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Academic year: 2022

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IMPEGNO E ATTIVISMO DEI GIOVANI

Come sostenere e sviluppare azioni collettive

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action4inclusion.eu IC4LOP

Progetto nº 2018 - 3024 / 001 – 001 Erasmus+ – KA3: Support for Policy Reform – Social

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FRANCE VOLONTAIRES Francia

www.france-volontaires.org

ZAVOD VOLUNTARIAT Slovenia

www.zavod-voluntariat.si

CESIE Italia www.cesie.org

COMHLÁMH Irlanda comhlamh.org

PARTNER

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Indice

Introduzione 9

Il contesto . . . . 11

Metodi educativi . . . . 12

Il gruppo target . . . . 12

Qualche cenno sull’azione collettiva . . . . 13

Lista di controllo per la creazione di gruppi di lavoro inclusivi . . . . 13

La bussola della compassione . . . . 15

Come utilizzare il manuale? . . . . 16

I SEZIONE: Prepararsi all’azione 19 Costruire uno spazio comune 19 Momenti di riflessione . . . . 22

Chi è fra noi? . . . . 23

L’oggetto della condivisione . . . . 24

Redigere un accordo basato su tre domande . . . . 25

La bussola della compassione . . . . 26

Il patto dei semi di broccolo . . . . 28

Le parole sono importanti . . . . 29

Il nostro posto nel mondo 30 Analizzare punti di vista diversi . . . . 30

Concentriamoci sulla nostra realtà . . . . 32

II SEZIONE: Creare delle azioni collettive 37 Come funziona un’azione collettiva? . . . . 39

Riflettiamo sul da farsi . . . . 43

Il cerchio dei sogni . . . . 44

Stabilire degli obiettivi . . . . 46

Creare un cronoprogramma delle attività . . . . 49

Quali risorse fisiche, emotive e finanziarie dovranno essere utilizzate nel corso dell’azione collettiva? . . . . 50

Spunti di riflessione . . . . 52

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6

III SEZIONE : Riflettere sui risultati dell’azione 55

Festeggiamenti . . . . 56

Tornare sulla bussola della compassione . . . . 57

Cinque domande per mettere a fuoco il proprio impegno . . . . 59

Risorse 61 Risorsa nº 1 – Glossario . . . . 61

Risorsa nº 2 – Dragon Dreaming . . . . 64

Risorsa nº 3 – La bussola della compassione . . . . 65

Risorsa nº 4 – Le storie che ci raccontiamo- Rene Susa . . . . 66

Risorsa nº 5 – Quattro modi di parlare e ascoltare . . . . 67

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Il contesto Metodi educativi

Il gruppo target

Qualche cenno sull’azione collettiva

Lista di controllo per la creazione di gruppi di lavoro inclusivi La bussola della compassione

Come utilizzare il manuale?

Introduzione

(9)

Il presente manuale è stato redatto nell’ambito del progetto International Citizens for Local Perspectives. Finanziato dal programma Erasmus+, il progetto mira a promuovere l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva fra i giovani a partire dalla loro esperienza di vita in un contesto culturale diffe- rente. Il manuale intende potenziare le competenze di educatrici ed educatori al fine di coinvolgere giovani volontari e con background migratorio nella pianificazione e nella realizzazione di azioni collettive su tematiche inerenti alla difesa dei diritti umani a cui sono interessati.

In un momento storico caratterizzato da un incremento dei flussi migratori a livello globale ed europeo, la crisi della cultura dell’accoglienza desta numerose preoccupazioni. Le ragioni per le quali molte persone sperano di cominciare una nuova vita in Europa sono direttamente collegate ai problemi determinati dalle crescenti disuguaglianze.

Il nostro progetto coinvolge quattro organizzazioni europee: France Volon- taires (Francia), CESIE (Italia), Comhlámh (Irlanda) e Zavod Volunta- riat (Slovenia). A livello collettivo, supportiamo migliaia di giovani che hanno lavorato, svolto opera di volontariato e vissuto nei Paesi del Sud del mondo e che hanno osservato da vicino il rapporto di interdipendenza e la complessità di alcune delle sfide che l’umanità si trova ad affrontare. Siamo

INTRODUZIONE

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lieti di trovarci nella posizione di poter aiutare e fornire ai giovani gli stru- menti necessari per porsi delle domande, conoscere e trovare la loro strada in modo che possano cominciare a cambiare il modo di fare le cose.

Reputiamo, dunque, un importante punto di partenza le enormi potenzia- lità che i giovani, che hanno vissuto a contatto con altre culture, possano utilizzare le loro competenze ed utilizzarle come uno strumento critico atto a riflettere sulle radici delle disuguaglianze globali. Speriamo che questa risorsa aiuti educatrici ed educatori a lavorare con loro al fine di creare delle soluzioni collaborative ai problemi riscontrati a livello locale, nazionale e globale. Per fare ciò, sarà necessario individuare e potenziare le competenze, le conoscenze e i valori che hanno acquisito vivendo o interagendo con altre culture permettendo loro di mettere a punto delle strategie atte a mutare la narrazione sulle migrazioni.

Il manuale mira a creare di spazi inclusivi e inizialmente è incentrato sull’in- staurazione di dinamiche di gruppo positive fra persone con diversi background

culturali. Contiene una serie di strumenti volti ad aiutare i gruppi di lavoro a individuare le questioni di giustizia sociale alle quali i giovani sono maggiormente

interessati, a sviluppare soluzioni collettive e impegnarsi a partire da un profondo sentimento di compassione che non può prescindere da un’analisi critica inerente

alle cause di tali problemi.

Speriamo che questa risorsa, pensata per gettare le basi di iniziative collettive, possa assistere educatrici ed educatori impegnati a sostenere i giovani nel loro percorso verso la cittadinanza attiva fornendo loro le esperienze e le competenze

necessarie per proseguire sulla strada dell’impegno.

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Il contesto

A partire dal 2014 è stato rilevato un aumento nel numero di migranti arrivati in Europa spesso sulla spinta di situazioni di emergenza: fra il 2014 e il 2018 sono state più di 1,8 milioni le persone che hanno richiesto la protezione internazionale nei Paesi dell’Unione europea (UNHCR, 2019). L’assenza di una politica migratoria comune, associata alla crescente ostilità nei confronti dei nuovi arrivati, ha determinato una crisi di solidarietà.

Le ragioni per le quali le persone decidono di lasciare le proprie case allo scopo di cominciare una nuova vita in un nuovo Paese sono diverse e variano dalla guerra al cambiamento climatico, all’oppressione politica, dai motivi di studio o lavoro alle ragioni affettive, alla fame. Tuttavia, la risposta data da molti Paesi europei è spesso stata caratterizzata da reazioni ostili come indif- ferenza, antipatia, aggressività e odio. Tale ostilità si è manifestata in molti modi diversi: gli attacchi ai centri di accoglienza e ai campi per i migranti, la criminalizzazione delle ONG che si occupano delle operazioni di salva- taggio nel Mediterraneo e la chiusura delle frontiere. C’è molto lavoro da fare nel campo della solidarietà e della giustizia sociale al fine di opporsi a tali reazioni e mettere in discussione la narrazione che vede nei migranti unicamente i beneficiari delle politiche di inclusione, e non delle persone dotate degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini dell’Unione europea.

Alcuni studi (come ad esempio EU FRA 2018) hanno dimostrato che i migranti vivono spesso una condizione di esclusione sociale e di isolamento all’interno dei Paesi dell’Unione Europea. Grazie a queste risorse speriamo di aiutare chi lavora coi i giovani ad affrontare questa “crisi dell’accoglienza”

creando degli spazi che consentano ai giovani provenienti da diverse parti del mondo e con diversi punti di vista di unire le loro forze. Così facendo si potrà mettere in discussione il paradigma dominante e sviluppare delle nuove opportunità per intessere relazioni e favorire l’incontro di punti di vista plurali. Il potere trasformativo legato alla capacità dei giovani di sfrut- tare le competenze che hanno acquisito vivendo all’interno e interagendo con altre culture (pensiero critico, capacità di tenere conto di più punti di vista e di mettere in discussione le cause delle ingiustizie globali) è enorme.

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Metodi educativi

Il manuale propone un approccio educativo che si fonda sui principi dell’e- ducazione alla cittadinanza globale. Si serve di metodologie partecipative al fine di incoraggiare il dibattito critico intorno alle cause delle disuguaglianze presenti nel mondo e aiuta i giovani a comprendere quale ruolo possono svolgere nella lotta in favore di una società più giusta.

Il nostro obiettivo è quello di invitare educatrici ed educatori a creare degli spazi di indagine e analizzare i complessi rapporti di interdipendenza della realtà ineguale in cui viviamo. Miriamo a sostenere i diversi modi di stare insieme nel mondo e incoraggiare i giovani a interessarsi a tali questioni a partire da un profondo sentimento di compassione che non può prescindere da un esame critico delle cause dei problemi.

Il gruppo target

A chi è rivolto il presente manuale? Il manuale è rivolto a educatori ed educatrici che lavorano con i giovani che hanno vissuto all’interno o a contatto con altre culture, come volontari e migranti che desiderano scoprire e sviluppare le proprie competenze per divenire dei cittadini attivi.

Come si prefigge di raggiungere tali obiettivi?

1

migliorando la capacità di incoraggiare i giovani a impegnarsi e a divenire dei cittadini attivi attraverso il ricorso a metodi di apprendimento collaborativi propri dell’approccio basato sull’educazione alla cittadinanza globale;

2

sostenendo educatrici ed educatori a lavorare coi giovani nel corso di tutte le fasi legate allo sviluppo di un’azione collettiva (prima, durante e dopo la realizzazione di tali iniziative);

assistere educatori ed educatrici nella creazione di uno spazio sicuro in cui mettere in discussione alcune questioni, evitare soluzioni semplicistiche e accettarne la complessità, ponendo delle domande che favoriscano l’apprendimento trasformativo.

3

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B Qualche cenno sull’azione collettiva

Le azioni collettive sono una risposta che emerge dalla creazione di spazi solidali e altamente formativi. All’interno di questi, i giovani possono mettere assieme le loro esperienze, conoscenze e opinioni legate al fatto di aver vissuto all’interno o a contatto con culture diverse per sensibiliz- zare e mobilitare l’opinione pubblica e rispondere a problemi riguardanti la giustizia sociale. Mediante questa risorsa miriamo a creare le condizioni per compiere i primi passi sulla strada della cittadinanza globale. Ricono- scendo e celebrando le esperienze utili alla creazione di progetti collettivi, i giovani saranno incoraggiati a sfruttare l’energia derivante dal loro vissuto per immedesimarsi ancor di più nel loro ruolo di cittadini attivi.

È importante ricordare che le azioni collettive non sono il fine ultimo del progetto. Anzi, speriamo che queste possano essere un mezzo per incorag- giare un impegno sociale duraturo.

Lista di controllo per la creazione di gruppi di lavoro inclusivi

Come possiamo assicurarci che i gruppi coi quali lavoriamo siano accessibili e accoglienti per persone dal diverso background culturale? Quali ostacoli potrebbero impedire loro di prendere parte alle nostre attività? In che modo possiamo rendere i nostri spazi più inclusivi? Nell’ambito del progetto, abbiamo tenuto dei gruppi di discussione in tutti e quattro i Paesi partner del progetto (Francia, Irlanda, Italia e Slovenia) cui hanno preso parte dei soggetti interessati impegnati in favore dell’assistenza ai migranti, inseriti in associazioni gestite da migranti, nonché in enti di volontariato internazio- nale. Sulla base delle loro indicazioni e dei loro suggerimenti, abbiamo stilato una lista di controllo sugli aspetti di cui educatori ed educatrici dovrebbero tenere conto ai fini della creazione di un nuovo gruppo.

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Cosa si può fare per coinvolgere persone da poco arrivate nella comunità ospitante?

Le persone da poco arrivate all’in- terno della comunità ospitante non hanno ancora costruito delle reti di relazioni o potrebbero vivere in una condizione di isolamento che impe- disce loro di avere accesso a informa- zioni riguardanti le attività in corso. È importante riflettere sulle strategie da utilizzare per pubblicizzare gli eventi

al di fuori delle reti usuali.

Abbiamo riflettuto sul modo in cui possiamo coinvolgere persone che non

parlano la nostra stessa lingua?

Chi sta ancora apprendendo la lingua del Paese ospitante potrebbe vedere nella propria scarsa padronanza un ostacolo alla piena partecipazione alle attività. Fra le soluzioni possibili ricordiamo la possibilità di coinvolgere delle persone che parlano la loro stessa lingua affinché facciano da interpreti o la possibilità di dedicare più tempo allo

svolgimento delle attività.

Quali sono i reali costi di partecipazione, è possibile coprirli?

I gruppi di discussione hanno posto in evidenza i costi nascosti legati alla partecipazione ad attività che possono protrarsi per più settimane o mesi:

spese di trasporto o per il cibo, costi legati alla gestione dei figli e del lavoro di cura. È importante riflettere sull’inci- denza di tali spese sul budget dei/delle partecipanti ed eventualmente cercare delle soluzioni che possano permettere

all’associazione di coprirli.

È possibile portare con sé i figli agli incontri?

La possibilità che l’organizzazione accolga figli e altri soggetti a carico delle partecipanti e dei partecipanti nel corso degli eventi o delle attività

potrebbe fare la differenza.

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La bussola della compassione

Di che tipo di persone c’è bisogno nel mondo? Non esiste un manuale di istru- zioni su come essere un/a bravo/a cittadino/a attivo/a a livello globale, né un singolo percorso che i giovani possono intraprendere. Al contrario, è essenziale continuare a porsi le seguenti domande “Di che tipo di persone c’è bisogno nel mondo adesso?” e “In che modo possiamo acquisire i valori e gli atteggia- menti richiesti?” Per trovare una risposta a tali quesiti possiamo servirci della Bussola della compassione sviluppata dall’ONG Children in Crossfire.

La bussola ci aiuta a orientarci in un mondo complesso rimanendo ancorati ai nostri valori. In questo modo, svilupperemo delle soluzioni più funzionali e attente alle ingiustizie sociali presenti nel mondo. I punti cardinali della bussola sono i seguenti:

tenere conto del rapporto di interdipendenza;

riconoscere l’universalità della condizione umana;

riconoscere e reagire alle ingiustizie presenti a livello globale;

pensare in maniera critica e riflettere sui diversi punti di vista;

essere motivati/e a intraprendere delle azioni e a sostenere la partecipazione al fine di promuovere un cambiamento a livello globale;

Il luogo in cui si terranno le attività presenta i dovuti requisiti

di accessibilità?

È importante che la sede possa essere raggiunta utilizzando i mezzi di trasporto pubblici e che sia accessibile alle persone con

disabilità.

In quali fasce orarie è preferibile tenere gli incontri e le attività?

Quando si organizza un incontro è necessario riflettere sugli impegni familiari, lavorativi e di studio dei potenziali partecipanti.

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costruire delle relazioni e migliorare la propria empatia;

acquisire una maggiore consapevolezza ed esplorare le proprie emozioni; e potenziare la propria capacità di resilienza e pervenire a uno stato di benes- serepersonale e sociale.

Le diverse attività contenute nel manuale sono legate ad almeno un punto cardinale della bussola della compassione. Invitiamo educatrici ed educatori a servirsi di questo strumento per riflettere sul loro lavoro e per aiutare i giovani a individuare il tipo di atteggiamento che guiderà lo sviluppo delle loro azioni collettive.

Come utilizzare il manuale?

Speriamo che questa risorsa possa aiutare educatori ed educatrici a mettere insieme giovani dal diverso background culturale e con diverse esperienze di vita, ma con l’obiettivo comune di agire per creare un mondo migliore. Ci concentreremo sull’importanza di instaurare dei rapporti di amicizia e delle alleanze e di esplorare alcuni temi (a volte difficili o controversi) in maniera costruttiva per far sì che i giovani comprendano appieno il valore della loro azione solidale. È importante adattare le attività alle esigenze dei gruppi con cui si lavora per sfruttare al meglio passioni e interessi esistenti.

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I temi e i contenuti analizzati dal manuale prendono in esame questioni complesse e tentano di individuare dei nuovi modi di stare insieme costruendo dei legami di fiducia e allontanandoci dalle strutture di potere alle quali siamo abituati per costruire dei rapporti di collaborazione più umani e orientati a mettere a punto dei percorsi condivise. Queste iniziative richiedono tempo. In base alla nostra esperienza, se tali processi vengono affrettati l’impegno necessario per ottenere delle soluzioni e delle azioni più concrete può andare perduto.

Questa sezione del manuale prende in esame il processo di coin- volgimento dei diversi gruppi di lavoro e dell’instaurazione di uno spirito di concordia e collaborazione. Parla dell’organizzazione dei primi incontri e prende in esame le strategie atte a creare le condizioni necessarie per lavorare insieme e sviluppare delle azioni collettive. Incentrata sul processo di creazione e formazione del gruppo, la sezione prende in esame i presupposti che possono favo- rire un autentico coinvolgimento basato sul rispetto e la riflessione.

Affronta alcuni temi cruciali al fine di “costruire lo spazio” entro il quale si svolgeranno le successive attività, inclusa la creazione di gruppo di lavoro solidi e degni di fiducia.

Questa sezione si fonda sui presupposti definiti nel corso della prima fase al fine di analizzare le attività che forniranno ai/alle partecipanti gli strumenti pratici per individuare e sviluppare delle azioni collettive. Fra questi ricordiamo: attività di brainstorming, individuazione di scopi e obiettivi del progetto e elaborazione di un cronoprogramma. Illustra anche le strategie atte ad aiutare i/le partecipanti a lavorare insieme intraprendendo delle azioni collet- tive, rimanendo concentrati sui temi che li appassionano.

La sezione aiuta educatrici ed educatori a sfruttare e lavorare al consolidamento delle lezioni apprese dai/dalle partecipanti al fine di motivarli/le a impegnarsi attivamente nella società. Fra i quesiti analizzati ricordiamo: quali sono i traguardi che vorrebbero cele- brare? In che modo i/le partecipanti hanno sviluppato le proprie competenze, valori e atteggiamento attraverso il loro lavoro sulle azioni collettive?

I SEZIONE Prepar

arsi all’ azione

II SEZIONE Creare delle azioni collettiv

e

SEZIONE:

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I SEZIONE: Prepararsi all’azione

Costruire uno spazio comune

Momenti di riflessione Chi è fra noi?

L’oggetto della condivisione

Redigere un accordo basato su tre domande La bussola della compassione

Il patto dei semi di broccolo Le parole sono importanti Il nostro posto nel mondo Analizzare punti di vista diversi Concentriamoci sulla nostra realtà

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Costruire uno spazio comune

Potrebbe essere difficile affrontare alcuni dei temi trattati nel presente manuale. Per questa ragione è essenziale costruire uno spazio adeguato in cui avviare tale processo e far sì che il gruppo sia pronto ad imparare. È più semplice collaborare con gruppi di lavoro composti da persone che si conoscono già poiché si ha una maggiore disponibilità nei confronti delle persone di cui ci si fida e verso le quali si prova una certa stima. Pertanto, potrebbe essere opportuno dedicare del tempo alle attività di socializzazione che permettano ai/alle partecipanti di conoscersi a vicenda.

Processo vs azione?

Quanta importanza attribuiamo al processo e quanta all’azione in sé? È essenziale porsi questa domanda fin dall’inizio. Il presente manuale incoraggia educatori ed educatrici ad aiutare i gruppi a tenere conto di diversi punti di vista al fine di valu- tare l’efficacia della loro azione per andare al di là del raggiun-

I SEZIONE: Prepararsi all’azione

?

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gimento dell’obiettivo in sé ed esprimere delle considerazioni circa la qualità dei rapporti interpersonali, dei processi e delle strutture di potere interne. In quest’ottica, è importante dedicare del tempo a far sì che ciascuna voce sia tenuta in considerazione e apprezzata e che il gruppo prenda delle decisioni condivise.

Riflettere su aspetti inespressi

È essenziale creare degli spazi in cui le partecipanti e i partecipanti possano riconoscere la diversità delle esperienze e dei percorsi di vita dei compo- nenti del gruppo. Alcune di queste esperienze possono essere caratterizzate da sfide e difficoltà.

Tale aspetto si rivela particolarmente importante quando si lavora con i soggetti target del presente progetto. Alcuni giovani hanno vissuto delle esperienze traumatiche nel loro viaggio verso il Paese ospitante. Tutti portano con sé le tracce di vissuti molto diversi e personali, per cui delle dinamiche di gruppo generiche che non riconoscono tale evidenza, non riescono ad andare oltre alla superficie. È essenziale, dunque, riconoscere il contesto generale, lavorando al meglio sulla facilitazione delle sessioni.

Grandi emozioni

È probabile che nel corso delle attività di gruppo emergano delle emozioni o delle questioni importanti. In che modo educatori ed educatrici possono prepararsi al fine di gestire al meglio tali emozioni? È essenziale prendere in esame aspetti palesi e non. Per aspetti palesi intendiamo il linguaggio, le parole e le interazioni che osserviamo nelle attività di gruppo e nel lavoro individuale. Per aspetti nascosti l’energia che si avverte nella stanza.

Educatrici ed educatori potrebbero avvertire che una conversazione sta facendo emergere dei temi difficili o che possono essere associati a ricordi dolorosi. Spetta a loro riflettere su quanta parte deve avere l’esperienza sulle dinamiche di gruppo. È possibile partire riconoscendo che i percorsi di vita di ciascuno sono caratterizzati da esperienze sia positive sia negative.

Bisogna, infatti, costruire uno spazio comune in cui rielaborare insieme atti-

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vità e azioni e in cui celebrare i contributi che ciascuno/a può dare. Non è necessario fare riferimento ai traumi, ma è bene far passare il messaggio che le esperienze dolorose vissute dai/dalle partecipanti sono ben visibili e tenuti in considerazione.

È essenziale, inoltre, che educatrici ed educatori riflettano su quando inter- venire e quando, invece, è preferibile che rimangano in silenzio ad ascoltare.

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Momenti di riflessione

Invitiamo educatori/trici ed i gruppi con cui lavorano a creare dei momenti di riflessione con cadenza regolare soprattutto a seguito di discussioni problematiche, periodi di stress o

ogni qualvolta sia ritenuto necessario.

Invita i/le partecipanti a chiudere gli occhi (a meno che non si sentano a disagio nel farlo). Se hai una campanella, falla suonare; altrimenti parla con un tono di voce calmo e rilassato. Incoraggia i/le partecipanti a rilassarsi servendoti delle seguenti frasi:

“Sentite il vostro corpo adagiato contro la sedia o il cuscino su cui siete seduti.

Sentite la sensazione dei vestiti che poggiano sul vostro corpo?

Inspirate ed espirate profondamente. Sentite la differenza di temperatura del vostro respiro quando ispirate ed espirate?

Che sensazioni provate quando respirate?

Sentite l’aria entrare attraverso le vostre narici?

Cercate il punto del vostro corpo in cui avvertite la tensione. Inspirate e cercate di rilassare quel punto e quando espirate immaginate di buttar via anche tutta la tensione. Adesso cercate di tornare a sentire il movimento: muovete le dita delle mani e dei piedi. Adesso aprite gli occhi e prestate di nuovo attenzione a ciò che succede intorno a voi.

Schiarirsi le idee, allentare le tensioni e prendersi una pausa

L’attività può avere luogo in ogni momento e può essere molto utile all’inizio o al termine delle diverse fasi del percorso. Concorda un segnale per avviare l’attività, ad esempio, il suono di una campanella. A quel punto, tutti dovranno interrompere ciò che stanno facendo e rimanere in silenzio per un po’. Sta a ciascuno decidere il proprio livello di rilassamento, ma è importante che tutti rimangano in silenzio 5 minuti

ATTIVITÀ

DURATA

Durata: 20 minuti OBIETTIVO

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Aiutare i/le partecipanti a conoscere tutte le persone che compongono il gruppo Aiutare i/le partecipanti ad acquisire una maggiore consapevolezza dei loro rapporti col resto del gruppo

20 minuti OBIETTIVO

DURATA

L’attività è basata sul movimento.

Chiedi a una persona di fare da volontaria per iniziare l’attività. Dovrà assumere una posa e fare riferimento a una sua caratteristica relativa alla sua personalità o al suo lavoro di attivista.

Ad esempio: “Faccio parte di un’associazione che fornisce sostegno ai migranti”

o “Sono vegetariano/a”.

Quindi chiedi a un altro partecipante di contribuire, dovrà scegliere dove posi- zionarsi a seconda che si senta vicino/distante dall’esperienza del/della proprio/a compagno/a.

Se fa parte di un’associazione simile, dovrà stare vicino/a al/alla proprio/a compagno/a. In alternativa, potrebbe essere coinvolto in un gruppo ambienta- lista o non avere alcun legame con nessuna associazione, ma avere comunque a cuore tali problemi, e allora decidere dove intende posizionarsi.

Invita un(‘) altro/a partecipante a fare lo stesso. L’attività continua fino a quando i componenti del gruppo non avranno individuato la loro posizione in relazione a quella assunta dagli altri. Invitali a condividere le loro esperienze se ciò non li mette a disagio.

Durata: 20 minuti

ATTIVITÀ

Chi è fra noi?

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L’attività ti consente di favorire la condivisione fra i/le partecipanti.

Prima dell’inizio del corso, chiedi ai/alle partecipanti di portare con loro un oggetto per rispondere alla domanda, “Perché mi impegno in questa attività? “ o qualunque altra domanda che consenta di analizzare le ragioni che li/le hanno spinte a prendere parte al corso: “Perché ritieni importante impegnarti nella lotta contro le ingiustizie sociali?”

In alternativa, porta con te un numero di oggetti doppio rispetto al numero di partecipanti (ad es., 40 oggetti per un gruppo di 20 partecipanti) e poni loro la medesima domanda.

Invita il gruppo a riflettere sulla domanda e chiedi loro di scegliere un oggetto che asso- ciano alla risposta che intendono dare.

Una volta preso l’oggetto dovranno formare dei gruppi di tre e condividere con compagne e compagni le ragioni che li hanno spinti a sceglierlo.

ATTIVITÀ

Durata: 15 minuti

Occorrente: Un insieme di piccoli oggetti, più o meno il doppio rispetto al numero di partecipanti

30 minuti TIME

L’oggetto della condivisione

Chiedi al gruppo di tornare a formare un cerchio e invita i/le partecipanti a mettere al centro del cerchio gli oggetti in modo che tutte e tutti possano vedere quello che hanno scelto.

Di’ loro che chiunque vorrà potrà parlare delle sensazioni provate nel corso dell’attività.

Incoraggiali/le a porre domande agli altri nel caso in cui desiderino sapere per quale ragione sia stato scelto un determinato oggetto.

Favorire la condivisione fra i/le partecipanti

Comprendere le motivazioni che hanno spinto i/le partecipanti a prendere parte al corso.

30 minuti OBIETTIVO

DURATA

Durata: 15 minuti

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30 minuti

Durata: 30 minuti Occorrente: - Flip chart

- Pennarelli

Chiedi ai/alle partecipanti di riassumere i principali punti discussi e di trasformarli in affermazioni. Ciascun gruppo dovrà presentare tali affermazioni al resto dei partecipanti.

Se tutti/e si riterranno soddisfatti/e, allora l’accordo potrà essere utilizzato nel corso delle sessioni successive.

Durata: 30 minuti

Riporta le seguenti domande su tre diversi fogli di flip chart:

1. Di cosa ho bisogno per imparare?

2. Di cosa ho bisogno per partecipare appieno alle attività?

3. Di cosa ho bisogno per sentirmi rispettato/a?

Puoi adattare i quesiti riportati qui sopra alle esigenze del gruppo con il quale stai lavorando.

Forma dei gruppi composti da quattro partecipanti e da’ a ciascuno di loro un foglio di flip chart con su riportato uno dei quesiti. Chiedi loro di discuterne e prendere appunti.

Incoraggiali/le a pensare a bisogni sia concreti sia astratti.

Trascorsi i cinque minuti dovranno passare il foglio al gruppo che sta alla loro sinistra in modo che tutti possano aggiungere i propri spunti e possano pervenire collegial- mente a un accordo.

Dopo aver risposto a tutte le domande, ciascun gruppo dovrà rivedere ogni foglio di flip chart.

ATTIVITÀ

Redigere un accordo che tenga conto dei bisogni di apprendimento di tutti/e i/le componenti del gruppo

60 minuti OBIETTIVO

DURATA

Redigere un accordo basato

su tre domande

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26

Presenta ai/alle partecipanti la bussola della compassione che abbiamo descritto all’inizio del manuale.

Serviti di una corda o di un po’ di scotch per segnare sul pavimento i diversi punti cardinali e poni in corrispondenza di questi i valori/le competenze previste nella bussola della compassione. I/le partecipanti dovrebbero avere abbastanza spazio a disposizione per spostarsi e studiarne il contenuto.

ATTIVITÀ

Durata: 10 minuti

Occorrente: - Valori e competenze della bussola della compassione - Scotch o corda

Aiutare i/le partecipanti a comprendere la bussola della compassione e gli aspetti su cui intendono lavorare ai fini della creazione del loro progetto collettivo 30 minuti

OBIETTIVO DURATA

La bussola della compassione

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Quindi, invita i/le partecipanti a scegliere un punto cardinale rispetto al quale sentono di avere delle mancanze o che corrisponde a delle competenze che desiderano svilup- pare. Prima di spostarsi, chiedi loro di guardare chi adesso si trova in corrispondenza del gruppo cardinale verso il quale intendono muoversi. Chi ritiene che questo sia un loro punto di forza?

Quindi, incoraggiali/le ancora una volta a discutere coi vicini del perché hanno scelto di adottare quella determinata posizione.

Durata: 5 minuti

Invita i/le partecipanti a unirsi al resto del gruppo ed incoraggiali a condividere quanto emerso nel corso della loro discussione.

È importante porre in evidenza il fatto che nessuno di noi è perfetto o ha acquisito tutte le competenze che gli/le occorrono in una determinata area.

Proponi ai/alle partecipanti a sfruttare il loro tempo insieme per lavorare sulle compe- tenze e sui valori che vorrebbero approfondire.

Invita i/le partecipanti a mettersi in corrispondenza del punto cardinale che sentono vicino ai propri punti di forza.

Quindi, incoraggiali/le a discutere coi vicini del perché hanno scelto di adottare quella determinata posizione.

È possibile coinvolgere l’intero gruppo in una discussione, chiedendo ai/alle parteci- panti se desiderano condividere le proprie riflessioni.

Durata: 5 minuti

1. Nord: tenere conto del rapporto di interdipendenza;

2. Sud: essere motivati/e a intraprendere delle azioni e a sostenere la partecipazione al fine di promuovere un cambiamento a livello globale;

3. Est: pensare in maniera critica e riflettere sui diversi punti di vista;

4. Ovest: acquisire una maggiore consapevolezza ed esplorare le proprie emozioni;

5. Nord-est (NE): riconoscere e reagire alle ingiustizie presenti a livello globale;

6. Sud-est (SE): potenziare la propria capacità di resilienza e pervenire a uno stato di benessere personale e sociale;

7. Sud-ovest (SO): costruire delle relazioni e migliorare la propria empatia;

8. Nord-ovest (NO): acquisire una maggiore consapevolezza ed esplorare le proprie emozioni.

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Il patto dei semi di broccolo

“Sappiamo per esperienza che le persone cercano degli approcci che permettano loro di soddisfare il loro desiderio immediato di consumo, comodità e libertà di scelta (la cosiddetta “caramella”): vogliono qualcosa di pratico, soddisfacente, piacevole e spesso rimangono deluse, frustrate e a volte si arrabbiano perché non riescono ad otte- nerlo. Pertanto possiamo affermare che, sebbene comprendiamo questa predilezione per le caramelle, possiamo limitarci a offrire dei semi di broccoli che necessitano di essere piantati, coltivati e curati prima di dare dei frutti.

Chiediamo alle persone che intendono impegnarsi in questa attività a leggere Il patto dei semi di broccolo per dichiarare di essere consapevoli di ciò che implica il loro impegno, soprattutto per quanto attiene alle sessioni esperienziali.

Il patto dei semi di broccolo ti incoraggia a tenere conto dei seguenti punti:

Sono consapevole del fatto che …

1. il programma potrebbe non avere degli immediati risvolti pratici nella mia vita, ma ciò non costituisce un problema;

2. non devo per forza concordare con tutti i contenuti che mi vengono presen- tati, ma sono curioso/a di vedere che cosa succede;

3. potrei sentirmi a disagio, confuso/a, frustrato/a nel corso del processo, e mi impegno ad osservare e a imparare dalle mie reazioni volontarie e involon- tarie e dalle mie resistenze;

4. sta a me decidere quando intendo spingermi più avanti e quando fermarmi a riflettere e osservare.”

La presente attività è stata ideata da Decolonial Futures Collective, nell’ambito del loro programma di formazione “Global Citizenship Education – Otherwise”.

Abbiamo scelto di inserirla non in quanto attività a sé, ma come insieme di prin- cipi utili a tutti coloro che intraprendono un percorso formativo. Invitiamo educatori ed educatrici a riflettere sui quattro aspetti fondamentali e a ideare delle strategie che possano permettere loro di analizzarli insieme alle partecipanti e ai partecipanti durante il processo di individuazione degli obiettivi del gruppo.

Cfr. p.24:

https://decolonialfuturesnet.files.wordpress.com/2019/05/

decolonial-futures-gce-otherwise-1.pdf

(29)

Cittadino/ a

Rifugiato/a

Migrante Le parole sono importanti

Questa attività mira a prendere in esame alcuni termini che siamo abituati a utilizzare nella vita di ogni giorno, ma su cui non abbiamo riflettuto a fondo.

Mira a dare al gruppo la possibilità di analizzare le diverse sfumature di signifi- cato attribuite ad alcune parole.

Ricorda che questa attività potrebbe generare molte domande e opinioni diverse: ti suggeriamo di riflettere su quanto presentato nella sezione “Riflet- tere su aspetti inespressi”. Nel caso in cui il gruppo di partecipanti sia costituito da persone dal diverso background culturale potrebbe essere più opportuno svolgere questa attività solo quando il gruppo avrà portato a termine la propria azione collettiva e dovrà riflettere sui prossimi passi da compiere.

OBIETTIVO

Forma dei gruppi composti da quattro partecipanti e da’ a ciascuno di loro una lista di parole, chiedendo loro di analizzarle una ad una. Incoraggia i/le partecipanti a dare una loro definizione personale per poi stabilire in maniera collettiva il significato di ciascun termine.

Durata: 20 minuti

Occorrente: - Flip chart - Pennarelli

(Per ulteriori informazioni ti invitiamo a consultare il glossario riportato nell’appendice).

ATTIVITÀ

30 minuti DURATA

Chiedi ai vari gruppi di riassumere i principali punti discussi e di parlare degli aspetti che li hanno colpiti nel corso dell’attività.

Invitali/le a condividere ciò che li/le ha incuriositi/e col resto dei/delle partecipanti.

Durata: 10 minuti - Cittadino/a

- Cittadino/a del mondo - Sprovvisto/a di documenti - Migrante

- Migrante illegale - Rifugiato/a - Espatriato/a

Espatriato/a

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Il nostro posto nel mondo

A questo punto lo spazio di interazione del gruppo dovrebbe essere ben solido, per cui passeremo a un’analisi più approfondita dei rapporti di interdi- pendenza che caratterizzano il mondo in cui viviamo. Nello sviluppare delle azioni collettive, incoraggiamo i/le partecipanti a prendere in esame la strut- tura, le pratiche e le politiche che hanno determinato il problema. Speriamo che le iniziative che emergeranno grazie a questo percorso ne tengano conto.

Tuttavia, “capire cosa c’è di sbagliato e cosa andrebbe fatto è solo una parte della storia, necessaria, ma pur sempre una parte” (Souza, 2014). Tenendo conto di tale aspetto, prenderemo in esame la il significato attribuito ai concetti legati al tema della cittadinanza globale analizzando insieme la realtà che ci circonda. Mediante le seguenti attività i/le partecipanti saranno incoraggiati a individuare i problemi di giustizia sociale che considerano più vicini a loro e in merito ai quali intendono promuovere delle azioni collettive.

Analizzare e elaborare un’interpretazione comune dei concetti relativi al tema della cittadinanza globale

40 minuti OBIETTIVO

DURATA

Analizzare punti di vista diversi

Disponi le matite e dei piccoli fogli di carta su quattro pile al centro della classe.

Forma due squadre e chiedi loro di disporsi ai due angoli della stanza.

Comincia con lo spiegare ai/alle partecipanti che dovranno disegnare a turno una loro rappresentazione della parola che sarà loro affidata nel corso dell’attività.

Invitali/le a disegnare ciò che viene loro in mente, servendosi di libere associazioni di idee. Di’ loro che i disegni saranno anonimi e che non saranno giudicate le loro capacità artistiche.

ATTIVITÀ

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Durata: 5 minuti

Occorrente: - Matite - Piccoli fogli di carta

Invita la prima squadra a prendere dei pezzi di carta e a disegnare qualunque cosa venga loro in mente quando sentono la parola. Chiedi alla seconda squadra di osservarli.

Scaduti i due minuti, chiedi ai/alle partecipanti di mettere i loro disegni in una pila al centro della stanza. Da’ un’altra parola all’altra squadra e chiedi loro di disegnarla.

Entrambe le squadre disegneranno per due volte gli stessi concetti in modo da formare quattro diverse pile al centro della stanza.

Durata: 15 minuti

Avranno solo due minuti per disegnare ciascuna immagine, per cui dovranno lavorare velocemente e ricorrendo l loro istinto.

Utilizza parole che evocano concetti come:

Forma quattro squadre di partecipanti. Da’ a ciascuno una pila di disegni che corri- sponde a una parola.

Chiedi a ogni squadra di osservare i disegni e di analizzarli nel loro insieme e singo- larmente. Invita i/le partecipanti a condividere le loro impressioni e interpretazioni, cercando di comprendere il significato e il messaggio che l’artista intendeva lanciare.

Incoraggiali a mettere in ordine i disegni e a raggruppare quelli che presentano delle affinità, ponendo in evidenza gli elementi che li/le hanno sorpresi.

Durata: 10 minuti

Invita ciascuna squadra a presentare la propria analisi e assicurati che tutti abbiano il tempo per esprimere la propria opinione e rispondere alle osservazioni.

Durata: 10 minuti

Benessere

Genere Origine Cittadino/a

Sviluppo Movimento

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Forma dei gruppi composti da 3-6 partecipanti in base al loro numero. Assicurati che ciascun gruppo sia dotato di uno smartphone, un taccuino e una penna con cui prendere appunti.

Invita ciascun gruppo a fare una passeggiata e a concentrarsi sugli spunti elencati di seguito. Chiedi loro di scattare delle foto di ciò che osservano e che abbia un legame coi suddetti spunti.

Ricorda ai/alle partecipanti di mettere assieme tutte le foto in modo che possano proiettarle in un secondo momento

Invita i gruppi a svolgere i seguenti compiti:

1. Trovate qualcosa che pensate debba cambiare.

2. Trovate qualcosa che vi disturba.

3. In che modo questo contesto dipende da altre parti del mondo?

4. Che cosa offre ad altre parti del mondo?

5. Scegliete un punto e state fermi ad osservare ciò che succede per qualche minuto.

6. Andate alla ricerca delle cose che vi ispirano.

ATTIVITÀ

Imparare a vedere il mondo a partire da un diverso punto di vista

Acquisire una maggiore consapevolezza del contesto in cui si vive mediante il ricorso al pensiero critico

Fino a 3 ore in base alle dimensioni del gruppo OBIETTIVO

DURATA

Concentriamoci sulla nostra realtà

Durata: 15 minuti

Occorrente: - Flip chart con su riportate le domande - Carta e penna a sufficienza per ciascun gruppo

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Invita i/le partecipanti ad andare fuori ad esplorare e scattare delle foto legate agli spunti elencati qui sopra.

Durata: 90 minuti Occorrente: - Smartphone

- Carta e penna per ciascun gruppo

Una volta tornati, aiuta i/le partecipanti a mettere assieme le loro fotografie in modo che possano proiettarle in sequenza.

Durata: 15 minuti

Invita ciascun gruppo a presentare le proprie fotografie nel corso della sessione, scegliendo una foto per spunto da descrivere e di cui discutere. Concedi 10 minuti a ciascun gruppo. Qualora si disponga di tempo a sufficienza, sarà possibile prendere in esame tutte le fotografie.

Durata: 40 minuti Occorrente: - Proiettore

- Laptop

Riflessione:

Concludi l’attività incoraggiando i/le partecipanti a creare delle associazioni fra le loro osservazioni e la possibilità di ideare azioni collettive. Chiedi loro di riflettere su ogni possibile iniziativa che possa portare a un cambiamento positivo nell’ambiente preso in esame: riporta gli spunti sulla flip chart.

Nel caso in cui i gruppi siano chiaramente orientati intorno a determinate idee, di loro che queste potranno costituire il punto di partenza per la loro azione collettiva.

Nel caso in cui il gruppo sia ancora incerto, puoi servirti dei suggerimenti elencati nell’attività “Riflettiamo sul da farsi” per approfondire l’argomento.

Durata: 15 minuti Occorrente: - Flip chart

- Penna - Carta

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A questo punto, il gruppo costituirà già una realtà solida. Le attività avranno aiutato i/le partecipanti a comprendere a fondo e a riconoscere il valore della complessità, ad osservare il rapporto di interdipendenza che lega le loro vite.

Ciò costituirà la base per le prossime attività volte a sviluppare e realizzare le azioni collettive.

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II SEZIONE: Creare delle azioni collettive

Come funziona un’azione collettiva?

Riflettiamo sul da farsi Il cerchio dei sogni Stabilire degli obiettivi

Creare un cronoprogramma delle attività

Quali risorse fisiche, emotive e finanziarie dovranno essere utilizzate nel corso dell’azione collettiva?

Spunti di riflessione

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II SEZIONE: Creare delle azioni collettive

La sezione presenta delle indicazioni pratiche atte a sostenere lo sviluppo di azioni collettive. Offre strumenti e modelli utili alla pianificazione del progetto che sono in linea col processo descritto nella sezione precedente.

Alcune attività sono ispirate al metodo del Dragon Dreaming. Ulteriori informazioni in merito a questo tipo di approccio saranno fornite nella sezione dedicata alle risorse.

In questa fase del percorso, i/le partecipanti saranno incoraggiati/e a riflet- tere e a trarre ispirazione da altre azioni collettive che sono state sviluppate nei Paesi partner o in altri luoghi del mondo. Sulla base di queste e dei temi discussi, i/le partecipanti saranno incoraggiati a condividere le proprie idee e a formare dei gruppi di lavoro in linea coi loro interessi e con le loro passioni.

Ciascun gruppo sarà quindi invitato a riunirsi e a condividere i propri sogni sul lavoro che intende svolgere. Le restanti attività consentono ai/alle parte- cipanti di stabilire gli obiettivi delle loro azioni collettive, di creare un crono- programma delle attività da svolgere e riflettere sulle risorse necessarie.

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La sezione si conclude con un’attività che aiuta educatrici ed educatori ad assistere il gruppo per far sì che i singoli componenti rimangano concen- trati, impieghino al meglio le proprie energie nella realizzazione dell’azione collettiva e creino un ambiente in cui possano prendersi cura di sé e della collettività.

Le attività sono state ideate per gruppi composti da quattro persone, ma potranno essere adattate se necessario.

Crediamo nel potere della collaborazione pertanto, prima che il gruppo cominci a riflettere sulla sua azione, potrebbe essere opportuno cercare di individuare il tipo di organizzazioni/imprese/ collettivi che lavorano nel settore.

L’unione fa la forza. Sarebbe possibile collaborare e contribuire al lavoro svolto da questi attori, anziché replicarlo? Forse, potrebbe essere meglio entrare in contatto con tali soggetti per capire cosa fanno e in che modo il gruppo di lavoro potrebbe partecipare alla loro iniziativa?

Incoraggia i/le partecipanti a utilizzare la app Awakened citizen

per ottenere ulteriori informazioni sulle iniziative nel campo dell’inclusione sociale promosse in Francia, Irlanda, Italia e Slovenia.

https://play.google.com/store/apps/details?id=zavod.voluntariat.sci&hl=en

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Come funziona un’azione collettiva?

In Irlanda, numerose comunità hanno scelto di servirsi del cibo per esprimere la loro solidarietà. Gruppi solidali come MASI e RAMSI hanno ospitato una serie di

“Solidarity Dinners”, cene della solidarietà con cadenza mensile. Chi partecipa a tali incontri cucina del cibo, cura i trasporti e la logistica, suona e fa delle donazioni.

Il ricavato serve ad aiutare i richiedenti asilo che hanno avviato la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale sia in Irlanda che in altri Paesi europei. Un’altra iniziativa simile è costituita dal progetto “Cooking for Freedom”

ideata da persone che vivono nelle strutture di accoglienza irlandesi allo scopo di entrare in contatto con altri e accedere a delle cucine, visto che non possono servir- sene nel corso della procedura per l’ottenimento della protezione internazionale.

CIBO E SOLIDARIETÀ

Questa azione collettiva, promossa in Slovenia, mirava a contestare il progetto di costruzione di quattro centrali idroelettriche sul fiume Sava. Il progetto avrebbe irrimediabil- mente danneggiato il paesaggio e avuto un forte impatto sulle risorse naturali della zona. L’inizia- tiva incoraggiava la comunità locale a opporsi al progetto e i promotori sono effettivamente riusciti a bloccare il processo di costruzione delle centrali.

# ZaSavo (part of #SkrbZa)

# For Sava (part of #CareFor)

https://www.facebook.com/ZaSavo-985093701656096

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Il progetto è nato per sfuggire alla condizione di esclusione sociale in cui versano i richiedenti asilo che vivono a Kildare, in Irlanda. Cerca di mettere in contatto giovani e richiedenti asilo per creare un programma di attività teatrali che comprende una serie di laboratori volti alla realizzazione di una performance partecipativa nel teatro locale.

https://www.leargas.ie/blog/room-community-drama https://www.kildareyouththeatre.com

L’associazione Les Ch’tites Maisons Solidaire innova il concetto di acco- glienza. Questo gruppo di cittadini (originari di Lille, Francia) intende creare delle soluzioni per le persone senza fissa dimora: affittando degli alloggi ai turisti e devolvendo il ricavato alle persone senza fissa dimora. Nel 2018, 91 soggiorni di una notte presso la Ch’tite Maison Solidaire sono riusciti a finanziare 1001 soggiorni per persone senza fissa dimora. Oggi, intende mettere assieme i salari da corrispondere ai lavoratori di un complesso ecocompatibile, un progetto che individua in delle piccole case un modello alternativo ai ricoveri di emergenza.

http://chtitemaisonsolidaire.mystrikingly.com http://ecoquartier-solidaire.mystrikingly.com/#le-projet

www.facebook.com/groups/1034342000037707/?source_id=646695025528512

THE ROOM: COMMUNITY DRAMA IN IRELAND

LA CH’TITE MAISON SOLIDAIRE

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Nata nel 2008, la manifestazione Mediterraneo Antirazzista è un evento spor- tivo, artistico e culturale che mira a promuovere l’instaurazione di legami fra persone con un diverso background che vivono a Palermo. Sostiene inizia- tive volte a combattere ogni forma di pregiudizio e discriminazione, prestando attenzione alla vita delle persone che risiedono nelle periferie e dando voce alle comunità migranti. Le iniziative antirazziste promosse, la diversità delle comunità e dei quartieri coinvolti e il numero di località raggiunte costituiscono un esempio di come una città può coesistere e sfruttare le proprie complessità, nonché di come possiamo superare barriere fisiche e culturali.

http://mediterraneoantirazzista.org

https://www.facebook.com/mediterraneoantirazzistapalermo

Le cliniche legali sono molto diffuse nella facoltà di giurisprudenza di tutto il mondo, in quanto consen- tono agli studenti di applicare le loro capacità nel campo dell’avvocatura e, allo stesso tempo, offrire assistenza legale gratuita e promuovere gli ideali di giustizia sociale. Attive in ogni angolo del globo, le cliniche legali tentano di creare un ponte fra teoria e complessità dell’applicazione della legge e del diritto. CLEDU è un programma di formazione che mira a sviluppare capacità e competenze, sia teoriche sia pratiche, delle giovani avvocate e dei giovani avvocati rafforzando il loro senso etico.

Sotto la supervisione di docenti, tutor e avvocati/e, MEDITERRANEO ANTIRAZZISTA

CLEDU

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gli/le studenti offrono delle consulenze gratuite ai migranti in materia di prote- zione internazionale e regolarizzazione del proprio status. Nell’ambito delle attività di street law, gli/le studenti sono il motore di campagne di informa- zione rivolte alle persone con bisogni speciali (detenuti/e, migranti irregolari, ecc.) in merito all’esercizio e alla tutela dei propri diritti.

www.unipa.it/dipartimenti/di.gi./clinica-legale-per-i-diritti-umani www.facebook.com/CLEDU-1663643247204597

Arte migrante è nata nel 2012 su iniziativa di un giovane studente di antro- pologia, Tommaso Carturan, e dei suoi amici bolognesi. Il gruppo organizza delle serate aperte a tutti al fine di creare un clima di inclusione attraverso le arti e riunire studenti, migranti, persone senza fissa dimora, lavoratrici e lavoratori e persone disoccupate, giovani o anziane.

Nel corso degli anni il gruppo è cresciuto e oggi sono molti i nuclei attivi in varie città italiane nel nord e nel sud del Paese. Fra le azioni promosse ricor- diamo attività legate al teatro, alla danza, alla musica, all’artigianato, alla pittura, lezioni di inglese, di italiano, corsi di alfabetizzazione, orti condivisi, laboratori di informatica e di orientamento, ecc. Il gruppo ha anche creato un campo annuale per permettere alle partecipanti e ai partecipanti di cono- scersi e approfondire le loro conoscenze su tematiche come l’educazione alla pace, i diritti umani, le migrazioni e le nuove povertà.

https://www.artemigrante.eu/chi-siamo https://www.facebook.com/ArteMigrantePalermo

ARTE MIGRANTE

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Invita i/le partecipanti a riflettere per qualche tempo sul problema/tema inerente alla giustizia sociale in merito al quale vorrebbero mettere a punto un’azione collettiva.

Incoraggiali a riflettere su quanto appreso nel corso dell’attività “Concentriamoci sulla nostra realtà”.

ATTIVITÀ

Aiutare i/le partecipanti a pervenire a nuove idee che permettano loro di promu- overe delle azioni collettive e formare dei gruppi che possano metterle a punto 30 minuti

OBIETTIVO DURATA

Riflettiamo sul da farsi

Durata: 5 minuti Occorrente: - Carta

- Penne/pennarelli

Ogni partecipante dovrà descrivere brevemente la propria idea per iscritto e adagiare il foglio sul pavimento. Incoraggia i/le partecipanti ad andare in giro per la stanza e a vedere che cosa hanno scritto gli altri. Notano delle idee/delle tematiche simili?

Chiedi loro di formare dei gruppi in base alle idee che li/le attraggono di più.

Durata: 10 minuti Occorrente: - Carta

- Penne/pennarelli

Invita i/le partecipanti che hanno delle idee simili a mettersi assieme e discutere allo scopo di trovare una strategia che consenta loro di unire i rispettivi spunti in un’unica azione collettiva.

Nel caso in cui non riescano a trovare nessuno con cui lavorare, invitali ad unirsi a un altro gruppo al quale desiderano contribuire.

Time: 10 minuti Occorrente: - Carta

- Penne/pennarelli

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Una volta formati i vari gruppi, chiedi a ciascuno di loro redigere un breve testo sugli obiettivi su cui si concentrerà la loro azione collettiva.

Durata: 5 minuti Occorrente: - Carta

- Penne/pennarelli

Il cerchio dei sogni

Durante questa attività i/le partecipanti sono seduti in cerchio e condividono i propri sogni in merito all’azione collettiva. Dovranno basarsi su una serie di domande che li/

le invitano a proiettarsi in un futuro in cui la loro iniziativa è stata portata a termine. Ad esempio: “Che cosa succederà, una volta realizzata l’azione collettiva?”, “In che modo dovrebbe essere implementato il progetto, affinché possano dire di aver investito bene il proprio tempo?” o “Quali elementi permetteranno loro di essere soddisfatti/e di aver

lavorato al progetto?”

Aiutare i gruppi ad avere una visione d’insieme del proprio progetto 50 minuti

DURATA OBIETTIVO

Crea un cerchio in modo da permettere a tutti i/le partecipanti di vedersi. Prepara dei pennarelli colorati e diversi fogli di flip chart su cui scriveranno i loro sogni.

Nel corso dell’attività, il gruppo si servirà del bastone del dialogo, uno strumento che permette alla persona che lo tiene in mano di avere la parola. Può intervenire un/a solo/a partecipante alla volta ed un altro prenderà nota delle sue parole. La persona incaricata di prendere appunti dovrà cercare di essere il più fedele possibile a quanto detto. Nel caso in cui emergano dei dubbi, sarà sempre possibile porre delle domande. Se necessario, affida a due persone l’incarico di prendere nota di quanto discusso.

ATTIVITÀ

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Invita i/le partecipanti a riflettere sui seguenti quesiti:

“Che cosa succederà, una volta realizzata l’azione collettiva?”

“In che modo dovrebbe essere implementato il progetto, per poter dire di aver inve- stito bene il nostro tempo?”

“Quali elementi ci permetteranno di essere soddisfatti/e di aver lavorato al progetto?”

Durata: 5 minuti

Occorrente: - Bastone del dialogo - - Pennarelli

- Flip chart

Dopo aver riflettuto, chi vuole potrà prendere il bastone del dialogo e rispondere alle domande.

Una volta finito, dovrà passare il bastone alla persona seduta alla sua sinistra.

Anche in questo caso vi sarà un/a partecipante incaricato/a di prendere appunti che varierà di intervento in intervento per far sì che tutti abbiano la possibilità di parlare e scrivere.

Nel caso in cui vi siano dei/delle partecipanti che sentono di non aver nulla da dire, allora dovranno passare il bastone alla persona successiva.

Il giro si conclude quando nessuno avrà più nulla da dire. Il foglio di flip chart sarà utilizzato nel corso dell’attività successiva.

Durata: 45 minuti

Occorrente: - Carta - - Penne/pennarelli

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Aiutare il gruppo di lavoro a stabilire gli obiettivi della loro azione collettiva 75 minuti

OBIETTIVO DURATA

Stabilire degli obiettivi

Invita ciascun gruppo a prendere un foglio di flip chart. Da’ ai /alle partecipanti dei post-it da condividere fra loro.

Una persona per gruppo dovrà leggere ad alta voce la trascrizione della discussione avvenuta nel corso dell’attività precedente coniugando i verbi al passato in modo da motivare i/le componenti del gruppo.

Durata: 5 minuti

Occorrente: - Post-its - Flip chart prodotto nel corso dell’attività precedente

Poni ai/alle partecipanti la seguente domande:

“Che cosa bisognerebbe fare prima affinché il sogno divenga realtà?”

Ciascun/a partecipante dovrà scrivere un obiettivo sul post-it.

Incoraggiali/le a formulare degli obiettivi specifici, realistici e in linea con lo scopo del progetto.

Durata: 10 minuti

Invita i/le partecipanti ad attaccare uno ad uno i loro post-it sul flip chart in modo suddividendoli per aree tematiche.

I componenti del gruppo di lavoro potranno iniziare a spostare i post-it man mano che scorgono delle affinità fra loro.

ATTIVITÀ

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Durata: 20 minuti

Occorrente: - Flip chart Al termine di questa fase gli obiettivi dovrebbero essere suddivisi in non più di otto nuclei tematici.

Il gruppo dovrà riflettere su ciascuna di queste aree e porre in evidenza le parole chiave.

Durata: 10 minuti Occorrente: - Paper

- Pennarelli

I/le partecipanti scriveranno su un post-it l’obiettivo principale che comprenda tutte le parole chiave individuate.

È importante cercare di non semplificare, trovare nuove parole o eliminare nessuna delle informazioni riportate sui post-it.

Tutti i nuovi obiettivi dovranno essere posti in cima al foglio di flip chart in modo da individuare i tre principali scopi dell’azione collettiva.

Durata: 20 minuti Occorrente: - Post-it

- Pennarelli

Il prossimo passo sarà quello di scegliere uno dei principali obiettivi su cui tutte le energie del gruppo dovranno concentrarsi.

Per fare ciò bisognerà dare a ciascun/a partecipante tre bollini e porre loro il seguente quesito:

“Quale obiettivo avrà l’impatto più duraturo sulla visione d’insieme messa a punto nel corso del cerchio dei sogni?”

Chiedi ai/alle partecipanti di distribuire i bollini fra gli obiettivi che pensano siano i più importanti ai fini del progetto.

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Potranno attribuire due bollini a un obiettivo e uno a un altro o distribuire i bollini fra tre obiettivi, ma non potranno concentrali tutti su uno.

Al termine dell’attività, i post-it che avranno ricevuto il maggior numero di bollini diverranno gli obiettivi dell’azione collettiva!

Durata: 10 minuti

Occorrente: - Bollini adesivi - Pennarelli

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