Albana di Romagna:
dott. Jekyll
e mr. Hyde
inserto speciale
Albana di Romagna:
dott. Jekyll
e mr. Hyde
Continua la degustazione alla CieCa da parte di un gruppo di professionisti sommelier ed enologi.
ad essere messo ai raggiX è stata
l’albana diromagna.
la prossima edizione sarà dediCata al
lambrusCo disorbara.
l
chero durante la maturazione, sembra possa dare il meglio di sé solo se vinifi- cata per realizzare grandi passiti con buon tenore alcolico. e invece, grazie anche a questa degustazione alla cieca, abbiamo riscontrato che anche nella versione secca riesce a tradurre il suo dna in vini di alto profilo organolettico. sono vini dotati di finezza, eleganza e struttura pur con un tenore alcolico discretamente elevato (spesso sopra i 14%) ma mai in evidenza, ben nascosto dalla concentrazione di estratti, dalla morbidezza, dalla sapidità e dal suo corpo ben scolpito.inserto speciale
1°
iL P o D io
P unteggio 80,36
Vino:
a.r.s. doCg 2010
Denominazione in etichetta: rugiada
cantina:
tenuta la pennita orDine Di aSSaggio: 12
2°
P unteggio 79,18
Vino:
a.r.s. doCg 2011
Denominazione in etichetta:
“i Croppi”
cantina: az. ag. Celli
orDine Di aSSaggio: 10
P unteggio 79,00
Vino:
a.r.s. doCg 2010
Denominazione in etichetta: Caracara
cantina: marco bandini
orDine Di aSSaggio: 13
4°
P unteggio 78,27
Vino:
a.r.s. dop 2010
Denominazione in etichetta: Compadrona
cantina:
az. poderi delle rocche orDine Di aSSaggio: 1
5°
P unteggio 77,63
Vino:
a.r.s. doCg 2010
Denominazione in etichetta: ladoro
cantina:
az. ag. tenuta Volpe orDine Di aSSaggio: 9
6°
P unteggio 77,10
Vino:
a.r.s. doCg 2010
Denominazione in etichetta: Cleonice
cantina: fiorentini Vini
orDine Di aSSaggio: 4
3°
crescere la proposta di gamma della propria cantina.
in questi casi l’albana rimane un vino anonimo, scialbo, dotato di freschezza eccessiva e poco equi- librio, scarsa profondità e persistenza.
la degustazione alla cieca (presenti sedici somme- lier) vuole essere anche l’ennesima spinta per stimo- lare i vignaioli a crederci di più perché il vitigno può regalare grandi soddisfazioni per una terra da sem- pre carente di bianchi che riescano ad essere per- formanti nelle “carte” dei ristoranti della riviera e non solo: per accompagnare importanti piatti a base di pesce, per esempio, e farsi così conoscere di più nei confronti dei turisti che nel periodo estivo popolano la romagna.
La DeguStazione DeLLe 3 aLbane toP rugiada – tenuta Pennita 14% - 2010
1° classificato
alla vista si mostra di una belle veste giallo paglierino molto intenso e luminoso di buona consistenza. il naso offre subito intensità e profonda ricchezza come carica aromatica.
si apre su toni floreali con ricordi di di fiori gialli ma- turi che richiamano la ginestra ed il tarassaco accom- pagnati a sfumature di frutta a polpa gialla in maturazione come prugne, albicocche e melone con in finale di leggero erbaceo. al gusto è decisamente intensa e piena, avvolge ed accarezza il palato.
ottima sapidità di supporto ed una buona freschezza portano a braccetto un alcol ben armonizzato e pre- sente con una accarezzevole morbidezza.
è un vino ricco di estratto e sostanza data dalla lunga sosta a contatto con i lieviti più fini, con ottima persi- stenza che chiude con un lungo strascico aromatico con ritorni fruttati ed una traccia di elegante botritis, corredo rimasto dalla sua vendemmia leggermente ritardata.
inserto speciale
i croppi – celli 14% - 2011 2° classificato
agli occhi si evidenzia il suo bel colore giallo paglie- rino quasi dorato e roteando il calice si nota una di- screta consistenza. al naso spiccano delicati richiami di una macedonia di frutta su uno sfondo flo- reale di biancospino, molto fine e pulito. i profumi sono ancora un po’ compressi, il vino ha bisogno di ancora di qualche mese per maturare e sprigio- nare all’arrivo dell’estate il meglio di sé. l’ingresso al palato è pieno e ricco dove riscontriamo una ca- librata freschezza che lascia spazio ad una sensa- zione sapido-minerale di supporto. l’alcol è ben fuso e non affatto in evidenza nonostante i suoi 14%. è di buon corpo e di preciso equilibrio gustativo con finale di bocca riccamente fruttato, piacevole, con bella ele- ganza e finezza.
7°
P unteggio 76,72
Vino:
bianco ravenna igp 2009 Denominazione in etichetta:
“principessa”
cantina: tenuta nasano orDine Di aSSaggio: 8
8°
P unteggio 76,30
Vino:
a.r.s. doCg 2010
Denominazione in etichetta: albana di romagna doCg cantina:
az. ballardini riccardo orDine Di aSSaggio: 3
9°
P unteggio 76,27
Vino:
a.r.s. doCg 2009
Denominazione in etichetta: gjoia
cantina:
az. ag. giovannini orDine Di aSSaggio: 7
Davide Staffa, noto sommelier a livello nazionale.
caracara – az.agr. bandini 14% - 2010 3° classificato
si mostra di un colore paglierino nitido e di espres- siva luminosità. l’impatto olfattivo apre con un’intri- gante sentore erbaceo che lentamente lascia spazio ai sensazioni fruttate con ricordi di pesca gialla ma- tura, banana e con un tocco di frutta tropicale. è un vino decisamente intenso e pieno di finezza, e ha i caratteri tipici e le sfumature tipiche di un’uva rac- colta leggermente più avanti del solito. in bocca ri- salta per la sua bella spalla sapido-acida che tiene in equilibrio un vino dove il tenore alcolico è ben ca- librato nonostante la sua gradazione assieme ad una giusta morbidezza. l’allungo al palato è vibrante e mantiene un buon passo che richiama una lunga vena minerale fruttata su un finale con note di man- dorla amara e prugna mirabella.
P unteggio 75,80
Vino:
a.r.s. doCg 2010
Denominazione in etichetta: sesto senso
cantina: az. tarroni
orDine Di aSSaggio: 2
P unteggio 75,0
Vino:
bianco di romagna igt (albana) Denominazione in etichetta: e’ biond
cantina:
az. ag. Campanacci orDine Di aSSaggio: 5
P unteggio 74,70
Vino:
a.r.s. doCg 2009
Denominazione in etichetta: afrodite
cantina:
Cantina la spinetta orDine Di aSSaggio: 6
ad ospitare la
degustazione alla cieca, la prestigiosa osteria del giove di imola.
il prossimo candidato ai raggi x sarà il
Lambrusco di Sorbara.
inserto speciale
13°
P unteggio 74,45
Vino:
bianco ravenna igt 2010 Denominazione in etichetta: bartèn
cantina:
az. ag. Ca’ pirota orDine Di aSSaggio: 11
Fuori classifica
P unteggio 77,09
Vino:
bianco secco Vend. tard. 2010 Denominazione in etichetta:
“placidia”
cantina:
fattoria Ca’ rossa orDine Di aSSaggio: 14
Fuori classifica
P unteggio 79,63
Vino:
bianco secco Vend. tard. 2007 Denominazione in etichetta: albana doCg
cantina:
progetto z di leone Conti orDine Di aSSaggio: 15
L’Albana di Romagna si affaccia vividamente nella storia nel 453 dc e la leggenda vuole che fosse proprio una donna, Galla Placidia, ad esaltarne le doti, dopo averne bevuto un calice. La sua esclamazione, “non così umil- mente ti si dovrebbe bere bensì berti in oro…”, battezzò il villaggio che le diede ristoro, col nome di Bertinoro (da
“berti nell’oro”). L’accento, in quest’antica vicenda, è messo sulla località più che sul vino a lei offerto. Molto probabilmente di albana si trattava. L’unico vino che po- teva corrispondere alla poetica descrizione non poteva essere che lei, la regina delle terre romagnole che col suo carattere gentile compensa la mascolinità e l’esube - ranza dell’altro grande vitigno della zona: il sangiovese.
I biotipi dell’albana sono vari ma originariamente, pare, introdotta dai romani che la chiamavano “albus”, bianco.
Alcuni ricercatori, invece, la vogliono proveniente dai Colli Albani, nel Lazio, e altri ancora citano il vitigno “el-
i SommeLier
g
aLLaP
LaciDia,
Di LaSSù,
Vi guarDa!
di Fabio magnani
realtà sia un po’ diversa e mi chiedo cosa potrebbe dire ora Galla Placidia se assaggiasse la “sua albana”. Ne ri- marrebbe così colpita come allora? Potendo riesumarla solo con la fantasia, non rimane altro che fare il punto della situazione su quanto assaggiato martedì 17 genna - io. Qui non si tratta di punteggi o di chi ha vinto o di chi ha perso. Gli assaggi si sono ripetuti secondo gli stan- dard soliti di un pannel di assaggiatori esperti. Persone, come molti avranno già intuito, provenienti da esperien - ze diverse nel mondo del vino. Enologi, sommelier di va - rie associazioni e ristoratori si sono espressi attraverso la scheda a punteggi che abitualmente si usa nei concor - si nazionali e internazionali. Un numero, però, esprime un valore ma non un umore e mi riferisco alle impressioni che normalmente si raccolgono alla fine dei lavori. Rifles - sioni utili, non solo ai commissari del “panel test”, ma an - che ai produttori intelligenti che accettano giudizi senza timore perché consapevoli dell’importanza del migliora- mento attraverso l’esperienza altrui. Al di là dei soliti pre- amboli, credo che sia arrivato il momento di scrivere a chiare lettere e pure di indignarsi un po’. Purtroppo gli assaggi hanno creato non poco disagio. Sono state as- saggiate alcune albana che presentavano chiari proble - mi legati a cattive lavorazioni di cantina: odori di feccia o di volatilità, uso dei legni oltre misura, leggere ossidazio - ni, sensazioni metalliche e svanite. Sentirsi dire da alcuni commissari provenienti da altre zone di Italia: “ma questa è la vostra albana?” per un sommelier romagnolo è de- ludente. E la delusione poi va rivolta a quei produttori che se ne infischiano dei suggerimenti e si ostinano a produrre come capita. Amici produttori ma vi rendete conto? non lamentatevi se si fatica a vendere albana fuori dalla Romagna perché il problema non è il vitigno ma quello che succede in talune cantine. Gli esempi di albana secche ben fatte in Romagna ci sono a dimostra- zione che le cose possono essere diverse. Quindi, per- ché c’è ancora chi si ostina a produrre simili vini?