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DIOCESI DI PESCIA. La piccola Chiesa Domestica celebra la Domenica, Giorno del Signore. II DOMENICA DOPO NATALE 3 Gennaio 2021 Santo Nome di Gesù

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DIOCESI DI PESCIA

La piccola Chiesa Domestica

celebra la Domenica, Giorno del Signore

II DOMENICA DOPO NATALE 3 Gennaio 2021

Santo Nome di Gesù

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Introduzione Carissime famiglie,

l’introduzione del Vangelo di Giovanni dà una percezione di immensità e spalanca su di noi la porta dell’infinito e dell’eterno: dimensioni che risultano incomprensibili alla mente umana abituata a confrontarsi con il tempo, con distanze e con cose che hanno un inizio ed una fine.

Ci parla di un Dio che è (Io sono) Sapienza e Parola: esisteva in Principio prima della creazione dell’universo, non viene mai meno e ci sarà per sempre.

È Parola da cui tutto ha origine, forza impressionante che crea e sorgente della vita: fa quello che dice. È rivelazione che illumina: dice quello che fa e in ogni cosa che crea lascia la sua impronta: in ogni creatura c’è un frammento di Dio.

Ma con il Natale accade una cosa impensabile: la Parola entra nel mondo, in un fragile uomo, in un bimbo. Lo Spirito si fa carne. L’infinito si fa piccolezza. Il creatore si fa creatura: Dio entra nel mondo dal punto più basso, inizia dalla periferia, dagli ultimi della fila, perché nessuno sia escluso.

È lì dove c’è fame per essere pane spezzato, dove ci sono lacrime per essere parola di conforto, dove c’è sofferenza per essere forza che risana. Ma un Dio che umilia sé stesso, un Dio che si mostra mortale, che Dio è? Questo è lo scandalo dell’incarnazione, che è sempre stata la verità più difficile da credere, in ogni tempo.

Dio viene ma pochi si accorgono e ancora meno lo accolgono. Invece di ascoltare ci siamo turati gli orecchi, abbiamo alzato le spalle. Non sappiamo che farcene di un Dio così. Meglio un dio fatto a nostra immagine e somiglianza e che ascolti noi. Al massimo preferiamo un Dio che parla un linguaggio incomprensibile e misterioso, perso fra le nuvole. Da riverire e temere, non da accogliere.

Però «la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta». Dio insiste, non si dà per vinto, Dio esagera, alza il tiro, si dona ancora e sempre per amore della sua creatura.

Il Figlio di Dio si è fatto uomo per salvarci cioè per renderci tutti partecipi della sua realtà di Figlio e introdurci nella vita di Dio. A chi accoglie la luce, infatti, Dio dona il potere di diventare figlio di Dio perché "Ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio" (1Gv 4,2-3). E tutto ciò è talmente importante e vitale che Gesù è disposto a sacrificarsi per condurci sulla via della salvezza e in questo cammino con noi non vuole perdere nessuno.

Santa Domenica a tutti.

L’Equipe dell’Ufficio di Pastorale Familiare

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COSA SERVE: la preghiera si può fare davanti al Presepe o a un’immagine della S.Famiglia. Si prepara una Bibbia o un Vangelo. Predisponiamoci con i cuori aperti all'ascolto della Parola di Dio

Si legge insieme l’Antifona che introduce la preghiera:

Antifona iniziale Sap 18,14-15

Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa, mentre la notte giungeva a metà del suo corso, il tuo Verbo onnipotente, o Signore,

è sceso dal cielo, dal trono regale.

Un della membro della famiglia, che guida la preghiera, dice:

G. Nel nome del Padre e del figlio e dello Spirito santo.

T. Amen.

G. Signore, nostra pace, abbi pietà di noi T. Signore, pietà

G. Cristo, nostra Pasqua, abbi pietà di noi T. Cristo, pietà

G. Signore, nostro Salvatore, abbi pietà di noi T. Signore, pietà.

G. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

T. Amen.

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Chi guida la preghiera accende un cero accanto al presepe.

RICHIESTA DI PERDONO

In un momento di silenzio, ciascuno chiede al Signore perdono per le proprie mancanze: volendo si può anche riconciliarsi reciprocamente.

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Si accende il lume. Si può cantare, tra le strofe, il ritornello del Gloria di Lourdes o un altro a scelta. Se vuoi ascoltarlo clicca sul link.

Gloria di Lourdes Gloria Natale

G. Preghiamo insieme il Signore.

Tutti sostano alcuni istanti in preghiera silenziosa. Poi chi guida dice:

G. Dio onnipotente ed eterno, luce dei credenti, riempi della tua gloria il mondo intero, e rivelati a tutti i popoli nello splendore della tua verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

T. Amen.

Prima Lettura 1 Cor 15, 54-57

Lettore: Ascoltiamo la Parola di Dio dal Libro del Siracide (Sir 24, 1-4. 8-12, neo-vulg. 24,1-4.12-16 )

La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.

Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,

IN ASCOLTO DELLA PAROLA

Ci si siede e si leggono le letture, tratte dalla Liturgia del giorno.

INNO DI LODE

Col cuore colmo di gioia, rendiamo grazie a Dio per i doni del suo amore.

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dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata,

nella santa assemblea viene ammirata,

nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:

«Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,

colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:

"Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti" .

Prima dei secoli, fin dal principio,

egli mi ha creato, per tutta l'eternità non verrò meno.

Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion.

Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere.

Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità,

nell'assemblea dei santi ho preso dimora».

Parola di Dio

T. Rendiamo grazie a Dio

Salmo Responsoriale (dal Sal 147) Rit. Il Verbo si è fatto carne

e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion,

perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. Rit Egli mette pace nei tuoi confini

e ti sazia con fiore di frumento.

Manda sulla terra il suo messaggio:

la sua parola corre veloce. Rit

Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

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Così non ha fatto con nessun'altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.Rit

Si può cantare – o recitare - l’acclamazione al Vangelo: durante il canto si alza la Bibbia (o il Vangelo) in segno di onore e rispetto.

ACCLAMAZIONE AL VANGELO Alleluia, alleluia.

Gloria a te, o Cristo, annunziato a tutte le genti;

gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo. Alleluia.

Vangelo Gv 1, 1-18

Lettore: Ascoltiamo con attenzione la Parola del Signore dal vangelo secondo Giovanni

T. Sia lode a te, Signore!

In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

Egli era, in principio, presso Dio:

tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;

la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

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gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».

Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.

Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore

T. Sia lode a te, o Cristo

Mentre si ripete il canto di acclamazione al Vangelo ciascuno bacia la Bibbia (o il Vangelo)

LA PAROLA SI FA CARNE NELLA NOSTRA VITA Alcune brevi riflessioni :

“A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”

La Parola ha preso un cuore, un volto e un nome di uomo, Gesù, nome che significa: “il Salvatore”, cioè via che conduce alla nostra salvezza.

Nella tradizione ebraica viene data molta importanza ai nomi, poiché questi non servono solamente per identificare la persona ma perché chiamare qualcuno per nome significa conoscere la realtà del suo essere più profondo, la sua vocazione, la sua missione, il suo destino, richiama il senso della sua vita.

Oggi, che ricorre la festa del Santissimo Nome di Gesù, ci viene rinnovato l’invito a credere nel Suo nome, ad accogliere il Salvatore, a seguire la via che ci conduce alla salvezza per poter diventare figli di Dio.

Gesù Cristo nasce perché io nasca. Nasca nuovo e diverso. Nasca dall’alto.

Il Verbo di Dio è un seme che genera secondo la propria specie. Dio non può che generare Figli di Dio.

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Terminata la riflessione e la condivisione sul Vangelo si possono fare alcune preghiere spontanee per le necessità della famiglia, della Chiesa, del mondo.

G. Preghiamo dicendo insieme: Gesù Salvatore, ascoltaci!

Preghiere spontanee

G. Adesso, tutti insieme, preghiamo come il Signore ci ha insegnato:

T. Padre nostro…

Questa è la vera salvezza, la grande dignità dell'uomo che accoglie il Signore, lui che è veramente "figlio di Dio". Già con il Battesimo il Signore, tramite lo Spirito Santo, ci dona il potere, la grazia, il diritto di essere figli di Dio ma è un dono che ci immette in un cammino da percorrere, una realizzazione in divenire giorno dopo giorno.

Si diventa, si cresce come figli di Dio, con la nostra corrispondenza al suo dono, vivendo la sua volontà che è tutta concentrata nel comandamento dell’amore: amore verso Dio e amore verso il prossimo.

E’ un dono che possiamo accogliere ma che siamo anche liberi di rifiutare, però il nostro cuore non può rimanere orfano e si cercherà altri “padri o madri”.

Gesù si pone in questo modo come pietra di inciampo, come Colui dinanzi al quale bisogna operare le scelte della vita ed a volte scelte fondamentali. Non si può rimanere indifferenti, non schierati. E’ necessario prendere l’iniziativa.

È la grande scelta che si fa concreta nella vita di ciascuno di noi. Saremo capaci di scegliere bene? La Sua Parola ci dice: Non aver timore, alzati e cammina, io sarò con te tutti i giorni.

Perciò solleviamo la testa, apriamo gli occhi per guardare avanti e camminiamo giorno dopo giorno, nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, il segno della Croce, non inteso come gesto scaramantico ma come gesto semplice e potente con cui si inizia e termina ogni momento di preghiera, che ci fa memoria del nostro Battesimo e con cui ogni cristiano può iniziare e terminare la propria giornata riconoscendosi fratello di Gesù, figlio di Dio Padre e dimora dello Spirito Santo.

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Un genitore, o entrambi, a mani giunte dice:

Signore Gesù Cristo

che hai prediletto i piccoli

e hai detto: chi accoglie uno di loro accoglie me, esaudisci le nostre preghiere per questi nostri figli;

tu che li hai fatti rinascere nel Battesimo, custodiscili e proteggili sempre,

perché nel progredire degli anni

rendano libera testimonianza della loro fede e forti della tua amicizia

perseverino con la grazia dello Spirito nella speranza dei beni futuri.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T. Amen.

Ogni genitore, traccia il segno della croce sulla fronte dei suoi figli senza dire nulla. Quindi chi guida dice:

G. Il Signore benedica, protegga e faccia crescere sempre nell’amore la nostra famiglia, lui che è Padre e Figlio e Spirito Santo.

T. Amen

G. Benediciamo il Signore.

T. Rendiamo grazie a Dio.

Si può concludere con un canto: clicca sul link:

TU SCENDI DALLE STELLE ASTRO DEL CIEL

BENEDIZIONE FINALE

Si conclude la preghiera invocando la benedizione del Signore: i genitori possono benedire i figli, se presenti.

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