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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA RAPPORTO PRELIMINARE DI ORIENTAMENTO DEL PIANO DI COMPARTO BIT UP!

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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

“RAPPORTO PRELIMINARE DI ORIENTAMENTO”

DEL PIANO DI COMPARTO “BIT UP!”

Ai sensi dell’Articolo 12 Parte Seconda – Titolo II – D.Lgs 152/06 e dell’Articolo 9 della L.R. 44/2012 e ss.mm.ii.

Il Tecnico Rotondo ingegneri Associati – Ing. Giuseppe Rotondo Collaboratrice: Ing. Maria Giovanna Altieri

Firmato digitalmente da GIUSEPPE ROTONDO CN = ROTONDO GIUSEPPE O = ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI BARI

C = IT

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Sommario

CAPITOLO 1: ARTICOLAZIONE DEL RAPPORTO PRELIMINARE DI ORIENTAMENTO ... 3

1.1 PREMESSA ... 3

1.2 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ... 4

1.3 IL PROCESSO DI VAS ... 6

1.4 I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS ... 7

Capitolo 2: IL PIANO DI COMPARTO “BIT UP!” ... 8

2.1 INQUADRAMENTO TERRIOTRIALE ... 8

2.2 LE PREVISIONI E GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI COMPARTO “BIT UP!” ... 9

Capitolo 3: ANALISI DI COERENZA ESTERNA ... 14

3.1 PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE ... 14

3.2 PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO DELLA REGIONE PUGLIA ... 15

3.3 PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE ... 17

3.4 PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI ... 19

3.5 PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI ... 20

3.5 Piano Faunistico Venatorio Regionale ... 23

4. LE COMPONENTI AMBIENTALI ... 25

4.1 ARIA ... 25

4.2 Acqua ... 27

4.3 Suolo e sottosuolo ... 28

4.4 Flora e Fauna ... 29

4.5 Rifiuti ... 30

5. IMPATTI DELLE PREVISIONI DI PIANO SULLE RISORSE AMBIENTALI ... 32

5. SINTESI DEGLI EVENTUALI IMPATTI ... 32

6.1 Alternativa “zero”: Stato di Fatto ... 35

6.2 Alternativa “uno”: piano di comparto attuato ... 35

7. MONITORAGGIO... 37

8. CONCLUSIONI ... 36

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CAPITOLO 1: ARTICOLAZIONE DEL RAPPORTO PRELIMINARE DI ORIENTAMENTO

1.1 PREMESSA

La Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi è stata introdotta a livello comunitario dalla Direttiva 42/2001/CE. Lo stato italiano ha provveduto al recepimento della suddetta Direttiva tramite il Decreto Legislativo n. 152/2006, cosiddetto Testo Unico in materia di Ambiente, successivamente modificato dal Decreto Legislativo n. 4/2008.

A seguito della riunione tenutasi in data 20 gennaio 2017 presso la sede del Comune di Bitritto, in relazione all’avvio delle procedure per l’approvazione del Piano Urbanistico Esecutivo di Comparto della zona omogenea D2 in Bitritto (proposta BIT UP!) ed a seguito degli incontri preliminari tra soggetti proponenti e rappresentanti dell’amministrazione, si è concordato unitamente di procedere con la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, e dunque con la redazione del Rapporto Preliminare di Orientamento.

Il presente documento costituisce il Rapporto Preliminare di Orientamento della procedura di Valutazione Ambientale Strategica da redigere per la Il Piano di Comparto “BIT UP!” previsto nella zona D2 di Bitritto, ai sensi del Decreto Legislativo n. 152/2006 e della Legge Regionale n. 44/2012 e successivo Regolamento Regionale n. 18 del 9 ottobre 2013.

Ai sensi dell’Art. 9 della L.R. 44/2012 - Impostazione della VAS - il proponente o l’autorità procedente predispongono un rapporto preliminare di orientamento, volto alla definizione della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e comprendente:

a) i principali contenuti (obiettivi, articolazione, misure e interventi), l’ambito territoriale di influenza del piano o programma e un quadro sintetico della pianificazione e programmazione ambientale, territoriale e socio-economica vigente nel predetto ambito;

b) l’esplicitazione di come la VAS si integra con lo schema logico-procedurale di formazione e approvazione del piano o programma, tenendo conto delle forme di coordinamento delle procedure, con particolare riferimento alle attività di deposito, pubblicazione e consultazione;

c) una descrizione preliminare dei principali fattori ambientali nel contesto territoriale interessato dall’attuazione del piano o programma;

d) l’impostazione del rapporto ambientale e della metodologia di valutazione;

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f) l’elenco dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territoriali interessati da consultare e le modalità di consultazione e di partecipazione pubblica previste.

Il processo di Valutazione Ambientale Strategica viene avviato contestualmente alla formazione del Piano e/o programma, al fine di ottenere una valutazione preventiva di quelli che sono i principali impatti che lo strumento di governo del territorio o il piano causeranno sull’ambiente e sul patrimonio culturale circostante. Tale strumento fornisce gli adeguati scenari di riferimento per le attività di progettazione e monitoraggio, tramite un’azione dinamica e sistematica di valutazione delle conseguenze ambientali. Per tanto non si configura come un procedimento autorizzativo del Piano/Programma, bensì come un articolato processo in cui l’attività di valutazione si affianca all’attività di programmazione, formazione e approvazione del piano/programma e dove l’autorità preposta alla valutazione ambientale e gli altri soggetti competenti in materia ambientale, assicurano la propria collaborazione per elevare la qualità ambientale degli strumenti valutati1.

1.2 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

Ai fini della redazione del suddetto documento, è opportuno far riferimento alle seguenti normative:

- Normativa Europea: Direttiva 42/2001/CE.

- Normativa Nazionale: D.lgs.152/06 “Norme in materia ambientale” integrato dal D.lgs.04/08

“Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs 03/04/2006 n. 152,recante Norme in materia ambientale”; ripetutamente modificato e integrato, in particolare e dal D.Lgs. 128/2010 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge18 giugno 2009, n. 69".

- Normativa Regionale:Circolare della Regione Puglia Assessorato all’Ecologia n. 1/2008 “Norme esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica – V.A.S.”(DGR n. 981 del 13/06/2008).

Legge Regionale n. 44 del 14 dicembre 2012,“Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica”.

LA NORMATIVA COMUNITARIA

La direttiva 42/2001 ha l'obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente (art.1 dir. 2001/42/CE). Per valutazione ambientale s'intende l'elaborazione di un rapporto di

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impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione.

L’obiettivo che ci si è posti a livello comunitario è quello di supportare la pianificazione urbanistica con uno strumento di valutazione ex-ante, in itinere ed ex post capace di elevare la qualità ambientale del piano. Non è un ulteriore strumento amministrativo del percorso di formazione del piano (già lungo) ma serve a renderlo più attento e adeguato al ruolo fondamentale che la società contemporanea affida all’ambiente in cui viviamo.

LA NORMATIVA NAZIONALE

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), a livello nazionale, è regolata dalla Parte seconda del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 così come modificata e integrata dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e dal D. Lgs. 29 giugno 2010, n. 128. Come stabilito nel decreto la valutazione di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.

LA NORMATIVA REGIONALE

Delib.G.R. 13/06/2008, n. 981. Pubblicata nel B.U. Puglia 22 luglio 2008, n. 117.“Circolare n. 1/2008 – Norme esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica(VAS) dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 correttivo della Parte Seconda del Decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152”.

Delib.G.R. 28/12/2009, n. 2614. Pubblicata nel B.U. Puglia 25 gennaio 2010, n. 15.Circolare esplicativa delle procedure di VIA e VAS ai fini dell’attuazione della parte seconda del D.Lgs n. 152/2006, come modificato dal D.Lgs n. 4/2008.

L.R. 14/12/2012, n. 44.Pubblicata nel B.U. Puglia 18 dicembre 2012, n. 183. Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica”.

Reg. reg. 09/10/2013 n.18. Pubblicato nel B.U. Puglia 15 ottobre 2013, n. 134. Regolamento di attuazione della legge regionale 14 dicembre 2012, n. 44 (Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica), concernente piani e programmi urbanistici comunali.

L.R. 12/02/2014, n. 4.Pubblicata nel B.U. Puglia 17 febbraio 2014, n. 21.Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale), alla legge regionale 14 dicembre 2012, n. 44(Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica) e alla legge regionale 19luglio 2013, n. 19 (Norme in materia di riordino

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1.3 IL PROCESSO DI VAS

La Circolare 1/2008 riprende schematicamente e chiarisce le modalità di svolgimento del processo, ulteriormente articolato e approfondito dalla successiva LR 44/2012, che si compone di:

- una fase di scoping, ovvero una esplorazione ad ampio raggio degli ambiti territoriali, tematici, ambientali sui quali il piano potrà esercitare la propria influenza. La fase di scoping comprende propriamente la consultazione strutturata dei soggetti con competenze ambientali relativamente alla impostazione del piano e al livello di dettaglio delle informazioni necessarie per la elaborazione del Rapporto ambientale che deve descrivere i presumibili effetti sull’ambiente.

- lo svolgimento di consultazioni, oltre alla consultazione iniziale in fase di scoping il processo di VAS prevede una ampia consultazione sulla bozza di Piano e sul relativo Rapporto ambientale. I risultati di tale consultazione, che coinvolge i soggetti con competenze ambientali e il pubblico nelle sue diverse articolazioni, devono concorrere alla definizione dei contenuti del piano (nel seguito al paragrafo 1.6 si propone un possibile percorso).

- la valutazione del Piano o del programma, del Rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni.

L’istruttoria sull’insieme dei documenti elaborati deve consentire una valutazione attendibile dei possibili effetti ambientali del Piano, in modo da permettere la decisione migliore in vista della sostenibilità ambientale, ma indirettamente anche economica e sociale, delle trasformazioni.

- l’espressione di un parere motivato da parte dell’autorità competente per la VAS. Tale parere costituisce il risultato della istruttoria tecnica di cui al punto precedente e deve essere adeguatamente tenuto in conto al momento della approvazione del Piano.

- l’informazione sulla decisione, ampia, trasparente, rigorosa deve trovare espressione nella dichiarazione di sintesi che accompagna l’approvazione del piano. Tale relazione deve esplicitare le motivazioni sottese alle scelte di piano, gli effetti ambientali che si attendono dalle azioni previste e il sistema di monitoraggio necessario a verificare, nella fase di attuazione, che gli obiettivi vengano realmente conseguiti. Deve anche prevedere, qualora gli obiettivi attesi non fossero conseguiti, meccanismi di retroazione sui contenuti del Piano al fine di riorientarne gli effetti.

- il monitoraggio, è lo strumento con il quale dovranno essere seguiti nel tempo gli effetti della attuazione del Piano. Il progetto di monitoraggio comprende l’indicazione dei soggetti, delle modalità costruzione e misura degli indicatori, la frequenza delle misurazioni stesse e le modalità di informazione e coinvolgimento del pubblico nella interpretazione dei risultati.

Di seguito, in forma sintetica, è riportata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica e quella di approvazione del Piano, in modo da esplicitare l’intersezione tra i due processi.

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1.4 I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS

I principali soggetti coinvolti nella procedura di VAS sono:

l’autorità procedente, la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma, il proponente, sia un diverso soggetto pubblico o privato, è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma;

l’autorità competente, la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e l’elaborazione del parere motivato; in sede statale autorità competente è il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che esprime il parere motivato di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali;

la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale di cui all’articolo 7 del decreto legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito nella legge 14 luglio 2008, n. 123, assicura al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il supporto tecnico-scientifico per l’attuazione di quanto stabilito nel decreto (presente solo per le VAS di Competenza Ministeriale).

i soggetti competenti in materia ambientale, le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessati agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani e programmi.

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Capitolo 2: IL PIANO DI COMPARTO “BIT UP!”

2.1 INQUADRAMENTO TERRIOTRIALE

Il Comune di Bitritto è situato nella Città Metropolitana di Bari, in particolare nella zona a sud ovest. A nord confina con il comune di Modugno e di Bari, ad est con Valenzano, a sud con Adelfia e Sannicandro di Bari ed infine ad ovest con il comune di Bitetto.

I terreni oggetto del presente Piano di Comparto per Insediamenti a carattere produttivo, sono situati a nord del centro cittadino e ricadono in zona delimitata e tipizzata nelle tavole di P.R.G.C., come “sottozona D2”, destinata ad attività produttive (si veda articolo 34 delle NTA del PRG).

Figura 1 Estratto Piano Regolatore Generale Comune di Bitritto - Tavola D05

L’area interessata dal Piano di comparto, risulta ben strutturata e ben connessa. Di fatti dall’immagine sovrastante si evince che nella zona a sud, l’area è attraversata dalla strada provinciale 92 – Modugno Bitritto;

ad ovest invece è adiacente alla strada statale 271 Bari – Cassano – Matera. La vicinanza e la facile accessibilità, rendono la zona interessante dal punto di vista logistico e dunque dell’eventuale disposizione

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2.2 LE PREVISIONI E GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI COMPARTO “BIT UP!”

Il Piano oggetto della presente valutazione si costruisce attorno ad un asse viario attrezzato “di penetrazione”

che dalla strada di P.R.G. attraversa trasversalmente il Comparto e dal quale si diramano altre due strade di lottizzazione, con larghezza di sede pari a 11,00 mt., che in senso longitudinale servono i lotti a monte e a valle del sub-comparto.

L’asse viario di penetrazione si sviluppa lungo una esistente conduttura di gas che attualmente costituisce un vincolo di inedificabilità e lungo la quale è prevista la sistemazione di una fascia a verde su cui si attestano gli stalli dei parcheggi pubblici. L’asse viario è dunque composto da una doppia viabilità con sede di larghezza pari ad 8,00 mt., una per ciascun senso di marcia, da una doppia fila di parcheggi e dalla fascia di verde centrale.

La viabilità di lottizzazione è stata progettata in previsione dei possibili futuri ampliamenti del subcomparto, tale da potersi allacciare all’attuale viabilità esistente; tutto è pensato in modo tale da poter essere esteso all’intero Comparto, anche la distribuzione di reti e servizi: acqua, fogna, gas, ecc… le quali saranno opportunamente dimensionate per poter essere allacciate a quelle dell’intero Comparto.

Ciascun lotto possiede l’accesso diretto dalla viabilità di lottizzazione in maniera indipendente dagli altri , sia per gli accessi al pubblico che per quelli di servizio.

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Figura 2 Planimetria Piano di Comparto "Bit UP!" su catastale – Fonte: Tavole di Progetto Si può notare la destinazione a verde delle aree interessata dalla pericolosità idraulica, all'interno di una più ampia rea naturalistica.

Per quanto concerne la mobilità nell’area di intervento, sono state individuate una serie di azioni generali e specifiche, meglio descritte all’interno del Programma Ambientale, stilato secondo le Linee Guida sulla progettazione di Aree Produttive Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzate.

Per l’ottimizzazione della viabilità all’interno dell’area di interesse, il piano prevede la realizzazione di una pista ciclabile, al fine di incentivare il trasporto sostenibile dalla periferia al centro della città, oltre che adoperare una netta distinzione tra aree pedonali e aree destinate alla viabilità. I parcheggio sono stati previsti al piano seminterrato, al fine di favorire gli spazi esterni, in modo che essi possano diventare luoghi di aggregazione di persone, destinate ai rapporti sociali.

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Le SUPERFICI PEDONALI saranno realizzate in pavimentazione drenante che ben si adeguerà alla struttura topografica esistente. Le zone “pubblico/servizio” saranno “PEDANE” controllate da una segnalatura visivo/acustica che favorisca il collegamento all’intera area prettamente operativa.

Le AREE VERDI ATTREZZATE (di sosta/giochi bimbi) saranno concepite tali da convogliare acque meteoriche in eccesso. In questi spazi saranno ripiantumate le essenze delle alberature esistenti in loco.

I PERCORSI VEICOLARI pubblici e di servizio sono pensati solo in alcune fasce orarie prestabilite dal consorzio di gestione.

Le AREE DI SEVIZIO saranno concepite con accesso esclusivo e “mitigate” con piante verdi verticale e semicoperte con pergolati e coperture.

Per il sistema insediativo, il Piano prevede l’autonomia d’intervento di ciascun lotto, ma il rispetto di un linguaggio architettonico che possa dare un carattere di continuità ai vari lotti oltre che un’identità e una riconoscibilità al complesso edilizio del subcomparto. I caratteri comuni che i vari edifici dovranno osservare sono i seguenti:

- l’altezza massima, che non dovrà superare i 12,00 mt.;

- la grande trasparenza del piano terra , le cui facciate dovranno essere interamente vetrate;

- a protezione delle ampie vetrate di piano terra, ci saranno delle pensiline metalliche, facenti parte della struttura portante del verde rampicante

- l’utilizzo di frangisole aventi struttura con intelaiatura metallica rivestita da verde naturale rampicante, attraverso il quale si apriranno finestre circolari.

La scelta dell’utilizzo del verde verticale nasce dalla volontà di unire la funzionalità legata alla protezione delle pareti dai raggi solari con materiali semplici e legati alla natura e al paesaggio circostante, alla forte connotazione che si vuol dare all’intero complesso edilizio tramite un linguaggio architettonico di tipo innovativo.

Ogni edificio avrà la possibilità di avere un minimo di 1/3 del suo perimetro rivestito con dette strutture metalliche di verde verticale, a seconda delle proprie peculiari esigenze distributive.

- le restanti facciate di ciascun edificio potranno essere costruite con strutture di tipo prefabbricato mediante utilizzo di pannelli di tamponamento in graniglia di pietra locale, il tutto finalizzato sempre ad un miglior inserimento all’interno del contesto circostante;

- I solai di copertura saranno del tipo “a tetto rovescio”, con ciottoli di fiume sciolti.

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Figura 3 qualità ambientale dei materiali da costruzione

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Figura 4 Identificazione degli ingombri degli edifici all'interno dei lotti fondiari - Fonte: Tavole di progetto

Il Piano prevede la concentrazione dell’area a verde lungo la fascia interessata dal vincolo idrogeologico, in modo da tale ridurre al minimo gli eventuali impatti che lo stesso può causare. Inoltre in alcune parti l’area a verde si estende maggiormente rispetto all’area interessata dal vincolo di inedificabilità assoluto. Tale area a verde sarà ceduta al Comune di Bitritto ed interesserà un’area complessiva pari a 27.289 mq.

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Capitolo 3: ANALISI DI COERENZA ESTERNA

L’analisi della Coerenza Esterna consiste nella verifica di congruità tra gli obiettivi generali del Piano di Comparto “BIT UP!” previsto nell’area a Nord del Comune di Bitritto e il quadro normativo programmatico entro il quale si inserisce. L’analisi della coerenza dunque accompagna lo svolgimento dell’intero processo di Valutazione Ambientale ed assume un ruolo decisivo nel consolidamento degli obiettivi generali, nella definizione delle azioni proposte per il loro conseguimento.

Nello svolgimento dell’analisi di coerenza esterna, sono stati presi in esame i seguenti strumenti a carattere regionale:

1- Piano Paesaggistico Territoriale Regionale;

2- Piano di Assetto Idrogeologico;

3- Piano di Tutela delle Acque;

4- Piano Regionale dei Trasporti;

5- Piano di gestione del Rischio delle Alluvioni;

6- Piano Faunistico Venatorio Regionale;

7- Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani.

3.1 PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE

Con Delibera n. 176 del 16 febbraio 2015, pubblicata sul BURP n. 40 del 23.03.2015, la Giunta Regionale ha approvato il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia.

Il piano è essenzialmente costituito da tre componenti: l’Atlante, Lo Scenario Strategico e le Regole.

Essenzialmente nella prima parte viene descritta l’identità dei differenti paesaggi che costituiscono la Regione Puglia, e le regole che hanno guidato la costruzione nel lungo periodo. Fulcro dell’Atlante è la Carta dei Paesaggi della Puglia che rappresenta la sintesi dei caratteri identitari di unità territoriali omogenee e riconoscibili: gli ambiti e le figure territoriali. Il paesaggio di ogni ambito è identificabile sulla base della sua fisionomia caratteristica, che è il risultato “visibile”, la sintesi “percettibile” dell’interazione di tutte le componenti (fisiche, ambientali e antropiche) che lo determinano.

Il comune di Bitritto rientra nell’Ambito di Paesaggio della Puglia Centrale e nella Figura Terriotriale denominata “LA Conca di Bari e il Sistema radiale delle Lame”.

Tramite il Webgis del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia è possibile osservare che l’area interessata dal Piano di Comparto “BIT UP!” non presenta alcun vincolo ne per la presenza di Beni Paesaggistici ne per la presenza di Ulteriori contesti paesaggistici.

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Figura 5 Estratto PPTR Regione Puglia _ Layers Beni Paesaggistici e Ulteriori Contesti Paesaggistici

3.2 PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO DELLA REGIONE PUGLIA

In Puglia con legge regionale n. 19/2002 è stata istituita l’Autorità di Bacino della Puglia con competenza territoriale sui bacini esistenti nella Regione Puglia e su quello interregionale dell’Ofanto.

Il PAI è stato adottato con delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino n. 25 del 15 dicembre 2004 ed è stato approvato con Delibera del medesimo Comitato Istituzionale n. 39 del 30 novembre 2005, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.15 del 2 febbraio 2006.

Il Piano di Bacino Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia (PAI) è finalizzato, in generale, al miglioramento delle condizioni di regime idraulico e della stabilità geomorfologica

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territorio alle disposizioni del PAI e il comma 21 prevede la verifica di coerenza fra il PAI e gli strumenti di pianificazione urbanistica generali ed esecutivi. Il PAI vigente, a seguito di ulteriori studi ed approfondimenti degli ambiti territoriali di competenza, è stato modificato ed aggiornato a seguito delle diverse perimetrazioni approvate dal Comitato Istituzionale dell’A.d.B. dal 2005 ad oggi.

L’area interessata dal Piano di Comparto “BIT UP!”, in particolare la zona a nord-ovest, è caratterizzata da Alta Pericolosità Idraulica, e secondo quanto riportato nell’art. 4, comma 3 del Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Puglia, nelle aree a pericolosità idraulica, tutte le nuove attività e i nuovi interventi devono essere tali da:

a) migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di funzionalità idraulica;

b) non costituire in nessun caso un fattore di aumento della pericolosità idraulica né localmente, né nei territori a valle o a monte, producendo significativi ostacoli al normale libero deflusso delle acque ovvero causando una riduzione significativa della capacità di invaso delle aree interessate;

c) non costituire un elemento pregiudizievole all’attenuazione o all’eliminazione delle specifiche cause di rischio esistenti;

d) non pregiudicare le sistemazioni idrauliche definitive né la realizzazione degli interventi previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione provvisoria e urgente;

e) garantire condizioni adeguate di sicurezza durante la permanenza di cantieri mobili, in modo che i lavori si svolgano senza creare, neppure temporaneamente, un ostacolo significativo al regolare deflusso delle acque;

f) limitare l’impermeabilizzazione superficiale del suolo impiegando tipologie costruttive e materiali tali da controllare la ritenzione temporanea delle acque anche attraverso adeguate reti di regimazione e di drenaggio;

g) rispondere a criteri di basso impatto ambientale facendo ricorso, laddove possibile, all’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica.

Di seguito si riporta la cartografia estratta dal Webgis dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia:

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Figura 6 Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Puglia - Comune di Bitritto. Si evince la presenza di un'area di pericolosità idraulica rispetto alla quale il progetto di piano ha effettuato scelte di tutela.

3.3 PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Il Piano di tutela delle acque è lo strumento di pianificazione introdotto dal decreto 152/99. Il piano contiene l'insieme delle misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dei sistemi idrici, a scala regionale e di bacino idrografico. L'elaborazione del Piano, che costituisce piano stralcio di settore del Piano di bacino, è

demandata alle Regioni, in accordo con le Autorità di bacino.

Alla base del piano di tutela vi è la conoscenza degli aspetti quantitativi naturali che caratterizzano i corpi

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• il mantenimento o il riequilibrio del bilancio idrico tra disponibilità e prelievi, indispensabile per definire gli usi compatibili delle risorse idriche al fine della loro salvaguardia nel futuro;

• la stima delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici attraverso l'intensificazione del monitoraggio e la conseguente definizione degli interventi per il conseguimento degli obiettivi di qualità.

Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia è stato approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 230 del 20/10/2009.

All’interno della Tavola B del Piano di Tutela delle Acque sono indicate le aree di vincolo d’uso degli acquiferi;

in particolare l’area della Provincia di Lecce rientra tra gli acquiferi carsici ed è interessata da:

- Aree vulnerabili da contaminazione salina;

- Aree di Tutela Quali Quantitativa;

Nelle aree interessate da contaminazione salina si ritiene opportuno sospendere il rilascio di nuove concessioni per il prelievo di acque dolci di falda da utilizzare a fini irrigui o industriali ad eccezione di quelle da utilizzare per usi pubblici o domestici (art. 8 c.1, L.R. 18/99). In tale area potrebbero essere consentiti prelievi di acque marine di invasione continentale per tutti gli usi produttivi, per impianti di scambio termico, a condizione che le opere di captazione siano realizzate in maniera tale da assicurare il perfetto isolamento del perforo nel tratto di acquifero interessato dalla circolazione di acque dolci e di transizione. Dovrà inoltre essere preventivamente indicato il recapito finale delle acque usate, nel rispetto della normativa vigente. Per le opere esistenti, in sede di rinnovo della concessione andrebbero verificate le quote di attestazione dei pozzi al di sotto del livello mare, con l’avvertenza che le stesse non dovrebbero risultare superiori a 20 volte il valore del carico piezometrico in quota assoluta.

Le fasce di tutela quali quantitativa hanno il compito di limitare la progressione del fenomeno di contaminazione salina dell’acquifero, che a lungo andare è potrebbe compromettere l’utilizzo della risorsa idrica.

Di seguito si riportano gli estratti della Tavola A e B del Piano di Tutela delle Acque, dalle quali si evince che il Comune di Bitritto non risulta perimetrato tra le zona di protezione speciale idrogeologica e rientra nell’Acquifero Carsico della Murgia (Tavola B). Inoltre nel Comune di Bitritto è presente un pozzo di approvvigionamento potabile, contrassegnato con pallino verde nella tavola A.

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Figura 7 Piano di Tutela delle Acque_Tavola A Zone di Protezione Speciale Idrogeologica. Si evince che l'area in esame non è interessata dalla zonizzazione del PTA.

3.4 PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI

La Regione Puglia attua le politiche-azioni in tema di mobilità e trasporti mediante strumenti di pianificazione/programmazione tra loro integrati tra cui, in particolare:

- il Piano attuativo del Piano Regionale dei Trasporti che per legge ha durata quinquennale, con estensione quindi, nel caso specifico 2015-2019 (da ora in poi PA 2015- 2019), individua infrastrutture e politiche correlate finalizzate ad attuare gli obiettivi e le strategie definite nel PRT approvato dal Consiglio Regionale il 23/06/2008 con L.R. n.16 e ritenute prioritarie per il periodo di riferimento;

- il Piano Triennale dei Servizi (da ora in poi PTS), inteso come Piano attuativo del PRT, che attua gli obiettivi e le strategie di intervento relative ai servizi di trasporto pubblico Regionale locale individuate dal PRT e ritenute prioritarie.

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Il comune di Bitritto è interessato da interventi Ferroviari come il potenziamento della linea Bari Bitritto a carico delle Ferrovie Appulo Lucane, il cui intervento è già contenuto nel piano attuativo 2009-2013, per tanto in corso di esecuzione con termine entro il 2020.

Figura 8 Piano Attuativo dei trasporti _ Regione Puglia 2015 – 2019. Si evince l'elevato grado di accessibilità dell'area in esame rispetto alle principali linee di collegamento nazionale e regionale, che dimostra la vocazione logistica dell'area.

Per quanto concerne la mobilità ciclistica, nel Piano Attuativo dei Trasporti 2015 – 2019 non è previsto alcun intervento di creazione o ampliamento di ciclovie.

3.5 PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI

La Direttiva Europea 2007/60/CE (Direttiva Alluvioni), recepita in Italia dal D.Lgs. 49/2010 e ss.mm.ii., istituisce “un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni, volto a ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche connesse con le alluvioni all’interno della Comunità ”. In tale contesto si inserisce il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni che, sulla base delle mappe di pericolosità e rischio, analizza gli aspetti legati alla gestione delle alluvioni, quali la prevenzione, la protezione, la preparazione ed il recupero post-evento.

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L’area di interesse del piano di Comparto “BIT UP!” è perimetrata nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni della Regione Puglia al n. 305, ed in particolare risulta così caratterizzato:

Figura 9 Piano di Gestione rischio alluvioni - webgis dell'Autorità di Bacino della Regione Puglia – PERICOLOSITA’. . Si evidenzia che l'area del PGRA coincide sostanzialmente con quelle del PAI già inserite nel progetto di piano esecutivo all'interno delle aree verdi non edificabili.

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Figura 10 Piano di Gestione rischio alluvioni - webgis dell'Autorità di Bacino della Regione Puglia – RISCHIO

Dall’immagine sovrastante si evince che l’area interessata dal Piano risulta poco popolosa, di fatti in caso di inondazione il numero di persone coinvolte sarebbe inferiore a 50. Per quanto concerne le classi di danno, andando ad interescare rischio e classi di pericolosità, dalla matrice sottostante si evince che l’intervento rientra in una fascia possibile D1 – D2, ossia danno potenziale medio o danno potenziale moderato o nullo.

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3.5 Piano Faunistico Venatorio Regionale

Dalla cartografia degli Istituti del Piano Faunistico Venatorio della Regione Puglia 2009 – 2014, si evince che il comune di Bitritto non rientra tra le aree di tutela perimetrate.

Figura 12 Istituti del Piano Faunistico Venatorio della Regione Puglia 2009 – 2014

3.6 PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU), approvato con D.G.R. n. 204 del 13.10.2013, è lo strumento di pianificazione regionale che disciplina la gestione di rifiuti urbani.

Gli obiettivi prioritari del Piano sono:

− potenziamento della raccolta differenziata fino al raggiungimento di valori superiori al 65%;

− prevenzione della produzione dei rifiuti, promuovendo l’adozione preferenziale di nuove tecnologie e pratiche operative mirate alla riduzione della quantità e pericolosità alla fonte;

− analisi della gestione dei rifiuti esistente negli ambiti geografici di riferimento;

− individuazione delle migliori pratiche per l’attuazione di servizi di raccolta differenziata con specifico riferimento alle modalità di erogazione del servizio e dei relativi costi, redigendo linee guida per garantire gli

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quantità e pericolosità, di strutture impiantistiche, in numero e potenzialità adeguati, che adottino tecnologie finalizzate al recupero delle frazioni derivanti dalla raccolta

differenziata;

− definizione degli scenari, basata sul principio di prossimità integrato con aspetti relativi alla generazione, alla ubicazione della sorgente ed alle caratteristiche del rifiuto con minimizzazioni degli impianti ambientali.

L’organizzazione territoriale, a livello provinciale e regionale, del sistema dei rifiuti è strutturata in Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), i quali prevedono la possibilità di organizzare l'erogazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto in ambiti sub-provinciali di raccolta ottimale (ARO). In particolare nella Regione Puglia sono presenti 38 ARO, di cui 8 per la Provincia di Bari. In particolare, il comune di Bitritto rientra nell’ARO 2 della provincia di Bari, ex ATO Ba/2.

Il Piano di Comparto prevede, tra i suoi obiettivi, il potenziamento della percentuale di rifiuti differenziabile, prevedendo all’interno dell’area apposite strutture per la raccolta collettiva dei rifiuti, che verranno in un secondo momento smistati a filiere per i trattamenti come il compostaggio, o alla raccolti entro consorzi per la raccolta del legno, degli oli e del vetro. Inoltre sarà predisposta una Isola Ecologica per la raccolta collettiva dei rifiuti differenziati. Essa sarà collocata in posizione equidistante da tutti gli opifici e facilmente accessibile dai mezzi e visivamente “mitigata” con pareti verdi verticali e coperture con pergolato a verde.

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4. LE COMPONENTI AMBIENTALI 4.1 ARIA

Negli ultimi anni sta assumendo notevole importanza lo studio della qualità dell’aria, con un’evoluzione sempre più accurata delle metodologie di analisi, soprattutto per quel che riguarda la percentuale dei vari inquinati presenti e le loro conseguenze sulla natura umana. Ciò è scaturito da una crescita smisurata dell’inquinamento atmosferico, dovuto principalmente al traffico veicolare e agli impianti di riscaldamento, senza trascurare fonti di tipo industriale e per la produzione di energia. I principali inquinanti della componente aria possono essere divisi in due categorie:

gli inquinanti primari (emessi direttamente nell’atmosfera dalle sorgenti antropogeniche o naturali) e gli inquinanti secondari (che si formano in atmosfera per reazione chimica tra inquinanti primari e/o secondari e l’aria); la tabella a seguire riporta il tipo di inquinante la cui presenza è riconducibile ad alcune principali sorgenti di emissione.

Tipologia di inquinanti Categoria di inquinanti Sorgenti di emissione Biossido di Zolfo

(SO2)

PRIMARIO Impianti di riscaldamento, centrali di potenza, combustione di

prodotti organici di origine fossile contenenti zolfo (gasolio, carbone, oli combustibili)

Biossido di Azoto (NO2)

PRIMARIO E SECONDARIO Impianti di riscaldamento, traffico autoveicolare (in particolare quello pesante), centrali di potenza, attività industriali (processi di combustione per la sintesi dell’ossigeno e dell’azoto atmosferici)

Monossido di Carbonio (CO)

PRIMARIO Traffico autoveicolare (processi di combustione incompleta dei combustibili fossili)

Ozono (O3) SECONDARIO Non sussistono significative sorgenti di emissione antropica in atmosfera

Particolato Fine PRIMARIO E SECONDARIO Insieme di particelle con diametro aerodinamico

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Idrocarburi non Metanici (IPA, Benzene)

PRIMARIO Traffico autoveicolare (processi di combustione incompleta, in particolare di combustibili derivati dal petrolio), evaporazione dei carburanti, alcuni processi industriali

Per lo studio della qualità dell’aria facciamo riferimento alla seguente normativa:

- Comunitaria:

Direttiva 2008/52/CE relativa alla qualità dell’aria e per un’aria più pulita in Europa;

- Nazionale:

Dlgs 155/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa;

Dlgs 59/2005 - Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.

Dlgs 183/2004 - Attuazione della direttiva 2002/3/CE relativa all'ozono nell'aria.

D.M. 60/2002 - Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.

Dlgs 351/1999 - Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente.

- Regionale:

L.R. 30 marzo 2009, n. 8 - Modifica alla legge regionale 19 dicembre 2008, n. 44 (Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio: limiti alle emissioni in atmosfera di policlorodibenzodiossina e policlorodibenzofurani).

L. R. 7/1999 - Disciplina delle emissioni odorifere delle aziende. Emissioni derivanti da sansifici. Emissioni nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale.

Il Comune di Bitritto rientra, secondo quanto disposto dalla DGR n. 2979/2011, nella zona denominata

“Agglomerato di Bari IT1614”, costituito dall’area urbana delimitata dai confini amministrativi del Comuni di Bari e dei Comuni limitrofi di Modugno, Bitritto, Valenzano, Capurso, Triggiano. La superficie di questa zona

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Nel Comune di Bitritto, nel 2011, è stata avviata una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria richiesta dal Comune di Bitritto all’ente regionale ARPA Puglia, al fine di mettere in atto opportune politiche di protezione ambientale. Da questo studio si evince che l’inquinante presente ad elevata concentrazione nel 2011 è il PM10, per il quale infatti sono stati registrati notevoli superamenti del limite giornaliero.

Figura 14 Concentrazione di PM10 - Monitoraggio ARPA Puglia

4.2 Acqua

Dal punto di vista idrogeologico il Comune di Bitritto è caratterizzato dalla presenza nel sottosuolo di una importante falda acquifera contenuta nei calcari cretacei.

Tale falda, alimentata dalle acque di precipitazione ricadenti in un vasto territorio comprendente l’entroterra murgiano, circola al di sotto del livello del mare, generalmente in modesta pressione, e presenta un livello statico che si attesta su circa 90-100 metri slm.

Dal punto di vista chimico le acque di falda in parola si possono considerare generalmente buone con valori medi di salinità pari a 0,5 g/l. Per quanto riguarda la vulnerabilità dell’acquifero, il territorio di Bitritto risulta essere quasi totalmente esterno alla zona vulnerabile, non escludendo però tale condizione la necessità di evitare scarichi di acque non depurate sul suolo e nel sottosuolo.

Il territorio comunale di Bitritto è inoltre interessato da un reticolo idrografico rappresentato da due tratti di lame e alcune linee di impluvio, che solcando la campagna e l’abitato da Sud verso Nord, ne caratterizzano

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linee di impluvio intersecantisi da sud e da est), a nord del centro abitato, si raccorda alla lama Balsignano in territorio di Modugno.

Le dimensioni e le "forme” dei tratti delle Lame sono estremamente variabili sia per profondità che per ampiezza. Nel caso della lama Baronale si ha una profondità massima di circa 10 metri e una larghezza massima, in corrispondenza delle anse più estese, che supera i 300 metri; tali segni evidenziano una “portata formativa”, sia liquida che solida, molto significativa. Lama Baronale ha un bacino idrografico di oltre 123,5 kmq ed una lunghezza complessiva di circa 32,5 km2.

4.3 Suolo e sottosuolo

Il territorio del Comune di Bitritto e di parte dei comuni limitrofi è interessato dalla presenza dei Calcari delle Murge, essenzialmente neritici, complessivamente riferibili al Cretaceo. Su di essi poggiano in trasgressione depositi calcareo-arenacei e arenaceo-argillosi più o meno cementati, denominati comunemente “Tufi delle Murge”, riferibili al Pleistocene marino. Sul fondo dei solchi erosivi sono osservabili depositi alluvionali.

Secondo quanto riportato nella cartografia relativa all’Uso del Suolo della regione Puglia, aggiornata al 2011, l’area di interesse del suddetto Piano è prevalentemente interessata dalla coltivazione di Ulivi ed in minima parte da seminativi non irrigui, vigneti e sistemi colturali e particellari complessi.

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Figura 15 Uso del Suolo Regione Puglia. Si evince che l'area è caratterizzata prevalentemente dagli uliveti di carattere non monumentale, come descritto nella relazione botanica.

4.4 Flora e Fauna

Il territorio del Comune di Bitritto ed in particolare l’area interessata dal Piano di Comparto BIT UP! non è interessata dalla presenza di particolari ecosistemi e componenti botanico vegetazionali da tutelare. Di fatti non è necessaria la valutazione di incidenza ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 e s.m.i., in considerazione di possibili impatti su siti classificati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici o come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, atteso che il territorio comunale di Bitritto non è qualificato, in tutto o in parte, come “ZPS” o “SIC”.

Le componenti biotiche della zona sono quelle tipiche dell'agro della Bassa Murgia. Per quanto riguarda la vegetazione, l'ambiente si caratterizza, dal punto di vista agricolo, per lo più per la presenza diffusa di arborati

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spontanea erbacea appartengono alle famiglie botaniche di “Compositae” (cardi e calendule),

“Umbrelliferae” (finocchio selvatico e ferule), “Papaveraceae” (papaveri) e “Orchidaceae” (“Ophrys”). Diffusi, ai margini delle praterie, sono gli arbusti di lentisco e di rovo. Anche la fauna e l’avifauna sono tipiche dell’ecosistema sopra descritto. Gli animali che più frequentemente abitano questo paesaggio o vi possono transitare da territori limitrofi sono: rare volpi, talpe, lepri, ricci, rettili (lacertidi e serpenti), donnole, gazze, passeracei, storni, tortore, alcune specie di passo (tordi, colombacci) e alcuni rapaci diurni e notturni (pochissime coppie). Durante le stagioni di migrazione, è possibile avvistare il transito di stormi di trampolieri che, però, non utilizzano il territorio comunale nemmeno per soste temporanee.

Dai sopralluoghi effettuati nell’area di interesse del piano di Comparto BIT UP!, sono state censite le diverse specie vegetali, tra cui il mandorlo, il ciliegio, l’albicocco, il fico, il prugno, la vite. Particolare importanza riveste la presenza dell’ulivo, che in alcune piante ha assunto dimensioni tali da essere definito monumentale, e dunque oggetto di tutela. (per approfondimenti si veda la relazione botanica allegata)

4.5 Rifiuti

A seguito della Legge Regionale n. 24/2012 sulla nuova organizzazione dei servizi pubblici locali, la Regione Puglia è stata suddivisa in 38 Ambiti di Raccolta Ottimali (ARO), di cui 8 per la Provincia di Bari, 8 per la Provincia di Foggia, 11 per la Provincia di Lecce, 3 per la Provincia BAT, 3 per la Provincia di Brindisi e 5 per la Provincia di Taranto). Il Comune di Bitritto appartiene all’ARO n. 2 della Provincia di Bari, per il quale sono stati riportati valori molto bassi di Raccolta differenziata nel 2016.

Figura 16 Dati 2016 ARO 2 Provincia di Bari - Fonte: Portale Ambientale della Regione Puglia

Il comune di Bitritto, però, rispetto alla media di raccolta differenziata dell’Ambito Ottimale, ha una percentuale leggermente superiore per l’anno 2016, che si attesta interno al 15,56%.

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Figura 17 Dati Raccolta Differenziata Comune di Bitritto anno 2016 - Fonte: Il portale ambientale della regione Puglia

Confrontando i dati degli anni 2014 2015,si nota che l’andamento della raccolta differenziata risulta pressoché uguale, eccetto che lievi variazioni mensili. Sarebbe opportuna incentivare le buone pretiche di raccolta differenziata, soprattutto in riferimento ai codici CER maggiormente raccolti all’interno dell’ARO di appartenenza e del Comune stesso, come ad esempio il codice 150101 riferito agli imballaggi di carta e cartone.

(32)

5. IMPATTI DELLE PREVISIONI DI PIANO SULLE RISORSE AMBIENTALI

Il Piano di Comparto “Bit UP!”, come ogni intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia, comporta nella fase di cantiere e nella fase di esercizio effetti più o meno negativi sull’ambiente circostante, soprattutto in termini di consumo di suolo, inquinamento dovuto all’aumento del traffico veicolare, consumo di energia e di risorse idriche, produzione di rifiuti, utilizzo di materiali ecc.

Per tanto, al fine di ridurre tali impatti sull’ambiente circostante, sono state pianificate delle opportune misure di mitigazione degli impatti, le quali prevedono ad esempio l’inserimento di una fascia a verde lungo tutta la zona caratterizzata dalla presenza della lama, allargandosi anche di più rispetto l’area di vincolo. I diversi interventi proposti sono stati esplicitati all’interno della “Progettazione Ecologica dell’Insediamento produttivo BIT UP!” redatta in conformità alle Linee Guida sulla progettazione di Aree Produttive Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzate, riportate nel Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia.

Inoltre sono state indicate, e dovranno essere meglio definite nel progetto definitivo, le tipologie costruttive e i materiali da impiegare per ciascuna si esse, nel rispetto dello stato dei luoghi e della storia costruttiva degli stessi. Trattandosi di nuove costruzioni dovranno essere esplicitate tutte le tecnologie (fonti rinnovabili) da utilizzare per migliore il rendimento energetico di ciascun corpo di fabbrica e ridurre la produzione di anidride carbonica, derivante principalmente dall’accensione degli impianti.

5. SINTESI DEGLI EVENTUALI IMPATTI

Di seguito si riporta una matrice esplicativa degli eventuali impatti sull’ambiente che il piano potrà produrre in fase di cantiere e di esercizio e misure di mitigazione da adottare

MATRICE IMPATTI PREVISTI ENTITA’ MITIGAZIONE

ATMOSFERA Inquinamento provocato

dal traffico veicolare in fase di esercizio e di cantiere

Mediamente

Trascurabile Umidificazione della zona interessata dalla movimentazione terra, al fine di ridurre al minimo il sollevamento di polveri. È necessario delimitare la viabilità con elementi verdi tipo siepi e/o alberature, capaci di mitigare gli effetti della nuova viabilità

sull’inquinamento atmosferico e per favorire il passaggio di Inquinamento provocato

dalla movimentazione terra in fase di cantiere

Trascurabile

(33)

creare delle vere e proprie reti ecologiche di connessione, mettendo a sistema il verde pubblico e privato.

ACQUE Deflusso delle acque.

Consumo Idrico Non trascurabile Divieto assoluto di costruzione nella zona interessata dal vincolo dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia.

Non effettuare

movimentazioni di terre entro quell’area.

Piantumazione di vegetazione autoctona

nel rispetto

dell’andamento del terreno.

Predisposizione di cisterna per il recupero delle acque piovane e di sistema di riuso per irrigazione delle acque meteoriche raccolte.

SUOLO E SOTTOSUOLO Impermeabilizzazione del suolo (consumo di suolo)

Mediamente

Trascurabile Inserimento di fascia a verde (vegetazione

autoctona) non

pavimentata

Parcheggi con

pavimentazione

permeabile drenante

come masselli

autobloccanti o ghiaia o altri materiali equivalenti capaci di

garantire una

permeabilità almeno pari al 50% dell’area interessata.

FLORA E FAUNA -

ECOSISTEMI Polveri generate in fase

di cantiere - Rumori Trascurabile Umidificazione della zona interessata dalla movimentazione terra;

inserimento di

vegetazione autoctona per ristabilire gli ecosistemi

RUMORE E VIBRAZIONI Rumori generati dal Trascurabile Inserimento della

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saranno eseguite solo durante le ore diurne.

Conformità

dell’edificato e degli spazi accessori alla normativa afferente la L.

n.447/1995, “Legge Quadro

sull’inquinamento acustico”, D.P.C.M.

01/03/1995, D.M.

11/12/1996, D.P.C.M.

14/11/1997 e L.R. Puglia n. 03/2002.

RISCHIO DI INCIDENTI Rischio di incidenti durante la fase di cantiere

Non Trascurabile Piano Operativo d sicurezza – utilizzo di dispositivi di protezione individuali e collettivi

PAESAGGIO E

PATRIMONIO STORICO CULTURALE

Impermeabilizzazione

del suolo Mediamente

Trascurabile Piantumazione di

vegetazione autoctona per ristabilire gli equilibri eco sistemici – Costruzioni che tengano conto del luogo e del loro inserimento paesaggistico

GESTIONE DEI RIFIUTI Incremento rifiuti da

smaltire in discarica Rilevante Occorre impostare un sistema di raccolta differenziata coerente con quello comunale con l'identificazione di

apposite isole

ecologiche.

Le isole Ecologiche previste in sede di progetto saranno opportunamente

schermate con piante rampicanti.

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6. INDICAZIONI DA INSERIRE NEL RAPPORTO AMBIENTALE

Il Rapporto Ambientale (RA) del Piano di Comparto BIT UP! sarà redatto a seguito del Rapporto preliminare di Orientamento e dell’elaborazione della proposta di piano, seguendo le direttive di redazione contenute all’interno dell’Allegato I della Direttiva Europea 2001/42/CE, integrata nell’ordinamento normativo italiano con D. Lgs 152/2006 e le sue successive modificazioni. A livello nazionale i contenuti del Rapporto Ambientale sono presenti all’Allegato VI del D. Lgs 4/2008, al quale si farà riferimento nella successiva elaborazione.

La caratteristica principale del RA è quella di evidenziare le modalità attraverso cui la componente ambientale si integra al presente Piano di Comparto, senza comportare riscontri negativi. In particolare il RA si articolerà nel modo seguente:

• Illustrare l’impostazione del Piano di Comparto BIT UP!, in modo più dettagliato rispetto a quanto già fatto nel presente documento,

• Descrivere in modo completo ed esaustivo rispetto alle competenze del Piano, la situazione delle diverse componenti ambientali, già in parte trattate nel presente Rapporto Preliminare di Orientamento. Sarà opportuno evidenziare lo stato attuale delle componenti ambientali, le probabili tendenze e le criticità. In particolare a tal proposito sarà utilizzata la metodologia DPSIR, ossia determinanti-pressioni-stato-impatti- risposte, che permette di ottenere un quadro completo ed esaustivo delle possibili problematiche (pressioni) e strategie (risposte). Tale modello sarà utilizzato anche nella redazione del Piano di Monitoraggio;

• Evidenziare gli obiettivi generali e specifici di sostenibilità del Piano di comparto, tenendo conto delle criticità ambientali e dell’evolversi del sistema territoriale.

• Descrivere i diversi scenari proposti ed identificarne il più probabile, tra cui: Scenario 0: situazione ambientale osservabile allo stato dei luoghi; Scenario 1: situazione ambientale riferita all’attuazione completa degli obiettivi e strategie del Piano di Comparto;

• Illustrare le strategie e le azioni del Piano;

• Aggiornare e approfondire le analisi di coerenza interna ed esterna già fornite nel Rapporto Preliminare di Orientamento;

• Descrivere le misure previste per il monitoraggio del Piano con particolare riferimento al sistema degli indicatori, alla periodicità dei rapporti di monitoraggio e alla forme di retroazione da adottare nell’eventualità che gli obiettivi non siano raggiunti;

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7. CONCLUSIONI

Dalle analisi effettuate sul Piano di comparto “BIT UP!” si evince che gli impatti previsti in fase di cantiere e di esercizio presentano un grado di rilevanza piuttosto basso.

In relazione alle analisi urbanistiche e territoriali, l’intervento proposto risulta essere conforme e si inserisce all’interno di un territorio in parte urbanizzato e situato ai confini della cittadina di Bitritto.

Inoltre, rispettando le misure di mitigazione proposte in riferimento a ciascuna componente ambientale (si veda capitolo precedente), gli impatti risultano essere facilmente controllabili e si riduce di molto la loro entità. Ad esempio l’inserimento di fasce verdi lungo le strade, e le zone di raccordo tra verde privato e verde pubblico, consentono di ridurre notevolmente le superfici impermeabilizzate, di migliorare la qualità dell’aria e di non compromettere il regolare deflusso delle acque, soprattutto in prossimità della fascia di alta pericolosità idraulica, così come identificato dall’Autorità di Bacino della Regione Puglia.

Dunque adottando le dovute misure di mitigazione ed esplicitando al meglio le tipologie costruttive ed i materiali da adottare in fase di costruzione, l’intervento proposto dal piano di comparto “BIT UP!” appare conforme alle disposizioni normative vigenti in ambito territoriale, paesaggistico ed ambientale.

Le valutazioni saranno approfondite all’interno del successivo Rapporto Ambientale facendo tesoro dei contributi collaborativi che perverranno al termine della fase di partecipazione.

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