Legge sul lavoro pubblico: cosa prevede
written by Tiziana Costarella | 18/03/2020
Se sei dipendente di una pubblica amministrazione ti può interessare sapere quali sono i tuoi diritti e i tuoi doveri. Ecco la disciplina applicabile alla materia.
Il pubblico impiego è il rapporto di lavoro che si instaura tra un dipendente e una pubblica amministrazione. La relazione lavorativa sorge al momento della sottoscrizione del contratto e può presentare caratteristiche diverse: ad esempio, si può trattare di un rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato o, ancora, a tempo pieno o a tempo parziale. Una regola, però, è imprescindibile per l’accesso alla pubblica amministrazione ed è quella del pubblico concorso. In altri termini, è vietato prestare attività lavorativa di natura pubblica se non sono state rispettate le prescrizioni contenute nella Costituzione: deve, cioè, essere garantita a tutti i cittadini l’opportunità di partecipare alla selezione.
Se sei già un pubblico dipendente e hai dunque seguito l’iter che ti abbiamo indicato, allora ti può interessare conoscere la legge sul lavoro pubblico e cosa
prevede. Il punto di riferimento dal quale partire è il cosiddetto Testo Unico sul Pubblico Impiego [1], ossia un insieme di norme che si riferiscono proprio e nello specifico all’impiego nell’amministrazione dello Stato o degli Enti Locali.
Procediamo per gradi e proviamo a capire quali sono gli aspetti più interessanti e attuali della materia. Considera che, come spesso avviene, anche tale disciplina è stata ritoccata moltissime volte dai Governi che si sono succeduti al potere negli ultimi anni.
Testo Unico: cosa prevede?
Il testo unico sul pubblico impiego è una legge abbastanza datata che si compone di circa 73 articoli. Queste disposizioni, insieme ad alcune norme costituzionali [2], disciplinano per intero il tuo rapporto di lavoro. Non ti interessa ovviamente conoscere tutto il contenuto della legge perché rischieresti di entrare in confusione: per te sono rilevanti soltanto alcune definizioni che ti rendono consapevole della particolarità della tua posizione.
Analizziamo, quindi, singolarmente alcuni aspetti di fondamentale importanza
Che cosa si intende per Pubblica Amministrazione?
Il Testo Unico si apre, all’art. 1, con la definizione di Pubblica Amministrazione.
Tale chiarimento ti permette di circoscrivere l’ambito di applicazione della disciplina sul lavoro pubblico. Nel dettaglio, si considera pubblica l’amministrazione dello Stato, degli Enti Locali, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Sono compresi in tale definizione, ad esempio, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, gli enti del servizio sanitario nazionale, le comunità montane, le camere di commercio, le istituzioni universitarie e così via.
Se, dunque, lavori per uno di questi enti puoi considerarti a tutti gli effetti un pubblico impiegato.
I principi che regolano il rapporto di lavoro
pubblico
In qualità di pubblico dipendente hai delle responsabilità maggiori rispetto ai tuoi colleghi del settore privato. La motivazione è molto semplice: sei pagato con soldi pubblici e, per tal ragione, sei al servizio della collettività. Forse non lo sai, ma nello svolgimento delle tue mansioni devi attenerti a delle regole di carattere generale. Non puoi, infatti, esercitare la tua attività lavorativa in maniera grossolana e approssimativa.
Ecco alcuni principi generali imprescindibili.
principio di imparzialità: devi prestare la tua attività nell’esclusivo 1.
interesse della Nazione [3] e ti è fatto divieto di porre in essere atteggiamenti di favoritismo o di discriminazione;
principio di buon andamento: devi indirizzare la tua azione verso il 2.
raggiungimento degli obiettivi che ti sono imposti (efficacia amministrativa) provando a raggiungere il miglior risultato possibile (efficienza amministrativa);
principio di economicità: per raggiungere gli obiettivi contrattuali non 3.
puoi sperperare risorse economiche, ma devi contenere le spese nei limiti dello stretto necessario. In altri termini, i costi devono essere proporzionati agli scopi prefissati.
Legge sul pubblico impiego: diritti e doveri del lavoratore
La legge che stiamo analizzando contempla tutta una serie di diritti e di doveri che sono riconosciuti al lavoratore. Ti indichiamo di seguito quelli che sono per te più importanti. Sappi, però, che la disciplina del pubblico impiego è stata privatizzata. Infatti, eccetto che per alcune categorie professionali (es. magistrati, dipendenti delle forze dell’ordine, avvocati e procuratori dello Stato), si applicano all’impiegato amministrativo tutte le disposizioni previste per il rapporto di lavoro di natura privata.
I diritti del dipendente pubblico
Il dipendente pubblico è del tutto equiparato al dipendente privato. Egli, in altri
termini, gode di tutti i diritti riconosciuti a quest’ultimo: ferie, retribuzione proporzionata all’attività svolta, diritto di sciopero, diritto di partecipare alle organizzazioni sindacali.
Inoltre, in aggiunta a tali posizioni di vantaggio, al dipendente pubblico sono riconosciute delle prerogative specifiche: pensa, ad esempio, alla possibilità di ricorrere al trasferimento per mobilità volontaria o alla possibilità di ottenere un’assegnazione provvisoria in una sede lavorativa diversa per ricongiungimento ai figli di età inferiore ai tre anni.
I doveri del dipendente pubblico
Così come avviene per i diritti, al pubblico dipendente si applicano anche tutti i doveri contenuti nel codice civile per il lavoratore privato. Questi deve, quindi, svolgere le mansioni indicate nel contratto, mantenere un atteggiamento di lealtà nei confronti dell’amministrazione di appartenenza e attenersi alle linee di coordinamento e direzione del proprio datore di lavoro.
Inoltre, il pubblico impiegato deve seguire un preciso codice di comportamento definito a livello governativo per impedire il verificarsi di fenomeni di corruzione, per garantire la qualità dei servizi offerti e per assicurare il rispetto dei principi costituzionali di diligenza, lealtà e imparzialità.
Infine, il pubblico dipendente deve essere riconoscibile dall’utenza: ciò vuol dire che deve portare con sé il tesserino fornito dall’amministrazione di appartenenza all’interno del quale sono indicati il suo nome e il suo numero di matricola e deve renderlo visibile a tutti.
Gli obblighi della pubblica amministrazione
Nella sua posizione di datore di lavoro, la pubblica amministrazione è tenuta ad adempiere a specifici doveri. In particolare, deve anzitutto attivarsi per garantire al lavoratore il godimento dei diritti che gli sono riconosciuti per legge. In secondo luogo, deve dare attuazione agli obblighi di trasparenza e di motivazione delle decisioni assunte. Entrambi questi principi possono essere riassunti una sola definizione: ogni provvedimento adottato dall’amministrazione – sia che conceda
sia che limiti sia che neghi una richiesta del dipendente – deve essere adeguatamente motivato e reso noto al pubblico con tutti i mezzi a sua disposizione (es. pubblicazione sul sito internet).
Le ultime riforme
In ordine di tempo, le ultime modifiche introdotte sulla disciplina del pubblico impiego sono contenute nella cosiddetta riforma Madia [4], dal nome del ministro proponente. Le novità più significative sono quelle che si rivolgono ai lavoratori disabili e sono finalizzate a una loro piena integrazione professionale e quelle che introducono il diritto a un indennizzo nel caso di licenziamento illegittimo.