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M5R3URAH Relazione tecnico-illustrativa

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Academic year: 2022

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M5R3URAH

Relazione tecnico-illustrativa

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1 Introduzione

Chi giunge ad Urbino da sud ovest, gode dello straordinario specchiarsi del Palazzo nel piazzale del Mercatale, che ne ha condizionato la forma, come ben descrive Pasquale Rotondi:

“Il mercatale, infine, fu pensato in stretto legame con la facciata dei torricini, per dare come abbiamo visto alla città, e non soltanto al palazzo, una monumentale sistemazione. Nè deve sfuggire che, se quest'ultimo intento fosse stato presente fin dall'inizio della fabbrica (fin da quando, cioè, la fabbrica aveva la monotona facciata occidentale, dall'andamento simile a quella che verso levante le è parallela), avremmo trovato impostato fin d'allora il fabbricato con lo stesso orientamento della facciata dei torricini, in rapporto con la strada proveniente dalla Toscana e dall'Umbria, ed in modo da lasciar presagire, fin d'allora, la possibilità di costruire, con la sua funzione urbanistica, il mercatale.” (1)

Il Mercatale com’è nella sua attuale ampiezza, voluto da Federico per evidenti esigenze logistiche all’epoca della edificazione del palazzo, fu realizzato su progetto di Francesco di Giorgio Martini con i sistemi di approvvigionamento idrico e smaltimento delle acque reflue, con la costruzione dei poderosi sostegni delle stalle del palazzo, della stalla della Data e dei contrafforti voltati di Risciolo che hanno consentito di costituire il piazzale e risolto il problema “ di ciò che si dovesse far di cosí gran quantità di terreno, come s'era cavata per far i fondamenti di questo palazzo, che tuttavia si lavorava” (2) utilizzando un ampio spazio discosto dalle mura della città lungo un importante percorso viario.

Prima della costruzione del palazzo, il piazzale, c’è da supporre data l’orografia, doveva essere costituito dallo spazio che sta fra Borgo Mercatale, Chiesetta di Sant’Antonio e San Rocco (a margine della quale una strada saliva dalle campagne) e l’attuale via Stretta, oltre le quali da ovest e da est (colle del Pincio) le colline contrapposte scendevano precipitosamente verso il fosso di Risciolo.

Da San Rocco un breve percorso risaliva la scarpata per immettersi nella strada per Roma e la Toscana. Infatti, un antico agevole collegamento per Roma e la Toscana, da Nord e Nord Est (Romagne e Pesaro), lasciava il bacino del Foglia per passare a quello del Metauro e attraversava il displuvio proprio a Urvinum Mataurense, in Pian di Mercato, odierna Piazza della Repubblica, sfilando davanti alla Castellaccia, difesa nord della città romana.

Di qui la strada scendeva al “Mercatale” (citato in documenti sin dal 1417) per risalire, in un percorso sorretto da contrafforti arcuati, (come in gran parte della espansione urbana medievale), a mezza costa sulla collina delle “Vigne” proseguendo sul crinale che conduce a San Cipriano, verso Umbria e Toscana. Alle arcate stradali, si sono via via addossate le costruzioni che sono andate a costituire il Borgo Mercatale.

Divenuto l’ingresso principale e monumentale alla città, arricchito nel 1570 (3) con la costruzione del nuovo arco trionfale in arenaria della porta di Valbona da Francesco Paciotti nell’occasione del matrimonio di Francesco Maria II con Lucrezia d’Este, da allora in ogni figurazione di Urbino il Mercatale è rappresentato con il suo monumentale muro di sostegno in primo piano davanti alla facciata dei torricini.

Il grande piazzale, utilizzato anche come piazza d’armi sino agli anni sessanta dell’ottocento, ha continuato ad essere sede di fiere e mercati del bestiame sino alla prima metà del novecento, quando, anche ad Urbino, la forza motrice in agricoltura da animale divenne meccanica.

La facilità degli scambi e soprattutto la bassa redditività dei terreni agricoli, resero irreversibile la crisi di quel tipo di agricoltura e in pochi anni il grande spazio perdette la sua funzione di luogo di scambio e di incontro fra città e campagna, cosicché per alcuni anni lo spazio ormai inutilizzato è stato solo sede di occasionali eventi, quando ingombranti e inadeguati per il centro, e per ospitare circhi e luna- park di passaggio.

Negli anni settanta del secolo scorso, con l’espulsione dal centro storico della circolazione dei pullman turistici e di linea, il Mercatale è divenuto stazione degli autobus e punto di arrivo del pendolarismo nella crescente terziarizzazione della città, legata allo sviluppo delle funzioni legate a Uffici pubblici, scuole e Università e il servizio di fermata è stato a lungo davanti ai bar fino a quando, verso la metà la metà degli anni ottanta, il Comune non ha realizzato una pensilina per la sosta più prossima a Porta Valbona ed alle Mura, dove ancora si trova. Oggi, il permanere della crisi economica ed il contemporaneo trasferimento del terminal dei bus urbani, extraurbani e turistici in Via Di Vittorio sono alcune delle concause del degrado funzionale ed economico del Mercatale,

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2 purtuttavia la lenta ma inarrestabile decadenza dal ruolo di luogo di cerniera fra città e territorio costituisce l’elemento di crisi più rilevante.

Sino all’ottocento il Mercatale, aveva la funzione di relazionare città e territorio attraverso la sola Porta di Valbona radunando e convogliando l’importante strada di sud ovest e le stradine e i viottoli che dal contado giungevano a Urbino e trovavano nel Borgo e nelle strade immediatamente adiacenti i servizi che la città offriva alla campagna. Così è stato ed ha continuato ad essere per tutto il novecento fino a quando, verso la fine degli anni settanta del secolo scorso, sono state aperte le attuali connessioni pedonali; dapprima aprendo la porta del Torrione, reso fruibile dall’intervento di Giancarlo De Carlo con la riattivazione della Rampa di Francesco di Giorgio portata fino al piano di Corso Garibaldi e dall’ascensore fino al piano di Corso Matteotti, ed in anni più recenti con i percorsi che attraversando la Data portano alla nuova scala elicoidale, a cui si accede anche dal piano del Mercatale e costituisce la seconda congiunzione verticale fra Mercatale e Corso Matteotti.

Nel contempo anche la mobilità subiva importanti evoluzioni, sia nei modi di trasporto che nelle intensità.

A partire dalla metà del secolo scorso, come nel resto del paese, anche la motorizzazione sostituiva, a ritmi sempre più accelerati, le tradizionali forme di locomozione, umana ed animale. Per ospitare il traffico crescente e per consentire una pedonalizzazione del C.S., mai avvenuta, è stato realizzato il parcheggio sotterraneo, recuperate la Rampa di Francesco di Giorgio, il Teatro e, più di recente, il restauro della Data, giunto in fase avanzata.

La Piazza pedonalizzata sarebbe divenuta luogo di eventi, di incontro e di sosta. L’operazione Mercatale avrebbe fatto della piazza un punto nodale, in cui la città si presentava vestita dei suoi abiti migliori. Gli arrivi a Urbino vi si sarebbero concentrati (bus terminal, arrivo dal parcheggio della Stazione, presenza del parcheggio interrato, percorso dai Collegi e dalle Vigne, presenza della Data, museo della città) e di qui si sarebbero ridistribuiti. Con la mancata realizzazione di tale programma, ed il perdurare della destinazione a parcheggio della superficie della piazza, oltre ad area di sosta il Mercatale ha assunto la funzione di una specie di rotonda sia per il traffico in sosta che per quello in cerca di sosta. Anche la parte alberata è piuttosto trascurata e poco fruita/fruibile, la superficie della piazza per molte ore del giorno è ricoperta di auto e ogni diversa funzione è diventata difficile e spesso di intralcio alla routine quotidiana.

IL PROGETTO Premessa

Il nostro progetto condivide l’obiettivo della valorizzazione dell’area del Mercatale attraverso la sua riconfigurazione urbanistica e architettonica, per farne luogo centrale della vita cittadina. Le scelte progettuali tengono conto della sostenibilità economica iniziale e lungo il corso del tempo. Gli interventi proposti sono tesi a rivalorizzare armonia e bellezza dell’intero contesto.

Le idee progettuali partono da questi capisaldi e cercano di individuare nell’esistente i punti di forza capaci di riattivare o suscitare sinergie che possano restituire all’area, e quindi alla città e al territorio, funzioni e vitalità.

Ma per il miglioramento di salubrità, vivibilità, sicurezza di strade e spazi, finalità generali del Concorso per la riqualificazione del Mercatale, sono necessari alcuni provvedimenti politico- amministrativi che sanciscano per il C.S. modalità d’uso compatibili e sostenibili.

Limitare l’uso dei mezzi privati offrendo servizi pubblici, incentivare l’uso di mezzi di trasporto pubblico e taxi che possano circolare senza intralci negli spazi che si intendono servire, utilizzare veicoli non inquinanti come auto e pulmini elettrici, anche offrendo servizi gratuiti alle persone diversamente abili, pedonalizzazione delle strade in interazione con l’area di progetto attraverso la regolamentazione della sosta anche per operatori e residenti al solo tempo di carico e scarico, liberando così strade e piazze dalla presenza indesiderata delle auto, obiettivo, questo, più facilmente raggiungibile anche offrendo posti gratuiti nei parcheggi del Mercatale e di Santa Lucia, tutte premesse indispensabili ad una effettiva rimodulazione della fruibilità degli spazi e occasione di soluzioni sostenibili per la minimizzazione della mobilità carrabile.

La ripianificazione dell’area Mercatale e delle sue adiacenze parte anche da constatazioni più generali come quella della lenta, inarrestabile perdita di funzioni dell’area, causa indiscutibile del disagio di operatori, utenti e residenti.

Il nostro progetto guarda al sistema di relazioni fra piazza e Palazzo, paesaggio naturale e antropico, funzioni economiche, culturali e sociali che, rivisto e potenziato, individua nella piazza, pedonalizzata ed attrezzata, il fulcro di un insieme di sinergie utili al conseguimento degli obiettivi.

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3 Piazza Borgo Mercatale

Il problema della mobilità carrabile e pedonale è stato affrontato ripianificando circolazione veicolare e pedonale dell’intera area con lo scopo precipuo di rendere l’area totalmente pedonale. Il conflitto è stato risolto con il prolungamento della ZTL proveniente da Via Mazzini e creando un’ampia superficie pedonale polifunzionale, che coincide con l’intero piazzale del Mercatale. Una scelta progettuale che inizia con l’eliminazione del traffico veicolare di accesso (limitando il flusso da via Mazzini da cui, fra l’altro, si potrà solo transitare in uscita) da realizzare con l’istallazione di dissuasori oleodinamici nell’attuale accesso da sud lungo il muro della Data mentre, dal momento che non interferiscono con la piazza, ma ne fuoriescono, rimangono inalterati i flussi di accesso e uscita dal parcheggio interrato. Le suddette rampe saranno coperte con apposito solaio armato carrabile, a sostenere anche il transito di mezzi pesanti, per un tratto di circa 7 metri, senza alterarne l’altezza, infatti potrebbero essere coperte fino a 9 metri senza alterarne la funzionalità. Al fine di renderle armoniche con il nuovo contesto della piazza, i muri laterali saranno rivestiti in mattoni. Saranno mantenute le uscite di sicurezza prospicienti la S.S. 73 bis.

Il transito lungo la strada statale73 bis rimarrà inalterato, escluso un angolo a ridosso dell’uscita dal parcheggio interrato, attorno al quale ruota la circolazione carrabile dei mezzi pubblici, in prossimità della quale sono previste anche due fermate di servizio dei mezzi pubblici in transito da Via Mazzini e in arrivo dalla strada statale 73 bis. La fermata per gli autobus e i mezzi pubblici provenienti da Via Mazzini è stata ripensata ai margini della strada del Borgo, di fronte agli esercizi commerciali, mentre per quelli che entreranno dalla strada statale da Sud e/o da Sud Ovest, ne è stata prevista una di fronte, dalla parte opposta della strada, inserita nel verde a lato della rampa di uscita dal garage interrato. I flussi saranno poi unificati in uscita sfruttando la conformazione esistente.

La fermata fronte Borgo sarà attrezzata con una pensilina in acciaio e vetro e un pannello touch screen che permetterà di scaricare tutte le applicazioni utili a reperire informazioni e documentazione su città e territorio. Il transito dei bus, con ingressi e uscite così localizzati, va pertanto a costituire il margine sud occidentale della ZTL e consente la pedonalizzazione dell’intera piazza.

La risistemazione prosegue con l’abbattimento di alcuni alberi di ailanto, poiché essenza non autoctona ed infestante, e di alcuni tigli posti al margine della strada che sovrasta le volte di Risciolo in quanto limitano o impediscono la vista della città dall’esterno e la fruibilità del paesaggio dalla piazza. Infatti se il problema delle relazioni visuali e prospettiche è sempre ad Urbino di fondamentale importanza, in alcuni luoghi lo è in modo particolare.

Pasquale Rotondi aveva individuato nella “bocca di piazza” della strada da sud-ovest (4), una sorta di Propileo, in asse con la loggia dei torricini, che consente di osservare il palazzo secondo i canoni di una prospettiva accidentale (30/60 gradi) per il corpo del palazzo, di una centrale per la facciata dei torricini, in un combinato prospettico garanzia di armonia visuale ben noto ad Alberti.

Sull’asse individuato da Rotondi abbiamo collocato il centro di uno spazio semicircolare lastricato, al cui margine due gradoni da quaranta centimetri separano lo spazio della Piazza, pavimentato in travertino, da quello previsto a verde. La pavimentazione attuale del mercatale sarà rimossa, e si prevede inoltre il riutilizzo dei cubetti in porfido.

Al centro di questa cornice, idealmente prolungata ad abbracciare Colle delle Vigne e Fortezza Albornoz, nonché la valle adiacente ai contrafforti che sorreggono il Mercatale, vi è lo spazio semicircolare incorniciato dai gradoni, vera e propria Agorà della città a cui Teatro e Data fanno da limite e sfondo. L’anfiteatro muove, completandolo, quel sistema di interazioni sinergiche fra Teatro- Rampa-Data-Palazzo-Città, e diventa il “nuovo luogo" di incontro in cui sarà possibile animare la vita di relazione urbana e creare le condizioni per tutte quelle forme di integrazione sociale fra generazioni e culture diverse e promuovere occasioni di sviluppo e/o riqualificazione dell’economia del territorio. Il giardino posto a ridosso delle sedute a gradoni ridefinisce il percorso carrabile che esce da via Mazzini attraverso Porta Valbona e costeggia gli edifici del Borgo per confluire nella strada statale 73 bis. L’area a giardino parallela ai Contrafforti di Francesco di Giorgio Martini consente una visuale prospettica privilegiata dei panorami di città e campagna, infatti dai gradoni rialzati il verde degrada fino al pino stradale.

La creazione di questo spazio polifunzionale, vero e proprio anfiteatro a cui il Palazzo Ducale fa da sfondo, diventa di fatto lo spazio aperto e attrezzato, anche con arredi mobili, come panchine in plastica riciclata, che completa il complesso Teatro- Data. Per rendere la piazza fruibile anche in estate è stato studiato un sistema di ombreggiatura dinamico e rimovibile.

Un sistema a tende (5) che rimanda ad immagini che appartengono alla memoria profonda e simbolica della città: mercati di fine ottocento (6) e gli aquiloni così cari al Pascoli. Il sistema di ancoraggio e sostegno delle tende è previsto in pali, in parte mobili ancorati ad innesto al terreno,

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4 fissi solo lungo il bordo semicircolare dei gradoni ad integrare il sistema di illuminazione programmabile della piazza.

Tutto l’impianto di illuminazione sarà programmabile, a Led e controllato telematicamente per l’efficienza ed il risparmio energetico. Inoltre sarà possibile, attraverso alcuni proiettori dedicati, proiettare sulla piazza e sulle tende immagini e colori. Per quanto riguarda le armature del sistema di illuminazione su palo e a braccio sarà conservata la lampada “Urbino”, che sarà modificata nel sistema di alimentazione, trasformato in Led con luce orientata verso il basso.

La gradonata che definisce la forma esterna ad arco dello spazio pavimentato, realizzata su supporto in muratura ricoperto con pietra di travertino, svolge la duplice funzione di seduta e, nel contempo, di margine dello spazio contiguo alla Data, degrada sino ad azzerare in prossimità delle mura. La sua altezza diminuisce infatti via via che si avvicina alle mura e passa, con una pendenza inferiore all’8%, da una quota di 80 centimetri a quella del pavimento che ne conserva la forma diventata disegno. L’ultimo tratto, privo di ostacoli, funge da varco percorribile e carrabile, utile alla fruibilità logistica della piazza. Si crea in tal modo un percorso largo sei metri che va ad aggiungersi al marciapiede in cotto (mattoni in costa) largo tre metri e distaccato dalle mura da un’aiuola piantumata a prato di settanta centimetri che le costeggia per l’intero perimetro fino a Porta Valbona, dove si restringe ad una sola careggiata. Un passaggio carrabile, questo, che costeggia le mura e dove si svolge il flusso di una circolazione a senso unico riservata solo a mezzi di pubblica utilità o di servizio che trova accesso regolato da dissuasori oleodinamici all’altezza dell’ingresso al parcheggio sotterraneo e fuoriesce presso Porta Valbona. Lungo il perimetro murario, all’altezza di questo varco, si riapre l’antica porta, le cui tracce sono ancora leggibili sulle mura urbane di fronte a Via Stretta, sebbene ad una quota più bassa dell’attuale giacché piazza e strada sono state nel tempo rialzate, a sostituzione di quella attuale, per rimettere in connessione diretta e più agevole l’ anfiteatro con Via Stretta, Sala del Maniscalco, Via Scalette del Teatro, Via Mazzini, tutti percorsi questi che offrono, ognuno in maniera diversa, accesso al C.S.

Inoltre, per garantire la fruibilità degli spazi cittadini anche alle persone diversamente abili viene eliminata la scala d’uscita che risaliva dal primo piano del parcheggio interrato e sostituita da una rampa accessibile a tutti (7). Si realizza così il superamento delle barriere architettoniche poiché, usciti dal parcheggio, sarà possibile percorrere il marciapiede lungo le mura (pendenza ≤ 8%) e arrivare al piano della città, in Corso Matteotti, grazie al sistema di risalita con ascensori situato nel complesso Teatro-Data.

Lungo la rampa di accesso, alla quota del primo piano del parcheggio interrato, in aggiunta a quelli presenti nel parcheggio, sono stati previsti nuovi servizi igienici pubblici in sostituzione di quelli attualmente situati presso Porta Valbona che saranno abbattuti.

Il progetto della pavimentazione dell’intero Mercatale completa visivamente la definizione degli spazi pubblici e di relazione.

Da Porta Valbona a via Francesco di Giorgio il pavimento stradale di fronte agli edifici di Borgo Mecatale sarà smantellato e allargato fino ad occupare parte dell’area oggi a parcheggio a raso e sostituito con mattoni in laterizio montati in costa, a definire il percorso pedonale lungo le mura cittadine, mentre i percorsi viari saranno pavimentati in selci, recuperando anche quelle smantellate, ritmate da cordoli di travertino posti a raso che ne disegnano e completano le articolazioni spaziali.

Anche le griglie presenti nella piazza semicircolare saranno sostituite con altre più pesanti e verniciate con colori di tonalità simili a quelle delle lastre di travertino del pavimento, ridotte in larghezza e limitate al solo spazio di areazione poiché la raccolta delle acque meteoriche sarà integrato nella pavimentazione.

Quelle presenti nelle aree verdi saranno portate a quota del prato realizzato con un riporto di terra al di sopra di uno strato di sacchetti di tessuto non tessuto ripieni di perlite che garantiscono una riserva idrica che supporta l’impianto di irrigazione per il mantenimento del verde. Gli spazi a verde prossimi a Porta Valbona sono a loro volta gradonati per accompagnare e armonizzare la pendenza variabile della strada alla quota della piazza sino alla fermata degli autobus posta di fronte agli esercizi commerciali di Borgo Mercatale segnalata dall’unica pensilina. A lato di questa fermata un varco pone in relazione lo spazio semicircolare dell’anfiteatro con quelli prospicienti gli edifici del Borgo.

I marciapiedi, cornice dell’intera piazza, rendono pedonale l’intero perimetro, anche il lato della piazza che si affaccia sul paesaggio al bordo della strada statale 73 bis. Prevedendone un breve prolungamento e un piccolo spostamento più a valle della strada di Risciolo, nell’area immediatamente adiacente allo spazio già occupato dalla chiesina di San Rocco, si rende possibile

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5 il collegamento con il percorso esistente che costeggia Via Francesco di Giorgio, realizzando così un passaggio pedonale senza soluzione di continuità dalla Data verso i Collegi.

Area Risciolo

All’altezza dell’innesto della piazza con Via Francesco di Giorgio il progetto prevede un altro prolungamento del percorso pedonale che scende zigzagando a rampe e scale i ripidi fianchi della valle di Risciolo, arriva a fondo valle e risale il fianco della collina opposta per sbucare al piano della piazza del Mercatale all’altezza dell’innesto con Via Laurana. Il percorso, reso meno faticoso da aree di sosta previste ad ogni cambio di direzione delle scale e a fondo valle, recupera l’immagine usuale della vista del Palazzo con il suo monumentale muro di sostegno in primo piano davanti alla facciata dei torricini.

Inoltre la ripulitura degli spazi sottostanti le arcate minori, sistemati con pavimentazioni a mattoni disposti in piano per possibili usi espositivi, quella dell’arcata maggiore per il recupero della vasca dell’antico lavatoio, pavimentata per ospitare l’area di sosta a fondo valle dove sarà possibile realizzare una fontana che utilizzerà l’acqua sorgiva che attualmente viene dispersa, creano le condizioni per un utilizzo del luogo non solo come passeggiata ma anche come spazio per esposizioni temporanee in collaborazione con gli istituti di istruzione artistica, Scuola d’Arte, Isia, Accademia, che da sempre qualificano l’offerta culturale di Urbino.

Il disboscamento dell’area sotto la barriera di Risciolo dalle essenze infestanti, escluse quelle autoctone, la sistemazione e la riprofilatura delle scarpate, l’eliminazione dei riporti e degli scarichi abusivi, la semina di del prato verde, la messa a dimora di essenze arbustive autoctone come scotani, ginepri, ginestre, biancospino, sono i passaggi indispensabili al recupero e alla riapertura del cono panoramico da Ca’ Condi ed offre la possibilità di ritrovare l’immagine usuale della vista del Palazzo con il suo monumentale muro di sostegno in primo piano davanti alla facciata dei torricini.

Colle delle Vigne: percorsi pedonali e sentieri

Il marciapiede che costeggia le mura sul lato della Porta di Valbona si prolunga a sua volta in un percorso ludico che ridefinisce il pomerio e ricollega Mercatale e Fortezza Albornoz.

Si prevede una scalinata affiancata da brevi piste scivolo per bambini (8) in pietra rigenerata a colori, interrotte da piazzole di sabbia che hanno la funzione di freno della velocità, delimitate da bordi di pietra rigenerata e colorata.

La scalinata, a sua volta, incontra uno dei percorsi pedonali in calcestre progettati che segnano l’area del colle delle Vigne. Infatti a partire dall’attuale strada che sale dal Mercatale alla Casa delle Vigne il percorso si biforca e, da un lato prosegue lungo le curve di livello del crinale verso i Collegi, dall’altro sale sul colle delle Vigne incrociando a mezza costa la scalinata – scivolo. In quel punto il percorso potrebbe scavalcare le mura e riconnettersi con Il C.S. all’altezza dell’Oratorio di San Giovanni oppure proseguire nella sua risalita fino all’attuale stradina, che delimita il bordo settentrionale della pineta dalla quale è possibile arrivare a Via Rosselli, o imboccare un nuovo tracciato che porta al Bastione dei Frati. Scalinata e percorsi pedonali in calcestre riscoprono lo spazio che si interfaccia con il Palazzo Ducale.

La risistemazione di quest’area verde così importante per le relazioni visuali e spaziali con il Palazzo, vuole anche la riprogettazione del verde, a partire dalla rimozione delle piante infestanti, il livellamento del terreno per l’eliminazione dei riporti abusivi, aratura e fresatura del terreno, la semina del prato naturale semiruderale a fondo verde punteggiato con essenze erbacee a fioriture stagionali colorate: rosso-papavero, violetto-anemone, bianco-margherita/camomilla, azzurro- fiordaliso/cicoria,giallo-calendula/tarassaco, grigio-millefoglie e la piantumazione di essenze arbustive tappezzanti autoctone che non richiedono manutenzione.

È stata prevista la piantumazione di arbusti di scotano nello scosceso che sovrasta il percorso che conduce dalla Pineta al Bastione dei Frati; arbusti autoctoni di biancospino-prugnolo-agazzino- ginepro lungo le scarpate della strada che conduce alla Casa delle Vigne, mentre la piantumazione di essenze arboree autoctone ad alto fusto come querce, ornelli, carpini, aceri e bagolaro, sono previste a lato della Casa delle Vigne dove non impediscono la vista del Centro Storico.

Aree attigue al Mercatale.

In analogia con il sistema informativo touch screen previsto al Mercatale, anche nelle vie adiacenti e/o in relazione con la piazza, come Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Corso Garibaldi, Corso Matteotti, Viale Salvalai riteniamo importante prevedere l’eliminazione di tutti i cartelli pubblicitari e, per quanto possibile di quelli stradali, quando non indispensabili. Il servizio informativo offerto dai cartelli potrà essere surrogato dall’istallazione di eleganti, e più gradevoli, pannelli olografici touch

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6 screen che potranno fornire utili indicazioni su servizi, esercizi commerciali e notizie sulla storia e i monumenti della città e del territorio con informazioni ed istruzioni utili alla visita.

Passeggiata Carlo Bo

In considerazione del fatto che la “Passeggiata Carlo Bo”, il percorso che fiancheggiando i torricini si immette in Via Salvalai, è attualmente pavimentata in asfalto, abbiamo previsto che essa sia sostituita con selci (9) come quelli previsti nella strada allargata di Borgo Mercatale.

Citazioni e immagini

(1) Pasquale Rotondi Il Palazzo ducale di Urbino Urbino Istituto statale d’arte per il libro, 1950-1951, pp.50-51

(2) Da Il libro del Cortegiano del Conte Baldessar Castiglione. - Libro II pag.212 Milano 1822 (3) Come è osservabile negli affreschi della Galleria delle Carte Geografiche in Vaticano (1580-

1585) e in un frammento di affresco ancora ben leggibile al secondo piano dell’ala sud di Palazzo Ducale riferibile a Guidubaldo II, pertanto databile a prima della sua morte avvenuta nel 1574 (4) Immagine e didascalia tratti da Pasquale Rotondi Il Palazzo ducale di Urbino, Urbino Istituto

statale d’arte per il libro, 1950-1951, p.29

(5) Schizzo: idea della tenda

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7 (6) Urbino Piazza Rinascimento. Tende e mercato

(7) Sezione della piazza: particolare della rampa di accesso ai parcheggi interrati e nuovi servizi igienici pubblici

Pianta dei nuovi servizi igienici

(9)

8 (8) Schizzo: idea di scala e scivolo

(9) Pavimentazione i selci della passeggiata Carlo Bo

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Riferimenti

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