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vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2002) 71 1 ), visto l articolo 63, primo comma, punto 3), del trattato CE,

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P5_TA(2002)0591

Titolo di soggiorno di breve durata *

Risoluzione legislativa del Parlamento europeo sulla proposta di direttiva del Consiglio riguardante il titolo di soggiorno di breve durata da rilasciare alle vittime del

favoreggiamento dell'immigrazione illegale e alle vittime della tratta di esseri umani le quali cooperino con le autorità competenti (COM(2002) 71 – C5-0085/2002 –

2002/0043(CNS))

(Procedura di consultazione)

Il Parlamento europeo,

– vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2002) 711), – visto l’articolo 63, primo comma, punto 3), del trattato CE,

– consultato dal Consiglio a norma dell'articolo 67 del trattato CE (C5-0085/2002), – visto l'articolo 67 del suo regolamento,

– visti la relazione della commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni e i pareri della commissione giuridica e per il mercato interno e della commissione per i diritti della donna e le pari opportunità (A5-0397/2002), 1. approva la proposta della Commissione quale emendata;

2. invita la Commissione a modificare di conseguenza la sua proposta, in conformità dell'articolo 250, paragrafo 2, del trattato CE;

3. invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;

4. chiede di essere nuovamente consultato qualora il Consiglio intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione.

1 GU C 126 E del 28.5.2002, pag. 393.

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Testo della Commissione Emendamenti del Parlamento

Emendamenti 2 e 3 Considerando 1 (1) Elaborare una politica comune

dell'immigrazione, comprendente la definizione delle condizioni d'ingresso e di soggiorno degli stranieri e misure di lotta contro l'immigrazione clandestina, è un elemento costitutivo dell'obiettivo

dell'Unione europea di attuare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

(1) Elaborare una politica comune dell'immigrazione, comprendente la definizione delle condizioni d'ingresso e di soggiorno degli stranieri e misure di lotta contro il traffico illecito di persone, è un elemento costitutivo dell'obiettivo

dell'Unione europea di attuare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. La tratta di esseri umani e il traffico illecito di

persone costituiscono una grave violazione dei diritti umani che va combattuta.

(I termini "traffico illecito di persone"

sostituiscono i termini "immigrazione illegale". La modifica si applica in tutto il testo)

Emendamento 4 Considerando 3 ter (nuovo)

3 ter. La maggioranza delle vittime

identificate proviene dall'Europa centrale e orientale. Considerando la vicinanza geografica e i legami culturali con tale regione nonché l’imminente ampliamento, all'Unione europea incombe in tale materia una responsabilità particolare.

Emendamento 5 Considerando 7 (7) È necessario informare la vittima che le

è possibile ottenere tale titolo di soggiorno e che essa dispone di un periodo di

riflessione. Scopo di tale periodo è

consentire alla vittima di essere in grado di decidere con cognizione di causa se voglia o no cooperare con le autorità di polizia e con le autorità giudiziarie - tenendo conto dei rischi che corre - cosicché la sua cooperazione sia libera e, quindi, più

(7) È necessario informare la vittima che le è possibile ottenere tale titolo di soggiorno e che essa dispone di un periodo di

riflessione. Scopo di tale periodo è

consentire alla vittima di essere in grado di decidere con cognizione di causa se voglia o no cooperare con le autorità di polizia e con le autorità giudiziarie - tenendo conto dei rischi che corre - cosicché la sua cooperazione sia libera e, quindi, più

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efficace. In considerazione della sua grande vulnerabilità, la vittima deve avere accesso all'assistenza e alle cure richieste dalle sue condizioni.

efficace. In considerazione della sua grande vulnerabilità, la vittima deve avere accesso all'assistenza e alle cure richieste dalle sue condizioni. Le organizzazioni non governative riconosciute dallo Stato membro possono svolgere un ruolo importante nella prestazione di assistenza e sostegno alle vittime.

Emendamento 6 Considerando 8 (8) Se la vittima manifesta con chiarezza la

sua volontà di cooperare e se l'autorità giudiziaria ne ritenga utile la presenza ai fini del procedimento, l'autorità

amministrativa competente rilascia un titolo di soggiorno di breve durata, valido sei mesi, rinnovabile per altri periodi semestrali.

(8) Se la vittima manifesta con chiarezza la sua volontà di cooperare e se l'autorità giudiziaria ritenga che la sua presenza sia nell’interesse della cooperazione, l'autorità amministrativa competente rilascia un titolo di soggiorno di breve durata, valido sei mesi, rinnovabile per altri periodi semestrali.

Emendamento 8 Articolo 1 Oggetto della presente direttiva è istituire un

titolo di soggiorno di breve durata da rilasciare ai cittadini di paesi terzi vittime del reato di favoreggiamento

dell'immigrazione illegale o del reato di tratta di esseri umani (in appresso

denominate le "vittime"), i quali cooperino alla lotta contro i perpetratori di tali reati.

Oggetto della presente direttiva è istituire un titolo di soggiorno di breve durata da

rilasciare ai cittadini di paesi terzi vittime del reato di traffico illecito di persone avente lo sfruttamento per conseguenza diretta o del reato di tratta di esseri umani (in appresso denominate le "vittime"), i quali cooperino alla lotta contro i perpetratori di tali reati.

Emendamento 9 Articolo 2, lettera b) b) "favoreggiamento dell'immigrazione

illegale", i reati definiti agli articoli 1 e 2 della direttiva del Consiglio ..../..../CE [intesa a definire il favoreggiamento dell'ingresso, transito e soggiorno irregolari];

b) “traffico illecito di persone”, il procurare, al fine di ricavare, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale, l’ingresso irregolare di una persona in uno Stato membro di cui la persona non è cittadina o residente permanente;

Emendamento 11

Articolo 2, lettera b bis) (nuova)

b bis) “ingresso irregolare”,

(4)

l’attraversamento delle frontiere senza ottemperare ai requisiti necessari per l’ingresso regolare nello Stato di accoglienza;

Emendamento 12 Articolo 2, lettera c) c) "tratta di esseri umani", i reati definiti

agli articoli 1, 2 e 3 della decisione quadro del Consiglio del […] [sulla lotta alla tratta di esseri umani];

c) "tratta di esseri umani", i reati definiti agli articoli 1, 2 e 3 della decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI, del 19 luglio 2002, sulla lotta alla tratta di esseri umani1;

1 GU L 203 dell'1.8.2002, pag. 1.

Emendamento 14

Articolo 3, paragrafo 2 bis (nuovo)

2 bis. Ove venga concessa protezione a minori, gli Stati membri provvedono a che essi siano accolti da pertinenti

organizzazioni governative o da organizzazioni non governative riconosciute.

Emendamento 15 Articolo 4 L'attuazione della presente direttiva non

incide sulla protezione prevista per i rifugiati, per i beneficiari di una protezione sussidiaria e per chi chiede protezione internazionale a norma del diritto internazionale riguardante i rifugiati, né sugli altri strumenti relativi ai diritti umani.

L'attuazione della presente direttiva non incide sulla protezione prevista per i rifugiati, per i beneficiari di una protezione sussidiaria e per chi chiede protezione internazionale a norma del diritto internazionale riguardante i rifugiati, né sugli altri strumenti relativi ai diritti umani, quali in particolare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà

fondamentali.

Emendamento 16 Articolo 7, comma 1 Quando le autorità competenti ritengono che

una persona è una vittima ai sensi

dell'articolo 1 della presente direttiva, questa persona viene informata senza indugio della possibilità di ottenere il titolo di soggiorno di breve durata definito dalla presente

Quando le autorità competenti ritengono che una persona è una vittima ai sensi

dell'articolo 1 della presente direttiva, questa persona viene informata senza indugio, in una lingua che capisce, della possibilità di ottenere il titolo di soggiorno di breve durata

(5)

direttiva. definito dalla presente direttiva.

Emendamento 17

Articolo 7, comma 2 bis (nuovo)

All’atto della prima accoglienza le organizzazioni non governative

riconosciute dagli Stati membri possono svolgere un ruolo particolare nella prestazione dell’assistenza di cui all’articolo 9.

Emendamento 18 Articolo 7 bis (nuovo)

Articolo 7 bis Consultazione di organizzazioni on governative

Per poter determinare se una persona è una vittima ai sensi dell’articolo 1, le autorità competenti possono consultare appropriate organizzazioni e associazioni non governative.

Emendamento 19 Articolo 8, paragrafo 1 1. Alla vittima è concesso un periodo di

riflessione di trenta giorni, perché decida se voglia cooperare con le autorità

competenti. Il periodo decorre dal momento in cui la vittima rompe ogni relazione con i presunti perpetratori dei reati di cui all'articolo 2, lettere b) e c).

1. Alla vittima è concesso un periodo di riflessione di trenta giorni, perché decida se voglia cooperare con le pertinenti autorità competenti. Il periodo decorre dal

momento in cui la vittima rompe ogni relazione con i presunti perpetratori dei reati di cui all'articolo 2, lettere b) e c). e viene affidata ad un’organizzazione governativa pertinente o non governativa riconosciuta.

Emendamento 21

Articolo 8, paragrafo 4 bis (nuovo)

4 bis. Il periodo di riflessione di 30 giorni può essere prorogato solo per gravi motivi.

Emendamento 22

Articolo 9, paragrafo –1 (nuovo)

(6)

-1. Gli Stati membri proteggono la vita privata e l’identità delle persone impegnate in un procedimento giudiziario,

segnatamente garantendo il carattere non pubblico di quest’ultimo.

Emendamento 23 Articolo 9, paragrafo 1 1. Fatta salva l'applicazione delle misure

relative alla protezione delle vittime e alla protezione dei testimoni, gli Stati membri assicurano alla vittima l'accesso a un alloggio adeguato, alle cure mediche e psicologiche urgenti e alle cure mediche indifferibili, nonché al sostegno necessario in termini di aiuto sociale e di

mantenimento, se la vittima non dispone di risorse sufficienti. Gli Stati membri tengono conto delle esigenze particolari delle persone più vulnerabili.

1. Fatta salva l'applicazione delle misure relative alla protezione delle vittime e alla protezione dei testimoni, gli Stati membri assicurano alla vittima l'accesso a un alloggio adeguato, a cure mediche e

psicologiche nonché al sostegno necessario in termini di aiuto sociale e di

mantenimento, se la vittima non dispone di risorse sufficienti. Gli Stati membri tengono conto delle esigenze particolari delle persone più vulnerabili, come i minori, le donne, soprattutto quelle in stato di gravidanza, e le persone disabili.

Emendamento 24

Articolo 9, paragrafo 2 bis (nuovo)

2 bis. Nella prestazione di assistenza alla vittima le organizzazioni non governative riconosciute dallo Stato membro possono svolgere un ruolo importante.

Emendamenti 25 e 26 Articolo 10 1. L'autorità incaricata dell'indagine o

dell’azione giudiziaria si pronuncia, al più tardi dieci giorni dopo la scadenza del periodo di riflessione, sui seguenti elementi:

1. L'autorità incaricata dell'indagine o dell’azione giudiziaria accerta, al più tardi dieci giorni dopo la scadenza del periodo di riflessione, i seguenti elementi:

a) l'utilità della presenza della vittima; a) l'interesse della cooperazione della vittima con l'autorità incaricata dell'indagine o dell'azione giudiziaria;

b) l'esistenza di una chiara volontà di cooperazione manifestata dalla vittima e concretatasi in una prima dichiarazione sostanziale resa alle autorità incaricate dell'indagine o dell'azione giudiziaria,

oppure nella presentazione di una denuncia o

b) l'esistenza di una chiara volontà di cooperazione manifestata dalla vittima e concretatasi in una prima dichiarazione sostanziale resa alle autorità incaricate dell'indagine o dell'azione giudiziaria,

oppure nella presentazione di una denuncia o

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in ogni altro atto previsto nell'ordinamento giuridico dello Stato membro;

in ogni altro atto previsto nell'ordinamento giuridico dello Stato membro;

c) la rottura di ogni legame con i presunti autori dei fatti che potrebbero configurarsi come uno dei reati menzionati all'articolo 2.

c) la rottura di ogni legame con i presunti autori dei fatti che potrebbero configurarsi come uno dei reati menzionati all'articolo 2.

2. Il titolo di soggiorno di breve durata viene rilasciato se:

2. Il titolo di soggiorno di breve durata viene rilasciato se:

a) l'autorità incaricata dell'indagine o dell’azione giudiziaria si è pronunciata in senso favorevole sui criteri enumerati al paragrafo 1;

a) l'autorità incaricata dell'indagine o dell’azione giudiziaria si è pronunciata in senso favorevole sui criteri enumerati al paragrafo 1 e se

b) non vi si oppongono motivi attinenti alla salvaguardia dell'ordine pubblico e della sicurezza interna.

b) il suo rilascio non è in contrasto con la salvaguardia dell'ordine pubblico e della sicurezza interna.

Il fatto che una vittima non possegga o non possegga più documenti ovvero sia in possesso di documenti falsi non osta alla concessione di un titolo di soggiorno di breve durata.

3. Il titolo di soggiorno di breve durata è valido sei mesi e viene rinnovato per periodi semestrali se continuano ad essere

soddisfatte le condizioni di cui al paragrafo 2.

3. Il titolo di soggiorno di breve durata è valido sei mesi e viene rinnovato per periodi semestrali se continuano ad essere

soddisfatte le condizioni di cui al paragrafo 2.

4. Quando rilasciano un titolo di soggiorno di breve durata a una persona che è stata vittima di uno dei reati di cui all'articolo 2, lettere b) e c) insieme ai membri della loro famiglia e alle persone assimilate ai

membri della loro famiglia, gli Stati membri tengono conto di tale circostanza

nell'esaminare la possibilità di rilasciare ai familiari un permesso di soggiorno a titolo umanitario.

4. Nel rilasciare un titolo di soggiorno gli Stati membri esaminano la possibilità di rilasciare ai familiari che accompagnano la vittima un permesso di soggiorno a titolo umanitario limitato al periodo in questione.

4 bis. La decisione dell’autorità incaricata dell’indagine o dell’azione giudiziaria di cui al paragrafo 1 deve essere debitamente motivata. Contro tale decisione può essere presentato ricorso dinanzi all’istanza competente.

Emendamento 41 Articolo 12 Gli Stati membri autorizzano l'accesso al

mercato del lavoro, alla formazione

Gli Stati membri autorizzano l'accesso al mercato del lavoro, alla formazione

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professionale e all'istruzione del beneficiario del titolo di soggiorno di breve durata.

professionale, ai corsi di lingua e

all'istruzione del beneficiario del titolo di soggiorno di breve durata.

Emendamento 30

Articolo 15, comma 1 bis (nuovo)

Gli Stati membri si assicurano che il loro sistema giuridico preveda misure di protezione contro i trafficanti, che consentano alle vittime di ottenere il riconoscimento e/o la riparazione per il crimine/reato/danno subito.

Emendamento 31 Articolo 15 bis (nuovo)

Articolo 15 bis Disponibilità della vittima

Gli Stati membri assicurano che la vittima sia effettivamente a disposizione

dell’autorità incaricata dell’indagine o dell’azione giudiziaria per tutta la durata del procedimento.

Emendamento 32 Articolo 16, paragrafo 1 1. La carta di soggiorno di breve durata

non è rinnovata se non risultano più soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 10, paragrafo 2, se una decisione giudiziaria ha posto fine al procedimento oppure se, pur ricorrendone le condizioni, il beneficiario non partecipa al programma di reinserimento di cui all'articolo 15.

1. Il titolo di soggiorno di breve durata non è rinnovato se non risultano più soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 10,

paragrafo 2, se una decisione giudiziaria ha posto fine al procedimento, facendo

cessare l'azione contro i trafficanti o passatori oppure se, pur ricorrendone le condizioni, il beneficiario non partecipa al programma di reinserimento di cui

all'articolo 15.

Emendamento 42 Articolo 16, paragrafo 2 2. Allo scadere del titolo di soggiorno di

breve durata, si applica il diritto ordinario riguardante gli stranieri. Se la vittima presenta domanda per ottenere un titolo di soggiorno di un'altra categoria, nell'esame della domanda gli Stati membri tengono

2. Allo scadere del titolo di soggiorno di breve durata, si applica il diritto ordinario riguardante gli stranieri. Gli Stati membri garantiscono che la vittima abbia accesso, alle condizioni a tal fine previste nello Stato membro, alla presentazione di una

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conto della cooperazione della vittima. domanda di protezione nel quadro della procedura d’asilo. Se la vittima presenta domanda per ottenere un titolo di soggiorno di un'altra categoria, nell'esame della domanda gli Stati membri tengono conto della cooperazione della vittima nell’ambito sia del procedimento giudiziario che del programma di integrazione.

Emendamento 34

Articolo 16, paragrafo 2 bis (nuovo)

2 bis. Contro una decisione di non rinnovodel titolo di soggiorno di breve durata motivata dal fatto che non risultano più soddisfatte le condizioni di cui all’articolo 10, paragrafo 2, può essere presentato ricorso dinanzi all’istanza competente.

Emendamento 36 Articolo 17, lettera c) c) per motivi attinenti all'ordine pubblico e

alla sicurezza interna.

c) per motivi attinenti all'ordine pubblico e alla sicurezza interna. Il fatto che una vittima non possegga o non possegga più documenti, ovvero sia in possesso di documenti falsi non può costituire uno dei suddetti motivi.

Emendamento 37

Articolo 17, comma 1 bis (nuovo)

Il ritiro del titolo di soggiorno deve essere debitamente motivato.

Emendamento 38

Articolo 17, comma 1 ter (nuovo)

Contro una decisione di ritiro del titolo di soggiorno può essere presentato ricorso dinanzi alla giurisdizione competente.

Emendamento 39 Articolo 20 1. Entro il 30 giugno 2007 la Commissione

presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'applicazione

1. Entro il 30 giugno 2005 la Commissione presenta al Parlamento europeo e al

Consiglio una relazione sull'applicazione

(10)

della presente direttiva negli Stati membri e propone, eventualmente, le necessarie modifiche. Gli Stati membri trasmettono alla Commissione ogni opportuna informazione per la stesura di tale relazione.

della presente direttiva negli Stati membri e propone, eventualmente, le necessarie modifiche. Gli Stati membri trasmettono alla Commissione ogni opportuna informazione per la stesura di tale relazione.

2. Dopo la presentazione della relazione di cui al paragrafo 1, la Commissione

presenta al Parlamento europeo e al Consiglio, almeno ogni tre anni, una relazione sull'applicazione della presente direttiva negli Stati membri.

2. Dopo la presentazione della relazione di cui al paragrafo 1, la Commissione

presenta al Parlamento europeo e al Consiglio, almeno ogni due anni, una relazione sull'applicazione della presente direttiva negli Stati membri.

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