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Albana di Romagna: dott. Jekyll e mr. Hyde. Continua la degustazione alla CieCa da. ad essere messo ai raggi X è stata

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Academic year: 2022

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Albana di Romagna:

dott. Jekyll

e mr. Hyde

inserto speciale

Albana di Romagna:

dott. Jekyll

e mr. Hyde

Continua la degustazione alla CieCa da parte di un gruppo di professionisti sommelier ed enologi.

ad essere messo ai raggiX è stata

l’albana diromagna.

la prossima edizione sarà dediCata al

lambrusCo disorbara.

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l

chero durante la maturazione, sembra possa dare il meglio di sé solo se vinifi- cata per realizzare grandi passiti con buon tenore alcolico. e invece, grazie anche a questa degustazione alla cieca, abbiamo riscontrato che anche nella versione secca riesce a tradurre il suo dna in vini di alto profilo organolettico. sono vini dotati di finezza, eleganza e struttura pur con un tenore alcolico discretamente elevato (spesso sopra i 14%) ma mai in evidenza, ben nascosto dalla concentrazione di estratti, dalla morbidezza, dalla sapidità e dal suo corpo ben scolpito.

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inserto speciale

iL P o D io

P unteggio 80,36

Vino:

a.r.s. doCg 2010

Denominazione in etichetta: rugiada

cantina:

tenuta la pennita orDine Di aSSaggio: 12

P unteggio 79,18

Vino:

a.r.s. doCg 2011

Denominazione in etichetta:

“i Croppi”

cantina: az. ag. Celli

orDine Di aSSaggio: 10

P unteggio 79,00

Vino:

a.r.s. doCg 2010

Denominazione in etichetta: Caracara

cantina: marco bandini

orDine Di aSSaggio: 13

P unteggio 78,27

Vino:

a.r.s. dop 2010

Denominazione in etichetta: Compadrona

cantina:

az. poderi delle rocche orDine Di aSSaggio: 1

P unteggio 77,63

Vino:

a.r.s. doCg 2010

Denominazione in etichetta: ladoro

cantina:

az. ag. tenuta Volpe orDine Di aSSaggio: 9

P unteggio 77,10

Vino:

a.r.s. doCg 2010

Denominazione in etichetta: Cleonice

cantina: fiorentini Vini

orDine Di aSSaggio: 4

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crescere la proposta di gamma della propria cantina.

in questi casi l’albana rimane un vino anonimo, scialbo, dotato di freschezza eccessiva e poco equi- librio, scarsa profondità e persistenza.

la degustazione alla cieca (presenti sedici somme- lier) vuole essere anche l’ennesima spinta per stimo- lare i vignaioli a crederci di più perché il vitigno può regalare grandi soddisfazioni per una terra da sem- pre carente di bianchi che riescano ad essere per- formanti nelle “carte” dei ristoranti della riviera e non solo: per accompagnare importanti piatti a base di pesce, per esempio, e farsi così conoscere di più nei confronti dei turisti che nel periodo estivo popolano la romagna.

La DeguStazione DeLLe 3 aLbane toP rugiada – tenuta Pennita 14% - 2010

1° classificato

alla vista si mostra di una belle veste giallo paglierino molto intenso e luminoso di buona consistenza. il naso offre subito intensità e profonda ricchezza come carica aromatica.

si apre su toni floreali con ricordi di di fiori gialli ma- turi che richiamano la ginestra ed il tarassaco accom- pagnati a sfumature di frutta a polpa gialla in maturazione come prugne, albicocche e melone con in finale di leggero erbaceo. al gusto è decisamente intensa e piena, avvolge ed accarezza il palato.

ottima sapidità di supporto ed una buona freschezza portano a braccetto un alcol ben armonizzato e pre- sente con una accarezzevole morbidezza.

è un vino ricco di estratto e sostanza data dalla lunga sosta a contatto con i lieviti più fini, con ottima persi- stenza che chiude con un lungo strascico aromatico con ritorni fruttati ed una traccia di elegante botritis, corredo rimasto dalla sua vendemmia leggermente ritardata.

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inserto speciale

i croppi – celli 14% - 2011 2° classificato

agli occhi si evidenzia il suo bel colore giallo paglie- rino quasi dorato e roteando il calice si nota una di- screta consistenza. al naso spiccano delicati richiami di una macedonia di frutta su uno sfondo flo- reale di biancospino, molto fine e pulito. i profumi sono ancora un po’ compressi, il vino ha bisogno di ancora di qualche mese per maturare e sprigio- nare all’arrivo dell’estate il meglio di sé. l’ingresso al palato è pieno e ricco dove riscontriamo una ca- librata freschezza che lascia spazio ad una sensa- zione sapido-minerale di supporto. l’alcol è ben fuso e non affatto in evidenza nonostante i suoi 14%. è di buon corpo e di preciso equilibrio gustativo con finale di bocca riccamente fruttato, piacevole, con bella ele- ganza e finezza.

P unteggio 76,72

Vino:

bianco ravenna igp 2009 Denominazione in etichetta:

“principessa”

cantina: tenuta nasano orDine Di aSSaggio: 8

P unteggio 76,30

Vino:

a.r.s. doCg 2010

Denominazione in etichetta: albana di romagna doCg cantina:

az. ballardini riccardo orDine Di aSSaggio: 3

P unteggio 76,27

Vino:

a.r.s. doCg 2009

Denominazione in etichetta: gjoia

cantina:

az. ag. giovannini orDine Di aSSaggio: 7

Davide Staffa, noto sommelier a livello nazionale.

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caracara – az.agr. bandini 14% - 2010 3° classificato

si mostra di un colore paglierino nitido e di espres- siva luminosità. l’impatto olfattivo apre con un’intri- gante sentore erbaceo che lentamente lascia spazio ai sensazioni fruttate con ricordi di pesca gialla ma- tura, banana e con un tocco di frutta tropicale. è un vino decisamente intenso e pieno di finezza, e ha i caratteri tipici e le sfumature tipiche di un’uva rac- colta leggermente più avanti del solito. in bocca ri- salta per la sua bella spalla sapido-acida che tiene in equilibrio un vino dove il tenore alcolico è ben ca- librato nonostante la sua gradazione assieme ad una giusta morbidezza. l’allungo al palato è vibrante e mantiene un buon passo che richiama una lunga vena minerale fruttata su un finale con note di man- dorla amara e prugna mirabella.

P unteggio 75,80

Vino:

a.r.s. doCg 2010

Denominazione in etichetta: sesto senso

cantina: az. tarroni

orDine Di aSSaggio: 2

P unteggio 75,0

Vino:

bianco di romagna igt (albana) Denominazione in etichetta: e’ biond

cantina:

az. ag. Campanacci orDine Di aSSaggio: 5

P unteggio 74,70

Vino:

a.r.s. doCg 2009

Denominazione in etichetta: afrodite

cantina:

Cantina la spinetta orDine Di aSSaggio: 6

ad ospitare la

degustazione alla cieca, la prestigiosa osteria del giove di imola.

il prossimo candidato ai raggi x sarà il

Lambrusco di Sorbara.

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inserto speciale

13°

P unteggio 74,45

Vino:

bianco ravenna igt 2010 Denominazione in etichetta: bartèn

cantina:

az. ag. Ca’ pirota orDine Di aSSaggio: 11

Fuori classifica

P unteggio 77,09

Vino:

bianco secco Vend. tard. 2010 Denominazione in etichetta:

“placidia”

cantina:

fattoria Ca’ rossa orDine Di aSSaggio: 14

Fuori classifica

P unteggio 79,63

Vino:

bianco secco Vend. tard. 2007 Denominazione in etichetta: albana doCg

cantina:

progetto z di leone Conti orDine Di aSSaggio: 15

L’Albana di Romagna si affaccia vividamente nella storia nel 453 dc e la leggenda vuole che fosse proprio una donna, Galla Placidia, ad esaltarne le doti, dopo averne bevuto un calice. La sua esclamazione, “non così umil- mente ti si dovrebbe bere bensì berti in oro…”, battezzò il villaggio che le diede ristoro, col nome di Bertinoro (da

“berti nell’oro”). L’accento, in quest’antica vicenda, è messo sulla località più che sul vino a lei offerto. Molto probabilmente di albana si trattava. L’unico vino che po- teva corrispondere alla poetica descrizione non poteva essere che lei, la regina delle terre romagnole che col suo carattere gentile compensa la mascolinità e l’esube - ranza dell’altro grande vitigno della zona: il sangiovese.

I biotipi dell’albana sono vari ma originariamente, pare, introdotta dai romani che la chiamavano “albus”, bianco.

Alcuni ricercatori, invece, la vogliono proveniente dai Colli Albani, nel Lazio, e altri ancora citano il vitigno “el-

i SommeLier

g

aLLa

P

LaciDia

,

Di LaSSù

,

Vi guarDa

!

di Fabio magnani

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realtà sia un po’ diversa e mi chiedo cosa potrebbe dire ora Galla Placidia se assaggiasse la “sua albana”. Ne ri- marrebbe così colpita come allora? Potendo riesumarla solo con la fantasia, non rimane altro che fare il punto della situazione su quanto assaggiato martedì 17 genna - io. Qui non si tratta di punteggi o di chi ha vinto o di chi ha perso. Gli assaggi si sono ripetuti secondo gli stan- dard soliti di un pannel di assaggiatori esperti. Persone, come molti avranno già intuito, provenienti da esperien - ze diverse nel mondo del vino. Enologi, sommelier di va - rie associazioni e ristoratori si sono espressi attraverso la scheda a punteggi che abitualmente si usa nei concor - si nazionali e internazionali. Un numero, però, esprime un valore ma non un umore e mi riferisco alle impressioni che normalmente si raccolgono alla fine dei lavori. Rifles - sioni utili, non solo ai commissari del “panel test”, ma an - che ai produttori intelligenti che accettano giudizi senza timore perché consapevoli dell’importanza del migliora- mento attraverso l’esperienza altrui. Al di là dei soliti pre- amboli, credo che sia arrivato il momento di scrivere a chiare lettere e pure di indignarsi un po’. Purtroppo gli assaggi hanno creato non poco disagio. Sono state as- saggiate alcune albana che presentavano chiari proble - mi legati a cattive lavorazioni di cantina: odori di feccia o di volatilità, uso dei legni oltre misura, leggere ossidazio - ni, sensazioni metalliche e svanite. Sentirsi dire da alcuni commissari provenienti da altre zone di Italia: “ma questa è la vostra albana?” per un sommelier romagnolo è de- ludente. E la delusione poi va rivolta a quei produttori che se ne infischiano dei suggerimenti e si ostinano a produrre come capita. Amici produttori ma vi rendete conto? non lamentatevi se si fatica a vendere albana fuori dalla Romagna perché il problema non è il vitigno ma quello che succede in talune cantine. Gli esempi di albana secche ben fatte in Romagna ci sono a dimostra- zione che le cose possono essere diverse. Quindi, per- ché c’è ancora chi si ostina a produrre simili vini?

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