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REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA ATTO DI INDIRIZZO – ORDINE DEL GIORNO

Oggetto n. 4730 - Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 3978 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità".

A firma dei Consiglieri: Liverani, Bagnari (Prot. DOC/2017/0000364 del 31 maggio 2017)

ORDINE DEL GIORNO

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

tutto il territorio regionale ha una lunghissima tradizione ciclistica e cicloturistica, difatti l'Emilia- Romagna è una fra le regioni con più società ciclistiche dell'intero territorio nazionale e che ha dato i natali a molti importanti campioni del ciclismo;

nonostante la forte crisi che ha colpito l'economia mondiale, così come quella italiana, il settore ciclistico/cicloturistico ha sempre continuato ad aumentare il numero dei propri appassionati;

la necessità di ridurre l'impatto sull'ambiente dei mezzi di trasporto tradizionali ha portato ad un aumento dell’utilizzo dei mezzi pubblici e dei trasferimenti casa/scuola e casa/lavoro (promossi anche dal presente testo di legge sulla mobilità ciclabile) tornando così a valorizzare la bicicletta nella sua originale funzione di mezzo di trasporto quotidiano.

Considerato che

la legge denominata "Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità" si pone, anche grazie al raccordo e all'integrazione con il Piano Regionale Integrato Trasporti (PRIT), obiettivi importanti come per esempio l'espansione della rete della mobilità ciclopedonale;

a differenza del resto della penisola, la Regione Emilia-Romagna ha già alti standard sul piano della mobilità ciclopedonale, con una percentuale doppia di spostamenti rispetto alla media italiana (10%

anziché 5% sul totale della mobilità regionale);

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per poter arrivare agli obiettivi prefissati, la legge sulla "ciclabilità" ha messo in campo circa 25.000.000 di euro da utilizzare per svariati progetti: dalla creazione di piste e percorsi ciclabili al recupero di stazioni e case cantoniere;

uno degli obiettivi della legge è, oltre che aumentare i km di piste ciclabili, di collegare le tratte attualmente non collegate fra di loro, in modo da poter creare percorsi lunghi e più facilmente utilizzabili.

Preso atto che

molte piste ciclabili sono suddivise in "tratti", cioè non unite fra di loro, bensì collegate grazie alle normali strade;

al momento attuale, nei comuni della regione, ci sono molti problemi legati alla difficile fruibilità delle strade, per via della scarsa manutenzione, che rende quindi pericoloso e difficoltoso il percorso;

nel caso una pista ciclabile presenti più tratti separati, per fruirne completamente, un ciclista o cicloturista deve percorrere tratti su strade spesso dissestate;

l'utilizzo di metodi innovativi come quello sopradescritto potrebbe portare la Regione ad un alto livello di innovazione delle politiche ambientali, migliorando complessivamente la qualità degli spostamenti e della vita dei cittadini emiliano-romagnoli.

Impegna la Giunta regionale

a prevedere nei bandi che attueranno le disposizioni della nuova legge sulla mobilità ciclabile criteri di priorità per i progetti che si propongano di creare o ripristinare la continuità fra percorsi interrotti, a partire da quelli di maggiore fruizione, sia attraverso la costruzione di nuovi tratti, sia - laddove ciò non sia possibile - attraverso dispositivi che permettano l'uso condiviso dello spazio in condizioni di sicurezza.

Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta antimeridiana del 31 maggio 2017

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