite sono stati analizzati 11 diversi loci in un primo stock di 96 esemplari allevati presso il Centro di Valdastico. Di questi 30 erano provenienti dai bacini Piave (catturati anno 2008), 30 dell’Adige (2010) e 36 Brenta (2009). In realtà 6 esemplari del ceppo Brenta, dei 36 analizzati, erano esemplari selvatici catturati in ambiente naturale nel 2013. I loci analizzati sono stati i seguenti:

BHMS330, BHMS349, BHMS429, Ssa197, Ssa85, SsaD157, SsaD190, SsaD58, SsaD85, STR-2, Tap2B.

Ulteriori 3 loci, STR15, Ssa85 e Ssa197 sono stati analizzati in un secondo stock di 169 campioni di cui 84 appartenenti al ceppo Brenta Cismon e 85 al ceppo Piave portati a Valdastico nel 2014.

Nella tabella sottostante è riportate il quadro dei campionamenti con i codici di riferimento associati ad ogni marmorata, per una migliore identificazione operativa durante le prossime campagne ittiogeniche. Ogni trota è stata infatti dotata di un Pit Tag (Personal Integrated Trasponder) intramuscolo.

DOMESTIC - ADIGE 2010

SAMPLE NUMBER SEX BARCODE LENGHT cm WEIGHT kg

1 M 968000004730958 47 1,29

2 M 968000004568954 51 1,605

3 M 968000004746968 40 0,755

4 M 968000004273144 53 2,065

5 M 968000004566595 50,5 1,83

6 M 968000004736315 45 1,03

7 M 968000004735379 48 1,275

8 M 968000004749072 41 870

9 M 968000004567116 47 1,2

10 M 968000004706880 47 1,345

11 M 968000004729696 56 2,395

12 F 968000004568889 43,5 1,14

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10

13 F 968000004734204 42,5 1,075

14 F 968000004767131 50,5 1,5

15 F 968000004567143 44 1,095

16 F 968000004756941 51 1,73

17 F 968000004739222 47 1,385

18 M 968000004744913 45 1,045

19 M 968000004565900 49 1,52

20 M 968000004706504 48 1,24

60 M 968000004747805 57,5 1,005

DOMESTIC - BRENTA 2009

SAMPLE NUMBER SEX BARCODE LENGHT cm WEIGHT kg

21 M 968000004267483 48 1,52

22 M 968000004737468 44 0,91

23 M 968000004569214 47 1,27

24 M 968000004745592 49 1,475

25 M 968000004748237 47,5 1,525

26 M 968000004740155 44 1,055

27 M 968000004735392 38 0,98

28 M 968000004747447 49 1,38

29 M 968000004571902 50,5 1,65

30 M 968000004830738 51 1,675

31 M 968000004762916 46 1,34

32 M 968000004748438 47 1,28

33 F 968000004725604 45 1,375

34 F 968000004705547 47 1,58

35 F 968000004747167 42,5 1,17

36 F 968000004568996 44 1,205

37 F 968000004748093 41 1,06

38 F 968000004729583 44 1,105

39 F 968000004741141 39 0,785

40 F 968000004269688 44 1,275

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11 DOMESTIC - PIAVE 2008

SAMPLE NUMBER SEX BARCODE LENGHT cm WEIGHT kg

41 M 968000004569125 55 1,5

42 F 968000004707174 47 1,23

43 M 968000004729678 49 1,31

44 M 698000004727888 57 1,935

45 M 968000004749944 50 1,58

46 M 968000004728308 49 1,48

47 M 968000004567749 51 1,53

48 M 968000004730384 48 1,205

49 F? 968000004738281 47 1,1

50 F 968000004271145 44 1,15

51 F 968000004748320 41 0,895

52 F 968000004741962 49 1,365

53 F 968000004747405 44 1,1

54 F 968000004727737 44,5 0,955

55 F 968000004570004 48 1,26

56 F 968000004739882 44 0,93

57 F 968000004747664 60 2,61

58 M 968000004572572 47,5 1,445

59 M 968000004567387 52 1,755

WILD – BRENTA 2013

SAMPLE NUMBER SEX BARCODE LENGHT cm WEIGHT kg NOTES

1 F 968000004733525 47 \

2 F 968000004705810 41 \

3 F 968000004735895 31 \

4 F 968000004740595 43 \

5 F 968000004733204 38 \ Hybrid pheno

6 F 968000004725752 48 \ Marble pheno

Per quanto concerne le metodologie molecolari applicate, esse sono già state descritte in modo dettagliato in relazioni precedenti e sono riconducibili a lavori presenti in letteratura. In particolare

(13)

12 per quanto concerne l’identificazione di aplotipi mitocondriali si è proceduto all’analisi di SNPs in multiplexing della regione di controllo mitocondriale utilizzando 5 diversi primer “forward” ed un solo

“reverse” secondo quanto proposto da Apostolidis et al. (2007).

In alcuni campioni selezionati in modo causale l’approccio multiplex è stato confermato da un’ulteriore analisi basata sull’utilizzo dell’enzima di restrizione AluI, effettuata su ampliconi ottenuti con primer L19/ H17 (Dovc et al., 2004).

Il gene nucleare LDH- C1* è stato amplificato con primer Ldhxon3F/ Ldhxon4R, con successiva identificazione dei genotipi mediante endonucleasi BslI e tecnica RFLP secondo quando descritto da McMeel et al. 2001. In questo caso il pattern di restrizione consente di identificare le diverse combinazioni alleliche in grado di definire omozigoti Atlantici 90/90, Mediterranei 100/100 o eterozigoti ibridi 90/100. In particolare, l’allele 100 identifica caratteristiche genetiche Mediterranee per il gene in questione.

I riproduttori risultati mediterranei all’analisi mitocondriale e LDH sono stati sottoposti ad ulteriore genotipizzazione dei loci microsatellite, utilizzando specifiche sequenze di primer riportate in letteratura (Pujolar, et al., 2011). L’analisi degli ampliconi per la definizione delle frequenze alleliche è stata condotta tramite elettroforesi capillare utilizzando un sistema automatizzato (sequenziatore automatico) CEQ8000 Beckman Coulter DNA Analysis System.

Il “Population assignment”, ossia l’attribuzione alla cieca alle diverse popolazioni/gruppi sulla base delle frequenze alleliche dei loci microsatellite, è stata eseguita con software STRUCTURE (v2.3.4.).

Gli esemplari ibridi 5, 13, 19, 56 e il locus SSaD170, caratterizzato da numerosi alleli nulli, sono stati omessi nella matrice originale. Sono inoltre riportati I seguenti parametri di elaborazione qualora fossero di interesse tecnico-specialistico: length of Burning Period 5000, numero di MCMC Repetitions after Burning 10000, Ancestry Model basato su “Admixture Model”, numero iniziale di K (populations) tra 1 e 10 (Software Structure Harvester Web v 0.6.94).

RISULTATI

I risultati delle analisi combinate degli aplotipi mitocondriali e del gene LDH-C1, effettuate nei 3 gruppi di marmorate “domestiche” (1-20 Adige, 21-40 Brenta, 41-60 Piave), sono illustrati nella tabella sottostante. Come già evidenziato nel paragrafo precedente, 4 esemplari tra i 60 analizzati (5,13, 19 e 56) sono stati scartati prima dell’analisi dei loci microsatellite in quanto risultati ibridi all’analisi LDH. In questo caso l’introgressione è stata apportata da maschi, in quanto il DNA mitocondriale (di provenienza materna) ha mostrato il 100% di appartenenza all’aplotipo

“marmoratus” (marble).

(14)

13 CAMPIONI “DOMESTICI” PRESSO IMPIANTO DI VALDASTICO

SAMPLE mt-Dloop LDH-C1 Diagnosi

1 Marble ME MARBLE

2 Marble ME MARBLE

3 Marble ME MARBLE

4 Marble ME MARBLE

5 Marble Heterozygote Hybrid

6 Marble ME MARBLE

7 Marble ME MARBLE

8 Marble ME MARBLE

9 Marble ME MARBLE

10 Marble ME MARBLE

11 Marble ME MARBLE

12 Marble ME MARBLE

13 Marble Heterozygote Hybrid

14 Marble ME MARBLE

15 Marble ME MARBLE

16 Marble ME MARBLE

17 Marble ME MARBLE

18 Marble ME MARBLE

19 Marble Heterozygote Hybrid

20 Marble ME MARBLE

21 Marble ME MARBLE

22 Marble ME MARBLE

23 Marble ME MARBLE

24 Marble ME MARBLE

25 Marble ME MARBLE

26 Marble ME MARBLE

27 Marble ME MARBLE

28 Marble ME MARBLE

29 Marble ME MARBLE

30 Marble ME MARBLE

31 Marble ME MARBLE

32 Marble ME MARBLE

33 Marble ME MARBLE

34 Marble ME MARBLE

35 Marble ME MARBLE

36 Marble ME MARBLE

(15)

14

37 Marble ME MARBLE

38 Marble ME MARBLE

39 Marble ME MARBLE

40 Marble ME MARBLE

41 Marble ME MARBLE

42 Marble ME MARBLE

43 Marble ME MARBLE

44 Marble ME MARBLE

45 Marble ME MARBLE

46 Marble ME MARBLE

47 Marble ME MARBLE

48 Marble ME MARBLE

49 Marble ME MARBLE

50 Marble ME MARBLE

51 Marble ME MARBLE

52 Marble ME MARBLE

53 Marble ME MARBLE

54 Marble ME MARBLE

55 Marble ME MARBLE

56 Marble Heterozygote Hybrid

57 Marble ME MARBLE

58 Marble ME MARBLE

59 Marble ME MARBLE

60 Marble ME MARBLE

Tra i campioni selvatici, 5 esemplari su 6 sono risultati idonei alla successiva genotipizzazione con microsatelliti. Il solo esemplare n. 5 ha mostrato segni di ibridazione a livello nucleare. Risultati riportati nella tabella sottostante.

CAMPIONI SELVATICI

Brenta 1 Marble ME MARBLE

Brenta 2 Marble ME MARBLE

Brenta 3 Marble ME MARBLE

Brenta 4 Marble ME MARBLE

Brenta 5 Marble Heterozygote HYBRID

Brenta 6 Marble ME MARBLE

(16)

15 I risultati dell’analisi di 11 loci microsatellite polimorfici, precedentemente caratterizzati in Salmo salar e in Salmo marmoratus, e quindi potenzialmente fruibili per considerazioni di genetica di popolazione nei gruppi campionati, sono riportati nel prospetto sottostante. In generale i loci BHMS349, Ssa197, SSaD157, SsaD58, STR-2 hanno mostrato una ”allelic richness” superiore agli altri e pertanto sono stati considerati tra i più informativi (aspetto da considerare nelle tipizzazioni future).

Per quanto concerne aspetti specifici di variabilità genetica, l’eterozigosità medià entro gruppi, determinata considerando tutti i loci polimorfici, è risultata scarsa e variabile tra 61,10% Adige, 58,18

% Brenta e 51,81% Piave. Da un punto di vista conservazionistico questo aspetto non è trascurabile, considerando i livelli di variabilità definiti in altre specie ittiche solitamente in grado di raggiungere anche valori di eterozigosità variabili tra 70 e 90%. La bassa eterozigosità riscontrata nelle marmorate di Valdastico è presumibilmente attribuibile a fenomeni di inbreeding (inincrocio), assai comuni in materiale di allevamento.

DOMESTIC - ADIGE

LOCI GENOTYPE N° IND %

BHMS330

92/96 1 5,55%

90/90 4 22,22%

90/94 1 5,55%

90/96 10 55,55%

90/110 1 5,55%

90/92 1 5,55%

18 99,97%

BHMS349

123/163 3 16,66%

119/123 3 16,66%

123/129 5 27,77%

123/123 4 22,22%

125/163 1 5,55%

111/123 1 5,55%

123/161 1 5,55%

18 99,96%

BHMS429

195/195 4 22,22%

(17)

16

205/205 1 5,55%

195/205 3 16,66%

195/201 8 44,44%

201/205 1 5,55%

191/191 1 5,55%

18 99,97%

Ssa197

177/185 1 5,55%

197/197 3 16,66%

177/193 1 5,55%

157/193 2 11,11%

185/193 3 16,66%

185/185 2 11,11%

193/197 2 11,11%

177/177 1 5,55%

181/185 1 5,55%

193/193 1 5,55%

177/197 1 5,55%

18 99,95%

SSa85

108/108 17 94,44%

108/132 1 5,55%

18 99,99%

SSaD157

311/319 1 5,55%

291/319 1 5,55%

287/299 1 5,55%

287/307 2 11,11%

311/327 2 11,11%

287/291 2 11,11%

275/287 2 11,11%

287/319 2 11,11%

(18)

17

299/319 1 5,55%

287/287 2 11,11%

283/303 1 5,55%

307/307 1 5,55%

18 99,96%

SSaD190

132/136 9 50%

132/132 7 38,88%

136/136 2 11,11%

18 100%

SsaD58

279/283 1 5,55%

267/283 2 11,11%

317/317 1 5,55%

287/315 1 5,55%

283/291 1 5,55%

291/291 1 5,55%

279/279 3 16,66%

279/287 2 11,11%

283/303 1 5,55%

287/291 1 5,55%

279/321 1 5,55%

285/291 1 5,55%

265/265 1 5,55%

307/307 1 5,55%

18 99,93%

SSaD85

192/192 2 11,11%

196/226 1 5,55%

196/222 1 5,55%

226/230 1 5,55%

192/222 3 16,66%

(19)

18

186/226 1 5,55%

222/230 2 11,11%

214/234 1 5,55%

214/236 1 5,55%

222/232 1 5,55%

192/212 1 5,55%

226/226 1 5,55%

212/234 1 5,55%

204/214 1 5,55%

18 99,93%

STR-2

333/361 1 5,55%

328/352 1 5,55%

331/357 1 5,55%

322/352 2 11,11%

353/357 1 5,55%

361/361 1 5,55%

350/359 1 5,55%

322/354 1 5,55%

359/359 2 11,11%

324/346 1 5,55%

357/357 2 11,11%

332/352 1 5,55%

321/359 2 11,11%

346/361 1 5,55%

18 99,94%

Tap2B

313/313 7 38,88%

321/321 3 16,66%

313/321 8 44,44%

18 99,98%

(20)

19 DOMESTIC BRENTA

LOCI GENOTYPE N° IND %

BHMS330

90/90 15 75%

90/102 4 20%

90/96 1 5%

20 100%

BHMS349

99/151 3 15%

101/151 1 5%

109/151 3 15%

151/165 3 15%

109/165 1 5%

99/109 6 30%

101/117 1 5%

101/109 1 5%

99/145 1 5%

20 100%

BHMS429

195/195 3 15%

195/201 13 65%

201/201 3 15%

195/215 1 5%

20 100%

Ssa197

208/208 1 5%

147/189 1 5%

165/177 3 15%

177/181 1 5%

147/177 4 20%

147/165 2 10%

(21)

20

181/181 1 5%

165/181 6 30%

161/181 1 5%

20 100%

SSa85

108/108 19 95%

108/132 1 5%

20 100%

SSaD157

283/311 3 15%

311/315 4 20%

315/315 3 15%

283/283 3 15%

152/283 1 5%

283/299 1 5%

307/311 1 5%

299/311 1 5%

245/283 1 5%

299/311 2 10%

20 100%

SSaD190

132/132 11 55%

128/132 1 5%

132/146 7 35%

142/146 1 5%

20 100%

SsaD58

315/315 4 20%

295/295 4 20%

295/315 9 45%

279/295 2 10%

279/279 1 5%

(22)

21

20 100%

SSaD85

208/208 6 30%

226/236 1 5%

186/200 2 10%

200/208 2 10%

208/236 2 10%

236/236 1 5%

200/236 4 20%

190/208 1 5%

186/226 1 5%

20 100%

STR-2

352/352 1 5%

372/372 4 20%

345/352 2 10%

345/372 1 5%

327/339 1 5%

339/372 1 5%

346/346 1 5%

325/345 1 5%

341/344 1 5%

325/352 1 5%

344/352 1 5%

352/359 1 5%

344/344 1 5%

344/361 1 5%

325/344 2 10%

20 100%

Tap2B

321/321 12 60%

201/201 1 5%

(23)

22

313/321 7 35%

20 100%

DOMESTIC PIAVE

LOCI GENOTYPE N° IND %

BHMS330

90/90 15 83,33%

90/92 3 16,66%

18 99,99%

BHMS349

151/153 4 22,22%

99/99 3 16,66%

99/151 4 22,22%

125/151 1 5,55%

99/145 5 27,77%

125/125 1 5,55%

18 99,97%

BHMS429

177/193 1 5,55%

195/195 10 55,55%

195/201 1 5,55%

191/195 5 27,77%

195/211 1 5,55%

18 99,97%

Ssa197

137/177 3 16,66%

177/181 2 11,11%

157/181 1 5,55%

181/181 1 5,55%

157/177 3 16,66%

137/185 2 11,11%

131/177 1 5,55%

(24)

23

181/185 2 11,11%

137/181 1 5,55%

177/185 1 5,55%

137/185 1 5,55%

18 99,95%

SSa85

108/108 15 83,33%

108/112 1 5,55%

108/132 2 11,11%

18 99,99%

SSaD157

291/307 1 5,55%

247/303 2 11,11%

291/299 1 5,55%

247/303 2 11,11%

247/299 2 11,11%

299/307 1 5,55%

299/319 3 16,66%

291/319 1 5,55%

247/319 1 5,55%

299/303 1 5,55%

287/299 1 5,55%

299/315 1 5,55%

291/303 1 5,55%

18 99,94%

SSaD190

132/142 7 38,88%

132/132 9 50%

132/136 2 11,11%

18 99,99%

SsaD58

0/0 1 5,55%

(25)

24

319/319 6 33,33%

245/285 1 5,55%

245/245 2 11,11%

245/319 2 11,11%

285/311 3 16,66%

287/311 1 5,55%

311/311 2 11,11%

18 99,97%

SSaD85

182/214 5 27,77%

182/182 8 44,44%

182/196 2 11,11%

182/212 3 16,66%

18 99,98%

STR-2

359/359 9 50%

346/359 1 5,55%

333/341 2 11,11%

344/359 1 5,55%

341/359 1 5,55%

344/363 1 5,55%

337/339 1 5,55%

344/344 1 5,55%

350/359 1 5,55%

18 100%

Tap2B

313/313 11 61,11%

313/321 7 38,88%

18 99,99%

Il “Population Assignment” eseguito con Structure Harvester Web ha confermato l’attribuzione di questo gruppo di campioni ad un numero di popolazioni variabile tra 3 e 4. Vedi immagine sottostante.

(26)

25 Il risultato è stato confermato dall’analisi bayesiana con STRUCTURE in grado di differenziare correttamente gli esemplari già attribuiti in partenza ai ceppi Adige, Brenta e Piave con l’unica eccezione dell’esemplare n. 60 (Pit tag barcode n. 968000004747805) erroneamente attribuito ai campioni Adige ma appartenente geneticamente al ceppo Piave. E’ plausibile che l’erronea attributizione fosse imputabile ad un riproduttore fuggito da una vasca o accidentalmente isnerito nella vasca non corretta durante precedent pratiche gestionali.

L’immagine sottostante identifica chiaramente tre gruppi nell’ambito delle 56 marmorate inizialmente selezionate con DNA mitocondriale e LDH (Fase 1) e successivamente tipizzate con microsatelliti a livello di popolazione (Fase 2).

IMAGE 1

(27)

26 Considerando la bassa variabilità genetica evidenziata con l’analisi dei microsatelliti, è stata effettuata una valutazione della diversità allelica dei singoli esemplari al fine di identificare possibili accoppiamenti da effettuare nel corso delle prossime campagne ittiogeniche. Nella tabella sottostante è riportato il numero di alleli determinati nei singoli esemplari (variabili tra 13 e 21); sono evidenziati quelli a maggior variabilità. In verde gli esemplari a maggior variabilità genetica, in giallo quelli a variabilità intermedia, in rosso gli ibridi da scartare.

individuo n alleli loci non amplificati

1 19

2 17 1 no

3 19

4 21 1 no

5 16 IBRIDO

6 21

7 17 1 no

8 18 1 no

9 19

10 19 1 no

11 21

12 18 IBRIDO

13 18

14 19

15 18

16 17 1 no

17 18

18 17 IBRIDO

19 20

20 17 1 no

21 13 1 no

22 19

23 17

24 19

25 18 1 no

26 16 1 no

27 15

(28)

27

28 18 1 no

29 16

30 19 1 no

31 17

32 19

33 18 1 no

34 19 2 no

35 18

36 19 1 no

37 18

38 18 1 no

39 19 1 no

40 19 1 no

41 16 2 no

42 14 1 no

43 16

44 16 1 no

45 16

46 17

47 17

48 20

49 16

50 19

51 21

52 18 1 no

53 20

54 21

55 16 IBRIDO

56 19 1 no

57 18

58 18

59 22

60 16 1 no

(29)

28 Relativamente agli ulteriori 169 esemplari appartenenti ai ceppi Cismon e Piave, le analisi di Fase 1 (mtDNA e LDH-C1) hanno evidenziato una differenza sostanziale tra i due diversi gruppi.

Nel gruppo Cismon, infatti, 25 su 84 esemplari sono risultati eterozigoti al locus LDH-C1, pur in presenza di mtDNA “marmoratus” (MA) in tutti i pesci analizzati. La presenza negli esemplari ibridi dei soli genotipi LDH eterozigoti 90/100, in assenza di quelli omozigoti atlantici 90/90, farebbe propendere per una loro assegnazione ad ibridi di prima generazione (generazione F1) generati dall’incrocio di femmine marmoratus con maschi atlantici o ibridi. Nella tabella sottostante è riportato il quadro analitico con evidenziati in giallo gli esemplari da avviare alla carriera riproduttiva.

SAMPLE

NUMBER CODE LENGHT cm WEIGHT kg D-LOOP LDH-C1* SSa85 SSa197 STR15

1 1910251 37 0,675 MA ME 105 187/191 219/227

2 1971917 37 0,525 MA ETER

3 2036581 45 1,11 MA ME 105/113 138/150 219/227

4 1936462 42 0,775 MA ME 105 165/178 219

5 1841077 35 0,675 MA ME 105 200/232 219

6 2019401 46 1,195 MA ME 105 189 219

7 1866632 43 0,855 MA ME 105 146/179 219

8 1819445 45 1,025 MA ME 105/113 166/179 219

9 1937888 34 0,38 MA ETER

10 1948881 34 0,36 MA ETER

11 1990803 36 0,52 MA ETER

12 1959111 44 1,05 MA ETER

13 1947234 42 1,055 MA ETER

14 1725244 32 0,395 MA ME 105/113 rifare 219/227

15 1900413 40 0,84 MA ETER

16 1825241 41 0,685 MA ME 105 165/182 219

17 1924464 42 0,935 MA ME 105 146 219

18 1949263 42 0,9 MA ME rifare 165/186 219

19 1752922 43 0,985 MA ETER

20 1991222 40 0,695 MA ME 105 178/190 219

21 2038294 42 0,89 MA ME 105 165/186 219

22 1974549 46 1,235 MA ETER

(30)

29

23 1967632 40 0,765 MA ME 105 165/190 219

24 1944455 40 0,7 MA ME 105/113 138/165 219

25 1945699 45 0,96 MA ME 105 190/198 219

26 1910354 34 0,555 MA ME 105/113 165/206 219/227

27 1931664 56 2,5 MA ME 105 185/189 219

28 1954799 47 1,235 MA ME 105 177/189 219

29 2017761 40 0,705 MA /

30 2037733 41 0,8 MA ME 105 189/189 219

31 19522688 40 0,71 MA ME 105 146/198 219

32 1992492 35 0,6 MA ME 105/113 189/206

? 219/227

33 1720248 39 0,69 MA ME 105/113

? O 115 149/181 219

34 1797981 45 1,5 MA ETER

35 2038335 50 1,325 MA ME 105 146/177 219

36 2016794 44 0,97 MA ME 105 189/206 171/219

37 1913666 41 0,905 MA ETER

38 1976178 35 0,53 MA ETER

39 1951130 35 0,535 MA ME 105 rifare 171/219

40 1945926 43 0,875 MA ME 105 138/189 171/219

41 1810615 34 0,445 MA ETER

42 1757262 43 0,875 MA ME 105 164/176 171/219

43 1960089 41 0,84 MA ME 105 164/176 171/219

44 2011792 46 1,41 MA ME 105 136/164 171/219

45 2616146 40 0,725 MA ME 105 145/185 171/219

46 1888482 53 1,825 MA ME 100 145 171/219

47 1967202 40 0,52 MA ME 105 181/189 171/219

48 1908757 39 0,775 MA ETER

49 1819454 34 0,455 MA ETER

50 1905158 40 ? MA ME 105 145/189 171/219

51 1443702 45 1,025 MA ME 105/113 148/176 171/219

52 1757852 47 1,1 MA ME 105 DA FARE

(31)

30

53 2015119 39 0,7 MA ETER

54 1815207 36 0,49 MA /

55 1807966 52 1,56 MA ME 105 rifare 171/219

56 1951741 56 2,27 MA ME 105 145 171/219

57 1955550 49 1,335 MA ME 105 145 171/219

58 1805424 45 1,04 MA ME 105 149/205

? 171/219

59 1952870 42 0,87 MA ETER 171/219

60 1757076 45 1,035 MA ME 105 145/189 171/219

61 1820708 44 0,97 MA ETER

62 2017644 36 0,525 MA ME 105 164/189

? 171/219

63 1954308 34 0,445 MA ME 105 189/197 171/219

64 1935300 36 0,54 MA /

65 1876275 51 1,6 MA ME 105 181/189 171/219

66 1936050 43 0,825 MA ME 100/108 189/205 171/219

67 1828071 45 1,235 MA ETER

68 1889656 45 1,07 MA ME 105 189/213 171/219

69 1912164 42 0,905 MA ETER

70 2014442 46 0,96 MA ETER

71 1955563 35 0,49 MA /

72 1909081 39 0,595 MA ETER

73 1948803 41 0,785 MA ME 105 181/189 171/219

74 1931470 33 0,49 MA ETER

75 1778271 33 0,46 MA ETER

76 1910226 48 1,175 MA ME 105 189 171/219

77 1930561 41 0,895 MA ME 105 189/213 171/219

78 1851063 43 0,84 MA ME 105 164/180 171/219

79 1821695 37 0,73 MA ME 105 177/189 219

80 1781363 33 0,405 MA ME 105/113 189/197 219/227

81 1916523 39 0,818 MA ETER

82 1766616 33 0,39 MA ME 105 177/189 219

(32)

31

83 1935257 38 0,66 MA ME 105 164/180 219

84 2015624 36 0,565 MA ME 105 164/180 219

Lo stesso approccio è stato eseguito su 85 esemplari appartenenti al ceppo Piave. In questo caso la percentuale di marmorate pure ai marcatori D-Loop ed LDH è risultata dell’87%. Settantaquattro esemplari su un totale di 85 analizzati sono utilizzabili in pratiche ittiogeniche. Gli esemplari da avviare alla carriera riproduttiva sono evidenziati in giallo nella tabella sottostante.

SAMPLE

NUMBER CODE LENGHT cm WEIGHT kg D-LOOP LDH-C1* SSa85 SSa197 STR15

85 1825414 57 0,625 MA ME 105/113 144/180 219

86 1955725 43 0,795 MA ME 105 144/180 219

87 1945756 48 1,34 MA ME 105 180/184 219/229

88 1950078 54 1,8 MA ME 105 144/184 219/229

89 1950910 39 0,66 MA ME 105/113 144/180 219/227

90 2037561 55 1,88 MA ME 100/108 156/180 219

91 1915335 47 1,41 MA ME 105 144/184 219/229

92 1916583 48 1,395 MA ME 105 180/184 220?

93 1908492 47 1,1 MA ME 105/113 180/184 220?

94 1889766 50 1,445 MA ME 105/113 144/184 220?

95 1907291 38 0,665 MA ME 105/113 176/180 228/230?

96 1825868 42 0,85 MA ME 105 180/184 219/227

97 1908492 44 0,955 MA ME 105 144/180 220/230

98 1811447 48 1,59 MA ME 105 156/180 rifare

99 1990801 47 1,21 MA ME 105 184/188 219/227

100 1843876 51 1,575 MA ME 105 156/180 219

101 1816235 53 1,79 MA ETER

102 1913269 44 0,9 MA ATL

103 1888815 37 0,72 MA ME 105 176/180 219/227

104 1971694 52 1,83 MA ME 105 180 219

105 1889295 50 1,56 MA ME 105 132/176 219

106 1946858 47 1,31 MA ME 105/111 180 219

107 1867477 50 1,428 MA ME 105/113 176/180 219

(33)

32

108 1977368 48 1,425 MA ME 105 180/184 219

109 1907036 53 1,63 MA ME 105/113 144 219

110 1951134 47 1,29 MA ME 105/113 180 219

111 1890678 41 0,55 MA ME 110/112 144 219

112 1890484 45 1,085 MA ATL

113 1888431 52 1,625 MA ME 105/113 144/184 219/229

114 2013281 37 0,555 MA ME 105 180/184 171/219

115 1811683 51 1,555 MA ME 105 144/184 171/219

116 1975730 54 1,32 MA ME 105 144/184 171/219

117 1972028 59 2,285 MA ME 105/113 144 171/219

118 1991478 46 1,115 MA ME 105 144/176 171/219

119 1950102 48 1,64 MA ME 105 180 171/219

120 1992057 43 1,01 MA ME 105 192/200 171/219

121 2038133 46 1,08 MA ME 105 176/184 171/219

122 1971105 45 1,145 MA ME 105 176/180 219/229

123 1922674 44 1 MA ME 105 144/176 219/229

124 1857300 49 1,395 MA ME 105/113 144/180 171/219

125 1971603 44 1,035 MA ME 105/113 180/184 171/219

126 1825763 46 1,295 MA ME 105 144/176 171/219

127 1826384 44 1,143 MA ME 105 144 171/219

128 2016077 52 1,47 MA ME 105/113 144 171/219

129 1856077 53 1,7 MA ME 105/113 144 171/219

130 1912067 48 1,395 MA ME 105/113 176/180 171/219

131 1868099 44 0,935 MA ETER

132 1911249 51 1,815 MA ME 105 176/180 219

133 1974237 41 1 MA ME 105/113 180 219/227

134 1929996 47 1,8 MA ME 105/113 181/184 219/227

135 1953878 45 1,14 MA ME 105 182/186 219

136 1953197 52 1,795 MA ETER

137 1757775 50 1,71 MA ETER

138 1968444 44 1,01 MA ETER

139 1932780 46 1,09 MA ME 105 140/176 219/227

(34)

33

140 1934735 47 1,295 MA ETER

141 1961311 44 0,985 MA ME 105/113 176/180 219/229

142 1919466 47 1,39 MA ME 105/113 rifare 219

143 1966315 51 1,755 MA ETER

144 1959843 51 1 MA ETER

145 1818898 41 0,777 MA ETER

146 1889618 52 1,13 MA ME 105 rifare 219

147 1973898 47 1,2 MA ME 105 144/180 219/227

148 1961954 43 1,075 MA ME 105/113 90/94 227/229

149 1990392 52 1,79 MA ME 105/113 180 219

150 1959449 50 1,?50 MA ME 105/113 144/180 171/219

151 2015056 52 1,65 MA ME 105/113 144/176 171/219

152 1908064 49 1,37 MA ME 105/113 144 171/219

153 1909610 50 1,52 MA ME 105 180/184 171/219

154 1961717 52 1,83 MA ME 105/113 144/176 171/219

155 1888174 45 1,19 MA ME 105/113 144/176 171/219

156 1973055 56 2,9 MA ME 105 144/184 171/219

157 1768571 44 1,09 MA ME rifare 176/180 171/219

158 2038205 45 1,1 MA ME 105 144/184 219/229

159 1812568 51 1,87 MA ME 105/113 144/184 219/229

160 1889801 43 0,95 MA ME 105/113 180/184 219/229

161 1888785 43 0,835 MA ME 113 180/184 219/229

162 1955741 39 0,735 MA ME 105 176/180 171/219

163 1976864 47 1,28 MA ME 105 144/184 171/219

164 1962136 40 0,965 MA ME 105 184 171/219

165 2018053 48 1,33 MA ME 105 176/180 171/219

166 1848122 47 1,485 MA ME 105 144/180 219/229

167 1810431 48 1,33 MA ME 105/113 144/184 171/219

168 1960518 46 1,34 MA ME 113 144/180 171/219

169 1968843 40 0,76 MA ME 105/113 180/184 171/219

Per quanto concerne i marcatori microsatellite è bene precisare che su questo lotto il numero di marcatori analizzato non consente, al momento attuale, valutazioni conclusive sui livelli di variabilità

(35)

34 genetica. Su questo lotto è infatti in corso un’ulteriore fase sperimentale, non prevista inizialmente, di messa a punto di ulteriori loci microsatellite al fine di aumentare il potere di risoluzione analitica da associare alle pratiche di crioconservazione già in atto presso l’impianto di Valdastico.

Prof. Francesco Nonnis Marzano

Spin Off Accademico Gen Tech e Università Parma

Parma, Ottobre 2015

(36)

35 CRIOCONSERVAZIONE DEL SEME DI TROTA MARMORATA DI ALLEVAMENTO

L'attività principale effettuata in collaborazione con la Gen Tech srl, spin off, è stata quella di fornire i campioni di sperma e tessuto alla Cryogenetics, coordinare i processi di fecondazione con il materiale crioconservato e valutare la sopravvivenza del materiale prodotto.

Tutto il lavoro è stato eseguito presso il Centro Ittico Sperimentale Valdastico.

Date Attività

11 novembre 2013

La raccolta di campioni genetici di trota marmorata per la crioconservazione e la pianificazione degli incroci per ottenere la massima variabilità genetica.

27 novembre 2013 Controllo della maturità dei maschi per la raccolta dello sperma.

9 dicembre 2013 Raccolta dello sperma dai maschi di trota di marmorata e spedizione in Norvegia a Cryogenetics.

20 dicembre 2013

Recupero del serbatoio criogenico all'Università di Parma con lo sperma congelato trota marmorata, provenienti dalla Norvegia - Cryogenetics.

20dicembre 2013 Trasporto del serbatoio criogenico al Centro Ittico Valdastico.

23 dicembre 2013 Fecondazione delle uova di trota marmorata.

30 dicembre 2013 Processo e controllo di fecondazione delle uova di trota marmorata

7 gennaio 2014 Processo e controllo di fecondazione delle uova di trota marmorata

15 gennaio 2014 Processo e controllo di fecondazione delle uova di trota marmorata.

23 gennaio 2014 Processo e controllo di fecondazione delle uova di trota marmorata.

04 gennaio 2014 Controllo di fecondazione delle uova di trota marmorata.

Processo di fecondazione delle uova di trote marmorata è stato eseguito come indicato dal specifico protocollo fornito dalla Cryogenetics. La maggior parte delle femmine utilizzate (raccolta di tessuto in data 11.11.2013) sono state studiate analizzando una decina di loci polimorfici che consente una diagnosi più particolareggiata, caratterizzata da un maggiore potere di risoluzione per l’identificazione di ibridi.

(37)

36 Raccolta dello sperma dai maschi maturi

Attività durante le prove di fecondazione. In primo piano il serbatoio criogenico con lo sperma congelato.

In seguito vengono riportati i dati relativi ai campioni di sperma raccolti di ogni maschio di trota marmorata per pianificare la conservazione a lungo termine e successivo utilizzo nelle fecondazioni.

Le uova fecondate con lo sperma crioconservato sono state incubate in embrionatori separati per la corretta tracciabilità dei lotti e successivo controllo del tasso di fecondazione.

(38)

37 Il tasso di fertilizzazione con lo sperma crioconservato, è stato stimato immergendo in acido acetico le uova per qualche minuto, permettendo cosi di sottolineare gli embrioni in via di sviluppo dopo 7/10 giorni dalla fecondazione e contare il numero di embrioni in via di sviluppo.

Le uova sono state raccolte a random dei diversi incubatori in un numero di 30/50 uova ogni volta.

Nella fotografia si evidenziano nelle uova immerse in acido acetico gli embrioni di colore bianco; il tasso di fecondazione risulta elevato.

Nella fotografia si evidenziano uova immerse in acido acetico con pochissimi embrioni; il tasso di fecondazione risulta molto basso.

In totale, un numero di 16.500 uova sono stati utilizzati durante le prove di fecondazione con lo sperma crioconservato. I risultati finali sono buoni dati relativi tasso di fecondazione relative a diversi maschi e femmine, sono in seguito elencati

(39)

38 Per il calcolo della percentuale di fecondazione non sono state considerate le uova che evidenziavano qualche alterazione. Le uova dei lotti con tasso di fecondazione pari al 0% sono state eliminate.

Una piccola quantità di uova è stata fecondata utilizzando sperma fresco di trota marmorata, come gruppo di controllo. La percentuale di fecondazione con sperma fresco è risultata tra il 40 e l'70%.

Il materiale prodotto rimane in accrescimento in impianto con l’obiettivo di poter utilizzarli come futuri riproduttori.

Lo sperma congelato restante rimarrà fino a dicembre 2015 in Norvegia - Cryogenetics; verrà utilizzato se continuerà l’nel periodo di fecondazione 2015/2016.

Questo primo processo di fecondazione, eseguita durante 2013/2014, utilizzando sperma crioconservato è stato uno strumento innovativo, utile a migliorare il protocollo di allevamento e conservazione della variabilità genetica di questa specie endemica italiana.

Le nuove pratiche impegnate in Impianto prevedono che lo sperma fresco venga raccolto in mattina conservandolo a 4°C. Questo comporta meno stress per i maschi che tornano immediatamente nelle vasche.

Lo sperma fresco può essere stoccato e conservato fino a 14 giorni con l’utilizzo di specifiche sostanze chimiche per l'uso durante giorni successivi.

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