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TRELLEBORG SEALING SOLUTIONS. Un introduzione sulla Lubrication Management

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Academic year: 2022

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Un’introduzione sulla Lubrication Management

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“Quando si progetta un sistema di tenuta, tutti gli elementi devono lavorare insieme come una squadra.”

Holger Jordan,

Segment Manager Fluid Power Europe, Trelleborg Sealing Solutions

Introduzione

Prestazioni.  Efficienza.  Durata.  Queste  sono  le  caratteristiche  che  più  contano  in  una  buona  progettazione.  Sono  anche  quegli  elementi  chiave  che  un  sistema  efficace  di  tenuta  e  lubrificazione  deve  preservare  nel  tempo  -  tale  sistema  richiede  un  approccio  innovativo  alla  gestione  della  lubrificazione.  Una  visione  che  non guardi al singolo elemento in modo separato  dal  resto,  ma  che  lo  riconosca  e  integri  come  parte  complementare  di  un  unico  sistema. 

Una  buona  gestione  della  lubrificazione  parte  sostanzialmente da un approccio di squadra - in  un  settore  ancora  così  inesplorato,  i  benefici  a  lungo termine ne saranno la prova. 

Questo editoriale non vuole essere un prontuario  illustrato  sulla  gestione  della  lubrificazione  e  della tenuta. Sarà piuttosto un’utile panoramica  sulla gestione della lubrificazione vista nell’ottica  del sistema di tenuta. 

Farà riferimento sia alla competenza interna alla  Trelleborg Sealing Solutions, sia più in generale  nel mondo industriale per fornire un trampolino di  lancio nella tribologia. Un punto di partenza che  servirà  a  comprendere  il  mondo  della  tenuta  e  della lubrificazione con una maggiore conoscenza  della  sua  storia  e  delle  sue  evoluzioni,  fino  a  scoprirne gli approcci e le soluzioni più recenti. Lo  scopo è quello di dimostrare quanto un approccio  di  squadra  possa  condurre  a  un  incremento  di  qualità, efficienza, durevolezza e scorrevolezza.

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La Storia fino a ora

L’evoluzione della “Lubrication Management”

“In una civiltà che dipende dalle macchine, i materiali che lubrificano le parti mobili sono assolutamente essenziali.”

Kevin J. Anderson,

MRS Bulletin Dall’invenzione della ruota – e dalla scoperta che 

il grasso animale spalmato sulle assi ne facilita  il movimento – fino alle macchine d’avanguardia  nell’industria  pesante  dei  giorni  nostri,  la  lubrificazione è stata parte integrante della storia  dello  sviluppo  umano  e  della  sua  innovazione. 

La scoperta scientifica della frizione, poi l’utilizzo  dei  primi  lubrificanti  a  base  minerale  e  infine  l’avvento di lubrificanti solidi, semisolidi e liquidi  sono tre tappe fondamentali di questa storia. La  gestione della lubrificazione è il più recente passo  nel percorso di miglioramento delle performance  di  tutti quei macchinari che oggi  fanno girare il  mondo.

La lubrificazione e la tenuta sono ormai aspetti  di  fondamentale  importanza  nel  funzionamento  di  un’intera  macchina  e  oggi  è  ampiamente  riconosciuto  che  la  tenuta  tra  le  parti  mobili  di  un  meccanismo  sia  una  sfida  essenziale  per  assicurare  qualità  e  durevolezza.  Questi  due  aspetti sono interconnessi quanto fondamentali  nella  prevenzione  di  possibili  guasti,  anche  se  spesso vengono trascurati nella pianificazione di  gestione degli impianti, i cui costi di manutenzione  sono  spesso  stanziati  verso  altre  aree  –  come  visibile nella figura 1.

Lubrificanti 1%; 

Deprezzamento 15%;

Costi di gestione 35%; 

Manutenzione 30%

Consumi 19%; 

Figura 1: L’incidenza della Lubrificazione sui costi

Questo  grafico  mostra  una  distribuzione  media  delle  spese  di  funzionamento  degli  stabilimenti, 

(4)

Figura 2: Cedimenti prematuri dei cuscinetti Montaggio non 

eseguito correttamente  16%; 

Contaminazione  14%

Inadeguata lubrificazione  36%;

Usura   34%; 

Come  evidenziato,  vi  è  una  discrepanza  considerevole  tra  consapevolezza  e  risultati. 

Di seguito vedremo in dettaglio le sfide e i costi  relativi  ai  guasti,  ma  già  questa  discrepanza  evidenzia la concreta necessità di una gestione  più efficace della lubrificazione.

Quali  sono  i  fattori  effettivamente  coinvolti? 

In  sostanza  non  si  tratta  solo  di  scegliere  e  applicare  un  lubrificante,  ma  di  tenere  sotto  controllo e regolare i livelli di lubrificazione di tutti  gli  elementi  all’interno  di  un  sistema  di  tenuta,  al fine di ridurre il carico su ciascun elemento e  ottimizzarne le prestazioni in termini di attrito e  durata. Un approccio globale alla manutenzione  dei  macchinari  è  incentrato  sui  punti  di  attrito: 

le tenute, i cuscinetti e i punti di contatto tra le  superfici in movimento che sono costantemente 

soggette a pressione e usura. Sostanzialmente,  in  contrapposizione  ad  un  approccio  incentrato  solo  sulla  scelta  del  lubrificante,  un’efficace  gestione  della  lubrificazione  “comincia  avendo  ben presente la fine”4. Non si  tratta più  solo di  spalmare grasso animale sulle ruote perché si è  visto che ciò funziona. Data infatti la complessità  delle macchine industriali odierne, un programma  adeguato  di  gestione  della  lubrificazione  sarà  orientato in modo strategico al problem-solving,  allo  scopo  di  ridurre  arresti  improvvisi  e  costi  supplementari,  salvaguardando  l’integrità  del  sistema  di  tenuta.  Fare  tutto  questo  significa  affrontare il problema prima ancora di individuare  la  soluzione  migliore  attraverso  materiali,  applicazioni  e  manutenzione.  Definito  quanto  sopra,  passiamo  adesso  alla  sfida  che  l’attrito  presenta per l’industria.

Nonostante  una  scarsa  attenzione  a  questo  fattore,  la  mancanza  di  un’efficace  lubrificazione  è  stata  evidenziata come la causa predominante nei cedimenti dei cuscinetti – come mostra la figura 2.

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La Sfida

Viviamo  in  un  universo  dinamico,  in  costante  trasformazione.  Uno  spazio  senza  confini  in  cui  l’energia  vibra,  sgretola,  forma  e  deforma,  passando da uno stato all’altro. Il moto perpetuo è  impedito da attrito, corrosione e resistività a livello  atomico. In questo universo fisico la lubrificazione  è un modo di porre un freno all’entropia. Lubrificare  significa  far  funzionare  ogni  impianto  in  modo  più fluido, migliorare l’efficacia e la durata delle  prestazioni. Uno dei vari fronti di questa battaglia  si  svolge  nelle  aree  di  contatto  del  sistema  di  tenuta  di  ogni  macchinario:  punti  d’attrito  che  possono far insorgere la necessità di una costosa  riparazione  oppure  fare  la  differenza  grazie  ad  un  corretto  funzionamento.  Una  tecnologia  che  cresce in modo esponenziale, unita all’esigenza 

Come in altri ambiti, l’attrito è l’avversario più temibile, crea usura delle tenute e si manifesta in cari  modi, tra cui:

Impiegare l’esperienza Trelleborg nelle tenute idrauliche per il settore Fluid Power

1. Pressione e velocità

a livello globale di vivere in un mondo in costante  funzionamento,  richiede  attrezzature  che  siano  di pari passo sempre più dinamiche e complesse,  più  efficienti  e  in  grado  di  assicurare  maggior  precisione.  Tutto  ciò  non  significa  però  che  si  possano infrangere le leggi della fisica. L’attrito,  l’usura  e  la  pressione  costituiscono  rischi  per  ogni  macchinario,  causando  potenziali  guasti,  interruzioni nel servizio e costi supplementari. La  sfida contro l’attrito e l’usura è quindi moltiplicata  – comprensibilmente – a livello esponenziale in  ogni ambito applicativo in cui i sistemi di tenuta  giochino un ruolo determinante per la sicurezza  e per l’operatività, dagli O-Rings alle tenute per  alberi rotanti.

L’incessante Lotta contro l’Attrito

Come già evidenziato, la domanda globale  e i progressi tecnologici hanno permesso di  sviluppare macchine di dimensioni e peso  sempre più ridotti. L’effetto contrario è che  questa  riduzione  ha  incrementato  i  livelli  di  pressione  e  velocità  nelle  applicazioni  idrauliche  –  spingendo  le  tenute  in  poliuretano  sempre  più  vicino  ai  naturali  limiti di questo materiale.

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3. Superfici ruvide

Più si guardano da vicino le superfici di contatto, più si potranno notare minuscole imperfezioni  - fori, trame irregolari e caratteristiche che creano attrito. Negli ambiti di applicazione ad alta  velocità menzionati prima, ciascuna di queste microscopiche varianti agisce come una lama  che logora la tenuta ad ogni passaggio, abradendola fino a comprometterne l’integrità.

I  tecnici  della  manutenzione  e  i  direttori  d’impianto  sono  solitamente  consapevoli  della  necessità di rivestire in modo corretto le superfici di contatto dei sistemi idraulici. Tuttavia,  questi  rivestimenti  sono  spesso  scelti  per  ragioni  tecniche  senza  aver  prima  esaminato  il  sistema di tenuta. Ne risulta quindi che sono limitati in modo considerevole sia il ciclo di vita  delle tenute, che quello dell’intero macchinario.

Figure 3: La ruvidità nella superfice di contatto è una sfida per i sistemi di tenuta 2. Coating della superficie di contatto

(7)

4. Alterazioni e post-elaborazione

Naturalmente  queste  sfide  sono  molto  specifiche  da  un  punto  di  vista  tecnico  –  ma  non  dobbiamo perdere di vista il quadro generale, almeno quando il costo di un guasto si traduce  in tempo di inattività.

La lubrificazione, spesso sottovalutata, è un fattore che incide in modo significativo sui tempi di  inattività pianificati o imprevisti, sia a causa di eccessiva usura o di aumento delle temperature,  sia attraverso la contaminazione, le perdite e un’inadeguata applicazione del lubrificante – o  a causa di uno dei tanti piccoli problemi più o meno gravi che possono insorgere. La gestione  della lubrificazione è un passo importante per ridurre al minimo e persino eliminare questi  tempi di fermo attraverso una manutenzione programmata e proattiva.

I fattori appena evidenziati sono solo una parte delle numerose sfide che l’attrito costituisce  nell’assicurare integrità, qualità e durata delle tenute, anche se in effetti dipingono un quadro  abbastanza  reale  delle  problematiche  che  i  macchinari  moderni  devono  affrontare.  Questi  problemi possono essere risolti con un’unica soluzione: un’efficace gestione della lubrificazione.

La  vita  delle  tenute  e  delle  applicazioni  è  spesso  migliorata  da  rivestimenti,  lavorazioni  e  adattamenti che ne prevengono l’usura. Il maggior ostacolo, in questo caso, è il costo. Effettuare  modifiche ad un sistema di tenuta può comportare costi molto elevati, sia da un punto di vista  economico,  sia  in  termini  di  interruzioni  e  guasti  che  potrebbero  minare  la  competitività  di  un’azienda anche su scala internazionale. 

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La Soluzione

La  sfida  dell’attrito  è  sempre  presente  in  un  mondo in cui la domanda è in costante crescita,  perciò,  come  affermato  nell’introduzione  di  questo  documento,  quando  si  progetta  un  sistema di tenuta e si vuole far fronte a questa  grande  sfida,  tutti  gli  elementi  devono  lavorare  insieme come un team.

È facilmente intuibile che l’applicazione di adeguati  lubrificanti  alle  tenute  sotto  pressione  possa  mitigare gli effetti della frizione e dell’attrito, ed  estenderne la vita. Questa visione semplicistica  non tiene conto però delle suddette sfide legate  a  velocità  e  pressione  dei  macchinari  moderni, 

nonché  all’imperativa  necessità  di  ridondanza  nelle più importanti applicazioni industriali. Nelle  applicazioni idrauliche del settore Fluid Power la  migliore  prassi  è  quella  di  utilizzare  una  tenuta  primaria  e  una  tenuta  secondaria.  La  tenuta  primaria svolge il grosso del lavoro, mantenendo  l’integrità per quanto più sia possibile; la tenuta  secondaria  invece  è  l’elemento  legato  proprio  a  quella  necessità  di  ridondanza  –  in  quanto  pronta ad intervenire quando necessario. Anche  in questo caso la sfida si fa a dir poco pressante.

Come ottimizzare le prestazioni

Sezione della tenuta con  distribuzione standard delle 

forze di contatto Figure 4 - Sistemi standard di tenuta

Elevatapressione di contatto

Minimo passaggio di olio Scarso livello di lubrificazione;

Elevata usura e attrito

Tenuta Primaria

P

1

1

2 2

Tenuta Secondaria

(9)

Ipotizziamo  che  la  tenuta  primaria  faccia  il  suo  lavoro  alla  perfezione,  per  un  tempo  quanto  più  esteso.  In  questo  caso  il  lubrificante  non  oltrepassa  mai  la  tenuta  primaria  e  ciò  crea  condizioni  di  funzionamento  a  secco  per  la  seconda  tenuta  che  porteranno  a  problemi  di  usura.  Questa  è  una  situazione  che  potrebbe  facilmente verificarsi senza un’adeguata gestione  della lubrificazione.

Abbiamo trattato la gestione della lubrificazione  in  termini  generici,  ma  passiamo  adesso  a  descrivere  più  in  concreto  in  che  cosa  essa  consista.  In  sostanza,  un  adeguato  controllo 

La  buona  notizia  è  che  il  recente  aumento  di  interesse  nella  gestione  della  lubrificazione  fa  sì  che  un  numero  maggiore  di  profili  di  tenuta  possano  essere  usati  a  questo  scopo,  inclusi  Turcon®  Stepseal®  V  e  Zurcon®  Buffer  Seal. 

della  lubrificazione  bilancia  il  rischio  di  perdita  di lubrificante a supporto sia della performance  della  tenuta  primaria,  sia  della  vita  utile  della  secondaria.  Ciò  si  ottiene  permettendo  il  passaggio  di  uno  spessore  maggiore  di  olio  al  di  sotto  della  tenuta  primaria  sottoposta  a  pressione, al fine di modificare la distribuzione e  ridurre l’intensità delle forze di contatto al di sotto  della tenuta stessa. Il volume del film di olio che  oltrepassa  la  tenuta  primaria  è  poi  controllato  tramite una valvola di controllo integrata nell’area  di contatto tra la tenuta secondaria e la superficie  di contatto.

Applicare un sistema di Lubrication Management  diventa  quindi  solo  una  questione  di  scelta,  disponendo  di  una  certa  flessibilità.  La  vera  domanda  adesso  è:  come  funziona  la  gestione  della lubrificazione nel mondo reale?

Sezione della tenuta con  distribuzione neutra/simmetrica 

delle forze di contatto. 

Tenuta Primaria

P

Tenuta Secondaria

Figure 5 - Sistema di Gestione della Lubrificazione delle Tenute Ridotta pressione di contatto

Efficiente passaggio dell’olio Ottimale livello di  lubrificazione Bassa  usura e attrito

1

1

2

2

(10)

In Concreto

“Individuare il programma ideale di gestione del lubrificante somiglia molto a risolvere

il cubo di Rubik.” Matt Mohelnitzky, U.S. Lubricants

Come ogni altro processo industriale, anche la gestione della lubrificazione necessita di un periodo di  sperimentazione prima di dimostrare la propria efficacia. Più in particolare, ogni sistema necessita di  essere testato al fine di determinare il metodo più ottimale di controllo in termini di inibitori di usura  e tipo di lubrificazione.

Per esempio, un test condotto usando Turcon® Stepseal® V ha evidenziato una riduzione significativa  delle interferenze – con una riduzione del compression set di quasi il 50%. Questa riduzione è stata  riscontrata anche durante gli altri test, diventando un fattore costante, arrivando, in alcune specifiche  circostanze, fino al 70%.

Chiaramente,  una  delle  preoccupazioni  primarie  nella  gestione  della  lubrificazione  è  la  scelta  del  lubrificante utilizzato nelle singole applicazioni. Mentre la tendenza del settore industriale è quella  di utilizzare lubrificanti a base di oli minerali, i lubrificanti e grassi sintetici comportano un numero di  benefici evidenti, tra i quali, come affermato da John Bickley:

•  Maggiore prevenzione dall’usura

•  Un più esteso range delle temperature

•  Maggiore durata del lubrificante

•  Incremento del profitto

100 100

200 200

300 300

400 400

500 500

600 600

700 700

0 0

0.00 0.10 0.20 0.30 0.00 0.10 0.20 0.30

v[m/s]

F[N] F[N]

v[m/s]

0.40 0.50 0.40 0.50

0 bar 25 bar 50 bar 100 bar 150 bar 200 bar

Turcon® Stepseal® V Turcon® Stepseal® V LM

Dalla teoria alla pratica

Figure 6: Forze di attrito in un sistema

di tenuta standard Figure 7: Forze di attrito in un sistema di tenuta con Lubrication Management Technology

(11)

Di  conseguenza,  mentre  il  costo  iniziale  di  un  lubrificante  convenzionale  possa  essere  ben  minore, si ritiene che una gestione efficace della  lubrificazione debba tener conto del costo totale  del  sistema  durante  tutto  l’arco  del  suo  ciclo  di  vita.  Quindi,  dal  momento  che  i  lubrificanti  sintetici forniscono questi benefici, la differenza  nei  costi  iniziali  è  di  gran  lunga  superata  dai  vantaggi  che  vanno  a  favore  di  questa  scelta. 

In  particolare:  impatto  a  lungo  termine  sullo  stato  dei  macchinari,  performance  delle  tenute  e  resistenza  all’usura.  Come  in  ogni  ambito,  la  scelta  del  lubrificante  non  è  una  decisione  da  prendere  in  modo  affrettato;  dovrebbe  essere  correlata  ai  parametri  richiesti  dall’applicazione  in  termini  di  viscosità,  temperatura,  velocità  e  carico  di  pressione,  oltre  all’impatto  sulle  economie del contesto in cui il sistema andrà a  operare.

Ciò vale anche per gli altri elementi che di fatto  garantiscono il funzionamento dell’intero sistema  di tenuta, nonché di tutte le sue parti – elementi  progettati  in  modo  intelligente  per  adattarsi  all’applicazione e migliorare la dotazione in uso. 

Queste  considerazioni,  per  la  loro  complessità,  spesso richiedono una conoscenza specifica nel  settore.  Questa  conoscenza  richiede  lavoro  di  squadra e questo ci riporta nuovamente all’idea  iniziale che sia necessario concepire i sistemi di  tenuta proprio come un team. 

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Teamwork

“Un breve training di base sulla lubrificazione può approfondire notevolmente la comprensione e ottimizzare la tua programmazione.”

Ken Bannister, Maintenance Technology

Questo documento è un’introduzione nel campo  della gestione della lubrificazione, arricchito solo  da una serie di formule teoriche, risultati di test  e metriche di performance a supporto di quanto  affermato.  È  piuttosto  facile  perdersi  in  una  materia  complessa  quanto  quella  che  stiamo  trattando,  ed  è  per  questo  che  il  nostro  ultimo  consiglio è proprio il seguente: farsi consigliare.

La gestione della lubrificazione si scontra con una  varietà di aspetti e considerazioni che vanno da una  scelta dei lubrificanti più attenta alle prestazioni  e all’ambiente, al controllo dei meccanismi, alla  pianificazione della manutenzione - ma non solo. 

Anche  per  gli  specialisti  del  settore  si  tratta  di  un ambito di intensa sperimentazione, che può  richiedere  anni  prima  di  acquisire  l’esperienza  necessaria  a  eliminare  l’errore  e  a  prendere  la  miglior decisione. Diventa quindi molto importante  lavorare con un partner che abbia le conoscenze e  le abilità necessarie a concepire e implementare 

una  pianificazione.  Oltre  a  questo,  un  partner  nella  Lubrication  Management  può  fungere  anche  da  coadiuvante  con  il  team,  infondendo  nel tempo le proprie abilità e conoscenze al resto  del  personale,  tramite  attività  di  orientamento,  formazione e collaborando nel quotidiano. 

In definitiva, affidando la Lubrication Management  nelle mani di un partner di esperienza si potranno  acquisire i benefici di tale pianificazione, incluso  un aumento delle performance e dell’affidabilità  della strumentazione, evitando che questo diventi  una  preoccupazione  nel  lavoro  di  tutti  i  giorni. 

Mentre il partner esterno si occupa di tribologia,  sarà possibile concentrarsi sul quadro generale. 

Questo è il risultato finale di un’evoluzione che,  partendo dal concetto di lavoro di squadra e di  teamwork, porterà ad ottenere il miglior sistema  di tenuta.

Assolda il tuo team

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In Sintesi

“Nessun singolo obiettivo avrà mai un impatto maggiore sull’affidabilità dei macchi- nari, quanto un programma di lubrificazione di precisione, completamente ottimizzato, documentato e implementato nel modo appropriato.”

Matt Spurlock, STLE

Prestazioni.  Efficienza.  Durata.  Abbiamo  dato  inizio  a  questo  approfondimento  definendo  ciò  che  conta  di  più  nel  settore  industriale.  Come  ha  evidenziato  nel  2011  Deepak  Katnala,  della  Society of Tribologists and Lubrification Engineers: 

“guardando  indietro,  dieci  anni  fa  i  lubrificanti  non  erano  considerati  in  alcun  modo  come  qualcosa di importante.” Tutto questo è destinato  a cambiare. Il moderno mercato globale richiede  macchinari  in  grado  di  lavorare  con  maggiore  pressione e per un tempo sempre più prolungato,  mentre  le  pressioni  economiche  spingono  alla  ricerca senza fine di ottimizzazione dei costi. In  questo scenario frenetico è essenziale trovare un  modo  di  far  andare  avanti  le  cose  in  modo  più  liscio  –  e  questo  è  esattamente  ciò  che  fa  un  programma di Lubrication Managment. 

Questa è stata una breve introduzione a questa  disciplina;  una  panoramica  veloce  sulle  sfide  chiave  da  fronteggiare  e  delle  soluzioni  per  superarle, con qualche dritta per mettere in pratica  tutto questo nel mondo reale. Cosa accadrà da  ora in poi è una scelta personale. C’è un mare  di dati empirici e raccomandazioni in cui potersi  immergere.  Un  numero  di  fonti  tanto  grande  quanto il numero di partner pronti ad aiutare a  dare un senso alla gestione della lubrificazione. 

L’unica  cosa  certa  è  che  la  lubrificazione  dei  sistemi di tenuta non può essere più ignorata o  sottovalutata,  in  un  tempo  in  cui  la  tecnologia  si  evolve  verso  il  futuro.  Sarà  possibile  contare  su  un  corretto  funzionamento  soltanto  quando  un sistema e i suoi addetti lavoreranno insieme  come un team.

Per concludere

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 1  Anderson, K.J., ‘A History of Lubricants’, https://www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core          content/view/S0883769400055895 (retrieved November 2016).

 2  Bickley, J., ‘Proper Lubrication Practices Improve Plant Operations’, http://www.powermag.com/proper           lubrication-practices-improve-plant-operations/?pagenum=3 (retrieved November 2016).

Richards, B.G. & Michalicka, P., ‘Developing An Effective Lubrication Management Program’, 

         http://www.maintenancetechnology.com/2013/08/developing-an-effective-lubrication-management-          program/ (retrieved November 2016).

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Riferimenti

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Holger Jordan

Segment Manager Fluid Power Europe  Trelleborg  Sealing  Solutions  Germany  Email [email protected]

Holger Jordan lavora per la Trelleborg Sealing Solutions dal 1990. 

Come  Segment  Manager  è  responsabile  dell’area  Fluid  Power  Europe,  coordinando  lo  sviluppo  dei  partenariati  in  una  stretta  collaborazione  tra  clienti,  centri  di  competenza  TSS  e  siti  di  produzione.

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di alte prestazioni e sostenibilità per i clienti. Il Gruppo Trelleborg ha una presenza locale in oltre 40 paesi nel mondo.

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