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Dott. Vitaliano De Salazar Al Direttore Sanitario f.f.

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Via Barberini, 3 - 00187 Roma - Telefono 064820004 - Fax 064819687 - Email: segr.lazio@anaao.it

Roma, 5 Novembre 2014 Prot. 172/14/SRL

Al Direttore Generale ASL RM/B

Dott. Vitaliano De Salazar Al Direttore Sanitario f.f.

ASL RM/B

Dott.ssa Maria Cedrola

Al Direttore Medico

Presidio Ospedaliero S. Pertini Dott. Alberto Giannotta

p.c. Al Presidente della Giunta Regionale in qualità di Commissario “ad acta”

per la Sanità del Lazio On. Nicola Zingaretti

Al Coordinatore della Cabina di Regia Sistema Sanitario Regionale del Lazio Dott. Alessio D’Amato

Al Direttore Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria del Lazio

Dott.ssa Flori Degrassi Al Segretario Aziendale Anaao-Assomed Asl Rm/B Dott. Giuseppe Ferraiuolo Oggetto: Caso Cucchi

Egregio Direttore,

le recenti polemiche amplificate dai “media” (ma ci siamo abituati ormai da anni), ed ancora oggi non

sopite, sull’assoluzione degli imputati del processo “Cucchi”, impongono, a nostro avviso, una presa di

posizione chiara da parte dell’ASL RM/B in difesa dei propri medici, anche alla luce delle menzogne, riportate

sui giornali, che sarebbero state pronunciate dall’avvocato difensore della famiglia. Innanzitutto la frase,

riportata da “Il Messaggero” riferita al “maxi-risarcimento” di ben 1 milione e 340 mila euro ottenuto dalla

famiglia di Stefano Cucchi, in cui l’avvocato di Ilaria Cucchi, Fabio Anselmo, avrebbe dichiarato: ”E’ una magra

soddisfazione ma sono contento di aver convinto la famiglia di Stefano Cucchi ad accettare un risarcimento

che è, comunque, un’assunzione di responsabilità”. Tale espressione potrebbe far passare, all’opinione

pubblica, il messaggio che “l’Ospedale Pertini abbia riconosciuto la responsabilità dei Medici”. Nulla di più

falso.

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Via Barberini, 3 - 00187 Roma - Telefono 064820004 - Fax 064819687 - Email: segr.lazio@anaao.it

La Direzione della ASL smentisca, una volta per tutte, che il risarcimento pagato alla famiglia sia una ammissione di colpa dell’Ospedale e dica la verità, cioè che è stato frutto di un accordo tra i familiari e l’assicurazione della ASL, di cui quest’ultima è venuta a conoscenza solo in seguito. L’Assicurazione ha deciso di pagare autonomamente, per proprie valutazioni di tipo economico, altro che ammissione di colpa.

Quindi le affermazioni dei familiari, tramite il loro avvocato, sono solo menzogne.

Teniamo a ricordare, inoltre, che, all’epoca, fu istituita, dalla Direzione Aziendale, una commissione interna dalle cui indagini risultò che si era di fronte ad un “evento non prevenibile”. Inoltre, l’allora Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Roma, Presidente Mario Falconi, istituì una commissione formata da esperti esterni, di discipline diverse, non legati all’ambiente culturale e medico-legale romano (Milano, Palermo, L’Aquila), che escluse qualsiasi attribuzione di responsabilità a carico dei Medici del Pertini. La Sentenza di Appello conferma esattamente quanto affermato in quei documenti.

La Direzione Aziendale ha il dovere di tutelare i propri dipendenti.

Noi non ci allineiamo ai cultori delle ipocrisie, gente di avanspettacolo che coglie ogni occasione per riproporsi. Non possiamo, peraltro, condividere le affermazioni dell’On. Manconi che mette sullo stesso piano il

“pestaggio” subito da Stefano Cucchi con le cure ricevute in Ospedale.

Noi abbiamo grande rispetto per Stefano Cucchi. La sua vita spezzata precocemente e drammaticamente non può non scuotere la sensibilità di quanti si dedicano ad aiutare i più fragili ed i più deboli.

Rispettiamo, altresì, la sentenza della Corte d’Appello che ha voluto insegnarci che in questo, come in altri casi, non va ricercato “un colpevole” ma “il colpevole”. I Medici del Pertini, per quanto ci riguarda, sono innocenti e ad essi va tutta la nostra solidarietà ed il nostro affetto.

Il Segretario Regionale

Dott. Guido Coen Tirelli

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