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ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03430

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ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03430

Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 18

Seduta di annuncio: 293 del 27/01/2020 Firmatari

Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 24/01/2020

Commissione assegnataria

Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO) Destinatari

Ministero destinatario:

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI MINISTERO DELLA SALUTE

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/01/2020 Stato iter: IN CORSO

Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/01/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03430 presentato da

GRIBAUDO Chiara testo di

Lunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

  GRIBAUDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

i farmacisti italiani iscritti all'Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti - Enpaf ad ottobre 2019 risultavano essere 99.883; di questi, circa i due terzi risultano essere dipendenti, un terzo invece è lavoratore autonomo. La paga base oraria lorda di un dipendente di farmacia privata è pari a poco più di 10 euro (10,40 euro);

il contratto nazionale della categoria è scaduto a gennaio 2013 e il mancato rinnovo ha inciso fortemente sul reddito dei farmacisti dipendenti, nonché dei farmacisti liberi professionisti a basso reddito; tale situazione è resa ancor più difficile per l'obbligo di versare a Enpaf, a prescindere dall'inquadramento come dipendente o autonomo, una quota fissa annua di 4.500 euro, che colpisce soprattutto i farmacisti precari e disoccupati; dopo cinque anni di disoccupazione la quota passa a 2.300 euro all'anno;

tale problematica viene identificata come «contribuzione silente», in quanto non cumulabile e non totalizzabile da parte dei farmacisti, che, a partire dal 2003, non possono nemmeno più chiedere la restituzione dei contributi versati dopo quella data; tuttavia, la contribuzione rimane obbligatoria per rimanere iscritti all'albo, essere assunti nelle farmacie private o effettuare un concorso pubblico come farmacista;

per essere titolati a ricevere la pensione bisogna pagare minimo 30 anni di contributi avendo almeno 20 anni attività; la pensione poi sarà del 15 per cento del totale dei contributi versati e tutto ciò non prima dei 68 anni di età; queste rigidità e l'alta quota dovuta dai farmacisti all'Enpaf, siano essi titolari o collaboratori di farmacia o parafarmacia, siano essi occupati o

inoccupati, hanno portato alla cancellazione dall'Albo, solo nel 2018, di 2467 farmacisti entro i 60 anni di età, rappresentando un grave allontanamento da una professione ad elevata specializzazione e di grande valore per il Sistema sanitario nazionale –:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa;

quali iniziative di competenza intenda assumere, anche normative, per tutelare il reddito dei farmacisti italiani e la loro contribuzione, anche prevedendo una revisione delle somme dovute a Enpaf e dell'obbligatorietà di tali versamenti per i lavoratori farmacisti dipendenti.

(5-03430)

Classificazione EUROVOC:

EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

farmacista farmacologia

assicurazione per la vecchiaia

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