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Protocollo PROVLT/AOO.001 GE/2021/0014455 del 15/04/2021 - Pag. 1 di 3

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Testo completo

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Dipartimento pressioni sull’ambiente Servizio sezione provinciale di Latina Unità Controlli

Pec: sededilatina@arpalazio.legalmailpa.it

Referente per quanto comunicato: Michela Quagliariello Tel.:0773402960 – fax:07737402929

Email: michela.quagliariello@arpalazio.gov.it

Rif. prot. Provincia di Latina n°11004 del 22/03/2021 Rif. Ns prot. n°17216 del 22/03/2021

Prot. n°

(da citare nella risposta)

Alla Provincia di Latina

Settore Ecologia e Tutela del Territorio ufficio.protocollo@pec.provincia.latina.it

p.c. Alla Regione Lazio

Direzione Regionale Politiche ambientali e Ciclo dei rifiuti

val.amb@regione.lazio.lagalmail.it

p.c. Al Segretario Generale

Ufficio rappresentante Unico e Ricostruzione, Conferenze dei Servizi

conferenzediservizi@regione.lazio.legalmail.it conferenzediservizi@regione.lazio.it

Oggetto: Domanda di autorizzazione unica per un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs 152/06 e smi e degli artt. 15 e 16 della L.R. 27/98 – Ditta Loas Italia S.r.l. – Via della Cooperazione nn°56-62- Aprilia – Avvio del procedimento e Indizione Conferenza di Servizi Decisioria ai sensi dell’art. 14, c.2, legge n°241/1990 – Forma semplificata in modalità asincrona.

In riferimento alla Vs. nota di pari oggetto, visionata la documentazione relativa al procedimento, si rappresenta quanto segue.

La Società LOAS ITALIA S.r.l. ha richiesto il rilascio dell’autorizzazione provvisoria allo smaltimento dei rifiuti speciali che si sono generati a seguito delle operazioni di spegnimento dell’incendio avvenuto in data 09/08/2020 e che hanno riempito le vasche di accumulo delle acque di prima pioggia a servizio dell’impianto di trattamento per un quantitativo massimo di 90 tonnellate.

La LOAS ITALIA S.r.l. ha attribuito a tale rifiuto il codice EER 161002 rifiuti liquidi acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 161001 a seguito di analisi chimico-fisiche. Nella relazione tecnica allegata all’istanza, a firma della Società F.A.Re. Ingegneria e Sviluppo, dichiara di avere eseguito le analisi su un campione rappresentativo di ogni vasca. In base a quanto riportato nel verbale di sopralluogo del 09/09/2020 eseguito da personale di questa Agenzia congiuntamente a

Prot. 14/04/2021.0023820.U - Copia conforme dell'originale sottoscritto digitalmente da: Giorgio Caponi; Fabozzi Concetta - arpa_laz.ARPA Lazio

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personale del NOE, personale dei Vigili del Fuoco di Aprilia, rappresentanti della parte e personale dei laboratori privati incaricati dalla stessa per la verifica delle varie matrici ambientali, tali vasche risultavano otto in totale.

Si rappresenta tuttavia, che l’allegato 5 della documentazione allegata all’istanza, comprende solamente due rapporti di prova a firma del Dott. Fernando Maurizi ed in particolare:

 RDP Rif Cert. N° R2020 I380 del 30/09/2020 relativo alla frazione surnatante del rifiuto liquido stipato nelle vasche campionato in data 09/09/2020.

 RDP Rif Cert. N° R2020 I379 del 30/09/2020 relativo al rifiuto liquido stipato nelle vasche campionato in data 09/09/2020.

Si chiede quindi di chiarire l’assenza dei restanti esiti analitici.

In merito ai due rapporti di prova allegati si evidenza l’assenza nel rifiuto liquido da trattare nell’impianto di qualunque traccia di inquinanti generati da processi di combustione. Lo stesso tuttavia, risulta essere costituito prevalentemente da acque di spegnimento di rifiuti combusti, a cui la Società ha attribuito il codice pericoloso CER 160303 rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose per la presenza di diossine.

Relativamente al primo rapporto di prova si evidenzia inoltre la presenza di una concentrazione di idrocarburi totali superiore a 1000 ppm, pertanto in base a quanto previsto dalle linee guida sulla classificazione dei rifiuti la Società avrebbe dovuto svolgere una analisi dei markers di cancerogenicità (in particolare alcuni specifici IPA – Idrocarburi Policiclici Aromatici) verificando la soglia limite.

Si rappresentano pertanto dei dubbi in merito alla corretta attribuzione del codice CER non pericoloso ai rifiuti da smaltire.

In riferimento alla tecnologia utilizzata per lo smaltimento, il rifiuto come descritto nella relazione tecnica allegata all’istanza a firma della Società F.A.Re. Ingegneria e Sviluppo sarà trattato all’interno dell’impianto di depurazione costituito da una sezione chimico-fisica di chiariflocculazione e da una sezione biologica a fanghi attivi. In merito si ritiene utile prevedere un ulteriore trattamento con l’installazione di un filtro a carboni attivi.

La quantità giornaliera gestibile dall’impianto sarà di 5 tonnellate e pertanto l’intero quantitativo di rifiuti sarà gestito verosimilmente in circa 18-20 giorni lavorativi. I fanghi prodotti saranno estratti dalla vasca di sedimentazione e disidratati, per essere, successivamente, inviati a smaltimento presso idonei impianti autorizzati a riceverli. La Società in merito dichiara che i fanghi prodotti verranno classificati con due CER non pericolosi: 190812 fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 o 190814 fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13.

Anche in questo caso appare evidente che non sia possibile escludere la presenza di caratteristiche di pericolo.

Si chiede alla Società di caratterizzare i fanghi attraverso analisi chimiche per la corretta attribuzione del codice CER.

Infine, la Società dichiara che a valle del trattamento saranno scaricati circa 85 tonnellate di reflui depurati. Non è chiaro tuttavia se i reflui depurati saranno scaricati nel collettore delle acque bianche del Consorzio ASI, avente scarico finale nel “Fosso delle Vallicellette” o raccolti per essere riutilizzati.

Infatti la relazione tecnica sopra citata, riporta a pagina 6 che l’autorizzazione che si vuole ottenere l’autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche che si genereranno dall’attività di deposito materiali svolta dalla LOAS ITALIA S.r.l. all’interno del sito, senza citare l’autorizzazione allo scarico dei rifiuti trattati.

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Si rappresenta che qualora i reflui dovessero essere scaricati nel corpo idrico superficiale la Società dovrà analizzare anche gli inquinanti generati da processi di combustione per la verifica del rispetto dei limiti di cui alla Tabella 3, dell’Allegato 5 alla Parte III del D. Lgs. 152/06 e ss.mm.ii..

Si resta a disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordiali saluti

Il Dirigente Ing. Giorgio Caponi

Il Dirigente Responsabile Dott.ssa Concetta Fabozzi

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