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RASSEGNA STAMPA DEL. 4 febbraio 2020

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Academic year: 2022

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4 febbraio 2020

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DATA 4/2/2020 TESTATA INFORMARE

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Accordo Olanda - Germania affinché sulla loro tratta del Corridoio Reno- Alpi le attività di trasporto siano alimentate ad idrogeno

L'obiettivo è che dal 2024 10-15 navi fluviali cisterna possano operare sul Reno con propulsione ad idrogeno

L'Olanda e il Land tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia hanno sottoscritto una dichiarazione d'intenti con lo scopo di assicurare che le attività di trasporto sulla tratta che attraversa i rispettivi territori che fa parte del Corridoio Reno-Alpi, uno dei nove corridoi della rete transeuropea dei trasporti TEN-T che prevede il potenziamento dei sistemi di trasporto sull'asse Rotterdam-Genova, vengano realizzate avvalendosi dell'idrogeno quale combustibile.

L'iniziativa, a cui l'Olanda ha aderito con la firma dei rappresentanti delle Province dell'Olanda Meridionale e della Gheldria e del Ministero delle Infrastrutture e della gestione delle acque, è denominata RH₂INE (Rhine Hydrogen Integration Network of Excellence) e si incentrerà inizialmente sulla realizzazione di siti di produzione di idrogeno lungo il corso del fiume Reno tra Rotterdam e Colonia affinché dal 2024 tra dieci a 15 navi fluviali cisterna possano operare con

propulsione alimentata ad idrogeno. L'iniziativa include il progetto Hy3 incentrato sulla generazione di idrogeno verde da parte di turbine eoliche offshore, che

prevede il completamento di uno studio di fattibilità entro la fine di quest'anno.

La dichiarazione d'intenti è stata firmata mercoledì scorso ad Arnhem, in Olanda, in occasione della Combined Energy Conference. Oltre all'Olanda e al Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, hanno sottoscritto l'iniziativa le Autorità Portuali di Rotterdam e di Duisburg e le aziende RhineCargo, BCTN, EICB, Nouryon, Covestro, Air Products, Future Proof Shipping, HTS Group, NPRC, AirLiquide e Koedood. L'iniziativa RH₂INE è aperta ad ulteriori adesioni, in particolare agli operatori che fanno parte della catena di produzione e distribuzione dell'idrogeno.

Il progetto sarà presentato all'Unione Europea al fine di ottenere fondi per portare avanti ulteriori ricerche.

«Riteniamo - ha commentato il vice governatore dell'Olanda Meridionale, Floor Vermeulen - che il trasporto fluviale lungo il Reno offra una grande opportunità per introdurre con successo l'idrogeno verde quale combustibile valido per l'intero settore del trasporto marittimo. Ovviamente tutte le parti coinvolte guarderanno a questo scenario da prospettive differenti date le loro diverse realtà, visioni ed esperienze. Ciascuna porrà molta attenzione alle altre parti che vanno a comporre

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questa iniziativa».

«L'idrogeno - ha sottolineato il ministro dell'Economia e dell'energia della Renania Settentrionale-Vestfalia, Andreas Pinkwart - darà un importante contributo ad una maggiore competitività e alla salvaguardia dell'ambiente nel settore industriale.

Questa è la chiave per un'economia sostanzialmente neutrale rispetto ai gas serra e si svilupperà in una fonte di energia scambiata a livello globale».

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DATA 4/2/2020 TESTATA INFORMARE

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Nel 2019 il traffico marittimo delle merci movimentato dai porti di Le Havre, Rouen e Parigi è diminuito del -5%

In calo anche i crocieristi

Lo scorso anno Haropa, il sistema portuale francese costituito dagli scali di Le Havre, Rouen e Parigi, ha movimentato un traffico marittimo di 90 milioni di tonnellate di carichi, con una flessione del -5% sull'anno precedente che è stata determinata - ha spiegato l'ente portuale che gestisce il sistema - da una riduzione dei volumi di rinfuse energetiche liquide e solide causata non solo dal fermo tecnico subito da raffinerie situate nella valle della Senna, ma anche dalle prospettive di chiusura della centrale elettrica a carbone di Le Havre. In calo è risultato anche il traffico containerizzato che, con un totale di 2,9 milioni di teu per un totale di 28 milioni di tonnellate, è risultato inferiore del -3,5% rispetto al 2018.

Tali contrazioni sono state parzialmente compensate dal rilevante incremento delle esportazioni di cereali che, con 8,3 milioni di tonnellate (+9,3%), hanno registrato il miglior risultato degli ultimi vent'anni.

Nel segmento del traffico fluviale è stato registrato un eccezionale aumento dell'attività, che è stato trainato in particolare dal rialzo del flusso di container marittimi (+13%) e dalla crescita dell'export di cereali: con un totale di più di 25 milioni di tonnellate (+13%) è stato segnato un livello mai raggiunto dal 1992.

Nel 2019 il traffico marittimo complessivo delle rinfuse solide è ammontato a 14 milioni di tonnellate, con un incremento del +3,8% generato dall'aumento del +9,3% del traffico di cereali a Rouen attestatosi a 8,3 milioni di tonnellate (+9,3%). Il dato complessivo delle rinfuse liquide è stato di 46 milioni di tonnellate, con una diminuzione del -7,5%. Escludendo il traffico di petrolio greggio, quello di prodotti petroliferi raffinati e di idrocarburi gassosi è risultato invece in crescita del +2% essendo stato pari a 25 milioni di tonnellate. Nel settore dei rotabili è stata segnata una flessione del -5,4%.

Lo scorso anno il traffico crocieristico nell'intero sistema portuale è stato di 420.600 passeggeri rispetto a 477.000 nel 2018.

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Ad Ancona si è tenuta la terza riunione dei partner del progetto europeo PROMARES

L'obiettivo è di accelerare lo sviluppo del pieno potenziale del trasporto merci marittimo e multimodale in Adriatico

Nei giorni scorsi ad Ancona, presso l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, si è tenuta la terza riunione dei partner del progetto europeo PROMARES, finanziato dal programma comunitario Interreg Italia- Croazia, il cui obiettivo principale è quello di accelerare lo sviluppo del pieno potenziale del trasporto merci marittimo e multimodale nell'area del programma. Il progetto, che coinvolge undici partner, è iniziato a gennaio 2019 e si concluderà il 30 giugno 2021, per un impegno economico complessivo di circa 2,7 milioni di euro finanziati per l'85% da risorse comunitarie (quota FESR) e per il restante 15% da risorse nazionali o proprie dei diversi partner.

Il progetto coinvolge da parte italiana le Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, del Mare Adriatico Settentrionale, del Mare Adriatico Centro- settentrionale, del Mare Adriatico Centrale e del Mare Adriatico Meridionale nonché Rete Autostrade Mediterranee (RAM), l'Istituto sui Trasporti e la Logistica (ITL) e la Venice International University, mentre da parte croata i partner sono le Autorità Portuali di Rijeka e Ploce e l'Università di Rijeka.

Nel corso dell'incontro ad Ancona sono stati presentati i risultati degli studi svolti da ogni porto coinvolto nel progetto che rappresentano un input per le azioni pilota che verranno svolte nel corso del 2020 nei diversi porti. Relativamente al porto di Ravenna, l'obiettivo dell'azione pilota è quello di permettere, attraverso il Port Community System (PCS) la condivisione di informazioni di tipo operativo fra operatori portuali (terminal, spedizionieri, doganalisti ecc.) e l'infrastruttura ferroviaria di rete, in maniera tale da migliorare il quadro conoscitivo all'interno del quale si deve gestire la manovra ferroviaria in porto e facilitando il

coordinamento dei processi logistici e doganali; ciò in linea con le altre azioni riconducibili all'attuazione del Progetto “Hub Portuale di Ravenna” e finalizzate ad un ulteriore miglioramento della qualità dei servizi che il porto è in grado di offrire e che lo renderanno, unitamente al potenziamento dell'infrastruttura, ancora più efficiente e competitivo.

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DATA 4/2/2020 TESTATA INFORMARE

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Inaugurato l'ampliamento del IV Sporgente del porto di Taranto Inizialmente saranno utilizzabili 520 metri della nuova banchina e 60mila metri quadri di piazzale

Oggi nel porto di Taranto è stata una nuova banchina di ormeggio costruita nell'ambito dei lavori di ampliamento del IV Sporgente che fanno parte della realizzazione della Piastra Portuale in concessione alla società di progetto Taranto Logistica del gruppo Gavio. Inizialmente saranno utilizzabili 520 metri di banchina e 60mila metri quadri di piazzale. L'ampliamento della banchina di riva del IV Sporgente e della relativa darsena ad ovest saranno ultimati entro il prossimo 30 aprile, dotando lo scalo pugliese di un totale di 1.400 metri lineari di nuove banchine, di cui 700 metri con fondali profondi - 12,0 metri e la parte restante con fondali di -7,0 metri, e di 100mila metri quadri di nuovi piazzali. Le banchine con maggiore pescaggio sono destinate al traffico dei container, dei rotabili e delle rinfuse solide, mentre quelle con minore pescaggio a servizi tecnici e amministrativi.

«Stiamo continuando a portare avanti - ha sottolineato il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, Sergio Prete - l'ambizioso progetto di modificare in maniera sostanziale le dotazioni infrastrutturali del porto di Taranto affinché lo scalo possa vantare un'offerta adeguata alle esigenze trasportistiche e logistiche». Riferendosi alla recente assegnazione alla turca Yilport della gestione del container terminal al Molo Polisettoriale del porto ( del 31 luglio 2019), Prete ha evidenziato che «l'imminente avvio dell'operatività del terminal contenitori, gestito da uno dei maggiori terminalisti su scala globale, abbinato alla operatività della Piattaforma Logistica ed alla crescita del settore crocieristico consentiranno di dare

concretezza al lavoro degli ultimi anni. Oltre alla attesa della definizione della vertenza legata allo stabilimento siderurgico - ha ricordato - ci sono altri importanti progetti da concretizzare tra i quali la Zona Economica Speciale, la Zona Franca Doganale, il Future Port Innovation Hub ed il Distripark».

Questo pomeriggio alla cerimonia di inaugurazione dell'ampliamento del IV Sporgente ha presenziato la ministra alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, nell'ambito della sua prima visita allo scalo jonico. Inoltre, oltre ai rappresentanti delle istituzioni regionali e locali e dei parlamentari del territorio, era presente Robert Yuksel Yildirim, amministratore delegato di Yilport Holding.

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Partnership tra il porto di Trieste e la società di sviluppo del Politecnico di Monaco

Verrà attivato un Centro di competenze per la portualità e la logistica dell'energia TUM International, società di sviluppo della Technical University of Munich, ha scelto il porto di Trieste come partner strategico. Oggi, nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia, è stato infatti sottoscritto un memorandum of

understanding tra porto giuliano, TAL-SIOT (Società Italiana per l'Oleodotto Transalpino), Camera di Commercio Italo-Tedesca e TUM International che mette in moto un Centro di competenze per la portualità e la logistica dell'energia con l'obiettivo di sviluppare progetti innovativi volti alla creazione di valore facendo rete con il sistema produttivo bavarese e tedesco, in una prospettiva di crescita sostenibile.

Tra i vari ambiti, il Centro di competenze si focalizzerà sul comparto del trasporto delle rinfuse liquide, vista la rilevanza nel settore ricoperta da SIOT e dal porto di Trieste che mantiene il titolo di primo scalo petrolifero del Mediterraneo.

L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha ricordato che proprio su questo filone di collaborazione è già realtà il primo progetto di

consulenza negli Stati Uniti, denominato “Seahawk”, che coinvolge un primario porto del Texas, con il coordinamento diretto della società TUM International, per la realizzazione di nuove infrastrutture portuali e un oleodotto per favorire

l'esportazione del petrolio prodotto nel retroterra del porto texano. Il progetto prevede un supporto in termini di trasferimento di know-how da parte della collaborazione Trieste-Baviera nei confronti del porto USA, e apre interessanti prospettive per il rafforzamento del ruolo di Trieste nel crescente export di greggio texano, sempre più richiesto per le sue caratteristiche di minore impatto

ambientale, ad esempio nel campo della produzione di combustibili per il trasporto marittimo. Nell'ambito di questa collaborazione, poche settimane fa si è tenuta la prima visita da parte di una delegazione texana presso la sede dell'authority di Trieste e gli impianti della TAL-SIOT, per l'avvio concreto della prima fase progettuale.

«Dal punto di vista strategico - ha commentato il presidente dell'AdSP del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino - il porto di Trieste ha raggiunto un profilo di standing internazionale e questo accordo dà testimonianza e merito proprio alla capacità del nostro scalo di essere un punto di riferimento all'estero, anche per il mondo tedesco. La partnership con TUM, operativa da subito con questo

importante progetto negli Stati Uniti - ha aggiunto D'Agostino - non si ferma al

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rapporto con il Texas. Collaboreremo anche per altri piani di sviluppo portuale su scala internazionale. Nell'ambito del memorandum si sta strutturando infatti una possibile collaborazione fra TUM International e l'Autorità di Sistema per la creazione di modelli digitali del territorio e di nuovi impianti portuali, che

permetteranno di ottimizzare i piani gestionali orientati a diversi obiettivi, fra cui quelli della sicurezza, del monitoraggio e della difesa ambientale».

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Aggiudicata a Genova l'esecuzione dei nuovi interventi sulla viabilità portuale Interventi del valore di circa 130 milioni di euro

Oggi l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha

aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese con capofila la Pizzarotti &

C. Spa l'esecuzione delle opere stradali contenute nel programma straordinario di interventi urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto di Genova, per un importo complessivo di circa 130 milioni di euro. L'RTI ha il compito di predisporre la progettazione definitiva ed esecutiva nonché la realizzazione degli interventi stradali. Tali lavori prevedono il prolungamento della sopraelevata portuale e delle opere accessorie nonché il suo ammodernamento; la nuova viabilità di

collegamento San Benigno e Calata Bettolo; la realizzazione completa della strada

“La Superba”; l'autoparco di Ponente; il nuovo Ponte del Papa e il dragaggio sottostante; la messa in sicurezza del viadotto Pionieri d'Italia; il consolidamento statico di Ponte dei Mille.

L'AdSP ha ricordato che la progettazione della nuova viabilità ha visto in una fase propedeutica la predisposizione di uno Studio di Viabilità Portuale come previsto nel “Programma straordinario degli interventi” dell'ente, studio che è stato

realizzato attraverso appositi modelli di micro simulazione del traffico e vede rappresentato lo scenario attuale con le principali potenzialità e criticità e definisce i futuri interventi suddivisi in breve periodo, arco temporale inferiore ad un anno che prevede interventi di segnaletica e riorganizzazione della viabilità per

rispondere alle principali criticità viabilistiche attuali (ad es. riprogettazione degli accessi area Traghetti-Crociere; ridefinizione rotatoria Ponte Libia), in medio periodo, con un orizzonte temporale di 1-2 anni per l'ammodernamento della sopraelevata portuale e la viabilità di collegamento San Benigno-Bettolo, e in lungo periodo, con un orizzonte temporale di oltre due anni che prevede:

prolungamento sopraelevata portuale e nuovo varco di Ponente; autoparco di Ponente; realizzazione completa Strada Superba; nuovo Ponte del Papa; messa in sicurezza via Pionieri d’Italia.

Se lo scenario attuale vede il transito di 7mila veicoli pesanti al giorno attraverso i varchi del porto di Genova, lo scenario di medio periodo prevede il transito

giornaliero di circa 9.600 camion.

«Il complesso di opere - ha spiegato il presidente dell'AdSP, Paolo Emilio

Signorini - è destinato a modificare non solo la viabilità portuale, ma anche quella urbana perché, creando corridoi e accesi dedicati al traffico pesante, consentirà

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una maggiore fluidificazione del traffico con ricadute positive per Genova e tutta la cittadinanza».

Alla presentazione odierna dei nuovi interventi sulla viabilità portuale hanno partecipato anche il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, e il sindaco di Genova, Marco Bucci. «Oggi - ha sottolineato Toti - è una giornata importante che dimostra l'efficacia e l'efficienza della struttura messa in piedi delle istituzioni locali per utilizzare i fondi stanziati dopo il crollo di ponte Morandi e conferma che da una grande tragedia si è ripartiti con più forza e coesione trasformando un evento terribile in un'opportunità di rinascita e di miglioramento. Il fatto che in un anno e mezzo si sia andati all'aggiudicazione di opere che si aspettava da tanto tempo e che abbiamo un'azienda che farà oltre 100 milioni di lavori in porto è la dimostrazione che si è avuta una grande capacità di reagire a cui si deve sommare, oltre alla ricostruzione del ponte stesso, i lavori di viabilità già fatti e i risarcimenti che sono arrivati puntuali nel giro di un anno a tutte le imprese che hanno subito un danno, il sostegno all'autotrasporto che lavora sul porto. A dimostrazione della grande coesione e della capacità di reagire usando quanto accaduto come spinta propulsiva per la nostra città e per la competitività del nostro porto che è

fondamentale per l'intero Nord Ovest».

«Questo - ha specificato il sindaco Bucci, che è commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera - è il primo intervento del commissario secondo la legge 130 che riguarda non direttamente il ponte, ma la viabilità della città e del porto. Devo fare i miei complimenti al team di lavoro e al commissario Rettighieri che sono andati veloci e hanno assegnato i lavori. Si tratta non solo della via della Superba, ma di tutta la sopraelevata portuale che va dalla Lanterna fino all'aeroporto, una viabilità che non è solo merci, ma che può essere utilizzata anche dai cittadini nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Sono interventi che nel momento in cui saremo a pieno regime, quando avremo il ponte cioè l'autostrada, avremo Lungomare Canepa e Guido Rossa e la Superba e la Sopraelevata potremo finalmente dare quelle risposte alla viabilità e alla mobilità di cui abbiamo

bisogno».

Il responsabile dell'attuazione del “Programma Straordinario di investimenti urgenti” del porto di Genova, Marco Rettighieri, ha evidenziato che «grazie al lavoro di squadra e alle idee ingegneristiche sono state introdotte migliorie, rotonde e nuove aree polmone. L'insieme delle opere permetterà di agevolare anche gli accessi autostradali. Genova si merita un progetto armonico che non si limita a risolvere le singole complessità inerenti il traffico generato dalle

operazioni portuali, ma che guardi al benessere complessivo della città migliorando la viabilità e la vivibilità di Genova».

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Il porto di Algeciras ha stabilito i nuovi record annuali di merci containerizzate e convenzionali

Il totale movimentato è stato di 109,37 milioni di tonnellate (+1,9%)

Nel 2019 il porto di Algeciras ha stabilito il proprio nuovo record storico di traffico delle merci avendo movimentato 109,37 milioni di tonnellate di carichi, con una progressione del +1,9% sul 2018 quando era stato registrato il precedente picco massimo annuale. Il nuovo record è stato ottenuto grazie ai nuovi record delle merci containerizzate e delle merci convenzionali. Lo scorso anno i carichi containerizzati sono stati pari a 64,23 milioni di tonnellate e sono stati totalizzati con una movimentazione di contenitori pari a 5.119.403 teu, con rialzi rispettivamente del +6,0% e del +7,3% sui precedenti record conseguiti nel 2018. Il nuovo piccolo delle merci convenzionali è stato di 9,05 milioni di tonnellate (+6,8%).

Nel 2019 il traffico delle rinfuse movimentato dal porto spagnolo è risultato invece in calo, con i carichi liquidi che sono ammontati a 30,60 milioni di tonnellate (-3,7%) e quelli solidi a 974mila tonnellate (-43,3%).

Il traffico dei passeggeri è stato di 6,1 milioni di persone (+2,5%).

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DATA 4/2/2020 TESTATA THE MEDI TELEGRAPH ____________________________________________________________________________________________________

L'ultimo "emendamento Psa-Sech" non passa:

ritirato il tentativo di Cassinelli

L'onorevole di Forza Italia: "Ho maturato la convinzione che serva una riforma organica dei porti, non basta un singolo provvedimento"

Genova - "Ho preferito ritirare l'emendamento, perchè ho maturato la convinzione che servono interventi organici per una riforma della 84/94, e non basta un'azione parcellizzata che rischai di provocare anche malumori su un territorio". L'ultimo tentativo ancora in vita di emendamento "Psa-Sech" si è spento nel pomeriggio. Roberto Cassinelli era l'ultima

possibilità per cancellare l'articolo 18 comma 7 della legge portuale che favorirebbe l'operazione di fusione tra i due maggiori terminal genovesi. Adesso la palla passa

interamente all'Authority di Genova e Paolo Signorini dovrà prendere una decisione già nel prossimo comitato di gestione come aveva annunciato al Secolo XIX/TheMediTelegraph qualche giorno fa.

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Armatori, l'Italia entra nella top 5 dei nuovi ordini

Le compagnie italiane sono tra le prime al mondo ad aver firmato nuove commesse nel corso del 2019

Genova - Lo scorso anno gli armatori hanno speso un totale di 72,4 miliardi di dollari in nuove costruzioni, con un calo dell'8% su base annua, secondo Clarksons. Cinque paesi rappresentavano da soli quasi la metà della spesa: Stati Uniti Cina, Giappone, Grecia e Italia infatti contano per un totale di 35,9 miliardi spesi per nuove navi.

Nonostante l'apparizione in classifica della Grecia e dell'Italia nei primi cinque posti, gli armatori europei hanno investito il 32% in meno nel corso dell'anno scorso.

Le navi da crociera rappresentano quasi un quarto degli investimenti, mentre le unità

offshore e i vettori di Lng rappresentano rispettivamente il 18% e il 15%. Gli armatori greci, italiani e olandesi hanno investito un totale di 15,1 miliardi di dollari in navi di nuova costruzione nel 2019, pari al 67% dell'investimento totale da parte degli armatori europei. In Asia, gli armatori locali hanno speso un totale di 28,9 miliardi di dollari in nuovo

tonnellaggio, in calo del 9% su base annua e rappresentano il 40% del totale globale.

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DATA 4/2/2020 TESTATA THE MEDI TELEGRAPH ____________________________________________________________________________________________________

Mol cresce grazie ai risultati di One

La compagnia giapponese trainata dal miglioramento della linea container Genova - Mitsui OSK Lines (MOL) ha registrato un aumento dei profitti da inizio anno di oltre il 140% grazie ai miglioramenti ottenuti da Ocean Network Express (ONE). I maggiori armatori giapponesi hanno registrato un utile di 48,4 miliardi di yen (443,8 milioni di dollari) contro un profitto di 20 miliardi di yen nei primi nove mesi del 2018, secondo i dati pubblicati la scorsa settimana.

Mentre l'operazione di contenimento della MOL ha visto un calo delle entrate del 20,3% su base annua, la divisione è passata da una perdita di 14,2 miliardi di yen dello scorso anno a un profitto di 5,9 miliardi di yen. "ONE ha continuato la sua serie redditizia nel primo semestre e ha mantenuto la redditività nel terzo

trimestre, riflettendo progressi superiori alle attese nella riduzione dei costi", ha detto la compagnia. “I noli sulle rotte Asia-Nord America sono stati al di sotto del livello dell'anno scorso, mentre le rate di nolo sulla rotte Asia-Europa sono state più elevate del previsto"

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Il MIT promette di rimpolpare il marebonus contro il caro traghetti

Se non altro l’incontro ha stemperato la tensione che, soprattutto in Sicilia, stava montando intorno al difficile confronto fra le rappresentanze dell’autotrasporto e il Governo in merito al tema dei rincari delle tariffe dei traghetti legati alle nuove norme sui carburanti marittimi in vigore da inizio anno.

La notizia, diffusa dal viceministro Giancarlo Cancelleri è che “il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stanzierà 12 milioni di euro in più per il marebonus, che andranno al 100% agli

autotrasportatori”. Come è noto, la misura è faticosamente tornata in vita con l’ultima finanziaria, ma per un solo anno e per un importo decisamente inferiore (20 milioni di euro) a quello stanziato per il triennio 2016-2018. Ed è pensata nella stessa ottica: contributo alle imprese armatoriali, tenute poi a ribaltarne una quota sui clienti, cioè gli autotrasportatori.

Il riferimento di Cancelleri al 100% all’autotrasporto non è stato dettagliato e sul punto la nota di Aitras, sigla siciliana aderente a Trasportounito, non ha mancato di sollevare rilievi: “Il marebonus è un fallimento, sia sotto il profilo economico (circa il 10% di contributo rispetto alla tariffa pagata), sia sotto il profilo procedurale (lungo e farraginoso, che vede il primo pagamento appena qualche settimana fa per i noli effettuati nel 2018), sia sotto il profilo della trasparenza e della legalità: il sistema di erogazione, effettuato alle imprese direttamente dall’armatore, che è un soggetto privato, non prevede controlli né sotto il profilo fiscale né sotto il profilo dell’informativa antimafia. Bisogna tornare al vecchio Ecobonus da riconoscere direttamente agli autotrasportatori, è falso che non lo si possa fare a causa della normativa europea sugli aiuti di Stato”.

“Sia le risorse per lo sviluppo del combinato strada-mare in Sicilia che gli incentivi previsti per la compensazione in Sardegna dovrebbero essere riconosciuti direttamente agli autotrasportatori, i tempi di pagamento dovrebbero essere celeri, e si dovrebbero introdurre maggiori misure a garanzia della legalità e regolarità delle imprese” ha fatto eco una nota di CNA Fita Sardegna, evidenziando però come durante l’incontro, pur non essendo unanime la volontà di evitare ulteriori aumenti, gli armatori si sarebbero “resi disponibili a rinunciare al finanziamento aggiuntivo del Marebonus che dovrebbe essere ribaltato interamente agli autotrasportatori”.

Quanto agli aspetti più regionali della vertenza, il presidente di CNA FITA Sardegna Franco Pinna ha ricordato che “questo territorio presenta i requisiti previsti per il riconoscimento tra le regioni

ultraperiferiche ai sensi del Trattato sul funzionamento dell’UE”, esortando Cancelleri a “valutare la possibilità di interloquire con l’UE in merito a questa specialità, e comunque a farsi carico come Stato membro italiano di sostenere la specificità insulare per superare i gap infrastrutturali ed economici della Sardegna in via definitiva”.

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Più duro il presidente Aitras Salvatore Bella sulla questione del blocco della Catania-Palermo, contrariato dal fatto che il Ministero avrebbe rifiutato l’ipotesi di fondo a ristoro per “l’assenza di soldi.

Il MIT è responsabile della situazione viaria e infrastrutturale in Sicilia, al pari dell’Anas. Ma non solo non vuole prendersi le sue responsabilità, non cerca nemmeno di trovare soluzioni adeguate”.

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Il coronavirus stende anche il terminal container e rovina la festa

Vado Gateway rimanda la celebrazione ufficiale con i clienti ma si consola con l’arrivo della prima nave commerciale a metà febbraio e l’avvio del primo treno blocco (di test), mentre al dirimpettaio Reefer Terminal torna la Africa Line

Con una saggia decisione, annunciata tramite un post sulla pagina Facebook aziendale, Vado Gateway si è ‘arresa’ all’emergenza virale che sta terrorizzando l’intero pianeta.

“APM Terminals Vado Ligure informa che, a causa dell’emergenza sanitaria internazionale

riguardante la diffusione del ‘novel coronavirus’, l’evento ‘Lift The Future’ dedicato all’inaugurazione commerciale del nuovo terminal container e inizialmente in programma per mercoledì 12 febbraio è rimandato a data da definirsi” afferma la comunicazione che fa saltare l’attesissimo incontro con il

‘gotha’ dello shipping, indorando la pillola con una nota di servizio che ribadisce la ‘normale’ attività già schedulata. “É confermato l’arrivo della prima nave commerciale a metà febbraio”.

Dunque, dopo aver celebrato esattamente due mesi fa in pompa magna l’inaugurazione con la community locale (era il 12 dicembre 2019), la compagine mista danese-cinese (APM Terminals-AP Moller Maersk azionista di maggioranza, COSCO e Qingdao Port al 49% complessivo) che guida la nuova piattaforma logistica dell’Alto Tirreno festeggerà da sola l’imminente S. Valentino e non potrà consegnare ai suoi partner del paese della Grande Muraglia il mazzo di fiori coi cioccolatini che aveva loro riservato: troppo elevato il rischio di contaminazione nel fare venire ospiti provenienti dall’Asia progressivamente infettata e infettiva.

Non sarà invece bloccato l’arrivo di navi mercantili – seppure quella in programma a metà mese non pare arrivare dalla Cina – così come già acclarato un po’ ovunque; i traffici di merci sull’asse Far East – Occidente sono certamente rallentati ma non bloccati, a differenza dei movimenti delle persone.

Frattanto, dopo avere effettuato l’ultimo test nei giorni scorsi prima dell’attivazione regolare dei servizi - la Northern Monument da 6.750 TEUs, utilizzata da Maersk Line per il servizio ME2 che collega il Mediterraneo con Medio Oriente e India, da metà febbraio scalerà Vado Ligure con regolarità – il 28 Gennaio è partito da Vado Gateway il primo treno merci di test; il convoglio sperimentale ha

trasportato 40 container da 20’ arrivati in banchina inoltrandoli verso l’inland terminal di Rubiera (Reggio Emilia), ed è stato gestito Logtainer, multimodal transport operator che fa parte del gruppo Finsea. Oltre alla destinazione emiliana, saranno effettuati servizi regolari di treno blocco per Milano e Padova, per arrivare a regime a quell’ambizioso obiettivo di istradare a terra via rotaia il 40% dei

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container movimentati sulle banchine di Vado, sebbene attualmente la dotazione (tre binari non utilizzabili) appare esigua.

Se la grande festa con la clientela globale è stata cancellata, pare invece confermato l’incontro operativo del 14 febbraio che deve definire una serie di interventi essenziali.

Dopo la presentazione dello studio sulla nuova viabilità a Vado Ligure e un incontro al MIT cui hanno partecipato Autofiori e RFI, annunciando di aver concluso le parti di propria competenza a livello progettuale per potere così cominciare la fase concreta degli interventi per il nuovo casello

autostradale di Bossarino e il potenziamento della ferrovia (pronti 20 milioni di euro di investimenti), la riunione indetta per il ‘giorno degli innamorati’ segnerà un altro capitolo fondamentale, con la presentazione del piano operativo con relativo cronoprogramma: avvio della gara, termine gara, termine assegnazione e tempo stimabile di esecuzione.

Già scritto della notizia della gara per la nuova diga foranea - a vincerla è stata una cordata guidata dalla stessa azienda che avrebbe avuto già da tempo il lavoro con assegnazione diretta e senza gara al costo 69,4 milioni di euro, ovvero la Fincosit – dunque tutto pare procedere, coronavirus

permettendo, per il verso giusto; la festa con partner e clienti, solo rimandata, si farà.

Infine, al dirimpettaio Reefer Terminal, sempre parte del Gruppo APMT, è stato annunciato il ritorno del servizio West Africa di Africa Express Line, cliente che ha rinnovato la fiducia a Vado Ligure portando, con cadenza settimanale, merci destinate in Nord Italia e nel Sud Est Europeo.

Dopo la prima toccata della nave Star Trust già effettuata il 28 Gennaio, la compagnia di navigazione impiegherà 4 navi nella rotazione in un servizio che mette in connessione Vado Reefer Terminal con i porti di Port Vendres, Tema, Abidjan e Dakar.

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Contesa di Ponte Somalia: Fo.Re.S.T. risponde a Terminal San Giorgio

Con una nota inviata a Ship2Shore la società del gruppo Campostano contesta la ricostruzione della situazione fornita dalla controllata del gruppo Gavio nella sua istanza

In merito alla sua istanza di rinnovo per il compendio attualmente occupato nel porto di Genova, a Ponte Somalia, e all’istanza concorrente per la stessa area avanzata presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale dall’attiguo Terminal San Giorgio (gruppo Gavio), la società Fo.Re.S.T. (gruppo Campostano) precisa una serie di dati e circostante – ribattendo per lo più alle indicazioni contenute nell’istanza di TSG – tramite una nota inviata a Ship2Shore, che pubblichiamo integralmente di seguito:

In relazione agli articoli apparsi sulla Vostra rivista il 27 gennaio scorso (“Ecco perché Terminal San Giorgio vuole inglobare il vicino Fo.Re.S.T.” e “Genova: banchina contesa fra Gavio e Campostano”), chiediamo che vengano pubblicate le seguenti precisazioni, volte a chiarire che quanto riportato nell’istanza concorrente presentata dal Terminal San Giorgio, e ritrascritto nei Vostri articoli, è frutto di una visione parziale e non veritiera delle situazioni afferenti i due terminal.

Ovviamente la scrivente farà valere nelle competenti sedi istituzionali e, se necessario, in quelle giudiziarie, le proprie ragioni: tuttavia, dato il contenuto dei Vostri articoli, riteniamo sia opportuno fornire sin d’ora i seguenti brevi chiarimenti, al fine di offrire agli operatori del settore e, più in

generale, all’opinione pubblica, un quadro di quella che è la situazione afferente la banchina di Ponte Somalia.

Per quanto riguarda la posizione del Terminal Fo.R.e.S.T., va innanzitutto chiarito che il calo dei traffici degli ultimi due esercizi riportato nel Vostro articolo, è stato esclusivamente dovuto alla necessità di ricostruire buona parte del terminal stesso, successivamente al disastroso incendio occorso il 7 agosto 2017, che, in fase di ricostruzione, ha interessato il 60 % delle aree del Terminal, determinando un blocco del magazzino per un periodo di due anni. Quindi i dati riportati nell’istanza del Terminal San Giorgio sono del tutto fuorvianti e certamente non comprovano una crisi

commerciale del Terminal Fo.R.e.S.T., come si vorrebbe invece fare intendere.

Il mercato dei prodotti forestali è infatti in crescita, e anche negli anni precedenti l’incendio, il Terminal Fo.R.e.S.T. ha sempre lavorato al massimo delle proprie potenzialità.

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Il Gruppo di cui Fo.R.e.S.T. fa parte opera nel mercato dei prodotti forestali e dell'acciaio dagli anni Sessanta, e rappresenta un primario riferimento nazionale, vantando rapporti e relazioni commerciali storiche nei settori suddetti, che nessun altro gruppo genovese può vantare.

Senza il Terminal Fo.R.e.S.T. il porto di Genova perderebbe l’unico operatore che garantisce la presenza del traffico dei prodotti forestali, non sostituibile da altri operatori, vista la particolarità del settore in questione che, è bene ricordarlo, assicura al porto e alla Compagnia Unica – in

proporzione alle superfici in concessione - un contributo in termini di fatturato e spese generali più elevato rispetto a quello del Terminal San Giorgio.

Per quanto riguarda poi asserite problematiche sia logistiche che relative a questioni di safety e security dovute alla posizione del Terminal Fo.R.e.S.T. sul compendio di Ponte Somalia, è opportuno ricordare che Fo.R.e.S.T. opera in questa porzione del porto di Genova dal 1969, e che su tale molo hanno operato in passato, contemporaneamente, fino a tre terminal diversi, senza che mai si siano verificati problemi di sorta.

Eventuali attuali problemi di interferenze fra due terminal non si possono comunque certamente imputare a Fo.R.e.S.T., che opera rigorosamente negli spazi di propria competenza, bensì al Terminal San Giorgio che, al contrario, utilizza sovente la viabilità pubblica come area operativa, deposita il collettame diretto in west africa fino ai confini della stessa e, inoltre, utilizza parzialmente anche la viabilità privata di Fo.R.e.S.T..

Vorremmo inoltre completare il quadro della reale situazione nel porto di Genova fornendo le seguenti ulteriori informazioni.

Per quanto riguarda lo stato dei traffici relativi al Terminal San Giorgio e, in particolare, all’approdo delle navi del suo cliente principale Grimaldi, va sottolineato che nell'ultimo anno sono state sbarcate / imbarcate 283 navi al Ponte Somalia e 313 al Ponte Libia, cioè circa 600 navi, pari a due navi al giorno, con tempi di sosta in banchina inferiori alle 24 ore, per un occupazione totale della banchina che non sale quindi mai oltre al 40 % degli accosti.

Per quanto riguarda il resto del traffico del Terminal San Giorgio: quello della frutta è stato di fatto azzerato, i prodotti di acciaio non risultano essere contemplati e nemmeno quotati a richiesta, e le merci varie anch’esse di molto ridotte. Considerati gli ampi spazi a disposizione, la movimentazione di merci da parte del Terminal San Giorgio è decisamente inferiore a quella di altri terminal locali che pure dispongono di aree più ridotte.

Dal punto di vista della presenza sul mercato, il Terminal San Giorgio dipende di fatto dal Gruppo Grimaldi, ed ha abdicato al proprio ruolo di terminal merci generali al servizio dello scalo: questo fatto configura evidentemente anche un fallimento della politica della AdSP nella programmazione dello scalo stesso.

Questa è la seconda volta che il Terminal San Giorgio presenta un’istanza in concorrenza nei confronti di Fo.R.e.S.T. (analoga procedura era stata effettuata dal TSG nel 2011, peraltro con

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scarse fortune), nonostante disponga già di spazi inutilizzati sia sulla banchina di Ponte Somalia, sia in altre aree del porto.

Confidiamo pertanto, alla luce delle dettagliate controdeduzioni che verranno presentate all’Autorità di Sistema Portuale, che anche in questo caso l’azione ostile del Terminal San Giorgio - tale a nostro avviso da rischiare di destabilizzare i rapporti in atto nello scalo, già sufficientemente esasperati, fra i terminalisti e fra questi ultimi e l’ADSP -, avrà esito negativo.

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DATA 4/2/2020 TESTATA SHIP2SHORE

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Al via un nuovo servizio cargo tra Italia e Libia

Atlantis Seaways (rappresentato da Agencies) utilizzerà il ro-ro turco My Rose per collegare Salerno, Venezia e Koper con Khoms e Misurata

E’ già partita una nuova linea marittima dedicata ai carichi rotabili che collega i porti italiani di Salerno e Venezia con la Libia, dove è in corso una concreta, seppur timida, ripresa della domanda di

trasporti.

A svelarne a Ship2Shore i dettagli è Loris Trevisan, che con la sua Agencies di Venezia è stato nominato agente generale per l’Italia della nuova linea.

“In Libia la ripresa dei traffici è soltanto all’inizio, ma lo scopo dell’iniziativa è quello di posizionarsi sul mercato per tempo” spiega Trevisan, che ha ricevuto l’incarico da Atlantis Seaways, operatore libico il cui nuovo servizio con l’Italia è al momento l’unico offerto.

La nave impiegata, tramite un time-charter, è il ro-ro My Rose, di proprietà turca (Akdeniz Roro), battente bandiera di Panama, costruito nel 1984 con una stazza lorda di circa 8.000 GT.

“La My Rose è già partita da Salerno la scorsa settimana e al momento procederà con carichi spot, per poi passare ad una vera e propria schedula regolare entro la fine di questo mese”.

La rotazione completa sarà Salerno, Venezia, Koper, Khoms e Misurata in Libia, e poi di nuovo Salerno.

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Genova, 130 milioni di euro per le nuova viabilità di porto e città

GENOVA -Un importo complessivo di circa 130 milioni di euro che il porto di Genova investirà per la realizzazione di nuove opere di viabilità per il porto e la città.

L'obiettivo è quello di separare il traffico in entrata e uscita dal porto, rispetto alla viabilità cittadina, lo ha detto ieri il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale, Paolo Emilio Signorini, durante l'aggiudicazione definitiva della gara di appalto integrato relativo alle opere stradali. Procedura di gara, che fa parte del "Programma Straordinario di interventi urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto di Genova" - conclusasi a dicembre scorso e, che ha visto ieri la sua aggiudicazione definitiva.

I lavori prevedono: il prolungamento della sopraelevata portuale e delle opere accessorie nonché il suo ammodernamento; la nuova viabilità di collegamento San Benigno e Calata Bettolo; la realizzazione completa della Strada “La Superba”; l’autoparco di Ponente; il nuovo Ponte del Papa e il dragaggio sottostante; la messa in sicurezza del viadotto Pionieri d’Italia;

il consolidamento statico di Ponte dei Mille.

Aggiudicatario dell’affidamento il Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) con capofila Pizzarotti & C. S.p.A, per la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché la realizzazione degli interventi stradali.

La progettazione della nuova viabilità ha visto in una fase propedeutica la predisposizione di uno Studio di Viabilità Portuale come previsto nel “Programma straordinario degli interventi”

dell’AdSP. Questo Studio, realizzato attraverso appositi modelli di micro simulazione del traffico, vede rappresentato lo Scenario attuale con le principali potenzialità e criticità, e definisce i futuri interventi suddivisi in breve, medio e lungo periodo.

“Il complesso di opere è destinato a modificare non solo la viabilità portuale, ma anche quella urbana – dichiara il presidente AdSP Paolo Emilio Signorini – perché, creando corridoi e accesi dedicati al traffico pesante, consentirà una maggiore fluidificazione del traffico con ricadute positive per Genova e tutta la cittadinanza”.

In occasione della presentazione è stato firmato il contratto di affidamento definitivo avendo già attuato tutti i controlli previsti dalla normativa vigente.

“Oggi è una giornata importante che dimostra l’efficacia e l’efficienza della struttura messa in piedi delle istituzioni locali per utilizzare i fondi stanziati dopo il crollo di ponte Morandi e conferma che da una grande tragedia si è ripartiti con più forza e coesione trasformando un evento terribile in un’opportunità di rinascita e di miglioramento – ha dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Il fatto che in un anno e mezzo si sia andati all’aggiudicazione di opere che si aspettava da tanto tempo e che abbiamo un’azienda che farà oltre 100 milioni di lavori in porto è la dimostrazione che si è avuta una grande capacità

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di reagire a cui si deve sommare, oltre alla ricostruzione del ponte stesso, i lavori di viabilità già fatti e i risarcimenti che sono arrivati puntuali nel giro di un anno a tutte le imprese che hanno subito un danno, il sostegno all’autotrasporto che lavora sul porto. A dimostrazione della grande coesione e della capacità di reagire usando quanto accaduto come spinta propulsiva per la nostra città e per la competitività del nostro porto che è fondamentale per l’intero Nord Ovest”.

“Questo è il primo intervento del commissario secondo la legge 130 che riguarda non direttamente il ponte, ma la viabilità della città e del porto – ha dichiarato il sindaco di Genova Marco Bucci - Devo fare i miei complimenti al team di lavoro e al commissario Rettighieri che sono andati veloci e hanno assegnato i lavori. Si tratta non solo della via della Superba, ma di tutta la sopraelevata portuale che va dalla Lanterna fino all’aeroporto, una viabilità che non è solo merci, ma che può essere utilizzata anche dai cittadini nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Sono interventi che nel momento in cui saremo a pieno regime, quando avremo il ponte cioè l’autostrada, avremo Lungomare Canepa e Guido Rossa e la Superba e la Sopraelevata potremo finalmente dare quelle risposte alla viabilità e alla mobilità di cui abbiamo bisogno”.

“Grazie al lavoro di squadra e alle idee ingegneristiche sono state introdotte migliorie, rotonde e nuove aree polmone. L’insieme delle opere permetterà di agevolare anche gli accessi autostradali. Genova si merita un progetto armonico che non si limita a risolvere le singole complessità inerenti il traffico generato dalle operazioni portuali, ma che guardi al benessere complessivo della città migliorando la viabilità e la vivibilità di Genova”. Ha concluso Marco Rettighieri, responsabile dell'attuazione del "Programma Straordinario di investimenti urgenti" del porto di Genova, a chiusura della conferenza.

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Hapag-Lloyd, sperimenta biocarburanti navali a ridotto impatto ambientale

Il gruppo armatoriale tedesco, Hapag-Lloyd, riduce le emissioni di CO2 con i biocarburanti navali.

ROTTERDAM - Bunkeraggio di biocarburanti per la nave "Montreal Express". Il gruppo armatortiale tedesco Hapag-Lloyd fa sapere che la nave "Montreal Express" è stata recentemente rifornita, a Rotterda, di un nuovo biocarburante ecologico, il cosiddetto carburante "B20", che comprende l'80% di olio combustibile a basso contenuto di zolfo e il 20% di biodiesel, in grado di generare fino al 90% in meno di emissioni di CO2 rispetto ai carburanti convenzionali.

Con questo nuovo utilizzo, Hapag-Lloyd annuncia un ulteriore passo avanti verso il

raggiungimento di obiettivi di salvaguardia dell'ambiente e della salute delle persone. "Entro la fine di quest'anno, vogliamo ridurre le nostre emissioni specifiche di CO2 del 50 percento rispetto all'anno di riferimento del 2008. I biocarburanti come" B20 "possono aiutarci a raggiungere questo obiettivo. Questo perché, oltre ad avere un basso contenuto di zolfo, durante la combustione il carburante emette anche meno CO2 dannosa per il clima ”, ha detto spiega Jörg Erdmann, Senior Director Sustainability Management.

Hapag-Lloyd attraverso la sperimentazione effettuata dalla nave "Montreal Express", che opera sul servizio di linea (AT 2) di St. Lawrence tra Europa e Canada, acquisirà maggiori esperienza e informazioni sulle proprietà del carburante nel mondo reale uso. "Stiamo verificando se la quota di biodiesel possa avere effetti negativi sull'attrezzatura e sul rattamento del carburante a bordo della nave. Se il test avrà un esito positivo, un numero maggiore di navi della flotta di Hapag-Lloyd potrebbe operare in futuro utilizzando il carburante "B20" ha aggiunto Jan Christensen, Senior Director Acquisti e forniture di Hapag-Lloyd

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DATA 4/2/2020 TESTATA INFORMAZIONI MARITTIME ____________________________________________________________________________________________________

Taranto, inaugurato l'ampliamento del quarto sporgente

È uno tra gli interventi previsti per la realizzazione della Piastra Portuale

È stata inaugurata lunedì nel porto di Taranto una nuova banchina di ormeggio costruita

nell'ambito dei lavori di ampliamento del quarto sporgente, uno tra gli interventi previsti per la realizzazione della Piastra Portuale in concessione alla società di progetto Taranto Logistica del gruppo Gavio.

Nella prima fase, saranno utilizzabili 520 metri di banchina e 60 mila metri quadri di piazzale.

L'ampliamento della banchina di riva del quarto sporgente e della relativa darsena ad ovest saranno ultimati entro il prossimo 30 aprile, dotando lo scalo pugliese di un totale di 1.400 metri lineari di nuove banchine, di cui 700 metri con fondali profondi 12 metri e la parte restante con fondali di 7 metri, e di 100 mila metri quadri di nuovi piazzali. Le banchine con maggiore pescaggio sono destinate al traffico dei container, dei rotabili e delle rinfuse solide, mentre quelle con minore pescaggio a servizi tecnici e amministrativi.

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Merci in flessione, crocieristi in crescita. Il 2019 black&white di Venezia

Per il presidente Musolino, la movimentazione del porto ha risentito del rallentamento dell'industria nordestina e di tutta la manifattura europea

Con una flessione complessiva di quasi il sei per cento, il porto di Venezia ha chiuso il 2019 registrando il segno meno in quasi tutti i settori della movimentazione di merci. In positiva controtendenza invece il traffico dei crocieristi.

Merci

L'anno scorso il porto ha movimentato un totale di 24,92 milioni di tonnellate di merci, meno 5,9% rispetto al 2018. La movimentazione dei container che è stata pari a 593 mila teu (-6,1%), 1,76 milioni di tonnellate di rotabili (-4,25) e 2,26 milioni di tonnellate di altre merci varie (+2,5%).

Passeggeri

Nel 2019 i passeggeri sono stati 1,81 milioni (+1,5%), di cui 1,62 milioni di crocieristi (+2,5%) inclusi 1,40 milioni allo sbarco/imbarco (+4,3%) e 220 mila in transito (-7,8%).

Il commento

In merito al calo registrato nel traffico delle merci, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, ricorda che lo scalo veneziano "ha un legame strettissimo con l'industria nordestina e ha risentito fortemente del rallentamento di tutta la manifattura europea e dello scenario di profonda incertezza internazionale. Fattori di ordine globale dunque ma anche il risultato di una burocrazia italiana che spesso non riesce a stare al passo dell'impresa e dei mercati e che finisce inevitabilmente per ostacolare la crescita e lo sviluppo".

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