Spiega che è stata scelta come sede la sala Centofiori perché è stato richiesto un consiglio aperto dalla cittadinanza. Verranno ascoltate le proposte dei dirigenti dell’ASL e, a seguire, di cittadini e consiglieri.
illustra che il tema della seduta è la riorganizzazione e il potenziamento a livello sanitario della zona Corticella allo scopo di riconnettere il tessuto sociale in un’ottica di politiche di prevenzione e mantenimento della salute e promozione di sani stili di vita. Viene data la parola al primo relatore.
Prende la parola il Dott. Trevisani ASL Bologna:
Presenta con l’ausilio di slides le proposte di rilancio e riqualificazione del poliambulatorio Byron che verrà ristrutturato, potenziato e trasformato sulla base del più ampio progetto, iniziato nel 2017, delle “Case della Salute”.
L’obiettivo è la creazione di un centro dove i professionisti, lavorando in rete con altre strutture, possono prendere in carico i cittadini residenti nel territorio accompagnandoli attraverso percorsi sanitari necessari a ciascun paziente. Lo scopo è dare al poliambulatorio Byron spazi, personale specializzato e attrezzature adeguate al fine di creare una rete di collaborazione con la Casa della Salute già funzionante nel Quartiere Navile e con le altre strutture del territorio cittadino.
Definisce i 3 obiettivi primari da concludersi tra fine 2020 - inizio 2021:
- una comunità professionale operativa nel territorio - una riqualificazione degli spazi
- un’assistenza “di prossimità”, accessibile dai cittadini più fragili e collegata ai servizi sociali territoriali.
Nello specifico la riqualificazione della sede di Byron riguarderà:
- il potenziamento del centro riabilitativo specialistico per la cura dei pazienti con esisti neurologici complessi in fase acuta e cronica grave;
- il potenziamento del centro per la cura dei disturbi cognitivi per le demenze attraverso la ristrutturazione degli spazi e la creazione di un percorso che prevede anche cure senza farmaci, con riferimento a programmi specifici già sperimentati a livello europeo;
- il mantenimento di un servizio ambulatoriale geriatrico, collegato con i servizi sociali e le associazioni di volontariato;
- il potenziamento del Cup attraverso una ristrutturazione degli spazi e una portineria;
- il potenziamento dell’ambulatorio infermieristico, servizio chiave per le problematiche comuni di anziani e persone fragili, attraverso un centro prelievi per terapie anticoagulanti, un ambulatorio per le cronicità e un centro prelievi standard utile anche ad alleggerire le file a fronte dell’emergenza Covid-19.
Il Presidente prende la parola e informa che sta arrivando l’Assessore Mazzanti per intervenire sulla questione dei trasporti fra Corticella e Casa della Salute
Prende la parola il Dr. Bordon – direttore generale ASL Bologna
Spiega che l’intenzione è investire in questo quartiere e, sulla base di quanto detto nell’intervento precedente, conferma che questo territorio è un luogo strategico ove portare servizi di prossimità per i bisogni primari, senza bisogno di far spostare le persone. Inoltre vi sono già attività di eccellenza dove operano professionisti per questa e per le altre aree territoriali, come ad esempio il centro per la cura dei disturbi cognitivi per le demenze, senili e non.
Una novità importante è il centro prelievi e l’ambulatorio cronicità. Quest’ultimo è un servizio che
verrà potenziato con figure professionali quali “l’infermiere di comunità” che avrà il compito di monitorare i pazienti cronici, in concerto con i medici geriatri, in un’ottica di prevenzione e controllo di tutte quelle patologie correlate alla cronicità di cui sono affetti.
Specifica che questo quartiere ha le condizioni ideali per creare una “medicina di iniziativa” dove, ad esempio, l’infermiere di comunità, può intercettare situazioni di criticità presso il domicilio dei pazienti e darne informazione ai servizi sociali territoriali per un pronto intervento.
Prende la parola il Sig. Trigari
Spiega la sua personale esperienza con i genitori quando l’ambulatorio Byron è stato chiuso e le attività sono state trasferite alla Casa della Salute. Tale trasferimento ha creato disagi soprattutto alla comunità di anziani non autosufficienti e non automuniti. Ci siamo attivati per non perdere quei servizi che avevamo tramite una raccolta di firme e parlando con la gente nel mese di agosto.
Interviene Ribani Valeria.
Ha partecipato al tavolo del quartiere sulla casa della salute
Spiega di far parte di un’associazione che si occupa di anziani affetti da demenza senile.
Richiede un rafforzamento dei servizi di assistenza domiciliare.
Rammenta criticità sul tema dei trasporti; la struttura deve essere raggiungibile facilmente e servirebbe anche un servizio di trasporti che colleghi il Navile nel suo insieme.
Auspica una riorganizzazione dei servizi territoriali collegata alla riorganizzazione dei servizi ospedalieri in generale, anche a fronte delle criticità emerse durante l’emergenza Covid-19.
Prende la parola la Consigliera Brunella Guida
Afferma che dalla nascita della Casa della Salute vi è stata grande attenzione su questi temi, ma la Casa della Salute ha di fatto comportato la chiusura di alcuni servizi di prossimità.
Chiede se per le prossime volte il dottore Trevisani puo’ fare le slide che evidenziano maggiormente i nuovi servizi e non illustrare quelli già presenti.
Esiste di fatto una connessione tra il tessuto economico, sociale, culturale e le malattie che possono svilupparsi, ma un poliambulatorio dedicato significa offrire un altro servizio e non quello che manca davvero.
Durante il Covid-19 le Case della Salute sono state irrilevanti, contrariamente alla realtà di altri territori. Inoltre non sono stati coinvolti tutti gli operatori sanitari, e nemmeno i cittadini, nonostante il desiderio di essere proattivi sia stato manifestato in più occasioni.
Prende la parola Maria Dell’Aera
In qualità di figlia di una persona con problemi di demenza è stupita che il poliambulatorio Byron venga visto come eccellenza.
Lamenta le difficoltà riscontrate nel contattare telefonicamente infermiere e medici in quanto non vi è una presenza costante e continuativa.
Spiega che per i malati con demenza le terapie devono essere supervisionate e il personale contattabile in tempi brevi.
Chiede se l’infermiere di comunità sarà disponibile 24 su 24 o solo per poche ore?
Chiede inoltre se questi medici e infermieri saranno in grado di formare i familiari sulle procedure pratiche quotidiane necessarie ai malati in quanto finora non è stato possibile.
Abbiamo bisogno di aiuti concreti. Ci chiedono di diventare noi famigliari degli infermieri, gli infermieri non vengono e neppure ci insegnano come si fanno le attività infermeristiche.
Interviene la consigliera Anna Del Mugnaio
Chiede come poter agevolare incontri nei centri sociali e nei luoghi di comunità; avendo fatto parte di gruppi di lavoro è emersa la necessità di conoscere meglio le necessità e i cambiamenti
del territorio. Nello specifico chiede una maggiore accessibilità attraverso sia l’autobus sia un trasporto sociale per le persone fragili e l’assistenza a domicilio per chi non è più in grado di muoversi da casa. Occorre lavorare sulle reti di connnessione, un lavoro di cucitura importante.
Chiede inoltre se si possono dedicare gli spazi precedentemente occupati dal Cup ad attività di accoglienza legate al mondo dell’associazionismo, evitando di lasciare locali inutilizzati.
Interviene Isabella Massafra rappresento il sindacato spi cgil navile Ringrazio il quartiere Navile per questo incontro.
Non dimentichiamo che siamo in mezza d un uragano per la pandemia
Condivide la preoccupazione per le problematiche dell’assetto socio-sanitario relativamente al Covid-19, fenomeno che ha alimentato le diseguaglianze e ha denunciato le mancanze della medicina territoriale
Come ricostruire un sistema in cui ci sono gli ospedali ma c’è anche la medicina del territorio.
Riferisce che le scelte politiche a livello nazionale hanno avuto conseguenze anche in Emilia Romagna, passando da una sanità centrata sugli ospedali ad una spalmata sul territorio.
Spiega che ciò è dovuto alla nostra società che nel tempo è cambiata: a Bologna il 25% della popolazione è composta da anziani, e al Navile abbiamo una forte percentuale di anziani e ragazzi under 15.
Occorre dunque creare una rete che tenga conto della situazione epidemiologica di questo quartiere.
In sintesi la proposta dell’Asl è vista positivamente, ma occorre tenere conto delle necessità delle persone con l’istituzione di servizi adeguati.
Prende la parola Lavinia Poggia – cittadina e medico
Riferisce di essere un giovane medico e di aver fatto parte dell’assemblea della salute e del territorio, oltre al fatto di aver prestato servizio c/o la Casa della Salute ed illustra le problematiche riscontrate.
A suo parere occorre creare un sistema che abbia capacità residua e che funzioni anche nelle emergenze, con un potenziamento del numero dei medici di base e della guardia medica.
Nella sua esperienza lavorativa riferisce che non vi è una comunità professionale e che i pazienti presi in carico arrivavano nel suo studio senza che fosse stata preventivamente informata sulle loro patologie. Auspica che l’accoglienza attraverso guardie giurate all’accesso delle Case della Salute venga ripensata. Non puo’ esserci alla accoglienza del personale che non fa accoglienza.
Chiede uno spazio di confronto per le persone. Perchè a Bologna ci sono solo 2 punti di Guardia Medica?
Prende la parola una farmacista che abita in quartiere
Riferisce che il sistema nella nostra regione sta ancora reggendo, ma stanno emergendo criticità date dallo smantellamento del sistema pubblico. Al contrario, il ruolo del pubblico deve essere potenziato, i medici devono essere più numerosi e si deve interagire con il tessuto sociale del territorio, messo già in crisi da fragilità, povertà, precariato e pandemia.
Prende la parola Andrea Facchini, cittadino residente.
A suo parere è soddisfatto perché questo quartiere ha molti cittadini che hanno desiderio di rapportarsi con le istituzioni.
Consiglia di aggiungere al progetto presentato:
- un consultorio/ambulatorio ginecologico per la prevenzione e il controllo delle nuove generazioni e per le mamme (spesso straniere), così da poter permettere, soprattutto a queste ultime, di entrare in contatto con i servizi sanitari
- un supporto psicologico per le assistenti familiari (care giver)
- far partire il servizio a villa Torchi (ex casetta dei cinesi), un servizio finanziato nel 2012 dalla Regione che non è ancora partito
- servizi di prossimità sociosanitaria con l’aiuto delle associazioni di volontariato.
Il Presidente prende la parola
Spiega che il ritardo per il progetto di Villa Torchi è avvenuto per cause non imputabili a ritardi dell’amministrazione di quartiere; prima il Commissariamento del Comune di Bologna che ha bloccato questi investimenti e poi il fallimento delle 3 imprese edili a cui era stata commissionata la ristrutturazione hanno generato questo annoso ritardo.
Informa che nel mese di novembre la struttura sarà finalmente operativa.
Prende la parola Luca (cittadino)
Riferisce di aver preso parte dell’assemblea per la salute del territorio e chiede:
- quando questo centro potenziato sarà effettivamente operativo - quando il cup sarà nei nuovi spazi
- un tavolo permanente per far partecipare la cittadinanza, non legato solo a questo momento, ma al portare avanti un progetto unitario di costruzione della sanità dal basso.
Chiede poi uno spazio per la assemblea della salute del territorio.
Raramente capita che un dirigente asl partecipi alle assemblee con i citadini.
Prende la parola Antonio Madera (non residente al Navile)
Chiede al Dr. Bordoni dell’Asl come si possono ridurre le liste d’attesa e potenziare i servizi senza parlare di assunzioni. Come si potenzia il personale sanitario.
Prende la parola il Consigliere Franco Cima Spiega alcuni punti:
- non entro nel merito della organizzazione dei servizi.
- risorse economiche - ci sono stati tagli, ma questa regione investe il 70% delle sue risorse su sistema sanitario, scuola ecc.
- necessità di partecipazione – sono stati coinvolti molti gruppi per capire come organizzare al meglio la Casa della Salute. Esiste già una commissione con i dirigenti Asl che periodicamente si incontra e i cittadini possono partecipare a questi incontri.
- Stasera il gruppo di centro sinistra ha scelto di devolvere il gettone di questo consiglio aperto.
Prende la parola l’Assessore ai trasporti del Comune di Bologna Mazzanti
Riferisce che la zona Corticella è fornita di tre linee di trasporto pubblico (14, 13 e 27) che sono un forte collegamento col centro e le altre zone della città.
Si sta pensando all’istituzione di navette per collegare le Case della Salute e altri servizi particolari in modo trasversale, senza intaccare il trasporto pubblico che di per sé è più che funzionale.
Con l’emergenza Covid-19 si è avuto un tracollo dei trasporti, oggi siamo al 60-65% della capienza dei mezzi. A livello nazionale lo stato ha dovuto inserire fondi per mantenere i servizi di trasporto.
Riguardo al potenziamento di servizi territoriali, rifacendosi alla sua precedente esperienza come Presidente di quartiere, riferisce che anche allora il Quartiere fece tentativi in tal senso, ma non tutti andarono a buon fine. Ad esempio, per quel che riguarda gli uffici postali, a fronte dell’offerta da parte dell’Amministrazione di concedere a Poste Italiane locali gratis per l’apertura di una succursale in questo territorio, la risposta da parte di Poste Italiane fu negativa.
Riprende la parola la Consigliera Brunella Guida
Il modello proposto di proattività e partecipazione richiede la partecipazione dei cittadini.
Le Case della Salute dovrebbero avere un board formato da professionisti e cittadini non devono essere gestite in maniera verticistica, non solo informazione, anche partecipazione.
Il Presidente prende la parola
Ricorda che in alcune zone di Bologna il servizio Cup, non essendo presente, viene svolto dalle farmacie.
In 2 assemblee popolari di diversi anni fa fu deciso di aprire in questa zona un Cup 3 gg a settimana e questo sempre dopo aver ascoltato le esigenze dei cittadini residenti.
Ricorda inoltre che questo centro civico fino a 6 anni fa era vuoto e non vissuto: in questi anni vi è stato il rilancio della sala Centofiori, le attività dell’associazione Cantieri Meticci, la presenza della Pubblica Assistenza e di Legambiente, vari locali concessi alle associazioni e il rilancio della biblioteca. In definitiva un lavoro di comunità importante.
In quest’ottica si può certamente ragionare sul destinare gli ex-locali Cup a realtà associazionistiche.
A Lame il poliambulatorio diventa la Casa del Sociale attraverso un’integrazione con l’associazionismo e la cittadinanza attiva, prima realtà del genere a Bologna.
Conclude rassicurando che l’amministrazione sarà il più possibile sempre presente per i cittadini.
Nessuno vuole pagare le tasse, nessuno vuole pagare le tariffe ma tutti vogliono gli investimenti, questo è quello che stiamo vivendo.
Prende la parola il Dr. Trevisani dell’Asl
Spiega che la figura dell’infermiera di comunità svolgerà anche la formazione per i familiari e care giver nell’apprendimento delle pratiche quotidiane legate alla cura delle persone non autosufficienti.
Prende la parola il Dr. Bordon dell’Asl per riflessioni finali In questa regione c’è un forte investimento nella sanità.
L’emergenza pandemica ha fatto comprendere che lo sviluppo della sanità territoriale è fondamentale.
Vi è un piano ospedaliero legato al Covid-19, ma vi è anche un piano territoriale con investimenti cospicui e l’assunzione di più di 400 persone, ma il reperimento di medici specializzati è un problema nazionale. Infatti ogni anno i corsi di laurea in medicina registrano circa 11000 matricole, mentre i posti a disposizione per le specializzazioni post-laurea sono solo 8000. Questo divario genera carenze strutturali e una domanda superiore all’offerta.
Il dipartimento di sanità pubblica ha assunto 90 persone per fare indagini epidemiologiche atte a ricostruire e bloccare i focolai di virus, e questo per preservare gli ospedali; se al momento nella nostra regione le strutture ospedaliere non sono al collasso è perché c’è una rete territoriale forte e funzionante.
Parla l’assessore Barigazzi
Ritiene che sia importante avere luoghi di discussione e confronto come questo da mantenere anche in futuro.
I Quartieri sono stati ridotti numericamente proprio per permettere di riconnettere e consolidare la ricchezza dell’associazionismo e delle comunità con le istituzioni.
Un cittadino deve essere seguito da quando è a casa a quando va in ospedale e ritorno. Tramite anche gli ospedali di continuità. Sono servizi extraospedalieri.
La realtà e le necessità di 30 anni fa vanno rivedute perché è cambiata la popolazione, l’età e le diseguaglianze sociali che incidono sulla salute.
Questo progetto è un ulteriore passo avanti nella sanità che integra territorio e ospedale.
Illustra l’importanza degli Ospedali di Comunità: saranno strutture extraospedaliere sparse nel territorio con posti letto che accoglieranno coloro che, pur dimessi dagli ospedali, non sono ancora nelle condizioni per tornare al proprio domicilio. In questi centri medici e infermieri li stabilizzeranno fino alla dimissione. In questo modo, da un lato si libereranno posti letto negli ospedali e dall’altro si eviterà di addossare alle famiglie il peso economico e sanitario.
Ci si è già attivati per un raccordo tra la formazione universitaria e la necessità di fare esperienza nelle strutture e nelle Case della Salute, avvicinando il territorio alla formazione didattica.
Portare l’Università e i futuri medici laddove i bisogni stanno cambiando, farli confrontare da subito con il territorio, con le persone anziane, con le malattie croniche, non solo un’esperienza
maturata nelle strutture ospedaliere. Questa è la sfida per il futuro in una città dove ben 20.000 cittadini sono over 85 e 1/3 è over 65.
Gli ospedali ora sono luoghi di altissima tecnologia e professionalità ma è sul territorio bisogna intervenire.
Si vuole destinare 1 milione di euro al supporto dei care giver mettendo a disposizione anche un luogo dove i cittadini possono rivolgersi per ricevere tra un ventaglio di soluzioni quella a loro più consona. La salute oggi non è un fatto personale, ma è un fatto sociale. Il welfare deve coinvolgere anche la sanità oltre al sociale.
Non essendoci altri interventi il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 20.50.
Letto, confermato e sottoscritto.
Il Segretario verbalizzante Il Presidente del Quartiere Daniele Mazzoni Daniele Ara