CSE SANITÀ Federazione Professioni Sanitarie, Sociali, Tecniche e Amministrative

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CSE SANITÀ

Federazione Professioni Sanitarie, Sociali, Tecniche e Amministrative

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Roma, 15 novembre 2016

Al Presidente della XII Commissione Permanente Affari Sociali – Camera dei Deputati

Dott. Mario Marazzitti

Oggetto: Riscontro Sua nota del 24 ottobre 2016.

Memoria per Audizione presso

la XII Commissione Permanente Affari Sociali - DDL C 3868

Ringraziamo innanzitutto per aver accolto la nostra richiesta di audizione.

SPIF AR è una Organizzazione Sindacale rappresentativa di tutte le Professioni afferenti all’Area Riabilitativa, che tutela diritti e doveri dei propri associati nel contesto nazionale.

Desideriamo esprimere una generale soddisfazione per un provvedimento che si prefigge di mettere ordine su una questione che da molti anni restava senza risposta, come già fatto in XII Commissione del Senato.

Oggi un cittadino non può avere la certezza che il professionista che lo sta trattando sia un

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"vero" fisioterapista, un “vero” logopedista, un “vero” podologo, un “vero” TNPEE ecc. ....

perché non c’è un ente privato di diritto pubblico come un Ordine/Albo che controlli il titolo, la formazione , non c’è un organo che verifichi il rispetto della deontologia e che possa sanzionare i professionisti in caso di comportamento scorretto. Pertanto l'istituzione degli Ordini è un atto forte di tutela della salute dei cittadini.

Premesso ciò, il DDL C 3868 prevede anche I ‘istituzione di nuove professioni sanitarie.

Nel corso dei mesi passati SPIF AR ha mantenuto costante la richiesta di non derogare da quanto già previsto dalla Legge 43/2006 che sancisce “I ‘individuazione di nuove professioni in ambito sanitario è subordinata al parere tecnico-scientifico espresso da apposite commissioni operanti nell'ambito del Consiglio Superiore di Sanità.”

Ma lasciamo ad altri l’approfondimento scientifico-disciplinare, come tra l’altro già esposto da AIFI, FNOMCeO, SIMFER, SOI, Conferenza Permanente dei CdL delle Professioni Sanitarie.

La nostra competenza rimane esclusivamente in ambito sindacale e soprattutto di categoria.

Entrando nel merito del DDL approvato al Senato, ci preme rappresentare soprattutto l’illogicità manifesta del testo che assume, a nostro parere, anche profili di incostituzionalità.

Infatti l’art. 3, capo III, art.8, comma 14 recita “Restano ferme le disposizioni di cui agli articoli 5 e 7, comma 2, della legge 1 febbraio 2006, n. 43, in materia di istituzione, trasformazione e integrazioni delle professioni sanitarie”.

La superiore norma, risultando primaria, esclude di fatto quanto disposto all’art. 4 comma 1, secondo capoverso, che rimanda , di fatto, agli Organi predisposti di cui alla L.

43/06 l’individuazione delle Competenze e non certamente l’individuazione di nuove

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figure Professionali , dettando per Legge il relativo Profilo Professionale e contravvenendo in tal modo a disposizioni vigenti, creando di fatto una sorta di disparità di trattamento, nel caso, legislativo nei confronti delle altre Professioni Sanitarie già normate con i relativi Decreti Ministeriali.

Di analogo tenore, risulta il contenuto dell’art.5.

Aggiungiamo che, i ddl collegati

C. 334, C. 993, C. 1088, C. 1229, C. 1429, C. 1961, C. 2518, C. 2781, C. 3263, C. 3307, C.

3319, C. 3377, C. 3999

risultano non conformi alle disposizioni legislative vigenti. Inventarsi nuove Professioni, appare a nostro avviso, superfluo e comunque, qualora il Parlamento ritenesse necessario individuare Nuove Professioni Sanitarie, operi secondo criteri già stabiliti per legge.

Anticipiamo che risulterebbe un imbrigliamento, oltreché una perdita di tempo, la relativa discussione in Commissione dei superiori DDL.

Una ulteriore osservazione a conferma di quanto sopra rappresentato, non ci piace l’affermazione dettata dai media e da altre associazioni quando manifestano “Ulteriore assalto alla Diligenza”, bensì, con maggiore consapevolezza, vogliamo utilizzare la dizione

“in questo modus operandi viene determinato lo scempio dei profili/contenuti costituenti il Parlamento Italiano”.

Altro piccolo contributo il riferimento al ddl n. 3307 a firma dell’On. Vezzali, grande simbolo della scherma italiana. Lo stesso On. forse non conosceva, e forse mal consigliato nel firmare il relativo ddl , che insiste già , nel nostro Ordinamento , la figura professionale del Fisioterapista e il relativo Profilo Professionale ( DM 741/94).

Nel merito si aggiunge che dovrebbe essere rivisitato, in virtù del famoso comma 566, ma

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non è questo l’esatto contesto. Non aggiungiamo altro.

Concludiamo affermando che , la superiore memoria trovi consenso presso la Commissione, rimanendo in attesa di rappresentare “de visu” le nostre argomentazioni, nonchè la richiesta di accelerare l’iter per una veloce approvazione del ddl in Commissione , tra l’altro richiesto da centinaia di migliaia di professionisti, soprattutto nel merito dell’istituzione di Ordini ed Albi, potendo la Commissione, stralciare gli articoli e i ddl collegati ritenuti illegittimi in riferimento a possibili profili di Incostituzionalità , rimandando a future definizioni legislative, l’individuazione di altri Profili Sanitari.

Rimane graditissima l’occasione per porgere distinti saluti.

Il Presidente Nazionale Spif Ar Il Segretario Nazionale Spif Ar Dott. Antonio G. Cartisano Dott. Roberto V. Ferrara