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Equazioni differenziali - 1

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Academic year: 2021

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(1)

Equazioni differenziali - 1

Antonino Polimeno

Universit`a degli Studi di Padova

(2)

Equazioni differenziali - 1

Un’equazione differenziale `e un’equazione la cui soluzione `e costituita da una funzione incognita in una o pi`u variabili

indipendenti, in cui compaiono anche le derivate (o i differenziali) della funzione incognita

F x1, x2, . . . , xn, y , . . . ,∂(a1+...+an)y

∂x1a1. . . xnan

, . . .

!

= 0

I Sistema di equazioni differenziali

F1 x1, x2, . . . , xn, y1, . . . , ym, . . . ,(a11+...+a1n)y1

∂x1a11. . . xna1n , . . . , (am1+...+amn)ym

∂x1am1. . . xnamn, . . .

!

= 0

. . .

Fm x1, x2, . . . , xn, y1, . . . , ym, . . . ,(a11+...+a1n)y1

∂x1a11. . . xna1n , . . . , (am1+...+amn)ym

∂x1am1. . . xnamn, . . .

!

= 0

(3)

Equazioni differenziali - 2

Esempi:

I sistema di equzioni: equazioni che descrivano la cinetica di un meccanismo di reazione

I equazione differenziale ordinaria: equazione di Schr¨odinger che descrive un autostato ψn(x ) di un oscillatore armonico monodimensionale

I equazione differenziale alle derivate parziali: equazione di Schr¨odinger dipendente dal tempo che descrive un stato generico ψ(x , t) di un oscillatore armonico monodimensionale N.B.Un’equazione differenziale ammette infinite soluzioni

y1, . . . , ym. L’univocit`a della soluzione `e ottenuta solo specificando le condizioni al contorno e/o le condizioni iniziali.

(4)

Equazioni differenziali ordinarie - 1

Forma esplicita day

dxa = f x , y ,dyx

d ,y . . . ,da−1y dxa−1

!

Una soluzione univoca si ottiene date a condizioni iniziali:

y (x0) = y0 dy

dx x =x0

= y00 . . . day

dxa x =x0

= y0(a)

oppure condizioni al contorno, che stabiliscono il comportamento della funzione incognita in pi`u di un punto

(5)

Equazioni differenziali ordinarie - 2

Esempi:

I La concentrazione di una specie chimica [A] in un reattore chiuso, che sia descritta da un cinetica di ordine r

d [A]

dt = −k[A]r [A]t=0= [A]0

I Gibbs-Duhem: x `e la frazione molare del soluto, e µH2O(x ) `e una funzione nota che descrive il potenziale chimico dell’acqua in soluzione in funzione della frazione molare del soluto, abbiamo che

d µsoluto

dx = −1 − x x

d µH2O

dx µsoluto(1) = µsoluto

I Equazione di Schr¨odinger per gli autostati di una particella che si muova in una scatola 1D di lunghezza L

−~2 2m

d2Ψ(x )

dx2 = E Ψ(x ) Ψ(0) = Ψ(L) = 0

(6)

Equazioni differenziali ordinarie - 3

Integrazione semplice dydx = f (x )::

y (x ) = y (x0) + Z x

x0

f (u)du

Variabili separabili M(x )dx + N(y )dy = 0:

Z x

x0

M(u)du + Z y

y0

N(v )dv = 0

Equazione lineare

y0 = z0e Rx

x0a(u)du

− zae Rx

x0a(u)du z0e

Rx x0a(u)du

+ b = 0 ⇒ z = y0

Zx x0

b(v )e Rv

x0a(u)du dv

y = e

Rx x0a(u)du"

y0 Zx

x0 b(v )e

Rv x0a(u)du

dv

#

(7)

Equazioni differenziali ordinarie - 4

Ordine maggiore di 1: il caso pi`u semplice, dny

dxn = f (x ) si risolve integrando ripetutamente f (x ):

y =

n−1

X

k=0

(x − x0)k k! y0(k)+

Z x x0

Z u1

x0

. . . Z un−1

x0

f (un−1n−1k=1duk

L’integrale multiplo per`o si pu`o scrivere come

y =

n−1

X

k=0

(x − x0)k

k! y0(k)+ 1 (n − 1)!

Z x

x0

(x − u)n−1f (u)du

in generale i metodi di soluzione analitici semplici sono rari e comunque riconducibili alla soluzione di sistemi di equazioni differenziali.

(8)

Equazioni lineari - 1

y(n)+ a1y(n−1)+ . . . + an−1y0+ any = f

1. f , a1, . . . , ansono funzioni in x , se f = 0 l’equazione si dice omogenea

2. Se a1, . . . , an sono costanti abbiamo un’equazione lineare a coefficienti costanti

3. condizioni iniziali y (x0) = y0, dydx

x =x

0

= y00≡ y0(1), . . . , dn−1y dxn−1 x =x0

= y0(n−1) 4. equivalente alla soluzione di un sistema di n equazioni differenziali

del primo ordine: z1= y , z2= y0, z3= y00 e cos`ı via fino a zn= y(n−1)

z10 = z2 z20 = z3

. . . zn−10 = zn

zn0 = −a1zn−1− a2zn−2− . . . − anz1+ f

(9)

Equazioni lineari - 2

Definendo i vettori z = (z1, . . . , zn)T, f = (0, . . . , f )T e la matrice

A =

0 1 0 . . . 0

0 0 1 . . . 0

. . . .

−an −an−1 −an−2 . . . −a1

otteniamo

d z

dx = Az + f z(x0) = z0

il vettore z0 `e formato dai valori iniziali delle derivate di y (x ) in x0. La soluzione di una equazione differenziale ordinaria lineare di ordine n si pu`o sempre ricondurre alla soluzione di un sistema lineare di n equazioni differenziali ordinarie lineari del primo ordine (il contrario `e anche, generalmente, vero).

(10)

Equazioni lineari - 3

L’equivalenza equazione differenziale ordinaria di ordine n / sistema di n equazioni differenziali ordinarie `e sempre vera (non solo per ilc aso lineare)

y(n)= F (x , y , y0, . . . , y(n−1)) (1) definire z1= y , z2 = y0, z3= y00 e cos`ı via fino a zn= y(n−1), ottenendo

z10 = z2 z20 = z3

. . . (2)

zn−10 = zn

zn0 = −F (x, z1, z2, . . . , zn−1)

(11)

Equazioni lineari - 4

Equazione omogenea: f = 0 e n soluzioni linearmente indipendenti yi, con i = 1, . . . , n

y =

n

X

i =1

ciyi

dove le costanti ci si possono determinare sulla base delle condizioni iniziali, risolvendo un sistema lineare. La condizione di indipendenza lineare di n funzioni si pu`o trovare calcolando il wronskiano

∆(x ) = det

y1 y2 . . . yn

y10 y20 . . . yn0 . . . . . . . . . . . . y1(n−1) y2(n−1) . . . yn(n−1)

≡ ∆(x0)e

Rx x0a1(u)du

le n soluzioni sono linearmente indipendenti se e solo se il wronskiano non `e identicamente nullo.

(12)

Equazioni lineari - 5

Equazione non omogenea: f 6= 0, ¯y `e una soluzione particolare, yi, con i = 1, . . . , n sono n soluzioni linearmente indipendenti

y = ¯y +

n

X

i =1

ciyi

se conosciamo le yi `e possibile trovare una soluzione particolare dell’equazione non omogenea

1. risolvere il sistema in n funzioni incognite ¯yi0

¯

y10y1+ . . . ¯yn0yn = 0

¯

y10y10+ . . . ¯ynyn0 = 0 . . .

¯

y10y1(n−1)+ . . . ¯yn0yn(n−1) = f

2. calcolare per integrazione, note le derivate ¯yi0, le funzioni ¯yi

3. costruire la soluzione particolare ¯y come ¯y =Pn i =1¯yiyi

(13)

Sistemi lineari del primo ordine a coefficienti costanti - 1

˙x(t) = Ax(t) + f(t) x(t0) = x0

dove A `e una matrice a coefficienti costanti n × n Caso omogeneo f = 0

x(t) = eA(t−t0)x0 eAt = 1 + At +1

2A2t+. . . =

X

k=0

1 k!Aktk Caso non-omogeneo f 6= 0

x(t) = eAt

Z t t0

e−Aτf(τ )d τ + e−At0x0



Posto AV = VΛ, dove Λ `e la matrice diagonale degli autovalori di A e V la matrice degli autovettori, f (A) = Vf (Λ)V−1

x(t) = VeΛtV−1x0 omogeneo x(t) = VeΛt

Z t t0

eΛτV−1f(τ )d τ + eΛt0V−1x0



non − omogeneo

(14)

Equazioni alle derivate parziali - 1

Equazione differenziale lineare alle derivate parziali di secondo ordine:

n

X

i ,j =1

aij(x) 2y

∂xi∂xj

+

n

X

i =1

bi(x)∂y

∂xi

+ c(x)y = f (x )

I Operatore vettore gradiente:

∇ =

∂x1

∂x2 . . .

∂x2

(3)

I La divergenza di un vettore v(x) di funzioni in x, `e il prodotto scalare del vettore gradiente con v:

Tv =

n

X

i =1

∂vi

∂xi Forma compatta:

n X i ,j =1

∂xiaij(x)∂y

∂xi + n X i =1

bi(x)∂y

∂xi + c(x)y = (∇TA∇ + bT∇ + c)y = f

dove A `e la matrice di funzioni aij, b `e il vettore di funzioni bi(modificate).

(15)

Equazioni alle derivate parziali - 2

Equazione di Schr¨odinger descrive la funzione d’onda di un sistema rispetto alle coordinate x;

i ~∂Ψ

∂t = −~2 2

n

X

i =1

1 mi

2Ψ

∂xi2 + V (x)Ψ = ˆHΨ

Equazione di diffusione descrive la concentrazione di un soluto in tre dimensioni, cio`e con i , j = 1, 2, 3

∂C

∂t =X

ij

∂xiDij

∂C

∂xj + S

S `e una funzione che descrive i flussi in entrata e in uscita del soluto

(16)

Equazioni alle derivate parziali - 3

Le equazioni differenziali lineari alle derivate parziali di secondo ordine sono classificabili in un un punto dato x0

ellittiche se gli autovalori di A in x0 sono tutti positivi o tutti negativi

paraboliche se gli autovalori di A in x0 sono tutti positivi o tutti negativi, meno uno che `e nullo

iperboliche se gli autovalori di A in x0 sono tutti positivi, meno uno che `e negativo, o se sono tutti negativi, meno uno che `e positivo

ultraiperboliche in tutti gli altri casi

L’equazione di diffusione e l’equazione di Schr¨odinger sono entrambe paraboliche.

N.B. Per`o L’equazione di Schr¨odinger indipendente dal tempo

~22 Pn i =1

1 mi

2Ψ

∂xi2 + V (x)Ψ = ˆHΨ = E Ψ `e una equazione ellittica.

(17)

Condizioni al contorno - 1

I Dato un processo chimico o fisico descritto da un’equazione differenziale alle derivate parziali nelle n variabili (reali) indipendenti x, si definir`a una regione dello spazio D ⊂ Rn detta dominio di definizione dell’equazione.

I Al dominio D possiamo associare una frontiera F

I Per la definizione di una soluzione univocamente definita `e necessario stabilire delle condizioni aggiuntive in D, dette condizioni al contorno

(18)

Condizioni al contorno - 2

Condizioni di Cauchy per le equazioni iperboliche e paraboliche

y |x∈F = ¯y0(x) ∂y

∂n x∈F

= nT∇y |x∈S = ¯y1(x)

Condizioni di Dirichlet per le equazioni ellittiche y |x∈F = ¯y (x) Condizioni di Neumann per le equazioni ellittiche

∂y

∂n x∈F

= ¯y (x)

Condizioni miste per le equazioni ellittiche



αy + β∂y

∂n

 x∈F

= ¯y (x)

dove α e β sono funzioni note.

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