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W^' J)e,/^ OF ILLINOIS M LIBRARE OF THE UNIVERSITY

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(1)
(2)

v

•W^' J)

e,/^

LIBRARE OF THE UNIVERSITY

OF ILLINOIS M

(3)

LEGGENDA

D

i

S. MARGHERITA

DA CORTONA

E maniera

di

Preparazione

alla Tua Fefta

D'ANTONFRANCESCO MARIANI

Della

Compagnia

di

Gesù

In Bologna per Lelio dalla

Volpe,

1747.

Con

Ifr* de'Super»

-<•• ... .

(4)
(5)

INTRODUZIONE

A Santa Margherita da Cor-

tona chifi conofce peccato»

re,

dee avere una

tenera

divozione

.

L

yef

empio

di quefìa

un tempo fozza

peccatrice, e poi

grandi

jjìma

Santa

,

dee

eccitar

'chìcchejjìa

a viva confidanza

nel- la

divina

misericordia, e nell a*

juto

della

Santa mede/ima

: lei

qual non può non

fi

muovere a

pie*

tà di chi

V invoca per

ufcir del

malvagio cammino

; e de*commejjl peccati cerca

perdono

.

Pertanto, alla

Leggenda

di

San-

ta

Margherita,

la

quale fu per me ferina non guari

dopo la

fu a Canonizzazione; m*

è

caduto

in

animo d

y

apporre

alcune

morali

of*

ferv

azioni breviffime:

onde

ejfa

Leggenda quafi

partita in dieci Confidarazioni

ferva per maniera

A

% ài

908425

(6)

di preparar/i alla

fua

Fefla , e d'onorar la Fefla

mede/ima

: la

qual

viene addì 23. diFebbrajo.

Oltre

a

ciò potranno t fuoi di»

voti ciafeun dì della

Kovena,

e

7

dì della Fefta recitar tre

Fa*

ternoftri, e tre Gloriapatri alla Santifftma Trinità, in ringrazia-

mento

de' larghiffìmi doni fatti alla

Santa

: lafciando altri atti

d

Jof~

fequio

all'arbitrio di eui

famo

.

F

taccia

a Dio

per quefta, co-

me Gesù

la

chiamò) Rete

de" pec- catori trar noi ancora dalle peri- gliofe

acque

del vizio

a

lido di falute eterna%

ORA-

(7)

5

ORAZIONE

DI

S.

MARGHERITA.

Ora

prò nobis beata Margarita »

Ut

digni eificiamur promiflionibus Chrifti

Oremus

.

DEus

, qui

famulam tuam Marga-

ritam de perditionis via ad fa- lutis tramitem mifericordìter reduxi-

fti ;

eadem

nobis miferat'one conce- de, ut

quam

prius errantem fediàri

non erubuimus, pocnitentem impigrè fequi gloriemur. Per

Chnftum Do»

minum

noftrum.

Amen,

(a)

•gstts-

A

3

AL-

(a)

Ex

Offic. ejufd.

(8)

ALTRA PREGHIERA ALLA

SANTA MEDESIMA.

RAlIegromi

, ogloriofiffima Santa, della^prodigiofa poffanza, onde

i divoti voìtri nelle temporali necef- fità ampiamente Sovvenite : e al vo- ftro patrocinio quefti baffi interefli miei ficuramenteraccomando.

Ma

più

mi

rallegro, che avendovi Iddiod'u- na rjiifera peccatrice tramutata in una così granSanta, de* peccatori voi fia- te, veramente, che emendarfi vo- gliano, fpecialiffima Protettrice So, che iSanti non ifdegnano un'Anima., quantunque laida ellafia , la qual nel- le fpirituali miferie lue ad effi per ajuto ricorra ;

ma

qual pietànon avre- te di queftoinfelice peccatorevoi,che un tempo folte nel limo profondode*

vizj fitta ,

come me

? Potrete voi

,

mentre a voi grido per ufeirne, ne- gar di porgermi la poderofa

mano

vo-

ftra >

Deh

, ricordate al voftro cele- re Spofo le promefle più volte far, tevi, che l'anime per 1'efempio vo-

ftro

(9)

7 ftro a lui fi ridurrebbono; e prega- telo, che tali promettein

me

s'adem- piano Impetratemi , che delle

mie

gravi colpe un dolore in

me

s*ecciti intimo, perfetto , e incettante; e che col fervordella rimanente vitaglian- ni malamentefpefi ioricompenfi: on- de dopo avervi feguita prima erran- te, e pofcia penitente, al beato ter-

mine

, ove voi (lete, iopure perven- ga.

Ah,

dolce Santa! Se bella glo- ria fu la voftra , che al cielo falifte col corteggio d'anime per rifguardo ai voftri meriti trattedel Purgatorio;

qual gloria più ancora a voi carafa- rà, che colafsù eterna corona vi fac- ciano

Anime

per gli efempi , e perle interceflioni voftre tratte, quali difli, dell'Inferno.

# # w

A4

I.L'II.

(10)

8

I. Parte della Leggenda dacon- federare il J)pri-

mo dellatiovena*

(a) ATof*ilpe- ricolo in chefono

le ptrfone giova- ni , e majfima- mente avve- nenti^ejfertrat- te al male ; e la /(illecitaguardia»

che debbono per ciò aver di

Cos\ proponi di fare.

L,

teme , eficco-

me

Gesùpiùvolteno- minolla,Specchiode*

Peccatori S.

MAR- GHERITA

da Cor- tona nacque 1* anno 1147 in Laviano,pic- ciol cartello , diocefì oggidì dellacittàdel- la Pieve, di parenti poveri,mavirtuofi.

La

preftamortedellama- dre, e laneceflitàdel padre di procacciare

il vitto coltivando la

campagna , permife- ro a Margherita una troppomaggiorliber- , che alla vivace indole , e alla rara bellezza di lei non conveniva : quindi ,

comeerafacile ad av- venire, dopo averla molti vagheggiata , un nobil Signore di Montepulciano la fi

prefe in amica (a)

Avea

la perduta Gio-

(11)

Giovine paflati nella difoneftà nove anni

;

quando aquel

Dio

, il

qual può dalle pietre fufcitar figliuolid'A-

bramo

, piacque , fic-

come

dellaMaddalena parlalaChiefa,(a; ri-

purgatala dal fango, farne una

gemma,

che nello fplendore vin- cere le ftelle . Ucci- fofgraziatamentealla

campagna

il Gentiluo-

mo

, Margherita poi- ché-Tebbe tra dub- bi , e timori ondeg- giando3affettato più giorni , vide la ca- gnuola di lui venire alla fua volta ; la qua-

le appreffatalefi , in vece di farle fefta ,

come

folea, proruppe in urli lamentevoli :

e pofeia abboccatala pel lembo della vette ?

al

modo

fuo l'invitò,

che feco veniffe

An«

A

4

(a) In Hjmno Fefti

(12)

IO

(b) Nota come

ifeduttori-, e gli fcandalofi orrihil- mentefono daDio puniti . Proponi dinonifcandalez-

%ar niun gìam- mai •

2. Parte della Leggenda dacon- federare il d) fé- condo della No- veuà

dò Margherita ; è la beftiuola,comefufot- to certe quercie, fer- matali, fi die a ri-

muovere il terreno tanto , che 'Icadave- ro apparve del Dru- do (b)

.

II.

A

tal viftaMar- gherita impaliidì ,

fvcnne ; indi il dolor fuo sfogò in un di- rotto pianto9 e in a- mari fofpiri, menan- do fm.inie contra co- loro , che

T

amante aveano affaflìnato, e chiamandomeschi- na, e derelitta .

Ma

non andò guari, che da foprumana luce ri- fchiarata , leggendo nella difgrazia dell'

Amico

il finedell'u-

mana

vita , la cadu- cità delle terrenefor- tune , e i temporali

,

e gli eterni gaftighi,

ache'1reo piacercon- duce, rivolfeilpian-

to

(13)

to fopra Pinfclicefla- todell'anima propia;

e nel luogo fleffofer-

di morire alvizio, e al

Mondo,

e di vi-

ver (blamente a

Dio.

Ritornò alpadre, a' cui piedi fi gittòcoi fentimenti del Figli- uol prodigo;

ma

del Figliuol prodigo non ricevè 1*accoglienze

,

agramente riprefa, e per opera della

ma-

trigna cacciata di ca- fa fc).

III.

A

Cortona per divino iftinro fi tras- ferì ; e quivi lafciò leredinialfervorfuo.

Avantichè veftifle il

facro abitodel

Terzo

Ordine di San Fran- cefeo, che

dopo

diu- turneiftanze, e rigo- rofepruove impetrò ;

richiefe il fuo Diret- tore di poterli porta- re a Montepulciano ,

teatro già de* fuoi

A

6 fcan-

x*

(e) KotA)Cùffie dagli efempidella divina vendetta» e dafimili avve»

nimentifidehbon trarre utili p en- fiavi, e gli utili penfieri reraread ejfttto. Conpro- poni difare.

3. Parte della Leggenda daion»

fiderareil d) ter-

%o dellaNovena*

(14)

/candall, e col capo rafo andarvi limofi- nando d*ufcio in u- fcio ; in oltre, che unadonna, bendatile gli occhi,con una fu- ne al colio la ftrafci- naffe per le più fre- quentate vie, adalta voce dicendo : Que-

fla è quella Marghe-

rita , che una volta coli'impurità, e con

la fuperbia (uà fcan- dalezzò laCittà. Ri- chiefelo,poiché'Ifuo volto reo eradimol- te anime:tratte a per- dizione , di potere in vendetta d'elio ( udi- te fanto eccello ) ta- gliare le narici, e '1 labbrofuperiore .

Le

quali cofe negatele , dopo alquanto ftlfe- ce a pregare , e a ri- pregare , e finalmen- te ottenne di poter paiTareaLaviano; do- ve col capo rafo , e

feo-

(15)

fcoperto, e con fune al collo entrata nel- laChitfa, mentre era di popolo piena,più colle lagrime, e coi fofpiri, che collepa- role

addimandò

per- dono del difonore, e dello fcandalo re*

catoallapatria

Qua-

li poi fofiero gli a-

fpn

digiuni, le dif- pietate flagellazioni

f

e l'altre difufate

ma*

niere , onde la San-

ta Penitente , fìnch' ebbe vita , il corpo fuo ftraziò , lungo oltre all' intento fa- rebbe il riferire Ba-

tti argomentarlo dall' implacabile odio,eh*

ella alcorpo fuo por- tava ; e dalla que- rela 5 che '1 Signor fece del Confeflbrc d* effa , perchè

non

n* averte i foperchi rigor moderati.

Pur

nondimeno

le pena- lità

(16)

*4

(d) Notai che nonha(lafar frut- ti dipenitenza ,

ma convien far frutti degni di

$eniten%a:Facite frutfus di^nos pe- nitenti &; ( Luca

3. 8.)cioècommi- surar la peniten-

%a con la molti*

tudine, e con la grandezza de' peccati.Cos)pro- fonidifare.

4. Parte della Leggendada con»

fiierare ilquar- to dellaNovena»

Iità 'del corpo furo- no in quefta Santa la minor cofa in ri.

fpetto della contri- zion del cuore, ve- niente ed impetuofa per

modo

, eh* ella

medefima ebbe tal- volta a temere non

le fi ftrapafTe V ani-

ma

dal petto: e

man-

candole gli fpiriti , reftava quafiche mor-

ta (d) .

IV. Iddio, ilqua-

le ha in coftume di palefar le ricchezze della fua mifericor- dia ai peccatori An- golarmente, chea lui

ritornano di perfetto cuore; rifpofe ai fer- vori di Margherita con copia di celcftia- li delizie , con fu- blimiffimidoni, d'e-

ftafi , di rivelazioni

,

di profezia , di mi- racoli , ed altri ; tal che appena fi trove-

(17)

rà con quale altraJ comechè innocentiffi-

ma

Vergine, piùegli abbia in favoreggiar- la allargata la

ma- no.

GesùCrifto l'af- ficurò del perdono delle Aie colpe con quefte parole Io

Ge-

sù CriftoFiglìuol del

Sommo

, ed Eterno Padre per tuo

amo-

re crocififlb t'aflòl-

vo

pienamente di tut- ti i tuoi delitti. Af- ficurolla , che '1 no-

me

di lei ferino era nel libro della vi- ta; e promifele5 che

1' efalterebbe in Cie- lo al fupremo

Co-

ro de' Serafini .

De-

gnolladifue vifitazio- ni oltrenumero fpef- fiflime. Carezzavala con

modi

d* inetfabil dimeftichezza : or la

chiamava la fua Pec- catrice , or la fua Pianticella 9 or Fi*

gliuo-

n

(18)

I*

(e) Nota , che i peccati commef- fi , quantunque gravi/fimi , wo«

pojfono impedire,

f£e wo« fagliamo ad eminente San- tità , e che r.on ricevìam da Dìo favori (IraoYd'na- rj, veramente che ci convertia- mo a lui dipieno fuore. Così pro- poni difare.

$. Parte della Leggenda da con- fidi rareilquin- te della Novena.

gliuola, Figliuola be- nedetta, Figliuola e- letta, e Sorella, ora Spofa fua , e in al- tre ancor più tenere guife , quafi

come

di

paflìonato amante.-.

Magnificavate , pa- ragonandola a

Mosè

nella poffanza, aSan Pietro nella Fede, a San Paolo nella Ca-

rità , a San Matteo nella vocazione , a San Giovanni Vange-

lifta nella contempla- zione , agli Appofto-

li nelle tribolazioni

,

a Santa Maria

Mad-

dalena nella conver- fione, e a sé ne* do-

lori , e ne* patimen-

ti fé).

V. Vero è , che in ricolmar Marghe-

rita di ftupende gra- zie, il benigniamo Signore mirò non a favoreggiar lei fola- mente ,

ma

altresì 3

inna-

(19)

innanimare ì Pecca- tori . Per quefta ra.

gione (le difle) tali doni fi concedono a te 3 non per te fola-

mente

,

ma

per lo popolo

mio

5 che ali*

cfempio tuo fi dee ridurre a

me

; laon- de voglio , che le grazie 5 le quali io t'ho compartite , Je in avvenire comuni- cherò all'anima tua , fieno pubblicate per tutto , non folo di qua ,

ma

ancor di là dal mare

E

fi-

migliantemente altra volta lo

m'

inchu

no

con tanta amore- volezza a te , accioc- ché la comunicazio- ne benigna della

mia

bontà fia incitamen- to alle perfone dis- perate di ricorrere confidentementealfe-

no

della mia miferi- cordia.

Ed

un gior- no-,

*7

(20)

z3

(f) Nota , che

*/ virtuofo efem- pio, e più di perfine conofciute un tempo malau- ge,fortementeiu- cita, e innanima

ipeccatoriatrarfi fuordellaviadel- laperdizione*Col virtuofo e

f

empio

proponidigiova- re alprojfimo

6. Varte della leggenda dacon- jìiterareild)fejlo

dellanovena

no, che l'umiliffima Santa , afpettandofi dal Cielo un non fo qual fegnalato favore, chenell*efterno fem- biante tralucer potea, affinchè coloro,i quali con eflblei allora era- no,teftimoni non fof- fero delle ftraordina- rie finezze d'amore, che Iddio all'anima di lei ufava, iftante-

mente gli pregò, che fenza dimora fi par- tiflero ; il Signore

P ammonì

, che non

facefle;perciocchévo- ler fuo era, che per Pefempio di lei,pec- catrice un tempo, ed ora penitente, e co- tanto dalla Divina Bontàfavorita,i Pec- catori s'animaflero a imitarla [f].

VI. Quindi

Pim-

pofe , che, intermef- fo il dolce ozio della contemplazione , fi

dcf-

(21)

deffe a trattar lacon- verfion dell' anime ; e ficcome ne coman- dòj così a maravi- glia ne benedifle l'im- prefa. Incredibil co- fa fembra il concor- rere 5 che fecero a Margherita, perfone d'ogni ftato, e d'o- gni condizione ,

da

varie provincie, e

da

regni rimoti eziandio diFrancia , e di Spa-

gna

, tratte dalla fa-

ma

della fua ammira- bil fantità, e da

uno

fpeciale impulfo del Padre delle miferi- cordie Ella noncef- fava di predicare a tutti l'

immenfa

be- nignità d'Iddio , il

qualnonaccoglie fola-

mente

chiunque con- trito a lui riviene ;

ma

l'accarezza, e ol- tre ad ogni credere di grazie il ricolma5 se fteJla in teftimo- nio

»

(22)

19

fg) Nota,che bella maniera di foddisfare a Dio de*propri pecca- ti è sforl>arJt di rimuovere altri dall'iniquità, e di ricondurrli a J)io. Cosìpropo- nidifare.

7. Varte della Leggendadacon- federareildifetti-

nodellaNovena*

nio adducendo

Di

quanti l'afcoltavano,

niuno avea, che ref- fifter poteffe alla fa- pienza, e allo fpiri- to, che parlava nel- la Serva di Dio ; e ficcome già dalla pre.

dica dell* Appoftolo S. Pietro, tutti n'an- davan compunti , e di fanto fervor ripie- ni (g).

VII. Fremevano i

demoni dirabbia, al vedere una

Donna

fia- ta un tempo loro fchiava , e loro lac- cio , onde far preda d' anime , ora falita a fublime fantità, e divenuta , ficcome

Gesù

Crifto la ditte, Rete , onde V anime ripefearene' vizjfom- merfe

Un

di que' maligni fpiritiaMar- gherita fi preferito in fembianza d* orribil Dragone y vomitante

dalja

(23)

dalla bocca

vampe

dì fuoco, e in atto di volerla finitamente.*

ingojare L* intrepi- da Santa gli rimpro- verò , che per cagion di fua fuperbia lo feiaurato perduto a- vefTe ogni beltà, on- de apparir

non

pote- va altrimenti, che in forma di laido ani- male : e apprefo

un

tizzone , al capo di lui Iai\ciollo

Pur nondimeno

la fpaven- tevol beftia l'afTalto replicò altre duevol- te ;

ma

tempre ri- fpinta,finalmente av- viluppatali inftef- fa fuggì , tal vele- nofo alito fpargen-

do

, che gli occhi di Margherita ottene- brati rimafero lo fpa- zio d'un'ora. Altre moltiifime volte gì*

infuriatifpiriti fipro- varono a sbigottirla,

for-

(24)

%%

(h) Nota, che qualunque entra alfervigiodiDio, àee appettar ten- tazioni daldemo- nio, eperfecuzio- nidagliuomini:e- fperirnentando Id- dioper tal guifa de' fuoi fervila fedeltà,erinnal-

%ando il inerito.

Proponi d ufar fortezza contro ali une , e ali*

altre.

8 Parte della Leggenda dacon- federareild)otta- vodellaNovena.

forme prendendo di varj moftri;

ma

i

loro aperti sforzi , e le loro occultema.

liziofillime infidie, e fìmigliantemente le*

perfecuzioni , elede- trazioni5 che la Ser- va di

Dio

foftenne infinchè viiTe , da_, perfone virtuofe e- ziandio, e letormen- tofe infermità fervi- rono a far, che Id- dio, fecondochè nel- laSapienza fidice[a]

provarle, ficcomeoro nella fornace ,

V

e- letta fua, e trovaf- fela degna di [h]

Vili. Per tanto , effendoMargherita in pregio di fantiffime opere , e di trava- gli invittamente tol- lerati, e d'ogni ec- cellente virtù , ornai confumata , parve al

cele-

•i i i

[a] Sap. %. 5.

&

6.

(25)

celefle Spofo di con- folarne

V

anfiofe bra-

me

, con annunziarle la prefta fine del fuo efilio : e a incompa- rabile gloria di lei aggiunfe .

La

Beata Vergine mia

Madre

,

ilmioPrecurforeGio- vanniBatifta, e '1tuo Padre San Francesco infieme con tutta la

Corte del Cielo con- tinuamente mi pre-

gano

di follecitar la tua venuta al regno della mia Gloria.

E

pofeia

didimamente;

Figliuola, le diflc , ti prepara alla par- tenza di quello

Mon- do

; perciocché nel prefente mele di Feb- braio nel dì

n.

in full* aurora pallerai al cielo.

A

così fat- ta novella , dove il

volto di Margherita dianzi pallido era , cfcolorito, auntrat-

to

CI

(26)

*4

to divenne peri' im- peto della gioja tut-' to roffeggiante, -ein- focato. Corfero di- ciaflette giorni dalla predizione all'adem- pimento d' efia, ne*

quali la Santa Don- na non guftò d' al- tro cibo, fuor dell*

BucarifticoPane. Sta- vafi alforta in

Dio

; e parea, chegià met- tere le labbra a quei torrente di piacere, onde avea tra poco

*ade(Tere innebbriata.

All' appreffarfì del fofpirato giorno,con bel variamento d'or- dine per infpirazion celefte fuggeritoIe_>, volle prima dell'' e- ftrema Unzione efler

munita; e pofeia al venir dell' aurora , fattoli recare il San- tiffimo Viatico, con fentimenti d'umiltà ,

e d* amore indicibili il

(27)

il ricevè ; i alle^

mani

del Salvator Iììo nella facra Oftia tuttora prefente con- fegnò lo fpinto d' e- tà d' anni cinquan- ta, € dalla Aia con.

verdone a

Dio

ven- titré (i) .

IX. E

nel punto

medefimo

,

un

gran Servo di

Dio

, il

qual nella città di

>CafteIIo dimorava , vide

T

animadi

Mar-

gheritada Angioli in gran

numero

attor- niata falire al Cie- lo : e , quello5 che al fanto

Uomo

più avvenne inafpettatos corteggiata da una,*

prodigiofa moltitudi- ne d*

Anime

per ri-

fguardoai meriti del- la Santa tratte dalle

fiamme

del Purgato- rio : volendo il ce- lefte Spofo 9 che la trionfai entrata iiu

£ Cic

(i)Notaycomt

ttt%Santi unavita afpra,etravaglia- ta èfe/ut'ttdauna morte foave7epre*

%Ì9ja:eperciòad imitarla vitaloro ne dee l ejempiè indurredel'a loro morte . Propone

d'tmitarla*

p Parte della Leggenda da con*

filtrare Hulti*

modellaùitvtné

\

/

/ :

//

(28)

%&

Cielo della Diletta venifle, a fimiglian- za della faa , da il- luftre fiuolo accom- pagnata d' Anime.»

prigioniere liberate

Divulgato il tnpaf- famento di Marghe-

rita , Cortona tutu

fi commofe a divo- zione verfo lei .

A

venerare il facro ca- davero fi corfe ìil, folla . D*ordine de' Reggitori della Cit- tà fu imbaUirnato * e di real porpora ve- ftito ; e con folen- nifllma Proceflìone , alla quale iReligioni d' ogni Ordine , il

Clero , la Nobiltà,

il Popolo tutto, e i Maeftrati intervenne- ro , alla Chiefa fa condotto.

Ove

dopo imgnificentiffime efc- quie, ad appagare la pubblica pietà , fu meitierilafciareefpo*

(29)

ilo più giorni ilTan- to

Corpo,

del quale incefTantemente ufcì una fragranza , che non era di terreno odore , e una fon- te , dirò così , di miracolofa beneficen- za. Finalmenteefcfu- fa lamoltitudine, ri-

mafero con altri po- chi le Suore delTer-

zo

Ordine

compagne

della Santa , a farle corona Sfogarono il

divoto affetto verfo la loro Maeftra ,

ed

Ifemplare , più , e più volte nelle fante reliquie riverenti ba- ci

imprimendo

, fe_»

all' intercefllon di lei in Cielo pofTente cal-

damente

raccoman-

dando

, e invocando- la particolarmente^ , perchè in loro tras- fondeffe il doppio fpirito fuo d* auftera penitenza , e d' acce-

fi z f

o

*7

(30)

ìS

fo

amor

verfo Dio; .0) Notalagto*

, j. .yf tia de*Santi ap*

onde divemffero in..

pre{ìo morte

&*

flllPOrme di lei fi- fetta, e lagloria cliuole degne delSe- /"• ineflinabil- rafico Padre S. Fran-

^UloT^Vat

cefco. Contegnosi il quìjto à*effapro- tetto Cadavero alla fonidifare, edi

fepoltura (I). *

IG r*^<? ^,/ie

X. E

Iddio, che leggenda da con»

alla fua Spofa prò- fidiateil deU meffo .aveva di ren-

l**w**

dere il fepolcro di lei gloriofo , e per tutto riverito il no-

me

, ne prefe a pub- blicar

V

alta gloria9 che in Cielo gode-

va,

con prodigj mol-

tiffimi , e ftrepitofi.

De'

quali chi a ec- citamento di divo- zione, e di fiducia, una più efatta con- tezza difìderafTe , il

rimetto alla Storia., della Santa fcritta

ampiamente . Quivi troverà ciechi a gran

numero

, che per li

meriti di Margheri-

ta

(31)

fa la viffa ottenne- ro; a un de' quali erano per rovinofaL, caduta ufciti di capo

gli occhi ; e altri nato era, non

che*

fenza la facultà del vedere,

ma

fenza né

un menomo

pur li-

neamento d* occhi .

Troverà mutoli

^or-

pi , ftolti, afflitti da mal di pietra , e da altre infermità in va- rie ftupende guife ri*

fanati. Troverà più morti a vita richia- mati , molti nel'I'ac- que pericolanti Sal- vati , molti fuordel- le carceri prodigio- famente tratti , in- demoniati liberati9 e altri in altre miferie involti pur con mi- racolo fovvenuti Al- la fua Cortona poi tutta alla venerazio- ne, e agli onori di lei dedicata, ha

Mar-

fi 3 ghe*

(32)

30

gherita una fpecialif- fìma protezione, ej>

beneficenza in ogni tempo moftrata .

E

alloraAngolarmente

,

quando

Panno i^9»

oppugnata la Città da Filiberto Princi- pe d' Oranges con_>

poderofo efercito di ben venticinque mila foldati , fu la Santa in fui le mura vedu- ta aflìftere alla dife- fa del fuo Popolo :

onde quello con due compagnie folo di flraniera foldatefca_.

potè più aflalti fie- ri(fimi bravamentefo- flenere, e rigettare, e così andar franco da quella funefta de- flazione , a che al- tre Cittàfoggiacque- rc. Il divino volere però, che intorno all' cfaltazion de' Santi collinguaggiode'mi- racoli alla Chiefa fi

ma»

(33)

manifefta , feguendo

i

Romani

Pontefici Bonifacio Ottavo , ed Eugenio

Quarto,

in varie illuftri for-

me

la Serva di

Dio

onorarono ; e

Leon Decimo

l'anno 1515.

conCardinali , e

Ve-

feovi molti trasferi- toli aCortona, e vi- fitato il fepolcro dì Margherita, e fenti- tane quella miracolo- fafragranza, che dal fanto

Corpo

fi tra-

mandava

, diede per onorificoBreve facili- tà di poterfi recitar l'Uficio d'effa nella chiefa,ove ilfuoCor-

po

ripofa, e di pub- blicamente folenniz- zarne la Fefta nel giorno anniverfario della fua morte; efe- ce di molte Indulgen- ze a coloro, i quali in tal dì divotamen- te il fepolcro di lei vi*

3*

(34)

3*

(m)Nofa jche lidio ha per que-

ffla Santa gran- dìjfimi miracoli operati,acciocché noi Jìamo divoti ài lei, e adeffa yiccorriamo toYL*

fiducia.Co:\ pYQ~

fonidifare

vifitafiero.

Ed

il San- tiffimo Padre Bene- detto Decimoterzo dopo aver del titolo di Santi fregiato gì' innocentiffimì giova- ni , Luigi

Gonzaga,

e Stanislao Koftka.* , quefta nientemen de- gna Penitente nel profilino anno 1718.

a maggior gloria di Dio 5 e a particolare efempio noftro con univerfale applaufo del

Mondo

Cattolico allo fletto

fommo

o- nore fublimò (m)

Yiàit

(35)

Vr>

^ .WS

Vìdìt D. Àutellus Cafianea Clerica

rum

Reguèttium S. Paulì ,

&

in Ecclefia Metropolitana

Bonon.

Pfl?- nìtentìarìus prò SS»

D. N» Sene*

difio

XIV

> Archiepifcopo

Bonon*

17

Decemlris

1746»

Imprimatur

«

Fr. Seraphìnus

Maria

Maccarlneltt Vicariti* Generali! S* Officìi

Bo*

nonìa

(36)

to' A\DCCCX)Ok !

-A

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(37)

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(38)

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