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EDUCAZIONE SOSTENIBILE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

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Academic year: 2022

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LABORATORIO CORSO DOCENTI NEOIMMESSI IN RUOLO a.s. 2021/22

EDUCAZIONE SOSTENIBILE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

Prof.ssa Tiziana Giovenali

https://www.youtube.com/watch?v=SR_

nN7FqBEY

Il Piano #RiGenerazioneScuola - YouTube

https://www.youtube.com/watch?v=5rnn0ReD lis

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SOSTENIBILITA’ ovvero PASSEPARTUOT lessicale in grado di aprire ogni porta….

• Mobilità

• Moda

• Edilizia (casa del futuro)

• Alimentazione (km0 ,no sprechi alimentari)

• Energie rinnovabili

SOSTENIBILITA’ termine che immaginiamo colorato di verde ….evoca immediatamente l’ecologia e l’emergenza del cambiamento climatico ….ma non è solo questo !!!

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Settembre 2015 - L’ONU E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: trasformare il nostro mondo - Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

L’ ONU organizza molte iniziative per sollecitare gli Stati a prendere provvedimenti in direzione dello sviluppo sostenibile invitando i governi ad adottare adeguate politiche.

L’ AGENDA 2030 per lo SVILUPPO SOSTENIBILE è un programma d’azione per le persone , il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri ONU.

I Paesi si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi entro il 2030.

Si tratta di «obiettivi comuni» che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui : nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

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AGENDA 2030 : le CINQUE P

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United Nations DPI

https://unric.org/it/agenda-2030 / 2

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Sostenibilità ambientale

 Capacità di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali.

 Mantenimento della integrità dell’ecosistema per evitare che l’insieme degli elementi da cui dipende la vita sia alterato.

 Preservazione della diversità biologica.

Sostenibilità economica ( consumi, povertà, nord e sud del mondo )

 Capacità di generare in modo duraturo reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione .

 Eco - efficienza dell’economia intesa, in particolare come uso razionale ed efficiente delle risorse, con la riduzione dell’impiego di quelle non rinnovabili.

 Economia circolare coniuga sostenibilità ambientale e sociale.

Sostenibilità sociale ( diritti, pace, salute, diversità culturali)

 Capacità di garantire condizioni dì benessere umano e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, ma anche divertimento, serenità, socialità), distribuite in modo equo tra strati sociali, età e generi, ed in particolare tra le comunità attuali e quelle future.

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Piano Nazionale MIUR per l’Educazione alla Sostenibilità

• E’ stato presentato nel luglio 2017 , ha recepito i GOALS dell’AGENDA 2030 nella prospettiva di accrescere le competenze di cittadinanza.

• Compito delle scuole è recepire i 17 obiettivi « per costruire sempre più una scuola che sia strumento per la sostenibilità sociale , economica e ambientale » , prevedendo iniziative concrete che siano motivo di sviluppo sostenibile e contribuiscano alla crescita della cittadinanza attiva.

• In questo Piano Nazionale si strutturano i 17 punti sulle aree di

competenza MIUR , si sottolinea l’importanza della trasversalità del tema

dell’educazione alla sostenibilità che non pone più solamente l’attenzione

alle tematiche ambientali , sempre molto importanti, ma abbraccia più

temi es. lotta alle ingiustizie e alla disparità di genere.

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DALL’EDUCAZIONE AMBIENTALE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

 Nella scuola italiana fino a pochi anni fa il concetto di EDUCAZIONE SOSTENIBILE accompagnava solo L’EDUCAZIONE AMBIENTALE .

 La crescente attenzione all’interconnessione tra le dinamiche ambientali, sociali ed economiche ha portato all’elaborazione del concetto attuale di SVILUPPO SOSTENIBILE.

Lo sviluppo sostenibile è definito come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri (bisogni).

Per raggiungere uno sviluppo sostenibile è importante armonizzare tre elementi fondamentali:

la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente.

«Non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori , l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli ed è a loro che dovremo restituirlo » ( Proverbio indiani pellerossa )

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2018: dalla protesta isolata di una studentessa quindicenne al movimento globale…

Obiettivo: azzerare le emissioni da combustibili fossili.

20 agosto 2018, Greta Thunberg, allora sconosciuta 15enne di Stoccolma, decide di non andare a scuola fino al 9 settembre, data delle elezioni svedesi. L'obiettivo è protestare per chiedere al governo di rispettare gli accordi di Parigi sulle riduzioni delle emissioni di CO2.

Dopo le urne, Greta torna a scuola ma la protesta non si ferma: ogni venerdì sciopera per il clima. È l'inizio del Fridays for future (letteralmente “Venerdì per il futuro”). Da quella manifestazione isolata è nato un movimento internazionale spontaneo e pacifico, che riconosce in Greta Thunberg la propria figura di spicco.

Gli obiettivi del movimento

Il Fridays for future si propone, prima di tutto, di tenere alta l'attenzione sul tema dei cambiamenti climatici, in modo da trasformarlo in una priorità per l'agenda politica internazionale. Nello specifico, chiede ai governi di eliminare i combustibili fossili, azzerando le emissioni a livello globale entro il 2050 (in Italia entro il 2030). Si tratta di contenere l'aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi rispetto all'epoca pre-industriale.

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Dal 28 settembre 2021 a giovedì 30 si è tenuto a Milano Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima: un evento nuovo, voluto appositamente dal governo italiano.

Alla Youth4Climate, quattrocento giovani da tutto il mondo, due per paese, hanno discusso della crisi climatica e di come affrontarla.

Nei giorni di confronto vengono affrontati, con gruppi di lavoro, le quattro tematiche scelte per articolare il dibattito: ambizione climatica, ripresa sostenibile, coinvolgimento degli attori non governativi, una società più consapevole delle sfide climatiche. Dall’approfondimento di questi temi e dal dibattito che ne è scaturito nascerà il documento che sarà illustrato nella plenaria finale a cui interverranno i capi dei governi britannico e italiano.

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La COP26 è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 .

Da quasi tre decenni l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della terra per i vertici globali sul clima – chiamati COP – ovvero ” Conferenza delle Parti”.

Rinviata al 2021 a causa della pandemia, la COP26 si è svolta a Glasgow: è iniziata il 31 ottobre ed è terminata il 12 novembre 2021 . Ma perché è stato un evento così importante? Riunisce tutti i leader mondiali, gli attivisti e i maggiori esponenti esperti di tematiche ambientali all’interno della comunità scientifica. L’obiettivo ultimo della COP26 è raggiungere un accordo sulle strategie da adottare per riuscire a contrastare gli effetti del cambiamento climatico da qui fino al 2030 e poi fino al 2050: questo decennio sarà determinante per il futuro del pianeta, perché rappresenta l’ultima possibilità per l’umanità di agire prima che sia troppo tardi.

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Dopo due settimane si è conclusa a Glasgow la Cop26, la conferenza sul clima, con l’adozione del Glasgow Climate Pact, votato all’unanimità, da 197 paesi. L’accordo è stato chiuso il 13 novembre con un colpo di scena finale: il testo è “annacquato” con un compromesso nel passaggio che riguarda la fine del carbone, perché l’India (con l’aiuto della Cina) è riuscita a ottenere un cambiamento all’ultimo minuto. L’uscita dal carbone e lo stop ai sussidi alle fonti fossili, inserito per la prima volta nella storia delle conferenze sul clima delle Nazioni Unite, è stato infatti ridimensionato a un rallentamento.

Per comprendere la portata della modifica sul carbone, bisogna leggere attentamente il testo dell’accordo finale. Rispetto alle bozze precedenti, in cui si parlava di eliminazione (phase out) del carbone, nell’ultimo documento firmato dai 197 Paesi della Cop26 si parla di riduzione progressiva (phase down). Si tratta di una sola parola ma che cambia sostanzialmente il senso del documento. Una vittoria per l’India, che utilizza carbone per produrre il 70 percento della propria energia, e della Cina, che abilmente, all’ultimo momento, ha lasciato il colosso indiano esporsi sul tema dell’addio al carbone.

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2020 PANDEMIA NUOVA SFIDA ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

…la pandemìa nella quale siamo ancora oggi immersi sembra aver anche assunto il ruolo di evidenziare quanto fragile sia l’equilibrio che sorregge la presenza umana sul nostro pianeta e, conseguentemente, di metterne alla prova le capacità di scelta; “il grande interrogativo a cui dobbiamo dare risposta è: riportiamo il mondo nella situazione nella quale si trovava prima del coronavirus o lo ridisegniamo daccapo? La decisione spetta soltanto a noi”, parole pronunciate da Muhammad Yunus(economista e banchiere bengalese ideatore del microcredito moderno, premio Nobel per la pace 2006).

Se l’umanità nel suo complesso non riuscirà a dare risposte adeguate alle questioni globali in costante peggioramento , non ci sarà luogo dove rifugiarci e nasconderci « da Madre Natura arrabbiata con noi e dalle masse di arrabbiati di tutto il pianeta»( M.Yunus)

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – anche detto Recovery Plan – è il programma di investimenti del Governo italiano volto a sostenere la ripresa del paese, a seguito della crisi dovuta al Covid-19, e a favorire il rilancio e sviluppo economico del tessuto produttivo.

«…vogliamo un Paese più verde, con sistemi di produzione e trasporto dell’energia compatibili con gli obiettivi di riduzione dei gas clima alteranti e più resiliente rispetto agli eventi climatici estremi…. Il Piano si sviluppa secondo tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

È un Piano di Resilienza, perché la pandemia e l’emergenza ecologica pongono al centro della nostra attenzione gli eventi estremi del presente e del futuro.»

Le 6 missioni:

1) Digitalizzazione ,innovazione , competitività, cultura e turismo 2) Rivoluzione verde e transizione ecologica

3) Infrastrutture per una mobilità sostenibile 4) Istruzione e ricerca

5) Inclusione e coesione 6) Salute

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Il Ministero della transizione ecologica (MiTE) è un dicastero del governo italiano istituito nel 2021 in sostituzione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, cui è stata altresì attribuita competenza in materia energetica, precedentemente assegnata al Ministero dello sviluppo economico.

La transizione ecologica è un processo strutturale indispensabile per il cambiamento del modello socioeconomico, con il passaggio dai combustibili fossili all’utilizzo delle fonti energetiche green.

Questa operazione richiede una strategia globale, attraverso il rinnovamento delle infrastrutture per supportare lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Oggi tutti i paesi del mondo sono impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici, uno sforzo globale per salvare il pianeta è ridurre gli effetti del global warming(riscaldamento globale ).

Per ottenere risultati concreti è indispensabile ripensare la nostra società, costruendo un nuovo sistema economico basato non più sul petrolio, il carbone e il gas ma sulle fonti energetiche verdi.

La transizione richiede un approccio strategico, con investimenti pubblici e privati di lungo termine per essere in grado di sfruttare le energie green in modo efficiente.

In particolare, serve uno sviluppo sostenibile dell’intera società, per evitare disuguaglianze e consentire a tutti di beneficiare dei vantaggi offerti da un’economia più pulita e inclusiva.

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5 punti chiave della transizione ecologica /energetica sono:

1) fonti energetiche rinnovabili;

2) agricoltura sostenibile ed economia circolare;

3) mobilità green a zero emissioni;

4) stop alle trivelle per l’esplorazione dei combustibili fossili;

5) tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Transizione ecologica: cos’è e come funziona

Con “transizione ecologica” si intende un insieme di azioni rivolte alla sostenibilità dell’economia, per favorire il passaggio da un sistema basato sulle fonti energetiche inquinanti a un modello virtuoso incentrato sulle fonti verdi. Questo processo richiede investimenti e politiche ambientali e di sviluppo, con lo scopo di raggiungere la neutralità climatica.

La conversione energetica sta avvenendo in tutti i paesi UE, ed è coordinata a livello continentale dall’Unione Europea. L’istituzione comunitaria ha stabilito gli obiettivi comuni tramite il Green Deal europeo, un programma per lo sviluppo sostenibile e l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050, con target intermedi per la riduzione dell’impronta di carbone previsti per il 2030.

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LA SCUOLA E LE SUE FINALITA’

Nella nostra tradizione pedagogica- educativa alla scuola sono state assegnate due grandi finalità : l’istruzione ,ossia l’acquisizione da parte degli alunni di conoscenze e abilità, e l’educazione , riguardante la promozione dell’adesione ai valori che stanno alla base della convivenza civile e la formazione di coerenti atteggiamenti capaci di orientare i comportamenti secondo questi valori.

Più recentemente , è emersa l’esigenza di promuovere lo sviluppo delle competenze, facendo in modo che conoscenze e abilità evolvano nella capacità di attivare e orchestrare in modo integrato le proprie risorse per affrontare in modo efficace le situazioni problematiche della vita reale.

OGGI ….UNA SCUOLA inserita nella COMPLESSITA’: insegnare ad apprendere – Insegnare ad essere

• L’ AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA IN UNO SCENARIO CARATTERIZZATO DALLA COMPLESSITA’ NON RIGUARDA SOLO LA STRUTTURAZIONE DI PERCORSI DI APPRENDIMENTO MA ANCHE …

« IL SAPER STARE AL MONDO » .

• UN INSEGNAMENTO DI TIPO SOLO CONTENUTISTICO BASATO SU CONOSCENZE STANDARDIZZATE PENSATE PER ALUNNI/STUDENTI «TIPO» NON SEMBRA PIU’ ADEGUATO

Un sapere in grado di comprendere la complessità del sistema da cui emerge è un sapere che fa della complessità stessa non solo il suo oggetto ma anche il suo metodo e stile cognitivo.

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RIFERIMENTI NORMATIVI:

 INDICAZIONI NAZIONALI per il CURRICOLO ( D.M.n.254 del 2012)

Per una nuova cittadinanza

« Non basta convivere nella società ,ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme. Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite , siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale .

« I problemi più importanti che oggi toccano il nostro continente e l’umanità tutta intera non possono essere affrontati e risolti all’interno di confini nazionali tradizionali, ma solo attraverso la comprensione di far parte di grandi tradizioni comuni, di un’unica comunità di destino europea così come di un’unica comunità di destino planetaria….»

In uno scenario così complesso e variegato la scuola può trovare un riferimento unitario nella solida formazione della persona che apprende , « lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali , corporei , estetici , etici, spirituali , religiosi . In questa prospettiva , i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti , ma per persone che vivono qui e ora , che sollevano precise domande esistenziali , che vanno alla ricerca di orizzonti di significato « ( Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012 )

 LEGGE n.107 del 13 LUGLIO 2015

La legge n.107 individua tra i suoi obiettivi formativi prioritari anche « lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace , il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà» ( Art.1, c.7 ) .

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• Gli OBIETTIVI enunciati nell’AGENDA ONU 2030 riguardano , a livello sistemico, gli Stati e le organizzazioni politiche nazionali e sovranazionali.

• La scuola italiana è da sempre attivamente impegnata sul raggiungimento dei suindicati obiettivi , tuttavia oggi alla luce delle nuove emergenze si richiede un rinnovato impegno.

• L’istruzione , tuttavia , può fare molto per tutti gli obiettivi enunciati nell’Agenda, fornendo competenze culturali, metodologiche e sociali per la costruzione di una consapevole cittadinanza globale e per dotare i giovani cittadini di strumenti per agire nella società del futuro in modo da migliorarne gli assetti .

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COMPETENZE CHIAVE di CITTADINANZA (2007)

 OTTO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE ( 2006 – 2018 prima COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE poi COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA )

 Documento UNESCO 2017 OTTO COMPETENZE TRASVERSALI per EDUCAZIONE SVILUPPO SOSTENIBILE

SCUOLA = PASSAGGIO DALLE CONOSCENZE DA ACQUISIRE ALLE COMPETENZE DA PROMUOVERE

COMPETENZA = insieme di conoscenze, abilità , uso consapevole ed appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento che possono essere formali, non formali ed informali.

L’agire autonomo e responsabile delle persone competenti conferisce al concetto di competenza un significato non solo COGNITIVO, PRATICO, METACOGNITIVO , ma anche e soprattutto ETICO

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EDUCAZIONE CIVICA (D.M. 35 del 22 giugno 2020 e Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica )

Il Decreto individua tre nuclei tematici , uno dei quali SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio.

Abbiamo già visto come l’Agenda 2030 dell’ONU abbia fissato i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile. Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psicofisico, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un’istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità.

In questo nucleo, che trova comunque previsione e tutela in molti articoli della Costituzione, possono rientrare i temi riguardanti l’educazione alla salute, la tutela dell’ambiente, il rispetto per gli animali e i beni comuni, la protezione civile.

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Competenze fondamentali per la sostenibilità

Competenza di pensiero sistemico: la capacità di riconoscere e capire le relazioni;

di analizzare sistemi complessi; di pensare a come i sistemi siano incorporati entro domini differenti e scale diverse e di gestire l’incertezza.

Competenza di previsione: capacità di comprendere e valutare molteplici futuri - possibili, probabili e desiderabili; di creare le proprie visioni per il futuro; di applicare il principio di precauzione; di determinare le conseguenze delle azioni e di gestire i rischi e i cambiamenti.

Competenza normativa: capacità di capire e riflettere sulle norme e i valori che risiedono dietro le azioni di ognuno; e di negoziare i valori, i principi, gli obiettivi e i target della sostenibilità, in un contesto di conflitti d’interesse e compromessi, conoscenza incerta e contraddizioni.

Competenza strategica: capacità di sviluppare e implementare collettivamente azioni innovative che promuovano la sostenibilità a livello locale e oltre.

Competenza collaborativa: capacità di imparare dagli altri; di capire e rispettare i bisogni, le prospettive e le azioni degli altri (empatia); di comprendere, relazionarsi con ed essere sensibili agli altri (leadership empatica); di gestire i conflitti in un gruppo; e di facilitare un approccio collaborativo e partecipato alla risoluzione di problemi.

Competenza di pensiero critico: capacità di mettere in dubbio le norme, le pratiche e le opinioni; di riflettere sui propri valori e le proprie percezioni e azioni;

e di prendere posizione sul tema della sostenibilità

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Unesco – Educazione agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile – Obiettivi di apprendimento

Competenza di auto-consapevolezza: l’abilità di riflettere sul proprio ruolo nella comunità locale e nella società (globale); di valutare incessantemente e motivare ulteriormente le proprie azioni e di gestire i propri sentimenti e desideri.

Competenza di problem-solving integrato: capacità fondamentale di applicare diversi quadri di problem-solving a problemi complessi di sostenibilità e di sviluppare opzioni risolutive valide, inclusive ed eque che promuovano lo sviluppo sostenibile, integrando le competenze sopra menzionate.

https://www.unesco.it/it/News/Detail/440

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https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/index.html

Il 4 giugno 2021 il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e la sottosegretaria Barbara Floridia presentano RiGenerazione Scuola, il progetto per la transizione ecologica e culturale scolastica ideato nel contesto di attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU.

I 4 pilastri della transizione ecologica e culturale

La transizione ecologica e culturale dovrà essere un progetto di medio/lungo termine che trova le sue fondamenta in 4 rigenerazioni.

Saperi, ovvero ciò che viene insegnato a scuola e che va a comporre la somma dell’istruzione.

Infrastrutture, attraverso la costruzione di edifici al passo coi tempi e la determinazione di nuovi spazi di apprendimento.

Comportamenti, facendosi promotori di buone abitudini orientate al rispetto dell’ambiente.

Opportunità, vale a dire indirizzi scolastici con percorsi formativi incentrati su ecologia e sostenibilità.

In definitiva, la finalità del progetto è quella di educare le nuove generazioni a porre la massima attenzione sulla natura e sul mondo che ci ospita.

La speranza è che i più giovani maturino una consapevolezza sempre più forte verso le tematiche ambientali, la sostenibilità delle economie e verso stili di vita più armoniosi con tutto ciò che ci circonda.

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E’ il PIANO che mira a rigenerare la funzione educativa della scuola per ricostruire il legame fra le diverse generazioni, per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future , PER IMPARARE AD ABITARE IL MONDO IN MODO NUOVO.

La scuola crea , così, non solo il NUOVO ALFABETO ECOLOGICO ma si trasforma in luogo nel quale si azzerano i conflitti fra le generazioni e si impara a crescere in MODO SOSTENIBILE.

Prima Settimana Nazionale della RiGenerazione 3-5 novembre 2021

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RIFERIMENTI TEORICI SULL’EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA’ : Edgar Morin

Filosofo e sociologo francese (n.1921 ) , teorizzatore di una «riforma del pensiero» , le sue riflessioni vertono sull’umanità e sul mondo , auspica una nuova conoscenza capace di superare la separazione dei saperi ancora presente nella nostra epoca e capace di educare gli educatori a un pensiero della complessità.

Il suo pensiero costituisce una cornice che accoglie le sfide della complessità agli odierni sistemi ambientali, sociali, economici.

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LA DECRESCITA FELICE DI SERGE LATOUCHE

(Vannes, 12 gennaio 1940) è un economista e filosofo francese. È uno degli animatori della Revue du MAUSS, presidente dell'associazione «La ligne d'horizon », è professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI e all'Institut d'études du developpement économique et social .

Serge Latouche propone il programma delle 8 R per la drastica diminuzione degli effetti negativi della crescita e l’attivazione dei circoli virtuosi legati alla decrescita: ridurre il saccheggio della biosfera non può che condurci ad un miglior modo di vivere. Questo processo comporta otto obiettivi interdipendenti, le 8 R.

Tutte insieme possono portare, nel tempo, ad una decrescita serena, conviviale e pacifica.

Rivalutare

Rivedere i valori in cui crediamo e in base ai quali organizziamo la nostra vita.

Ricontestualizzare

Modificare il contesto concettuale ed emozionale di una situazione, o il punto di vista secondo cui essa è

vissuta, così da mutarne completamente il senso.

Ristrutturare

Adattare in funzione del cambiamento dei valori le strutture economico-produttive, i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita, così da orientarli verso una società di decrescita. Quanto più questa ristrutturazione sarà radicale, tanto più il carattere sistemico dei valori dominanti verrà sradicato.

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Rilocalizzare

Consumare essenzialmente prodotti locali, prodotti da aziende sostenute dall’economia locale. Di conseguenza, ogni decisione di natura economica va presa su scala locale, per bisogni locali. Inoltre, se le idee devono ignorare le frontiere, i movimenti di merci e capitali devono invece essere ridotti al minimo, evitando i costi legati ai trasporti (infrastrutture, ma anche inquinamento, effetto serra e cambiamento climatico )

Ridistribuire

Garantire a tutti gli abitanti del pianeta l’accesso alle risorse naturali e ad un’equa distribuzione della ricchezza, assicurando un lavoro soddisfacente e condizioni di vita dignitose per tutti.

Ridurre

Sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta.

Riutilizzare

Riparare le apparecchiature e i beni d’uso anziché gettarli in una discarica, superando così l’ossessione, funzionale alla società dei consumi, dell’obsolescenza degli oggetti e la continua “tensione al nuovo”.

Riciclare

Recuperare tutti gli scarti non decomponibili derivanti dalle nostre attività.

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Filosofo HANS JONAS

Ha scritto il testo «Il principio della responsabilità» dove invita la nuova umanità

«tecnologica» ad adottare scelte e comportamenti responsabili e a scegliere uno stile di vita ecosostenibile, che permetta la sopravvivenza della specie umana sulla terra.

Il filosofo Hans Jonas (1903-1993) costruisce sul concetto di responsabilità un'etica che sia propria della civiltà tecnologica. Il gesto di Prometeo, il personaggio della mitologia greca che rubò il fuoco agli dei e per questo venne punito con le catene, rappresenta per Jonas la tecnica che viene consegnata agli uomini: di per sé un bene perché permette loro di scaldarsi e cuocere i cibi.

Ma nell'età contemporanea la tecnica ha assunto un carattere diverso dal passato, che ha reso l'etica tradizionale inadeguata a rispondere ad alcuni problemi. La tecnica moderna ha modificato l'agire dell'uomo, conferendo alle sue azioni sia una capacità di incidere profondamente sulla natura sia una portata a lungo termine, con delle conseguenze inimmaginabili sul momento, che all'inizio possono sembrare anche positive, ma che a lungo andare rischiano di incidere negativamente e irreversibilmente sulla vita del pianeta.

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«Il Prometeo irresistibilmente scatenato, al quale la scienza conferisce forze senza precedenti e l’economia imprime un impulso incessante, esige un’etica che mediante auto-restrizioni impedisca alla sua potenza di diventare una sventura per l’uomo»

Ecco perché…

Nella società tecnologica, per valutare la bontà delle nostre azioni, non dobbiamo considerarne soltanto gli effetti sul prossimo che vediamo, ma anche su quello che non vediamo, cioè sulle generazioni future.

Jonas formula dunque un nuovo imperativo etico (dopo quello «categorico» di Kant), che gli uomini devono seguire per garantire l'esistenza alle generazioni future:

“Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un'autentica vita umana sulla terra”

«Quindi il primo imperativo è che ci sia un’umanità»

Per questo, Jonas ammonisce attorno ai rischi dell’utilizzo indiscriminato delle fonti di energia non rinnovabili, evidenziando infine la pericolosità del ricorso all’energia nucleare per compensare l’inevitabile consumo di quelle stesse sorgenti energetiche.

Per tali motivi, Jonas evidenzia l’importanza di cambiare stili di vita, optando per soluzioni eco- sostenibili e sulla valorizzazione delle energie rinnovabili, abbandonando al contempo la «voracità»

tipica dell’era tecnologica moderna

«L’ammontare dell’irradiazione dell’energia solare si rinnova costantemente. Il suo sfruttamento presenta il vantaggio di essere ‘pulito’ sotto il profilo chimico e termico […] la massimizzazione dello sviluppo di questa fonte energetica costituisce naturalmente un imperativo urgente per alleviare le altre»

(Hans Jonas, Il principio responsabilità, Einaudi, Torino 2009)

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L’Ode all’atomo del poeta di origine cilena Pablo Neruda (1904-1973) è fra le liriche che meglio interpretano i contrastanti sentimenti che le conquiste scientifiche e le loro applicazioni suscitano negli uomini contemporanei.

Ode all'atomo esprime con immagini ricche e fantasiose lo stupore di Neruda di fronte alle mirabili scoperte scientifiche moderne e insieme l'angoscia di chi conosce gli sviluppi di violenza che esse, male utilizzate possono recare.

«Piccolissima stella sembravi per sempre sepolta, e nel metallo, nascosto, il tuo diabolico fuoco. Un giorno bussarono alla tua minuscola porta: era l'uomo…..»

ANCHE LA POESIA PUO’ GUIDARCI VERSO LA RIFLESSIONE SULLO SVILUPPO DELLA SCIENZA …

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Il termine EDUCAZIONE SOSTENIBILE è stato proposto dall’inglese Stephen Sterling (v. Stephen Sterling, Sustainable Education: Re-Visioning Learning and Change, Green Book, Devon, 2001): indica un’educazione che, oltre ad assicurare un pieno sviluppo delle persone, le attrezza ad affrontare in modo critico e creativo le difficoltà e le sfide della vita e sostiene cambiamenti che portino ad una società migliore e ad un mondo più pacifico.

E’ ampiamente riconosciuto a livello nazionale e internazionale per il suo lavoro svolto per molti anni su quale sia la risposta dell'istruzione ai problemi globali di sostenibilità che caratterizzano sempre più i nostri tempi.

STEFEN STERLING ovvero per un ’ EDUCAZIONE SOSTENIBILE

• Sostiene un apprendimento creativo e trasformativo che implica un pensiero riflessivo attraverso il quale il soggetto agisce in maniera critica sulla realtà circostante.

• Fautore del pensiero sistemico ( che evidenzia il rapporto di interdipendenza fra mondo naturale e società umane ) sostiene che il soggetto-studente- cittadino deve essere educato alla consapevolezza di quanto il suo contributo , possa influire « sulla salute del pianeta», poiché per attuare un cambiamento nel grande , è necessario agire nel piccolo.

• Il benessere di ogni persona e dell’intera collettività richiede che i modelli di sviluppo soddisfino le esigenze delle generazioni presenti senza compromettere i diritti di quelle future.

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Buthan è un piccolo Paese asiatico localizzato nella catena montuosa dell’Himalaya, che, con i suoi circa 750.000 abitanti e un PIL che lo colloca tra gli Stati poveri del mondo, ha dimostrato che i soldi non fanno la felicità.

Sì, perché a differenza dei classici indicatori economici, la sua Felicità Interna Lorda è tra le più alte al mondo ed è calcolata con criteri come qualità dell’aria, salute dei cittadini, istruzione, ricchezza dei rapporti sociali.

«Piccoli come siamo, pur con i nostri problemi, abbiamo qualcosa di adatto per le aspirazioni dell'umanità», dice il ministro dell'Educazione Thakur Powdyel, lo stesso Ministro ha varato il piano per realizzare «scuole verdi» come pilastro fondamentale della Felicità Nazionale Lorda e ha spiegato la sua visione in un libro « La mia scuola Verde » ora tradotto anche in italiano da Mario Salomone ;segretario generale della rete mondiale di educazione ambientale (WEEC) .Un libro ricco di spunti e preziose riflessioni anche per la scuola italiana.

EDUCAZIONE SOSTENIBILE IN «SCUOLE VERDI»

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CHE FARE A SCUOLA ?

 La scuola ha il compito di trasmettere alle generazioni future una cultura nuova, di coltivare un nuovo modo di pensare e di vivere, di formare cittadini intelligenti, umani e responsabili che sappiano costruire un futuro inclusivo, solidale e sostenibile.

 Gli insegnanti sono invitati a superare barriere disciplinari o settoriali raccogliendo suggestioni e stimoli della cultura contemporanea , imparando , in primo luogo a lavorare insieme, costituendo una vera comunità professionale.

 Il mondo dell’istruzione deve sviluppare un’alleanza con i saperi scientifici , con il territorio, con il mondo dell’informazione per insegnare agli studenti l’importanza di uno sguardo critico ,documentato e consapevole .

 Occorre ripensare il curricolo delle discipline che pur conservando la loro specificità epistemologica , devono declinarsi anche in competenze trasversali .

•In evidenza

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www.retescuolegreen.it  Alla Rete nazionale scuole Green nata a dicembre 2019 hanno aderito circa 1000 scuole ,diffuse su tutto il territorio nazionale. Sono coinvolti non solo studenti e docenti ,ma anche genitori ed intera comunità scolastica, per far loro conoscere mediante buone pratiche, ma anche con un’azione culturale di più ampio respiro ,i temi dell’emergenza climatica e, più in generale ,quelli della sostenibilità ambientale e sociale , con riferimento ai goals dell’Agenda ONU 2030 ,che rappresenta il contesto organizzativo ,di senso e di riferimento della Rete .

 Idea di fondo è lo scambio e l’interazione tra le scuole e tra i gruppi di scuole.

 Le reti si costituiscono a livello provinciale ma fanno parte di diritto della RETE NAZIONALE .

 Viene accolta con grande soddisfazione il Piano Rigenerazione scuola che fa propria l’ispirazione che, fin dalle sue origini nel 2019, è alla base della Rete GREEN..

Un ulteriore sforzo operato dal sistema di istruzione e formazione italiano possa produrre consapevolezze e conseguenti azioni fin da subito, ma che soprattutto incidano a fondo su cultura e costume diffusi nel medio e lungo periodo.

IL RUOLO DELLA SCUOLA NELLA COSTRUZIONE DI UNA SOCIETA’ SOSTENIBILE

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OBIETTIVI RETE NAZIONALE SCUOLE GREEN

( tratto da

«Lettera aperta sul dopo Coronavirus » dei Dirigenti scolastici scuole capofila rete Green)

– svolgere attività didattica volta a trasmettere agli studenti e a tutta la comunità scolastica la necessità di mettere in atto comportamenti utili alla salvaguardia dell’ecosistema;

- rafforzare in tutto il personale che ruota intorno alla scuola la sensibilità, l’impegno e la partecipazione;

- promuovere nelle scuole – a partire dall’Infanzia fino al Secondo ciclo di istruzione l’adozione di comportamenti virtuosi, dalla riduzione del consumo dell’acqua e dello spreco alimentare alla limitazione dell’uso della plastica, dal recupero di aree verdi alla creazione di orti didattici, dal sostegno alla mobilità sostenibile all’adozione dell’educazione ambientale

come core curriculum in tutti gli Istituti;

– diffondere tra le scuole aderenti pratiche didattiche innovative e dar vita a un continuo confronto su obiettivi strategici e metodologia di ricerca e d’insegnamento;

– attivare percorsi di divulgazione scientifica, organizzando momenti di incontro tra le comunità scolastiche ed esperti in ambito ecologico e climatologico;

– favorire la partecipazione attiva degli studenti a manifestazioni e azioni volte a promuovere lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici.

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SCUOLE OUTDOOR IN RETE

www.scuoleoutdoorinrete.net/index/index.php

"SCUOLE OUTDOOR IN RETE" è una rete di scuole a livello regionale, sorta nel 2006, con la finalità di promuovere progetti di carattere pedagogico e culturale in cui il movimento e l'esperienza in ambiente naturale, sono parte attiva di una azione educativa integrata, per la formazione di futuri "cittadini" rispettosi dei valori umani, civili e ambientali.

Dirigenti scolastici, insegnanti, educatori e genitori sono sempre più convinti dei benefici psico-fisici derivanti dalle lezioni all’aperto e dalla validità di un approccio educativo

incentrato sull’interazione con la natura.

Esempio di esperienza per scuole secondarie , progetto «Capraia: un’isola per le scuole»

Proprio sull’Isola si è infatti diffusa, a partire da una decina di anni fa, una didattica innovativa e particolarmente efficace, che qui ha trovato le condizioni ideali per svilupparsi. Si tratta di campus di lavoro outdoor in cui i ragazzi applicano quanto appreso nell’ambito scolastico.

L’ambiente naturale diventa il luogo ideale, un laboratorio a cielo aperto, per apprendere quella consapevolezza necessaria a sviluppare competenze sociali, civiche, spirito di iniziativa e di imprenditorialità, e a far crescere la sensibilità verso il patrimonio storico, naturalistico e paesaggistico locale e nazionale.

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Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

Il Centro di ricerca CREA-Alimenti e Nutrizione svolge, con approccio multidisciplinare, attività di ricerca, formazione e divulgazione sugli alimenti, sulla loro qualità e sul loro ruolo nel mantenimento della salute e nella prevenzione del rischio di malattie correlate all'alimentazione.

Collabora attivamente con le scuole soprattutto nel divulgare sani stili di vita e corretta alimentazione.

LE SCUOLE PROGETTANO ….

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L’educazione allo sviluppo sostenibile rappresenta uno schema di innovazione metodologico-didattico. L’assunzione nel contesto didattico del “paradigma ambiente”

sollecita al ripensamento del curricolo, al rinnovamento della didattica in senso laboratoriale, allo sviluppo di competenze di cittadinanza. La Classe diventa luogo di sperimentazione di un approccio alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, stimolando esperienze partecipative in cui gli studenti diventano promotori e responsabili di azioni di rinnovamento, indagine, miglioramento degli spazi scolastici e dei rapporti sociali. Tutto ciò comporta di addentrarsi in territori che rimandano fortemente ai temi della complessità, della costruzione di modelli di spiegazione dei fenomeni, di ciò che avviene, della conoscenza scientifica e dei limiti della stessa. Non si tratta di inventare altre materie scolastiche ma di ripensare la funzione delle discipline utilizzando l’educazione alla sostenibilità come risorsa per selezionare - in fase di programmazione - obiettivi formativi, concetti chiave, temi, problemi. La relazione tra le discipline e l’educazione alla sostenibilità è dunque dialettica nel senso che le prime possono fornire gli strumenti metodologici e concettuali utili per la comprensione del tema/problema, lo svolgimento del quale può a sua volta potenziare e integrare concetti e idee curricolari.

Così l’educazione alla sostenibilità può stimolare le discipline a confrontarsi ,a interagire aiutando i ragazzi a ricomporre i saperi e a vivere l’approfondimento scolastico come strumento per capire la realtà locale e globale.

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SINERGIE E COLLABORAZIONI NELL’ EDUCAZIONE SOSTENIBILE APPRENDIMENTO

FORMALE PTOF

PROGETTAZIONE CURRICOLARE PATTO FORMATIVO SCUOLA /TERRITORIO ALTERNANZA SCUOLA-

LAVORO

NON FORMALE ENTI LOCALI ASSOCIAZIONISMO

INFORMALE MEDIA SOCIAL NETWORK

WEB

L’EDUCAZIONE SOSTENIBILE caratterizzandosi come un processo che dura per tutta la vita, con un approccio olistico, che non si limita all’apprendimento «formale» , ma si estende anche a quello non formale e informale…..tocca tutti gli aspetti della vita e i valori comuni di equità e rispetto per gli altri , per le generazioni future, per la diversità, per l’ambiente, per le risorse della Terra.

Il cambio di paradigma è da intendersi anche come cambio di paradigma educativo nel senso di un ribaltamento di prospettiva metodologico, a partire dal ripensamento di ecosistema scuola. Un curricolo ecologico dovrà quindi preoccuparsi non solo delle competenze trasversali riconducibili alle questioni ecologiche, ma proprio in quanto curricolo ecologico dovrà considerare la comunità educante in una dimensione “ecosistemica” orientata al protagonismo delle studentesse e degli studenti nella costruzione di competenze di vita, cognitive ed esistenziali, irrinunciabili.

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QUALE DIDATTICA?

PER COMPETENZE(Compiti di realtà) LABORATORIALE

DIDATTICA COSTRUTTIVISTICA

(L'Inquiry Based Learning è una metodologia didattica basata sull’investigazione)

• Nei suindicati contesti « il compito» non è mai solo un «impegno» individuale , ma può essere svolto, interamente o in alcune sue parti, individualmente, in coppia, nel piccolo gruppo ; prevedere momenti di condivisione con l’intera classe , nel grande gruppo, per l’argomentazione finale e diventa lo spazio di autonomia e responsabilizzazione dell’allievo

• Il compito di realtà deve avere una connessione diretta con il mondo reale e una esplicita significatività per gli alunni che vengono sollecitati e motivati dalle sfide che in esso si propongono.

• Si richiede agli studenti di ripensare, utilizzare le conoscenze, sperimentare le abilità in modo integrato e ragionare su cosa, come e perché lo si sta facendo , promuovendo una continua riflessione, ricostruzione, autovalutazione in tutte le fasi di lavoro.

( METACOGNIZIONE )

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CONCLUSIONI

LA SCUOLA PER « ABITARE LA COMPLESSITA’ »

« La scuola può e deve ribadire la sua missione ,che è stata quella di educare alla cittadinanza. Ed educare alla cittadinanza (non più solo nazionale , ma anche europea e globale )nel tempo della globalizzazione significa educare alla comprensione che i problemi dell’attuale condizione umana ( il degrado ambientale , il caos climatico , le crisi energetiche, la distribuzione ineguale delle risorse ,le pandemie ,l’incontro e il confronto di culture e religioni , la responsabilità sociale della ricerca ,i problemi bioetici, una nuova qualità della vita…) possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione fra le nazioni ,ma anche fra le discipline e fra le culture.

In questa prospettiva ,la scuola deve raccogliere la sfida di insegnare la nuova condizione umana nel tempo della globalizzazione ,riformando metodi ,programmi e contenuti,perché i membri della comunità scolastica, insegnanti e studenti , possano diventare costruttori di una nuova appartenenza culturale ,terrestre e globale.»

( cfr . Mauro Ceruti e Francesco Bellusci ,Abitare la complessità , Mimesis , Piccola Biblioteca, 2020)

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ATTIVITA’ LABORATORIALE DEI CORSISTI

 Scelta di uno o più GOAL dell’Agenda ONU ,o nucleo tematico ed. civica sullo sviluppo sostenibile, e costruzione UDA (

promozione educazione alla cittadinanza attiva , trasversalità fra discipline , prevedere anche dei compiti di realta ’).

Simulazione di progettazioni relative allo sviluppo sostenibile

(ambientale, sociale, economico ) tenendo conto di quanto

previsto dai percorsi curricolari dei vari ordini scolastici .

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