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STRATEGIE PER MODIFICARE UN LEAD

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(1)

STRATEGIE PER MODIFICARE UN LEAD

La ottimizzazione di un ’lead’ avviene attraverso la realizzazione di una serie di modificazione strutturali basati su:

§ Principio di Isosteria (approccio analogico)

§ Semplificazione e Complicazione Molecolare (approcci disgiuntivi e congiuntivi)

ü Principio di Omologia lineare e ciclica ü Ciclizzazione (Rigidificazione)

ü Blocco conformazionale ü Raddoppiamenti

ü Modificazioni steriche

(2)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR SEMPLIFICAZIONE MOLECOLARE Semplificazione molecolare: Approccio disgiuntivo

§ Nei lead di origine naturale, spesso di natura molto

complessa, è frequentemente usato il metodo della dissezione della molecola in porzioni più piccole, sulla base della

considerazione che essa possa essere più complessa di quanto necessario per avere la stessa azione biologica. La

semplificazione può avvenire attraverso

• apertura o eliminazione dei cicli

• eliminazione o modificazione delle catene laterali

• semplificazione della stereoisomeria

(3)

Alcuni esempi di Semplificazioni

Molecolari

O N O

CH3 H3CO2C

O N O

CH3 O

O

N H2N

NH N

O

N H

N HN

CH3 H3C

H O

H N

N

NH O H3C O

H O

H CH3

H3C

CH3

O O

O HO

H3C

N

O CH3

H3C

O HO

F

Mevinolina

HR-780 Asparlacine Devazepide (MK 329)

Cocaina Eucaina Procaina

(4)

Mentre l'approccio iniziale preferito per modificare un lead di origine naturale è quello della semplificazione molecolare, successivamente ed in tutti gli altri casi, si passa a modificazioni che in linea generale tendono a complicare la struttura iniziale. Tali "complicazioni“ possono essere semplici, come nel caso della

omologazione o molto complesse, come nel caso della ibridazione molecolare. Le motivazioni di queste modifiche sono come sempre

§ Migliorare le proprietà farmacologiche (affinità, efficacia, specificità)

§ Ridurre la tossicità e gli effetti secondari.

§ Variare caratteristiche chimico-fisiche (solubilità e la stabilità chimica)

§ Ottimizzare caratteristiche farmacocinetiche (biodisponibilità, stabilità metabolica, distribuzione corporea, durata di azione)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR COMPLICAZIONE MOLECOLARE

(APPROCCIO CONGIUNTIVO)

(5)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR OMOLOGAZIONE

Il concetto di una serie omologa è stato introdotto nella chimica organica da Gerhardt. Nella chimica farmaceutica il termine ha lo stesso significato

Serie omologa = insieme di composti che differiscono per una o più unità metileniche (-CH

2

-) ed hanno differenze qualitative e/o quantitative di

attività farmacologica

§ Derivati monoalchilati

R-X, R-CH

2

-X, R- (CH

2

)

2

-X, ….R-(CH

2

)

n

-X

Come esempio possiamo ritornare alle modificazione alchiliche viste in

precedenza.

(6)

§ Derivati bi-funzionali

X-(CH2)n-Y, X-(CH2)n+1-Y….

L’omologazione alchilica permette anche l’allungamento(accorciamento) de catene. La modifica è adatta se il farmaco possiede due gruppi funzionali

importanti per l’interazione con il bersaglio distanziati tra di loro da una catena.

L’allungamento(accorciamento) progressivo della catene alifatiche può alterare la geometria della molecola, determinando variazioni nei meccanismi di azione.

N N

N N

Decamethonium

Hexamethonium

N N HN

OH H3C N N

HN

OH H3C

N N

Ethyl side chain Propyl side chain

La mutagenicità presente nel parziale agonista M1 etilenico viene abolita nel omologo superiore propilico

Il Decametonio (bloccante del recettore nicotinico di placca) rispetto all'Esametonio (bloccante dello stesso recettore a livello gangliare)

(7)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR OMOLOGAZIONE CICLICA

Espansione/contrazione di cicli

§ L'ampliamento di cicli può essere considerato un caso speciale di omologazione ed anche in questo caso vanno indirizzati, soprattutto, alla ricerca d’interazione ottimale

R1 R

R1 R Regioni d’interazioni

idrofobiche Sito di legame

§ Ma la variazioni conformazionali che tale modifica comporta può modificare la attività farmacologica

CLORPROTIXENE Neurolettico

DOSULEPINA Antidepressivo

Nel passaggio da Clorprotixene

(antagonista dopaminergici D1 e D2) a Dosulepina la omologazione ciclica introduce flessibilità nella struttura che è considerata responsabile della apparizione di una azione antidepressiva (per blocco dei trasportatori di noradrenalina e serotonina NAT, SER) accanto a quella neurolettica

N N

O CO2

NH CO2 Ph

N N O CO2 O2C

Ph

Sviluppo del cilazaprilat

(8)

SAR ed ottimizzazione di

dipeptoidi analoghi della colecistochinina

Enalaprilato IC50 34nM

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD /SAR OMOLOGAZIONE CICLICA

Espansione/contrazione di cicli

O

HN O

HN

O Cycle

HO N

H

N O

CH3

O HO O

HO N

H

N

O O

COOH (CH2)n

Cycle logP IC50 (µM)

Cyclobutyl 3.88 12.100

Cyclopentyl 4.44 5.170

Cyclohexyl 5.00 520

Cycloheptyl 5.55 190

Cyclooctyl 6.11 125

Cyclononyl 6.67 85

Cyclodecyl 7.23 247

Cyclododecyl 8.34 1.437

Size IC50 (µM)

2 19.000

3 1.700

4 19

5 4.8

6 8.1

Modificazioni dell’inibitore di ACE

(9)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR OMOLOGAZIONE ARILICA

§ Un caso particolare di omologazione è quello dell’introduzione nella molecola di gruppi aromatici e, per trasformazione isosterica, anelli eteroaromatici usualmente lipofili, che servono per aumentare la affinità attraverso interazioni lipofile ed elettrostatiche

§ Questi gruppi possono essere sia condensati a cicli preesistenti che usati come sostituenti. Nel caso di ligandi recettoriali si è visto che l'introduzione di tali gruppi trasforma spesso gli agonisti in antagonisti

Il legame idrofobico dei gruppi fenilici

aggiunti ad Acetilcolina con siti accessori del sito attivo determina un notevole

aumento della affinità e la comparsa di antagonismo di tipo competitivo nel composto risultante Adifenina

H3C O N

O

O N

O

Acetilcolina Adifenina

La sostituzione degli ossidrili catecolici con un anello benzenico condensato trasforma l'azione agonista del

Isoproterenolo nell'azione antagonista del Pronetalolo

Naturalmente il risultato finale dipende dalla topologia del sito attivo e dalla capacità, sua o di siti accessori contigui, di accogliere gruppi lipofili e voluminosi come quello fenilico

HN HO

HO

OH H

N OH

Isoproterenolo Pronetalolo

(10)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR CICLIZZAZIONE

§ Ciclizzare strutture aperte o creare un sistema ad anello aggiuntivo in una data struttura rappresenta uno dei metodi più utilizzati nella ricerca di conformazioni biologicamente attive. Il risultato finale è una molecola con ridotta flessibilità utile ad individuare possibili conformazioni più attive e selettive

§ L'analogo ristretto dell'inibitore della trombina NAPAP è 100 volte più potente del corrispondente farmaco a catena aperta.

§ La ciclizzazione dei derivati piridine imidazo [1,2-a] sostituite porta ad una restrizione conformazionale con la formazione dì un analogo altamente potente come inibitore della H1/K1 ATPasi gastrica

S N H

HN O O

O

N

O S

NH

O O N

O

N O

NH NH2

NH NH2 NAPA

N N O R

CN CH3

R = H,

IC50 = 1.6 µM R = Me,

IC50 = 13.7 µM

N N O

CN CH3

IC50 = 0.09 µM

(11)

§ La condensazione di anelli aromatici è anche usata per sondare lo spazio disponibile in zone particolari del sito di legame di un ligando o classe di ligandi

La melatonina fusa con un diidroindolo, una tetraidroisochinolina e un sistema benzazepinico, rispettivamente (composti I, II e II), rappresentano ligandi per il recettore melatonina MT2 potenti quanto la melatonina ma selettivi per quanto riguarda il recettore MT1. Dal sistema ad anello fuso a sei membri (II) al sistema ad anello fuso a sette (III) ha prodotto un passaggio dall'attività agonista a quella antagonista

§ I tre stereocentri presenti nella struttura del Butaclamolo, analogo rigido dell’aloperidolo, risultano essere importante per l’attività

antagonista dopaminergica (D2). Gli stessi requisiti stereochimici si

trovano nel antagonista D2, Ro 14- 8625

N O OH

F Cl

H OH

H

N

H H H

N

H F

NH2 Haloperidol

(+) Butaclamol Ro 14-8625

N

HN

n-Pro MeO O

N

HN

n-Pro MeO O

N

HN

n-Pro MeO O

I II III

NH

HN O MeO

Melatonina

(12)

Riduzione della flessibilità molecolare de amino acidi

Introduzione di strutture cicliche b-turn mimetici Introduzione di strutture cicliche a-elica

CICLIZZAZIONE: Un importante approccio allo studio di peptidi

OH

H3C NH2 CO2H

H3C NH2 CO2H

HN

NH H3C CO2H

N ()n X

HN

N NH

Ri

Ri+3 O O O

H Ri+1

Ri+2

O n = 0,1, 2 X = S, CH2

(13)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD RADDOPPIAMENTO MOLECOLARE

Questo approccio consiste nella duplicazione di un farmacoforo o nella associazione di due farmacofori

Modelli di combinazioni

per farmaci

“twin”

Omodimeri

Associazione’’twin’’

non-identica Eterodimeri

A

A A

A

A B

N

HN H

N

N

OH O

O O

HO O

O

O

O

HN

O O

OH

Tacrina Tacrina

Ac. acetilsalicilico Ac. acetilsalicilico

Diaspirina

Ac. salicilico

Paracetamolo

Acetaminosalolo Linker mode

No linker mode

Overlap mode

Bis-tacrina

(14)

§ L'associazione di due entità farmacoforiche identiche genererà un "farmaco gemello identico» o omodimero. Questa prima strategia di progettazione è equivalente ad un processo di duplicazione/ dimerizzazione di un composto attivo o lead.

‘’Twin’’ naturali

presentano un asse di simmetria C

2

N

O O

OH OH CHO HO OH

HO

CHO OH

N

N

Lobelanine Gossypol Sparteine

N

NH N N

O H N

NH O N

N O

DACA Bisacridinecarboxamide

P388: IC50 = 98 nM

LL: IC50 = 189 nM P388: IC50 = 23 nM

LL: IC50 = 1.8 nM

Ligandi DNA

(15)

§

Farmaci in cui sono delimitate due diverse entità farmacologiche, sono chiamati

"farmaci gemelli non identici” , eterodimeri, farmaci ad azione doppia o ibridi a causa delle differenti risposte farmacologiche mirate da parte delle due porzioni farmacoforiche

§

La strategia di progettazione consiste in l’associazione di due farmacofori differenti allo scopo di produrre un farmaco più potente e/o più selettivo rispetto alla singola entità. Il nuovo composto possiederà due attività farmacologiche iniziali che

potrebbe essere un vantaggio quando i due target sono coinvolti nella stessa

malattia o disturbo. Il farmaco eterodimero produrrà un effetto sinergico modulando contemporaneamente i due bersagli biologici.

§

La nuova struttura avrà una propria identità farmacocinetica (assorbimento, distribuzione e metabolismo) e farmacodinamica, evitando i problemi delle due diverse farmacocinetiche dei farmaci originali. La somministrazione di questo tipo di farmaci gemelli può essere favorevole rispetto ai due farmaci separati.

§

Naturalmente perché questo tipo di ibridazione abbia senso è necessario che i

dosaggi dei due farmaci siano compatibili con il rapporto stechiometrico presente nel farmaco ibrido

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD RADDOPPIAMENTO MOLECOLARE

Eterodimeri

(16)

Inibitore duale COX/5-LO Inibitore

COX/5-LO

N N

CF3 H2NO2S

N

O O O

F O

N

H3CO2S N O F

O O

Colecoxib (COX-2 inibitore) ZD-2138 (5-LO inibitore)

COX: IC50 = 50 nM 5-LO: IC50 = 3 nM Coniugazione

O HO

O

S N

HO

O

NH2 Ottimizzazione

KME-4 CI-1004

COX: IC50 = 2.5 µM

5-LO: IC50 = 0.15 µM COX: IC50 = 0.77 µM 5-LO: IC50 = 0.39 µM

(17)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD /SAR MODIFICAZIONI STEREOCHIMICHE

§ La stereoisomeria ha un ruolo essenziale nell'interazione con macromolecole di interesse biologico ed in particolare nella interazione con i recettori

§ Variazioni stereochimiche possono essere introdotte attraverso:

• L'inserimento di doppi o tripli legami,

• La ciclizzazione di strutture lineari,

• L'inserimento di centri stereogenici

§ L’inserimento di legami multipli e la ciclizzazione sono metodi visti in

precedenza e largamente usati nel disegno di analoghi rigidi per cui va subito sottolineato che questo approccio è quasi sempre accompagnato da

variazioni a carico della stereoisomeria

(18)

VANTAGGI SVANTAGGI Modificazioni steriche possono

variare la affinità della molecola originale per il suo partner biologico che come è noto ha una

stereochimica ben definita

La complicazione sterica di un farmaco spesso provoca notevoli complicazioni sintetiche e di

separazione di isomeri

Si possono ottenere derivati con affinità selettiva verso recettori o sottogruppi recettoriali

Acquisire preziose informazioni sulla stereochimica dei rispettivi siti di

interazione

Migliorare le caratteristiche farmacocinetiche di un farmaco

Alterazione delle proprietà

farmacocinetiche del prodotto

originale

(19)

§ La introduzione di un centro stereogenico nella Acetilcolina rende la molecola

metabolicamente più stabile e conduce a due enantiomeri (R(+) e S(-) Metacolina) con diversa affinità per il ricettore muscarinico. L'enantiomero più potente è selettivo per questo recettore rispetto a quello nicotinico. La ciclizzazione della stessa molecola di acetilcolina a diossolano mantiene un'alta attività colinergica solo in uno dei quattro isomeri possibili: il (+)-Cis-Diossolano

.

Acetilcolina R (+) Metacolina (+)-Cis-Diossolano

§ La introduzione di un doppio legame nell'anello A del Cortisone per dare il

Prednisone, non influisce sulla capacità d’interazione con il recettore, ma lo rende molto più resistente alla degradazione metabolica

Cortisone Prednisone

(20)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR RIDURRE LA TOSSICITÀ DEL FARMACO

§ Si trova spesso che un farmaco non riesce ad arrivare alla fase di studi clinici a causa dei suoi effetti collaterali tossici.

§ Ciò può essere dovuto a metaboliti tossici, nel qual caso il farmaco deve essere reso più resistente al metabolismo come descritto in precedenza.

§ Si sa che gruppi funzionali quali gruppi aromatici nitro, ammine aromatiche, bromo arenes, idrazine, idrossilammine, o gruppi poli-alogenati sono spesso metabolizzati a prodotti tossici.

Modificazione dei sostituenti

§ Gli effetti collaterali possono

essere ridotti o eliminati variando sostituenti apparentemente

innocui

• Es. la sostituzione di un alogeno (Cl) per un’ altro (F) nel agente antimicotico UK47-265 porta al derivato fluconazolo meno

tossico

Riducendo la tossicità

² Si trova spesso che un farmaco non riesce ad arrivare alla fase di studi clinici a causa dei suoi effetti collaterali tossici.

² Ciò può essere dovuto a metaboliti tossici, nel qual caso il farmaco deve essere reso più resistente al metabolismo come descritto in precedenza.

² Si sa che gruppi funzionali quali gruppi aromatici nitro, ammine aromatiche, bromo arenes, idrazine, idrossilammine, o gruppi poli-alogenati sono spesso metabolizzati a prodotti tossici.

Modificazione dei sostituenti v Gli effetti collaterali possono

essere ridotti o eliminati variando sostituenti apparentemente innocui ü Es. la sostituzione di un alogeno

(Cl) per un’ altro (F) nel agente antimicotico UK47.265 porta al

derivato fluconazolo meno tossico Fluconazolo

Cl Cl

UK-47265

(21)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR RIDUCENDO LA TOSSICITÀ

Deuterio isostere per H

§ Impiego strategico del D nei siti del metabolismo dove l’astrazione di un atomo di H può disturbare il

metabolismo per reindirizzare la via metabolica.

N

HN HN

O NC

SB-269652

N NC

NH F

O O

O

Paroxentina Inattiva CPY2D6

O

O D

D

CTP-347 Diminuisce l’inattivazione

di CPY2D6

Modificazione della posizione dei sostituenti

§ La variazione della posizione del gruppo ciano in una serie di antagonisti

dopaminergici che inibiscono il citocromo P450 da luogo a nuovi composti

che non presentano questo effetto collaterale.

(22)

OTTIMIZZAZIONE DEL LEAD/SAR RIDURRE LA TOSSICITÀ DEL FARMACO

§ Disegno di antagonisti del recettore cisteinil leukotriene (cysLT1), coinvolto nella patogenesi dell’asma

O

O N

S

F OH

H3C

H O

OH HO

OH O HO

CP-85958

tossico a livello epatico Metabolizzato alla forma lattolo

L’apertura dell’anello produce aldeide alchilante

molto reattivo Gruppo metile

labile

Stabilizzazione metabolica Incremento labilità metabolica ad altro sito

O

O N

S

F OH

NH

H3C F S

F F

O O

F Blocco della fomazione del lattolo

(introduzione d’un gruppo metile) Rimpiazzamento della funzione metile (sulfonamide)

O

O N

S

F

OH F

O CH3 S NH

F F

O O

Ruta metabolica alternativa (O-demetilazione)

F

(23)

RIDURRE TOSSICITÀ Legando farmaci a bulding block

biosintetici essenziali

§ Farmaco 'contrabbando’ trasportato in cellula per proteine di trasporto di elementi naturali (ad esempio amminoacidi o basi di acidi nucleici)

§ Aumenta la selettività dei farmaci per la cellule bersaglio e riduce la tossicità di altre cellule

Legando farmaci agli anticorpi monoclonali

§ Identificare un antigene che sia

iperespresso in una cellula tumorale

§ Clonare un anticorpo monoclonale per l'antigene

§ Collegare un farmaco per l'anticorpo monoclonale

§ Anticorpi porta il farmaco direttamente alla cellula tumorale

§ Farmaco viene rilasciato alla cellula tumorale

ü Le cellule tumorali crescono più velocemente rispetto alle cellule normali e hanno una maggiore domanda per le basi azotate Il farmaco si concentra nelle cellule tumorali,

O

O

OH

OH OMe

OH N NH

N O

S (Cys) O

O

O O

OH NH2

Cl N

Cl NH

HN

O O

Cl N

Cl

Mecloroetamine Uramustatine

I chimerico anti LewisY(BR96) coniugato con la doxorubicine

(24)

PROFARMACI

Modificazioni delle proprietà farmacocinetica:

§ I profarmaci sono molecole con poca o nessuna attività farmacologica di per sé ma hanno una labilità strutturale incorporata, sia per caso che per

progettazione, che consente la bio-conversione in vivo. Questa conversione può avvenire attraverso un processo chimico o enzimatico o una combinazione dei due. La conversione libera il farmaco attivo dal frammento vettore in modo tale che la molecola risultante sia un metabolita attivo

§ Questa procedura non ha molto interesse dal punto di vista delle informazioni da trarre dalla manipolazione molecolare

§ Ha un enorme impatto a livello pratico in quanto può permettere lo sviluppo di molecole altrimenti inutilizzabili a causa di problemi farmacocinetici. Ad essa è legato il campo vastissimo della progettazione e sintesi dei profarmaci.

Modificazioni delle proprietà farmacocinetica : PROFARMACI

v I profarmaci sono molecole con poca o nessuna attività farmacologica di per sé ma hanno una labilità strutturale incorporata, sia per caso che per progettazione, che consente la bio-conversione in vivo. Questa conversione può avvenire attraverso un processo chimico o enzimatico o una combinazione dei due. La conversione libera il farmaco attivo dal frammento vettore in modo tale che la molecola risultante sia un metabolita attivo

Nature Reviews | Drug Discovery OR

O R1

O O

R2 S

R1 O

O R2 Ethers

S O

R O

OR O

O R1

O O

R2 Esters

O O

OR Carbonates

O O

NR Carbamates

O NHR Amides

N H O P O

OH OH O O P

O OH OH O P

O OH OH Phosphates

N R Imines N OR

Oximes N H N

O R2 R1 N-Mannich bases

–PO(OH)2 –SH

–COOH

–NH

–C O –OH

Drug Drug Drug Promoiety

Drug

+ Enzymatic

and/or chemical transformation

Barrier

a

b

Promoiety Promoiety

Functional groups amenable to prodrug design Ideally, the design of an appropriate prodrug structure should be considered at the early stages of preclinical development, bearing in mind that prodrugs might alter the tissue distribution, efficacy and the toxicity of the parent drug. Several important factors should be care- fully examined when designing a prodrug structure, including:

Parent drug: which functional groups are amenable to chemical prodrug derivatization?

Promoiety: this should ideally be safe and rapidly excreted from the body. The choice of promoiety

should be considered with respect to the disease state, dose and the duration of therapy.

Parent and prodrug: the absorption, distribution, metabolism, excretion (ADME) and pharmacokinetic properties need to be comprehensively understood.

Degradation by-products: these can affect chemical and physical stability and lead to the formation of new degradation products.

Some of the most common functional groups that are amenable to prodrug design include carboxylic, hydroxyl, amine, phosphate/phosphonate and carbonyl groups.

Prodrugs typically produced via the modification of these groups include esters, carbonates, carbamates, amides, phosphates and oximes. However, other uncommon functional groups have also been investigated as poten- tially useful structures in prodrug design. For example, thiols react in a similar manner to alcohols and can be derivatized to thioethers18 and thioesters19. Amines may be derivatized into imines20,21 and N-Mannich bases22. The prodrug structures for the most common functionalities are illustrated in FIG. 1b and discussed below.

Esters as prodrugs of carboxyl, hydroxyl and thiol func- tionalities. Esters are the most common prodrugs used, and it is estimated that approximately 49% of all marketed prodrugs are activated by enzymatic hydrolysis4. Ester prodrugs are most often used to enhance the lipophilicity, and thus the passive membrane permeability, of water- soluble drugs by masking charged groups such as car- boxylic acids and phosphates3,23. The synthesis of an ester prodrug is often straightforward. Once in the body, the ester bond is readily hydrolysed by ubiquitous esterases found in the blood, liver and other organs and tissues24, including carboxylesterases, acetylcholinesterases, butyrylcholinesterases, paraoxonases and arylesterases.

However, one significant challenge with ester prodrugs is the accurate prediction of pharmacokinetic disposition in humans, owing to significant differences in specific carboxylesterase activities in preclinical species25, as reported for the exploratory intravenous diester pro- drug of nalbuphine26. A comprehensive review on ester prodrugs that enhance oral absorption of predominantly poorly permeable and polar parent drugs was recently published by Beaumont et al.3

Several alkyl and aryl ester prodrugs are in clinical use3, of which angiotensin-converting enzyme (ACE) inhibitors are some of the most successful24, with a representative sample shown in TABLE 1. However, the relatively slow and incomplete bioconversion of some simple alkyl esters in human blood can sometimes result in lower than predicted bioavailability. For example, the oral bioavailability of enalaprilate in humans is 36–44%, despite 53–74% of the administered dose being absorbed3. In some cases, faster bioactivation has been achieved by the use of a double prodrug (pro-prodrug), which requires an enzymatic breakdown after which a spontaneous chemical reaction releases the parent drug.

The double prodrug approach has been the preferred choice when preparing oral acyloxyalkyl ester prodrugs of -lactam antibiotics (TABLE 1).

Promoiety

A functional group used to modify the structure of pharmacologically active agents to improve physicochemical, biopharmaceutical or pharmacokinetic properties.

Figure 1 | A simplified representative illustration of the prodrug concept.

a | The drug–promoiety is the prodrug that is typically pharmacologically inactive.

In broad terms, the barrier can be thought of as any liability or limitation of a parent drug that prevents optimal (bio)pharmaceutical or pharmacokinetic performance, and which has to be overcome for the development of a marketable drug. The drug and promoiety are covalently linked via bioreversible groups that are chemically or enzymatically labile, such as those shown here. The ‘ideal’ prodrug yields the parent drug with high recovery ratios, with the promoiety being non-toxic. b | Common functional groups on parent drugs that are amenable to prodrug design (shown in green). Most prodrug approaches require a ‘synthetic handle’ on the drug, which are typically heteroatomic groups.

R E V I E W S

256 | MARCH 2008 | VOLUME 7 www.nature.com/reviews/drugdisc

§ Questa procedura non ha molto interesse dal punto di vista delle informazioni da trarre dalla manipolazione molecolare

§ Ha un enorme impatto a livello pratico in quanto può permettere lo sviluppo di molecole altrimenti inutilizzabili a causa di problemi farmacocinetici.Ad essa è legato il campo vastissimo della progettazione e sintesi dei profarmaci.

(25)

Nature Reviews | Drug Discovery

OR O

R1 O

O R2 S

R1 O

O R2

Ethers

S O

R O

OR O

O R1

O O

R2

Esters

O O

OR

Carbonates

O O

NR

Carbamates

O NHR

Amides

N H O P O

OH OH O O P

O OH OH O P

O OH OH

Phosphates

N R

Imines

N OR

Oximes

N H N O

R2 R1

N-Mannich bases

–PO(OH)2 –SH

–COOH

–NH

–C O –OH

Drug Drug Drug Promoiety

Drug

+ Enzymatic

and/or chemical transformation

Barrier

a

b

Promoiety Promoiety

Functional groups amenable to prodrug design Ideally, the design of an appropriate prodrug structure should be considered at the early stages of preclinical development, bearing in mind that prodrugs might alter the tissue distribution, efficacy and the toxicity of the parent drug. Several important factors should be care- fully examined when designing a prodrug structure, including:

Parent drug: which functional groups are amenable to chemical prodrug derivatization?

Promoiety: this should ideally be safe and rapidly excreted from the body. The choice of promoiety

should be considered with respect to the disease state, dose and the duration of therapy.

Parent and prodrug: the absorption, distribution, metabolism, excretion (ADME) and pharmacokinetic properties need to be comprehensively understood.

Degradation by-products: these can affect chemical and physical stability and lead to the formation of new degradation products.

Some of the most common functional groups that are amenable to prodrug design include carboxylic, hydroxyl, amine, phosphate/phosphonate and carbonyl groups.

Prodrugs typically produced via the modification of these groups include esters, carbonates, carbamates, amides, phosphates and oximes. However, other uncommon functional groups have also been investigated as poten- tially useful structures in prodrug design. For example, thiols react in a similar manner to alcohols and can be derivatized to thioethers18 and thioesters19. Amines may be derivatized into imines20,21 and N-Mannich bases22. The prodrug structures for the most common functionalities are illustrated in FIG. 1b and discussed below.

Esters as prodrugs of carboxyl, hydroxyl and thiol func- tionalities. Esters are the most common prodrugs used, and it is estimated that approximately 49% of all marketed prodrugs are activated by enzymatic hydrolysis4. Ester prodrugs are most often used to enhance the lipophilicity, and thus the passive membrane permeability, of water- soluble drugs by masking charged groups such as car- boxylic acids and phosphates3,23. The synthesis of an ester prodrug is often straightforward. Once in the body, the ester bond is readily hydrolysed by ubiquitous esterases found in the blood, liver and other organs and tissues24, including carboxylesterases, acetylcholinesterases, butyrylcholinesterases, paraoxonases and arylesterases.

However, one significant challenge with ester prodrugs is the accurate prediction of pharmacokinetic disposition in humans, owing to significant differences in specific carboxylesterase activities in preclinical species25, as reported for the exploratory intravenous diester pro- drug of nalbuphine26. A comprehensive review on ester prodrugs that enhance oral absorption of predominantly poorly permeable and polar parent drugs was recently published by Beaumont et al.3

Several alkyl and aryl ester prodrugs are in clinical use3, of which angiotensin-converting enzyme (ACE) inhibitors are some of the most successful24, with a representative sample shown in TABLE 1. However, the relatively slow and incomplete bioconversion of some simple alkyl esters in human blood can sometimes result in lower than predicted bioavailability. For example, the oral bioavailability of enalaprilate in humans is 36–44%, despite 53–74% of the administered dose being absorbed3. In some cases, faster bioactivation has been achieved by the use of a double prodrug (pro-prodrug), which requires an enzymatic breakdown after which a spontaneous chemical reaction releases the parent drug.

The double prodrug approach has been the preferred choice when preparing oral acyloxyalkyl ester prodrugs of -lactam antibiotics (TABLE 1).

Promoiety

A functional group used to modify the structure of pharmacologically active agents to improve physicochemical, biopharmaceutical or pharmacokinetic properties.

Figure 1 | A simplified representative illustration of the prodrug concept.

a | The drug–promoiety is the prodrug that is typically pharmacologically inactive.

In broad terms, the barrier can be thought of as any liability or limitation of a parent drug that prevents optimal (bio)pharmaceutical or pharmacokinetic performance, and which has to be overcome for the development of a marketable drug. The drug and promoiety are covalently linked via bioreversible groups that are chemically or enzymatically labile, such as those shown here. The ‘ideal’ prodrug yields the parent drug with high recovery ratios, with the promoiety being non-toxic. b | Common functional groups on parent drugs that are amenable to prodrug design (shown in green). Most prodrug approaches require a ‘synthetic handle’ on the drug, which are typically heteroatomic groups.

REVIEWS

256 | MARCH 2008 | VOLUME 7 www.nature.com/reviews/drugdisc

§ La maggior parte delle strategie di profarmaco richiede un gruppo funzionale sul farmaco.

§ L'approccio al profarmaco selezionato è dettato dal

«punto debole» del

farmaco che deve essere superato/eliminato.

STRATEGIE PER IL DISEGNO DI

PROFARMACI

(26)

Un profarmaco ben progettato soddisfa i seguenti criteri:

§ Il legame tra la sostanza farmaceutica e la frazione di trasporto è solitamente covalente.

§ Di regola, il profarmaco è inattivo o meno attivo del composto originario.

§ Il legame tra il farmaco e la frazione di trasporto deve essere interrotto in vivo.

§ Il profarmaco e la frazione di trasporto rilasciata in vivo devono essere non tossici.

§ La generazione della forma attiva deve avvenire con una cinetica rapida per garantire livelli di farmaco efficaci nel sito di azione e per ridurre al minimo il metabolismo diretto del

profarmaco o la graduale inattivazione

del farmaco.

Profarmaci derivati dall'ampicillina

Pivampicillina e Bacampicillina

§ Entrambi risultano

dall'esterificazione del gruppo carbossilico polare con un estere lipofilo, enzimaticamente labile

§ L'assorbimento è quasi

quantitativo (98 e 99 percento).

§ La generazione di ampicillina libera nel flusso sanguigno è rapida (meno di 15 minuti).

N S O

HN

O NH2

O

O O O

N S O

HN

O NH2

O

O O O O

N S O

HN

O NH2

O

OH OH

O

C O H

H

C O H3C

H

-CH3-CH2-OH CO2

In vivo In vivo

+ + +

+

+

(27)

DISEGNO DI PROFARMACI PER AUMENTARE LA SOLUBILITÀ ACQUOSA

§ Introdurre un frammenti ionizzabile a un farmaco scarsamente solubile: estere succinato, fosfato, frammenti ionizzabile come piperazine (amine terziarie) e/o frammenti neutri per creare un elemento ionizzabile.

N N

O O

O

O N

NH Cl O

N

N O

O O

F N N

N N

P O

OH OH

O O-Na+

O

O

O

O

H HO

H H

OH O H

N N

S O

O O

NH2 O

O

P O

-O O-

Ca2+

Prednisolone succinato sodico

Irinotecan cloroidrato Tedizolid fosfato Fosamprenavir

(28)

§ L'isavuconazonium solfato è un

profarmaco a base salina dell'agente antifungino ad ampio spettro

isavuconazolo. In questo profarmaco i farmmenti carico positivamente,

triazonium, e la sarcosina del vettore migliorano la solubilità, incrementando la biodisponibilità del farmaco dopo

amministrazione orale a quasi un 98%

§ L’utilizzo di un vettore come l’estere citrato nel inibitore irreversibile del proteosoma ixazomib (melanoma multiplo) produce nel profarmaco risultante (ixazomib

citrato) sia un aumento della solubilità sia una stabilizzazione dell’acido boronico, instabili ossidativamente. Il profarmaco se esposto a soluzioni acquose o plasma, viene idrolizzato rapidamente per rilasciare la forma di acido boronico biologicamente attivo.

N S

N N+

N O

N N

O

F F

N

HSO4-

O N

O H

Isavuconazonium sulfate

NH

HN B Cl

Cl O

O

O O

O

CO2H CO2H

Ixazomib citrato

DISEGNO DI PROFARMACI PER MIGLIORARE ASSORBIMENTO E BIODISPONIBILITÀ

(29)

DISEGNO DI PROFARMACI PER MIGLIORARE ASSORBIMENTO E BIODISPONIBILITÀ

Incremento della permeabilità passiva:

§ La lipofilia iniziale del farmaco è stata migliorata mascherando le sue funzionalità polari e ionizzate mediante frammenti a catena corta.

§ I gruppi idrossilici, carbossilici, fosfati o amminici idrofili sono convertiti in esteri alchilici o arilici più lipofili che vengono rapidamente idrolizzati ai farmaci

progenitori dalle esterasi o peptidasi ubiquitarie.

+Na-O

NH

O O

O

O H

N

N+ HN N

N O

N O

O

N

O O

CSO3- Dabigatran Inibitore trombina Tromboembolismo Sacubitril

Inibitore neprilisine Insuficienza cardiaca

(30)

DISEGNO DI PROFARMACI PER MIGLIORARE ASSORBIMENTO E BIODISPONIBILITÀ

Incremento della permeabilità sfruttando il trasporto mediato dal vettore:

§ I farmaci polari che hanno una stretta somiglianza strutturale con i substrati endogeni, possono essere trasportati attraverso le membrane cellulari dai trasportatori. Alcuni profarmaci sono in grado di trarre vantaggio da questi meccanismi di trasporto mediato.

• Levodopa (anti Parkinsoniano), utilizza LAT1 per attraversare la barriera emato- encefalica, liberando dopamina.

• Valacyclovir, utilizzano PEPT1 per superare la biodisponibilità orale limitata e variabile dei farmaci a base di nucleosidi polari, ciclovir (inibitore dell'herpesvirus) e ganciiclovir (inibitore del citomegalovirus),

• Gabapentin enacarbil sfrutta i trasportatori monocarbossilati 1 (MCT1). Idrolizato da carbossiesterasi rilascia Gabapentin utilizzato nel trattamento dell'epilessia e del dolore neuropatico

OH

HN

N N

N

O O

O

H2N HO

HO

H2N

O

O

NH2+Cl- HO

NH O O

O

O O

Levodopa Valacyclovir Gabapentin enacarbil

(31)

DISEGNO DI PROFARMACI

Incremento della permeabilità e biodisponibilità di farmaci nucleosidici monofosforilati

§ Gli analoghi nucleosidici sono ampiamente utilizzati nel trattamento del cancro e di varie infezioni virali.

§ Per esercitare il loro effetto terapeutico, essi devono subire l'aggiunta graduale di gruppi fosfato per formare i corrispondenti nucleosidi trifosfati attivi. In questo processo di

attivazione, mediati da chinasi cellulari, il primo passaggio di fosforilazione è spesso limitante.

§ Per aggirare questo inconveniente, gli analoghi nucleosidici vengono spesso somministrati nella loro forme monofosforilate come profarmaci esteri più lipofili.

§ Questi profarmaci attraversano efficacemente le membrane biologiche e, una volta nella cellula bersaglio, rilasciano la forma

monofosforilata, che diventa attiva dopo la conversione intracellulare nei corrispondenti difosfati o trifosfati nucleosidici.

N

N N

N

O P

O O

O O t-Bu O t-Bu NH2

O

Adefovie dipivoxil O Anti HBV

N

N N

N

O NH2

P O O

NH

O O

Tenofovir alafenamide Anti HIV e HBV

(32)

I profarmaci possono essere utilizzati per proteggere i farmaci attivi da un rapido metabolismo di primo passaggio, mascherando un gruppo funzionale metabolicamente labile ma

farmacologicamente essenziale.

§ Nel bambuterolo, profarmaco del broncodilatatore terbutalina, agonista del recettore β2-adrenergico,

i gruppi idrossilici sono protetti da gruppi dimetilcarbammate lentamente idrolizzati da butirrilcolinesterasi aspecifica

.

DISEGNO DI PROFARMACI

Miglioramento della stabilità metabolica

Diverse strategie per prolungare la durata d'azione

§ Introduzione di frammenti lipofili, legami ammidi o sulfonamidici, ragionevolmente resistenti alla bio-conversione.

O O

HO

HN

O O

N N

Bambuterolo

HN

NH2 NH2

O

Lisdexamfetamine Disturbo da deficit di attenzione e iperattività

N N

N O

NH S O

O O

Selexipag

Ipertensione polmonare

N

N O N

O O

O

Cl

Cl Lauroxil

Schizofrenia

(33)

Un esempio

(34)

Target: L'introne auto-splicing di gruppo II dell'RNA mitocondriale (selettivo per funghi) Screening in vitro ad alto rendimento (HTS, SAR e ottimizzazione del lead

Libreria curata di 10.000 composti selezionati dalle seguenti collezioni: NCI Oncology (85 composti), NCI Diversity (1.356 composti), ENZO inibitori della chinasi (80 composti), 640 farmaci approvati dalla FDA, ENZO inibitori della fosfatasi (33 composti), canale ionico BML-ENZO ligandi (72 composti), ligandi glutamatergici BML-metabotropici (56 composti), ligandi del recettore nucleare BML (76 composti), inibitori della proteasi (53 composti) e composti aggiuntivi di ChemBridge MW e ChemDiv

Fedorova, O., Jagdmann, G.E., Adams, R.L. et al. Small molecules that

target group II introns are potent antifungal agents. Nat Chem Biol 14, 1073–

1078 (2018).

Identificazione di piccole molecole inibitori

d'introni di gruppo II

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