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Rimborsi autostradali ma non per l autotrasporto

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Academic year: 2022

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18 Aprile 2022 -

Rimborsi autostradali ma non per l’autotrasporto

ROMA – Rimborsi autostradali me non per gli autotrasportatori. Dal 15 Settembre gli automobilisti potranno iniziare a maturare il diritto al rimborso, ricevendolo a cominciare da Gennaio 2022 grazie a un’app da scaricare sul proprio dispositivo mobile. Una misura attesa da tempo, da quando cioè è scoppiato il problema dei cantieri non più rinviabili, e dei conseguenti disagi per gli automobilisti e per chi lungo le autostrade viaggia quotidianamente per lavoro, come gli autotrasportatori.

E proprio su quest’ultimo punto, cioè sull’impossibilità per le imprese di autotrasporto di accedere ai rimborsi, Unatras chiede un intervento urgente

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che, così come accade per gli automobilisti, contempli fra gli aventi diritto anche gli autotrasportatori.

Il comparto dell’autotrasporto rappresenta il 40% del traffico autostradale ed è arrivato a superare il 50% durante la pandemia per garantire

l’approvvigionamento dei centri urbani. La ripresa del traffico e i crescenti cantieri rappresentano un disservizio da parte dei gestori della rete che si ripercuote su tutta l’economia reale.

L’Unione delle associazioni dell’autotrasporto chiede che venga predisposto un sistema ad hoc, automatico e basato sul telepedaggiamento per consentire anche alle imprese del trasporto su gomma di usufruire di rimborsi

autostradali, uno strumento di riduzione dei pedaggi, e che questo non sia limitato solo alla rete di Autostrade per l’Italia. La tecnologia e gli strumenti per farlo esistono già e non c’è bisogno di aspettare app e nuove invenzioni.

E’ impensabile chiedere a un camionista, o a una società di autotrasporto, di scaricare un’app per ogni mezzo, o creare un profilo per ogni guidatore;

senza contare che i titolati a ricevere il rimborso sono le aziende e non gli autisti.

Insomma, questa iniziativa focalizzata su autoveicoli e app sembra essere più una campagna pubblicitaria per recuperare consensi, piuttosto che rimborsare chi ha subìto il disagio.

Unatras ha più volte segnalato le difficoltà incontrate dalle imprese e dai loro autisti, soprattutto negli ultimi mesi. Disagi in molti casi

inevitabili, considerata la necessità di porre in sicurezza la rete autostradale, ma non si può passare sopra alla continua noncuranza dei gestori autostradali nei confronti del settore che usa maggiormente la loro rete infrastrutturale.

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Governo liberalizza semirimorchi oltre 15 metri

ROMA – Il Governo liberalizza semirimorchi lunghi più di 15 metri, ma secondo Trasportounito vengono sottovalutati i rischi in tema di sicurezza, oltre alle conseguenze economiche che ricadono su tutto il settore

dell’autotrasporto.

Pe la stessa Associazione, inoltre, analizzando il decreto “infrastrutture”

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alcuni interrogativi sorgono spontanei: 1) le nuove misure dei semirimorchi non risolvono, ed anzi complicano, il problema della uniformità dei pesi e delle dimensioni in ambito comunitario; 2) non sono stati preventivamente informati gli utenti della strada sulla diffusione dei nuovi semirimorchi e cioè pezzi unici, non articolati, estremamente lunghi perché oltre 15 metri, il cui ingombro totale, con 1,6 metri in più, è pari a 18 metri complessivi con l’aggancio del trattore; 3) non è stata fatta una proiezione dei costi che ricadranno sull’autotrasporto, costretto a investire nei nuovi mezzi per restare competitivo, in un momento in cui l’intero settore è sull’orlo del crack, senza contare la svalutazione patrimoniale degli attuali semirimorchi.

Non si comprende quali saranno i vantaggi di questa misura, a parte i benefici per i produttori, in quanto registriamo un aumento del numero dei viaggi a vuoto e soprattutto la diminuzione dell’indice della percentuale media di ciascun carico.

A porre questi quesiti è Maurizio Longo, segretario generale di

Trasportounito il quale evidenzia che “Senza consultare la categoria, il Ministro ha deciso unilateralmente di liberalizzare un tipo di veicolo destinato a produrre difficoltà sul mercato dei servizi di trasporto complicando ulteriormente la sicurezza stradale sulle nostre strade

provinciali e comunali, nonché nella stragrande maggioranza delle zone di carico e scarico in cui le dimensioni dei mezzi sono incompatibili”.

“Le ripercussioni sul mercato dei servizi di trasporto – conclude Longo – saranno le medesime di quanto avvenuto nel passato (quando si passò dai 12,50 ai 13,60 metri), che produsse zero aumenti delle tariffe, indebitamenti

ulteriori per l’acquisto dei nuovi veicoli e la svalutazione o rottamazione per i vecchi semirimorchi, ma all’epoca le condizioni economiche erano meno pressanti e la professionalità dei conducenti era ineccepibile”.

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Liberalizzata circolazione autoarticolati a 18 metri

GENOVA – Liberalizzata la circolazione degli autoarticolati a 18 metri. “Le buone iniziative portano buoni frutti anche se, (forse) si poteva fare

prima”. Lo scrive in una nota Mino Giachino, presidente di Saimare dopo aver letto sul nostro quotidiano un redazionale lanciato in campo nazionale da Anita.

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“Il Decreto liberalizzazioni del Governo Draghi rende libera la circolazione degli autoarticolati a 18 metri , dopo una sperimentazione durata ben ….12 anni. La sperimentazione infatti, venne deliberata dal Governo di cui ebbi l’onore di far parte proprio con la delega al trasporto merci e alla

motorizzazione, diretta allora dall’architetto Vitelli.

Il 2009, anno di grave crisi economica, per i trasporti italiani fu un anno importante perché la nostra mediazione evitò all’Italia, unico Paese in Europa, di avere anche una sola ora di blocco dei Tir. Nelle classifiche Eurostat l’anno in cui il Governo italiano ha stanziato i maggiori fondi per il settore trasporti fu proprio il 2009 .

In quel periodo istituimmo, continua Giachino, il Fondo di garanzia al

credito all’autotrasporto, unico settore che non aveva mai avuto una garanzia pubblica, completammo gli incentivi per l’acquisto degli Euro 5 , deliberammo la riduzione del costo dell’Inail , ci inventammo il Ferrobonus , l’incentivo alle aziende di autotrasporto ad utilizzare il treno per diminuire

inquinamento e congestione del traffico. E’ stato il Ferrobonus il motore che ha fatto crescere il trasporto merci su rotaia in questi anni, mentre

continuavano gli stanziamenti a favore delle Autostrade del mare, trasferendo 600 mila Tir dalla strada ai traghetti ro-ro.

Quello fu certamente Il Governo che più di ogni altro fece per il settore dei trasporti e della logistica .

Liberalizzata la circolazione degli autoarticolati a 18 metri ora è il tempo delle infrastrutture perché il nostro Paese ha infrastrutture, in particolare quelle autostradali, costruite negli anni 50 e 60. Occorre accelerare la costruzione dei tratti italiani delle nuove reti ferroviarie ad AV a partire dalla Tav e dal Terzo Valico . È ora di dar vita ad un Piano di

ristrutturazione della rete autostradale .

Occorre procedere in tempi brevi, chiude la nota di Mino Giachino presidente di Saimare, alla realizzazione della nuova Diga Foranea al porto di Genova, l’opera che più di tutte le altre ha una connessione diretta con l’aumento della crescita economica, la prima necessità del nostro Paese.

Se non riprenderemo a crescere come faremo a diminuire l’enorme peso del debito pubblico, cresciuto a dismisura negli ultimi due anni?. Ecco perché i

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cacadubbi sugli investimenti infrastrutturali vanno contro l’interesse generale del Paese”.

Libera circolazione di autoarticolati

fino a 18 metri

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ROMA – Anche in Italia la libera circolazione di autoarticolati (complessi veicolari trattore-semirimorchio) con lunghezza fino a 18 metri è ora

possibile, possibilità data in seguito alla pubblicazione del Decreto legge Infrastrutture.

“Anita lo chiedeva da anni con grande fermezza -è il commento del presidente Thomas Baumgartner– e che apre una nuova era nel trasporto nazionale di merci”.

L’esperienza del Progetto 18, avviato nel 2009 dal ministero delle

Infrastrutture e delle mobilità sostenibili e da Anfia, con il pieno sostegno di Anita, ne aveva dimostrato l’efficacia e le potenzialità, visti gli ottimi risultati in termini di sicurezza e ottimizzazione dei carichi. “Finalmente il Mims ha riconosciuto il valore di tale innovazione nel settore e

soprattutto i benefici in termini di sostenibilità ambientale”.

L’aumento della lunghezza massima consentita, a parità di peso ammesso, migliora la capacità di carico dell’autoarticolato che può così trasportare 37 pallet, ossia 4 in più rispetto alla configurazione attuale standard, garantendo maggiore efficienza nei trasporti su gomma e una tendenziale riduzione dei veicoli in circolazione e delle emissioni inquinanti.

“È fondamentale puntare sempre più sull’innovazione tecnologica per rispondere alla domanda di mobilità sostenibile e centrare pertanto gli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei” prosegue Baumgartner.

Per l’associazione resta da completare l’allineamento dell’Italia al resto d’Europa e perchè questo sia possibile va ancora avviata la sperimentazione dei veicoli da 25,50 metri (cosiddetti Ems o Ecocombi) che sono già

autorizzati in otto Paesi Ue nella circolazione nazionale e che

consentirebbero di ottimizzare ulteriormente la filiera, con un risparmio di autisti che, come noto, sono sempre più introvabili in Italia e all’estero.

“Ovviamente questi mezzi dovrebbero poter circolare solamente su una rete stradale e autostradale individuata e adatta che collega centri produttivi e logistici, interporti, terminali ferroviari e porti, senza entrare mai nei territori urbani”.

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Camionista 72enne morto a Perugia

ROMA – Non c’è stata solo la morte del marittimo nel porto di Livorno ad aver reso “nera” la giornata di ieri, che ha visto perdere la vita anche a un camionista di 72 anni mentre era alla guida del suo mezzo a Perugia.

“Esprimiamo il nostro più sentito cordoglio alla famiglia, una notizia sconcertante” ha commentato il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, e il segretario nazionale, Marco Odone.

Quello che è inaccettabile per il sindacato è che a 72 anni si possa ancora essere alla guida di un mezzo pesante.

“Occorre trovare fondi e soluzioni per garantire una serena pensione, adeguata ad un camionista che per 40 anni ha guidato mezzi pesanti. La

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categoria deve essere inserita nei lavori usuranti, poiché questi lavoratori sono impegnati dalle 13 alle 15 ore ogni giorno”.

Serve un tavolo di coordinamento con Governo, associazioni di categoria, e parti sociali, che possa effettuare un vero censimento dei camionisti operanti nel Paese.

“Noi continuiamo a sostenere che è necessaria una politica di innalzamento delle contribuzioni, recuperando ore di lavoro e imponibile fiscale sulle retribuzioni dei camionisti, atte a garantire una pensione equa in linea con le retribuzioni nette percepite in attività lavorativa” spiegano.

“È intollerabile -continuano i segretari- che un camionista, in età avanzata, decida di non andare in pensione, per l’esiguità del trattamento riservato, per la scarsa contribuzione versata dall’azienda negli anni di lavoro.

Bisogna trovare un giusto equilibrio tra ore lavorate e ore retribuite, riducendo le ore di impegno giornaliero e settimanale degli autisti, e pensare a soluzioni attrattive per i giovani così da favorire il ricambio generazionale del settore”.

La richiesta è un confronto con le Istituzioni, affinché si possa trovare una soluzione alle morti sul lavoro, in particolare nel trasporto merci che negli ultimi anni ha registrato un aumento esponenziale.

“Il Governo si occupa solo delle

poltrone”

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ROMA – È duro l’attacco di Trasportounito al Governo in materia di autotrasporto: “Fra le decine di problemi che incombono sul settore -

denunciano- e quindi sull’asse portante della mobilità del Paese, il Governo sceglie di occuparsi solo delle poltrone”.

In particolare ci si riferisce al problema della sicurezza, alle autostrade bloccate, alle carenza ormai drammatica di autisti, al mancato coordinamento della filiera logistica.

“Nonostante i molteplici e gravi problemi che rischiano di paralizzare l’economia dei trasporti su strada -dice il segretario generale, Maurizio Longo– nella bozza del decreto legge sulle “Disposizioni urgenti in materia

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di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale” concentra la sua attenzione su quelli che dovranno essere i componenti del nuovo Comitato centrale dell’Albo degli

autotrasportatori”.

A parere di Trasportounito si predispone “una misura normativa non richiesta dalla categoria e imposta unilateralmente e inspiegabilmente dal Governo, puntualmente presente quando si tratta posti in authority, commissioni, enti e accreditamenti”.

“Sul contenuto -continua l’attacco di Longo- la proposta normativa cancella, di fatto, la presenza nell’Albo delle associazioni dell’autotrasporto

sostituendole con le confederazioni associative; in sostanza, si consegna l’Albo degli autotrasportatori ai committenti dei servizi di autotrasporto”.

L’associazione sottolinea di aver da sempre sostenuto che il Comitato

centrale degli autotrasportatori fosse ormai uno strumento obsoleto e quindi da modificare in chiave semplificata e consultiva ma, “se dovesse passare la deleteria norma imposta dal Governo, ci troveremo costretti a contrastare tale operazione utilizzando tutti gli strumenti utili o necessari”.

Assotir: le azioni per risolvere la

mancanza di autisti

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ROMA – La mancanza di autisti da allarme degli anni scorsi è ormai un dato di fatto. All’appello mancano, in Italia, dai 15 ai 17 mila conducenti

professionali di mezzi pesanti.

Assotir, l’associazione italiana delle imprese di trasporto, sottolineando che il problema investe in modo trasversale tutta la penisola italiana e tutti i settori di attività, dai servizi di linea alla distribuzione urbana, ha dato il via ad alcune iniziative per avviare percorsi di formazione e il successivo inserimento in azienda di giovani aspiranti conducenti di mezzi pesanti.

Per fare ciò l’associazione si è appoggiata agli enti regionali italiani attivando diverse tipologie di attività.

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In Toscana Assotir ha avviato da tempo un confronto con l’assessore alla formazione Alessandra Nardini per realizzare un progetto che permettano a giovani e meno giovani di ottenere i titoli abilitativi necessari per svolgere la professione di autista.

Iniziativa apprezzata dal presidente della Regione Eugenio Giani e che ha trovato il sostegno delle altre forze politiche del Consiglio Regionale.

Scendendo poco più a Sud, Assotir ha collaborato con la Regione Lazio per la pubblicazione di un bando che destina risorse per 1 milione di euro, per la formazione di giovani disoccupati che vogliano intraprendere la professione.

Il bando prevede il finanziamento di voucher per il conseguimento dei

principali titoli autorizzativi necessari per potersi mettere alla guida dei veicoli industriali.

Anche in Campania Assotir Salerno si è mossa inoltrando una richiesta

d’incontro all’assessore alla formazione Armida Filippelli, per poter avviare un dialogo costruttivo che porti alla realizzazione di percorsi formativi. La proposta di Assotir ha trovato particolare sostegno dal Capogruppo in

Consiglio regionale di Italia Viva, Tommaso Pellegrino, il quale ha

sollecitato proprio Filippelli, affinché si apra un tavolo di confronto per affrontare la questione quanto prima.

Ad essere coinvolta nelle attività è stata infine la Sicilia dove il vicepresidente nazionale di Assotir, Giuseppe Bulla, ha sollecitato il Governatore Musumeci affinché, rifacendosi in parte a quanto realizzato in Lombardia, vengano stanziati contributi a favore di giovani e disoccupati per conseguire i titoli necessari ad ottenere la qualifica di autista

professionale ed a favore delle aziende di autotrasporto locali che

assumeranno le risorse formate da uno di questi progetti. La Regione, tramite l’Assessore alla formazione Lagalla, ha reso noto che è prossimo alla

pubblicazione il bando “Giovani 4.0” con il quale la Regione Sicilia conta di dare almeno in parte risposte al problema della carenza di autisti.

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Con Telepass Pay anche in Autogrill

MILANO – Con Telepass Pay sosta senza attese anche in Autogrill. Telepass annuncia l’espansione del network dei punti di ristoro lungo i tratti

autostradali italiani in cui è possibile usufruire del servizio Food & Drink tramite l’app Telepass Pay. Grazie all’accordo con il Gruppo Autogrill, sono ora 175 i punti di ritiro in cui gli automobilisti possono godersi a pieno le pause durante i viaggi in autostrada con il sistema di pagamento Telepass Pay anche nei punti vendita Nuova Sidap (Gruppo Autogrill).

Tramite l’app Telepass Pay è possibile, infatti, acquistare i prodotti e menù

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e ritirarli comodamente nel punto di distribuzione Click&Good dedicato. Una modalità completamente cashless e che permette di risparmiare tempo evitando la fila alla cassa.

“L’obiettivo di Telepass è semplificare la vita agli automobilisti, dentro e fuori città” ha commentato Luca Daniele, Chief Executive Officer Telepass Pay. “Con l’estensione del servizio Food & Drink in oltre 40 nuovi punti di ristoro, raggiungeremo sempre più persone che, per lavoro o per svago, si trovano spesso a viaggiare in autostrada. Nello scenario attuale, la sfida di Telepass è offrire una rete di servizi che diano alle persone la possibilità di muoversi in libertà, in modo integrato, sicuro e sostenibile”.

Il servizio Food & Drink è solo uno dei numerosi servizi offerti tramite Telepass Pay nell’ambito della strategia Safe&Clean adottata dal gruppo Telepass. L’obiettivo è di fornire ai propri clienti una piattaforma sempre più completa di servizi digitali per la mobilità, garantendo sia il risparmio di tempo che la massima sicurezza, grazie alla riduzione delle occasioni di contatto per la natura cashless. Tramite l’app, ad esempio, è possibile

pagare il rifornimento di carburante o ricaricare l’auto elettrica, prenotare un lavaggio auto o pagare il bollo.

L’elenco completo dei punti vendita Autogrill e Nuova Sidap in cui è disponibile il servizio Food & Drink di Telepass Pay è disponibile al

seguente link https://www.telepass.com/it/privati/servizi/food-drink e sarà aggiornato alla luce dell’eventuale adesione ai servizi di pagamento cashless anche da parte degli altri operatori della ristorazione autostradale che ne faranno richiesta.

Proseguono i rientri dalle vacanze

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ROMA – Proseguono i rientri dalle vacanze per il secondo fine settimana. A partire dal pomeriggio di oggi, lungo la rete Anas (Gruppo FS Italiane) è infatti previsto un incremento di traffico per il controesodo verso i grandi centri urbani e le regioni del Nord, ma anche per le ultime partenze in direzione delle località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di

Francia, Slovenia e Croazia, e per i numerosi spostamenti locali. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana. Domani sabato 28 Agosto dalle 8.00 alle 16.00 e domenica 29 Aagosto dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

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Il traffico riguarderà in particolare i principali itinerari turistici: la A2

“Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria;

le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio,

rientrata in gestione ad Anas a gennaio 2019 nell’ambito del piano “Rientro Strade” , arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia”

assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio;

l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia- Romagna e Veneto).

Infine al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle

D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.

L’impegno di Anas nel Piano Mobilità Estiva 2021

Nel corso delle settimane di mobilità estiva, Anas è presente sulle strade e autostrade di competenza con circa 1.200 automezzi, 6.630 telecamere fisse, 1.234 pannelli a messaggio variabile e 2.100 addetti tra personale di

esercizio e tecnici. Il monitoraggio h24 della rete e l’assistenza per il pronto intervento sono gestiti con 200 operatori impegnati nella Sala

situazioni nazionale di Roma e nelle 21 sale operative territoriali, tra cui quella dell’autostrada A2 “Autostrada del Mediterraneo”.

Un viaggio informato

Per un viaggio informato le notizie sulla viabilità sono disponibili al link www.stradeanas.it/infotraffico e attraverso i canali social corporate (Facebook.com/stradeanas e gli account Twitter @stradeanas,

@VAIstradeanas e @clientiAnas) seguendo l’hashtag #esodoestivo2021.

Le informazioni sul traffico sono inoltre disponibili sui seguenti canali: –

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VAI (Viabilità Anas Integrata)

all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità/vai; – APP “VAI” di Anas, scaricabile gratuitamente in “App store” e in “Play store”; – CCISS Viaggiare Informati del Ministero delle Infrastrutture al quale Anas partecipa

attivamente con risorse dedicate e dati sul traffico; – Numero verde Pronto Anas 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore h24 e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale. Inoltre digitando il tasto 5 si può avere una panoramica sullo stato del traffico sulla rete con la posizione dei cantieri, con il tasto 0 è disponibile la situazione

previsionale del fine settimana.

– Live Chat del Servizio Clienti all’indirizzo www.stradeanas.it per parlare con un operatore dalle 8.00 alle 20.00 e avere anche informazioni sulla viabilità in tempo reale e sui cantieri inamovibili.

Bollettini di viabilità sono trasmessi su Tgcom24 e sulle radio partner di Anas: Rai Isoradio, Radio Italia (nazionale).

Incontro fra Confartigianato e

Polstrada Marche

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ANCONA – Il gruppo dirigente di Confartigianato Trasporti Marche, composto dal presidente Elvio Marzocchi, dal vice presidente di Marche Sud Giampaolo Calcabrini e dal segretario Gilberto Gasparoni (nella foto), ha incontrato la d.ssa Maria Primiceri, Dirigente Superiore della Polizia di Stato e neo Comandante del Compartimento Polizia Stradale delle Marche, alla quale ha dato il benvenuto, plaudendo ai rapporti di proficua collaborazione che da sempre intercorrono tra le due parti.

Confartigianato Trasporti Marche, rappresentando la maggioranza della

categoria dell’autotrasporto e della logistica di merci e di persone (circa 2.800 aziende delle 5.000 operanti nella regione), ha apprezzato l’operato degli agenti della Polizia Stradale che, insieme agli operatori

dell’autotrasporto e della logistica, oltre 12.000 nella regione, svolgono un lavoro importante al fine di garantire la sicurezza stradale ed una fluida circolazione, soprattutto di quanti sulle strade vivono e lavorano

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quotidianamente.

Confartigianato Trasporti è parte del sistema Confartigianato nelle Marche, struttura ben articolata nella regione anche con Consorzi e Cooperative, composta da professionisti che partecipano ad incontri di formazione e a convegni con il fine di diffondere anche le novità apportate al Codice della Strada. Un’azione che viene svolta anche grazie alla collaborazione dei dirigenti della Polstrada delle varie provincie, attraverso un’opera di sensibilizzazione dei conducenti di veicoli ed in particolare di quelli adibiti al trasporto merci e persone, tesa a ridurre gli incidenti e le violazioni al codice, spesso causa di incidenti con feriti e vittime.

Confartigianato ha chiesto alla Polizia Stradale marchigiana di continuare questa proficua collaborazione in vista della ripresa delle attività

economiche dopo l’emergenza epidemiologica da Covid 19 e dei conseguenti maggiori traffici, spesso accompagnati dalle difficoltà dovute alla presenza di cantieri sulla rete stradale.

La d.ssa Primiceri, nell’apprezzare l’azione svolta dalla Confartigianato Trasporti Marche, ha ribadito l’impegno della Polizia Stradale a vigilare sulla circolazione dei mezzi e sul rispetto delle norme del Codice Stradale, necessari per contenere le violazioni ed i rischi di incidenti stradali, anche gravi. La Polizia Stradale non a caso è impegnata nelle campagne di prevenzione anche presso le scuole, ritenendo fondamentale coinvolgere nei temi della sicurezza non solo i conducenti professionali ma anche i futuri utenti della strada. Per questo ha auspicato che la collaborazione con Confartigianato Trasporti prosegua anche per il futuro.

I dati sull’incidentalità dell’anno 2020, purtroppo, non devono far pensare ad una inversione di tendenza. Infatti, è sì vero che i risultati presentati alla Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale lo scorso 22 luglio 2021 evidenziano un calo: sono 2.395 i morti in incidenti stradali in Italia, con meno del 24,5% e 159.249 i feriti (-34%), mentre gli incidenti stradali sono stati 118.298, in drastica riduzione rispetto al 2019 (-31,3). Tuttavia, la diminuzione è dovuta al forte rallentamento della mobilità delle persone a causa delle limitazioni imposte dal Covid-19. Per questo l’azione congiunta di prevenzione ed educazione alla sicurezza stradale è sempre attuale e necessaria.

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