LO SPOSO DI TRE
,
E MARITO DI NESSUNA
DRAMMA GIOCOSO PER MUSICA DA RAPPRESENTARSI NEL TEATRO ALLA S(SAL4
La Quarefma
delT anno17^3.
SEDIGATO
Alle LL. AA. RR.
IL SERENISSIMO ARCIDUCA
a Bi w a:nbo
Prìncipe Reale d'Ungheria,e Boemia,Arciduca d'Anftrlaj
Dnca di Borgogna, e^^i Lorena ec. , Cefareo Realt Luogo Tenente, Governatore, e Capitano
.Generale nella Lombardia Audriaca,
E LA
SERENISSIMA ARGIDUGHESSA
MAiaiA B]EAT]RIC:!E
]aiCClA]R3DA
Principessa di
Modena,
Duchessa di Massaee.IN MILANO
Per Gio. Batifta
Bianchi Regio
Stampatore Cella Permsjjìoitt,
ALTEZZE RE ALI.
Vesta tenue seconda Rappresentazione Teatrale ar^
disco di presentarvi animato
dal generoso favore delle Reali Altezze Vostre
,Imploro un
benigno compatimento
,e re-
puto felicissima V occasione di protestarmi col più. profondo
ossequio
Delle AA. VF. RR,
Umilntp
Divmo O^bmo
ServitoreGio Batista Calvj*
ATTORI
DON TOMMASINO
finto CavaliereSig. Giuseppe
Vigamni
^BARONESSA
FeudatariaSignora
Maria Caiani
^DON BELISARIO
Governatore delLuogo
Sig. Carlo AngrÌT^ani
.
GIACCOMINA Ragazza
di civile estrazioneSignora
Rosa Mora^
FALLOPPIO Empirico.
Sig. Antonio Viscardini
.
NUNZIATELLA Giovine
contadina ricca.Signora Teodolinda BoJJi^
ODOARDO
Attuario,Sig. Nicola
Bw:^.
Notari
.
Servitori«
'
Marinari
,
Ccmposhove
della musica•Sig.
Maeftro
FrancescoGnecco»
Al Cembalo
Sig, Maeftro Secchi.
Capo
d* OrchefìraSig. Luigi
De
Baillou,'Primo Violino per i Balli^
Sig* Giuseppe Peruccone detto Pasqualina•
INVENTORE
,E DIRETTORE DE* BALLI
SiG. Giovanni Monticìni
Primi Ballerini
SIg. Giovanni Monticini Signora Teresa Marzoratl
suddetto Monticini
Altri Primi Ballerini
SIg. GIo* Ambrofiani Signora Antonia Trabattoni Primi Grotteschi a vicenda
SIg. Nicola AngioHni SIg. Giacomo Trabattoni SignoraBrigida Capelietti SignoraFortunataCortiAngioli^
Secondi Grotteschi
SIg. FrancescoQuattrini Signora Giuditta Pontiggla Primo Ballerino di Mezzo-Carattere fuori dé^Concerti
Sigr Francesca Vescovi
Con varie Coppie di Ballerini del Corpo di Ballo•
PRIMO BALLO EROICOMICO
LA FATA URGELLA.
SECONDO BALLO COMICO
LI PASTORI D'ARCADIA.
La
Scena è ftabile.
Piazza • In prospetto Palazzo della Baronessa
con
Pretorio.Da
una parte la Casa di Giac*comina
, dall'altra quella di Nunziatella conLogge
praticabili . Più in fondoMarina.
Inventore^ e Pittore delle Scene nuove.
Sig. Giuseppe
Marchesi.
ATTO PRIMO.
SCENA PRIMA.
Belisario nella refjdewzj seduto al tavolino^ a lui apprejfo Odoatdo, vafj altri Villani , che chiedono giuflixìa : Giaccomina,eNun^iatella davanti alla loro
Casa
: eD.
Fallopio.Bel.
He
suflurro, che fracaflb 1Zitto un po*,
non
tanto chiaffoA
te Tafinohan
rubato :A
te il visohan
fracaffato:A
ter
usciohanno
sfondato :V'ho
già inteso; andate al diavolo»Veniant partes corani
me*
Odo. Più giudizio^ più prudenza;
.
Non
vi fate corbellar*Nun
*-Padron mio, v ho
da parlar.IO ATTO
Bel. Discorrete tina per volta*
Nun.
Io sonprima
^Giac» Io parlar voglio .
FalL Tocca
ame
.BeL
Queft'è un imbroglio.Or
vi itìando a far squartar,Giac\
^
Nun.a^ ^Corne!
E' quella la sentenza?Fall.
J
Giac.
Che
ne dite ?Nun. Che
vi par?BeL i
Già.
\lo
già perdo la pazienzaNurh )
Se più refto a disputar.Fall.
"
Odo.
/Ei
già perde la pazienza.' Se più refta a disputare
FalL Non
partite, Signore. aBeL
cheparte.Giac.
La
supplico, SignorGovernatore
. . . ^FalL Fo
iftanza ,mio
Signore . • . •BeL Ma
chidevo
sentire?Nun. K me
voltatevi.Giac.
A me
sol date retta.FalL
Giratevi di qua. Odo.Che
diavol fate ?Bel. Rispetto al Tribunale , o cospettone
Vi
faccio dare un torqueatur acritev .Giac. Per
non
far rivoltare il vicinatoTolgo r
occafionè.
Parlerò
un
altra volta a quel buffone. )parte•
P R
IM O. TI
SCENA IL
Nun7:jateHa, Falloppio , Belisario, ed Odoardo
.
Nun.t^JIk
quella se n'è andata.Or
fatemi giuflizia con coftiii*Fa/l.lo. . . .
Bel.
Tu non
fiatar: parla ragazza•Nun. Avete
da saper, che quel SignoreViene
a far nel paese il ciarlatano.Fall.ChQ
ciarlatani Io sono . • . .Bel. Chetati dico.
Nun.
S'innamorò
dime
, perchè son ricca :Mi dimanda
per moglie . . . •Fall.'E si fe' il
toccamano
.Bel. Il
toccamano
?Nun.
Sì ;ma
che per quefto , ;Se adeflb più noi voglio?
Ed
elfo AppuntoMi
pretende per forza, emi
minaccia. Bel.Ma
qui c' è ilvmi
,& metum
;E
per quello è un delitto eccettuato; Il decreto è citato, captato.
Odo.
Ciò non
va bene : udite lui cheoppone
.piano aBel.
Bel.
Sentiamo
lui •Che
dici tu in contrario ?F
al. Sappiate ,mio
Signore,
Che
la ragazza inprima mi
volea ^E
adeflbm'
odia y enon
fi sa perchè •Beh
Odiare unuom
?Tu
vuoiFar
terminare ilmondo
5 figliamia
5Sposatevi
d'accordo,
e andate via*12
ATT O
Nun.Son
già promeffa aun
altro.Bel.
Ergo
coftui.
Repellatuv a limine judicii
.
FaL C
è la parola dataprima
ame^
BeL
Frior in factoj potior in jure•Sposatelo
.
'Nun.Io
no
.VaL
Io sì .Bel.
Malora!
Chi mi
diè quello canchero d' officio !Sepiù
mi fermo
qui perdo il giudizio./?/?r^^.SCENA
III.Odoardo^ Nun':(iatella^ e
T
alloppiomOdo.
J^Erchè non
v'accordate colle buone? Tal.Mi
spofi, e son d'accordo.
Nun. No no; non
voglio correr quello rifico*Se aspetti il
mio
cordial tumori
tifico.Non mi
voglioaccompagnare Coir
impiaftro, e col cerotto:Vo*
sposare un giovinotto,Che
fia bello , e piaccia ame
.
Le
tue smanienon
le curo,
Del
tuoamor non
so che fare;
E non
vogliomai
sposareUn
balordocome
te. parte0
PRIMO
13SCENA IV.
Odoavdo, e
T
alloppio.Odo. SlEntirti ?
IP
ah Ho
inteso tutto, e ciò proviene Perchès'innamorò
diTommafino.
Odo. Piace dunque anche a lei quel milordino ?
"FaL Pur troppo è vero; ed io son disperato J
Ah
! diffe bene in veroun
Profeffore.
ìi(jec nobìs necant: ludus,
vina
, amove.parh
Odo.S*è ver, che Nunziatella
Ami Don Toramafino,
io poflb averePer Giaccomina mia
qualche speranza.Capisco5 e so per prova ,
Che
il più infelice flatoE' certo quel d' un
uomo innamorato
. parte.
SCENA V,
Tommafmo
, e poi Nun'T^Jatella.Tom. Jo
sonDon Tommafino
Accorto
, aftuto, c bello;Mie
care, io sono quello.Che
vi può consolar.
Guardate la figura,
Il portamento, i^ brio ,
E
dite se son ioFormato
peramar
•14 ATTO
Air
opra o miei raggiri . In quefto arnese.
Son
creduto per certo un niilordino.
Ma
...non m* inganno
:Viene
una di quelle,guardando
nelle Scene.Che
promifì sposar.Nun. Ei
5 fignerino,Oliando fi fan le nozze ?
Tom.
Ora. ti sposerei;ma manca
il meglio.Nun.
ilmeglio? Come
a dir?Tom.yL^ncà
il contante*Nun. Avrà
la dotemia
, chenon
època
.
Tom. So ben
, che avete capitali, e (labili jMa
per fare la spesa dei sponsaliCi
vuole la pecunianumerata
.
Nun.Vì dò
mille ducati di contanti,Tom. Va
bene, or son contento: ecco lamano
.
Vi
sposerò , lo giuro ^ e loprometto
.
Nun, Vado
a dirlo allaMammane
là v'aspetto.entra in casa •
S C E N A VI.
Tommafmo
^ e Giaccomina.
Tom!^Y.
duranon
vamal
:ognun mi
credeUn
nobile ^ un fignore , e figlio sonoD'
un barbier di Bitonto;
Perciò
non mi
confondo ;So
vivercome
va ; conosco ilmondo
.
Già.
Don Tommafm
,m'
inchino rispettosa.
Tom.
Signora , riverente.
Mi
proftro, e oflequiofiffimevolmente•
PRIMO.
i|Già.
Che nuova
c'è ?Tom.
Si dice ,Che
vien la Baronefla, e qui l'aspettoPer
farV
obbligomio
.
Già.
U
obbligo voftroSarebbe,
mio
fignor, di ricordarvi...Tom. Che ho
da pagarvi un conto. Aspetto,o cara,( , Quattro mille zecchin , e appena giunti r
Vi
pagherò il contante•Già. Io
non
abbadoA
quefte bagatelle.
Tom.
E'mio
dovere.Son
cavalicr di nascita, e noi altriAllorché qualche debito facciamo
O
lopaghiamo
prcfto;(O non
paghiamo.)
Già. Vorrei , che
mi
sposasteTom. V ho
detto , e lo farò*Già. Perchè fi tarda ?
Tom.
Per le spese•Già. Alle spese son baftanti
Due
mille scudi tutti di contanti^
Che
in conto dimia
doteVi
sborserò nelFatto de'Capitoli?Tom. Son
baftanti ficuro•Già.
Mi
sposerete poi?T(9m.
Eccomi
pronto.Già.
Vado
a dirlo amio
padre»Tom.AnàuQj
andate,Voftro sposo sarò,
non
dubitate•Già.
Mio
sposo ?-A
queftonome
Tutta brillar n;i sento, e
non
socome
•Io sento j che in petto
l6 ATTO
Mi
palpita il core;
Un
segnod'amore Per
certo sarà,Ma
prefto s'accoftaQuel
dolcemomento.
Che
in lieto contento11 duol cangerà.
pane^
SCENA VII.
T0mmafmQ
y eF
alloppio^Tom^^On
giàduelemie
spose; orcheho
da fare?Lo
so ben io;coraggio •.. inatt$dipartire.
fai.
Appunto
io lo cercava.Tom.
TE. che gli accorre?Fai. Sento , che vuol sposare Nunziatella
.
Tom.
Lei sogna:un
Cavalier dellamia
sorteNon
tira amezza
lana.
Fai.
Eppur me Y hanno
detto.
T(?m.
Han
detto una bugia.F0L
Ebbefi 5comunque
fia ; quefta ragazzaEra
promefTa ame»
Tom. Buon
prcj ti faccia.
Fai.
Ah
1 Leimi
rendeV anima
•Tom. Ma
dì ;non
ti vergogniavvilirti a sposare una villana ?
Fai.
Le
portoamore;
e quella paflion riaFa
fare altro che quefto , gi^j^mia,
verse il
mare
ft odono d^^li flromenti.
PRIMO. 17
S C E N A Vili.
Tommafine
, Fallop., Belisar., ed Odoavdo,1 om.
Ma
che suoni son quefti ?Fai. Fofle la Baronefla?
BeL
Sì fignore;
E' d' cffa appunto, e qui sono venuto Per fare il
mio
dover.Fai.
Va
bene; anch'ioFaccio il debito
mio
, evò
accusarti Dell'ingiuflizia, e torto, chemi
fai.
BeL Bravo
,non
perdertempo
. con ironia.Attuario venite ; riceviamo•
O^^,
Eccomi
ad obbidirvi.BeL
State attento , perchè con queftadama Fa
bisogno parlar con punto, e virgola.
Tom.
(Oh
IChe
bella quadriglia, che faremo•Un
ciarlatanomedico
pofticcio ,Un
afmaccio di Governatore ,Un
impoftor bugiardo, che sonio;
E
or vien la BaronefTa,
Che nemmeno
è d' accordo con se ftefla.)
B
iS ATTO SCENA IX.
Ai
suono di una marcia arriva una barca, dalla quale scendeLa
Bavonejfa con suo seguito , e detti.
Bar. 2jEffirctti , che spirate Orgogliofi al
mio
venir, I miei pafli voi guidate ,Compiacete
ilmio
defir.bJ/^*
CncI
mirarla aprima
viftaì
^4 <
Se fia lieta,oppur
fia trillai Niun
di noi lo sa capir.Bel. Signora
mìa
, iomi
presento a leiCum
effectu precise ,Ò*
peremptovieA
riverirla, hocsuum
,&
intimetur,Odo. {
Che
spropollti !)
Bar.
Addio
,Governatore
.Io t'
amo
, emi
dai guftoAppunto
perchè seiun
animale.
Bel.
Oh
fortunatamnatam
La mia
animalità ;ma
seha un
talgenio Saranno molti quelli , a cui vuol bene.
Bar.
Perchè?
Bel. Perchè i miei pari Si ritrovano uhique
.
Tom.
{ QLiefto Governatore èun
capo d*opera.
Odo. Signora, io v'offro la
mia
servitù .PRIMO. ip
Bar.
Chi
fiete voi ?Bel E'
r
attuario noftro•Uomo
di toga^ e sa bene il suo offizio•Bar* Io 1'
ho
per un fanatico.
Odo. Qualunque io ih.. .
Bar.
Olà non
replicarmi.
lo
non
poflb veder gente ambiziosa^
D'
un inutil saper•Odo.(
Che
capricciosa!}
Bel.
Abbi
pazienza. piano ad Odù^Odo. Intendo
,
Non
le piacciono gli uomini eruditi;
Li vuole
come
voi afin vestiti . parte•Tom.
(La
Baronelìanon mi
ha vifto ancora. ) Tal. Signora, a le.i s'inchmaDon
Falloppio,Nipote
dei Straccion ,Medico
,Empirico
. 1 Bar.Medico
fiete voi ?Tal. Signora sì .
B^r, Scortatevi
.
: Fai. Perchè ?
Bar. Titulus ohjìat
.
FaL
Io vuo'giuftizia dal Governatore.
Bel.
Anzi
, che intendo procefTar lui fteflb.
Bar.
Ohìmhì
che confusone.
M'avete
già seccata...Ma
chevedo!
Don Tommafino
è qui ? Venite avanti,
Lasciatevi vedere.
Tom. Son
qui per fare anch*io ilmio
dovere*Se vuole , se permette
Le
sonbuon
servitore.Bel.
Anch'io
vorreiT
onore . ..Bar. Tacete, zitto là.
B
zzo ATTO
Bel
a^y^^^ donna
ftravagantc jP^I^\ Di
quellanon
fidà#
Tom. Vi
piaccio?Bar. Forse sì .
r<7w.
Davvero
?Bar. Forse
nò
.
Tom. Come nò
? B^r. Forse sì.Tom. -.Ma
vè la Baronefla Bel.Non
sa capir se ftefla^F^/.
^
Neffuno capirà.jB^/. Io parto• •
.
Bar.
Nò
, tettate.
Fai. Io refto
.
Bar.
Andate
andate•Bel.
Ego
nescio cosa fare*Fai.
Non m'
azzardo più a parlare.
Tom.
State zitti , e cascherà.
Bar.
Ma
che è quefto?Cosa
fate ?Siete muti?
Come
va ?Ma
parlate , via parlate ,Ve
ne prego in carità eTom.
Bel.
a^ì
Ionon
parlo ;Fai.
^
Bar. Perchè
mai
?Tom. ^
Bel. a^\ Io fio zitto•
Fai.
^
Bar. Perchè zitto?
Quefta è troppa crudeltà*
PRIMO.
21Beh
>Qiiefta è bella in verità.Fai.
^
Bar.
Tommafino
?Tom. Mia
fignora.
^Bar. Io
mi
sento.Tom.
Io sento ancora.Bar.
^^X^^
sento un tal piacere,Tom* Che
fiioire il cormi
fa!Bel.
jfA
servir di candeliere,faL
L. Tutti due reftiamo qua. partonoi
SCENA
X.Nuwzjateìla, ìndi
Y
alloppio.T.
'Nun. JL
Ommjifmo
aspettai fino a queft*ora,
E non
fi èmai
veduto •Lo
voglio ritrovar, inano
dì partire^FaL
Sentite in grazia.Nun.Q\ic
volete dame?
FaL
Credete poi sposarDon Tommafmo
?Nun.
lo credo ciò che voglio;E
voi ne' fatti mieinon
v'impicciate .Non
vi vogliosoffrir,non mi
seccate.parte\FaL Che
deftino crudeli Ella è partita,
E m'ha
lasciare mille smanie in seno.Or
la ritroverò ...Ma
s' ella ...C
hDio
!Non
vuol ...Oh
fiero fìaro!Non
so dovemi
fia, son disperare!2z ATTO
Vado
5 resto . •. edove mai
?Se la bella
mi
discaccia,
Mi
tormenta 5mi
minaccia,E
dime non ha
j)ietà!Mille furie io sento in petto, Se il
mio
core è a lei lontano.Di
godere spera invano
Quella pace, che
non
ha.pane.
SCENA XL
Don Tommafme
, e poi la Baronejfa .T(?;?7*X^A Baroneffa è ftravagante affai ,
E
fa tutt' il contrarioDi
quanto se le dice... Eccola appunto^Or r accomodo
bene.Boy.
Ei Tommafino
,Sai che
vengo
qui apposta per vederti/Tomolo non
lo sò, enon
lo credo certo.Bar.
Perchè?
Tom.
Perchè una volta ftando a NapoliA
leimi
dedicai servo , edamante
,E
leimi
discacciòcome
un birbante*Bar.
Lo
feci sol per genio.Tom. Ed
io partii per gusto.
Bar.
Dunque non m' ami
?Ebben,
giusto perquestOggi
ti voglio sceglier per marito. ,Tom. Son
troppo al baffo,enon mi
trovoun
soldciBar.
Ti
darò mille doppieNcir
atto de' Capitoli.'
PRIMO. 23
Ebben
: cosa rispondi ?Tom.
Ionon
saprei . . •Bar.Zitto
non
t'oftinar. Seguimi intanto,E
sappi che son ioCapace
di formar la tua fortuna,Son
brillante, son beila5 c son virtuosa,
Canto
d'agilità . T{?w,Cantate ancora?Bar.
E come
bene, e vo' provar per ridere Sulle notturne sceneA
far daprima Donna
.
Tom.
Sul Teatro?Bar.Si Signor, credete
Che non
sarò capace?Eh
poverinQLa mia
virtùnon
conoscete ancora.Sentitene una prova.
Tom.
Quefta sua abilitàmi
giungenuova.
Bar. Se avvien che sulla scena Diventerò
Emirena,
Saprò così cantando^ Il palco palleggiar
,
Attenti al
mio
gorgheggi©Silenzio in carità.
Se
Dido
poi divento Discenderò dalTrono, Enea
del tradimento Superba a rinfacciar.
Battetemi le
mani.
Che
torno a gorgheggiar.Ma
zitto , zitto :ohimè
iIo sento un
non
so chèNei
pettojno
y nel seno;B 4
24 ATTO
Neir
core; oibònemeno
,
Tacete ... or bene intendo
,
E
quel , che fui dirò.Ho r alma
agitata ,Non
trovo più loco,Le
smanie , il gran focoMi
fan delirar. parte«SCENA XII.
Tommafmo
, e poi Nun'zìatellas
indi Belisario•Tom.^ Ra
tre belle ragaz^^e io giàm'
imbroglio;Nè
so cosa farei.La
miglior cosa E' procurar di prenderle il contante,
E
poi .. .Nun. Don Tommafmo
.
Tom. Son
qui :Che
vuoi?Nun Mia madre
è più d' un ora,
Che
in casa aspetta5 enon
venite ancora ?Tom. Eccomi
qua, per te son pronto^andiamo
.
Nun. Dunque
sei tuttomio
?Tom. Due
voltemezzo
:Or
di sopramontiamo
^E
il contratto di nozze concludiamo.Beh Mi
rallegro con voi.Tom. Addio
Governatore.
Bel.
A
quel^ che vedoSi dice già per cosa giudicata.
Che
tu fia di coftui incapricciata.Nun.
E' troppo vero ; ioV amo
, eV amo
affai .Bel. Brava • Qiierta confeffii senza corda.
In
somma
ogni ragazzaPRIMO. 25
per cercarfi un marito è doveimpazza
:Tutto
fi ia per quefto ; e fia purV uomo
O
giovine , o canuto, o brutto , o bello^O
di cor duro , o tenero di pafta,
Abbia nome
marito, e tanto bafta.
Il marito è
un
quid prò quo Così dolce 5 e saporito5Che
ognifemmina
ha il pruritoDi
volerfi maritar.
Lo
cerca la zitella,Lo
vuol la vedovella5
Lo brama
la fignora,
La
poverella ancora,Lo
gode la saputa,
La
vecchia noi rifiuta;In
somma
tutto il seffo , Sia detto con permeffo ,Per
quefto quid prò quoSi vede a spafimar • parte .
SCENA XIII.
Giaccomina , e detti.
Tom.^^ìrlt
ti par?Dice bene?
Nun. Andiamo
prefto.
Tom.
Io sonquipronto: andiamo,in attodipartire^Già.
Ehi
fignorino ?Tom.( Giaccomina
1Or
fto fresco. ) Già.Non
risponde ?Tom. Che
vuole?Eccomi
qua.Ntm.
Dite: che affluì avete con cortei ?piano a
Tom^
z6 ATTO
Tom. ha da
sposarcon un amieo mio
,
rispondepiano a
Nun^^
Ed
io tratto le nozze .Già.
Di
che parlate voicon
Nunziatella?tirando
Tom. daW
altra parte.Tom.
Si sposa aun
contadin dimia Contea
, c. s.Ed
io fio per concludere le nczze.Già.
Mi
rallegrocon
voi• a NunTi*Nun. Ed
iocon
lei. a Giac.Tom.
Zitta;non
pubblicare ilmio
segreto.
piano a N'un'^.
Tacete
, che vi sposodinascosto.c. s.aGià.Nun.
Oliando verrete a casa? c. s.Tom.
Adeffo adeflb.
Già.
Quando
vi rivedrò? c. s.Tom. Oh
i prefto prcfto•S C E N A XIV.
La Bannejfa
, e detti.]Bar.
D On Tommafm ?
Tom.
Signora. ( Eccoti il redo•)
Bar. Perchè
non
sei venuto ?Tom, Ora
venivo .Nun. Dove
fiva
? aTom.
Già.
Che
vuol la BaroncfTa? c. s.Tom E*
dispofta anche lei per maritarfi,
E
ilmezzano
son io delmatrimonio.
Bar.
Che
parli con coftoro ? aTom. piano
.
Tom.
Si maritano ,E
vogliono, eh' io regoli i contratti.
PRIMO. 27
Bar.Lo
faraidopo
, adcflb parlameco
.
Tom. Sono
a servirla. alla Bar.Nun.
Sbrigati. piano aTom.
Tom. Abbi flemma
•Già.
Fa
prefto. c.Tom.
Signora sì.
Bar. Sieguimi. c. s.
Tom. Son
con lei .Già.
La
parola.
Tom. Lo
so .Ntin.Yìtm.
Già. Partiamo,
Tom. (Che
imbroglioèqucftomai
! stordito iorefto.Non
sodove mi
fia: che incantoèqucfto! )Ti
sposerò ,mia
cara,
Non
dubitar dime
. a Nuut;.amor
la penaamara
10 provo sol per te• a Già.
Per
voi pupilleamate
Langue
ilmio
cor, sospira, allaBar.( Sarete consolate Sta sera tutte c tre .
)
(
Ma
seho
il contante inmano De'
sdegni lormi
rido,E
volgo in altro lido 11 fuggitivo piè.) parte*>
28 ATTO
S G E N A XV.
Le
suddette , indi Belisario ,T
alloppio ^ poiDon Tommafmo
, Odoardo , eServi
.Nun. (Cjlà
contenta fichiama V alma mia
. ) entra in casa •Già. (
Ha
ottenuto ilmio
cor ciòche defia .) c.s.Bar. (Alfin
Don Tommafmo
Oggi
sarà ilmio
caro Baroncino.)
FaL
Signora, io vo' giiiftizia.
Bar.
Contro
chi ?Fai. Potrà vederlo in quefto
memoriale.
Bar. Porgete.
Ma non
c' è il Governatore ?Fai. Giufto il
Governatore m'
è contrario. .Bar.
Che
dite ? E'un
uon;i dabbenDon
Belisario.
Fai. Eccolo 5 che già viene
Bar.
Governatore
: qui c' è unmemoriale
.Sediamo
in Refidenza , e a quefto FificoRendiam
pronta giuftizia*Bel.
Ci manca V
Attuario •Bar.
Non importa
•Bel. (
Oh
diavol i Senza lui che suggerisco ?10
non
so cosa dir. ) Corri a cejcarlo•ad
un servonoheaccenna dinonsaperdovefta.Cosa
?non
sai dov' è ?11 diavolo che porti lui , e te!
Tom.
( Qiìcfti che fanno qua?Stiamo
a sentire.)
in disparte.
Bar.
Or
io leggo con voce intelligibileTutto
il tenor di queftomemoriale
.
PRIMO. 2p
Beh Dica
, eh' io fiedo qua prò tribunale .Bar. 5, Falloppio de' Falloppiis, legge: Con' supplica umiliffima
55
Fa
noto a Vosustrissima„ Come
appuntò i sponsaliCon Nunzia
Panarella.
Ch'
è quella=
che fta la ?a
FalL
, c/je accenna di s).Nun»
( Qiiel pezzo d'animale Finita ancornon T
ha ?)
Già. ( Sedendo al Tribunale
La
Baronefla fta .)
Tom.
(Con
queftomemoriale Quel
sciocco che vorrà ?Fai. Signora, lei
non
seguita?Bar.
Lo
scritto è troppo arabicoyVedi
, che dice qua?Eah Con Nunzia
Panarella leggendo.
„
Vergine in capillis,55
Che
perDon Tommafino
55
Non
vuole il Supplicante.
Bar.
Don Tommafin
che c' entra ?Fai. Se c'entra
non
lo soMa
solo le dirò, ,Che
quella NunziatellaVuol
quello , enon
vuolme
*Bar.
Che
dici tunon
so ;Ma
solo ti dirò;
Che
un impoftor tu sei,E
che cosìnon
è.Fai.
Ma
se ..•Bar. Silenzio olà l
3© ATTO
E
tuGovernatore
Decreta , io firmerò•Bei
( Qiiel diavol d' Attuario11 collo fi spezzo • ) scrive.
/
Mi
pare , che (inomini
sulle logge.Cia. ì
Ancor Don Tommafino
:Nuu.
jOr
scendo^ e da vicino\ Mi
voglio aflìcurar. scendono•Tom.
( Si scoprono le trappole, Il caso è troppo grosso
,
Se salto quefto fosso
Contento
polFo ftar, )BeL Ecco
il decreto è fatto,E
son tutto sudato :Attenti ad ascoltar •
Per
subscriptum—
Gubernatorem Curice Localis—
Tuitprovisum
,Atque
decretum—
Qj,(od dietaNunxjj^
Illico sposetuY
— Cam Don
FalloppiòyAtque
respectu— Don Tommajtno
Exulet recto
— Tramite
a regnojMe
donec aliter~
S' ordinerà. Bar^ Exulet recto— Tramite
a regno...
prend. il decreto^ e leg.
In ^uefto scritto v'è dell'imbroglio;
Quefto decreto io
non
lo voglio.Tu
Ciarlatanopiùnon
parlar . aFaL
E
tu va, e impara a decretar . aBeL
, e lacera il foglio.Bel.
Come
? Perchè tal cosa?Bar^ Perchè così
mi
piace. .Fai Ma Tommafm
la sposa Pretende ame
involar.PRIMO.
51 Bar.Nò no,
ciònon
èvero;
Tu
sei unmenzognero,
Nè
qucfto fi può dar*Tom.
/BffL
\Chc
ftranadonna
è quella!pai.
a$\
Io perdo le cervella,
Già. j
Nè
so cosa pensar.Nun*
\. .
Tom.
Direi y fignora , anch^io•. •Ma
intendo il dovermio.
Bar. Parlate.
Bel.
Ma
il decreto...Già.
^
Nun.
giufto , e s*ha da far.
Fai.
^
Bar.
Lo
dico , c lo ripeto:No
, chenon
s*ha da far•Bel.
Ho
inteso, e tanto baila;
Neffuno lo contrasta :
No,
chenon
s'ha da far*Bar.
Non
fi farà? perchè ? Bel. Perchè. ..
Bar.
Ma
olà tacete !Governator
, scrivete, Io detto.
Bel. Io sono <juà• ftede e scrìve«
Odo. (
La
Baroncffa è io collera:Che
cosamai
sarà? )Tom.
( Se il naturainon modera
, Pazza diventerà.)
Bar. 55
La
Baroneflli, etcetera, dettando^BeL
35 Decreta, c ftabilisce, (scrive
.
ATTO PRIMO
.55 Principia , e poi finisce
.
Va
bene sìo nò
?Tom.
a5>Va
bene sì enò
.
Bel.Fal.^
Bar. 55 Finisce principiando,
55
E
vuol che il suocomando
55 Si faccia5 e
non
fi faccia:Va
bene sì onò
?^«f^^>/l}va
bene sì e n?,.trs riaend0
J
Bar.
Ma
chevedo! Voi
ridete?Temerarj
quanti fiete,
Bel. Il decreto seguitate.
Bar.
Nò
5 quel foglio lacerate•Tom. Ma
vSignora?Bar. Traditore!
Va
crescendo ilmio
furore ; Pien di rabbia il cormi
fta!Tnt.gl:
akVa
crescendo il suo furore;
Pien di rabbia il cor gli fta!
Tutti.
Io
non
sodove mi
fia;
Ma
che incanto è quello qua!Quello grida 5 quel minaccia
,
Uno
fugge5r
altro scaccia!La mia
tefta è un moJtgibelloìPoveretto il
mio
cervellolGià
principia a vacillar.
Fine
deirZittoPrimo,
33
ATTO SECONDO-
SCENA
I.Belisario, Falloppio, ed Odoardo•
Bei.
i lOn Tòmmafino
alfineM'
ha poi detto chi sposa Tal.Or
or difle ame
pure,
Che
voleaGiaccomina
.
Odo,
Anzi
la BaronelTa .Bel.
Non
è ver , Nunziatella . Fai.Voi
diteua
gran spropofito•Odo. Siete
mal
informato .Bel.
Chi
creder ve lo fe' , v'ha corbellato .Tal.
Ma
seDon Tòmmafino
oram'
ha detto,
Che non
pensa a Nunziella •Od.
Anzi m'
ha afficurato,
Che nemmen
fi sognò diGiaccomina
oBel.
E
per la Baronefla ei ha giurato,
Ch'
è troppo pazza , e chenon
ci ha pensato^Od.
Ah
briccone iC
54 ATTO
Fai.
Ah
5 birbone ! Bel.Ah
5 biiggiardone !Torto
alla BaroneflaAndiamlo
ad accusare•Fai.
Diciamo
che cofliiiEVuri impoftor , che cerca d'infamarla^
Od.
Ma
quella tefta male organizzataNon
ci vorrà dar fede •E
tantor amerà
Quanto
piùTommafm V
inganneràr^E'
un
microscopioAmore
,Che
il bello sol rischiara;
Ma
penetrar nel coreLo
sguardomai non
fa. ^ Sia fido , o fìa spergiuro,
Sia vile
,
oppur
fia audace yL*
amante quando
piaceDifetto alcun
non ha
• parte<SCENA Ih
La
Baronejfa, e Detti.C^Hiusa
nel gabinettoM'era
venutoun
palpito di core.FaLUa
palpito di cor? Qiiefto è cattivo.Eccole qua
un Galeno
, un IpocraffoPronto
a far la gran cura.
Bar.
Galeno
, ed IpocraiìbVadano
feliciffimi ,Ch'
ionon mi
sento nulla.
Beh Le ho
da parlar di co^sa dipremura
•SECONDO.
Tal Ed
ancor io .Bar.
Vi preme
di parlarmi ?Bel. Fai. a % Certo •
'
Bar.
Ed
ame non preme
di sentirvi •.Andate
via di qua•Fai.
Come comanda
, ^Bel. Io parto. tu attodi partire^
Bar.
Ma come
?Ve
n'andate?Fai. Signora sì•
Bel. Certiffimo
.
Bar.
Ne
più volete dir quel, che v'occorreìFai. Signora
no
•Bel.
yV
è paflata la voglia .Bar.
Ed
al contrarioM'
è venuta la voglia d'ascoltarvi .Fai. ( Si dà più pazzo
umore?)
Bel. (
Mi
fa proprio venireV
anticore • )Bar. Dite
Fai.
Don Tommasino
* • .Bel.
Don Tommafm
B/7r,
Che
cosa dir volete? con impeto^Bene
, o male ? Bel. Fai. a 2Male.
Bar. Chiudete olà la bocca:
Non
vo' sentir dirmal
ài chiccheffia.
Ambi
fietc impoftori, io vado via, parte^
Bel. 5eFai.re/iano immoti
guardando
fiP un r
altro in faccia^ indi dicono.Bel.
M'
ha piantatocome
un cavolo.Fai. E' fuggita
come
un diavolo.
{Or
che cosa fi farà?Zitti y
non
farfi scorgere:Meglio
tacer sarà.C
2 via^ATTO
S C N A
IIL
Tómmafmo
conun Notavo^
indiBeUtarhy
poiNm^'afella
•Tom^l^mr Notaro ho
fretta,E
leicammina come
una tcftugine.^eL Oh
ibuona
pelle , addio.Lei
qui poc*aM* ha
detto , che sposava Nunziatella;
Or*
è la Baronefla ^ enon
più quella.
^om.
Lei sbaglia tofo coelo•Queft* appunto è il
Notaro
, che vienmeco
Da
Nanziella per ftender la scrittura .E'
vero ?(//Notaro accennadisì)Ora
losentaDa
Nunziatella iftefla. Nunziatella ?chiamandola vevso la casa.
Nun. San
qua.Tom.
Quello è ilNotaro
: concludiamo•NuìT.
Che
allegrezza!Via
palli,e ftipuliarao. via.Tom. Che
dice ?BeL Me
remitto.Tom.
Potrebbe favorirci,
E
alla scritta servir di te/limonio?Beh
AccetteròY
onore Siquam
libentijftme.
T<?m.Signor
Notaro,
Ella cominci a ftendere.Per
la dote faràcóme
gliho
detto;
E
in quanto agli altri patti iomi
rimetto,
Belé^ ed il Notaro entrano in casa^
SECONDO. 37 SCENA IV.
Tommafmo
, indiF
alloppio , edun
altro Notareda
diversa parti^più
dopo Giaccominadalla
Casa
.i om. li levai d'intorno
Acciò non mi
difturbinV
altremacchine
,Signor
Notaro
,ho
fretta grande, e leiMarcia
con unaflemma
, chem' ammazza
.Fah
(Eccoil bugiardo.)
Appunto ho
da parlargli.Non mi
difle sposavaGiaccomina
•E
in vece fi marita a Nunziatella?con aria brusca«
Tom. Giaccomina mi
piglio, enon
già quella.
Dica
SignorNotaro.
ilNot. accennaCiac.Meglio
daGiaccomina
lo saprà •Giaccomina
,mio
bene?chiama
versolacasa.Già.
Anima mia
;Hai
portato ilNotaro?
Tom.
Eccolo qua.
Già.
Andiam
prefto , che aspetta ilmio
PapìlTom.
Salga SignorNotarò
.Il Signor
Don
FallopioCi
potrà favorir di tcftimonio •Fai.Riceverò
V
ooore .Giac.
Dair
allegrezza in senmi
brilla il core.
Una
secreta voceDentro
del cormi
dice,Che
d* effere infelice Iltempp
finirà.
3$ ATTO
Se vi son cara
,
Se voi
mi amate
Mi
consolatePer
verità !Fai.
Giacy
e Not* entrano in Qasa.SCENA V-
Altro Notavo, Odoardo , la Baronejfa, e detto.
Tom^ Ncor
queflo è spedito.Ecco
che giunge L'altroNotar.
Simuova
in carità.Odo.
Don Tommafmo
, leimi
renda contoDi
tante sue bugie col ferro inmano
•Tom, M'
offende ^ caro lei :Non
uscìmai
bugia da' labbri miei.Odo.
Mi
dijffe che sposavaLa
noftra Baronefla;
E Don
Falloppio ha detto,Che
leicon Giaccomina
ilnodo
ha ftretto,|Tom. Dà
retta a saltimbanchi?Mi
fa ridere. \Ecco
ilNotar
, che colla BaroneffaVien meco
adeflb a fìipular la scritta .E'
vero ^ ©no?
ilNot
aroaccenna di sì.\Bar.
Don Tommafin
?Tom, Mìo
bene.Ecco
pronto ilNotaro.
Bar.
Là
nella refidenza . Not.Stendete la scrittura
mia
dotale ,Che
la soscriveremoimmantinente.
il Notaro [i ritira.
SEC O K DO. 3^
Tom. Che
dice adcflb,mio Padron
garbato?adOd.Od.
Che ho
gran piacere d'effermi ingannato.p.Bar.
Mentre
fi fa la scritta^ Bisogna che tra noiAccordiamo
altri patti.Tom. Accordo
tutto .Qiiel che vuol lei farò.
Sarà in sua
man
di fare , e di disfare Bar.No
: sol tocca al marito acomandare
iTom. Ed
iocomanderò
.Bar. Credi pigliarmi
Per schiava ?
Oh
quefta è bella!Tom. Eh
via ,non
vada in collera.
Comandiamo
a vicenda un pò peruno
.
B^r.QLiefta è un'afmitadel
Ogni comando
5eh'
è divisonon
serveTom. Dunque non cemandiam
nè io, nè lei•Bar. Peggio che
mai
JNave
senza PilotoCorre
sempre pericol di perire .Tom. Ebben m'
insegai leicome ho
da dire?Bar. Dirai quello, che
Amore
Ti
sa ispirar di dolce, e di grazioso;Dirai quel, che a
uno
sposoDire
è dovere ad una meglieamante
:Compiacente
sarai , sarai collante .Col
più tenero affettoI miei defiri secondando in pace
Potrai poi far di
me
quel , che ti piace.
Se tu
m* ami
,o mio
tesoro,
Se fedele a
me
sarai,
Caro
ben, que* vaghi raiSaran
V
idol delmio
cor.