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Conoscere la Trota marmorata

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Academic year: 2022

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di altri maschi (definiti satelliti). Al momento della ri- produzione femmine e maschi dominanti emettono i gameti in sincrono, strategia dettata dalla brevissima durata di vita degli spermatozoi (50 secondi circa); il tutto mentre nelle vicinanze del nido uno o più gio- vani maschi satelliti se ne stanno nascosti, pronti ad intervenire al momento dell’emissione delle uova per dare il loro contributo alla fecondazione. Dopo la ri- produzione il maschio si allontana e la femmina rico- pre le uova con il materiale smosso in precedenza.

Il tempo della schiusa è di circa 420 gradi/giorno.

Alla schiusa le larve con sacco vitellino misurano circa 13-16 mm, e dopo 45 giorni circa 21 mm.

Nonostante le differenze di habitat e di alimentazione rendano ecologicamente differenti la trota marmora- ta e la trota fario, si constata comunque la presenza di ibridi fertili che manifestano caratteri fenotipici e genetici intermedi tra le due emispecie.

Questi ibridi sono tendenzialmente frequenti nei cor- si d’acqua abitati in origine dalla marmorata e poi ripopolati con massicce immissioni di fario, con una conseguente ed importante introgressione genetica ai danni della trota autoctona. Molti autori concor- dano sul fatto che quasi tutte le popolazioni di trota marmorata siano in forte contrazione, sia numerica che di areale, e che a questo fatto si debba associare anche una notevole diminuzione della purezza in se- guito ai fenomeni di ibridazione. A questo scenario, già notevolmente compromesso, devono inoltre esse- re aggiunti i prelievi idrici, con conseguente riduzione delle portate e l’inquinamento delle acque.

Per questi motivi, primo fra tutti la massiccia presenza di ibridi nelle zone in cui prima questa specie risultava endemica, la trota marmorata viene oggi menzionata

nell’allegato II della Direttiva Habitat dell’Unione Eu- ropea e classificata “minacciata” nella Lista Rossa della International Union for the Conservation of Nature.

L’AZIENDA REGIONALE VENETO AGRICOLTURA elenca tra suoi compiti la promozione e la realizzazione di interventi per lo sviluppo dell’acquacoltura e della pesca.

Le attività di ricerca e sperimentazione in tali settori vengono sviluppate nell’ambito dei suoi Centri Ittici.

Le attività in acqua dolce vengono effettuate presso il Centro specializzato in acquacoltura di Valdastico.

IL CENTRO ITTICO DI VALDASTICO, ubicato lungo le sponde del torrente Astico in provincia di Vicenza, è stata la prima Azienda nel Veneto ad essere riconosciuta dalla Comunità Eu- ropea come indenne dalla setticemia emorragica virale (V.H.S.) e dalla necrosi ematopoietica infettiva (I.H.N.). Esso conduce attività di ricerca e di produzione di salmonidi certificati desti- nati agli interventi di ripopolamento delle acque pubbliche.

Nell’ambito delle misure adottate negli ultimi anni dalla Re- gione del Veneto in materia di gestione e salvaguardia della fauna ittica delle acque interne, il Centro sta provvedendo alla caratterizzazione Morfologico-Genetica di diversi lotti riconducibili a popolazioni di trota marmorata appartenenti ai bacini idrografici Brenta, Adige e Piave. Lo scopo principale è di recuperare e ricostituire le popolazione d’origine di que- sta specie autoctona.

Conoscere

la Trota marmorata

Attività ittiogeniche presso il Centro di Valdastico

Veneto Agricoltura

e il Centro Ittico di Valdastico

I-II-III

0% IV

5% V

10%

VI 85%

I II III IV V VI

Frequenze del grado

di ibridazione dello stock Piave presente nell’impianto di Valdastico

Selezione dei riproduttori tipizzati geneticamente e identificabili mediante un codice identificativo individuale (microchip).

Endemica del distretto ittiogeografico Padano-Vene- to, la trota marmorata Salmo [trutta] marmoratus po- pola il tratto medio-inferiore di numerosi corsi d’ac- qua dell’arco alpino, dalla Valle d’Aosta alla Slovenia, con un quadro distributivo originatosi principalmen- te durante il periodo delle glaciazioni pleistoceniche.

La sua presenza nelle risorgive del Veneto e del Friuli Venezia Giulia è stata attribuita al passaggio attra- verso le canalizzazioni, iniziate nel 1600, che collega- no i fiumi pedemontani a quelli di risorgiva.

La trota marmorata può raggiungere dimensioni no- tevoli (sono stati segnalati esemplari di 140 cm per 20 Kg di peso) in relazione alle caratteristiche trofiche della specie, orientate verso una spiccata ittiofagia.

Il capo risulta quindi più sviluppato rispetto a quel- lo delle altre trote, con la bocca grande e mediana, provvista di dentatura robusta e ben sviluppata, e la mascella che sorpassa il bordo posteriore dell’occhio.

I denti sono allineati sullo stelo del vomere, con le punte orientate alternativamente a destra e a sinistra e questo carattere risulta spesso decisivo per la distin- zione su base meristica degli individui giovani di trota marmorata dagli ibridi con la fario.

La livrea, pur esibendo una notevole variabilità anche tra esemplari dello stesso bacino, presenta le carat- teristiche vermicolature brune o verdastre che con- feriscono una marmorizzazione omogenea, presente anche sull’opercolo e sul capo, che ha valso alla specie il nome di trota marmorata. Nei giovani sono peral- tro presenti macchie di pigmento rosso, simili a quelle presenti nella trota fario, che tendono a scomparire con il raggiungimento della maturità sessuale ma che generano spesso equivoci nella determinazione siste- matica degli stadi giovanili.

La maturità sessuale viene raggiunta al terzo anno di vita (2+) dai maschi ed al terzo-quarto anno (3+- 4+) dalle femmine. La riproduzione avviene tra novembre e dicembre in acque poco profonde e mediamente turbolente. Ogni femmina adulta produce dalle 1700 alle 1800 uova per Kg di peso corporeo, di diametro compreso tra 4,5 e 5,5 mm in relazione all’età, alla taglia ed al regime alimentare.

Le femmine scavano nella ghiaia con la pinna caudale un nido di forma ovale del diametro di 1-2 m, mentre il maschio dominante difende il nido dalle intrusioni

Variabilità cromatica in livree

di marmorata.

I singoli esemplari di ogni stock, identificabili grazie ad un sistema di marcatura individuale con banda elettro- magnetica riportante un codice identificativo, sono stati caratterizzati geneticamente mediante analisi dei geni LDH-C1 (genoma nucleare), 16S rDNA e D-loop (genoma mitocondriale). Gli esemplari tipizzati sono stati inseriti in un database dal quale attingere i soggetti a maggior grado di purezza al momento della fecondazioni artificiali. Sono stati analizzati circa 1000 esemplari perlopiù provenienti da allevamenti e in parte catturati in ambiente naturale nei tre principali bacini del Veneto (Adige, Brenta e Piave).

La maggior parte degli esemplari analizzati proveniva dal Centro Ittico di Valdastico. La percentuale delle trote mar- morate utilizzabili nelle pratiche ittiogeniche è risultata ampiamente variabile in base all’allevamento di prove- nienza e al bacino di riferimento. Circa il 70% degli esem- plari provenienti dall’impianto di Valdastico è risultato idoneo per l’avviamento alla carriera riproduttiva mentre il restante 30% è stato attribuito ad ibridi con diverso gra- do di ibridazione. L’analisi genetica ha quindi consentito la selezione di un consistente numero di riproduttori puri che sono attualmente mantenuti presso gli impianti ittiogenici di Valdastico, Cismon, Cellarda e Bolzano Bellunese.

Oltre alla fase prevalentemente sistematica, una fase suc- cessiva del progetto ha riguardato la caratterizzazione delle diverse popolazioni mediante marcatori AFLP nel tentativo di meglio definire una sorta di “carta d’identità”

molecolare delle diverse popolazioni di trota marmorata presenti in regione Veneto.

Genetica e risultati

La livrea con punti rossi rivela l’ibridazione con la trota fario.

Numero e foto campione Det. Fenot. D-Loop LDH-C1* Diagnosi combinata Classe Ibridaz.

M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”)

M1 (marmorata“pura”

con punti rossi) M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”)

M1 (marmorata“pura”

con punti rossi) M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”) M0 (marmorata“pura”)

M M A

A M M M M

M M M M

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

*100/*100

MARMORATA MARMORATA IBRIDO

IBRIDO MARMORATA MARMORATA MARMORATA MARMORATA

MARMORATA MARMORATA MARMORATA MARMORATA

VI (Nullo) VI (Nullo) V (Basso)

V (Basso) VI (Nullo) VI (Nullo) VI (Nullo) VI (Nullo)

VI (Nullo) VI (Nullo) VI (Nullo) VI (Nullo) Chip:

44222D6E50 Chip:

4422350074 Chip:

4421253361 Chip:

4423690668 Chip:

442318505B Chip:

44231124847 Chip:

44235E1C60 Chip:

44255B7A07 Chip:

4422652A08 Chip:

44236D4676 Chip:

44260F185B Chip:

4422473A06 1

2 3

4 5 6 7 8

9 10 11 12

Database con circa 1000 riproduttori analizzati.

Indice di ibridazione Caratterizzazione

di popolazioni delle Alpi orientali ed occidentali

mediante marcatori AFLP

Combinazione n° D-Loop LDH-C1* Indice I A *90/*90 Massimo II M *90/*90 Elevato III A *90/*100 Alto IV M *90/*100 Medio V A *100/*100 Basso VI M *100/*100 Nullo

Le combinazioni alleliche consentono di definire il livello di ibridazione dei riproduttori (M=marmorata;

A=fario atlantica)

PIEMONTE VENETO

(2)

Il progetto

Dott.ssa Fabiana Bilò Veneto Agricoltura Dott. Luca Tenderini

Regione Veneto - Unità di Progetto Caccia e Pesca Dott. Fabio Borghesan

Consulente dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie Prof. Francesco Nonnis Marzano

Spin off Gen-Tech Università di Parma Dott. Armando Piccinini

Spin off Gen-Tech Università di Parma Foto subacquee

Armando Piccinini Edizione

Alchemy project Group Parma

Crediti

e ringraziamenti

Un contributo importante per lo studio della caratteristiche ecologiche della trota marmorata è arrivato anche dall’attività subacquea che ha permesso l’osservazione diretta dei suoi comportamenti in ambiente naturale. L’impiego della subacquea nello studio delle specie ittiche è una metodologia relativamente nuova e permette di acquisire im- portanti informazioni riguardo gli habitat preferiti e la densità delle popolazioni. Nel caso della trota marmorata è stato possibile ottenere dati relativi alla densità delle popolazioni in ambienti dove operare con l’elettropesca è impossibile, a causa delle elevate profondità.

La marmorata è, inoltre, una specie che si presta alle attività di visual census subacqueo, perchè non tende a fuggire di fronte al subacqueo e preferisce restare al sicuro nel suo rifugio, come testimoniano le fo- tografie scattate in ambiente naturale.

Oggigiorno la necessità di studi in grado di fornire informazioni sull’evoluzione dei popolamenti delle specie ittiche considerate a ri- schio di estinzione o seriamente minacciate, appare il punto di par- tenza fondamentale per l’impostazione e la messa in atto di inter- venti di conservazione pianificati su scala geografica.

In tale ottica, l’Azienda Regionale Veneta per i settori Agricolo, Fo- restale e Agro-Alimentare ha avviato nell’anno 2007 un programma di ricerca multidisciplinare per la valorizzazione di una delle più im- portanti entità faunistiche presente nei bacini idrografici del Veneto:

la trota marmorata Salmo (trutta) marmoratus, la cui storia filoge- netica e filogeografica la pone tra le specie di maggior interesse nel panorama zoogeografico europeo.

Il progetto, sviluppato nell’ambito di una collaborazione tra Vene- to Agricoltura e l’Università degli Studi di Parma, ha riguardato la caratterizzazione genetica e fenotipica di 12 diversi stock di trota marmorata da utilizzare in pratiche ittiogeniche presso gli impianti di Valdastico (8 stock), Cismon (1 stock), Cellarda (1 stock) e Bolzano Bellunese (2 stock), con l’obiettivo finale di produrre avannotti puri per il ripopolamento dei corsi d’acqua del reticolo idrografico dei fiumi Adige, Brenta e Piave.

È importante rilevare che il progetto è stato sviluppato con l’applica- zione di tecnologie innovative per definire il miglior approccio con- servazionistico sia a livello tassonomico (tipizzazione di singoli esem-

plari) sia a livello delle diverse popolazioni (introgressione).

La trota marmorata

in ambiente naturale

Stampato su carta ecologica Fedrigoni Freelife® Vellum White.

Trota

marmorata

Mantenimento delle popolazioni e conservazione genetica

della specie nel Veneto

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