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Caduta di una torre ? ? ?

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Academic year: 2021

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(1)

6.50. CADUTA DI UNA TORRE? ? ?

PROBLEMA 6.50

Caduta di una torre ? ? ?

ω1 ω2

ω3 ω4

ω5

ωk

fk gk

θ g

Figura 6.48.: La torre sul piano inclinato. Con gk si indica la componente della forza di contatto esercitata dallo strato k-simo di cilindri sul piano inferiore paral- lela a quest’ultimo. Similmente con fksi indica la componente della forza di contatto esercitata dallo strato k-simo di cilindri sul piano superiore, sempre parallela a quest’ultimo.

Su un piano inclinato rispetto all’orizzontale di un angolo α si costruisce una torre co- me in Figura 6.48 sovrapponendo un numero infinito di strati. Ciascun strato è formato da una coppia di cilindri di raggio R e massa M, sui quali appoggia un parallelepipedo di massa M. I cilindri rotolano senza strisciare su tutti i piani con i quali sono a contatto.

Determinare le accelerazioni angolari dei cilindri.

Soluzione

Se scriviamo le equazioni del moto per i cilindri e per i parallelepipedi, notiamo che queste consistono in relazioni lineari tra le costanti in gioco. Inoltre l’unica componente rilevante dell’accelerazione di gravità è quella parallela al piano. Di conseguenza per motivi dimensionali l’accelerazione angolare dei cilindri del primo strato dovrà essere della formadove β è una costante adimensionale da determinare. Per la condizione di rotolamento puro l’accelerazione del primo parallelepipedo è parallela al piano inclinato e vale

a1 =−2R ˙ω1= −2βg sin θ (6.50.1) Consideriamo adesso il sistema appoggiato su questo parallelepipedo. Dato che la torre è costituita da un numero infinito di strati, esso è indistinguibile dalla torre completa.

L’unica differenza è che nel sistema solidale con la base dovremo tenere conto della forza apparente dovuta all’accelerazione, che si tradurrà in una accelerazione di gravità

555 versione del 22 marzo 2018

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6.50. CADUTA DI UNA TORRE? ? ?

ω

2

ω

2

ω

1

ω

1

a

g

1

f

1

g

2

f

2

M g sin θ M g sin θ

M g sin θ

M g sin θ M g sin θ

M g sin θ

Figura 6.49.:

efficace lungo il piano uguale a

g0sin θ =g sin θa1= g sin θ(1+) (6.50.2) e di conseguenza

˙

ω2= βg0sin θ

R = βg sin θ

R (1+) (6.50.3)

Scriviamo adesso le equazioni del moto per i cilindri del primo strato. Abbiamo per il centro di massa di ciascuno di essi

MRω˙1 =−Mβg sin θ= Mg sin θ1

2(f1+g1) (6.50.4) e per l’accelerazione angolare

Iω˙1 = 1

2MR2βg sin θ

R = 1

2R(f1g1) (6.50.5) Per il centro di massa del parallelepipedo abbiamo invece

Ma1=−2Mβg sin θ= f1+g2 (6.50.6) Abbiamo tre relazioni e quattro incognite (gta, f1, g1, g2). Aggiungiamo quindi le equa- zioni per il secondo strato. Nel sistema di riferimento solidale con il parallelepipedo abbiamo per il centro di massa di ciascuno dei cilindri

MRω˙2= −MRβg sin θ

R (1+) = Mg sin θ(1+)−1

2(f2+g2) (6.50.7) e per le loro accelerazioni angolari

Iω˙2= 1

2MR2βg sin θ

R (1+) = 1

2R(f2g2) (6.50.8)

556 versione del 22 marzo 2018

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6.50. CADUTA DI UNA TORRE? ? ?

Abbiamo adesso un numero sufficiente di equazioni. Le riscriviamo per chiarezza:

2M(1+β)g sin θ= f1+g1 Mβg sin θ= f1g1

2Mβg sin θ= f1+g2

2Mg sin θ(1+β) (1+) = f2+g2 Mg sin θβ(1+) = f2g2

Ricaviamo f1sommando membro a membro le prime due equazioni e g2sottraendo le ultime due

f1 = Mg sin θ

 1+ 3

2β



g2 = Mg sin θ(1+)

 1+1

2β



ed infine sostituiamo nella terza, ottenendo 1+ 3

2β+ (1+)

 1+ 1

2β



+=0 Abbiamo le due soluzioni β = −3±√

7. Abbiamo già determinato le accelerazioni angolari dei primi due strati di cilindri in funzione di β. Per determinare quelle dei successivi possiamo osservare che l’accelerazione del parallelepipedo k-simo sarà

ak = −2R

k i=1

˙

ωk (6.50.9)

e risolvendo per i cilindri posati sopra di esso avremo

˙

ωk+1= β

R(g sin θak)

che confrontata con la relazione valida per lo strato precedente

˙ ωk = β

R(g sin θak1)

permette di ottenere (sottraendo membro a membro) la relazione ricorsiva

˙

ωk+1 = (1+)ω˙k ossia

˙

ωk = (1+)k1ω˙1 =β(1+)k1 g sin θ R

che non diverge se|1+| <1. Di conseguenza l’unica soluzione accettabile corrispon- de a β=−3+√

7: numericamente questo significa

˙

ωk ' −0.35× (0.29)k1 g sin θ

R (6.50.10)

557 versione del 22 marzo 2018

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6.50. CADUTA DI UNA TORRE? ? ?

cioè la accelerazioni angolari tendono a zero esponenzialmente con k. Anche le accelera- zioni dei parallelepipedi si calcolano facilmente: sommando la serie geometrica (6.50.9) abbiamo

ak = g sin θh

1− (1+)k1i (6.50.11) cioè limkak =g sin θ: l’accelerazione dei parallelepipedi degli strati più alti è sempre più vicina a quella di un corpo che scivola liberamente sul piano inclinato. Quelle dei parallelepipedi sottostanti sono inferiori.

558 versione del 22 marzo 2018

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